Genova/Liguria, Roma
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pag 8 - LIBRI
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numero 37, gennaio-febbraio 2011, pagina 1 di 8 ESPERIENZA ITALIA 150°
Edizioni SUGO s.r.l. / Layout e impaginazione Visual Grafika (TO)
I Giardini delle Reggia di Venaria.
Le Officine Grandi Riparazioni.
Palazzo Carignano.
che rispettivamente funzioneranno come Officina dell’Italia, un laboratorio per capire e intercettare passato, presente e futuro della nazione, e come
Reggia monumentale dell’Italia intera, dove saranno presentate le sublimi realizzazioni del talen- Un manifesto delle celebrazioni del 1961.
to italiano. “Fare gli italiani”.
“Stazione Futuro. Qui si rifà l’Italia” e “Il futuro nelle mani. Artieri domani” sono i titoli delle tre
mostre che si inaugureranno
alle Officine il 17 marzo, data della costituzione dell’Italia unita, e che proseguiranno fino al 20 novembre. Dal 19 marzo all’11 settembre, invece, a Venaria Reale,
si potranno ammirare oltre 350 capolavori dei più grandi maestri italiani, protagonisti della mostra “La Bella Italia. Arte e identità delle città capitali”. Sempre nella
splendida cornice della Reggia, dal 23 luglio all’11 dicembre, sarà allestita la mostra “Alta moda in Italia. 150 anni di eleganza dall’Unità ad oggi”, per finire, dal 22
ottobre all’8 gennaio 2011, con l’esposizione “Leonardo. Il genio, il mito”. Dal 16 aprile, inoltre, nei Giardini della Reggia, aprirà al pubblico il nuovo Potager Royal, il
più grande orto ornamentale d’Italia.
Guido ANDRUETTO
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Ci potrebbero essere centocinquanta buoni motivi per festeggiare e celebrare i 150 dell’Unità d’Italia, ma ce ne basta uno. L’Italia. Per questo è importante farne esperienza, rendersi conto concretamente di cosa parliamo quando ci dilunghiamo in argomentazioni sul nostro Paese, sulla sua storia, sulla sua straordinaria tradizione
d’arte, cultura, gusto, di ripresa, di innovazione, di imprenditoria, di bellezza e di eleganza. “Esperienza Italia” è dunque il canale Un costume utilizzato nel film “Il Gattopardo”.
privilegiato nell’anno delle celebrazioni di Italia 150 per riconnettersi, non solo idealmente, a un tessuto che nel tempo si è anche
sfilacciato in derive di abbandono e di assenza di memoria. Torino e il Piemonte riconquistano poi oggi, al centro dei festeggiamenti, una posizione influente sul recupero di quello che abbiamo fatto e di quello che siamo stati, da quando l’Italia è ripartita unita nel
lontano 1861. Le diverse identità che ora convergono in una casa comune, sono dunque la traccia da seguire per non perdere l’orientamento fra la miriade di appuntamenti celebrativi che scandiranno lo sviluppo dell’anno di Italia 150. Due sono invece le colonne
portanti che sorreggeranno l’impianto generale della manifestazione, le Officine Grandi Riparazioni e la Reggia di Venaria Reale,
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150 anni di storia, 9 mesi di eventi. Torino vi invita a festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia.
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ESPERIENZA ITALIA
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EVENTO
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28-31 gennaio 2011
Iniziamo con segnalare nell’ultimo we di gennaio Arte Fiera Bologna che oltre
ad essere la più importante fiera italiana di arte moderna e contemporanea rappresenta anche uno fra i più importante indici per seguire lo stato dell’economia
nell’arte, e per chi non si accontenta ed ancora regge le notti bianche sabato 29
gennaio Art White Night apertura straordinaria delle installazioni di Bologna Art
First, dei musei, del palazzi storici, delle gallerie d’arte e dei negozi, di mostre,
iniziative ed eventi.
www.artefiera.bolognafiere.it
MIAMI
GRAN TORINO. The crossroads
of the italian contemporary art
Fabrizio VESPA
DAVIDE BRAMANTE
Storie
Pirata
My own rave - P.zza Castello double (TO), 2005 (particolare)
Davide Bramante, My own rave - P.zza Castello double (TO), 2005
TOKYO
VALERIO BERRUTI. CHAPEAU KIZUNA SOLO SHOW.
a cura di Yuko Hasegawa
Pola Museum in Ginza - Tokyo
Ed ancora piemontesi all’estero, come per il verdunese Valerio Berruti che dal
22 gennaio fino al 31 marzo 2011 presenta: kizuna presso il Pola Museum in Ginza Tokyo una grande installazione composta da 13 affreschi e 60 bassorilievi in
cemento armato e lacca. Ah dimenticavo! la colonna sonora della nuova video
animazione è stata realizzata appositamente per Valerio dal maestro Ryuichi
Sakamoto.
PARMA
Artisti in mostra, la grande fiera
dei creatori d’arte contemporanea
Quartiere fieristico, 26-27 febbraio / 4-6 marzo 2011
E per finire segnaliamo a tutti gli artisti che ci leggono che è possibile partecipare
a: Artisti in mostra, la grande fiera dei creatori d’arte contemporanea a Parma.
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Per chi invece se la gode al sole della Florida consigliamo di fare un salto alla
prewiev di ”Gran Torino” la grande mostra sulla creatività italiana curata da Paolo Facelli e Francesco Poli che aprirà il 24 gennaio al The Patricia and Philipp
Frost Museum di Miami se non riuscite a trovare un volo libero per quella data
avrete comunque tempo fino al 18 aprile 2011.
www.artistinmostra.it - Tel. 338 5074241
Ogni settimana mostre collettive con selezione del pubblico
perOgni
il passaggio
alla finale
con valutazione
della
Giuria
di Qualità.
settimana
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collettive
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del pubblico
Ai vincitori
mostra personale
con catalogo.
per il passaggio
alla finale
con valutazione della Giuria di Qualità.
Ai vincitori mostra personale con catalogo.
La XIV edizione di IoEspongo apre per la prima volta
le porte dei suoi spazi espositivi ai giovani stilisti
emergenti.
mercoledi
durante
le selezioni
Associazione
Culturale Ogni
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S. Agostino 30 -sera,
10122 TORINO
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del concorso, verrà data possibilità ad uno stilista
di mostrare le proprie creazioni al pubblico. Sarà
l’occasione per celebrare quel connubio tra arte e
moda che esalta la creatività delle personalità più
ricettive. Un’atmosfera ricca di stimoli tra performance,
installazioni e mostre.
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The Patricia & Phillip Frost Art Museum
Florida International University - Miami, Florida US
Uno dei vizi capitali degli italiani? Probabilmente la scarsa voglia di fare i conti
con il proprio passato. È come se la nostra memoria fosse un elastico, che tra l’effetto dei meccanismi di rimozione e le inevitabili lacune storiche, si possa tendere
all’indietro fino all’estremo dell’epoca risorgimentale per poi averne indietro un
grumo confuso di nozioni frammentarie. Ci sono volute le celebrazioni dei 150 anni
dall’unificazione perché si accendessero nuovamente i riflettori su uno dei nodi
più cruciali della nascita della nazione. Tra le pochissime opere contemporanee
che hanno gettato uno sguardo nuovo e chiarificatore sull’argomento emerge
“Noi credevamo” di Mario Martone, già presentato in concorso al 67° Festival
del Cinema di Venezia e ora nelle sale cinematografiche dove sta ottenendo un
enorme riscontro di pubblico. Scuole in testa. In questo caso non salta in primo
Il regista e Direttore del Teatro Stabile di Torino, Mario Martone.
piano la storia con la S maiuscola, ma quella minore, ipotetica e laterale di Domenico, Angelo e Salvatore. Tre ragazzi del sud Italia, presi a simbolo dei rivoluzionari e cospiratori del tempo che in seguito alla feroce
repressione borbonica dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie e maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di
Giuseppe Mazzini. “In questo film – ha detto il regista napoletano - vengono raccontate cose che i cittadini italiani non sanno, se non
gli storici o pochissime persone addette ai lavori. Sono una serie di episodi che non si conoscono: l’episodio dell’Aspromonte, dell’alba
tragica della nostra nazione, dello scontro fratricida che noi ancora portiamo sulla nostra pelle. L’unica
cosa che ci arriva da quel tempo e che è diventata memoria collettiva è solo una canzoncina, “Garibaldi fu ferito…”, ma ignoriamo che gli italiani si siano sparati addosso a quel modo, che l’esercito
regolare abbia sparato sui garibaldini e su Garibaldi stesso, mentre Mazzini moriva clandestino, braccato dalla polizia italiana”. Sembra l’idea di una storia negata. Eppure al termine delle quasi tre ore
di durata della pellicola si ha una sensazione del tutto straordinaria quella cioè che i primi passi della
nascente repubblica ripropongano comportamenti e protagonisti non molto diversi dalla repubblica
degli Anni Zero. Cosa che in qualche modo riecheggia già nel titolo. Il “credevamo” ci riporta a un verbo imperfetto, a un tempo che
non c’è più. Ma quel “noi” invece ha il peso del tempo presente. È il vero baricentro di questa vicenda che diventa il soggetto principale di una riflessione profonda sulla nostra identità. Che tuttavia assume una valenza positiva nella considerazione finale dell’autore.
“L’Italia comunque è stata fatta, l’idea repubblicana è rimasta viva, una resistenza è stata compiuta e l’Italia è stata liberata, il nostro
paese è andato avanti in maniera inimmaginabile negli anni ‘60 e ‘70. Quindi noi credevamo significa continuare a credere, continuare
a dire la verità senza paura, senza nascondere o rimuovere”. Ed ecco perché in molti ci crediamo tutt’ora.
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NOI CREDEVAMO.
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CINEMA
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presenta
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BOLOGNA
ARTEFIERA ART FIRST
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ART TIP
Mario Martone racconta la storia.
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a cura di antonino minniti
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Fabrizio VESPA
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Sfogliando anche solo distrattamente libri, articoli e testimonianze storiche con lo scopo di immaginare quali fossero i luoghi di svago e i passatempi più praticati sotto la Mole in epoca ottocentesca
non ci si stupisce del fatto che in fondo durante il Risorgimento se non era appropriato parlare di
movida, poco ci mancava. Anche in quel tempo l’innovazione e il design erano un motivo di richiamo
in più, basti pensare allo storico Caffè San Carlo, aperto dal 1822, che fu il primo in Italia ad avere le
lampade a gas per l’illuminazione. Un’enorme progresso tecnologico: oggi forse si parlerebbe di led
e teste mobili. Magari proprio il fatto che ci si potesse vedere in faccia chiaramente soprattutto in
orari notturni lo aiutò a diventare la roccaforte del Risorgimento: qui infatti sostavano D’Azeglio, Cavour, Lamarmora e Rattazzi i quali sciamavano in gruppo o alla spicciolata al Caffè Gelateria Fiorio.
Proprio dove si mangia il gelato più buono di Torino, già andava in onda un’edizione rudimentale del
Grande Fratello Orwelliano perché, saltando intercettazioni,
televisioni e riviste scandalistiche, Carlo Alberto veniva ogni
mattina ad informarsi sui gossip che circolavano tra le sale
affacciate su via Po, abitualmente frequentate da aristocraLa sala Cavour del ristorante del Cambio. (Foto: R.E. Bright/A. De Crignis)
tici intellettuali e politici. Le colazioni di lavoro, quelle ad alto
livello, trovavano invece la loro cornice ideale al ristorante del Cambio, già citato nelle memorie di Casanova, puntualmente
frequentato da ministri e statisti risorgimentali più dell’odierna buvette di Montecitorio e di fatto si è prestato ad essere uno
dei palcoscenici naturali in cui, specialmente a pranzo, il presidente del Consiglio del Regno Sabaudo, Camillo Benso Conte
di Cavour, ha scritto gli atti più importanti del futuro Regno d’Italia. Tra l’altro, nonostante il carattere stancabile, anche lui
necessitava spesso di usufruire di un buen retiro, una chill out zone in cui staccarsi per un momento dalla politica ed ecco
la frequentazione assidua del Caffè Al Bicerin, luogo d’elezione della nota bevanda al cioccolato che in realtà veniva consumata fino a mezzogiorno e non oltre. A proposito di micro-architettura e soluzioni d’interni è giusto sottolineare che il Caffè
cantine del ristorante del Cambio.
Mulassano, il locale dove furono inventati i tramezzini e dove nascosta dalle spesse tende prendeva il caffè Casa Savoia, e Al Le
(Foto: R.E. Bright/A. De Crignis)
Bicerin sono i locali storici più piccoli al mondo. Infine mentre in superficie si passava di caffè in caffè, sotto, potremmo dire
nell’underground, nelle viscere della città, in quel groviglio estesissimo di cantine, infernotti, caverne e passaggi segreti si davano appuntamento tanto carbonari
e cospiratori, quanto confraternite, massoni e praticanti di culti esoterici. Passando per le case in cui, complice il freddo e il tedio, al posto della playstation e di
internet impazzavano sedute spiritiche. E tavolini che ballano.
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Viaggio nei locali della movida del Risorgimento
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O MOVIDA O MORTE!
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TORINO
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numero 37, gennaio-febbraio 2011, pagina 7 di 8 TORINO
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Secondo tutte le più recenti indagini statistiche che si occupano di analizzare gli effetti della crisi internazionale sull’occupazione italiana emerge chiaramente come siano stati
lavoratori più deboli, precari e under 35, a subire per primi l’allontanamento dal mondo del lavoro all’indomani della sfavorevole congiuntura economica. Consapevole di tale criticità la
Regione Piemonte ha deciso con il proprio Piano Straordinario
per l’occupazione di intervenire a supporto di entrambe le categorie. In particolare, parlando di precari, ha voluto prevedere interventi di reimpiego a favore dei collaboratori a progetto
per un impegno finanziario di oltre 6 milioni di euro.
La misura, mutuando quanto previsto dal Fondo Sociale Europeo per aumentare l’efficacia della Cassa Integrazione in
Deroga, si è mosso sia in termini di politiche attive che passive: l’intervento infatti prevede la realizzazione di attività
formative volte alla riqualificazione dei collaboratori a progetto che hanno prestato servizio presso aziende interessate
da situazioni di crisi. A tali lavoratori è conferito un voucher,
3.327 euro, consumabile per spese formative e un contributo
di sostegno al reddito di 3.180 euro, che può trasformarsi anche in incentivo all’assunzione a favore dell’impresa nel caso
che opti per l’inserimento lavorativo. Il bando è già attivo in
Provincia di Torino.
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Proprio in questi giorni la Regione Piemonte, in linea con la strategia
di Lisbona e di Nizza e del Fse, vuole promuovere una società inclusiva
attraverso il sostegno di tutte quelle organizzazioni senza fini di lucro,
nonché di quei raggruppamenti locali e di imprese impegnate nella promozione e nell’integrazione sociale di soggetti svantaggiati.
L’obiettivo è principalmente quello di valorizzare la funzione di accompagnamento, di promozione e di integrazione sociale delle categorie
più in difficoltà e di migliorare la capacità di intervento da parte degli
operatori e delle stesse istituzioni nei loro confronti attraverso servizi
reali e puntuali a loro supporto. Gli interventi da realizzare tendono in
particolare ad accrescere la coesione economica e sociale, privilegiando il consolidamento del sistema di welfare locale e cercando, per
L’Assessore al Lavoro e Formazione Professionale
della Regione Piemonte Claudia Porchietto
quanto possibile, di rimuovere quelle barriere sociali che spesso colpiscono le fasce più deboli e disagiate della nostra popolazione.
In particolare l’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte e l’Ue attraverso i quasi 4milioni di euro del
progetto ‘Sovvenzione Globale’, messi peraltro già a bando (la modulistica è disponibile nel sito internet
http://www.unionetica.com/Page/t05/view_html?idp=165), intendono favorire l’integrazione sociale attraverso interventi che mirano a: migliorare la messa in rete delle varie esperienze di impresa e cooperativa
sociale, cercando con tali sinergie di potenziarne l’efficacia d’azione; migliorare l’accesso al lavoro da parte
dei soggetti più deboli attraverso la sperimentazione di progetti pilota per il loro inserimento lavorativo; sostenere la diffusione di clausole sociali all’interno delle procedure di gara e portare ad una riconversione dei
posti di lavoro che venga incontro alle razionalizzazioni previste dalla Circolare Gelmini.
La Regione in particolare prevede la concessione di contributi regionali per un totale di 10 milioni di euro (una
sorte di dote che segue il giovane e che sarà pari a 6mila300 euro per ogni avvenuta assunzione o trasformazione di contratto a tempo indeterminato e 4mila500 euro per ogni passaggio da contratto di apprendistato) a
titolo di incentivi a favore delle imprese che intendono procedere all’assunzione a tempo indeterminato o che
intendono trasformare contratti di lavoro di durata temporanea o d’apprendistato in contratti stabili. Ai bandi
sarà possibile partecipare dal 9 dicembre 2010 fino al 30 dicembre 2011 fino ad esaurimento fondi.
Una speranza
concreta per
1000 collaboratori
a progetto
pag 2 - LAVAZZA
un sostegno ai soggetti svantaggiati
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TORINO
L’Associazione
Culturale
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presenta
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dei suoi spazi espositivi ai giovani stilisti emergenti. Ogni
mercoledi sera, durante le selezioni del concorso, verrà data
possibilità ad uno stilista di mostrare le proprie creazioni al
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e moda che esalta la creatività delle personalità più ricettive.
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23-25 febbraio 2011
2-4 marzo 2011
24 marzo 2011
6-8 aprile 2011
13-15 aprile 2011
5-6 maggio 2011
26-27 maggio 2011
E inoltre:
Letture e sonorità dal Sudamerica
LA NOTTE DELLA TAMPA LIRICA
SCUOLA: SOSTANTIVO FEMMINILE
(dalla maestrina con la penna rossa a Mariastella Gelmini)
COME FU CHE IN ITALIA SCOPPIÒ LA RIVOLUZIONE
MA NESSUNO SE NE ACCORSE
LA LEGGENDA DI REDENTA TIRIA
LE ROI S’AMUSE (IL RE SI DIVERTE)
UN’EREDITÀ SENZA TESTAMENTO
MOBBING DICK
AGRIPPINA ovvero
Ho un non so che nel cor (che invece di dolor gioia mi chiede)
28 appuntamenti pomeridiani da Dicembre a Giugno
ALIENITALIANI: 28VOLTEVERDI
Tutte le opere di Verdi sul grande schermo introdotte da ospiti ed esperti
con il sostegno della Compagnia di San Paolo - edizione 2010 Bando Arti Sceniche in Compagnia
con il contributo di: Città di Torino, Regione Piemonte, Fondazione CRT
con il patrocino di Circoscrizione 8
CineTeatro Baretti
Via Baretti, 4 - 10125 Torino - Tel. e fax +39 011 655 187
[email protected] - www.cineteatrobaretti.it
Cambiamo argomento e passiamo all’epica romantica del romanzo pubblicato da Einaudi di
Giancarlo De Cataldo “Traditori“ una storia risorgimentale ambientata tra Palermo e Londra,
tra Roma e Torino, tra Venezia e la Transilvania, nelle carceri inglesi e nei boschi della Calabria, tra pittori preraffaelliti e camorristi promossi poliziotti e fra il Calabrotto e Don Toto Meschiniello e Carlo Piasacane. Compare anche Mazzini, qui con il nome in codice “Maestro”.
Giancarlo De Cataldo, Traditori, Einaudi, pag. 584, Euro 21,00
Passiamo al Piemonte e al personaggio di Don Vauda per segnalare “O la borsa o la vita“ di Alessandro
Mondo. Storie di banditi, avventurieri e idealisti in Piemonte tra rivoluzione e restaurazione.
Alessandro Mondo, O la borsa o la vita, Priuli & Verlucca, Euro 14,50
Finiamo con una storia popolare ripresa da un bellissimo graphic novel pubblicato in occasione di Lucca 2010 dalla Tunué scritto e splendidamente disegnato da Michele Petrucci “Il Brigante Grossi e la sua miserabile banda”. Nell’Italia risorgimentale, in un clima di cambiamenti
e malcontento generale per le promesse tradite, si muove la banda del brigante Grossi che dà
voce al dissenso mettendo a segno azioni contro il nuovo Stato e le forze dell’ordine. Banda
Grossi è la storia di un perdente, ammirato dalla gente per il suo coraggio, e di un gruppo di
uomini che abbandonano la vita tranquilla nei campi per sposare la lotta all’oppressore. E la
natura, sullo sfondo, assiste insensibile, condannando gli uomini a un destino di crudeltà.
Michele Petrucci, Il brigante Grossi e la sua miserabile banda. una cronaca disegnata, Tunué, pag. 112,
Euro 14,50
Buon libro a tutti!!!!
pag 4 - LAVAZZA
18 febbraio 2011
pag 3 - RISORGIMENTO
5 febbraio 2011
pag 2 - LAVAZZA
22-23 gennaio 2011
EVA MEI IN CONCERTO *
LA MARIA FARRAR
MOZART NACHT UND TAG III *
VIAGGIO SENTIMENTALE
Iniziamo questa breve rubrica sulle pubblicazioni editoriali riguardanti l’Unità d Italia con la frase che precede il bellissimo libro di Pino Aprile “Fratelli d’Italia… ma sarà poi vero?“ e continuando la lettura di “Terroni“
viene spontaneo chiedersi se forse forse visto che non sono bastati centocinquant‘anni per risolvere la
questione meridionale magari vuol dire che non si è “forse” voluta risolvere.
Pino Aprile, Terroni, Piemme, pag. 305, Euro 17,50
pag 1 - ESPERIENZA ITALIA 150°
16 dicembre 2010
* Evento gratuito
I 150 anni dell’unità d’Italia:
i libri da non perdere.
pag 5 - RISORGIMENTO
LIBRI
12-14 gennaio 2011
Edizioni SUGO s.r.l. / Layout e impaginazione Visual Grafika (TO)
Campagna ideata e realizzata da 92 studenti e 10 docenti - IED Torino
pag 8 - LIBRI
SUGONEWS è distribuito gratuitamente.
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Antonino MINNITI
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