Centrali termiche: per la conduzione ci vuole la “patente” Obbligo del patentino di abilitazione di 2° grado per la conduzione degli impianti termici sopra i 232 kW Ing. Diego Danieli – Libero Professionista Venezia Marzo-Luglio 2013 TRASMISSIONE DEL CALORE “PRINCIPIO ZERO” DELLA TERMODINAMICA”. Il nome abbastanza strano deriva dal fatto che, pur essendo stato introdotto dopo il primo e secondo principio della termodinamica (il principio zero risale agli anni ’30 del Novecento), questo deve venire inserito logicamente prima degli altri due, che si basano su di esso; così per non cambiare i nomi ormai radicati si optato per Principio Zero. Se si pongono a contatto due corpi in modo che non possano scambiare massa né energia con l’esterno dopo un tempo infinito (in pratica ragionevolmente lungo), essi si portano in equilibrio termico tra loro. Ora, quando due corpi sono in equilibrio termico si dice che hanno la stessa temperatura: si noti che il concetto di temperatura può essere introdotto in termodinamica solo in questo modo, basandosi sul concetto equilibrio termico. TRASMISSIONE DEL CALORE Le modalità di trasmissione del calore sono tradizionalmente classificate in tre categorie: la conduzione, la convezione, l’irraggiamento. TRASPORTO CONDUTTIVO, O CONDUZIONE. Con il termine conduzione si denota la diffusione della energia termica che ha luogo anche in assenza di movimento della materia. Ponendo a contatto due corpi solidi a temperature diverse, le molecole del corpo a temperatura superiore vibrano e si spostano con una velocità maggiore rispetto a quelle del secondo e possono trasferire a queste ultime una parte della loro energia (ad esempio, attraverso urti elastici). Aumenta in tal modo l’energia interna del secondo corpo, la cui temperatura subisce, di conseguenza, un incremento. TRASPORTO CONVETTIVO, O CONVEZIONE. Con il termine convezione si è soliti designare invece il trasport calore inun mezzo con spostamento di materia.Se i due corpi dell’esempio di cui al punto precedente sono separati da un me piuttosto che essere a stretto contatto,allora abbiamo una trasmissione convettiva che si ha grazie al mezzo frapposto. A scopo esemplificativo studiamo il caso in cui tale mezzo è rappresentato dall’acqua.Supponiamo che il sistema analizzato presenti una struttura verticale e consti di due corpi il primo dei posto al vertice del blocco, ha una temperatura T1inferiore a qu T2 del corpo collocato più in basso; i due corpi siano separati d contenitore riempito di acqua. Le molecole del mezzo frapposto, ossia l’acqua, prelevano energia al sistema dotato di temperatura più elevata, discendono lateralmente per depositare il calore al corpo freddo e quindi con un moto centrale ascendono nuovamente per sottrarre energia al corpo in alto. CONVEZIONE NATURALE E CONVEZIONE FORZATA Bisogna distinguere tra convezione naturale e forzata; la prima si ha quando il moto di materia dipende unicamente da differenze di temperatura spontanee, La seconda quando il moto molecolare è imposto tramite l’azione di mezzi meccanici, quali pompe, ventilatori o altre macchine analoghe. LA LEGGE DELLA CONDUZIONE La legge generale è Q = K x S x Δ T [W] dove Q [W] è la potenza termica trasmessa nell’intervallo di tempo t, e ΔT [°C], S [m 2 ] è la superficie di scambio termico perpendicolare ai vettori che indicano la trasmissione del calore, e K è il coefficiente globale di scambio termico [W/m2K ]. La legge dice quanto calore passa nell’ unità di tempo attraverso una parete. è una costante, chiamata coefficiente di conducibilità termica, che dipende dal materiale di cui è costituita la barra. Quanto più il suo valore è alto, tanto più rapidamente fluisce il calore K = L = conducibilità / spessore = W/mK/m = W/m2K Gradiente di temperatura Il rapporto tra la differenza di temperatura e la distanza, è un valore costante detto gradiente di temperatura. CONDUZIONE ATTRAVERSO UNA PARETE EDILE E ANALOGO CIRCUITO DI RESISTENZE IRRAGGIAMENTO L’ultima forma di scambio termico è rappresentata dall’irraggiamento, modalità di trasporto che non richiede necessariamente la presenza di un mezzo materiale tra i corpi che scambiano energia. Non diversamente dalla propagazione di un’onda elettromagnetica, il calore si propaga nello spazio alla velocità della luce (3 x 105 km/s) ed è emesso mediante quantità finite di energia dette quanti. irraggiamento La quantità di calore emessa nell’unità di tempo e superficie vale: Q = x T4 L’irraggiamento è significativo solo ad alte temperature in quanto è proporzionale a T4 TERMOSTRISCE RADIANTI Le termostrisce radianti vengono impiegate per riscaldare grandi ambienti industriali o civili con particolari problemi di prevenzione incendi. Esse sono in grado di soddisfare nel modo migliore le esigenze di silenziosità di funzionamento, di sicurezza e di assenza di movimenti d’aria riscaldando senza problemi ambienti piccoli e grandi. L’assenza di movimenti d’aria e la ridotta stratificazione del calore consentono di poter contare su un ottimo comfort e su un costo di gestione particolarmente favorevole. RADIATORE ELETTRICO A INFRAROSSI PER USO PROFESSIONALE Gli emettitori ad incandescenza si caratterizzano per l’eccezionale efficienza radiante, dovuta alla temperatura superficiale della piastra ceramica (900°C), e per le dimensioni assai contenute. Gli apparecchi possono essere installati ad altezze notevoli (fino a 30 metri) in quanto sono dotati di una parabola riflettente che concentra il calore radiante soltanto nelle zone da riscaldare. Sempre più diffuso per il riscaldamento dei luoghi di culto. riscaldatori ad irraggiamento I riscaldatori ad irraggiamento possono essere incorporati in modo compatto all'interno di qualsiasi processo industriale in cui venga richiesto l'apporto di calore. SETTORI PRINCIPALI DI APPLICAZIONE »Asciugatura ed essiccazione legname« »Asciugatura e resinatura del marmo« »Riscaldamento di liquidi« Riscaldamento a pavimento ad acqua calda Gli impianti di riscaldamento basati sui pannelli radianti a parete e a pavimento forniscono un medesimo comfort interno a bassi consumi d'energia. L'irraggiamento del calore proviene dal pavimento o dalle pareti. Il calore si propaga pertanto soprattutto entro i due metri di altezza, ovvero laddove serve. Pannelli radianti Permettono di sfruttare tutti i muri della stanza per disporre mobili, essendo liberi. Infatti se si inseriscono pannelli radianti in una parete, occorrerà ovviamente evitare di disporvi mobili o attaccare quadri e inserire tasselli, per non danneggiare le tubazioni e per non ostacolare il riscaldamento della stanza (come avviene per i classici radiatori di ghisa, del resto). Forse è la soluzione meno efficace tra le tre descritte, poichè il calore tende a salire, quindi per scaldare la stanza si deve impiegare più energia. Radiatori -termosifoni TIPI DI RADIATORI •RADIATORI IN GHISA Sono i radiatori tradizionali, ancora oggi competitivi per la grande durata e affidabilità. Si riscaldano lentamente, conservano a lungo il calore e si raffreddano lentamente. Per questa ragione sono consigliabili nell'abitazione principale: con l'uso continuativo è più sensibile il risparmio energetico. Sono formati da elementi componibili che, anche nel tempo, si possono sostituire in caso di rottura o aggiungere. •RADIATORI IN ACCIAIO Raggiungono velocemente la temperatura desiderata e per contro si raffreddano rapidamente. Sono quindi consigliabili quando se ne fa un uso saltuario (seconde case o zone a clima particolarmente mite). Ma in loro favore giocano anche altri pregi: gli ingombri ridotti a parità di resa e la gamma di forme e misure, adattabili a qualsiasi spazio. •RADIATORI IN ALLUMINIO Sono i più nuovi, molto leggeri e hanno forme particolari per soluzioni estetiche interessanti. Ottenuti per pressofusione o da barre estruse,possono raggiungere altezze considerevoli. Si scaldano e si raffreddano velocemente MOTI CONVETTIVI All'interno di un locale l'aria riscaldata si muove in modo diverso, secondo se il radiatore è collocato sotto la finestra e quindi in prossimità di una parete esterna, più fredda, oppure è appoggiato a una parete interna. Nel primo caso l'aria calda salendo verso il soffitto si distribuisce in modo più uniforme e perde meno gradi durante il suo percorso, garantendo un comfort migliore. Nel secondo la temperatura, varia da 38 a 23/15 gradi centigradi. POSIZIONE RADIATORE Se il radiatore è inserito sotto la finestra è opportuno ripararlo dagli spifferi che provengono dal serramento coprendolo con una mensola. La distanza ideale tra il radiatore e la parete dietro è di cm 5; tra pavimento e radiatore cm 10/15; tra radiatore e mensola cm 10/12 circa. VALVOLA TERMOSTATICA La valvola termostatica è provvista di una manopola graduata sulla quale si fissa la temperatura desiderata. La valvola si chiude quando la temperatura dell'ambiente si avvicina a quella desiderata, consentendo di convogliare ulteriore acqua calda verso gli altri radiatori ancora aperti. Con la chiusura della valvola l'emissione di calore del radiatore diminuisce. Quando la temperatura si abbassa dì nuovo, la valvola si riapre, provocando un aumento della circolazione di acqua calda all'interno dell'elemento. TERMOCAMINO Il caminetto deve essere montato a vaso aperto. L’acqua del circuito termosifoni si riscalda, circolando nel tubo scambiatore (A) e nell’intercapedine (B) che lambisce tutta la parete semicircolare del focolare. L’ intercapedine è realizzata con lamiera di acciaio di forte spessore. By-pass fumi automatico In fase di accensione, a bocca aperta, per agevolare l’avvio della combustione la serranda fumi (C) resta in posizione di apertura in modo che i fumi possano direttamente e agevolmente raggiungere la canna fumaria (D). Quando la combustione è ben avviata, chiudendo il portellone si chiude automaticamente anche la serranda fumi (C). In questo assetto, i fumi prima di raggiungere la canna fumaria deviano in modo da lambire e cedere calore sia alle intercapedini (B) che al tubo scambiatore (A). (e) isolante termico sulla volta (f) serranda in posizione chiusa (g) vetro ceramicoresiste a 800°C