Risposte ai lettori CLOROSI SU PRUNUS ED ACERO Ad ogni ripresa vegetativa le mie piante di prunus mostrano un buon vigore ma già dopo un mese le foglie cominciano a perdere colore fino a seccarsi con conseguente precoce caduta delle foglie stesse e morte di parte dei rami della pianta. L’acero, invece, dopo la ripresa vegetativa mostra foglie che cominciano a passare dal verde al giallo con la comparsa di macchioline marroni che diventano sempre più grandi fino a seccarsi e cadere. Le piante sono state concimate regolarmente e quest’inverno ho integrato la concimazione anche con del solfato di ferro. Non conoscendo l’origine del problema mi sono limitato ad una disinfezione delle piante con ossicloruro di rame-50, ma non ho notato dei risultati apprezzabili. Vi sarei grato se poteste darmi dei consigli per la soluzione del problema. Marco Fratini Fossombrone (Pesaro-Urbino) Le foto inviate ritraggono piante interessate da gravi problemi di clorosi, tanto che le foglie dei prunus appaiono interamente gialle in seguito alla completa scomparsa del pigmento clorofilliano. I tessuti delle foglie clorotiche vanno poi incontro a processi necrotici che interessano talora gran parte del lembo delle foglie più giovani, alle quali il ferro arriva con maggiori difficoltà in quanto l’elemento all’interno della pianta si sposta con difficoltà. Il ferro è presente in tutti i terreni, ma non viene talora assorbito in quanto si trova sotto forma insolubile o, se assorbito, non viene poi organicato (combinato in composti organici) per la eccessiva presenza di elementi antagonisti (ad esempio rame e manganese) o per la deficienza di altri (ad esempio potassio). Maggiormente esposte a clorosi sono le piante che vegetano su terreni calcarei e su quelli in cui l’eccesso di fosforo trasforma il ferro in fosfato ferrico insolubile. Per ridurre lo stato di clorosi consigliamo l’apporto, alla fine dell’inverno, di letame ben maturo e l’eliminazione della concimazione fosfatica. Consigliamo inoltre di interrare, in primavera e nell’area di proiezione della chioma, chelato di ferro (esempio Sequestrene NK 40, G oppure Sequestrene NK 138 Fe-Syngenta), alla dose VITA IN CAMPAGNA 4/2004 di 100 grammi per pianta. Durante i mesi primaverili è bene effettuare anche due-tre irrorazioni fogliari con chelato di ferro per applicazioni fogliari (esempio Folifer 70-Scam), alla dose di 150 millilitri per 100 litri d’acqua. (Aldo Pollini) LA RESISTENZA AL FREDDO DELLE DIVERSE VARIETÀ DI ORTENSIA Posseggo secondaecasa a 1.000 Il prunusuna (a sinistra) l’acero metri di quota. In un’aiola all’aperto (a destra) del nostro abbonato con ho piantato da sintomi dodici anni otto ortenevidenti di clorosi sie normali che fioriscono solo ogni 34 anni causa per del gelo cheDurante secca lei di 100 agrammi pianta. nuove primaverili gemme che vengono fuori dopo mesi è bene effettuare qualchedue-tre giornoirrorazioni di sole, anche in pieno anche fogliari con inverno.diHo provato a costruire vari chelato ferro per applicazioni fogliatipi(esempio di serraFolifer con nylon, pluribol, ri 70-Scam), allatessudose to non fallito tutte. di 150 tessuto, millilitrima perhanno 100 litri d’acqua. Ho protetto (Aldo Pollini) tutte le gemme con dei cappucci singoli di pluribol, ma niente daLA fare. RESISTENZA AL FREDDO Potete consigliarmi un metodo o DELLE DIVERSE VARIETÀ una serra più DIefficace? ORTENSIA Natale Ceccarelli Posseggo una seconda casa a 1.000 (Forlì Cesena) metri di quota. In Cesena un’aiola all’aperto ho piantato da dodici anni otto ortenortensie il lettore sie Le normali che che fioriscono solodefinisce ogni 3siano delle 4normali anni ariteniamo causa del gelo cheHydrangea secca le macrophylla, più sensibile al nuove gemmeuna chevarietà vengono fuori dopo freddo digiorno altre. diPertanto, per in ovviare qualche sole, anche pieno all’inconveniente inverno. Ho provato segnalato, a costruire egli vari potrebbe sostituirle Hydrangea tipi di serra con nylon,con pluribol, tessupaniculata e Hydrangea quercifolia to non tessuto, ma hanno fallito tutte. che protetto sono notevolmente più resistenti Ho tutte le gemme con dei alle basse singoli temperature invernali. cappucci di pluribol, ma niente da Come fare. seconda soluzione consigliamoPotete di rinchiudere le ortensie esistenti consigliarmi un metodo o in una serra una serra più smontabile efficace? costituita da una struttura in metallo e pareti di vetro o plexiglas (queste serreCeccarelli vengono Natale spesso usate su terrazzi balconi). Cesena e(Forlì Cesena)I rami degli arbusti non dovranno toccare le vetrate lo spazio Lepareti ortensie che eilpertanto lettore definisce interno riteniamo dovrà essere normali sianosufficientemente delle Hydrangea ampio. Consigliamo il macrophylla, una varietàdi piùricoprire sensibile al piede degli arbusti con unoper spesso (10 freddo di altre. Pertanto, ovviare cm) strato di foglie secche che, maceall’inconveniente segnalato, egli randosi e sostituirle decomponendosi, infondepotrebbe con Hydrangea ranno un minimo di teporequercifolia al terreno, paniculata e Hydrangea di non potare le ortensie se non a inverche sono notevolmente più resistenti no finito saltuariamente nelle giornaalle bassee,temperature invernali. te più tiepide, di soluzione far circolare l’aria Come seconda consigliaall’interno della struttura peresistenti evitare mo di rinchiudere le ortensie eventuali marciumi. (Anna Furlani in una serra smontabile costituita da Pedoja) una struttura in metallo e pareti di vetro o plexiglas (queste serre vengono CORDYLINE AUSTRALIS spesso usate su terrazzi e balconi). I ESIGE UN CLIMA rami degli arbusti nonMOLTO dovrannoMITE toccare le pareti vetrate e pertanto lo spazio Gradirei il nome della interno dovràconoscere essere sufficientemente pianta diConsigliamo cui allego una Il fusto ampio. di foto. ricoprire il ed i rami sono ricoperti di sughero. piede degli arbusti con uno spesso (10 può riprodurla? cm)Come stratosidi foglie secche che, macerandosi e decomponendosi, infonde- Domenico Romanucci Napoli La pianta qui illustrata è la Cordyline australis della famiglia delle Liliacee ed è originaria della Nuova Zelanda. È una pianta interessante e ornamentale per la folta vegetazione e le foglie molto strette e allungate che ricadono con bell’effetto. Raggiunge 2 1 un’altezza di circa 1,5-2 metri. Cresce bene e fiorisce solo in zone a clima molto mite e caldo d’estate. 1-Hydrangea Si moltiplica separando i polloni macrophylla; che talvolta si sviluppano alla base 2-Hydrangea della pianta o anchepaniculata staccando i germogli laterali che radicano abbastanza 3- Hydrangea bene. Se la pianta fiorisce e produce i quercifolia, semi, senza«Snow difficoltà varietà 3 si può riprodurre interrando i semi stessi all’inizio della Queen» primavera. (Luciano Cretti) ranno un minimo di tepore al terreno, di non potare le ortensie se non a inverno finito e, saltuariamente nelle giornate più tiepide, di far circolare l’aria all’interno della struttura per evitare eventuali marciumi. (Anna Furlani Pedoja) CORDYLINE AUSTRALIS ESIGE UN CLIMA MOLTO MITE Gradirei conoscere il nome della pianta di cui allego una foto. Il fusto ed i rami sono ricoperti di sughero. Come si può ripr odurla? Domenico Romanucci Napoli La pianta qui illustrata è la Cordyline australis della famiglia delle Liliacee ed è originaria della Nuova Zelanda. È una pianta interessante e ornamentale per la folta vegetazione e le foglie molto strette e allungate che ricadono con bell’effetto. Raggiunge un’altezza di circa 1,5-2 metri. Cresce bene e fiorisce solo in zone a clima molto mite e caldo d’estate. Si moltiplica separando i polloni che talvolta si sviluppano alla base della pianta o anche staccando i germogli laterali che radicano abbastanza bene. Se la pianta fiorisce e produce i semi, si può riprodurre senza dif ficoltà interrando i semi stessi all’inizio della primavera. (Luciano Cretti) GIARDINO 21