STELLE E NUVOLE: UNA TEORIA SULLE RELAZIONI TRA ASTRONOMIA E CLIMA SCHEDE DI APPROFONDIMENTO 1° Qual’è l’effetto sul clima di un impatto meteorico e la sua probabilità? Per avere effetti sul clima globale del nostro pianeta dovrebbe avvenire un impatto con una asteroide, o una cometa, delle dimensioni di almeno 10 km di diametro. A parte la devastazione totale del luogo dell’impatto, esso provocherebbe un sollevamento di una tale quantità di polveri nell’atmosfera in grado di attenuare significativamente la radiazione solare con una conseguente e drastica diminuzione della temperatura. Asteroidi o comete di grandi dimensioni sono oggetti comuni nel nostro Sistema Solare ma la probabilità di un impatto è stata calcolata statisticamente e, in effetti, c’è da stare abbastanza tranquilli. L’asteroide Gaspra fotografato dalla sonda Galileo nel 1991 Viene comunque da chiedersi: sarà un evento celeste a mettere fine alla civiltà umana? Un recentissimo studio ha per lo meno ridimensionato il numero di asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra, abbassando la probabilità che un impatto di grandi proporzioni possa verificarsi nel prossimo futuro. L'analisi chimica di un gran numero di asteroidi ha infatti permesso di determinarne la dimensione. E la sorpresa è che molti sono più piccoli rispetto a quanto stimato, più grossolanamente, in precedenza. Lo scontro con la Terra di un grosso asteroide è già occorso più volte nel passato. Oltre duecento milioni di anni fa, per esempio, un impatto particolarmente catastrofico cancellò quasi la Il Meteor Crater in Arizona, totalità degli organismi allora presenti, sia terrestri che acquatici. provocato dall'impatto di una meteorite del Ancor più famosa è l’estinzione di sessantacinque milioni di anni diametro di 30 metri circa. fa che, secondo una teoria abbastanza accreditata, mise fine Il cratere ha un raggio di all’epoca dei grandi dinosauri. La distruzione di una foresta di 600 e una profondità di 2500 chilometri quadrati a Tunguska, nel 1908, probabilmente in 300 metri seguito all'esplosione in atmosfera, ad un'altezza di 6-8 km, di un corpo asteroidale o cometario. Quindi, se da un lato è vero che asteroidi relativamente piccoli, con diametro superiore ad un solo chilometro, sarebbero potenzialmente in grado di distruggere anche oggi gran parte delle specie viventi presenti sulla Terra, ci sono nuovi recenti dati che mostrano come il numero di asteroidi che superano tali dimensioni sia 4 volte minore di quanto si riteneva finora. 23 INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica STELLE E NUVOLE: UNA TEORIA SULLE RELAZIONI TRA ASTRONOMIA E CLIMA In questa immagine si può vedere la ricostruzione artistica dell'evento catastrofico che può aver provocato il cratere Chicxulub, nella penisola dello Yucatan, in Messico, circa 65 milioni di anni fa. Inoltre, come accennato all’inizio, si tratta di una questione di STATISTICA! Se dovessimo dar retta a quanto dicono i giornali o alcuni programmi televisivi, la prossima volta che dovessimo comprare un biglietto della lotteria, potremmo licenziarci, andare alle Bahamas e cominciare a vivere da veri miliardari. Sì perché basta possedere uno tra le centinaia di migliaia di biglietti messi in vendita, per avere la certezza della vittoria. Per quanto assurda possa sembrare, una situazione simile è realmente accaduta per esempio qualche anno fa: protagonista l'asteroide 2002 NT7, il cui improbabile impatto con la Terra nel 2019 era stato annunciato dalla stampa come quasi certo, con tanto di descrizioni di scenari apocalittici. Eppure l'asteroide era stato individuato solo poche settimane prima e, come spesso accade in questi casi, dalle prime osservazioni al telescopio non era stato ancora possibile risalire alla sua orbita esatta. Al massimo quei dati permettevano di valutare un determinato volume di spazio dove l'asteroide sarebbe potuto passare con una certa probabilità. Questo tipo di incertezza, dovuta agli errori presenti nelle misure, è particolarmente elevata quando si sta osservando un oggetto ancora molto lontano, come era il caso di 2002 NT7. La regione di spazio dove era possibile il passaggio dell'asteroide era quindi molto estesa, comprendendo al suo interno anche un tratto dell'orbita terrestre. Già i primi calcoli avevano però mostrato che la probabilità di urto era molto bassa. Gli astronomi avevano detto fin dall'inizio che con il sopraggiungere di osservazioni più precise la probabilità sarebbe notevolmente diminuita: difatti oggi si è abbassata ancora di più, al punto da escludere qualsiasi rischio d'impatto. 24 INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica STELLE E NUVOLE: UNA TEORIA SULLE RELAZIONI TRA ASTRONOMIA E CLIMA SCHEDE DI APPROFONDIMENTO 2° Che tempo fa sul Sole? Innanzi tutto due parole sul Sole: è il corpo centrale del Sistema Solare ed è una stella di media grandezza, che emette radiazione soprattutto nella banda visibile. Si pensa che si sia formato circa 4,6 miliardi di anni fa. Si tratta di una sfera di gas molto caldo, per lo più idrogeno ed elio. Al suo centro il gas ha una temperatura di circa 15.000.000 di gradi centigradi: qui l'idrogeno si fonde per formare elio attraverso il processo di fusione nucleare che produce una grande quantità di energia la quale si propaga fino alla superficie visibile del Sole, la fotosfera, e da lì nello spazio, sotto forma di luce e calore. Il Sole ha un diametro di 1.392.000 km e una massa di 2 miliardi di miliardi di miliardi di tonnellate che tradotto in numero è 2.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000 kg, pari al 99,8% della massa totale dell'intero Sistema Solare. A causa della sua grande massa, esso esercita una forte attrazione gravitazionale in tutto il Sistema Solare: è proprio a causa di questa attrazione che la Terra e gli altri pianeti gli ruotano attorno. Sulla superficie del Sole avvengono molti fenomeni tra i quali: • Le macchie solari che si osservano in fotosfera. • I brillamenti e le protuberanze che si osservano in cromosfera e corona. • Il vento solare, un flusso continuo di particelle emesso dal Soleche rappresenta l'espansione della corona solare nel mezzo interplanetario. • Le eiezioni di massa dalla corona (Coronal Mass Ejection CME), che rappresentano il fenomeno più spettacolare. 25 INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica STELLE E NUVOLE: UNA TEORIA SULLE RELAZIONI TRA ASTRONOMIA E CLIMA Le macchie solari sono regioni “quiete” nella turbolenza della fotosfera circostante e sono sede di intensi campi magnetici, che bloccano i moti convettivi del gas di cui è formato il Sole, rendendo, appunto, la macchia una zona meno emittente. Avvengono perché, come abbiamo detto, il Sole non è un corpo rigido ma una sfera di gas molto caldo in rotazione e quindi al suo interno vi sono correnti che possono accelerare e rallentare rispetto agli strati più esterni formando queste macchie scure che appaiono e scompaiono regolarmente con varie periodicità tra cui la più nota è quella ciclica di undici anni. Recentemente la sonda SOHO, di cui parleremo fra poco, ha fornito dei dati che hanno evidenziato la complessità del ciclo di queste correnti. I brillamenti sono spettacolari esplosioni di energia magnetica che si osservano in cromosfera e in corona. Queste esplosioni iniettano getti di protoni ed elettroni nello spazio interplanetario, che possono produrre interferenze nelle comunicazioni radio terrestri. Inoltre è in occasione di tali brillamenti che qui sulla Terra si può a volte assistere ad uno degli spettacoli più belli che la Natura ci possa offrire, le aurore polari. Non tutti i brillamenti, e non solo questi fenomeni, danno origine alle aurore Anche i flussi veloci di vento solare e le eiezioni di massa dalla corona possono, a volte, dar origine a tali eventi. DUE PAROLE SULLE AURORE POLARI Un’aurora polare è dovuta all'interazione fra il gas degli strati più alti dell'atmosfera terrestre e le particelle elettricamente cariche emesse in gran quantità dal Sole, che vengono catturate dal campo magnetico della Terra. Si tratta di una luminescenza colorata nel cielo, simile a un drappo fiammeggiante che cambia forma di continuo o a un arco che si estende da orizzonte ad orizzonte. Ha colori per lo più nei toni del rosso e del verde, ma anche del viola e dell’azzurro. Questi colori sono emessi dagli atomi di ossigeno (verde e rosso) e di azoto (viola, azzurro e rosso) dell'alta atmosfera terrestre quando vengono investiti dagli elettroni provenienti dalla magnetosfera cioè dall’involucro magnetico che circonda la Terra. Un’aurora polare è un fenomeno di grande fascino che avviene principalmente nelle regioni vicine ai poli terrestri, da cui il nome. Dobbiamo però dire che, quando il Sole è molto attivo ed il fenomeno che interessa la Terra è particolarmente intenso, in termini di energia del flusso di particelle, l'ovale aurorale può espandersi fino ad interessare le basse latitudini, ed è quindi possibile vederlo anche qui da noi. Le aurore polari si chiamano inoltre boreali quando avvengono intorno al Polo Nord, australi quando si vedono vicino al Polo Sud. 26 INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica STELLE E NUVOLE: UNA TEORIA SULLE RELAZIONI TRA ASTRONOMIA E CLIMA Le protuberanze solari sono getti di gas eruttati dalla superficie in forma di colonna che possono disperdersi nello spazio oppure tornare indietro e ricadere sul Sole. Si tratta più precisamente di strutture di gas più freddo e denso sostenute in cromosfera e corona dalle “correnti magnetiche”, arcate magnetiche che si estendono dalle macchie solari. Alcune hanno evoluzione rapida, altre, dette quiescenti, possono permanere per mesi. Altre ancora, a causa dell'espansione delle arcate magnetiche Una protuberanza solare di sostegno, possono divenire eruttive e lanciare gas nello spazio alta oltre 500mila Km, interplanetario sotto forma di getti o di eiezioni di massa. osservata dallo Skylab nel 1973 (NASA) Il vento solare è un flusso continuo di gas dalla corona solare che investe anche la Terra. Questo gas ionizzato, plasma, che fluisce in tutte le direzioni ha una velocità che varia dai 200 km/s, quando il Sole è “quieto” ma può superare anche i 1000 km/s in condizioni di forte attività solare. Le eiezioni di massa dalla corona (Coronal Mass Ejection - CME) sono diverse dai getti di gas legati alle protuberanze eruttive. La loro struttura è infatti più localizzata rispetto ad una protuberanza. Un getto può effettivamente eiettare gas sotto forma di colonna, che può staccarsi dal Sole oppure ricadere verso il basso. Insomma il Sole non è certo un “posticino tranquillo”, presenta diversi fenomeni che possono influire sul nostro pianeta, infatti oltre alle aurore, vi sono altri effetti sulla Terra che dipendono dalle condizioni sul Sole. Tutto ciò è oggetto di studio da parte La magnetosfera è la della: METEOROLOGIA SPAZIALE, scienza che si riferisce alle regione di influenza del campo magnetico condizioni sul Sole, nel Vento Solare, nella Magnetosfera, e altri terrestre. C’è una regione strati alti della atmosfera terrestre, che possono influire sulle di forte interazione tra il prestazioni e l’affidabilità di sistemi tecnologici spaziali e terrestri Sole e la Terra ed è la ed avere effetti sulla vita e la salute dell’uomo. parte frontale della magnetosfera, che fende E’ per questi motivi che, in questi ultimi anni, l’ESA, l’Agenzia il vento solare e forma Spaziale Europea non ha perso tempo e ha spedito una flotta di un'onda d'urto. sonde dedicate ad uno studio d'insieme della nostra stella. Si chiamano Ulysses, SOHO e Cluster La prima ad essere lanciata, nel 1990, fu Ulysses, programmata per percorrere attorno al Sole una traiettoria davvero speciale. Cosa più unica che rara, la sua orbita ha permesso infatti le prime osservazioni dei poli solari e del vento solare che da essi si sprigiona. Grazie ad Ulysses si è inoltre scoperto che il flusso di energia che lascia il Sole è lo stesso a tutte le latitudini. 27 INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica STELLE E NUVOLE: UNA TEORIA SULLE RELAZIONI TRA ASTRONOMIA E CLIMA SOHO invece scruta senza sosta la nostra stella dal 1995. La sonda progettata dall'Agenzia Spaziale Europea in collaborazione con la NASA, ha il compito di studiare l'atmosfera esterna del Sole, l'emissione di particelle da parte del Sole e la loro interazione con l'atmosfera terrestre. SOHO si trova infatti in un punto che le permette di non perdere mai di vista l'obiettivo. Questo le consente di controllare la superficie solare visibile, segnalandoci l'emissione di getti di particelle cariche verso la Terra. I ricercatori hanno così potuto osservare il processo attraverso il quale le particelle elettricamente cariche emesse dal Sole vengono accelerate dal campo magnetico del Sole stesso, e "sparate" a enormi velocità nello spazio circostante. Questo è un aiuto importante per i ricercatori che grazie ai dati forniti da questi satelliti, si dedicano oggi alla Meteorologia Spaziale Le ultime arrivate per svelare i segreti del Sole sono le quattro sonde Cluster, lanciate nel 2000. Orbitano attorno alla Terra, studiando gli effetti dell'attività solare nello spazio che circonda il nostro pianeta. In particolare nella regione dove il vento solare incontra la magnetosfera producendo un’onda d’urto. E’ una specie di “zona di in cui l’interazione Sole-Terra è fortissima. Nel loro moto, entrano ed escono da tale zona, trovandosi completamente esposte al vento solare. Rappresentazione artistica delle quattro sonde che costituiscono Cluster (ESA) terrestre confine” le sonde a volte Tutte insieme le sei navicelle, SOHO, Ulysses e le 4 Cluster, costituiscono una piccola flotta che ci offre una visione completa della stella a noi più vicina. 28 INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica STELLE E NUVOLE: UNA TEORIA SULLE RELAZIONI TRA ASTRONOMIA E CLIMA FINEEEEEEEE!!! DOVE CAVOLO SARÀ LA MIA GHIANDA?? Questo manuale è realizzato senza alcun scopo di lucro. Immagini e disegni sono utilizzati in “fair use” 29 INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica