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Protezione
delle linee dati
dai transitori
White paper n. 85
Revisione 1
di Joseph Seymour
In sintesi
I transitori elettrici (picchi) sulle linee dati possono
danneggiare i computer di uffici e abitazioni. Molti
utenti si rendono conto del rischio dei picchi di corrente
ma sottovalutano quelli che impattano sulle linee dati.
Questo white paper spiega come si creano i transitori, i
loro devastanti effetti sulle apparecchiature elettriche
e l'utilità dei dispositivi di soppressione dei picchi per
proteggere tali apparecchiature.
Sommario
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Introduzione
2
Come si creano i transitori
3
Effetti dei transitori
4
Soppressione dei transitori e
protezione
6
Conclusioni
9
Risorse
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Electric realizzata dal Data Center Science Center Schneider Electric
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Introduzione
I disturbi elettrici costituiscono una minaccia notevole per le apparecchiature elettriche e per i
dati. I disturbi elettrici sono indicati con vari nomi, ad esempio picchi, transitori di corrente,
transitori di tensione e così via. A prescindere dal nome, gli effetti di questi disturbi sono gli
stessi: interruzioni, prestazioni ridotte e danni che inevitabilmente causano il blocco delle
apparecchiature. Con la diffusione sempre maggiore delle reti di computer, l'effetto dei
transitori sulle linee di comunicazione è di fondamentale importanza. Le linee di comunicazione in ingresso in un edificio, fuori terra o interrate, possono trasferire notevoli transitori in
un impianto residenziale o produttivo. I transitori sono causati da vari tipi di accoppiamento
(trasmissione di energia elettrica da un sistema all'altro tramite campi magnetici) e possono
danneggiare gravemente le interfacce di comunicazione installate nell'edificio. I transitori si
possono creare in vari modi, per cui un singolo livello di soppressione adottato per le linee in
ingresso potrebbe non essere sufficiente a schermare completamente le linee interne e le
apparecchiature dai transitori di tensione.
Quando si parla in particolare dell'impatto dei transitori sulle linee dati, è importante sapere a
grandi linee cosa si intende per linee dati e come trasportano i dati sotto forma di elettricità.
Una linea dati è costituita da un cavo di comunicazione conduttivo che trasporta tensioni di
basso livello per mettere in comunicazione i dispositivi collegati. Alcuni esempi comuni di
cavi dati sono i cavi coassiali, i cavi Ethernet Cat. 5 e i cavi telefonici. Tramite la linea dati
un'apparecchiatura trasmittente fornisce dati a un'apparecchiatura ricevente, ubicata all'altra
estremità del cavo, tramite l'invio di tensioni variabili. L'apparecchiatura ricevente elabora le
tensioni, le interpreta e le trasforma in dati utili.
Anche se le linee dati trasportano per lo più tensioni di bassa entità, sono realizzate con
materiali conduttivi e sono soggette agli stessi picchi che si producono in altre linee conduttive. In linea generale, un picco è una breve deviazione della tensione (o del segnale, in caso
di computer e dispositivi elettronici) rispetto alla normalità. Questa tensione indesiderata può
causare il malfunzionamento o anche il guasto di un dispositivo elettronico. Alcune apparecchiature utilizzate per la comunicazione tramite linee dati sono progettate per funzionare con
una soglia di tensione molto bassa e possono danneggiarsi facilmente se la tensione supera
quella consentita. I transitori di tensione, inoltre, si creano in varie fonti, per cui nessuna
configurazione delle apparecchiature può essere definita libera dai transitori.
La Figura 1 illustra i risultati di uno studio prodotto da Florida Power che distingue i problemi
di qualità dell'alimentazione dividendoli in vari gruppi. Dal grafico si evince che i fulmini
causano il 15% dei problemi di qualità dell'alimentazione; alle sottostazioni elettriche che
introducono transitori tramite le reti elettriche, invece, è riconducibile solo il 5% dei problemi; i
transitori generati dalle apparecchiature d'ufficio, infine, causano il 60% di tutti i problemi di
qualità dell'alimentazione.
Illuminazione
15%
Figura 1
Studio di Florida Power sui
guasti dovuti a problemi di
alimentazione nei luoghi di
lavoro
Apparecchiature
da ufficio
60%
Impianti di servizio
5%
Nodi confinanti
20%
Come si creano
i transitori
I transitori possono crearsi in qualunque conduttore, ad esempio nelle linee elettriche, nelle
linee telefoniche, nelle linee dati e nelle linee di segnali. Le linee dati di molte reti LAN (Local
Area Network) comprendono cavi RS-232, RS-422, Ethernet e Token Ring, TV a circuito
chiuso, sistemi di allarme di sorveglianza e interfacce CNC tra strumenti e macchinari.
Il picco, un tipo di transitorio, è una sovratensione di breve durata che generalmente viene
misurata in millisecondi. Un quantità eccessiva di energia elettrica si può generare facilmente in qualunque linea conduttiva. La quantità di energia dei transitori può essere enorme e
può danneggiare le apparecchiature o impattare sul loro funzionamento; a causa di queste
discrepanze della tensione, quindi, le apparecchiature forniscono segnali difettosi. Ai
transitori di tensione sono sensibili specialmente le apparecchiature comandate dai microprocessori. L'accoppiamento induttivo creato da varie fonti in genere produce transitori specifici
delle linee dati.
Le cause dei transitori nelle linee in corrente alternata sono poco note e ancora meno lo sono
quelle dei transitori degli accoppiamenti induttivi nelle linee dati. Ogni qualvolta in un
materiale conduttivo fluisce corrente elettrica, si crea un campo magnetico. Se si colloca un
secondo conduttore nel campo magnetico del primo conduttore e tale campo magnetico si
trova in uno stato di flusso, genera una corrente nel secondo conduttore. L'impiego di un
campo magnetico per creare corrente e tensione senza un collegamento fisico effettivo con
l'altro materiale conduttore rappresenta il principio di funzionamento dei trasformatori, ad
esempio quelli utilizzati per le linee elettriche. Un trasformatore produce un campo magnetico nell'avvolgimento primario che genera tensione nell'avvolgimento secondario. In base a
questo stesso principio, se i cavi in un edificio corrono vicini tra loro, è possibile che si
generino transitori magnetici, come illustrato nella Figura 2. Questo accoppiamento può
essere causato da una linea elettrica che induce una tensione in una linea dati adiacente o
da una linea dati all'altra (solitamente definito come "crosstalk" o interferenza magnetica).
Flusso magnetico
Linea di
alimentazione
Linea
dati
Figura 2
Accoppiamento induttivo
Flusso di corrente
indotto
L'illuminazione può causare accoppiamenti magnetici molto più potenti e una singola scarica
elettrica può danneggiare istantaneamente più apparecchiature. La Figura 3 illustra un
fulmine che colpisce la terra. Questo fulmine è circondato da un campo magnetico potentissimo. Proprio come il campo magnetico di un conduttore può generare transitori in un
conduttore adiacente, il campo magnetico di un fulmine può generare elettricità in una linea
elettrica esterna anche senza colpirla direttamente. Ma se il fulmine è abbastanza vicino a
un impianto, può generare transitori nelle linee dati interne che intersecano il suo campo
magnetico. Questi transitori possono generare disordine nei dati trasferiti su tali linee o
danneggiare le apparecchiature collegate. Un altro termine adoperato per descrivere
l'accoppiamento induttivo è "disturbo" o "interferenza elettromagnetica".
Flusso magnetico
Figura 3
Campo magnetico creato
da un fulmine
Anche se due cause ben note della generazione di transitori nelle linee dati sono rappresentate dall'accoppiamento tra i cavi e da quello causato dai fulmini, esistono altri casi in cui gli
accoppiamenti che si generano possono danneggiare le infrastrutture dati. In fase di
pianificazione o di ispezione del layout delle linee dati di un impianto, è opportuno gestire
adeguatamente le seguenti fonti di accoppiamenti induttivi:
• Linee dati passanti in canaline elettriche
• Cavi dati che corrono in prossimità di conduttori di calata, ovvero linee o strutture dell'edificio progettate per convogliare a terra la corrente scaricata dai fulmini
• Cavi dati che corrono in prossimità di strutture in acciaio dell'edificio, specialmente se
ubicati in prossimità di conduttori di calata
• Cavi dati che corrono troppo vicino a sorgenti di illuminazione fluorescente (fonti di
interferenze elettromagnetiche)
Queste sono solo alcune delle principali cause degli accoppiamenti induttivi nelle linee dati;
molte altre possono essere le cause, a seconda del tipo di impianto.
Effetti dei
transitori
Numerose apparecchiature elettriche moderne installate nelle strutture e in alcune abitazioni
si basano su circuiti integrati e microprocessori. Date alcune caratteristiche comuni dei
circuiti integrati e dei microprocessori, queste apparecchiature sono particolarmente sensibili
ai picchi di tensione generati dai transitori. I dispositivi controllati da microprocessori si
trovano ovunque. Alcune di queste apparecchiature elettroniche sono i computer e le relative
periferiche, le reti di computer e le reti dati (ad esempio reti LAN), le apparecchiature di
telecomunicazione, le apparecchiature mediche diagnostiche, le apparecchiature radio, i
televisori, gli impianti di TV satellitare, i registratori di cassa elettronici, le fotocopiatrici, i fax e
così via. Inoltre, molte di queste apparecchiature per comunicare tra loro sono collegate alle
linee dati.
Sono tre i fattori da cui dipende la sensibilità ai transitori propria delle macchine basate su
circuiti integrati:
1. Distanza dei circuiti integrati e delle tracce sui circuiti stampati
2. Limite di tensione di esercizio
3. Ciclo di clock eseguito in alcune apparecchiature (ad es. i computer) per la sincronizzazione di determinate operazioni.
Distanza dei circuiti integrati e delle tracce sui circuiti stampati
Il primo fattore comune correlato alla sensibilità ai transitori delle apparecchiature basate su
circuiti integrati è la vicinanza tra i componenti del circuito integrato e le tracce dei circuiti
stampati. In molti casi la distanza è inferiore allo spessore di un capello umano. La corrente
percorre il circuito stampato tramite tracce conduttive. Tali tracce, interne ed esterne al
circuito integrato, e presenti sul circuito stampato, presentano una certa soglia di espansione
e contrazione. Il calore generato dal flusso di corrente che passa nei componenti del circuito
stampato causa una certa espansione, mentre la mancanza di tale flusso provoca una
contrazione. Se un transitorio penetra in queste tracce, può provocarne il surriscaldamento
con conseguenti microfratture nella struttura del circuito stampato, che possono causare
l'attraversamento di tracce che normalmente sono tra loro isolate, con la conseguente
creazione di cortocircuiti interni che possono danneggiare irreparabilmente il dispositivo. In
alcuni casi queste fratture microscopiche non provocano danni immediati, ma la loro dimensione aumenta lentamente a causa della normale espansione e contrazione dei componenti o
della generazione di ulteriori fratture che col tempo producono guasti irrimediabili nel
dispositivo.
Limite di tensione di esercizio
Il secondo fattore correlato alla sensibilità dei circuiti integrati dipende dalla continua
riduzione dei requisiti di tensione di esercizio dei dispositivi a circuiti integrati. Con la
progressiva riduzione delle dimensioni dei componenti dei computer e con l'aumento della
loro efficienza per risparmiare energia, la tensione di esercizio che attraversa tali componenti
viene ridotta sempre di più. La tensione di funzionamento di 5 Vcc di alcuni dispositivi interni
del computer è stata ridotta a 3,3 Vcc e potrebbe essere ridotta ulteriormente. Ciò implica
una conseguente riduzione della soglia di tensione gestibile da un sistema a circuiti integrati.
Se un transitorio in un dispositivo con tensione di esercizio di 3,3 Vcc determina un innalzamento della tensione a 5 Vcc, molto probabilmente il dispositivo subisce un danno.
Ciclo di clock
Il terzo fattore correlato alla sensibilità dei dispositivi a circuiti integrati è il ciclo di clock per la
sincronizzazione delle operazioni dei componenti interni. La maggior parte delle operazioni
dei computer vengono sincronizzate in base a un ciclo di clock basato su una tensione a una
frequenza particolare. Le interferenze elettromagnetiche a volte possono imitare il ciclo di
clock di un computer a determinate frequenze, per cui il computer interpreta questi cicli di
clock fasulli come comandi. Questi falsi comandi possono causare innumerevoli errori logici
con il conseguente blocco della tastiera, del programma o del sistema. Al contrario, in
presenza di interferenze elettromagnetiche un computer può perdere alcuni comandi
necessari e presentare problemi analoghi.
Guasti comuni prodotti dai transitori
I guasti più comuni causati dai transitori nei dispositivi elettronici sono disruptivi, dissipatori e
distruttivi.
EFFETTI DISRUPTIVI: generalmente si verificano quando un transitorio entra nell'apparecchiatura tramite un accoppiamento induttivo (tramite linee elettriche o linee dati). I compo-
nenti elettronici, quindi, tentano di elaborare il transitorio come comando logico valido e il
sistema si blocca o funziona male, genera output errati e si verificano danni o perdite di dati e
altri problemi.
EFFETTI DISSIPATIVI: sono associati a ripetute sollecitazioni dei componenti dei circuiti
integrati. I materiali impiegati per fabbricare i circuiti integrati sono in grado di resistere a un
determinato numero di picchi ma solo per brevi periodi. Una degradazione a lungo termine
rende i componenti inutilizzabili.
EFFETTI DISTRUTTIVI: comprendono tutte le condizioni in cui i transitori con elevati livelli
energetici distruggono immediatamente l'apparecchiatura. Spesso i danni sono anche visibili
sotto forma di bruciature e/o spaccature di schede per PC e componenti, fusione di componenti elettronici e altri segni inequivocabili.
Soppressione
dei transitori
e protezione
Un picco di tensione transitoria è una breve ma spesso notevole deviazione della tensione o
del segnale rispetto alla normalità. Maggiore è l'entità del transitorio, maggiore è la probabilità di danni per l'apparecchiatura elettronica. Come già detto, i transitori possono verificarsi in
qualunque materiale conduttivo, per cui il problema non riguarda solo i dispositivi collegati
alle linee elettriche, ma anche quelli collegati alle linee telefoniche, ai cavi Ethernet, ai cavi
coassiali, ai cavi di comunicazione seriale ecc.
Dispositivi di protezione dai picchi
Un dispositivo di protezione dai picchi o SPD (Surge Protective Device) attenua l'entità di tali
picchi per proteggere le apparecchiature dagli effetti dannosi. Un dispositivo SPD, tuttavia,
non necessariamente azzera l'entità di un picco, ma semplicemente riduce il livello di un
transitorio in modo che non causi problemi una volta raggiunto il carico elettrico collegato.
Ciò perché la soglia di energia in un dispositivo può variare, per cui un grado di attenuazione
tale da azzerare la tensione sarebbe incompatibile con i requisiti di funzionamento ininterrotto
dell'apparecchiatura collegata. Il dispositivo di protezione, invece, attenua il transitorio
riducendone l'entità a un livello sostenibile per l'apparecchiatura da proteggere. Alcuni
dispositivi di protezione più sofisticati filtrano anche i disturbi per ridurre le incoerenze
causate dalle interferenze elettromagnetiche nella forma d'onda della corrente in modo da
eliminarne gli impatti sull'apparecchiatura collegata.
In parole povere, i dispositivi SPD impediscono che i picchi di tensione dei transitori raggiungano le apparecchiature che proteggono. Questi dispositivi espletano la loro funzione
assorbendo e/o deviando gli eccessi di tensione. La Figura 4 illustra il lancio di una freccia
in un bersaglio di paglia. Il bersaglio di paglia rappresenta il dispositivo di protezione dai
picchi, mentre la freccia rappresenta il picco di tensione di un transitorio. Quando la freccia
colpisce il bersaglio, viene assorbita e rimane attaccata al bersaglio. È lo spessore del
bersaglio che blocca la freccia in modo tale che non riesca ad attraversarlo. In ogni caso, la
freccia arreca al bersaglio un certo danno, per cui il bersaglio in futuro non sarà più in grado
di bloccare la freccia. Si supponga di collocare uno scudo metallico davanti al bersaglio.
Quando la freccia viene lanciata, colpisce lo scudo e rimbalza ai lati del bersaglio senza
danneggiarlo. È questa la base del funzionamento della maggior parte dei dispositivi SPD.
A seconda dell'efficienza e dei materiali di cui sono costituiti, i dispositivi di protezione dai
picchi assorbono l'energia (riportando comunque un danno) e proteggono le apparecchiature
oppure deviano la corrente nel conduttore di terra dell'impianto. Nella maggior parte dei casi
gli SPD sono costituiti da dispositivi che assorbono e contemporaneamente deviano i picchi
dei transitori.
Assorbimento
Transitorio
Figura 4
Assorbimento e riflessione
dei transitori
Riflessione
Transitorio
Il bloccaggio (o "clamping") è una funzione dei dispositivi SPD che limita le tensioni transitorie. Il clamping è il processo con cui i componenti interni di un SPD riducono la tensione dei
transitori a un livello accettabile per l'apparecchiatura elettrica collegata. L'energia che arriva
all'apparecchiatura elettrica collegata dopo l'attenuazione dei picchi dei transitori grazie al
dispositivo SPD viene detta tensione passante (o "let-through"). Nella maggior parte dei
dispositivi SPD, inoltre, questo processo non riduce la tensione né a zero né a livelli inferiori
a quelli necessari per garantire la continuità del carico per l'apparecchiatura collegata.
L'eccessiva attenuazione dei transitori al di sotto del livello richiesto può causare inutili
sollecitazioni del dispositivo SPD.
Uno dei componenti di utilizzo più comune nei dispositivi SPD è il varistore in ossido di
metallo o MOV (Metal Oxide Varistor). Il MOV è un resistore non lineare con particolari
proprietà di semiconduttore. Il MOV rimane in stato non conduttivo e consente il normale
passaggio della corrente fino a quando nella linea non entra un transitorio. A questo punto il
MOV comincia a condurre e devia a terra la tensione in eccesso. Con l'aumento del livello di
amperaggio aumenta anche la tensione di bloccaggio (o clamping) che mantiene a livelli
accettabili la tensione passante che raggiunge l'apparecchiatura, fino a quando il transitorio
non si attenua.
I MOV spesso sono abbinati a termofusibili collocati in linea con il percorso della corrente
diretta all'apparecchiatura; in caso di picco transitorio catastrofico, i termofusibili interrompono il percorso della corrente verso l'apparecchiatura. Se l'entità del transitorio è notevole e
sufficientemente costante, può raggiungere la tensione di esercizio di picco del MOV, che a
questo punto si apre. In caso di guasti, a causa del calore il termofusibile (per lo più chiuso o
collegato al MOV) si rompe e blocca il flusso di corrente, evitando che raggiunga l'apparecchiatura protetta. I MOV vengono utilizzati nei dispositivi SPD in virtù della loro natura
costante. Un MOV continua a far passare la stessa quantità di tensione e comincia a
condurre allo stesso livello della tensione in eccesso in maniera costante, fino a raggiungere
il punto di rottura.
I dispositivi SPD, però, non risolvono tutti i problemi di qualità della corrente. Non sono
efficaci, infatti, in caso di cadute di tensione e di sovratensioni a lungo termine della corrente
alternata erogata dalla rete elettrica, e non riescono a ridurre le condizioni armoniche
prodotte da carichi non lineari, ad esempio motori e alimentatori a commutazione dei
computer, o alcuni sistemi di illuminazione fluorescente. In caso di perdita della tensione di
rete, è possibile prevedere l'intervento di dispositivi come gli UPS, dotati di una batteria che
fornisce temporaneamente l'energia fino al ripristino della rete elettrica.
Messa a terra
Uno dei maggiori problemi delle reti elettriche, specialmente in riferimento ai dispositivi SPD,
è la messa a terra.
Un impianto di terra è indispensabile in qualunque rete: nelle reti elettriche, nelle reti dati e
nelle reti di segnali. Tutte le tensioni e i livelli di segnale implicano un collegamento a terra.
La maggior parte dei dispositivi SPD usa le linee di terra anche per deviare le tensioni dei
transitori. Senza un'adeguata messa a terra questi dispositivi SPD potrebbero non funzionare correttamente.
I collegamenti a terra in un impianto devono attestarsi in un unico nodo ubicato nel quadro di
ingresso dell'utenza elettrica. Questo unico punto di collegamento a terra esclude lo sviluppo
indesiderato di più punti di messa a terra, che possono creare discrepanze nella tensione
della rete elettrica causando il flusso di correnti nocive nelle linee dati a bassa tensione. Il
flusso di queste correnti nocive può produrre danni minori, ad esempio disturbi delle trasmissioni dei dati, o può generare picchi transitori più elevati che possono danneggiare le
apparecchiature trasmittenti. La Figura 5 illustra un esempio di loop di terra. Ogni apparecchiatura ha una terra indipendente, vale a dire che ogni presa di corrente fa capo a una terra
differente. Possono verificarsi problemi se l'apparecchiatura è collegata tramite alcuni tipi di
linee dati collegate a terra (e conduttive). Nella Figura 5 il computer è collegato a una
stampante tramite un cavo di comunicazione parallela. Se si crea una differenza di potenziale tra le terre (differenza di carica) delle apparecchiature utilizzate, la corrente può passare
da un dispositivo a quello successivo tramite il cavo parallelo, in quanto la carica tende a
bilanciarsi. Si tratta del cosiddetto “loop di terra”, che può causare notevoli danni alle
apparecchiature la cui soglia energetica è molto limitata durante il normale funzionamento.
Questo esempio illustra un solo tipo di impianto, ma i loop di terra possono svilupparsi anche
tra più impianti.
Presa 1
Computer
collegato a terra
(Terra n. 1)
Presa 2
Computer
Stampante
Stampante
collegata a terra
(Terra n. 2)
Cavo stampante
Figura 5
Loop di terra
Flusso di corrente causato
dal potenziale di terra
Terra n. 1
Terra n. 2
Un approccio a livelli per la protezione dai transitori
È consigliabile predisporre una rete di dispositivi di protezione dai picchi per garantire una
barriera a livelli contro i transitori. Un primo livello può essere previsto per controllare i picchi
di notevole entità che penetrano nell'impianto, ad esempio transitori nelle linee elettriche
causati dai fulmini. Altri livelli possono essere previsti per controllare i transitori delle linee
elettriche e delle linee dati interne. Siccome la maggior parte dei picchi di tensione dei
transitori si genera all'interno dell'edificio, è indispensabile predisporre dispositivi SPD per
migliorare la qualità dell'energia in ogni impianto.
Questo approccio a livelli è il metodo più efficace per ovviare alla pericolosità della maggior
parte dei transitori. Anche se è importante isolare i problemi dei transitori della rete elettrica
in questo modo, è importante adottare questo approccio anche per le linee dati. La maggior
parte dei grossi impianti include qualche forma di difesa "di prima linea" contro i transitori di
notevole entità che penetrano nelle linee dati in ingresso. Ad esempio, in molte strutture e
ambienti residenziali si utilizza un dispositivo SPD a tubo di gas o spinterometro (spesso
fornito dalla società telefonica) per contribuire a ridurre gli effetti dei grossi picchi a un livello
ragionevole per le apparecchiature telefoniche di base (ad esempio un apparecchio telefonico autonomo il cui funzionamento non richiede corrente elettrica). Tuttavia, la tensione
passante di questi SPD di primo livello spesso non attenua la tensione fino a ridurla a un
livello sufficientemente sicuro tale da evitare danni alle apparecchiature elettroniche sensibili,
ad esempio computer o modem analogici o DSL, o anche i computer collegati a tali modem.
Ciò vale anche per altre apparecchiature elettroniche sensibili collegate alle linee coassiali,
ad esempio dispositivi audio/video o modem a banda larga. Per tale motivo è opportuno
predisporre altri SPD per proteggere i singoli dispositivi, attenuando ulteriormente la tensione
passante proveniente dai dispositivi SPD di primo livello.
Conclusioni
Il problema dei transitori spesso viene considerato solo per le linee elettriche. Tuttavia, data
la percentuale di transitori che si creano in un impianto e nella rete della linea dati, è
indispensabile valutare la necessità di sopprimere i picchi anche nelle linee dati. Qualunque
linea conduttiva è un potenziale veicolo di transitori e le fonti degli accoppiamenti induttivi in
qualunque tipo di impianto sono numerose. Le moderne apparecchiature informatiche
funzionano con soglie energetiche sempre minori, per cui occorre valutare con attenzione
anche le interferenze elettriche di lieve entità per evitare danni e perdite di dati. Un approccio a livelli finalizzato alla soppressione dei picchi è il metodo ideale per ridurre i picchi
esterni e altri picchi considerevoli, attenuandoli ulteriormente all'interno prima che la corrente
raggiunga apparecchiature elettroniche sensibili. La soppressione dei picchi nelle linee dati è
necessaria per evitare perdite di dati nelle apparecchiature, danni sulle linee dati a bassa
tensione e l'ingresso di picchi transitori nei vari percorsi della corrente.
Note sull'autore
Joseph Seymour è analista responsabile del reparto reclami di Schneider Electric a West
Kingston (Rhode Island). Si occupa della valutazione e dell'ispezione dei danni causati da
eventi transitori catastrofici e dei reclami dei clienti in conformità alla policy Schneider
Electric sulla protezione delle apparecchiature.
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