SDS-PAGE • La tecnica elettroforetica maggiormente adoperata per le molecole proteiche è l’elettroforesi su gel di poliacrilammide in sodio dodecil solfato (SDS-PAGE) • L’SDS-PAGE consente la separazione di molecole con un rapporto carica/massa identico, ma di dimensioni molecolari diverse • Nell’SDS-PAGE la matrice del gel è una sostanza reticolata che agisce come un setaccio, in cui le forze di attrito fanno diminuire la mobilità elettroforetica delle molecole in relazione alle loro dimensioni Sodio Dodecil Solfato CH3(CH2)10CH2OSO3- Na+ proteina Nella SDS-PAGE la velocità di migrazione è inversamente proporzionale alle dimensioni della proteina (il rapporto CARICA/MASSA è uguale per tutte le proteine) - + GEL IN GRADIENTE Gel di poliacrilammide nel quale la percentuale di acrilammide varia in modo uniforme dal 5% (alla sommità del gel) al 25% (sul fondo dello stesso) Il gradiente è formato con un formatore di gradiente E’ possibile separare proteine con un intervallo di massa molecolare relativa molto più ampio rispetto ad un gel a porosità costante Proteine con masse molecolari relative simili possono essere separate TECNICHE DI RIVELAZIONE Dopo aver tolto la corrente, il gel è rimosso dalle due lastre di vetro e messo a colorare , in agitazione, in una soluzione colorante COOMASSIE BRILLIANT BLUE R-250 Le bande proteiche sono fissate e il gel è immerso in una soluzione che contiene acido acetico e Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in metanolo Per ottenere bande proteiche omogenee si colora il gel fino a quando non è uniformemente blu (~ 30’ r.t.) successivamente si rimuove il colorante in eccesso immergendo il gel in una soluzione di acido acetico e etanolo Colorazione delle proteine con nitrato d’argento Il gel è immerso in una soluzione diluita di metanolo/acido acetico per fissare le proteine al gel Il gel è incubato con una soluzione acida di nitrato di argento che reagisce con le proteine L’immagine si forma per riduzione dello ione argento alla sua forma metallica per opera della formaldeide a pH alcalino (sodio carbonato) Lo sviluppo è fermato acidificando la soluzione con acido acetico Il metodo è da 10 a 100 volte più sensibile della colorazione con Coomassie SDS-PAGE fissato con acido acetico e colorato con BLU COOMASSIE Applicazioni dell’SDS-PAGE Analisi quantitativa delle proteine presenti nella frazione di interesse Identificazione del P.M. di proteine sconosciute Analisi qualitativa delle proteine presenti nella frazione di interesse (colorazione con Blu Coomassie o western blotting) 10 μg di proteine totali del campione da: Proteina di interesse Analisi qualitativa di un SDS-PAGE 1. 2. 3. 4. 5. STD Omogenato 5 µl I purif. 10 µl II purif. 15 µl III purif. 20 µl Western blot Dopo la corsa elettroforetica le proteine possono essere trasferite su un supporto più stabile e “colorate” usando anticorpi specifici Il western blot è circa 100-200 volte più sensibile della colorazione per Blu Coomassie Il gel viene sottoposto ad una carica elettrica “trasversale” che forza le proteine a migrare fuori dal gel, fino ad arrivare sulla membrana a cui aderiscono (nitrocellulosa) 1. 2. 3. 4. Il filtro viene saturato con BSA o “fat free milk” poiché sulla membrana rimangono dei siti liberi La membrana viene immersa in una soluzione che contiene l’Ab specifico per la proteina di interesse Un secondo Ab, che riconosce la fonte biologica del I, lega un enzima che catalizza una reazione cromogena La reazione con il S dà luogo ad un P luminescente che può essere rivelato per autoradiografia (5) •fosfatasi alcalina converte il 5-bromo-4-cloro-indolofosfato (BCIP), incolore, in un prodotto di colore blu •perossidasi di rafano utilizza acqua ossigenata come substrato e ossida il 3-ammino-9-etilcarbazolo in un prodotto insolubile marrone o il 4-cloro-1-naftolo in un prodotto insolubile blu Enhanced chemiluminescence: in presenza di acqua ossigenata e di luminolo, un substrato chemiluminescente, la perossidasi ossida il luminolo con concomitante produzione di luce, la cui intensità aumenta di 1.000 volte in presenza di un intensificatore chimico. La luce emessa può essere rilevata esponendo il blot ad una lastra fotografica LogPM (Da) Identificazione del PM di una proteina sconosciuta mobilità relativa (mm) Analisi qualitativa e quantitativa di un SDS-PAGE 1. 2. 3. 4. 5. STD Omogenato 5 µl I purif. 10 µl II purif. 15 µl III purif. 20 µl 0,5µg 2,5 µg Alternativa: densitometria a scansione Resa= mg o U di proteina di interesse nella frazione mg o U di prot. di interesse all’inizio della purificazione mg di proteina di interesse nella frazione Purezza = mg di proteine totali presenti nella frazione Attività specifica U di proteina di interesse nella frazione = mg di proteine totali presenti nella frazione La messa a punto di un procedimento sperimentale di purificazione di una proteina richiede la possibilità di: I. un sistema per identificare e quantizzare la proteina di interesse fra tutte le altre proteine del campione [Gli ENZIMI possono essere identificati dalla reazione che essi catalizzano (SAGGIO ENZIMATICO)] II. un sistema per misurare la quantità di proteine totali nel campione III. un sistema per valutare la presenza di proteine contaminati presenti nel campione di interesse I. Saggio enzimatico E’ necessario disporre di un opportuno saggio che consenta di seguire la proteina durante i vari passaggi del procedimento di purificazione rapido (eseguibile su molti campioni) quantitativo “economico” (eseguibile con una piccola quantità di proteina) specifico SAGGI DI ATTIVITA’ ENZIMATICA • Gli enzimi possono essere usati come strumenti analitici per identificare o quantificare sostanze chimiche specifiche in soluzione • E’ possibile determinare la presenza e la quantità di un determinato enzima in un fluido biologico misurandone l’attività con substrati specifici CONDIZIONI SPERIMENTALI DEL SAGGIO Controllo del pH con una soluzione tampone Controllo della temperatura Assenza di inibitori (agenti chelanti, metalli) In un saggio di attività enzimatica si misura il prodotto della reazione, più di rado il consumo di substrato • SAGGI DIRETTI E + S E + P (prodotto colorato – cromoforo o fluorescente – fluoroforo) FOSFATASI R-O-PO32- + H2O R-O-H + HO-PO32- Gruppo di enzimi che catalizzano l’idrolisi di monoesteri del fosfato NO2 NO2 O -PO3 2- + H2O FOSFATASI O-H + HO-PO32- p-nitrofenil-fosfato p-nitrofenolo INCOLORE GIALLO • SAGGI DIRETTI O C O- C O + +(ossidato) NADH CH3 Piruvato O C H C Lattato Deidrogenasi (LDH) OOH CH3 Lattato + NAD+ (ridotto) Le reazioni che richiedono nucleotidi purinici sono molto usate nei metodi enzimatici di analisi Tali coenzimi (NAD, NADH, NADP, NADPH) sono ideali perché sono usati stechiometricamente in un gran numero di reazioni di ossido-riduzione Composto ridotto + NAD+ NAD ossidato (non assorbe a 340 nm) Composto ossidato + NADH NAD ridotto (assorbe a 340 nm) misurazione dell’assorbimento a 340 nm saggio enzimatico non specifico: evidenzia tutti gli enzimi che usano il NAD+ • SAGGI ACCOPPIATI E1 + S E1 + P (prodotto non colorato o fluorescente) E2 + P E2 + Q (secondo prodotto, Q, colorato) Esempio: COO+H N 3 H3C C L-treonina COO- aldolasi H +H N 3 CH2 C + H O H3C C H H OH glicina L-treonina O H3C C + acetaldeide alcol deidrogenasi NADH H OH H3C acetaldeide CH2 alcol etilico ACCOPPIAMENTO CON REAZIONE IRREVERSIBILE A E1 E2 B C + NAD+ Metodi radioisotopici • Si basano sull’utilizzo di forme radiomarcate di un substrato • Sono metodi molto sensibili ma limitati alle applicazioni in cui è possibile separare facilmente i substrati dai prodotti Esempio: misura dell’attività di un’amminotrasferasi R2 R1 1a FASE +H N 3 14 C COO- + C R1 COO - 14 C O H R2 COO- + +H N 3 C COO- O H Miscela di reazione 2a FASE (separazione cromatografica e conteggio della radioattività) lavaggio eluizione colonna cromatografica a scambio anionico amminoacidi chetoacidi Conteggio radiattività