FUORI CLASSE Numero 1 FUORI CLASSE Pagina 12 Direttori: prof.ssa Loretta Calabrini, prof.ssa Laura Codini Consulenza: Simona Maggi Grafica: prof.ssa Paola Negroni, Daniel Mennella, Edoardo Sensini Numero 1 SCUOLA Progetto adolescenza Art Line La redazione: Maria Laura Cavallari, Anna Finocchio, Alessia Lucentini, Leonardo Maggi, Daniel Mennella, Maila Paciosi, Valentina Persichetti, Irene Pulcianese, Edoardo Sensini, Emma Stoico Febbraio 2015 M.D.C I.TACITA VOX.I Leonardo Maggi TERNI - “Progetto adolescenza”. Questo il titolo degli incontri guidati dalla dottoressa Claudia Crudele ed ospitati al liceo classico Gaio Cornelio Tacito di Terni. Venticinque i docenti provenienti dalle diverse scuole del territorio che hanno partecipato a questo corso di formazione. Questo ambizioso progetto è curato ogni anno dal “Lions Quest International” che da molti anni è impegnato, attraverso il “Progetto adolescenza”, nella ricerca di una strategia educativa che abbia come strumento la sinergia tra scuola e famiglia con l'obiettivo di creare un percorso educativo unitario. Questo progetto americano è stato introdotto in forma sperimentale nelle scuole italiane per cercare un nuovo legame tra docente e alunno. Io ho avuto, come alunno, il privilegio di poter partecipare all'incontro di formazione rivolto ai docenti che si è tenuto al liceo classico. Credo che se venisse messo in atto nelle scuole può essere un ottimo modo per gli insegnanti di conoscere noi alunni e viceversa. Spesso a tutti noi accade di trascorrere molto più tempo a scuola che a casa e quindi i nostri insegnanti diventano una sorta di secondi genitori. Il “Progetto adolescenza” può essere utile soprattutto come scambio di idee e opinioni alunnoprofessore. Tutto questo aiuterebbe anche quei ragazzi che vivono in casa e fuori situazioni difficili e complicate. Io credo che dovremmo fare un test di prova e poi alla fine del percorso confrontarci per scambiarci parere ed opinioni, sia positive che negative. Di fatto il programma promuove un percorso di crescita personale, attraverso la conoscenza di se stessi, del gruppo e del contesto sociale di appartenenza. Stimola l'assunzione di impegni a lungo termine, affina lo spirito critico e la capacità di compiere scelte sane, anche in situazioni di “rischio”. Promuove le competenze di ascolto, comunicazione e riflessione. Potrebbe essere, per le insegnanti, senza ombra di dubbio, un metodo per comprendere meglio i ragazzi e i problemi adolescenziali. Alcuni ragazzi del classico e non solo, che hanno sentito parlare del “Progetto adolescenza”, sono positivamente propensi a fare un test di prova perchè credono che possa servire a conoscere meglio i compagni, le debolezze, ad accettare quello che ognuno di noi è e soprattutto al rispetto che spesso in alcune circostanze è quasi completamente assente. Altri ragazzi, interpellati, preferiscono non parlarne perchè non hanno elementi necessari per esprimere un giudizio riguardo al “Progetto adolescenza”. Anche quest'anno il corso di formazione è stato sponsorizzata e finanziata dal Lions club Terni Host. Femminicidio, un problema che inizia fin dall’adolescenza Irene Pulcianese TERNI - «Ogni giorno in Italia ben 1 ragazzo su 5 picchia la propria ragazza.» Questo è il risultato della ricerca effettuata da Skuola.net, sito largamente frequentato dai giovani, i più sensibili nel campo della violenza sulle donne. Dato allarmante, che ci fa comprendere quanto il mondo sia ancora lontano dall'idea di rispetto nei confronti del gentil sesso. Come possiamo tentare di eliminare un fenomeno come quello del femminicidio, di tutelare al meglio le donne all'interno dell'ambito familiare e lavorativo, se non si educano per prima i giovani? Quest'ultimi, infatti, proprio perché ancora privi di saldi valori, tendono a commettere maggiori errori e se non vengono indirizzati per la retta via; in futuro diventeranno uomini più violenti, donne più fragili e facilmente assoggettabili. Pertanto, come afferma anche la vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli “La battaglia contro la violenza alle donne comincia sui banchi di scuola, con un insegnamento che la smetta di tramandare luoghi comuni che inchiodano maschi e femmine a stereotipi, che ignora quanto l'altra metà del cielo ha fatto in tutti campi, dalla storia alle letteratura passando per l'astronomia”. Vi siete, infatti, mai chiesti come mai nella storia e nella letteratura vengono affrontati personaggi tipicamente maschili? Virgilio, Carlo Magno, Federico II , Dante. Eppure, nel corso della storia sono SEGUE A PAGINA 2 Situazione AST: fine dell’acciaieria ternana, un futuro da difendere Anna Finocchio TERNI - «E' triste essere abbandonato dopo un grande periodo di lavoro», così dice un operario dell'AST. C'è chi ha visto tagliarsi acqua e luce, chi ha perso la casa. Io sono fra questi. Sono disperato. I signori dai grandi poteri si preoccupano delle trattative e se ne fregano delle famiglie, dei cuori e della sensibilità. Perché se mi mancano un po' di euro per comprare il biglietto dell'autobus non mi importa, ma se mi mancano cinquanta euro per una visita di mia figlia mi importa eccome! Mia moglie piange sul letto, anche lei disoccupata, stanca di andare a mangiare alla Caritas e indossare vestiti non suoi. Sono stanco di vederla soffrire così, sono stanco di vedere tutti i sacrifici e tutti i progetti mandati a rotoli”. Nel nostro paese la siderurgia sta morendo e con lei anche un città, la mia città. Proprio così, perché Terni senza la sua acciaieria non è nulla. Prima c h i a m a t a « L a Te r n i » , p o i ThyssenKrupp per arrivare ad oggi, ad un'azienda che sta degenerando verso il fallimento totale. L'azienda che è sempre stata per le generazioni passate il cuore e il simbolo della città. Aumentano i licenziamenti come la disperazione nelle case ternane. Un'altra impresa straniera che, in un periodo di grande crisi, decide di tagliare i posti di lavoro. Sembra che il nostro governo rimanga a guardare, nonostante questa situazione vada avanti da più mesi, nonostante i continui esoneri da parte della multinazionale tedesca, crescano a dismisura. Un tempo la nostra acciaieria riusciva ad esportare i materiali anche dall'estero. Purtroppo oggi non è più così perché le altre società sono autosufficienti e si tende a chiudere in Europa, o meglio in Italia dove abbiamo organi passivi e assenti davanti a determinate situazioni. Si cerca di guardare anche oltre le vicende e le circostanze politiche o ministeriali. Oltre quelle semplici negoziazioni che non hanno il potere di giustificare un padre che non riesce a mandare avanti la propria famiglia. Perché in fondo è così che la vediamo noi giovani a casa, una tragedia che raccoglie i cuori di tutti noi. Noi siamo Terni, noi siamo l'acciaieria. FUORI CLASSE Numero 1 Pagina 2 FUORI CLASSE Numero 1 Pagina 11 ATTUALITA’ SCUOLA Li chiamano «I malati invisibili» Al Certamen Taciteum in gara i migliori latinisti Storie di malati a cui viene negato il diritto di essere tutelati Valentina Persichetti TERNI - C'è una porzione, per fortuna piccola, di persone che vivono, oltre alla propria malattia, una situazione di terribile disagio. Quella di non essere riconosciuti come reali malati, semplicemente perché la loro patologia non è visibile, evidente e conosciuta. Vengono chiamati "malati invisibili" da chi conosce, e "malati immaginari" da chi crede di avere la verità in pugno sempre e comunque, pur non sapendo cosa si cela dietro le assenze dal lavoro o dalla scuola, visto che tali patologie possono colpire anche molto presto. Per questo, poniamo qualche domanda ad un'adolescente che si è trovata ad affrontare tale disagio. Pensando alla sua personale esperienza, quando ha deciso di mostrare e condividere la sua condizione con gli altri? Direi che forse all'inizio parlare della mia malattia mi riusciva davvero difficile. Mi vergognavo di ammettere cosa mi stesse accadendo, prima di tutto con me stessa. Poi, ad un certo punto, sono stata "costretta" a farlo. A scuola, quantomeno agli insegnanti, non potevo dire che le mie continue assenze fossero solo a motivo di semplici influenze. è stata dura, ma alla fine ho capito che non c'è nulla di cui vergognarsi ad essere malati: non è una colpa, e non ho fatto del male a nessuno; anzi, penso che con una patologia come la mia sia importante imparare a parlarne e diffondere notizie: forse, così un giorno le persone capiranno. Cosa, di preciso, le hanno diagnosticato? Dopo anni di calvario, mi è stata sospettata una sindrome fibromialgica connessa ad una spasmofilia. Sicuramente, non sono nomi che si sentono ogni giorno. Può spiegarci cosa sono queste patologie e come si è accorta che qualcosa non andasse? Fibromialgia deriva dal latino, e significa letteralmente fibra ovvero i tessuti fibrosi che vengono colpiti, e mialgia: dolore muscolare. La spasmofilia è una sindrome che in breve porta a spasmi, crampi, problemi muscolari, fino ad arrivare ai casi più gravi come il mio, quando insorgono anche spasmi respiratori e convulsioni. Col senno di poi credo di aver cominciato a star male anni addietro, ma tutto è precipitato più di un anno fa. Avevo sempre sofferto di cefalee, ma d'improvviso i miei mal di testa si erano intensificati: avevo cominciato a trovarmi costretta a passare anche due o tre giorni al buio, stesa, senza riuscire a fare assolutamente nulla, persino respirare diventava doloroso. In alcuni momenti era come se mi "spegnessi", non stavo seduta dritta, non articolavo le parole, non capivo, non sollevavo neanche una penna, e il mio equilibrio vacillava. Tutto questo in meno di un mese. Sono corsa a Roma per fare delle risonanze, ma non c'era nulla di anomalo. Eppure i sintomi peggioravano, e i muscoli e la mia struttura in generale TERNI – Ultimi ritocchi al liceo classico “Gaio Cornelio Tacito” per la XX edizione del Certamen Taciteum, concorso riservato agli studenti dell'ultimo anno dei licei. Dal 19 al 21 marzo saranno accolti a Terni “giovani latinisti”, provenienti da varie regioni italiane, che si cimenteranno nella traduzione di un brano di Tacito scelto dal professore Piergiorgio Parroni, docente emerito di filologia classica all'università “La Sapienza” di Roma. La manifestazione inizierà il 19 pomeriggio con l'accoglienza dei partecipanti e il loro trasferimento al palazzo Primavera, dove, dopo la presentazione della professoressa Maria Rita Chiassai, dirigente scolastico del liceo classico di Terni, e il saluto delle Autorità, si terrà una conferenza sull'opera e la figura di Tacito. Il professore Umberto Roberto, docente di Storia romana all'università Europea di Roma, tratterà il seguente argomento : "La libertas dei Germani: riflessioni su Tacito, Germania 37 e la sua fortuna". La gara di traduzione si terrà nei locali del liceo durante la mattina del 20. La commissione, presieduta dal professore Piergiorgio Parroni, proclamerà i vincitori, che verranno premiati ufficialmente sabato 21 alle 10 a Palazzo Primavera, dopo la rappresentazione teatrale dell'opera "Le nuvole" di Aristofane, a cura del laboratorio teatrale del liceo classico Tacito. Si è già concluso il Piccolo Certamen, sezione riservata agli alunni delle classi intermedie: la commissione nazionale del Certamen, dopo aver scelto testi di storici latini di difficoltà adeguata alle classi partecipanti, li ha inviati alle 58 scuole che hanno aderito al concorso, disseminate sull'intero territorio nazionale;le singole scuole partecipanti hanno gestito la prova, costituita dalla traduzione del brano proposto, seguita da breve commento storico-letterario. I nomi dei vincitori di ciascuna scuola partecipante sono stati comunicati alla commissione nazionale, che provvederà ad inviare l'attestato di merito. Nell'ambito delle varie iniziative promosse dal Certamen Taciteum, si è svolta anche la Sezione Ricerche che ha visto quest'anno varie scuole del territorio nazionale impegnate nella produzione di un saggio breve sul tema: La guerra e la pace nell'immaginario dei poeti e/o degli storici latini, tra moti dello spirito, istanze del potere e urgenze della storia”. La commissione esaminatrice, relativa a tale sezione del concorso, presieduta dal professore Giorgio Bonamente, docente presso la facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Perugia, ha individuato come vincitore il saggio elaborato dalla classe III F del liceo scientifico-linguistico statale ” Principe Umberto I di Savoia” della città di Catania. La mattina del 20, mentre i candidati saranno impegnati nella prova del Grande Certamen, i docenti accompagnatori visiteranno il museo storico della Fabbrica d'Armi di Terni; nel pomeriggio, docenti accompagnatori e candidati effettueranno un itinerario artisticoarcheologio nella città di Terni, guidati dalla professoressa Paola Mostarda e dalla professoressa Claudia Andreani, docenti del liceo classico di Terni. La sera del 20 marzo,dopo un simpatico incontro conviviale, si terrà, nella chiesa di San Cristoforo di Terni, un concerto del coro del liceo classico di Terni, diretto dal professore Corrias. Tutto ciò si svolgerà nell'ambito delle finalità indicate dal regolamento del Certamen che è nato per “onorare la memoria di Tacito e, al tempo stesso, rivitalizzare lo studio del Latino, lingua in sé conclusa, ma non esaurita nella sua funzione di portatrice e rivelatrice delle radici linguistiche di ampia parte della cultura europea occidentale”. FUORI CLASSE Numero 1 Pagina 10 BUONE LETTURE Un uomo per la liberta’ Irene Pulcianese TERNI - Don Pino sorride. Un sorriso strano,quieto,come emerso dal profondo del mare quando la superficie è in tempesta. Mi ricordo ancora la prima lezione con lui. Si era presentato con una scatola di cartone. L'aveva messa al centro dell'aula e aveva chiesto cosa ci fosse dentro. Nessuno aveva azzeccato la risposta. Poi era saltato sulla scatola e l'aveva sfondata. "Non c'è niente. Ci sono io che sono un rompiscatole”. Ed era vero. Uno che rompe le scatole in cui ti nascondi, le scatole in cui ti ingabbiano, le scatole dei luoghi comuni, le scatole delle parole vuote, le scatole che separano un uomo da un altro uomo. Questa una delle tante perle di saggezza scelta con meticolosa cura dal giovane e moderno scrittore Alessandro D'Avenia. Quest'ultimo, ancora una volta è riuscito con il suo libro “Ciò che Inferno non è” a catturare e a cogliere nel profondo l'animo di ogni adolescente, scoprendo le sue paure, i suoi dubbi, e le sue speranze. Il protagonista, infatti, un giovane diciassettenne, ritiene di conoscere il mondo e l'amore attraverso le letture di Petrarca e Leopardi .In realtà, nel corso della narrazione subirà un percorso di trasformazione e comprenderà come la vita reale, in una Palermo del fine '900, sia irta di ostacoli e di strade a senso unico. Strade, che una volta scelte devono essere percorse e non sempre conducono verso il bene. Strade, dove chi comanda possiede nomi come il “Cacciatore”,”u' Turco”,”Madre Natura”.Uomini, senza scrupoli che portano nel cuore la ferocia di un termine potente come le bombe che seminano, ”mafia”. Queste vie, tuttavia, sono anche abitate da persone oneste, che non vogliono veder morire la loro Palermo, l'antica “Balermus “tanto amata da Federico II. Per i suoi vicoli corrono Francesco, Maria, Dario, Serena tutti bambini che vogliono, devono avere diritto alla libertà. Per fortuna, il male non esiste senza il bene, ed è qui che entra in gioco un uomo, un professore, un prete. E' proprio quest'ultimo, che con forza e tenacia cambierà la storia e la vita di quei bambini della Brancaccio degradata e violenta del XX secolo. In particolare, aiuterà il giovane protagonista a comprendere il reale significato delle parole quali “amore”, ”libertà”, ”coraggio” che si possono comprendere solo quando si vive all'inferno. Ed è grazie a lui che oggi, forse, la mafia possiede meno potere. Il motivo? Lo scoprirete leggendo ,ma vi avverto, di Don Pino, ne esiste solo uno. Chi ha ucciso Nola Kellergan? Maila Paciosi TERNI - Se siete alla ricerca di un libro capace di trascinarvi fino all'ultima pagina con la forza di un fiume in piena, "La verità sul caso Harry Quebert" é ciò che fa per voi. Ambientato nella cittadina fittizia di Aurora, questo giallo di Joel Dicker é un susseguirsi di scene e flashback che tengono il lettore col fiato sospeso per tutta la durata della narrazione, nonostante le varie carenze letterarie causate dall'inesperienza dell'autore. Protagonista della narrazione è il giovane scrittore Marcus Goldman che, vivendo un periodo di blocco e rischiando di finire sul lastrico, contatta il suo vecchio professore, il famoso Harry Quebert, in cerca di aiuto. Harry lo invita a passare un periodo nella sua tranquilla casa di Aurora, nel New Hampshire, e lì qualcosa d'inaspettato sconvolge la vita d'entrambi: il professore viene accusato d'aver ucciso, nel lontano 1975, la giovane Nola Kellergan, il cui cadavere viene accidentalmente rinvenuto nel suo giardino, sotterrato insieme ad una copia del suo libro più famoso, e con la quale aveva una relazione. Convinto dell'innocenza dell'amico, Marcus inizia una sua personale indagine cercando, dopo oltre trent'anni, di dare una spiegazione a quella strana morte, per poter scagionare Harry. Circa ottocento pagine che volano come se fossero appena duecento e che il lettore una volta terminato, rimpiangerà perché, come dice Harry Quebert “ un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito”. FUORI CLASSE rispondevano male, gli spasmi di tutti i tipi hanno cominciato a non farmi dormire la notte. Hanno ipotizzato epilessia, sclerosi multipla, insomma di tutto, fino a che la malattia non viene diagnosticata. Come è cambiata la sua vita in quel momento? Ha trovato una cura? La mia vita è cambiata completamente. Finalmente il mio nemico aveva un nome... non mi sembrava vero. Eppure, ad oggi, non ho ancora trovato una cura. Dopo aver girato tutto il centro Italia, ho in programma di recarmi a Verona, dove c'è l'unico centro italiano per la cura della fibromialgia e della sindrome da stanchezza cronica. Quale pensa sia la difficoltà scaturita dalla sua malattia più pesante da sostenere? Me lo sono chiesta spesso. Ora, che i dolori sono peggiorati ed ho parecchi giorni in cui le mie Numero 1 gambe si bloccano e non posso andare a scuola, frequentare gli amici , ho capito quanto sia vera la citazione di un medico che dice "La fibromialgia non toglie un'ora alla vita, ma avvelena ogni ora della vita". Non solo per i problemi che crea, ma anche per l'indifferenza e spesso anche la malignità delle persone. Ho imparato che è normale, con la mia malattia, essere abituati a sentirsi ridere dietro se zoppico, o al fatto che le persone non capiscano cosa davvero tu passi semplicemente perché non hai nulla di visibile - se non gli spasmi Sto cercando di imparare a capire che, però, se la gente è meschina è ben più malata di me. Ho deciso di rivolgermi ad un medico per aiutarmi a sopportare le parole -che fanno molto più male dei muscoli- delle persone, e sto cercando anche di capire che non è colpa mia se non riesco a concentrarmi a sufficienza Pagina 3 per mantenere la mia media scolastica sempre alta. Mi sono iscritta ad un gruppo di persone con la mia stessa patologia, e ci spalleggiamo a vicenda quando nessuno ci capisce. Mi sento in colpa quando le persone pensano che io "non abbia voglia" di fare le cose, ed anche a costringere la mia famiglia a portarmi da un ospedale all'altro per cercare di trovare una cura. Con quale messaggio vorrebbe salutare i lettori? Vorrei semplicemente che chi è intorno a noi la smetta di farci sentire diversi, o addirittura falsi. Vorrei che le persone aprissero i loro occhi e la loro mente, perché sentirci capiti ci aiuta già davvero tanto. Non chiedo a nessuno di lottare al posto mio, ma almeno di non intralciare la mia battaglia, di non appesantirmi. Segue da pagina 1 Femminicidio, un problema che inizia fin dall’adolescenza Irene Pulcianese esistite un'infinità di figure femminili che dovrebbero esser ricordate, per citarne alcune: Margaret Thatcher, Eleanor Roosevelt, Rita Levi Montalcini, Marie Curie. Perché ,quindi, non iniziare a conoscerle? Proprio noi giovani, nati in un'epoca dove i cambiamenti e le diversità rappresentano il cardine della società ,dobbiamo impegnarci a debellare tale “razzismo” di genere. Infatti, come affermava il filosofo greco Anassagora” la diversità è la radice di ogni conoscenza” Di conseguenza, sarebbe fondamentale intraprendere all'interno delle scuole e delle università, progetti in questo campo. A tal proposito, l'anno scorso alcune scuole del nostro paese hanno preso parte al progetto “Tacchetti Rossi. Scena di uno stupro.” Spettacolo teatrale che ha riscosso grande successo anche grazie al supporto di Laura Masielli, regista, sceneggiatrice e autrice .Grazie ad un percorso durato 3 mesi, quindi, i ragazzi partecipanti hanno avuto l'occasione di approfondire l'argomento sul tema del femminicidio e di attuare un percorso di crescita che gli ha permesso di eliminare pregiudizi e stereotipi in tale ambito. Chissà se in futuro anche noi potremo perseguire tale progetto? Voi che ne pensate? 1- Continua FUORI CLASSE Numero 1 Pagina 4 ATTUALITA’ Numero 1 Pagina 9 MUSICA La rinascita di una vita appesa ad un filo Edoardo Sensini TERNI - Spesso si sente parlare di lunghe liste di attesa per sottoporsi ad un trapianto. C'è chi ce l'ha fatta e guarda al mondo con occhi diversi Che tipo di trapianto ha subito e a quando risale? Il 23 Luglio 2014 ho subito un trapianto di cuore. Il trapianto era l'ultima speranza che aveva? Sì. Nel 2002 mi è stata diagnosticata una displasia aritmogena al ventricolo destro, una malattia grave e progressiva che con il passare del tempo avrebbe portato ad un arresto cardiaco. Ho portato per anni un pace maker impiantato nella cassa toracica per tutelare i battiti anomali, ma negli ultimi anni la situazione è degenerata : dai medici sono stata giudicata in “end stage” ossia “fase finale”. Per quanto tempo ha dovuto aspettare il nuovo organo? Per quasi due mesi, nei quali sono stata ricoverata in fin di vita in terapia intensiva attaccata a due macchine, con le quali continuavo a vivere. Quali pensieri l'hanno aiutata durante questo periodo d'attesa? Mi ha aiutato la fede in Dio, che mi ha dato la forza per resistere e la convinzione di potercela fare. Come è cambiata la sua vita dopo il trapianto? Sono rinata e vedo la vita in modo completamente diverso, svegliandomi ogni giorno con tanta felicità. Nella vita diamo per scontate FUORI CLASSE Il Maestro Francesco Corrias e l’amore per la musica Alessia Lucentini e Maila Paciosi tante cose non capendo la loro vera importanza e la bellezza di quelle più semplici. Dal 1990 sono iscritta all' AIDO perché sensibilizzata dalla malattia di una persona a me vicina e non avrei mai pensato che un domani mi sarei trovata dall'altra parte ossia da quella di una persona malata, la cui unica speranza era quella di ricevere un organo sano. Ora capisco l'importanza della sensibilità umana e che la donazione degli organi dovrebbe essere un atto doveroso da parte di tutti, un estremo atto di civiltà e di amore per sé e per gli altri. Penso al donatore con infinita riconoscenza e rispetto perché mi ha concesso una nuova possibilità di vita che affronto con gioia e che difendo e proteggo come il dono più prezioso. Ci sono cose, nella vita, che si risolvono solo con l'amore di chi ci sta accanto, con la solidarietà e con la civiltà. Malattie incurabili, ad esempio; malattie per le quali la scienza non ha trovato un rimedio efficace. Organi vitali malati e danneggiati. L'unico rimedio efficace da più di 50 anni si chiama trapianto : in breve, l'organo malato viene sostituito da un organo sano, proveniente da un donatore clinicamente morto. Questa, perciò, è l'unica speranza di vita per migliaia di pazienti malati in tutto il mondo,l'unica ancora di salvezza. Dal 2010 ad oggi, oltre 300.000 persone date per spacciate sono rinate grazie al trapianto, tra cui migliaia di italiani. Tra le varie associazioni che promuovono la donazione degli organi, la più famosa in Italia è l' AIDO, con sede principale a Roma, ma con sedi dislocate in tutto il paese. Fare del bene è semplicissimo, bisogna solo iscriversi ed ottenere un tesserino speciale che certifica la propria volontà di donare organi, tessuti o cellule sane ai più bisognosi dopo la morte. L'iscrizione è completamente gratuita, come le cure e l'intervento stesso, perché la bontà umana non ha prezzo. Qui non si parla di merce, ma di amore e di vita. BOX Info Sede di Terni c/o AVIS Via Ludovico Aminale, 30 05100 Tel: 0744 400118 Angelo Facchin (Presidente) 333 9101181 Paola Alpini (Vice presidente) 328 3283276 TERNI – La musica nasce dal profondo. Un amore improvviso che cattura e rapisce. Soltanto chi suona e chi è coinvolto può capire questo profondo legame. Il Maestro Francesco Corrias spiega la sua grande passione per la musica. Come è nata la sua passione per la musica? “Non lo so, è un mistero. I miei genitori avevano molti dischi e mi facevano ascoltare buona musica. Ho iniziato con i loro 45 giri anni Sessanta, poi con i 32 giri di musica classica. Frequentavo già a quattrocinque anni il teatro che per me era un'esperienza significativa, un momento formativo affascinante”. Perché il violino e la viola? “La scelta dello strumento è alquanto misteriosa. Ad un certo punto ci sono strumenti che mi sono stati stretti, sentivo comunque il bisogno di fare altro dopo le prime esperienze in orchestra. Il mio cammino è proseguito da una parte con la composizione e dall'altra con il diploma decennale al conservatorio. Contemporaneamente ho fatto direzioni di coro e mi sono laureto alla facoltà di lettere in storia della musica. In parallelo ero un concertista e un critico musicale”. Come contribuì al progetto della sezione AM? “Ho partecipato al concorso che richiedeva un docente laureato al conservatorio poiché la preside voleva che a insegnare musica fossero dei musicisti che trasmettessero professionalità attraverso esperienze dirette nel mondo della musica. La mia vita infatti si svolge sia nell'insegnamento sia nel concertismo. L'obiettivo dell'AM è quello di considerare l'arte e la musica come i prodotti più alti della nostra civiltà,questo è il senso della classicità e della musica all'interno dell'istituto. L'esperienza del coro giovanile è per me irrinunciabile”. Cosa prova mentre suona? “Non ho una risposta precisa. La musica fluisce in un tempo che è diverso dal tempo reale,il tempo di un brano musicale è uno squarcio atemporale in mezzo allo scorrere del tempo che è condizionato dall'andamento del brano,è un momento irripetibile. In realtà la musica non esiste finché nessuno la esegue. Se io ho di fronte un foglio di carta,il foglio non trasmette musica,c'è bisogno della partecipazione o dell'esecuzione di qualcuno per far suonare un pezzo di carta. A questo punto il rapporto che si crea tra me direttore e i coristi è unico e alla pari,è bellissimo perché esprimiamo tutti allo stesso livello quello che la musica ci comunica. Il pubblico passa in secondo piano, ma sono comunque attento che abbia un prodotto d'arte”. La musica le sta mai stretta? C'è un momento in cui qualcosa non la soddisfa? “L'attenzione alla perfezione è continua e si scontra con l'imperfezione del mondo nel quale viviamo. Dipende dal contesto e dalle strutture, la musica spesso resta in sottofondo e non ci entra nel cuore. Il nostro è un mondo paradossalmente pieno di suoni, ma non pieno di musica”. FUORI CLASSE Numero 1 PROGETTI SCOLASTICI LETTERE Goldoni visto ed interpretato dal II A Emma Stoico TERNI - Il Pof (Piano dell'Offerta Formativa) del corso AM prevede, ogni anno, due settimane di modulo, affrontate dai ragazzi in orario scolastico o extrascolastico. Generalmente, durante la prima parte del modulo, le classi analizzano dal punto di vista teorico le varie arti visive, dal cinema al teatro; durante la seconda settimana, invece, mettono in pratica le conoscenze acquisite per elaborare prodotti, quali cortometraggi e rappresentazioni teatrali. Proprio così ha proceduto il II AM nella settimana che andava dal 26 al 31 gennaio 2015. L'argomento proposto alla classe è stata la Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, in particolare Le smanie della villeggiatura (commedia scritta e messa in scena nel 1761, che sottolinea e critica i vizi della borghesia che cerca di imitare la nobiltà in tutti i suoi lussi, senza però avere i mezzi per poterlo fare). Prima di procedere con la lettura in classe, precedentemente assegnata per le vacanze di Natale, gli alunni hanno dovuto anticipare lo studio di Goldoni e della sua riforma teatrale argomento che sarebbe stato affrontato più avanti nel corso dell'anno scolastico - per poter comprendere l’opera. Contemporaneamente alla lettura dell'intera commedia, durante la quale noi ragazzi ci siamo spartiti i ruoli, è stata proposta la visione della trilogia ad opera di Toni Servillo, svoltasi di lunedì, mercoledì e venerdì. Proprio di mercoledì, abbiamo assegnato definitivamente le parti, dividendo tra diversi di noi quelle del protagonista e dei personaggi principali. Così, dunque, ci sono tre Giacinta, tre Vittoria, due Brigida e due Leonardo: una persona per ogni atto. Per quasi tutta la settimana, abbiamo lavorato Pagina 8 Il liceo classico non è una «prigione» FUORI CLASSE autonomamente, mentre, nell'ultima giornata di modulo, è arrivata in "soccorso" Luisa Borini, ex alunna del Liceo Classico, laureata in Lettere e laureanda al DAMS, la quale ci ha aiutato nel ridimensionamento del testo, tagliando alcune scene e togliendo alcune battute. Questa preparazione teorica porterà alla realizzazione di una piccola rappresentazione teatrale che si terrà, verso la fine dell'anno scolastico, proprio qui nel nostro Liceo, sperando in una sua buona riuscita e in una vostra grande presenza! Pagina 5 ATTUALITA’ Doping, quando la chimica supera il fisico Maila Paciosi Alessia Lucentini TERNI - “Il Classico? Ti sei forse bevuto il cervello?” Queste le parole di stupore dei miei amici appena sono venuti a conoscenza della mia decisione di intraprendere un percorso di studi in questa scuola. Inizialmente, devo ammettere che ho dovuto compiere non pochi sacrifici per riuscire ad ottenere i risultati sperati, ma ora posso ritenermi più che soddisfatta sia per quanto riguarda le conoscenze acquisite che i rapporti interpersonali. Vorrei, infatti, sfatare il mito che il Classico è il liceo dei “figli di papà” o dei cosidetti “snob”. I ragazzi e le ragazze che lo frequentano sono tutti cordiali e disponibili e a mio parere si respira all'interno dell'istituto un'aria amichevole e gioiosa. All'interno della classe sono riuscita a coltivare solide amicizie e i docenti si sono sempre dimostrati disponibili e altamente qualificati. Se quindi mi chiedessero di rispondere alla domanda “Sceglieresti nuovamente il liceo classico Tacito?” La mia risposta sarebbe sicuramente affermativa, anzi aggiungerei che questa è la scuola dei sogni per chiunque voglia ricevere un elevato bagaglio culturale e voglia vivere in serenità con l'ambiente scolastico. Sormontate il muro degli stereotipi in cui il Classico è visto come una prigione e per dimostrarlo sceglietelo anche voi, posso assicurarvi che non ve ne pentirete. Numero 1 TERNI - Il 74.8% degli sportivi ricorre a sostanze dopanti per migliorare il proprio rendimento. Questi i dati divulgati dal Ministero della Salute lo scorso settembre. Percentuale allarmante se si aggiunge poi che il 35,9% di questi è di età superiore ai 39 anni. Gli sport in cui vengono registrati un gran numero di casi sono ciclismo, body building, kickboxing, rugby e sport su ghiaccio. I controlli sempre più frequenti hanno evidenziato che c'è stato un incremento del 50% di atleti risultati positivi al doping. Tuttavia, negli sport sopra citati i controlli vengono effettuati più frequentemente e spesso a sorpresa. Dallo studio del ministero è emerso che le sostanze più utilizzate dagli atleti risultati positivi sono gli anabolizzanti, in primis il testosterone, seguiti da ormoni, thc e cannabis. C'è chi azzarda l'ipotesi di legalizzare l'uso di alcune di queste sostanze ; è troppo il divario tra gli atleti cosiddetti dopati e quelli che concorrono senza alcun aiuto chimico. Gli effetti a cui da luogo il doping a lungo termine possono essere molti e devastanti . Uno dei casi - esempio più lampanti è sicuramente quello di Heidi Krieger. Questa giovane atleta tedesca, nata nel 1966 a Berlino, a quattordici anni era già affermata nel lancio del peso e del disco. Sottoposta dalla società sportiva d'appartenenza ad un uso continuo e prolungato di steroidi, ha ben presto cominciato a sviluppare tratti mascolini e mutazioni fisiche. Oggi, se desideraste sentir parlare di lei, dovreste chiedere di Andreas e non più di Heidi, perché il suo corpo era cambiato a tal punto che nel 1997, dopo aver detto addio allo sport nel 1991, ha affrontato un intervento per il cambio di sesso. In un'intervista risalente al 2009, l'atleta ha affermato che è tanto il suo “disgusto” verso quello che gli è stato fatto da non riuscire più nemmeno a guardare una gara d'atletica. Afferma con sicurezza: “ io so cosa sta succedendo lì dentro e non sopporterei di assistere ad uno spettacolo del genere. Per me tutti i primati battuti sono frutto del doping”. FUORI CLASSE Numero 1 Pagina 6 POLITICA Numero 1 Pagina 7 PROGETTI SCOLASTICI Lo sapete come si elegge il presidente della Repubblica? Maila Paciosi TERNI - Il 31 gennaio 2015, con 665 voti al quarto scrutinio, Sergio Mattarella è stato eletto dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana. Nato a Palermo il 23 luglio del 1941, è il quarto figlio di Bernardo Mattarella, politico democristiano più volte ministro tra gli anni cinquanta e sessanta, e fratello minore di Piersanti Mattarella, che nel 1980 fu assassinato da Cosa Nostra mentre era presidente della Regione Sicilia. Si diplomò al liceo classico e nel 1964 ottenne la laurea in giurisprudenza presso l'università La Sapienza di Roma. Intraprese la carriera accademica presso l'Università di Palermo. In seguito all'assassinio del fratello, fu spinto nel 1982 dal neo segretario della Democrazia Cristiana De Mita a entrare nella politica attiva. Celebre è la foto scattata da Letizia Battaglia in cui Sergio Mattarella tiene tra le braccia il fratello morente dopo l'agguato, e che rappresenta il passaggio di un'eredità politica. Alle elezioni politiche del 1983 fu eletto alla Camera dei Deputati. Nei successivi governi democristiani ha ricoperto gli incarichi di Ministro della Pubblica Istruzione e Ministro per i Rapporti col Parlamento. A seguito delle inchieste su tangentopoli in cui furono spazzati via i partiti tradizionali, fu uno dei fondatori nel 1994 del Partito Popolare. Nel 2006 fu candidato nella lista dell'Ulivo e venne eletto deputato per la settima volta. Nel 2007 fu tra gli estensori del manifesto fondativo del Partito Democratico. In questo periodo ha ricoperto gli incarichi di Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro della Difesa sotto i governi D' Alema. L'ultimo incarico che ha ricoperto prima dell'elezione a Presidente della Repubblica è quello di Giudice Costituzionale. Una delle sue principali azioni politiche è stata la riforma del sistema elettorale della FUORI CLASSE I ragazzi del quinto A e il prodotto filmico Maria Laura Cavallari Camera e del Senato, denominata Mattarellum, che, recependo l'esito del referendum del 1993, introduceva una preponderante componente maggioritaria. Ma come è stato eletto? Secondo gli articoli 83-91 della Costituzione italiana il residente della Repubblica viene eletto dal Parlamento in seduta comune integrato da tre delegati per regione, ad eccezione della Valle d'Aosta che ne ha uno solo. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea, ma dopo il terzo scrutinio diviene sufficiente la maggioranza assoluta, ovvero metà più uno. Può essere eletto presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia superato cinquanta anni d'età e goda dei diritti civili e politici. La carica dura sette anni. La sede per la votazione è quella della Camera dei deputati. Il presidente entra in carica dopo aver prestato giuramento al Parlamento al quale si rivolge tramite un messaggio presidenziale. L'ufficio di presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica. Quali sono i poteri? Ha compiti che riguardano la formazione e il funzionamento degli altri organi costituzionali, la funzione legislativa, la funzione amministrativa e la funzione giurisdizionale. Può sciogliere le Camere indicendo nuove elezioni nel termine di settanta giorni, ma non negli ultimi sei mesi di mandato. Nomina il governo e un terzo della corte costituzionale. Per quanto riguarda la funzione giurisdizionale ha il potere di concedere la grazia e commutare le pene e su delega delle camere concede l'amnistia e l'indulto. TERNI - Quest'anno per la quinta ginnasiale del corso Arte e Musica ( l i c e o C l a s s i c o d i Te r n i ) , caratterizzato da un'impronta fortemente multidisciplinare, è prevista la stesura di un soggetto originale e la realizzazione di un prodotto filmico incentrato sull'importanza della cultura museale e finalizzato a promuoverne la consapevolezza e la fruizione da parte dell'utenza giovanile. Il progetto nel suo complesso mira all'accrescimento qualitativo del gusto estetico dei ragazzi nell'ottica di una didattica museale che riveste un'importanza strategica nella formazione delle giovani generazioni: conoscere e apprezzare il patrimonio contribuisce infatti a sviluppare nei cittadini la coscienza dell'importanza dell'impegno civico nella tutela dei beni culturali, facilita il riconoscimento del valore e dell'importanza delle diversità aiutandoli conseguentemente nel consolidamento della propria identità culturale. Molti esperti del settore parlano a questo riguardo di educazione «dai beni culturali» – (Mattozzi, 2001) – la quale non può prescindere dall'utilizzare quale strumento formativo non soltanto le collezioni museali, ma tutto il complesso dell'intero patrimonio culturale da cui i musei stessi hanno spesso origine. Nella convinzione che sempre con maggior attenzione si debbano rinsaldare i rapporti tra musei e territorio, l'interesse degli studiosi e degli operatori è indirizzato a elaborare e a sperimentare interventi ed azioni tesi a soddisfare le finalità educative insite nel museo e nel territorio stessi. Partendo da queste considerazioni il nostro progetto mira a promuovere la principale struttura museale della città, denominata Caos (Centro arti opificio Siri), nel suo vincolo inscindibile con la storia ed anche con l'archeologia industriale di Terni, essendo inserita in una antica fabbrica dismessa. Il valore educativo di musei e patrimonio consiste nella loro innata capacità di generare una molteplicità di processi formativi degli individui, nonché di stimolare una vasta gamma di forme di apprendimento. Ma non meno importante è la considerazione per la quale l'educazione al patrimonio arriva a coinvolgere la sfera emotiva: il tema della memoria, ricorrente nei beni culturali, presuppone l'attivazione di una serie di meccanismi di apprendimento in cui l'aspetto cognitivo si coniuga con l ' a s p e t t o a ff e t t i v o - e m o t i v o e l'immaginazione, determinando così forme di apprendimento complesse che mettono in gioco l'interazione delle intelligenze. I musei possono promuovere nuovi approcci didattici e comunicativi sperimentali in grado di stimolare, intrattenere e sfidare il visitatore ed in questo contesto si inserisce l'idea del nostro percorso educativo di progetto: promuovere una conoscenza che parta dalla ragione ma arrivi al cuore attraverso le emozioni, esemplificata dall'esperienza della visita al museo della memoria di Ustica , dove siamo entrati in contatto con una realtà a noi estranea come elemento di conoscenza ma nella quale ci siamo invece calati attraverso l'emozioni forti che il materiale esposto e le metodiche di comunicazione dei contenuti hanno saputo trasmetterci. Ne è risultata dunque un' esperienza di vita, sia pure mediata, nella quale ci siamo sentiti coivolti in uno dei più misteriosi e cupi drammi della nostra Nazione.