ESERCITAZIONE 12 • • • • • • Metodi di analisi statistica e teorie probabilistiche relative alla scarica degli isolanti Richiami di analisi statistica Prove sperimentali: di prima e di seconda specie Effetto dimensionale Calcolo dei parametri della distribuzione di Weibull Isolanti e prove di scarica totale METODI DI ANALISI STATISTICA E TEORIE PROBABILISTICHE RELATIVE ALLA SCARICA DEGLI ISOLANTI La tensione di scarica degli isolanti reali deve essere considerata una variabile aleatoria in cui la probabilità che si verifichi una scarica è legata a molti fattori interni al materiale isolante (es. impurità e umidità) ed esterni od ambientali (es. fenomeno dell'irraggiamento nei gas). Non ha quindi senso definire un valore univoco di tensione di scarica (e quindi di rigidità dielettrica) mentre è possibile definire un intervallo di valori di tensione compresi tra un limite inferiore ed uno superiore: Vinf e Vsup all'interno del quale avviene la scarica (Vinf rappresenta il valore di tensione al di sotto del quale non avviene mai la scarica, mentre Vsup indica il valore di tensione al di sopra del quale avviene sempre la scarica). E' intuitivo osservare che si desidera un isolante caratterizzato, oltre che da valori elevati di tensione di scarica, anche da una bassa dispersione di tali valori, ossia da una piccola differenza tra Vinf e Vsup. Queste informazioni qualitative e quantitative vengono tradotte in modo analitico mediante l'analisi statistica di cui verrà dato nel seguito un breve richiamo. RICHIAMI DI ANALISI STATISTICA Funzione di probabilità La funzione di probabilità è una funzione matematica che fornisce la probabilità (numero compreso tra 0 e 1) che un evento (variabile aleatoria) si verifichi. La funzione di probabilità vale 0 quando la probabilità che l'evento si verifichi è nulla, mentre vale 1 quando la probabilità che l'evento si verifichi è certa. Ad esempio, facendo riferimento al problema della scarica degli isolanti, si assume come variabile aleatoria la tensione di scarica, mentre l'evento è rappresentato dalla scarica. In questo caso, osservando la fig. 12.1, dato il valore V1, tra i possibili valori che può assumere la tensione di scarica relativa ad un certo materiale, la quantità F(V1), che sarà un numero compreso tra 0 ed 1, rappresenta la probabilità che la tensione di scarica sia inferiore od uguale al valore 1. V 120 F(V) 1 F( V1) 0 V1 V Figura 12.1 Funzione di probabilità Densità di probabilità Derivando la funzione di probabilità si ottiene la densità di probabilità: f ( x) = dF (x) dx nel nostro caso la variabile aleatoriax coincide con la tensione di scaricaV. Oppure, disponendo della funzione densità di probabilità è possibile calcolare la probabilità attraverso la sua integrazione. Ad esempio, l'integrale compreso tra i limiti V1 e V2 rappresenta la probabilità che la scarica avvenga per valori di tensione compresi tra V1 e V2: ∫V12 f (V )dV = F (V2 )− F (V1 ) V La probabilità che la scarica avvenga per tensioni inferiori ad una data tensione V1 è quindi data dall'integrale: F (V1 ) = ∫− 1∞ f (V )dV V Le funzioni di probabilità sono caratterizzate da alcune grandezze caratteristiche tra cui le più importanti sono: • valor medio M definito come: M (x ) = ∫− ∞ x f ( x)dx +∞ • mediana M' definita come: F ( M ') = 0,5 ossia il valore a cui corrisponde la probabilità del 50 %. • varianza (o momento del secondo ordine) definita come: 2 ( x) = ∫−+∞∞ (x − M )2 f (x )dx 121 la cui radice quadrata rappresenta loscarto quadratico medio. La varianza fornisce indicazioni utili sulla dispersione della variabile aleatoria. Vediamo ora alcune tra le più comuni ed impiegate densità di probabilità. Distribuzione di Gauss o normale E' rappresentata dalla funzione: f (x ) = 1 e 2 − ( x − M )2 2 2 dove M è il valor medio, mentre 2 è la varianza. Occorre ricordare che la distribuzione di Gauss è simmetrica ed unimodale, ossia:M=M'=M". Dalla distribuzione normale si può ottenere la distribuzione normale ridotta: f (u) = 1 2 e − u2 2 attraverso un cambio di variabili mediante la trasformazione: u= x − M (x ) ( x) si ottiene quindi una distribuzione caratterizzata da un valor medio nullo e da una varianza unitaria. Distribuzione di Weibull E' rappresentata dalla funzione di probabilità: F (x) = 1 − e [ − h (x − x0 ) b ] si osservi che per x x0 la funzione probabilità risulta nulla, per questo motivo la funzione di Weibull è più idonea rispetto alla funzione normale a rappresentare i fenomeni di scarica nei dielettrici, nei quali la probabilità di scarica è nulla per tensioni inferiori ad un certo valore. Infatti, mentre la funzione normale ammette una probabilità di scarica anche a tensioni nulle, la funzione di Weibull si annulla perx x0 dove x0 è in generale maggiore di zero. Inoltre, il coefficiente b contiene le informazioni riguardanti il comportamento del materiale isolante al variare delle dimensioni dell'isolamento e come si vedrà in seguito la pendenza della curva di Weibull dipende dab ed al crescere dib aumenta la pendenza e diminuisce la dispersione. PROVE SPERIMENTALI Dopo aver descritto in maniera sommaria le due distribuzioni normale e di Weibull e le loro proprietà, vediamo come vengono impiegate nella caratterizzazione delle proprietà dei materiali isolanti. In particolare, cominciamo con l'analisi delle prove di prima e di seconda specie. 122 Prove di prima specie Nelle prove di prima specie si sottopone ciascun provino di un lotto di N provini ad una tensione (continua o alternata) di valore gradualmente crescente fino alla scarica. Con N prove si avranno così N campioni di tensione di scarica. Indichiamo con Vmin e con Vmax il valore minimo e massimo della tensione di scarica che si sono ottenute dalle N prove. Dividiamo l'intervallo Vmax-Vmin in K intervalli uguali. All'interno di ciascun intervallo avremo n campioni di tensione di scarica (ad esempio ni per l'i-esimo intervallo) e quindi a ciascun intervallo assoceremo una frequenza di scarica: n/N. Riportando la frequenza di scarica in funzione della tensione di scarica si ottiene l'istogramma rappresentato in figura 12.2 in cui i parametri della distribuzione sono rappresentati dal valor medio M e dalla varianza che, su di un numero finito di campioni N, sono approssimati con la media aritmetica: 1 N ∑Vi N 1 e con la stima della varianza: V = s 2 (V ) = 1 N 2 ∑ (Vi − V ) N 1 n N s Vmin V Vmax V Figura 12.2 - Istogramma delle tensioni di scarica Prove di seconda specie Nelle prove di seconda specie il provino viene sottoposto ad un valore fissato di tensione (ad esempio una tensione ad impulso di cui non è possibile variare con continuità il valore di cresta) e si osserva che avviene o non avviene la scarica. Questa tipologia di prove fornisce perciò una informazione sul fatto che un certo evento si sia verificato oppure no. Per effettuare la prova si divide l'insieme di provini in K lotti, ciascuno formato da N provini e caratterizzato da una tensione di scarica V. Per ogni lotto avremo che un suo sottoinsieme n di provini presenterà il fenomeno della scarica, mentre la parte restante N-n resisterà alla tensione di scarica ed il rapporto n/N rappresenta la probabilità di scarica a quella tensione. Sottoponendo tutti i lotti alla prova di scarica con tensione di scarica crescente da lotto a lotto è possibile pervenire ad una tabella riassuntiva come quella riportata. 123 Tabella 12.1 - Risultati della prova di scarica alla tensione ad impulso. Numero lotto 1 2 .. K Tensione di cresta N° provini per cui si è Probabilità di dell'impulso verificata la scarica scarica V1 n1 F(V1) n1/N V2 n2 F(V2) n2/N .. .. .. VK nk F(Vk) nk/N E' importante sottolineare come le prove di seconda specie forniscano direttamente una stima la funzione di probabilità mentre dalle prove di prima specie si ricava la densità di probabilità. Anche dalle prove di prima specie è possibile stimare la funzione di probabilità F(V*) come rapporto fra il numero di provini n* che hanno scaricato ad una tensione minore o uguale a V* ed il numero totale di proviniN. Occorre ora caratterizzare la distribuzione ottenuta con il valore medio e la varianza. Supponiamo che alla funzione di probabilità stimata corrisponda una distribuzione di tipo gaussiano. Sulla base dell'ipotesi fatta, considerando la distribuzione gaussiana normalizzata, esiste una relazione tra variabile aleatoria, varianza e valor medio del tipo: V = (V ) ⋅ u + M (V ) che rappresenta l'equazione di una retta di cui occorre calcolare i coefficienti. I valori di tali coefficienti può essere ricavato mediante il metodo della regressione lineare. Per applicare questo metodo occorre disporre di una serie di coppie di valori V,u. Vediamo quindi come è possibile disporre di questa serie di valori. Dalle prove effettuate si dispone della serie di valori di tensione a cui sono sottoposti i lotti di tutti i provini. A questo vettore di tensioni è associato un vettore di valori della stima della funzione di probabilità. Quindi dall'ipotesi di distribuzione gaussiana normalizzata è possibile ricavare il valore della variabile aleatoria normalizzata u corrispondente a ciascun valore della funzione di probabilità F; esistono già tabelle che forniscono direttamente il valore di u in funzione diF. A questo punto si dispone di un vettore di valori della variabile aleatoria (tensione di scarica) V1 , V2 , ... , VK a cui corrisponde un vettore di valori della variabile aleatoria normalizzata { } {u , u , ... , u }. 1 2 K I coefficienti della retta sono quindi dati dalle espressioni: ∑ (ui − u )(Vi − V ) K = i =1 ∑ (ui − u ) K i =1 M = V − σ ⋅u in cui u e V rappresentano i valori medi dati dalle espressioni: u= 1 K ∑ ui K i =1 124 V = 1 K ∑Vi K i =1 Definizione probabilistica della rigidità dielettrica dei solidi Riassumendo, dalle prove di prima e seconda specie è possibile caratterizzare il materiale isolante mediante una rigidità dielettrica media ed una dispersione dei valori rispetto ad essa. In particolare dalle prove di prima specie si assume come rigidità dielettrica del campione il valore fornito dalla media aritmetica mentre la dispersione è calcolata dalla stima della varianza, seguendo il procedimento illustrato. Nelle prove di seconda specie, invece, si assume per la rigidità dielettrica e la dispersione dei valori le quantità M (corrispondente alla probabilità di scarica del 50 %) e , ricavate dalla retta di regressione seguendo il procedimento dato. EFFETTO DIMENSIONALE La dipendenza della rigidità dielettrica dalle dimensioni del campione deve essere tenuta in conto in quanto influenza fortemente il valore della tenuta alla scarica. A causa della non omogeneità del materiale isolante, l'aumento delle dimensioni del provino si traduce in una maggior probabilità di scarica ovvero in una riduzione della tenuta dell'isolante. L'aumento delle dimensioni corrisponde perciò ad una riduzione del valor medio della rigidità dielettrica e ad una maggior dispersione rispetto al valor medio (varianza). La dipendenza dalle dimensioni del campione sono quindi tenute in conto in maniera implicita nella distribuzione di Gauss mentre vengono tenute in conto direttamente, attraverso il coefficiente b, nella distribuzione di Weibull. Senza entrare nella teoria, attraverso la distribuzione di Weibull, si può ottenere una relazione che lega la rigidità dielettrica di due provini di cui uno ha le dimensioni S volte maggiori dell'altro. Se indichiamo con Kr1 la rigidità dielettrica del primo provino e con Kr2 la rigidità dielettrica del secondo provino, avente le dimensioni S volte maggiori del primo, la relazione che lega i due valori di rigidità dielettrica è data dalla formula: 1 Kr1 =N b Kr2 dove b è il coefficiente della distribuzione di Weibull. Si osserva perciò che al crescere di b la rigidità dielettrica Kr2 tende al valore Kr1 e quindi l'effetto dimensionale tende ad annullarsi, in altre parole il materiale in esame risulta molto omogeneo. Calcolo del parametro dimensionale b Come abbiamo visto il coefficiente b permette di tenere conto in modo esplicito dell'influenza delle dimensioni del provino sulla rigidità dielettrica. Al crescere di b l'effetto dimensionale diminuisce ed un elevato valore dib corrisponde ad una alta uniformità del materiale. Passiamo quindi alla determinazione del coefficiente b attraverso il tracciamento, sulla carta di Weibull, della distribuzione dei gradienti di scarica. La probabilità di scarica, secondo la distribuzione si Weibull, è data dalla formula: F (V ) = 1 − e [ − h (V −V0 ) b ] 125 in cui V0 rappresenta il valore di tensione al di sotto del quale non avviene la scarica. Fissate le dimensioni del provino è possibile scrivere direttamente la funzione di probabilità con il gradiente di potenziale come variabile aleatoria. F (G ) = 1 − e [ − A (G − G0 ) b ] in cui A contiene le informazioni sulle dimensioni geometriche del provino. Quindi trascurando G0, che in genere è piccolo, si può riscrivere la precedente formula nella forma: F (G ) = 1 − e − AG Da cui attraverso alcuni semplici passaggi: b 1 b ln = AG 1− F (G) Ponendo: G g= G0 in cui G0 è un opportuno valore di riferimento, ed applicando ancora il logaritmo alla formula, si ottiene: 1 ln ln = ln(AG0 b )+ b ln g ( ) 1 − F G che nel piano(x,y) in cui: 1 y = ln ln 1 − F (G) m = ln(AG0b ) x = ln g rappresenta un retta di equazione: y = m + bx nella quale la costanteb rappresenta l'inclinazione della retta. Disponendo di una serie di coppie di valori sperimentali (x,y) è possibile, con il metodo della regressione lineare, interpolare tali valori sulla carta di Weibull con una retta la cui pendenza fornisce direttamente il coefficienteb. ISOLANTI, PROVE DI SCARICA TOTALE In questa esercizio vengono analizzati dati relativi a prove di scarica totale su materiale isolante (EPR) in connfigurazione elettrodica punta piano; si valuteranno tali dati con metodi statistici. 126 E' data la seguente configurazione elettrodica: elettrodo a punta con raggio di curvatura noto posto ad una distanza d da un elettrodo piano. Vengono eseguite 20 prove di scarica totale in tensione alternata su campioni in gomma etilen propilenica, realizzati da due diversi laboratori e si vogliono confrontare i risultati. Si calcolino con i valori di scarica le medie e le dispersioni dei due insiemi di dati e si utilizzino per fittarli la distribuzione normale e di Weibull. Dati: distanza tra gli elettrodid=4 mm raggio di curvaturarago=5 mm velocità di salita della tensionev = 500 V/s Risoluzione: In tali condizioni il campo elettrico dipende dalla distanza dal piano ed è massimo in prossimità della punta; con tensione che cresce in valore efficace a rampa si arriverà a superare localmente la rigidità del materiale, dando luogo a scariche parziali e ad una arborescenza elettrica, in funzione della tensione applicata e delle caratteristiche del materiale si giunge alla scarica totale (prove di breve durata). Il valore di scarica, rilevato su un campione sufficientemente grande di provini realizzati e testati nelle medesime condizioni, puo’ essere utilizzato per caratterizzare il materiale (in quelle condizioni). Valutiamo quindi i valori rilevati trattandoli come due insiemi differenti, decideremo se sono sovrapponibili. Dati di scarica: n 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 A 29 35.5 29 30.5 35 30 29 28.5 30.5 30 B 31.5 31.5 31.5 32 32 32.5 33.5 32.5 33.5 32 Iniziamo con il disporre i dati in ordine crescente n 1 2 3 4 5 6 7 8 A 28.5 29 29 29 30 30 30.5 30.5 B 31.5 31.5 31.5 32 32 32 32.5 32.5 127 9 10 35 35.5 33.5 33.5 ed a visualizzarli su un diagramma a barre: 10 9 provini 8 7 B 6 A 5 4 3 2 1 0 10 20 30 tensione di scarica [kV] 40 Figura 12.3 - Diagramma a barre relativo ai due lotti da una prima analisi dei dati, supportata dalla visualizzazione, si possono evidenziare alcune differenze tra i due lotti: i valori del lottoB sono meno dispersi di quelli del lottoA in media il valore dei provini del lotto B è maggiore di quello del lottoA Per valutare in modo quantitativo e non solo qualitativo queste differenze utilizziamo le formule del valor medio e della deviazione standart per fittare i dati dei due insiemi con una distribuzione normale: e per un insieme discreto di valori risulta: n n i =1 i =1 M ( x) = ∑ xi ⋅pi = ∑ xi ⋅ valor medio Ni Nt ( x i − M )2 = ∑ Nt − 1 i =1 n scarto quadratico medio o deviazione standard Dati insieme A: Ni = frequenza di un dato Nt = numero totale dei dati M = (28.5 * 1 + 29 * 3 + 30 * 2 + 30.5 * 2 + 35 * 1 + 35.5 * 1)/10 = 30.7 kV ( x i − M )2 = ∑ = Nt − 1 i=1 n ( 28.5 − 30.7)2 ⋅ 1 + ( 29 − 30.7)2 ⋅ 3 + ⋅ ⋅⋅ + (35.5 − 30.7)2 ⋅ 1 = 9 = 2.496 kV 128 Dati insieme B: Ni = frequenza di un dato Nt = numero totale dei dati M = (31.5 * 3 + 32 * 3 + 32.5 * 2 + 33.5 * 2)/10 = 32.25 kV ( x i − M )2 = ∑ = Nt − 1 i=1 (315 . − 32.25)2 ⋅ 3 + (32 − 32.25)2 ⋅ 3 + ⋅ ⋅ ⋅ + (335 . − 32.25)2 ⋅ 2 = 9 n = 0.754 kV Plottiamo i dati in un istogramma frequenza di ripetizione verso tensione di scarica (fig. 12.4) insieme ai valori medi calcolati, che permette di visualizzare come i due insiemi siano sovrapposti a causa della elevata dispersione del lottoA. 3.5 A 3 frequenza di ripetizione B Ma 2.5 Mb 2 1.5 1 0.5 0 27 29 31 33 35 37 tensione di scarica [kV] Figura 12.4 - Istogramma di frequenza per i due insiemi di dati da questo istogramma è possibile ricavare un istogramma densità di probabilità verso tensione di scarica dividendo la frequenza di ripetizione per Ni il numero totale di proviniNt Xi = Ni / Nt probabilità di occorrenza della scarica per un insieme discreto In figura 12.5 vengono confrontate le curve di densità di probabilità per i due lotti; il lotto A presenta due massimi e ha una distribuzione molto diversa da quella del lotto B che sembra maggiormente una normale 129 Figura 12.5 - densità di probabilità per i due insiemi di dati A B -----------------------------------------------------------Count 10 10 Average 30.7 32.25 Standard deviation 2.49666 0.754615 Minimum 28.5 31.5 Maximum 35.5 33.5 -----------------------------------------------------------possiamo visualizzare la distribuzione normale che fitta i dati rappresentata in carta normale, per il lotto A (fig. 12.6) e per il lotto B (fig. 12.7). Figura 12.6 Figura 12.7 dalla figura 12.6 viene evidenziato come gli ultimi due valori di scarica siano evidentemente ben fuori dalla linea e quindi valori estranei al lotto; se li eliminiamo e confrontiamo i due lotti (fig. 12.8), B e A ridotto, si nota una diminuzione della dispersione, che diviene comparabile, anche se i due insiemi risultano ora distinti. 130 Figura 12.8 Curve di densità di probabilità diA ridotto e B. A ridotto B -----------------------------------------------------------Count 8 10 Average 29.5625 32.25 Standard deviation 0.776324 0.754615 Minimum 28.5 31.5 Maximum 30.5 33.5 -----------------------------------------------------------Una informazione grafica equivalente è ricavabile dalla figura, che visualizza (fig. 12.9) la sovrapposizione degli insiemi e l’elevata dispersione dei dati e (fig. 12.10) la riduzione della dispersione, che diviene comparabile a quella del lotto B, eliminando i due valori errati. Figura 12.9 - A e B Figura 12.10 - A ridotto e B I due insiemi di dati analizzati (A ridotto e B) sono quindi caratterizzati da una dispersione comparabile e dovuta alla preparazione dei campioni e alla procedura di prova, ma risultano ora ben distinti e quindi non attribuibili al medesimo materiale. 131 Se si vogliono confrontare lotti di provini caratterizzati da valori medi molto differenti puo’ essere utile utilizzare invece della dispersione un coefficiente adimensionale k, tale che: k=s/M kA = sA / MA = 2.496 kV / 30.7 kV = 0.081 kB = sB / MA = 0.754 kV / 32.25 kV = 0.023 Vediamo ora la rappresentazione dei medesimi dati in carta di Weibull per ricavare la tensione caratteristica di scarica dei due lotti. La distribuzione di Weibull risulta in genere descrivere meglio i dati relativi a prove di rigidità dielettrica. B n Y = n/(Nt+1) Y'=ln(1/(1-Y)) Y''=Y'*k 33.5 33.5 32.5 32.5 32 32 32 31.5 31.5 31.5 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0.909091 0.818182 0.727273 0.636364 0.545455 0.454545 0.363636 0.272727 0.181818 0.090909 2.397895 1.704748 1.299283 1.011601 0.788457 0.606136 0.451985 0.318454 0.200671 0.09531 90.90909 64.63047 49.25846 38.35185 29.89202 22.97984 17.13568 12.07323 7.607835 3.613403 passi di calcolo: 1) si determinaY, probabilità di scarica del campione 2) si tracciano X (dati, colonna B) eY in carta di Weibull la carta di Weibull viene realizzata trasformando l’asse delle ascisse come ln(X) e quello delle ordinate come lnln(1/(1-Y)); è inoltre necessario plottare Y’’ per leggere i valori di probabilità scalati tra 0 e 100 132 Weibull B y = 35.386x - 1107.6 Percentuale 100 10 1 10 100 Tensione Figura 12.11 Carta di Weibull per il lotto B il valore della tensione caratteristica di scarica è l’intercetta tra la retta di Weibull che fitta i dati e il valore percentuale 63.2 % (per questo valore di probabilità il valore del paramentro di scala è indipendente da quello del parametro di forma) Il parametro di scala è un parametro di posizione ed ha un significato analogo a quello del valor medio per la distribuzione normale. Y = 63.2 % Y = 35.386 X - 1107.6 => VcarB = X = (63.2 + 1107.6)/35.386 = 33 kV (parametro di scala della distribuzione B) Nuovamente la rappresentazione dei dati del lotto A evidenzia come due punti siano errati, ovvero si discostano dalla linea di best-fitting, o come in questo caso la modificano causando un erronea tensione caratteristica di scarica. Y = 63.2 % Y = 10.5 X -288.8 => VcarA = X = (63.2 + 288.8)/10.5 = 33.5 kV (parametro di scala della distribuzione A) 133 Weibull A y = 10.503x - 288.79 Percentuale 100 10 1 10 100 Tensione Figura 12.12 Carta di Weibull per il lotto A La riduzione del numero di dati, escludendo i due errati, permette di individuare il valore caratteristico per il lotto A ridotto. Y = 63.2 % Y = 31.27 X - 981.5 => Vcar = X = (63.2 +981.5)/31.27 = 30.5 kV (parametro di scala della distribuzione B) Weibull A ridotto y = 31.275x - 891.52 Percentuale 100 10 1 10 100 Tensione Figura 12.13 Carta di Weibull per il lotto A ridotto 134 Il confronto tra i parametri di scala VcarB e VcarAr evidenzia come le due distribuzioni, che risultavano inizialmente sovrapposte (A e B), sono invece distinte. 135