BIODIVERSITÀ Le stime FAO affermano che entro il 2050 saranno

GLI IMPOLLINATORI
ETTORE CAPRI, ALBERTO LINGUADOCA
BIODIVERSITÀ
GLI
IMPOLLINATORI
Le stime FAO affermano che entro il 2050 saranno
presenti 2,3 miliardi in più di persone sulla terra e
che per sfamare tutti sarà necessario incrementare
le produzioni alimentari di circa il 70%. Questo dato,
apparentemente poco attinente alla problematica che
stiamo affrontando, rende palese un’ulteriore questione:
è necessario capire quale compromesso raggiungere tra
la gestione delle risorse naturali e seminaturali esistenti
- quelle isole di biodiversità che abbiamo già capito
essere di fondamentale importanza– e intensificazione
delle produzioni agricole..
Ettore Capri, Alberto Linguadoca
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Favo su meli.
LA SALUTE DELLE API
Le popolazioni di impollinatori, di cui l’ape
(Apis mellifera) è indubbiamente il rappresentante
principale, occupano un ruolo fondamentale per il
nostro ambiente.
Garantendo la fecondazione di circa l’80%
delle specie vegetali dotate di fiori, si dimostrano
fondamentali per la stabilità dell’intero sistema
ecologico, risultando, altresì, cruciali per le
produzioni agricole; sicurezza alimentare e
benessere umano. Il valore economico annuale del
solo servizio di impollinazione da essi fornito è di
centinaia di miliardi di euro nel mondo.
E’, dunque, palese il motivo per cui le minacce
per la salute delle api sono sempre più oggetto
di dibattito, sia a livello politico che economico.
Questo soprattutto in visione del concretizzarsi,
negli ultimi 10 – 15 anni, di crescenti perdite di
colonie di api mellifere, fenomeno definito come
sindrome dello spopolamento degli alveari, SSA (in inglese
Colony Collapse Disorder, CCD).
OPERA, un centro di ricerca dell’Università
Cattolica del Sacro Cuore (Italia), ha presentato il
suo recente rapporto “Bee health in Europe- Facts
& figures 2013”, in una conferenza organizzata
dall’Intergruppo per i cambiamenti climatici,
la biodiversità e lo sviluppo sostenibile, volta a
individuare la cause del declino della salute delle
api e proponendo soluzioni per affrontarli.
Il rapporto di OPERA raccoglie e riassume studi,
dati e teorie sviluppate al fine di fare chiarezza
sui fattori influenzanti il benessere delle colonie di
api, con lo scopo di aiutare ad impostare le giuste
priorità e l’adozione di misure per migliorarne le
condizioni di salute.
Tra le conclusioni argomentate, una delle più
largamente accettate è che le perdite non siano
imputabili ad una singola causa, quanto, piuttosto,
ad una combinazione di pressioni tra loro correlate:
una moltitudine di “fattori di stress” influenzanti lo
stato di salute delle colonie. Essi includono effetti
dell’agricoltura intensiva; inedia; malnutrizione;
patogeni e parassiti; frammentazione e perdita di
habitat; pratiche apistiche scorrette e cambiamenti
climatici. Tra essi, l’acaro Varroa, largamente
diffuso negli apiari europei, parassita e vettore del
virus delle ali deformate, è considerabile come la
minaccia principale al benessere dell’ape. Esso,
Ape su fiori di ciliegio.
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GLI IMPOLLINATORI
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ecologiche, mantenimento della biodiversità e
della stabilità degli ecosistemi, incremento della
variabilità genetica vegetale e prosecuzione dei
processi evolutivi.
Potrà non sorprendere che, al pari delle api mellifere,
anche il benessere degli apoidei (api solitarie e
selvatiche) è minacciato da una moltitudine di
fattori. Tra essi alcuni che, ancora una volta,
rimarcano il pesante, invadente e spesso deleterio
spettro dell’azione antropica ed altri considerabili
“naturali”.
Evoluzione e trasformazione delle fitocenosi
(comunità di piante che vivono in ambienti ben
determinati, dalle aree boschive a quelle dunali
e costiere) pratiche agricole come le lavorazioni
del terreno, insediamenti turistici costieri, errata
gestione dei boschi, urbanizzazione, sono solo
alcune delle cause della diminuzione degli habitat
in cui tali specie nidificano e si nutrono. Negli
ultimi anni quasi il 10% di questi insetti si è estinto
e la sopravvivenza di un gran numero degli apoidei
ancora presenti in piccole aree risulta essere più o
meno minacciata da più fronti.
Di fatto, ecosistema agrario, naturale o artefatto
quale appaia ai nostri occhi, è, senza dubbio,
però, - ed è proprio il caso dell’impollinazione –
l’importanza di questi servizi risulta imprescindibile
per il prosieguo della vita umana.
Ecco perché: come abbiamo già detto, senza
impollinatori almeno l’80% delle piante a fiori
(Angiosperme) sarebbe destinato alla progressiva
estinzione.
La FAO stima che delle 100 colture che forniscono
il 90% degli approvvigionamenti nella maggior
parte del mondo, 71 sono impollinate dalle api
(in particolar modo selvatiche). Gli impollinatori
influenzano fortemente il 35% della produzione
mondiale di cibo, incrementando il raccolto di 87
delle principali colture mondiali.
L’influenza che tali animali esercitano su un
gran numero di prodotti agricoli è ugualmente
fondamentale sotto il profilo qualitativo e
nutrizionale.
In definitiva la disponibilità, sicurezza e
diversità alimentare, dunque, la nutrizione
umana si dimostrano intimamente connesse
a quest’importantissimo servizio. Deve essere,
tuttavia, chiaro che i benefici derivanti da sani
processi di impollinazione vanno oltre le produzioni
alimentari sensu stricto ed abbracciano relazioni
Ape bottinatrice su albicocco.
Adesso ci resta da capire quali e quanti siano
tali organismi e perché sono considerati tanto
importanti.
Si può intuire la straordinarietà nella diversità
dei pronubi e nelle differenti modalità in cui tale
processo si realizza semplicemente avvedendosi
che, oltre ai mammiferi; uccelli; vespe; falene;
farfalle; mosche e coleotteri, delle più di 16.000
specie di “api selvatiche” (Hymenoptera: Apoidea)
esistenti, la maggior parte sono tra i più efficienti
impollinatori.
Per meglio comprendere l’importanza di tale
processo può essere utile introdurre il concetto di
“servizi ecosistemici”. Essi rappresentano i benefici
di cui quotidianamente usufruiamo derivanti da
qualsiasi processo che ha luogo negli ecosistemi.
Sono, in sostanza, i legami esistenti tra questi ultimi
e la nostra società, senza prescindere dall’accezione
di carattere economico che ne potrebbe derivare.
Un tipico esempio è il ruolo estetico-ricreativo
del paesaggio: a chiunque è capitato almeno una
volta di godere di una bella passeggiata in mezzo
alla natura o semplicemente dell’ammirare le
bellezze di un’area viticola o cerealicola durante un
viaggio in macchina in primavera. Non raramente,
indebolendo le difese immunitarie dell’ospite, lo
rende, di fatto, più vulnerabile a svariati fattori
correlati.
Ad oggi, mentre potenziali cause di stress come
i pesticidi - oggetto di acceso dibattito politico
- necessitano essere esaminati ulteriormente,
è importante, per sviluppare strategie efficaci,
prendere atto della concomitante ed eguale esigenza
di analizzare tutti gli altri fattori di stress, nessuno
escluso.
COS’È L’IMPOLLINAZIONE
E QUALI E QUANTI SONO
GLI INSETTI IMPOLLINATORI?
L’impollinazione è quel processo per cui il polline
dalle antere (cioè dall’apparato maschile del fiore)
raggiunge lo stigma (ovvero l’apparato femminile).
Non ci sorprenderà come la varietà di colori,
odori e forme dei fiori sia la testimonianza
dell’intima relazione – stabilita in un “accordo”
di interdipendenza, simbiotico, che dura milioni
di anni – esistente tra piante, api ed altri animali.
Tale legame è sancito dalla definizione stessa di
impollinatore, il “pronubo” ovvero, ad litteram ,
colui che “favorisce le nozze” tra i fiori.
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Bottinatura su fiore di girasole.
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Bottinatura su fiori di borragine.
Ape su fiore di melo. Su questa specie la impollinazione è indispensabile ed il frutticoltore
porta le api per tutto il periodo della fioritura.
di api o bombi tra le colture durante i periodi
di fioritura. Le prime sono largamente allevate,
facilmente spostabili e caratterizzate dalla presenza
in ogni famiglia di un gran numero di bottinatrici,
che caratterizzano loro attività particolarmente
intensa mostrando una certa costanza nello scegliere
la medesima specie vegetale fino all’esaurimento
della risorsa (ovvero il termine della fioritura della
coltura). Caratteristiche queste indubbiamente
eccezionali e peculiari che rendono l’ape mellifera
il pronubo per eccellenza e che giustificano il
crescente interesse della nostra società nei confronti
del suo stato di benessere.
D’altro canto, sebbene esso sia, insieme ai bombi,
il pronubo più utilizzato in agricoltura, non pochi
sono gli studi che sottolineano che l’ape domestica
non sia sempre considerabile come il più efficiente
tra gli impollinatori. Diverse specie di “api”
solitarie, difatti, sono gestibili e gestite su scala
produttiva come impollinatori di colza, fruttiferi ed
altre colture: è il caso, tra gli altri, di diverse specie
di Megachile e di Osmia.
un ambiente profondamente trasformato. La
coltivazione di una o poche specie vegetali su
vasti areali, a rigor di logica, si traduce nel
depauperamento della ricchezza vegetale esistente
in natura e di micro ambienti necessari al protrarsi
di una moltitudine di forme di vita, strettamente
interconnesse tra loro a più livelli della catena
alimentare. Questo si traduce nel complementare
depauperamento dell’erogazione di molti servizi
ecosistemici: dall’impollinazione, alla regolazione
del clima, alla purificazione delle acque.
Impoverimento che è andato incrementandosi
con la progressiva e profonda intensificazione
dell’agricoltura degli ultimi sessant’anni e con le
conseguenti modificazioni delle aree naturali e
seminaturali.
Tale problematica rimarca la necessità di ristabilire
i complessi equilibri esistenti in natura ancor
più in quelle realtà produttive dove il servizio di
impollinazione è di importanza fondamentale, gli
agro ecosistemi. In tali contesti è possibile sopperire
alla scarsa presenza di apoidei introducendo nidi
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Allegagione del pomodoro.
Ape bottinatrice su zagara.
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dovrebbero mettere in atto pratiche focalizzate
a tali obiettivi nella gestione agricola. È dunque
necessario provvedere a raggiungere una consolidata
base conoscitiva sui fattori compromettenti la salute
delle colonie di api domesticate e selvatiche, ancor
più per gli apoidei in senso lato – per cui le evidenze
scientifiche sono carenti - e sui processi ecologici
alla base dell’erogazione del servizio ecosistemico
di impollinazione. In tal modo sarà possibile fornire
una serie di strumenti; metodologie e strategie
efficaci alla portata di tutte le parti interessate per
porre rimedio alla diminuzione delle popolazioni di
api mellifere ed impollinatori.
PRESERVARE LA SALUTE
DEGLI IMPOLLINATORI NEGLI
AGROECOSISTEMI: UN OBIETTIVO
REALIZZABILE?
Può essere utile, per avere una visione più organica
del problema, fare una breve premessa.
Ci si chiederà, dunque, se e come possano coesistere
conservazione degli impollinatori ed agricoltura
intensiva.
Per rendere quest’ambizioso obiettivo realizzabile
è, innanzitutto, necessario superare una prima
consistente barriera: le attuali conoscenze risultano
spesso lacunose e poco accessibili alle persone che
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Agricoltura intensiva, capace di garantire l’ incremento delle produzioni alimentari di circa il 70%
entro il 2050, e biodiversità, dovranno convivere attraverso il miglioramento delle conoscenze e la
messa a punto di strategie condivise basate sulla ricerca.
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CALEIDOSCOPIO
LIGURIA DA RECORD: TRE VOLTE IN FINALE AL WTM AWARDS
Genova vince come Cruise Destination altamente consigliata
Nomination per Genova City Break e Sestri Levante Room with View
“Una grande soddisfazione per tutta la Liguria”. Con queste parole l’Assessore Regionale al Turismo Angelo
Berlangieri ha raccontato la fase finale del WTM Awards, vero e proprio oscar del turismo internazionale che si
è appena chiuso a Londra.
Al WTM di Londra è stata presente anche l’Agenzia Regionale di Promozione
Turistica “In Liguria” con 10 operatori turistici del territorio; particolarmente
apprezzata l’idea di allestire lo stand della Liguria lasciando un sottofondo
musicale dei brani del nuovo album di Andrea Bocelli “Love in Portofino”
girato e registrato nella cittadina del Tigullio.
Nella stessa giornata del WTM Award la Liguria è stata nuovamente
protagonista nella capitale britannica presso l’Ambasciata Italiana con
“Liguria Food and Fashion”, vetrina dei prodotti liguri della moda e
dell’agroalimentare.
Fiori di pomodoro fecondati dai bombi, che
vengono posizionati nelle coltivazioni in apposite
cassette di cartone.
[email protected] Si sente, infine, la necessità di superare la carenza
di comunicazione tra le parti interessate: dagli
imprenditori agricoli, alla comunità scientifica, agli
apicoltori in modo da colmare le fallanze ostacolanti
un sinergico cammino verso la conservazione di
questi magnifici insetti, per noi fondamentali.
Analogamente è necessaria un’ azione coordinata
a diversi livelli: un approccio complesso che
comprenda una varietà di soluzioni, dal “restauro”
degli habitat, agricoli compresi, alla promozione di
nuovi trattamenti antiparassitari contro le malattie
delle api, fino alla promozione di un uso consapevole
e responsabile dei pesticidi in agricoltura.
Si dimostra, quindi, necessario lo sviluppo e la
promozione di politiche che incoraggino l’adozione
di sistemi agricoli sostenibili che riconoscano la
mutuale interdipendenza di agricoltura, biodiversità
e servizi ecosistemici, non discernendo i valori
ecologici da quelli economico-produttivi. Pratiche
agricole come la rotazione delle colture oppure i “setaside ecologici”, appezzamenti o strisce di terreno
in cui impiantare prati inerbiti che ristabiliscano
siti di nidificazione e fonti d’approvvigionamento
costanti e durature per gli impollinatori hanno
dimostrato un influenza positiva sulle popolazione
api e pronubi selvatici.
Ettore Capri
Istituto di Chimica Agraria e Ambientale
Università Cattolica del Sacro Cuore (PC)
Alberto Linguadoca
Istituto di Chimica Agraria e Ambientale
Università Cattolica del Sacro Cuore (PC)
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CALEIDOSCOPIO
La Liguria è stata l’unica regione italiana a ottenere ben tre nomination per altrettanti settori del turismo e
Genova da sola ha avuto ben due candidature.
In finale sono arrivate: Genova per “City Break”, Genova per “Cruise Destination” e Sestri Levante per “Room
with view”.
Un bel successo per la Liguria che vince nella categoria “Cruise Destination” con Genova quale meta altamente
consigliata per le crociere e sfiora il primo posto con Sestri Levante nella categoria “Room with view”.
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