Protezione delle linee dati dai transitori White paper n. 85 Revisione 1 di Joseph Seymour In sintesi I transitori elettrici (picchi) sulle linee dati possono danneggiare i computer di uffici e abitazioni. Molti utenti si rendono conto del rischio dei picchi di corrente ma sottovalutano quelli che impattano sulle linee dati. Questo white paper spiega come si creano i transitori, i loro devastanti effetti sulle apparecchiature elettriche e l'utilità dei dispositivi di soppressione dei picchi per proteggere tali apparecchiature. Sommario Fare clic su una sezione per accedervi direttamente Introduzione 2 Come si creano i transitori 3 Effetti dei transitori 4 Soppressione dei transitori e protezione 6 Conclusioni 9 Risorse I white paper ora fanno parte della libreria di white paper Schneider Electric realizzata dal Data Center Science Center Schneider Electric [email protected] 10 Introduzione I disturbi elettrici costituiscono una minaccia notevole per le apparecchiature elettriche e per i dati. I disturbi elettrici sono indicati con vari nomi, ad esempio picchi, transitori di corrente, transitori di tensione e così via. A prescindere dal nome, gli effetti di questi disturbi sono gli stessi: interruzioni, prestazioni ridotte e danni che inevitabilmente causano il blocco delle apparecchiature. Con la diffusione sempre maggiore delle reti di computer, l'effetto dei transitori sulle linee di comunicazione è di fondamentale importanza. Le linee di comunicazione in ingresso in un edificio, fuori terra o interrate, possono trasferire notevoli transitori in un impianto residenziale o produttivo. I transitori sono causati da vari tipi di accoppiamento (trasmissione di energia elettrica da un sistema all'altro tramite campi magnetici) e possono danneggiare gravemente le interfacce di comunicazione installate nell'edificio. I transitori si possono creare in vari modi, per cui un singolo livello di soppressione adottato per le linee in ingresso potrebbe non essere sufficiente a schermare completamente le linee interne e le apparecchiature dai transitori di tensione. Quando si parla in particolare dell'impatto dei transitori sulle linee dati, è importante sapere a grandi linee cosa si intende per linee dati e come trasportano i dati sotto forma di elettricità. Una linea dati è costituita da un cavo di comunicazione conduttivo che trasporta tensioni di basso livello per mettere in comunicazione i dispositivi collegati. Alcuni esempi comuni di cavi dati sono i cavi coassiali, i cavi Ethernet Cat. 5 e i cavi telefonici. Tramite la linea dati un'apparecchiatura trasmittente fornisce dati a un'apparecchiatura ricevente, ubicata all'altra estremità del cavo, tramite l'invio di tensioni variabili. L'apparecchiatura ricevente elabora le tensioni, le interpreta e le trasforma in dati utili. Anche se le linee dati trasportano per lo più tensioni di bassa entità, sono realizzate con materiali conduttivi e sono soggette agli stessi picchi che si producono in altre linee conduttive. In linea generale, un picco è una breve deviazione della tensione (o del segnale, in caso di computer e dispositivi elettronici) rispetto alla normalità. Questa tensione indesiderata può causare il malfunzionamento o anche il guasto di un dispositivo elettronico. Alcune apparecchiature utilizzate per la comunicazione tramite linee dati sono progettate per funzionare con una soglia di tensione molto bassa e possono danneggiarsi facilmente se la tensione supera quella consentita. I transitori di tensione, inoltre, si creano in varie fonti, per cui nessuna configurazione delle apparecchiature può essere definita libera dai transitori. La Figura 1 illustra i risultati di uno studio prodotto da Florida Power che distingue i problemi di qualità dell'alimentazione dividendoli in vari gruppi. Dal grafico si evince che i fulmini causano il 15% dei problemi di qualità dell'alimentazione; alle sottostazioni elettriche che introducono transitori tramite le reti elettriche, invece, è riconducibile solo il 5% dei problemi; i transitori generati dalle apparecchiature d'ufficio, infine, causano il 60% di tutti i problemi di qualità dell'alimentazione. Illuminazione 15% Figura 1 Studio di Florida Power sui guasti dovuti a problemi di alimentazione nei luoghi di lavoro Apparecchiature da ufficio 60% Impianti di servizio 5% Nodi confinanti 20% Come si creano i transitori I transitori possono crearsi in qualunque conduttore, ad esempio nelle linee elettriche, nelle linee telefoniche, nelle linee dati e nelle linee di segnali. Le linee dati di molte reti LAN (Local Area Network) comprendono cavi RS-232, RS-422, Ethernet e Token Ring, TV a circuito chiuso, sistemi di allarme di sorveglianza e interfacce CNC tra strumenti e macchinari. Il picco, un tipo di transitorio, è una sovratensione di breve durata che generalmente viene misurata in millisecondi. Un quantità eccessiva di energia elettrica si può generare facilmente in qualunque linea conduttiva. La quantità di energia dei transitori può essere enorme e può danneggiare le apparecchiature o impattare sul loro funzionamento; a causa di queste discrepanze della tensione, quindi, le apparecchiature forniscono segnali difettosi. Ai transitori di tensione sono sensibili specialmente le apparecchiature comandate dai microprocessori. L'accoppiamento induttivo creato da varie fonti in genere produce transitori specifici delle linee dati. Le cause dei transitori nelle linee in corrente alternata sono poco note e ancora meno lo sono quelle dei transitori degli accoppiamenti induttivi nelle linee dati. Ogni qualvolta in un materiale conduttivo fluisce corrente elettrica, si crea un campo magnetico. Se si colloca un secondo conduttore nel campo magnetico del primo conduttore e tale campo magnetico si trova in uno stato di flusso, genera una corrente nel secondo conduttore. L'impiego di un campo magnetico per creare corrente e tensione senza un collegamento fisico effettivo con l'altro materiale conduttore rappresenta il principio di funzionamento dei trasformatori, ad esempio quelli utilizzati per le linee elettriche. Un trasformatore produce un campo magnetico nell'avvolgimento primario che genera tensione nell'avvolgimento secondario. In base a questo stesso principio, se i cavi in un edificio corrono vicini tra loro, è possibile che si generino transitori magnetici, come illustrato nella Figura 2. Questo accoppiamento può essere causato da una linea elettrica che induce una tensione in una linea dati adiacente o da una linea dati all'altra (solitamente definito come "crosstalk" o interferenza magnetica). Flusso magnetico Linea di alimentazione Linea dati Figura 2 Accoppiamento induttivo Flusso di corrente indotto L'illuminazione può causare accoppiamenti magnetici molto più potenti e una singola scarica elettrica può danneggiare istantaneamente più apparecchiature. La Figura 3 illustra un fulmine che colpisce la terra. Questo fulmine è circondato da un campo magnetico potentissimo. Proprio come il campo magnetico di un conduttore può generare transitori in un conduttore adiacente, il campo magnetico di un fulmine può generare elettricità in una linea elettrica esterna anche senza colpirla direttamente. Ma se il fulmine è abbastanza vicino a un impianto, può generare transitori nelle linee dati interne che intersecano il suo campo magnetico. Questi transitori possono generare disordine nei dati trasferiti su tali linee o danneggiare le apparecchiature collegate. Un altro termine adoperato per descrivere l'accoppiamento induttivo è "disturbo" o "interferenza elettromagnetica". Flusso magnetico Figura 3 Campo magnetico creato da un fulmine Anche se due cause ben note della generazione di transitori nelle linee dati sono rappresentate dall'accoppiamento tra i cavi e da quello causato dai fulmini, esistono altri casi in cui gli accoppiamenti che si generano possono danneggiare le infrastrutture dati. In fase di pianificazione o di ispezione del layout delle linee dati di un impianto, è opportuno gestire adeguatamente le seguenti fonti di accoppiamenti induttivi: • Linee dati passanti in canaline elettriche • Cavi dati che corrono in prossimità di conduttori di calata, ovvero linee o strutture dell'edificio progettate per convogliare a terra la corrente scaricata dai fulmini • Cavi dati che corrono in prossimità di strutture in acciaio dell'edificio, specialmente se ubicati in prossimità di conduttori di calata • Cavi dati che corrono troppo vicino a sorgenti di illuminazione fluorescente (fonti di interferenze elettromagnetiche) Queste sono solo alcune delle principali cause degli accoppiamenti induttivi nelle linee dati; molte altre possono essere le cause, a seconda del tipo di impianto. Effetti dei transitori Numerose apparecchiature elettriche moderne installate nelle strutture e in alcune abitazioni si basano su circuiti integrati e microprocessori. Date alcune caratteristiche comuni dei circuiti integrati e dei microprocessori, queste apparecchiature sono particolarmente sensibili ai picchi di tensione generati dai transitori. I dispositivi controllati da microprocessori si trovano ovunque. Alcune di queste apparecchiature elettroniche sono i computer e le relative periferiche, le reti di computer e le reti dati (ad esempio reti LAN), le apparecchiature di telecomunicazione, le apparecchiature mediche diagnostiche, le apparecchiature radio, i televisori, gli impianti di TV satellitare, i registratori di cassa elettronici, le fotocopiatrici, i fax e così via. Inoltre, molte di queste apparecchiature per comunicare tra loro sono collegate alle linee dati. Sono tre i fattori da cui dipende la sensibilità ai transitori propria delle macchine basate su circuiti integrati: 1. Distanza dei circuiti integrati e delle tracce sui circuiti stampati 2. Limite di tensione di esercizio 3. Ciclo di clock eseguito in alcune apparecchiature (ad es. i computer) per la sincronizzazione di determinate operazioni. Distanza dei circuiti integrati e delle tracce sui circuiti stampati Il primo fattore comune correlato alla sensibilità ai transitori delle apparecchiature basate su circuiti integrati è la vicinanza tra i componenti del circuito integrato e le tracce dei circuiti stampati. In molti casi la distanza è inferiore allo spessore di un capello umano. La corrente percorre il circuito stampato tramite tracce conduttive. Tali tracce, interne ed esterne al circuito integrato, e presenti sul circuito stampato, presentano una certa soglia di espansione e contrazione. Il calore generato dal flusso di corrente che passa nei componenti del circuito stampato causa una certa espansione, mentre la mancanza di tale flusso provoca una contrazione. Se un transitorio penetra in queste tracce, può provocarne il surriscaldamento con conseguenti microfratture nella struttura del circuito stampato, che possono causare l'attraversamento di tracce che normalmente sono tra loro isolate, con la conseguente creazione di cortocircuiti interni che possono danneggiare irreparabilmente il dispositivo. In alcuni casi queste fratture microscopiche non provocano danni immediati, ma la loro dimensione aumenta lentamente a causa della normale espansione e contrazione dei componenti o della generazione di ulteriori fratture che col tempo producono guasti irrimediabili nel dispositivo. Limite di tensione di esercizio Il secondo fattore correlato alla sensibilità dei circuiti integrati dipende dalla continua riduzione dei requisiti di tensione di esercizio dei dispositivi a circuiti integrati. Con la progressiva riduzione delle dimensioni dei componenti dei computer e con l'aumento della loro efficienza per risparmiare energia, la tensione di esercizio che attraversa tali componenti viene ridotta sempre di più. La tensione di funzionamento di 5 Vcc di alcuni dispositivi interni del computer è stata ridotta a 3,3 Vcc e potrebbe essere ridotta ulteriormente. Ciò implica una conseguente riduzione della soglia di tensione gestibile da un sistema a circuiti integrati. Se un transitorio in un dispositivo con tensione di esercizio di 3,3 Vcc determina un innalzamento della tensione a 5 Vcc, molto probabilmente il dispositivo subisce un danno. Ciclo di clock Il terzo fattore correlato alla sensibilità dei dispositivi a circuiti integrati è il ciclo di clock per la sincronizzazione delle operazioni dei componenti interni. La maggior parte delle operazioni dei computer vengono sincronizzate in base a un ciclo di clock basato su una tensione a una frequenza particolare. Le interferenze elettromagnetiche a volte possono imitare il ciclo di clock di un computer a determinate frequenze, per cui il computer interpreta questi cicli di clock fasulli come comandi. Questi falsi comandi possono causare innumerevoli errori logici con il conseguente blocco della tastiera, del programma o del sistema. Al contrario, in presenza di interferenze elettromagnetiche un computer può perdere alcuni comandi necessari e presentare problemi analoghi. Guasti comuni prodotti dai transitori I guasti più comuni causati dai transitori nei dispositivi elettronici sono disruptivi, dissipatori e distruttivi. EFFETTI DISRUPTIVI: generalmente si verificano quando un transitorio entra nell'apparecchiatura tramite un accoppiamento induttivo (tramite linee elettriche o linee dati). I compo- nenti elettronici, quindi, tentano di elaborare il transitorio come comando logico valido e il sistema si blocca o funziona male, genera output errati e si verificano danni o perdite di dati e altri problemi. EFFETTI DISSIPATIVI: sono associati a ripetute sollecitazioni dei componenti dei circuiti integrati. I materiali impiegati per fabbricare i circuiti integrati sono in grado di resistere a un determinato numero di picchi ma solo per brevi periodi. Una degradazione a lungo termine rende i componenti inutilizzabili. EFFETTI DISTRUTTIVI: comprendono tutte le condizioni in cui i transitori con elevati livelli energetici distruggono immediatamente l'apparecchiatura. Spesso i danni sono anche visibili sotto forma di bruciature e/o spaccature di schede per PC e componenti, fusione di componenti elettronici e altri segni inequivocabili. Soppressione dei transitori e protezione Un picco di tensione transitoria è una breve ma spesso notevole deviazione della tensione o del segnale rispetto alla normalità. Maggiore è l'entità del transitorio, maggiore è la probabilità di danni per l'apparecchiatura elettronica. Come già detto, i transitori possono verificarsi in qualunque materiale conduttivo, per cui il problema non riguarda solo i dispositivi collegati alle linee elettriche, ma anche quelli collegati alle linee telefoniche, ai cavi Ethernet, ai cavi coassiali, ai cavi di comunicazione seriale ecc. Dispositivi di protezione dai picchi Un dispositivo di protezione dai picchi o SPD (Surge Protective Device) attenua l'entità di tali picchi per proteggere le apparecchiature dagli effetti dannosi. Un dispositivo SPD, tuttavia, non necessariamente azzera l'entità di un picco, ma semplicemente riduce il livello di un transitorio in modo che non causi problemi una volta raggiunto il carico elettrico collegato. Ciò perché la soglia di energia in un dispositivo può variare, per cui un grado di attenuazione tale da azzerare la tensione sarebbe incompatibile con i requisiti di funzionamento ininterrotto dell'apparecchiatura collegata. Il dispositivo di protezione, invece, attenua il transitorio riducendone l'entità a un livello sostenibile per l'apparecchiatura da proteggere. Alcuni dispositivi di protezione più sofisticati filtrano anche i disturbi per ridurre le incoerenze causate dalle interferenze elettromagnetiche nella forma d'onda della corrente in modo da eliminarne gli impatti sull'apparecchiatura collegata. In parole povere, i dispositivi SPD impediscono che i picchi di tensione dei transitori raggiungano le apparecchiature che proteggono. Questi dispositivi espletano la loro funzione assorbendo e/o deviando gli eccessi di tensione. La Figura 4 illustra il lancio di una freccia in un bersaglio di paglia. Il bersaglio di paglia rappresenta il dispositivo di protezione dai picchi, mentre la freccia rappresenta il picco di tensione di un transitorio. Quando la freccia colpisce il bersaglio, viene assorbita e rimane attaccata al bersaglio. È lo spessore del bersaglio che blocca la freccia in modo tale che non riesca ad attraversarlo. In ogni caso, la freccia arreca al bersaglio un certo danno, per cui il bersaglio in futuro non sarà più in grado di bloccare la freccia. Si supponga di collocare uno scudo metallico davanti al bersaglio. Quando la freccia viene lanciata, colpisce lo scudo e rimbalza ai lati del bersaglio senza danneggiarlo. È questa la base del funzionamento della maggior parte dei dispositivi SPD. A seconda dell'efficienza e dei materiali di cui sono costituiti, i dispositivi di protezione dai picchi assorbono l'energia (riportando comunque un danno) e proteggono le apparecchiature oppure deviano la corrente nel conduttore di terra dell'impianto. Nella maggior parte dei casi gli SPD sono costituiti da dispositivi che assorbono e contemporaneamente deviano i picchi dei transitori. Assorbimento Transitorio Figura 4 Assorbimento e riflessione dei transitori Riflessione Transitorio Il bloccaggio (o "clamping") è una funzione dei dispositivi SPD che limita le tensioni transitorie. Il clamping è il processo con cui i componenti interni di un SPD riducono la tensione dei transitori a un livello accettabile per l'apparecchiatura elettrica collegata. L'energia che arriva all'apparecchiatura elettrica collegata dopo l'attenuazione dei picchi dei transitori grazie al dispositivo SPD viene detta tensione passante (o "let-through"). Nella maggior parte dei dispositivi SPD, inoltre, questo processo non riduce la tensione né a zero né a livelli inferiori a quelli necessari per garantire la continuità del carico per l'apparecchiatura collegata. L'eccessiva attenuazione dei transitori al di sotto del livello richiesto può causare inutili sollecitazioni del dispositivo SPD. Uno dei componenti di utilizzo più comune nei dispositivi SPD è il varistore in ossido di metallo o MOV (Metal Oxide Varistor). Il MOV è un resistore non lineare con particolari proprietà di semiconduttore. Il MOV rimane in stato non conduttivo e consente il normale passaggio della corrente fino a quando nella linea non entra un transitorio. A questo punto il MOV comincia a condurre e devia a terra la tensione in eccesso. Con l'aumento del livello di amperaggio aumenta anche la tensione di bloccaggio (o clamping) che mantiene a livelli accettabili la tensione passante che raggiunge l'apparecchiatura, fino a quando il transitorio non si attenua. I MOV spesso sono abbinati a termofusibili collocati in linea con il percorso della corrente diretta all'apparecchiatura; in caso di picco transitorio catastrofico, i termofusibili interrompono il percorso della corrente verso l'apparecchiatura. Se l'entità del transitorio è notevole e sufficientemente costante, può raggiungere la tensione di esercizio di picco del MOV, che a questo punto si apre. In caso di guasti, a causa del calore il termofusibile (per lo più chiuso o collegato al MOV) si rompe e blocca il flusso di corrente, evitando che raggiunga l'apparecchiatura protetta. I MOV vengono utilizzati nei dispositivi SPD in virtù della loro natura costante. Un MOV continua a far passare la stessa quantità di tensione e comincia a condurre allo stesso livello della tensione in eccesso in maniera costante, fino a raggiungere il punto di rottura. I dispositivi SPD, però, non risolvono tutti i problemi di qualità della corrente. Non sono efficaci, infatti, in caso di cadute di tensione e di sovratensioni a lungo termine della corrente alternata erogata dalla rete elettrica, e non riescono a ridurre le condizioni armoniche prodotte da carichi non lineari, ad esempio motori e alimentatori a commutazione dei computer, o alcuni sistemi di illuminazione fluorescente. In caso di perdita della tensione di rete, è possibile prevedere l'intervento di dispositivi come gli UPS, dotati di una batteria che fornisce temporaneamente l'energia fino al ripristino della rete elettrica. Messa a terra Uno dei maggiori problemi delle reti elettriche, specialmente in riferimento ai dispositivi SPD, è la messa a terra. Un impianto di terra è indispensabile in qualunque rete: nelle reti elettriche, nelle reti dati e nelle reti di segnali. Tutte le tensioni e i livelli di segnale implicano un collegamento a terra. La maggior parte dei dispositivi SPD usa le linee di terra anche per deviare le tensioni dei transitori. Senza un'adeguata messa a terra questi dispositivi SPD potrebbero non funzionare correttamente. I collegamenti a terra in un impianto devono attestarsi in un unico nodo ubicato nel quadro di ingresso dell'utenza elettrica. Questo unico punto di collegamento a terra esclude lo sviluppo indesiderato di più punti di messa a terra, che possono creare discrepanze nella tensione della rete elettrica causando il flusso di correnti nocive nelle linee dati a bassa tensione. Il flusso di queste correnti nocive può produrre danni minori, ad esempio disturbi delle trasmissioni dei dati, o può generare picchi transitori più elevati che possono danneggiare le apparecchiature trasmittenti. La Figura 5 illustra un esempio di loop di terra. Ogni apparecchiatura ha una terra indipendente, vale a dire che ogni presa di corrente fa capo a una terra differente. Possono verificarsi problemi se l'apparecchiatura è collegata tramite alcuni tipi di linee dati collegate a terra (e conduttive). Nella Figura 5 il computer è collegato a una stampante tramite un cavo di comunicazione parallela. Se si crea una differenza di potenziale tra le terre (differenza di carica) delle apparecchiature utilizzate, la corrente può passare da un dispositivo a quello successivo tramite il cavo parallelo, in quanto la carica tende a bilanciarsi. Si tratta del cosiddetto “loop di terra”, che può causare notevoli danni alle apparecchiature la cui soglia energetica è molto limitata durante il normale funzionamento. Questo esempio illustra un solo tipo di impianto, ma i loop di terra possono svilupparsi anche tra più impianti. Presa 1 Computer collegato a terra (Terra n. 1) Presa 2 Computer Stampante Stampante collegata a terra (Terra n. 2) Cavo stampante Figura 5 Loop di terra Flusso di corrente causato dal potenziale di terra Terra n. 1 Terra n. 2 Un approccio a livelli per la protezione dai transitori È consigliabile predisporre una rete di dispositivi di protezione dai picchi per garantire una barriera a livelli contro i transitori. Un primo livello può essere previsto per controllare i picchi di notevole entità che penetrano nell'impianto, ad esempio transitori nelle linee elettriche causati dai fulmini. Altri livelli possono essere previsti per controllare i transitori delle linee elettriche e delle linee dati interne. Siccome la maggior parte dei picchi di tensione dei transitori si genera all'interno dell'edificio, è indispensabile predisporre dispositivi SPD per migliorare la qualità dell'energia in ogni impianto. Questo approccio a livelli è il metodo più efficace per ovviare alla pericolosità della maggior parte dei transitori. Anche se è importante isolare i problemi dei transitori della rete elettrica in questo modo, è importante adottare questo approccio anche per le linee dati. La maggior parte dei grossi impianti include qualche forma di difesa "di prima linea" contro i transitori di notevole entità che penetrano nelle linee dati in ingresso. Ad esempio, in molte strutture e ambienti residenziali si utilizza un dispositivo SPD a tubo di gas o spinterometro (spesso fornito dalla società telefonica) per contribuire a ridurre gli effetti dei grossi picchi a un livello ragionevole per le apparecchiature telefoniche di base (ad esempio un apparecchio telefonico autonomo il cui funzionamento non richiede corrente elettrica). Tuttavia, la tensione passante di questi SPD di primo livello spesso non attenua la tensione fino a ridurla a un livello sufficientemente sicuro tale da evitare danni alle apparecchiature elettroniche sensibili, ad esempio computer o modem analogici o DSL, o anche i computer collegati a tali modem. Ciò vale anche per altre apparecchiature elettroniche sensibili collegate alle linee coassiali, ad esempio dispositivi audio/video o modem a banda larga. Per tale motivo è opportuno predisporre altri SPD per proteggere i singoli dispositivi, attenuando ulteriormente la tensione passante proveniente dai dispositivi SPD di primo livello. Conclusioni Il problema dei transitori spesso viene considerato solo per le linee elettriche. Tuttavia, data la percentuale di transitori che si creano in un impianto e nella rete della linea dati, è indispensabile valutare la necessità di sopprimere i picchi anche nelle linee dati. Qualunque linea conduttiva è un potenziale veicolo di transitori e le fonti degli accoppiamenti induttivi in qualunque tipo di impianto sono numerose. Le moderne apparecchiature informatiche funzionano con soglie energetiche sempre minori, per cui occorre valutare con attenzione anche le interferenze elettriche di lieve entità per evitare danni e perdite di dati. Un approccio a livelli finalizzato alla soppressione dei picchi è il metodo ideale per ridurre i picchi esterni e altri picchi considerevoli, attenuandoli ulteriormente all'interno prima che la corrente raggiunga apparecchiature elettroniche sensibili. La soppressione dei picchi nelle linee dati è necessaria per evitare perdite di dati nelle apparecchiature, danni sulle linee dati a bassa tensione e l'ingresso di picchi transitori nei vari percorsi della corrente. Note sull'autore Joseph Seymour è analista responsabile del reparto reclami di Schneider Electric a West Kingston (Rhode Island). Si occupa della valutazione e dell'ispezione dei danni causati da eventi transitori catastrofici e dei reclami dei clienti in conformità alla policy Schneider Electric sulla protezione delle apparecchiature. Risorse Fare clic sull'icona per collegarsi alla risorsa Libreria di White Paper whitepapers.apc.com TradeOff Tools™ tools.apc.com Contatti Per esprimere opinioni e formulare commenti relativi a questo white paper: Data Center Science Center [email protected] Per i clienti che desiderano formulare richieste specifiche sulla progettazione del Data Center: Contattare il rappresentante Schneider Electric