BIMESTRALE DI INFORMAZIONE E AGGIORNAMENTO MEDICO Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei Implicazioni fisiche e psicologiche del "pene scomparso" I Numeri e le malattie rare Edizioni BIOS S.p.A. N. 6 - 2016 SISTEMA QUALITÀ CERTIFICATO UNI EN ISO 9001:2008 CUP CENTRO UNIFICATO DI PRONTAZIONE 06 809641 [email protected] www.bios-spa.it BIOS S.P.A. - STRUTTURA SANITARIA POLISPECIALISTICA FAX - 06 8082104 00197 ROMA - VIA D. CHELINI, 39 DIRETTORE SANITARIO: DOTT. FRANCESCO LEONE APERTO TUTTO L’ANNO. ANCHE IL MESE DI AGOSTO PER INFORMAZIONI SU TUTTI I SERVIZI E PRENOTAZIONI: INFO CUP 060809641 DIAGNOSTICA DI LABORATORIO Direttore Tecnico Dott. Francesco Leone ANALISI CLINICHE ESEGUITE CON METODICHE AD ALTA TECNOLOGIA • Prelievi domiciliari • Laboratorio di analisi in emergenza (DEAL) attivo 24h su 24h - 365 giorni l’anno con referti disponibili di norma entro 2 ore dal ricevimento del campione presso la struttura DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Direttore Tecnico Prof. Vincenzo Di Lella Direttore Sanitario Dott. Francesco Leone DIAGNOSTICA RADIOLOGICA * • Radiologia generale tradizionale e digitale* • Ortopanoramica dentale digitale* • TC CONE BEAM • Mammografia Digitale Convenzionale • Mammografia in 3D (Tomosintesi Mammaria) • Tc multistrato • R.M.N. (Risonanza magnetica nucleare) •Dentascan • Mineralometria ossea computerizzata (M.O.C.) DIAGNOSTICA ECOGRAFICA • Ecografia internistica: singoli organi e addome completo • Diagnostica ecografica cardiologica e vascolare: Ecocardiogramma, Ecocolordoppler • Ecografia ginecologica: sovrapubica, endovaginale • Ecografia ostetrico-ginecologica in 3D e 4D di ultima generazione: - Translucenza nucale o plica nucale - Ecografia morfologica - Flussimetria • Ecografie pediatriche DIAGNOSTICA SPECIALISTICA Direttore Sanitario Dott. Francesco Leone •Allergologia •Andrologia •Angiologia •Audiologia •Cardiologia •Dermatologia • Diabetologia e malattie del ricambio • Diagnostica specialistica pediatrica •Dietologia •Ematologia •Endocrinologia •Gastroenterologia • Genetica medica - Diagnosi prenatale • Ginecologia - Ostetricia • Immunologia clinica • Medicina dello Sport • Medicina interna •Nefrologia •Neurologia •Oculistica •Odontoiatria • Oncologia medica •Ortopedia • Ostetricia - Ginecologia * In regime di accreditamento per tutti gli esami previsti dal SSR •Otorinolaringoiatria •Pneumologia • Psicologia clinica •Reumatologia •Urologia CENTRI E SERVIZI MULTIDISCIPLINARI Direttore Sanitario Dott. Francesco Leone • Check-up personalizzati -mirati: sui principali fattori di rischio -veloci: nell’arco di una sola mattinata - Convenzioni con le aziende • Servizio diagnostica rapida con referti e diagnosi in 24-48 ore • Centro Antitrombosi: monitoraggio e counseling del paziente in terapia antitrombotica • Centro per la diagnosi e cura dell’ipertensione • Centro per lo studio, la diagnosi e la cura del diabete • Centro per lo studio delle cefalee • Servizio di Medicina e Biologia della riproduzione: Studio dell’infertilità di coppia, fecondazione assistita di I livello • Servizio di diagnostica pre- e post-natale, Monitoraggio della gravidanza • Servizio di andrologia e prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse • Servizio vaccinazioni Periodico della BIOS S.p.A. fondata da Maria Grazia Tambroni Patrizi Direttore Responsabile Fernando Patrizi Editoriale 2 Direzione Scientifica Giuseppe Luzi Segreteria di Redazione Gloria Maimone Coordinamento Editoriale Licia Marti Un esantema da ricordare... hand, foot, mouth disease Francesco Leone Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei Giorgio Pitzalis Risvegliare la memoria, non solo immunitaria, ma dell'azione civile: il ritorno della difterite! Redazionale A TUTTO CAMPO Implicazioni psicologiche e fisiche del "pene scomparso" Fabio Ferro IL PUNTO Il futuro nell'immunoterapia dei tumori Giuseppe Luzi 6 9 12 14 19 30 LEGGERE LE ANALISI Monitoraggio della terapia anticoagulante orale Paola Manzi 35 FROM BENCH TO BEDSIDE a cura di Maria Giuditta Valorani Hanno collaborato a questo numero: Fabio Ferro, Francesco Leone, Giuseppe Luzi, Paola Manzi, Giorgio Pitzalis, Antonio Santoboni, Maria Giuditta Valorani. La responsabilità delle affermazioni contenute negli articoli è dei singoli autori. Direzione, Redazione, Amministrazione BIOS S.p.A. Via D. Chelini, 39 00197 Roma Tel. 06 80964245 [email protected] Grafica e Impaginazione Vinci&Partners srl IMPARARE DALLA CLINICA Malattie del pericardio Antonio Santoboni NUMERI Le malattie rare Giuseppe Luzi Comitato Scientifico Armando Calzolari Carla Candia Vincenzo Di Lella Francesco Leone Giuseppe Luzi Gilnardo Novellli Giovanni Peruzzi Augusto Vellucci Anneo Violante 38 Impianti e Stampa TMB STAMPA srl Viale Alexandre Gustave Eiffel 100 Commercity Isola M24 00148 Roma Edizioni BIOS S.p.A. Autorizzazione del Tribunale di Roma: n. 186 del 22/04/1996 In merito ai diritti di riproduzione la BIOS S.p.A. si dichiara disponibile per regolare eventuali spettanze relative alle immagini delle quali non sia stato possibile reperire la fonte Pubblicazione in distribuzione gratuita. Finito di stampare nel mese di gennaio 2017 BIOS S.p.A. Struttura Sanitaria Polispecialistica Via D. Chelini, 39 - 00197 Roma Dir. Sanitario: dott. Francesco Leone CUP 06 80 96 41 Un punto di forza per la vostra salute 42 Gli utenti che, per chiarimenti o consulenza professionale, desiderano contattare gli autori degli articoli pubblicati sulla rivista Diagnostica Bios, possono telefonare direttamente alla sig.ra Pina Buccigrossi al numero telefonico 06 809641. UNA NUOVA SANITÀ PER LA PERSONA MALATA: LA DIMENSIONE DELLA NARRATIVE BASED MEDICINE 2 L'EDITORIALE Giuseppe Luzi È di uso comune, accettata senza riserve, In alcuni contesti il termine paziente è so- o almeno lo era, l’abitudine di identificare stituito dalla parola "degente" o "cliente" o la persona che va dal medico con il termine "ospite" >>. “paziente”. Se andiamo sull’onniscente wi- Sulla Treccani, sempre online, troviamo kipedia troviamo: <<Un paziente, in medici- scritto che per paziente si intende una “per- na, è una persona che si rivolge ad un medi- sona affetta da una malattia, e più generi- co o ad una struttura di assistenza sanitaria cam. chi è affidato alle cure di un medico o per accertamenti o problemi di salute.Il ter- di un chirurgo: <<il p. è peggiorato; è una mine deriva dal latino patiens, intendendo p. operata di appendicite; visitare, medica- "sofferente" o "che sopporta". re i p.; è un p. che osserva scrupolosamente la dieta; un bravo dottore, che ha molti pa- I progressi delle scienze e delle tecnologie, zienti>>”. Ma il termine “paziente”, dopo che in modo sostanziale hanno inciso sulla lunga discussione, ora, almeno a livello teo- specificità della Medicina, hanno però (ine- rico, non esiste più. vitabilmente?) trasformato il rapporto tra È stato proposto e sostanzialmente in- medico e malato, inciso sulle modalità del trodotto il termine “persona assistita”. Con colloquio, e hanno in parte anche modifica- questa parola lo scopo è quello di dare to la soglia di comunicazione della diagno- grande rilievo al ruolo centrale del malato, si. Concentrando in ogni modo l’attenzione di chi ha bisogno e riceve cure in modalità sulla “malattia” e riducendo la persona as- non passiva. Ora possiamo discutere sul re- sistita al contenuto della cartella clinica, la styling terminologico, ma non deve sfuggire tecnologia si è inserita nel dialogo tra medi- che il dibattito emerge dal cambiamento av- co e malato. venuto nei termini relazionali che legano il medico alla “persona assistita”. Sono cambiati i livelli di comunicazione, le attese, e anche sotto il profilo pratico sono Non sono certo di ricordare con esattez- emersi molti conflitti con inevitabili conse- za ma il grande Umberto Eco ebbe a dire guenze anche medico legali. Nonostante la “le parole sono fatti”. E mai come in ambito Medicina sia sempre più capace di ottenere medico-assistenziale questa affermazione successi sia in ambito preventivo sia per le corrisponde al vero. guarigioni di patologie in passato sostanzial- Nelle trasformazioni socio-amministra- mente impossibili da trattare, medici e assi- tive dell’area sanitaria i nuovi termini e le stiti vivono assai spesso un rapporto basato nuove parole hanno anche modificato la ca- sul sospetto e la delusione. Anche se le cose pacità di identificazione corretta del profes- vanno bene, c’è sempre qualcosa che poteva sionista; per esempio il compianto Roberto andare “meglio”! Lala, presidente dell’Ordine dei Medici di È possibile una soluzione? Qualcuno, Roma, sottolineò la terribile espressione di non molto tempo fa, ha proposto un’idea “utente” in riferimento alla persona malata semplice e geniale: rivalutiamo il dialogo, o in fase di definizione diagnostica. E poi la l’ascolto, l’interazione tra il “medico” e il dicitura “dirigente medico”, che confonde “malato”. È nata così una Medicina appa- l’approccio tra malato e professionista. Se in rentemente nuova, ma in realtà implicita ambito militare un capitano non viene certo nell’atto stesso della professione, anche se confuso con il colonnello, potrebbe essere dimenticata in un file di memoria congelato ancora utile mantenere qualche distinzione, nel succedersi delle generazioni di medici. non certo per la “forma”. Vediamo. Ma andiamo oltre. Se cambiare una pa- È ben noto che gran parte delle valuta- rola significa tante cose, forse comprendia- zioni “operative” in campo medico si co- mo meglio quanti nuovi aspetti relazionali struiscono ormai seguendo le conclusioni stanno trasformando la professione medica. della Medicina Basata sull’Evidenza. 3 La medicina basata su prove di effica- disease si fa riferimento alla malattia con- cia (in lingua inglese Evidence-based me- siderata in termini strettamente medici, con dicine, EBM) è costruita sull’acquisizione parametri oggettivabili (organici e di labo- di dati conseguenti a processi di ricerca che ratorio) mentre la parola illness raccoglie forniscono gli strumenti per le decisioni cli- l’esperienza individuale della persona che niche appropriate. “vive” la malattia sulla base della propria In conclusione si può considerare come percezione. Si tratta ovviamente di una per- un approccio “matematico” alla valutazio- cezione soggettiva dello “star male” ma una ne del rapporto rischio/beneficio derivato da percezione che ha origine sempre da una studi qualitativamente ottimali effettuati su elaborazione culturale del proprio vissuto un gran numero di persone. Insomma una individuale. Di fronte a queste premesse sorta di accettabile garanzia che guida il una prima reazione può essere di scettici- medico nelle diverse fasi dell’indagine dia- smo: provate a curare un ascesso dentale o gnostica e nella gestione dei propri assistiti. un’appendicite con buone parole! E allora è Ma se ben consideriamo la EBM è anche necessario spiegarsi, perché altrimenti an- una forma, ovviamente non generalizzabile, che i migliori medici (in senso EBM) po- del distacco tra medico e malato. È un’og- trebbero cadere nella trappola. gettivazione della malattia staccandola dalla 4 persona “malata”. La NBM aiuta nel modello di cura, nella scelta terapeutica, nella condivisione dell’a- E allora il malato come si ri-colloca in gire tra medico e malato rispettando con una questa nuova dimensione della biomedici- migliore atmosfera i ruoli che vanno sem- na, di questo “inevitabile” percorso dove è pre mantenuti e ben differenziati. In buona facile dimenticare che è fondamentale pren- sostanza si tratta di mettere a confronto la dersi cura del malato, cercare di alleviarne “narrazione” elaborata dai malati e dai loro la sofferenza non solo fisica, fornire un con- familiari con la “narrazione clinica” del me- testo nel quale anche la morte non sia deper- dico. Il professionista ha in qualche modo, sonalizzata e assuma il suo significato etico o cerca, una visione semplificata della real- e di conclusione di un’esperienza di vita? tà clinica. E ben si comprende oggi quando Nasce così la Narrative Based Medicine esiste una terribile pressione socio-econo- (NBM), un modo di rivalutare e consolidare mica per gli altissimi costi della sanità e le la dimensione del “paziente”. La Medicina relative implicazioni, anche “punitive” per intesa come un sistema culturale, in senso chi ha responsabilità gestionale. Ma il senso antropologico. Un avvicinarsi ai significati della NBM è proprio quello di integrare sul simbolici che costruiscono il mondo reale, campo l’approccio “oggettivo” della EBM descrivendo l’esperienza clinica nell’ottica con l’esperienza del soggetto malato. di chi la vive soffrendo. A riguardo è mol- Nel febbraio 2015 il Quaderno Sanità to utile la distinzione che deriva, in lingua del giornale Il sole 24 ore, in collaborazio- inglese, tra i termini disease e illness. Con ne con il Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità ha pub- Le persone, attraverso le loro storie, diven- blicato un ottimo report [Conferenza di tano protagoniste del processo di cura”. Consenso - Linee di indirizzo per l’utilizzo Una delle figure più importanti in questa della Medicina Narrativa in ambito clinico area della Medicina, Rita Charon, personali- assistenziale, per le malattie rare e cronico- tà centrale nell’evoluzione della NBM, Pro- degenerative], utile per chi voglia con chia- fessor of Medicine and Executive Director rezza di intenti avvicinarsi a questo modello of the Program in Narrative Medicine at the della nuova realtà assistenziale. College of Physicians and Surgeons della Columbia University, ha scritto: “Narrati- La definizione di NBM raccoglie il si- ve Medicine began as a rigorous intellectual gnificato estensivo del “progetto” e viene di and clinical discipline to fortify healthcare seguito riportata: “Con il termine di Medi- with the capacity to skillfully receive the cina Narrativa (mutuato dall’inglese Narra- accounts persons give of themselves-to re- tive Medicine) si intende una metodologia cognize, absorb, interpret, and be moved to d’intervento clinico-assistenziale basata su action by the stories of others.” una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono 5 nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato (storia di cura). La Medicina Narrativa (NBM) si integra con EBM e, tenendo conto della pluralità delle prospettive, rende le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate. La narrazione del paziente e di chi se ne prende cura è un elemento imprescindibile della medicina contemporanea, fondata sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nelle scelte. Rita Charon, Professoressa di Medicina e Direttore Esecutivo del Programma di Medicina Narrativa - NBM UN ESANTEMA DA RICORDARE... HAND, FOOT, MOUTH DISEASE Francesco Leone La malattia mani-piedi-bocca è una patologia infettiva altamente contagiosa che, in nifesta una caratteristica esfoliazione fino al ritorno alla completa normalità. gran parte, colpisce prevalentemente bambini nella prima infanzia. È causata da enterovirus e, tra questi, in particolare i sierotipi Coxackievirus A16 ed Enterovirus 71 (HEV 71). È sicuramente una malattia meno conosciuta rispetto ad altri esantemi, è frequente in età pediatrica ma può riguardare anche gli adulti. In lingua inglese la sindrome è nota come Hand, foot and mouth disease (HFMD). La sigla HFMD è comunemente usata nel linguaggio medico. Descritta in Nuova Localizzazione peribuccale Zelanda nel 1957, è stato poi dimostrato che 6 oltre ai Coxsackie A 16 e HEV 71 altri virus possono dare origine alla manifestazione clinica (Coxsackievirus A4-A7, A9, A10, B1B3 e B5). Si diffonde attraverso il contatto diretto con muco, saliva, o feci di una persona infetta, ed è frequente la comparsa di piccole epidemie in scuole e asili nido. Il virus A 16 venne isolato nel 1958 in Canada. La relazione eziologica tra HFMD e il Sul palmo della mano virus HEV 71 venne dimostrata nel 1973 in Svezia e in Giappone. Il periodo di incubazione è solitamente di 3–6 giorni. I sintomi caratteristici sono costituiti da vescicole e bollicine in prossimità della bocca, su dorso e palmo delle mani e sulle piante dei piedi. In alcuni casi, queste vescicole evolvono in piccole ulcerazioni. Alcuni sintomi prodromici includono mal di gola e febbre, mentre più rara è la comparsa di mal di testa e vomito. Dopo circa un mese sulla cute colpita si ma- Localizzazione alla pianta del piede, altra tipica sede. Stato di malessere profondo e una febbre complicazioni e anche alcuni eventi fatali. moderata possono precedere la comparsa Probabilmente la quasi completa eradicazio- delle eruzioni cutanee. Rapidamente si os- ne di virus polio ha fatto si che HEV17, un servano figure eritematose papulo vescico- enterovirus non-polio, possa rappresentare lari. Le vescicole sono tondeggianti. una minaccia di maggior rilievo soprattutto La stessa definizione di HFMD suggeri- per le complicazioni neurologiche. sce la localizzazione (mani, piedi, area peri- In sostanza la HFMD è stata considerata buccale). Tuttavia l’esantema si può osserva- per molto tempo, da quando inquadrata clini- re in diversi distretti: a livello delle ginocchia camente, una patologia di scarso rilievo. Ma e/o dei glutei e anche sulla faccia. Dolorose, le cose stanno cambiando soprattutto per la soprattutto nel bambino, le localizzazioni in segnalazione dei casi più gravi. Dal 2008, è mucosa orale. stata segnalata in Asia e in Europa una sindrome febbrile mucocutanea attribuita prevalentemente a un nuovo ceppo di enterovirus, il Coxsackievirus A6. In alcuni anni a seguire dopo il 2008 sono stati riportati altri casi negli USA. La HFMD causata da questo ceppo virale è caratterizzata da febbre elevata e dalla presenza di vescicole che evolvono in forme bollose manifeste. Le lesioni sono Manifestazione di HFMD in sede orale piuttosto minute, e hanno un diametro quasi mai superiore al centimetro. L’eritema è quasi sempre presente intorno L’evoluzione di tali vescicole può esse- alla lesione tipica. Laddove lo spessore della re di tipo crostoso, a differenza di quanto si cute è maggiore è meno probabile osservare osserva nella variante “classica”. Sebbene le vescicole (pianta del piede e palmo della una HFMD non crei di solito problemi per mano). Persistono invece in queste sedi pa- la prognosi, come per tutte le patologie vi- pule eritematose. L’età più colpita è tra i 3 e rali debbono essere prese in esame alcune 12 anni, ma sono interessati bambini anche condizioni che possono diventare critiche. più piccoli (asili nido) e non eccezionalmente La febbre elevata può causare convulsioni, gli adulti (insegnanti, genitori) sono colpiti. soprattutto nei bambini molto piccoli, e si Clinicamente HFMD è una patologia au- possono osservare fenomeni di disidrata- tolimitante, o almeno quando l’andamento è zione. Le lesioni vanno controllate perché tipico. In realtà a partire dalla seconda metà possono associarsi superinfezioni batteriche. degli anni Novanta del XX secolo, soprattut- Molto rara la meningite, che ovviamente va to su segnalazione di lavori in nazioni del Sud trattata con l’approccio opportuno (ricovero Est Asiatico, l’andamento clinico è in parte ospedaliero e monitoraggio). In generale gli cambiato con evidenza di maggiore severità, adulti sono colpiti con forme asintomatiche, 7 8 ma talora si manifestano quadri atipici che per possibile conseguenze nel feto (neces- possono associarsi a profonda astenia e loca- saria opportuna sorveglianza in ambito spe- lizzazioni anche estese (in parte il fenomeno cialistico). Per la HFMD sono state descritte può dipendere dalla reazione del sistema im- varie forme non tipiche. Si ricorda, per esem- munitario, soprattutto nei soggetti più anzia- pio, un aspetto caratteristico, l’infezione da ni). Le persone con HFMD sono contagiose Coxsackie A6. nella prima settimana di malattia. Il virus Questo virus è all’orgine di un fenomeno comunque può persistere ancora del tempo noto come onicomadesi. L'onicomadesi indi- anche quando i sintomi sono scomparsi. Per ca lo scollamento della lamina ungueale dal le maestre e i genitori, una volta noto il tipo di letto ungueale (la parte di cute alla quale l'un- patologia, è importante provvedere a un fre- ghia risulta fisiologicamente adesa) con con- quente lavaggio delle mani soprattutto dopo seguente successiva caduta dell'unghia stes- aver accudito il bimbo (cambio pannolini e sa. Il fenomeno si manifesta all’inizio proprio azioni correlate). partendo dalla base dell’unghia e poi si “spo- Il contagio è sostanzialmente tra bambi- sta” verso il margine libero dell’unghia, alla ni che portano facilmente le mani in bocca e fine provocandone il distacco. Oltre all’oni- ovviamente, soprattutto in comunità di asilo comadesi, un altro reperto osservato, tardivo, nido, non le lavano. Per gli adulti è importan- ma correlato sempre all’ infezione da Coxsa- te che la mamma sia informata se il contagio ckievirus A6 sono le linee di Beau, striature si verifica nel primo trimestre di gravidanza orizzontali della lamina ungueale. Manifestazione “tipica” su dita di soggetto adulto Manifestazione “atipica” con localizzazione acrale in soggetto adulto Prof. Francesco Leone, medico chirurgo, specialista in Malattie Infettive. Direttore Sanitario Bios SpA. Per informazioni e prenotazioni: CUP 06 809641 DIMMI COSA MANGI E TI DIRÒ CHI SEI Giorgio Pitzalis 9 La dieta quotidiana è un elemento fonda- intestinale di africani ed europei ci indicano mentale per la selezione delle specie micro- che l'obiettivo da perseguire, per arrivare a biche che risiedono nell'intestino umano ed questo risultato, consiste innanzitutto nell'au- essa, già da sola, indirizza la differenziazione mentare la quota di batteri del genere Pre- delle famiglie batteriche verso specifici en- votella (bacilli anaerobi gram-), a spese dei terotipi che appaiono correlati a determinate Firmicuti (batteri gram+). abitudini alimentari. Per far questo (indipendentemente dall'età Dato che dalla composizione del micro- del soggetto) è necessario procedere ad alcu- biota (l’insieme dei microrganismi che si tro- ni cambiamenti delle abitudini alimentari. Per vano nel tubo digerente) dipende il secondo ottenere sostanziali modifiche del microbiota genoma, il microbioma, e lo stato di salute è sufficiente seguire una nuova dieta per al- dell'individuo, se vogliamo ridurre l'inciden- meno tre giorni consecutivi. za di alcune tra le più pericolose malattie del Tre giorni di radicale cambiamento del- progresso (o quantomeno provarci) dovrem- le abitudini alimentari sono sufficienti per mo tentare di ripristinare nel nostro intestino reimpostare l'enterotipo. Pertanto se lo scopo il microbiota di un cacciatore-raccoglitore (un consiste nell’andare a selezionare batteri del individuo cioè che vive dei prodotti che è in tipo Prevotella, nel corso di questa prima fase grado di reperire in Natura). Diversi studi che sarà fondamentale mangiare soltanto alimenti hanno indagato le differenze tra il microbiota ricchi di fibre vegetali insolubili. Questo cam- 10 biamento ridurrà drasticamente e da subito, se raccomandazioni che sono state divulgate all'interno dell’ intestino, le percentuali di Fir- dalle nostre autorità sanitarie in merito alla ra- micuti a favore dei Batteroidi. zione giornaliera di fibre che sarebbe oppor- Cosa mangiare nel corso di questi tre gior- tuno assumere (20-35 gr. al giorno), essendo ni? Carciofi, asparagi, cardi, finocchi, brocco- state promulgate al solo scopo di aumentare la li, cavoletti di Bruxelles, porri, cipolle, carote, massa fecale - in un'epoca in cui ancora non si cicoria, manioca, topinambur, legumi, ma an- parlava di microbioma - appaiono oggi incre- che frutta come banane, mele, prugne, fichi, dibilmente basse e decisamente insufficienti a kiwi e noci come mandorle, nocciole o noci ottenere quelle modifiche del microbiota che brasiliane (e poi a seguire tutti gli altri vegeta- andiamo perseguendo. Veniamo ora alla scel- li). Il tutto cucinato nei modi che ritenete più ta delle materie prime, ovvero a come fare la appetitosi: il metodo di cottura conta poco. spesa nell'ottica di un cacciatore-raccoglitore. Non dimentichiamo inoltre il riso integra- La cosa più importante da ricordare in le, che sarebbe meglio utilizzare al posto dei questo senso è che serve a poco cercare di ri- cereali. Il passo successivo ha lo scopo di sta- popolare il proprio intestino se poi si assumo- bilizzare nel tempo il cambiamento ottenuto e no sostanze antibatteriche con i cibi. Ricor- consiste nel reintrodurre nella dieta parte delle diamo anche che frullare e filtrare le verdure carni del pesce e dei latticini che erano stati ri- per renderle più cremose è un metodo sicuro mossi nel corso dei primi tre giorni cercando, per alterarne, con le caratteristiche organolet- nel contempo, di mantenere il più possibile tiche, anche il potenziale nutritivo per i batte- costante la quota di alimenti fibrosi. Per un ri, quindi sarebbe meglio evitare questo tipo europeo abituarsi a mangiare in questo mo- di preparazioni. do non è facile, ma le nostre attuali abitudini Oggi sappiamo che la fermentazione - in dietetiche hanno progressivamente ridotto al- particolare la fermentazione lattica - oltre a la fame i nostri enterobatteri selezionandone rendere molti cibi più digeribili li rende anche le specie meno utili dal punto di vista saluta- più utili per il nostro microbiota intestinale, in re. Se facciamo caso a quali siano le verdure quanto un cibo fermentato contiene sia pre- più diffuse sulle tavole degli italiani vedremo biotici che probiotici. Molti studi rinforzano abbondare lattuga mista (spesso acquistata in l'importanza del riscoprire e aggiungere alla busta, prelavata e disinfettata), patate (senza nostra dieta una certa quota di cibi che natu- buccia e spesso comprate precotte o surgela- ralmente contengono probiotici quali: yogurt, te per poter essere cucinate più rapidamente) kefir, crauti, miso, tempeh, kombucha (tè ad- e pomodori (in buona parte consumati sotto dolcito e fermentato), prugne (umeboshi), etc. forma di pelati, o passate). Tutti prodotti che Purtroppo negli ultimi cinquant’anni que- hanno subito anche processi di pastorizza- sto tipo di alimenti è progressivamente scom- zione di vario tipo. Sui nostri piatti si vedono parso dalle tavole in quanto la nostra dieta si è anche pochi cereali integrali provenienti da orientata sempre più verso prodotti di origine grani antichi e sempre meno legumi. Le stes- industriale. Prodotti che vengono realizzati mediante tecniche di conservazione diverse nel nostro intestino i batteri meno salutari. in quanto necessitano di una perfetta standar- Può essere interessante sottolineare che dizzazione del gusto, una cosa questa che la nei soggetti obesi si osserva un quadro ca- fermentazione non è in grado di garantire. E ratterizzato da una modificazione relativa del così il lievito chimico - che innesca la lievita- microbiota in favore di una tipologia di batteri zione ma senza indurre quei cambiamenti che definiti Firmicuti i quali hanno la particolare rendono l’alimento più digeribile e assimila- capacità di aumentare al massimo le capacità bile - si è sostituito a quello acido. Gli yogurt di assorbimento energetico da parte dell’in- vengono riempiti di zucchero allo scopo di testino diminuendo al minimo la quantità di renderli più palatabili. calorie espulse con le feci. Questa tipologia Le verdure vengono messe sottaceto sal- di batteri pare venga selezionata da diete ric- tando la fase della fermentazione (un ace- che in calorie provenienti da carne, latticini to peraltro che è un acido acetico che viene e grassi vegetali idrogenati ed estremamente prodotto a livello industriale e non viene più povere di fibre ed è stata associata allo svilup- prodotto mediante procedimenti naturali). po di obesità e malattie metaboliche. E quel che è peggio tutto questo ha modificato Un’ultima raccomandazione: ricordare nel corso del tempo anche il nostro gusto (e che i batteri migliori che vivono nel nostro quello dei nostri bambini). La maggior parte intestino sono prevalentemente astemi e che, delle preparazioni industriali vengono artifi- se si abbonda in bevande alcoliche è possi- cialmente deprivate di fibre, addizionate di bile selezionare un microbiota caratteristico zuccheri e grassi vegetali modificati e con- degli alcolisti che pare predisporre a determi- tengono spesso numerose sostanze chimiche nate anomalie fisiologiche quali l'accumulo che vengono aggiunte come coloranti, con- di grasso nel fegato (steatosi). Seguire queste servanti, etc. Sebbene queste sostanze chimi- regole non cambierà la genetica di base di un che siano state finora giudicate sicure per uso soggetto, ma sicuramente gli permetterà di alimentare, poco o nulla si sa su quelli che migliorare di molto il suo microbiota intesti- possono essere i loro effetti a lungo termine nale e di ridurre significativamente il rischio sul microbiota intestinale. Quello che sappia- di sviluppare alcune tra le malattie che fan- mo con certezza è che seguire una dieta di tipo no bella mostra di sé nelle classifiche delle "industriale", ricca cioè di alimenti prodotti in principali cause di morte di questo secolo e laboratorio anziché cresciuti spontaneamente comunque migliorerà in generale tutti i suoi in natura, è un modo sicuro per selezionare indicatori di salute. Dott. Giorgio Pitzalis, specialista in Gastroenterologia, dottore di Ricerca in Gastroenterologia e Nutrizione Pediatrica svolge attività di consulenza nell’ambito del Servizio di Diagnostica Specialistica Pediatrica, coordinato dal dott. Armando Calzolari. Per informazioni e prenotazioni: CUP 06 809641 11 RISVEGLIARE LA MEMORIA, NON SOLO IMMUNITARIA, MA DELL'AZIONE CIVILE: IL RITORNO DELLA DIFTERITE! Redazionale 12 La difterite è una malattia infettiva acu- nato, hanno una disposizione tipica (definita ta e contagiosa, causata da ceppi tossigeni anche a “ideogrammi cinesi”). Osservandoli di Corynebacterium diphtheriae. Il dan- si nota che posseggono al loro interno pic- no provocato da questo patogeno riguarda coli granuli, disposti ai poli, che assumono un’infiammazione del cuore (miocardite) e la una colorazione caratteristica. Si descrivono paralisi dei nervi cranici e/o periferici. Identi- come corpi di Babes-Ernst. Il potere patoge- ficato nel 1883 da Klebs e coltivato da Loef- no è legato alla produzione di un’esotossina, fler nel 1884 è stato ben presto caratterizzato. anche se non tutti i corinebatteri sono tossi- Al microscopio ottico i batteri assumono una nogenici. La tossina difterica ha potere anti- morfologia del tutto tipica, a forma di clava. genico, in quanto è in grado di stimolare la Sembrano come bastoncelli dritti o appena produzione di anticorpi. ricurvi che, nel materiale patologico esami- L’infezione si trasmette per contagio inte- rumano attraverso le secrezioni che proven- ve si sono formate le pseudomembrane non gono dalle alte vie aeree (faringe, laringe) di sembra ulcerata, e dopo circa 24 ore le pseu- malati, di soggetti in convalescenza ma an- domembrane si riformano. Del tutto recente- che di portatori sani che possono conservare mente (18 nov. 2016) il direttore dell’Istituto il microrganismo senza avere la malattia an- Superiore di Sanità ha citato la comparsa in che per lungo tempo. Il contagio può essere Italia di un caso clinico con “nodulo difteri- diretto o indiretto. La polvere è un veicolo da co”, spia di un C. dihptheriae circolante. Ora non sottovalutare dato che il C. diphtheriae è questo dato, che ha avuto notevole risonan- piuttosto resistente nell’ambiente. za giornalistica, pur essendo significativo ha La difterite è una malattia di natura tossi- fornito piuttosto il segnale per evidenziare ca. Il batterio resta localizzato nella sede di ancora l’ennesimo aspetto critico sul numero ingresso, mentre il suo “prodotto”, la tossi- dei vaccinati nel nostro paese. na, va in circolo. In pratica all’inizio si ha Infatti i dati di copertura in Italia sono ora l’impianto dei batteri che, dopo aver attec- sotto il livello di sicurezza, che in base ai pa- chito sulla mucosa, cominciano a proliferare rametri OMS è del 95%. Con questa cifra si e formano un focolaio necrotico. Essudativo. instaura una così detta immunità di “gregge” Comincia da questo momento il ruolo della che riesce a proteggere le persone non vacci- tossina. Se il bambino (o l’adulto) non è stato nate. Nella storia della Medicina il vaccino vaccinato le difese immunitarie possono non antidifterico è stata una delle più belle con- farcela e si ha la formazione di pseudomem- quiste. brane (classico il croup, la difterite laringea). La tossina comincia a diffondersi sia per via Vari ricercatori si sono occupati del pro- linfatica sia per via ematica e si presentano le blema ma nei primi anni Venti del secolo scor- prime lesioni a carico del cuore, reni, surreni so Léon Gaston Ramon, dell’Istituto Pasteur, e la conclusiva diffusione per via nervosa con è riuscito a mettere a punto un’anatossina lesioni, per l’appunto, del sistema nervoso difterica inattivando la tossina con formolo centrale e periferico. Tipica è la formazione al 4 per mille, molecola che si rivelò stabile delle così dette pseudomembrane, che sono e strutturalmente irreversibile. Ramon perfe- saldamente aderenti e che, se rimosse, danno zionò poi la propria scoperta aumentando il luogo a una lieve emorragia. La mucosa do- potere immunizzante della sua anatossina. La difterite è endemica in Paesi economicamente in via di sviluppo e quando i programmi di vaccinazione sono poco efficaci. Un esempio, drammatico, di come l’interruzione dei programmi vaccinali di massa abbia indotto un massiccio incremento di malati riguarda le Nazioni che appartenevano alla vecchia Unione Sovietica e che nella crisi socio-politica degli anni Novanta del secolo scorso hanno attraversato un complesso periodo di assestamento. Sono stati segnalati non meno di 50.000 casi a metà degli anni Novanta. Se la malattia non era sottoposta a terapia la mortalità era altissima, anche del 50% quando si manifestavano epidemie. 13 IMPLICAZIONI FISICHE E PSICOLOGICHE DEL “PENE SCOMPARSO” 14 A TUTTO CAMPO Fabio Ferro Nel 1919 Keyes descrisse un’anoma- Da allora diversi termini, come concea- lia dei genitali, che definì buried penis: “an led, inconspicuous, hidden e webbed penis apparent absence of the penis, which exist, sono stati utilizzati per descrivere una con- when the penis lacks its proper sheath of skin, dizione in cui il pene, pur normale nelle sue lies buried beneath the integument of the ab- dimensioni, non è apprezzabile perché total- domen, thigh or scrotum”(1). mente nascosto. A B C D E F FIG. 1 La Fig. 1 illustra l’anomalia congenita grado (2). Il webbed penis, la forma di pene (a,b,c) e quella acquisita dopo inappropriata nascosto di maggiore incidenza e di minor chirurgia del pene (d,e,f). impatto nell’infanzia, può essere la causa È quindi una condizione diversa dal mi- di una complicazione della circoncisione cropene, risultato di un difetto ormonale em- religiosa per eccessiva rimozione della por- brio-fetale, che alla nascita presenta, stirato, zione ventrale del cilindro cutaneo penieno una lunghezza inferiore a 2,5 cm (normale e determinare nell’adolescenza una fimosi 3,5 cm). La classificazione di Maizels del atipica quando le erezioni condurranno a una pene nascosto, che prevede varianti anato- spinta asimmetrica del glande con la forma- miche distinte (buried, concealed, webbed e zione di una cupola cutanea e alla ventra- trapped) non considera quanto sia frequente lizzazione dell’anello prepuziale. Inoltre la l’assenza di un confine preciso tra i diver- classificazione di Maizels non nomina il raro si quadri spesso combinati tra loro in vario megaprepuzio, certamente il quadro più evi- dente in epoca neonatale per la voluminosa cidivanti con frequente comparsa di fimosi. tumefazione che circonda il pene a ogni min- L’indicazione alla circoncisione nell’o- zione, quasi una seconda vescica. L’eziologia beso dovrebbe essere attentamente valutata del buried penis non è stata ancora completa- ed eventualmente evitata per il rischio del- mente chiarita ed è curioso che la condizione la totale scomparsa del pene di cui prima sia stata descritta prima nell’infanzia, come dell’intervento emergeva dal pannicolo malformazione congenita, e poi riferita con adiposo solo il cappuccio prepuziale vuoto. sempre maggior frequenza nelle età succes- La fibrosi cicatriziale che segue la circonci- sive. In realtà il “pene scomparso” può es- sione può determinare la condizione di un sere congenito o acquisito. Nel primo caso, pene intrappolato cicatrizialmente nell’area trattandosi di un’evidente anomalia, dovreb- pubica (trapped penis) di difficile soluzione be essere riconosciuto alla nascita e avviato chirurgica. Anche nella forma congenita può all’osservazione specialistica per l’inquadra- associarsi l’obesità con un corto circuito psi- mento e l’eventuale correzione. cologico che si avvia con il confronto con i Per il pene scomparso acquisito il primo e coetanei e peggiora per i loro commenti. La più importante fattore patogenetico è, a qual- conseguente ansia porta a rifugiarsi nel ci- siasi età, l’obesità, in sensibile aumento anche bo e la bulimia ingravescente non può che nell’età pediatrica. Nell’adulto l’accumulo di peggiorare l’obesità. Ne deriva un severo adipe è solitamente distrettuale nella regione problema psicosessuale (Fig. 2). Come cita pubica e la difficoltà di praticare un’adeguata Horton "many boys are teased by their peers igiene può essere causa di balanopostiti re- for having a ridiculous phallus" (4). DIETA ERRATA ADDICTION PER I CARBOIDRATI BULIMIA ANSIA OBESITÀ REFUGIO NEL CIBO FIG. 2 15 16 Le difficoltà di avviare il controllo del pe- nel “Dictionary of Buginese Language” di so nell’età evolutiva sono note, così come le BF Matthes (1874). Il nome deriva dal fiume conseguenze di un intervento chirurgico in che circonda una valle del nord-ovest delle questa condizione e quindi il pene nascosto Sulawesi e che dette il nome all’omonima nell’obeso resta un problema di difficile so- tribù locale. Più suggestiva è l’ipotesi che luzione. Nell’attuale società il pene nascosto possa essere un termine Malay che significa dell’adulto è più spesso un problema sociale “head of turtle”. Casi sporadici sono stati piuttosto che clinico. descritti nelle Americhe, in Francia e nel Re- L’obesità, in particolare quella pubica di più gno Unito, paesi che hanno avuto un’impor- difficile controllo, è il fattore responsabile tante immigrazione orientale. L’Europa ha del pene nascosto dell’adulto. tardato a divenire obiettivo d’immigrazione La pregressa correzione di ipospadia ed epi- ma dovrà in futuro far fronte, anche sul ver- spadia, la circoncisione, il linfedema e le sante sanitario, a una società multirazziale e infezioni recidivanti nel paziente diabetico multiculturale con i relativi problemi clinici. sono altri importanti fattori patogenetici. Esiste anche la variante femminile nella qua- La correzione, al di fuori della presenza di le insorge il timore che i capezzoli possano un reale anomalia, è frequentemente motiva- retrarsi fino a scomparire. Distinguere la ve- ta dal desiderio di un miglioramento estetico ra sindrome di Koro dalla dismorfofobia è per affrontare con maggior sicurezza nuove importante per la diagnosi e la terapia. relazioni in considerazione della desidera- Il paziente dismorfofobico percepisce ta longevità sessuale. Pertanto il cosiddetto un’anomalia dei suoi genitali, obiettivamen- pene nascosto dell’adulto deve essere inqua- te presente, ingigantendola, mentre nel Koro drato nell’ambito dell’intricata relazione tra il timore è che genitali, considerati normali aspetti biologici, sociali e multiculturali. dallo stesso paziente, possano scomparire. Per comprendere quanto possa essere com- Non è neppure assimilabile agli attacchi di plesso il problema, e per analogia diagnosti- panico in quanto gli episodi di ansia possono co-terapeutica, possiamo citare la Sindrome durare anche diversi giorni. Nella forma com- di Koro. pleta l’idea della progressiva riduzione volumetrica dei genitali si accompagna al timore Conosciuta anche come “shrinking pe- della loro dissoluzione, alla paura della mor- nis”, o “genital retraction syndrome” la te imminente, all’atrofia degli organi interni, Sindrome di Koro è un disordine mentale, alla trasformazione di genere, alla sterilità, raro nell’emisfero occidentale ma ben noto ai disturbi minzionali mentre, stranamente, nel sud-est asiatico. È caratterizzata da im- può non interferire nell’attività sessuale. Nei provvisa e severa ansia per il timore che i ge- paesi dove la sindrome è più frequente, non nitali possano ridursi fino a scomparire (5). è raro che il paziente pensi di essere vittima Gli episodi di ansia tendono a recidivare. Il di una stregoneria come è avvenuto nel tardo termine Koro si incontra per la prima volta Medio Evo in Europa quando si pensava che fosse il diavolo a impadronirsi dei genitali. tali. Questa scelta investe aspetti anatomici e Allora si ricorreva alla magia come oggi in psicologici: il paziente non avrà memoria del Oriente si ricorre alla magia e alla medici- vissuto e della sua alterata anatomia, i geni- na naturale. Le teorie patogenetiche sono tori saranno sollevati per la normalizzazione interessanti. Oltre al conflitto psicosessua- dei genitali del figlio e, infine, la letteratura le, all’individuale personalità (dipendente) riferisce minore incidenza di complicazioni con ridotto livello culturale, si è ipotizzata chirurgiche rispetto alle età successive quan- la responsabilità dei neuroni “specchio" do l’eccesso di adipe pubico potrà associarsi (6). Questi neuroni, identificati nei primati, all’anomalia congenita. Anche la derivazione avrebbero un ruolo fondamentale nell’ap- urinaria sarà semplificata perché risolta con prendimento per il rapporto “osservazione uno stent uretrale di silicone che consente il - imitazione”. Questa funzione neuronale gocciolamento nel pannolino. dovrebbe essere però regolata da un meccanismo inibitorio affinché l’imitazione non Nella correzione del pene nascosto con- diventi un processo avulso dalla possibilità genito cruciale è la ricostruzione degli angoli di autocritica e di freno. L’alterazione del pubo-penieno e peno scrotale con suture ap- meccanismo inibitorio può essere alterato plicate ventralmente, con rispetto del canale in alcuni individui e determinare un quadro uretrale, e dorsalmente preservando l’integri- di isteria (Ang). Da un punto di vista prati- tà del fascio vascolo-nervoso (7). co il problema è da inquadrare nell’ambito dei disordini psicopatologici che richiedono Nel pene nascosto acquisito (trapped pe- una specialistica assistenza psicosessuale nis), solitamente la conseguenza di una cir- con la difficoltà, riferita dalla letteratura, di concisione con eccessivo sacrificio cutaneo dover adattare al singolo caso un approccio o di una circoncisione erroneamente praticata psicoterapeutico mirato. in un pene nascosto congenito, la maggiore difficoltà chirurgica è la ricostruzione del Nel caso più frequente del pene realmen- cilindro cutaneo, solitamente breve e talora te scomparso per una congenita anomalia o totalmente assente. In questo caso si può ri- acquisito per un errore o una complicanza correre a innesti liberi di cute o a una tecnica chirurgica o, infine, per l’obesità si deve co- in due tempi immergendo l’asta sotto la cute munque dare una risposta alla richiesta di una scrotale e ricostruendo con questa il cilindro soluzione che può essere chirurgica, di attesa, cutaneo dopo 6 mesi (8). Una condizione che dietetica e/o di assistenza psicologica. L’età può determinare un quadro di trapped penis è per la correzione del pene nascosto congenito la fimosi da lichen scleroso-atrofico (balanite è ancora oggetto di discussione. Siamo d’ac- xerotica obliterante). Ignorando la patologia cordo con gli autori che ritengono opportuna autoimmunitaria di base la recidiva della fi- la correzione nella prima infanzia, come con- mosi sarà seguita da ulteriori interventi con sigliato per le altre malformazioni dei geni- il risultato di un pene totalmente intrappo- 17 18 lato nell’area pubica. L’associazione della è sempre sufficiente per adeguata copertura. lipectomia o della liposuzione pubica alla Anche in questo caso è opportuno conservare estrinsecazione dell’asta è pratica frequente un’adeguata superfice di prepuzio interno. nell’adulto mentre è raramente indicata nel In conclusione il pene nascosto o scom- pene nascosto congenito se la correzione è parso, nella sua forma congenita o acquisita, avviata nella prima infanzia quando l’obesità è meno raro di quanto supposto fino a pochi è meno frequente rispetto all’età successiva. anni fa. Difficile definire la sua reale inci- Per cause ancora non chiarite (inquinanti denza, che sembra essere in aumento, come ambientali, estrogeni e fitoestrogeni alimen- è accertato per altre anomalie genitali, quali tari, terapia ormonale con progesterone nella l’ipospadia e il testicolo non disceso, l’in- gravidanza da fertilizzazione assistita o per fertilità e il cancro del testicolo, quadri che minaccia d’aborto) è aumentata l’osserva- rientrano nella discussa sindrome della di- zione di abnorme adipe pubico in neonati di sgenesia testicolare descritta da Skakkebaek peso normale. (9). In ogni caso il problema non deve essere Data la presenza di recettori per gli estro- sottovalutato ma affrontato nel momento più geni nel grasso pubico è ipotizzabile che la idoneo, tenendo presente l’ampio spettro di lipectomia pubica possa anche essere consi- possibili soluzioni chirurgiche e non chirur- derata una prevenzione di possibili squilibri giche, per ovviare alle inevitabili conseguen- ormonali. Nel megaprepuzio la cute disponi- ze fisiche e psichiche che sono il corollario di bile per la ricostruzione del cilindro penieno ogni severa anomalia genitale. Bibliografia 1. 1- Keyes EL. Phimosis, paraphimosis, tumors of the penis. Appleton & Co (1919), New York, US 2. 2- Maizels M, Zaonts M, and Donovan J. Surgical correctiom of the buried penis: description of a classification system and a technique to correct the disorder. J Urol (1986) 136:268-271 3. 3- Ferro F, Spagnoli A, Spiridakis J, Atzori P, Martini L, Borsellino A. Surgical approach to the congenital megaprepuce. 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Fabio Ferro, medico chirurgo, specialista in Andrologia e Urologia Pediatrica. Esperto delle anomalie genitali. Svolge attività di consulenza nell’ambito del Servizio di Diagnostica Specialistica Pediatrica, coordinato dal dott. Armando Calzolari. Per informazioni e prenotazioni: CUP 06 809641 IL FUTURO NELL’IMMUNOTERAPIA DEI TUMORI Un sistema, nel suo significato più ampio, è formato da un insieme di elementi o sot- part of [its] science.” : così ha scritto Erwin Schrödinger, in What is Life?, nel 1944. tosistemi correlati tra loro e in rapporto con l’ambiente esterno. Tra ambiente e sistema I sistemi viventi hanno caratteristiche pe- esistono reciproche relazioni che definiscono culiari: l’assetto funzionale dell’insieme. - sono adattativi (“imparano” costante- Ne deriva che un sistema è assimilabile a una struttura o ad una unità funzionale nella quale le componenti singole, tra loro inter- mente); - hanno proprietà di auto-organizzazione (self-organizing); connesse, costruiscono la finalità e in qual- - possono dar luogo a modificazioni reci- che modo il vero obiettivo del sistema così proche per migliorare l’assetto funzionale costituito. (reciprocal modification); “Living matter, while not eluding the ‘laws of physics’ … is likely to involve ‘other laws,’ [which] will form just as integral a - sono fortemente interconnessi; - sono dotati di proprietà autoregolanti (self regulating). IL PUNTO Giuseppe Luzi 19 Ha scritto uno dei maestri della Fisiolo- Gradualmente, ma talora anche con una certa gia, Claude Bernard, nel 1865 : “If we break rapida progressione, si viene a costituire una up a living organism by isolating its different massa di tessuto la cui espansione volumetri- parts, it is only for the sake of ease in analysis ca e delle componenti cellulari è disordinata and by no means in order to conceive them e piuttosto elevata. I tumori sono distinti in separately. Indeed when we wish to ascribe benigni (localizzati e di solito circondati da to a physiological quality its value and true una capsula o membrana che li distacca dai significance, we must always refer it to this tessuti sani) e maligni. Il termine usato per whole and draw our final conclusions only in definire i tumori maligni è cancro. relation to its effects on the whole.” In questo caso le cellule neoplastiche assumono un carattere invasivo rispetto ai Noi sappiamo che il nostro organismo tessuti circostanti, si infiltrano tra le cellule può andare incontro alla crescita neoplastica sane e “viaggiando” nel sangue o nei liquidi e sappiamo che esiste una relazione comples- linfatici si dislocano a distanza (metastasi). sa tra assetto genetico individuale, ambiente Un andamento un pò diverso, ma concettual- nel quale si vive e stile di vita. Quindi, per mente equivalente, hanno poi le neoplasie definizione, la crescita neoplastica ha un an- maligne del sangue (linfomi, leucemie). damento di sistema, di un sistema “comples20 so”. I sistemi complessi hanno, in particolare, LA CELLULA CANCEROSA la caratteristica di non poter essere compresi nella loro unicità partendo dal comportamento espresso dai singoli elementi che li compongono. Questo perché la chiave di lettura è nascosta nell’interazione tra i singoli elementi che definiscono il comportamento globale. La proprietà che ne scaturisce è definita “comportamento emergente” nel senso che a partire dalle interazioni tra i singoli componenti del sistema emerge un "comportamento globale" non prevedibile a priori, almeno in prima approssimazione, dallo studio delle singole parti. In un organismo sano la crescita tumorale si manifesta con nuove caratteristiche cellulari: una singola cellula (ma talvolta più di una) esprime la capacità di proliferare secon- Il cancro (dal greco kàrkinos = granchio) do modalità anomale rispetto ai tessuti sani. include un insieme eterogeneo di malattie, ma tutte le cellule cancerose sono caratteriz- cellula evolva in senso tumorale. Picco- zate dalla perdita di controllo della crescita li RNA di 21-25 nucleotidi, detti miRNA, (proliferazione eccessiva) e dall’acquisizio- possono controllare questi geni attraverso ne della capacità di invadere altri organi o un sistema di downregulation. Un proto- tessuti. Come ogni cellula anche quelle in oncogene è un gene normale che si trasfor- evoluzione cancerosa debbono fare i conti ma in oncogene a causa di mutazioni o di un con l’ambiente nel quale si trovano ed è pro- aumento dell’espressione. I proto-oncogeni prio rispetto all’ambiente che sono acquisite codificano proteine che regolano il ciclo proprietà che possono portare a morte l’or- cellulare e il differenziamento. Un proto-on- ganismo intero. cogene può diventare un oncogene “attivo” Semplificando si può dire che una cellula anche con minime modificazioni delle sue maligna acquisisce indipendenza da segna- proprietà originali. I parametri che caratte- li di crescita esterni, può evitare l’apopto- rizzano una cellula neoplastica riguardano si, non risponde a segnali antiproliferativi la capacità di proliferazione autonoma e il- esterni, produce un microambiente che sti- limitata con perdita dei meccanismi che di mola l’angiogenesi in situ e la vascolariz- solito controllano la moltiplicazione. zazione assumendo una capacità di replica- Il risultato è un accrescimento irreversi- zione indefinita fino ad invadere i tessuti. bile. È noto che cellule neoplastiche poco Alcune mutazioni critiche aumentano la differenziate tendono ad avere una crescita proliferazione cellulare e conferiscono al rapida ed esprimono una selezione per nuove sistema un vantaggio selettivo nella cellula varianti cellulari non controllabili. Dobbia- in cui la mutazione si è verificata. mo pertanto considerare un tumore come una La cellula cancerosa ha origine, in linea struttura biologica in continua evoluzione. generale, da un accumulo di mutazioni. Si I caratteri della neoplasia maligna (cancro) instaura quindi un’alterazione dei geni che riguardano da un lato la scarsa differenzia- controllano la proliferazione e la sopravvi- zione (in alcuni casi il grado di differenzia- venza delle cellule, la loro reciproca ade- zione è addirittura non riconoscibile a un sione e la loro mobilità. Per comprendere i esame in microscopia) e il rischio della dif- momenti essenziali della crescita neoplasti- fusione metastatica (invasività). ca dobbiamo considerare i proto-oncogeni Le metastasi possono essere considera- e gli oncogeni. Gli oncogeni sono geni che te una sorta di autotrapianto di cellule che, possono potenzialmente indurre trasforma- staccatesi dalla massa tumorale di origine, zione neoplastica nelle cellule che li conten- si dislocano in più sedi anatomiche e danno gono o nelle cellule dove l’oncogene viene origine in questi nuovi distretti a nuove for- introdotto. Usualmente gli oncogeni hanno mazioni. Il destino evolutivo di una cellula un ruolo critico nello sviluppo tumorale e è determinato da una complessa rete di inte- aumentano le possibilità che lo sviluppo razioni e tra queste un ruolo critico è svolto (proliferazione e differenziamento) di una dal sistema immunitario. 21 LA RISPOSTA IMMUNITARIA - la risposta immunitaria antitumorale è PER IL CONTROLLO veramente efficace, e può essere “modu- DELLA CRESCITA NEOPLASTICA lata” in senso favorevole all’organismo? - Come fa la cellula neoplastica a sfuggire Il sistema immunitario reagisce contro i 22 (escape) al controllo del sistema immu- microrganismi che invadono il corpo umano nitario, con quali modalità? e la sua risposta contro i patogeni presenta La risposta immunitaria contro la cellula le caratteristiche evolutive necessarie a di- neoplastica si attua secondo le funzioni base stinguere tra componenti dell’organismo e del sistema. La cellula cancerosa può espri- strutture estranee allo stesso. mere un antigene “nuovo”, specifico, in gra- Sin dall’acquisizione delle conoscenze do di stimolare le cellule immunocompeten- di base sulla risposta immunitaria e, in par- ti che attivandosi aggrediscono la struttura ticolare, nel corso degli esperimenti sulla molecolare espressa dal tumore. tolleranza agli antigeni self e sull’espletarsi È stato dimostrato che la risposta immu- della risposta nei confronti del non-self, è nitaria anti-tumorale è presente, sia nella sua stato affrontato il problema della reazio- forma cellulo-mediata sia con meccanismi ne immunitaria verso la crescita tumorale. umorali. Tuttavia il meccanismo più effica- Le domande essenziali sono riconducibili a ce è rappresentato dall’azione killing me- un quesito fondamentale: il sistema immu- diata da linfociti T citotossici CD8+ (CTL). nitario può riconoscere una cellula cancero- Gli antigeni associati alla crescita neo- sa ed eliminarla? E se la “riconosce” ma non plastica possono avere diversa natura: forme agisce contro di essa, quali elementi critici di proteine mutate, nuovi o alterati prodotti entrano in gioco per fare da scudo alla cel- degli oncogeni, proteine self ma espresse in lula neoplastica che riesce così a difendersi forma aberrante, vari prodotti derivati da vi- dall’assalto del sistema immunitario? rus oncogeni. Siamo entrati nel capitolo della sorve- Oltre ai linfociti CTL sono coinvolte glianza immunologica della crescita neopla- nella risposta anti-tumorale le cellule NK stica, capitolo che nel corso degli ultimi die- (natural killer). Queste cellule, a differenza ci anni ha in parte rivoluzionato l’approccio dei linfociti T, possono eliminare le cellule alla terapia dei tumori. tumorali senza una precedente sensibilizza- Poniamoci ora alcune delle domande che zione. hanno dato lo spunto a numerosi studi Il fulcro del riconoscimento del bersa- sull’argomento: glio sta nella loro capacità di identificare - quali sono le caratteristiche degli antige- sulla cellula cancerosa le modificazioni a ni espressi in corso di crescita neoplasti- carico del sistema MHC di classe I. Entrano ca? nel meccanismo antitumorale anche i ma- - come agisce la risposta immunitaria nel riconoscere le cellule cancerose? crofagi (è stata dimostrata la loro capacità di uccidere le cellule tumorali in vitro, ma il dato è stato successivamente ridimensiona- espressi dagli antigeni tumorali (immuno- to alla luce di nuovi elementi che vedremo genicità) e la conseguente espressione di appresso) e gli anticorpi (con sistemi com- varianti cellulari che diventano resistenti al plemento mediati o grazie alla citotossicità controllo immunitario. Si considera una pri- mediata anticorpo-dipendente). Tuttavia la ma fase durante la quale è corretto parlare di risposta anticorpale, se pur dimostrata in immunosorveglianza efficace: in buona so- vitro, sembra assai poco efficace in vivo e stanza immunità innata e adattativa control- soprattutto è, in alcuni casi, addirittura non lano le cellule tumorali (elimination phase). vantaggiosa. Un modello naturale o acquisi- Il successo di questo primo tempo è par- to per studiare l’immunosorveglianza verso ziale perché le cellule neoplastiche meno la crescita neoplastica lo fornisce lo stato di immunogeniche sfuggono al controllo. Si immunodeficienza. I dati della letteratura manifesta allora uno stato di equilibrio, che dimostrano che in corso di una soppressione può durare a lungo (equilibrium phase). grave e duratura della risposta immunitaria Le cellule sfuggite al controllo dell’im- si verifica un incremento dei tumori sponta- munosorveglianza si selezionano, letteral- nei e di quelli indotti da cancerogeni chimici mente in senso darwiniano, e acquisiscono o virali. In corso di una immunodepressione mutazioni che le rendono ancora più forti parziale o comunque transitoria sembrano verso la reazione immunitaria. La loro sta- selezionarsi alcuni tipi di tumore (per esem- bilizzazione realizza il terzo tempo (escape pio sarcomi, ma anche leucemie o tumori phase): le varianti cellulari emerse ormai virus correlati). L’attenzione si deve porre eludono la difesa immunitaria e acquisi- sul significato che assumono gli antigeni scono un’ ulteriore resistenza al tentativo di tumorali: in generale i tumori che si svilup- riconoscimento efficace della risposta im- pano in soggetti immunodepressi sono im- munitaria. munogenici forti, mentre le cellule neopla- Escape. Quando una cellula (o una po- stiche che insorgono in soggetti con buona polazione di cellule) a carattere neoplastico risposta immunitaria tendono a manifestare riesce a prevalere sulla risposta immunitaria una scarsa immunogenicità. D’altro canto è esistono varie modalità con le quali, nell’in- ben noto che i tumori indotti da canceroge- terazione ospite-tumore, viene bloccato o ni “forti” (chimici, fisici e virali) sono più evaso il sistema di sorveglianza. Un aspet- immunogenici rispetto a quelli che crescono to riguarda la crescita selettiva di varianti spontaneamente nell’organismo. Quindi un tumorali che non esprimono antigeni o che ostacolo intrinseco alla crescita neoplastica espongono antigeni a bassa antigenicità; un spontanea è la scarsa immunogenicità dei altro aspetto concerne l’espressione alterata tumori spontanei. delle molecole MHC; possono inoltre venir Immunoediting. È un buon approccio meno segnali di co-stimolazione, e uno stato teorico che consente di spiegare il rappor- immunosoppressivo (geneticamente deter- to tra risposta immunitaria a cambiamenti minato o acquisito) può favorire il terreno 23 di sviluppo neoplastico. lo stesso tumore può elaborare, come noto, La stessa risposta immunitaria umorale sostanze immunosoppressive che aumenta- può bloccare alcuni antigeni della cellula no la difesa del cancro contro l’aggressione neoplastica e quindi “accecare” il ricono- immunitaria. scimento selettivo necessario all’azione ci- Comunque, nonostante la sorveglianza totossica dei linfociti CTL. Sono stati anche immunologica sembri avere successo solo dimostrati fenomeni di apoptosi di cellule T verso cellule tumorali dotate di forte pote- citotossiche, che vengono quindi eliminate re immunogeno, molti progressi sono stati e la produzione, da parte della stessa cellula compiuti osservando le caratteristiche di al- tumorale, di alcune citochine immunosop- cune proteine mutate e grazie ai progressi pressive. Altri meccanismi attraverso i quali delle biotecnologie. le cellule neoplastiche sfuggono alla risposta immunitaria sono stati identificati. Per IL PENSIERO IMMUNOLOGICO, esempio le cellule tumorali non esprimono LE NUOVE BIOTECNOLOGIE, una molecola di costimolazione come la B7. L’IMMUNOTERAPIA DEI TUMORI In buona sostanza questo significa che le cellule neoplastiche non hanno sulla loro membrana una molecola che serve per pro24 cessare l’antigene e presentarlo ai linfociti T in modo efficiente. Ne deriva che in assenza di costimolazione (mancanza di uno stimolo di rinforzo) la cellula T va incontro ad anergia e non può svolgere la sua azione anti-tumorale. Sono poi note varie citochine in grado di inibire la risposta immunitaria. E ancora, durante la crescita neoplastica, si possono sviluppare varianti cellulari che non esprimono l’antigene che può essere bersaglio della risposta immunitaria. D’altro canto un’altra ragione per com- Nella definizione di malattia infettiva prendere il fallimento dell’immunosorve- (causata da agenti patogeni che entrano in glianza può risiedere nella stessa modalità contatto con un individuo per dar luogo ad di crescita del tumore: nei primi stadi di svi- una complessa interazione tra il sistema im- luppo la quantità di antigene tumorale “rico- munitario e l'organismo estraneo) il quadro noscibile” può essere troppo esigua per dare emergente, clinico e biologico, non va mai origine alla risposta immunitaria e così, se le unicamente riportato all’agente causale ma cellule crescono velocemente, il sistema im- deve essere inteso nel rapporto tra sistema munitario non riesce a funzionare. E inoltre immunitario e sua risposta al patogeno ag- gressore. sta è affermativa, e dimostra come tanti anni Se adottiamo lo stesso concetto definito- di impegno comincino a dare i loro frutti. rio, possiamo intendere meglio il rapporto Paul Ehrlich, uno dei padri dell’Immunolo- tra malattia neoplastica e risposta immuni- gia, oltre un secolo fa aveva già intuito come taria. Il quadro “emergente” non è quindi so- la risposta immunitaria potesse svolgere un lo il “tumore” ma il tumore e la “risposta” ruolo contro il cancro. Ma era troppo presto immunitaria che l’organismo è in grado di per avere dimostrazioni valide. Bisogna ar- costruire verso la cellula cancerosa. rivare alla metà del XX secolo per ottenere Dalla fine del XIX secolo la ricerca medica ha tentato di controllare la crescita dei conferma che esistono risposte specifiche del sistema immunitario contro i tumori. tumori maligni e di poter giungere, quando Sembrava una strada buona ma poi per possibile, alla guarigione. I tre cardini della almeno un ventennio le ricerche non hanno terapia oncologica sono dati dalla chirurgia, fornito grandi risultati. Mentre la disciplina dalla radioterapia e dall’impiego di farmaci di base, l’Immunologia, continuava a fiorire chemioterapici. A seconda dell’evoluzione e venivano conferiti diversi premi Nobel, le del tumore, della tipologia, della localizza- ricadute favorevoli per trattare i tumori non zione il successo è dipeso da alcuni para- arrivavano. In realtà la risposta alla crescita metri base: 1) diagnosi precoce (prima che neoplastica è uno degli argomenti concet- si diffondano le metastasi); 2) volume del tualmente più complessi, non essendoci un tumore solido (per esempio la sua localizza- modello unico di riferimento, almeno in pri- zione in un organo come il polmone, il rene, ma approssimazione, generalizzabile. il colon); 3) il grado di aggressività. È ben Un aspetto interessante, originalmente noto come molti successi siano stati ottenuti preso in esame da un gigante della ricer- in alcune neoplasie del sangue, per esempio ca, Rudolf Wirchow, ha riguardato il ruo- il linfoma di Hodgkin, e come un approccio lo dell’infiammazione nel rapporto con lo integrato sia divenuto una modalità comune sviluppo del cancro. L’infiammazione nelle della terapia antineoplastica. In alcuni tu- forme di cancro faceva pensare che il pro- mori (per es. la mammella) possono avere cesso avesse in qualche modo un ruolo favo- un ruolo importante gli ormoni, e così via. revole al contenimento del tumore e che, in Ricordiamo bene, con grande riconoscenza, particolare una cellula, il macrofago avesse l’insegnamento dell’oncologo Umberto Ve- un ruolo “difensivo” nei confronti dello svi- ronesi che in ambito chirurgico ha consenti- luppo del tumore. Ma le cose non sembrano to di equilibrare il successo terapeutico con stare proprio così. Un immunologo italiano la conservazione della mammella grazie a conosciuto internazionalmente per l’alto li- tecniche alcuni anni fa realmente rivoluzio- vello delle sue ricerche, Alberto Mantovani, narie. Quindi chirurgia, radioterapia e che- direttore scientifico dell’IRCCS - Clinico mioterapia. Possiamo oggi aggiungere la Humanitas (Milano), ha dimostrato come quarta colonna: l’immunoterapia? La rispo- i macrofagi presenti nella massa tumorale 25 26 svolgano un ruolo favorevole al tumore. pressione. Sono queste, a partire da pochi Giornalisticamente sono stati definiti ma- anni, le molecole che vengono considerate crofagi “corrotti”, corrotti perché ricevono come bersagli utilizzabili per un’immuno- dal tumore segnali che favoriscono la proli- terapia del cancro. In sintesi possiamo dire ferazione di cellule tumorali. che le molecole checkpoints sono strumenti Varie sono le modalità con le quali i ma- di autoregolazione. Si trovano in passaggi crofagi agiscono “contro”, ma la sostanza è critici della risposta cellulare per cui, uti- una maggiore instabilità genetica delle cel- lizzando opportuni anticorpi monoclonali, lule cancerose. In circa venti anni, a partire è stato possibile avere risultati favorevoli. dall’inizio del XXI secolo, sono stati defini- La molecola nota come CTLA4 è stata ti alcuni punti che hanno rilanciato l’idea di il primo checkpoint noto. CTLA-4 (Cyto- trattare i tumori con l’ immunoterapia. toxic T-Lymphocyte Antigen 4), è espresso Sappiamo che i parametri della risposta im- sui linfociti T CD4+ e CD8+ recentemente munitaria sono: attivati. A seguito del legame con uno dei a) immunità innata; suoi ligandi, B7-1 oppure B7-2 espressi b) immunità adattativa; su APC professionali, induce nel linfocita c) presentazione dell’antigene; un segnale di tipo inibitorio. Se si blocca, d) modulazione della risposta immunitaria grazie ad un anticorpo monoclonale, il CT- per mezzo di citochine; LA4, si elimina un ostacolo all’attivazione e) ruolo dei segnali che si scambiano le cel- dei linfociti T e si ottiene un migliore ef- lule (o per contatto diretto o per mezzo fetto antitumorale. Questo modo di pensare dei vari mediatori chimici che vengono al ruolo di altri checkpoints (PD1, LAG1, via via liberati). GITR, etc,) ha già consentito buoni successi In questo ambito hanno assunto una (per esempio aumentando la sopravvivenza funzione fondamentale gli anticorpi mo- in corso di melanoma). noclonali, molecole che hanno modificato Ma un altro sogno è quello dei vaccini: sia l’approccio diagnostico sia l’evoluzione si può costruire un vaccino che immunizzi della terapia. Quindi il “pensiero” immu- contro i tumori? La risposta è un pò diversa nologico è ora supportato dall’evoluzione da quanto noto, per esempio, se pensiamo “biotecnologica” e si può lavorare su un ad un vaccino anti-virus o anti-tossina. Però terreno concreto. lo strumento tecnologico esiste. Nel nostro Per realizzare in concreto un’azione im- organismo i linfociti T, prima di attivarsi, munoterapica anti-tumorale un ruolo critico devono “vedere” la molecola bersaglio. hanno assunto i così detti check-point. Vedia- Ora immaginiamo un tumore in crescita che mo di cosa si tratta. Gli immune checkpoints abbia una proteina sulla sua superficie di- sono molecole del sistema immunitario che versa da quella delle altre cellule “normali”. possono dare origine a segnali di attivazio- Le cellule dendritiche (o APC, Antigen Pre- ne (costimulatory signals) o di immunosop- senting Cells) sono sorveglianti che hanno il compito di catturare gli antigeni presenti sia un allungamento della vita, i dati finora sulla cellula tumorale. Informano i linfociti acquisiti sui nuovi trattamenti anti-tumorali T che provvedono, grazie a questo segnale, con l’immunoterapia non sono favorevoli ad attaccare tutte le cellule che possiedo- solo per l’incremento del tasso di risposta o no sulla loro superficie la proteina alterata di sopravvivenza a breve termine (dato co- (quindi combattono selettivamente il tumo- munque rilevante in neoplasie come il mela- re). noma o il carcinoma a cellule squamose del Una linea di studio è quella di combinare polmone), ma colpiscono soprattutto per la l’antigene tumorale con APC del soggetto possibilità di una sopravvivenza prolungata malato e quindi dar luogo ad una immuniz- (per esempio indicativi i successi nel mela- zazione anticancro ben specifica. noma metastatico con l’uso di molecole anti Un altro approccio ancora reso possi- CTLA4). bile dalle biotecnologia è l’impiego di alcuni tipi di linfociti T che vengono dotati In buona sostanza prima dell’immuno- di particolari recettori antigene-specifici terapia un trattamento oncologico prevede- chimerici (“chimeric antigen receptors”): va una risposta con un definito margine di le cellule CAR-T. In sostanza è possibile, tempo, con la prevedibile necessità di nuove grazie all’ingegneria genetica, costruire un terapie in caso di recidive. Il nuovo “mo- recettore di superficie sui linfociti in grado dello” di trattamento consente di sperare di riconoscere una cellula cancerosa e, nei in un’attesa di vita molto più lunga e, con così detti tumori liquidi (leucemia, mielo- buona approssimazione, consente di man- ma), distruggere le forme neoplastiche tenere un’accettabile qualità di vita. Siamo Conclusioni all’inizio, ma si è partiti con una vera ac- Sebbene molta strada sia stata percorsa celerazione e se si considerano le possibili nella comprensione della crescita neoplasti- immunoterapie di combinazione, l’orizzon- ca e molti successi, anche grazie alla preven- te sarà sicuramente più ampio e forse non ci zione, abbiano consentito sia la guarigione vorrà molto tempo. Prof. Giuseppe Luzi, prof. associato di Medicina Interna, svolge attività di consulenza in qualità di medico internista e specialista in Immunologia Clinica. Per informazioni e prenotazioni: CUP 06 809641 27 CHI VIVE A ROMA (MA NON SOLO) LO SA BENE A ME GIÀ SOLO A SENTÌ CHE IL LEONE E À GAZZELLA À MATTINA CORRONO ME VIÈ L’ANSIA Aforisma romano 28 SELECTIO INVESTIRE CON INTELLIGENZA IN QUALUNQUE MESTIERE, IN QUALUNQUE PROFESSIONE È BENE TENERE CONTO DI QUESTO: CHI LAVORA EGOISTICAMENTE NON ARRIVA A NIENTE. CHI LAVORA ALTRUISTICAMENTE SE LO RITROVA, IL LAVORO FATTO. Eduardo De Filippo COME UN BUON SOFTWARE LA MORTE CON TUTTA PROBABILITÀ È LA PIÙ GRANDE INVENZIONE DELLA VITA. SPAZZA VIA IL VECCHIO PER FAR SPAZIO AL NUOVO. Steve Jobs UNA DIFFERENZA … SENSIBILE GLI UOMINI VORREBBERO ESSERE SEMPRE IL PRIMO AMORE DI UNA DONNA. QUESTA È LA LORO SCIOCCA VANITÀ. LE DONNE HANNO UN ISTINTO PIÙ SOTTILE PER LE COSE: A LORO PIACE ESSERE L'ULTIMO AMORE DI UN UOMO. Oscar Wild SENZA DUBBIO IL DUBBIO È UNO DEI NOMI DELL’INTELLIGENZA Jorge Luis Borges L’IMMAGINE A piedi nudi sulla sabbia [foto di Danilo Vinci ] 29 MALATTIE DEL PERICARDIO 30 IMPARARE DALLA CLINICA Antonio Santoboni Il pericardio è un "sacco" a doppia parete tarsi sia come un processo isolato e sia come che contiene il cuore e la radice dei grossi parte di una malattia sistemica, e per questo vasi (aorta e arteria polmonare). Il sacco peri- motivo sono trattate in collaborazione, oltre cardico ha due strati, uno sieroso (anche noto che dal cardiologo, da altre figure mediche come epicardio e in contatto con il miocar- specialistiche come il medico internista, l’in- dio) e uno fibroso parietale (tra i due foglietti fettivologo, l’oncologo, il nefrologo, il car- c’è la cavità pericardica che contiene liquido diochirurgo, il reumatologo, lo pneumologo. pericardico). Il pericardio fissa il cuore al me- Le prime linee guida, per la diagnosi e diastino e lo protegge dalla infezioni (1-2). il trattamento delle malattie del pericardio, La pericardite è dovuta ad una infiammazio- della Società Europea di Cardiologia (ESC) ne del pericardio, è relativamente frequente sono state pubblicate nel 2004, suggerivano nella pratica clinica, e in passato veniva rap- il ricovero ospedaliero per tutti i pazienti (3). presentata quasi come se fosse la “Ceneren- Oggi sappiamo, con le nuove linee guida tola” delle malattie cardiache. 2015, che il ricovero è necessario soltanto Le malattie del pericardio possono presen- nei pazienti a medio o alto rischio, per una ricerca eziologica ed una terapia mirata (4). La malattia del pericardio può essere isolata Le nuove linee guida ESC in inglese del ma spesso è parte di una patologia sistemica. settembre 2015 (4) e in lingua italiana dal La classificazione delle malattie del pericar- dicembre 2015 (5-6) hanno come scopo dio include: principale il miglioramento della gestione -pericarditi clinica sia per la diagnosi che per la terapia - versamento pericardico delle malattie pericardiche e comprendono, - tamponamento cardiaco oltre la etiologia e le sindromi pericardiche - pericardite costrittiva principali, importanti pagine sull’imaging Il versamento pericardico e il tamponamento integrato, come l’ecocardiografia, la tomo- cardiaco, possono presentarsi senza che vi sia grafia computerizzata, la risonanza magne- un processo flogistico attivo. tica cardiaca (7), il cateterismo cardiaco, ed un iter diagnostico da applicare nella pratica MALATTIE DEL PERICARDIO: clinica, per la individuazione della etiologia EZIOLOGIA. e il relativo trattamento nelle varie età della vita (bambini, che possono essere colpiti dal- Le malattie del pericardio riconoscono le stesse sindromi degli adulti, ed anziani, nei un’eziologia varia. Le cause delle pericarditi quali l’indometacina non è indicata e la col- sono quasi un elenco telefonico, quindi deve chicina deve essere usata a dosi dimezzate), esserci una ricerca guidata dalla valutazione durante la gravidanza (idropericardio) nella clinica. La eziologia può riconoscere cause quale preferire l’aspirina ed evitare gli altri infettive e non infettive (idiopatica, autoim- FANS, l’allattamento ed inoltre le tecniche mune, neoplastica, iatrogena, traumatica e interventistiche e la cardiochirurgia. metabolica). Forme infettive: virali (Coxsackie A e B, Ecovirus, Adenovirus, Herpes virus, Influenza A-B ecc) di solito le più frequenti nei Paesi industrializzati; forme batteriche, fungine, parassitarie. Cause non infettive-autoimmuni (comuni LES, artrite reumatoide, sclerodermia, s.di Sjiogren.) Forme immunomediate: post virale, vasculite, malattia del connettivo, malattia infiammatoria intestinale, post infartuale tardiva di Dressler (oggi più rara con l’uso diffuso della rivascolarizzazione coronarica precoce nell’infarto miocardico acuto) e quella postpericardiotomica. 31 Forme neoplastiche: la più comune è il me- 3)alterazioni elettrocardiografiche come il sotelioma. Note le forme secondarie come sopraslivellamento del tratto ST, o de- metastasi di tumore polmonare, della mam- pressione del tratto PR in ECG; mella ed i linfomi (diagnosticabili con la TC, 4)versamento pericardico di nuova insor- l’esame istologico del liquido pericardico, genza o ingrandimento di uno precedente. eventuale biopsia). Per la diagnosi, debbono essere presenti Forme metaboliche: uremia, ipotiroidismo almeno due di questi criteri. Inoltre è racco- (mixedema), altre rare (anoressia, amiloido- mandata la ricerca dei marker infiammatori si). (PCR, VES, conta leucocitaria) e di danno Forme iatrogene: danno da radiazioni ioniz- miocardico (CK, troponina); un esame eco- zanti, procedure percutanee coronariche, im- cardiografico trans toracico, un RX standard pianto di pace-maker endocardico, procedure del torace. ablative nelle aritmie. Forme traumatiche: traumi diretti del torace. PERICARDITE ACUTA Forme da farmaci correlate: antracicline, procainamide, metildopa, metosergide, sul- 32 La tubercolosi è l’eziologia più frequen- fanamide, fenilbutazone, cocaina. te nel mondo, in particolare nei paesi in via Clinicamente la pericardite viene distinta in di sviluppo dove la TBC è endemica e dove quattro aspetti: spesso è associata con HIV, specialmente - acuta; nell’Africa sub - Sahariana. Nei paesi svi- - incessante: pericardite che persiste più di luppati, invece, l’eziologia virale è la più 4 settimane, ma meno di 3 mesi; - recidivante: ricorrenza di pericardite dopo un episodio documentato ed un inter- frequente. Predittori di una non buona prognosi, che ci fanno riconoscere i pazienti che hanno bisogno di ricovero sono (8): vallo libero di malattia maggiore di 4-6 settimane; - cronica: pericardite che persiste più di 3 mesi. • Maggiori: - febbre maggiore di 38°; - insorgenza sub-acuta; - grosso versamento pericardico; La pericardite acuta è una sindrome pe- - tamponamento cardiaco; ricarditica infiammatoria con o senza ver- - mancata risposta al trattamento con samento pericardico, e i criteri diagnostici, ASA/NSAID per almeno una settimana. riportati dalle linee guida sono: 1) dolore toracico tipico (che si esacerba con • Minori: le variazioni respiratorie, che si accentua -miopericardite; con il decubito e migliora con la posizione -immunosoppresione; seduta); -trauma; 2) sfregamenti pericardici; - terapia anticoagulante. Nei pazienti con almeno uno di questi - aumento degli indici infiammatori in as- predittori prognostici negativi è raccoman- senza di cause alternative (ad es.proteina dato il ricovero ospedaliero. Nei pazienti a C reattiva-PCR, velocità di eritrosedi- basso rischio, con pericardite acuta, è rac- mentazione-VES e conta leucocitaria, comandato il trattamento ambulatoriale, procalcitonina se batterica); valutando la risposta alla terapia antinfiam- - evidenza di infiammazione pericardica ad matoria dopo 1 settimana. La terapia farma- una metodica di imaging (TAC, RM car- cologica prevede: diaca). - prima linea: ASA/SAID + Colchicina Le cause di pericardite ricorrente sono: (9), restrizione fisica (aspirina o i Fans, -idiopatica; con gastroprotezione); - infettiva (soprattutto virale); - seconda linea: corticosteroidi a basso dosaggio (10). - malattie autoimmuni sistemiche; - malattie auto infiammatorie; - trattamento inadeguato rispetto alle dosi o MIOPERICARDITE alla durata della terapia, o ad una sospen- E PERIMIOCARDITE sione rapida della stessa, o semplicemente mancata astensione dalla attività fisica; Miopericardite: sono i criteri diagno- - malattie pericardiche neoplastiche. stici della pericardite con aumento della 33 troponina, ma senza alterazioni ecocardio- La terapia riconosce, come prima linea, grafiche della cinetica. In questo caso la sempre l’uso con ASA/NSAID (anche ev) + colchicina è controindicata, c’è indicazione Colchicina, che deve essere prolungata per 6 alla esecuzione della RM cardiaca, e poiché mesi e non solo per 3 mesi. Come seconda sono considerati pazienti a rischio interme- linea basse dosi di corticostreoidi: dio, vanno ricoverati. 1)se controindicazione o insuccesso della Perimiocardite: sono quelle forme di miocardite con interessamento del pericardio. L’utilizzo dell’ ASA /NSAID è confi- terapia con aspirina o FANS; 2) aggiunta alla terapia con aspirina o FANS e colchicina; nato alla risoluzione della sintomatologia 3) malattie specifiche (ad es. collagenopatie dolorosa. È fondamentale l’esecuzione della in terapia di mantenimento con steroidi); coronarografia (con qualche eccezione per 4) condizioni specifiche (ad es. gravidanza, es. nei bambini), della RMN cardiaca, la restrizione fisica. insuff. renale); 5)terapia concomitanti che interferiscono con aspirina o FANS (ad es. terapia con PERICARDITE RICORRENTE anticoagulanti orali). È importante non usare dosi molto alte, Dopo un intervallo libero dai sintomi di 4-6 e poi scalare lentamente (10). Terapie emer- settimane elementi di supporto sono: genti utilizzabili, come terza opzione, sono farmaci come l’Azatioprina, e nuovi come le cause, e l’aspirina, i NSAID e la colchicina immunoglobuline, e agenti biologici, come sono il trattamento di primo livello. l’anakinra (quando escluse cause infettive o Conclusioni: il grande numero dei dati nei casi dipendenti dalla terapia corticoste- delle linee guida ESC 2015, per la diagnosi roidea, o resistenti alla colchicina). e il trattamento delle malattie del pericardio, Quarta linea di intervento la pericardie- ci permettono un approccio aggiornato sulla ctomia. La pericardite acuta e ricorrente è una terapia, sulla durata e gradualità della ridu- malattia molto comune, dovuta a molteplici zione della posologia della stessa. Bibliografia 34 1. Hoit BD. Pericardial disease. In Fuster V, Walsh RA. Harrington RA editors. Hurst the heart. 13th ed. New York : McGraw-Hill;2011.pp 1917-39. 2. Ishihara T, Ferrans VJ, Jones M, Boyce SW, Kawanami O, Roberts WC. Histological and ultrastructural features of normal parietal pericardium. Am J Cardiol 1980; 46: 744-53 3. Maisch B, Seferovi PM, Risti AD, et al. Task Force on Diagnosis and Management of Pericardial Diseases of the European Society of Cardiology. Guidelines on the diagnosis and management of pericardial diseases executive summary;The Task Force on the diagnosis and management of pericardial diseases of the European Society of Cardiology. Eur Heart J, 2004; 25: 587-610. 4. Yehuda Adler, Philippe Charron, Massimo Imazio, et al. Task Force for Diagnosis and management of Pericardial Diseases of the European Society of Cardiology. Endorsed by: European association fo r Cardio-Thoracic Surgery. Guidelines for the diagnosis and management of pericardial diseases. EUR Heart J 2015; 36:2921-64. 5. Yehuda Adler Y, Charron P, Imazio M. Linee guida ESC 2015 per la diagnosi e il trattamento delle malattie del pericardio. G Ital Cardiol 2015;16(12):702-738 6. Linee guida ESC 2015 per la diagnosi e la terapia delle malattie pericardiche : cosa dovrebbe cambiare nel nostro approccio clinico? Massimo Imazio, Antonio Brucato. G Ital Cardiol 2015;16 (12):672-674. 7. Allan Klein et al.Clinical reccomendations for multimodality cardiovascular imaging of patients with pericardial desease. J.AM.Soc. Echocardiography 2013;26:965-1012. 8. Imazio M,Cecchi E,Demichelis B,et al. Indications of poor prognosis of acute pericarditis. Circulation 2007;115:2739-449. Imazio M, Brucato A,Cemin R, et al. ICAP Investigators .A randomized trial of colchicine for acute pericarditis. N Engl J Med 2013;369:15228. 10. Imazio M ,Brucato A,Cumetti D, et al. Corticosteroidis for recurrent pericarditis : high versus low doses: a non randomized observation. Circulation 2008;118:667-71. Dott. Antonio Santoboni, medico chirurgo, specialista in Cardiologia, svolge attività di consulenza nell’ambito del Servizio di Cardiologia. Per informazioni e prenotazioni: CUP 06 809641 MONITORAGGIO DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ORALE La terapia anticoagulante orale rappre- antidoto in caso di dosaggio eccessivo di senta un trattamento di fondamentale im- anti-coagulanti orali. La vitamina K di cui portanza nella cura e nella prevenzione delle disponiamo è in parte introdotta con il cibo e malattie cardiovascolari e di quelle a rischio in parte direttamente prodotta nel nostro inte- tromboembolico. Lo scopo principale della stino dai germi che normalmente vi abitano. terapia anticoagulante orale è quello di ridur- Questo ci consente di averne sempre la re il potere coagulativo del sangue in modo quantità necessaria. Coumadin e Sintrom da proteggere i pazienti dal rischio di eventi si assumono una volta al giorno, preferibil- tromboembolici ed è indicata nelle seguenti mente lontano dai pasti, nel pomeriggio o condizioni cliniche: la sera prima di andare a letto. È comunque - fibrillazione atriale; consigliabile prendere il farmaco sempre alla - trombosi venosa profonda; stessa ora ed è opportuno registrare con at- - embolia polmonare; tenzione le dosi assunte per ridurre le possi- - portatori di protesi valvolare cardiaca bilità di errore. I farmaci anticoagulanti orali meccanica o biologica; non possono essere somministrati a dosi fisse - ictus cerebrale su base embolica; come avviene invece per altri farmaci. Ogni - insufficienza cardiaca; paziente richiede una dose personalizzata di - deficit ereditari di proteina C, proteina S, farmaco per raggiungere il livello di antico- antitrombina III; - sindrome da anticorpi antifosfolipidi. I farmaci anticoagulanti orali in commercio sono il Coumadin 5mg (warfarina sodica) agulazione adeguato; infatti l'effetto del farmaco è molto variabile da paziente a paziente e può variare nel tempo anche per lo stesso paziente. ed il Sintrom da 4 mg e 1mg (acenocumaro- Le dosi da somministrare possono essere lo). Questi farmaci agiscono come antagoni- addirittura dieci volte maggiori tra un indivi- sti della vitamina K che è una sostanza es- duo e l'altro. Per valutare l'efficacia del far- senziale a livello del fegato per la formazione maco, garantendone contemporaneamente di alcuni fattori indispensabili per la coagu- la sicurezza, i pazienti devono essere moni- lazione del sangue (fattore II, VII, IX, e X). torati periodicamente sia dal punto di vista Gli anticoagulanti orali inibiscono l'azio- laboratoristico che clinico. Il monitoraggio ne di questa vitamina e allungano il tempo consiste nell'eseguire controlli periodici del- che l'organismo impiega per formare i coa- la coagulazione del sangue. Il test di coagu- guli. C'è quindi antagonismo tra tali farmaci lazione utilizzato è il tempo di protrombina e la vitamina K che può essere usata come (PT) che abitualmente troviamo espresso LEGGERE LE ANALISI Paola Manzi 35 come percentuale (attività protrombinica) o cardiaca, ictus su base embolica e portatori di come INR (International Normalized Ratio). protesi valvolare biologica. Per i portatori di L'INR rappresenta l'indice più sicuro e protesi valvolare meccanica il range terapeu- corretto di cui disponiamo. È un indice standardizzato valido per tutti i laboratori del L'INR deve essere monitorato con re- mondo che consiste nel rapporto tra il tem- golarità secondo le indicazioni del medico. po di coagulazione del paziente e il tempo di All'inizio della terapia viene effettuato un coagulazione di un plasma di controllo, nor- controllo ravvicinato dell'INR (2-3 volte la malizzato secondo la sensibilità del reagente settimana) al fine di poter individuare quale impiegato. è la dose di farmaco necessaria per raggiun- Il valore dell'INR dell'individuo sano che non prende anticoagulanti è 0,9-1,2. Tale valore aumenta con l'aumentare dell'intensità dell'anticoagulazione. 36 tico raccomandato è tra i 2,5-3,5. gere l'intervallo (range) di coagulazione desiderato. Dopo 2-3 mesi i controlli possono essere diradati fino ad una volta al mese se il valo- Abitualmente si raccomanda di mantene- re dell’INR è sufficientemente costante. Se re il valore di INR tra 2 e 3 (cosiddetto range invece ai vari controlli, il valore dell’INR è terapeutico) per il trattamento e la prevenzio- al di fuori del range terapeutico, i controlli ne della trombosi venosa profonda, embolia vanno effettuati ad intervalli più ravvicinati. polmonare, fibrillazione atriale, insufficienza La durata del trattamento con anticoagulanti VALORE EFFICACE I.N.R. Edito dall’Ufficio Comunicazione su testi forniti dal DAI CARDIOVASCOLARE (dott.ssa Francesca Brun e Gerardina Lardieri - Cardiologia, in collaborazione con Dott.ssa Maddalena Miccio - Medicina d’Urgenza). Trieste orali varia da paziente a paziente. Va fatto per tutta la vita nei portatori di protesi valvolare cardiaca meccanica, nella - ematuria microscopica; - uterine (emorragie uterine durante e/o al di fuori del ciclo). fibrillazione atriale quando non è trattabile In caso di emorragie minori bisogna consul- con l’ablazione e nelle trombosi venose ri- tare il medico di riferimento. correnti. Nei pazienti con un solo episodio I pazienti in terapia anticoagulante orale di trombosi venosa profonda o di embolia spesso sono in trattamento anche con altre polmonare, il trattamento dura 6 mesi. Infine medicine. Si deve tenere presente che queste nei pazienti con protesi valvolare biologica la possono modificare la risposta ai farmaci an- terapia anticoagulante verrà mantenuta solo ticoagulanti, a volte con un aumento, a volte nei primi tre mesi dopo l’intervento. con una diminuzione dell'INR. Il monitoraggio del trattamento con anti- Perciò è necessario ridurre allo stretto coagulanti orali si rende necessario perché, necessario l'uso di altri farmaci, cercando di se da un lato questi farmaci prevengono la utilizzare quelli sicuri, ad esempio: formazione di trombi, dall’altro espongono - paracetamolo, come antipiretico; l’individuo ad un aumentato rischio di emor- - ibuprofene, come antidolorifico; ragie. Le emorragie possono essere di varia - amoxicillina, come antibiotico. gravità. Si distinguono emorragie maggiori e In caso di assoluta necessità qualunque minori. Le emorragie maggiori sono: farmaco può essere usato, avendo l'avver- - neurologiche (emorragie cerebrali); tenza di effettuare controlli più frequenti - gastrointestinali (ulcera peptica); dell'INR. Non esiste una dieta specifica per - renali (ematuria). il paziente in trattamento anticoagulante In caso di emorragie maggiori bisogna re- orale. L'indicazione è di seguire un regime carsi immediatamente al Pronto Soccorso. alimentare equilibrato, mantenendo costante Le emorragie minori sono: l'apporto di frutta e vegetali soprattutto quelli - cutanee (ematomi); a foglia verde (spinaci, broccoli, cavoli, lattu- - oftalmiche (emorragie sottocongiuntivali); ga, ecc.) più ricchi di vitamina K. - nasali (epistassi); Occorre evitare le cosiddette diete "fai da te" - gengivali (perdita di sangue durante il la- e mantenere le stesse abitudini alimentari an- vaggio di denti); che in vacanza. Dott.ssa Paola Manzi, medico chirurgo, specialista in Patologia Clinica, responsabile Servizio TAO. Per informazioni e prenotazioni: CUP 06 809641 37 LE MALATTIE RARE 38 NUMERI Giuseppe Luzi Numeri naturali, reali, razionali, comples- Però qualche cosa che non va potrebbe esser- si. La definizione di numero non è intuitiva. È ci. Nuotiamo in un mare di numeri e dobbia- un modo di descrivere, esprimere una quanti- mo, per questo motivo, imparare a nuotare. tà. Il numero permette di elencare elementi di Non necessariamente dobbiamo essere cam- varia natura. Indica il rapporto tra grandezze pioni, ma trovandoci nel mezzo di un oceano di uno stesso tipo. è bene almeno galleggiare. Magari in attesa Si può dire, senza complicarci più di tanto di qualche soccorso. la vita, che il numero è una forma di astrazio- I numeri in Medicina sono un fattore criti- ne del concetto di quantità. Ogni istante della co. Crisi (dal greco κρίσις) significa decisio- nostra vita può associarsi, in qualche modo, a ne: nel linguaggio comune con questo termine un numero. E con i numeri si può giocare in si fa riferimento a una situazione stressante, tanti modi. Talora con risultati egregi talora a un cambiamento improvviso o traumatico, imbrogliando le carte. Quando si ritirano le a una situazione di instabilità potenzialmente analisi e si va dal medico per leggerle insieme pericolosa. Quindi è opportuno uscire dalla molta attenzione si fa al range di variazione crisi. I numeri contengono verità? Il loro si- tra un minimo e un massimo. Se la glicemia gnificato esprime una corrispondenza piena e sta dentro i limiti giusti va bene, altrimenti, assoluta con la realtà effettiva? Ovviamente se i valori sono un pò alti si pensa al diabete. la risposta è in funzione di molti parametri, Numero eguale diagnosi? Ovviamente no. di altri numeri, di conoscenze e informazioni variamente espresse. Si può partire da un nu- "scelto" le sue implicazioni pratiche, sia per mero per discutere un problema? La risposta le ricadute nella Medicina Clinica sia per è affermativa, ma spesso "critica". Un nume- smentire false argomentazioni e contenere ro può derivare da un’ analisi statistica, sti- i pericoli del web dove la quantità spesso molare una interpretazione inattesa, favorire oscura la qualità del messaggio e la corretta la nascita di un’idea per un progetto impreve- informazione. dibile in un primo momento. Si tratta di avere Questa volta scegliamo: gli strumenti per leggerlo, strumenti culturali 5 / 10.000 e sufficiente cognizione di causa. Partire da un numero "noto" può essere dunque occasione per affrontare con volontà Il numero x ≤ 5 / 10.000 consente la definizione di malattia rara. di chiarezza un problema o leggere nel modo corretto un determinato evento per analiz- Nell’Unione Europea viene definita rara zarlo con soddisfacente razionalità. Quanto una malattia quando la sua prevalenza, cioè meno provare a non cadere nelle trappole il numero dei casi segnalati in un data popo- della post-verità. Secondo Wikipedia si par- lazione, ha una soglia dello 0,05 per cento la di post-verità in riferimento a una notizia nella popolazione stessa considerata. completamente falsa (fake-news; "bufala") Il numero è dunque 5 casi su 10.000 per- ma che, spacciata per autentica, sarebbe in sone. Raro in lingua italiana significa qual- grado di influenzare una parte dell'opinione cosa o un evento che si verifica poche volte, pubblica, divenendo di fatto un argomento che è poco frequente nel tempo. Ma è una reale, dotato di un apparente senso logico. definizione in sé un pò vaga e talora anche Con questo articolo, nel numero della ri- fuorviante. vista che chiude il 2016, si introduce un’idea In prima approssimazione potremmo pen- nuova nel percorso che da oltre venti anni ha sare che si tratta solo di 5 persone sfortunate su caratterizzato i nostri articoli e gli aggiorna- 10.000, ma attenzione! Se il numero classifi- menti proposti. L’idea è quella di partire, per cato delle malattie con questa distribuzione è un argomento trattato, da un numero signi- approssimativamente di 8.000 (forme note e ficativo che lo riguardi, numero ovviamente geneticamente definite) e teniamo conto che generato da una ricerca di base, da una defini- si tratta di cifre automaticamente destinate a zione corretta o da un’osservazione di ambito crescere per il semplice fatto che aumenta- medico e biologico, per discutere un esperi- no le nostre conoscenze nella capacità dia- mento di natura medica, un problema da in- gnostica, ecco che il 5/10.000 dice una cosa terpretare o le sue soluzioni ed esplicitarne assai importante: stiamo prendendo in consi- le eventuali ambiguità. Quindi non "daremo" derazione milioni di persone, probabilmente i numeri ma baseremo le nostre considera- decine di milioni di persone se abbracciamo zioni e cercheremo di fare una lettura critica l’Europa. Secondo la rete Orphanet in Italia aggiornata, sottolineando nel dato numerico sono circa 2 milioni le persone colpite da 39 40 malattie rare e oltre il 70% riguarda soggetti sulla prognosi e sulla gravità del danno che in età pediatrica. La definizione di malattia può instaurarsi. rara è arbitraria (differente nei vari Paesi che La terapia e i farmaci orfani: cosa fa- hanno emanato leggi sulle malattie rare) e re? La ricerca clinica ovviamente ha spazi di può variare nel tempo con il variare delle sti- intervento limitato sia per il costo di farma- me di prevalenza. Si basa su caratteristiche ci che hanno scarso potenziale di commer- epidemiologiche di numerosità (prevalenza e cializzazione sia per impostare una corretta soglia), di popolazione e territorio. In pratica sperimentazione. Non dobbiamo dimenticare le malattie rare "non sono rare"! che le malattie rare sono forme morbose con Quale importanza hanno le malattie alta eterogeneità sia per l’età di comparsa e rare? Il problema fondamentale nell’approc- per le cause sia per i sintomi e il coinvolgi- cio allo studio delle malattie rare riguarda al- mento multiorgano. In sostanza circa i 4/5 cuni punti essenziali:1. le difficoltà diagno- delle malattie rare hanno origine genetica e stiche; 2. le scarse opzioni terapeutiche; 3. la approssimativamente il 20% dei casi dipende difficoltà di identificare percorsi assistenziali o correla con fattori ambientali, di alimen- strutturati e coerenti; 4. l’andamento spesso tazione, ha origine da infezione ed è con- cronico e ad evoluzione invalidante; 5. le seguenza di reazione immunitarie dannose. implicazioni psicologiche e le conseguenze È in questo ambito che è nata la definizione emotive che coinvolgono sia il malato sia la di farmaco orfano. Come riportato dal Centro famiglia. Il "coinvolgimento" della malattia Nazionale delle Malattie Rare presso l’Istitu- rara non riguarda soltanto l’approccio a fi- to Superiore di Sanità: "Il farmaco orfano", ni diagnostico-assistenziali, ma include una infatti, è quel prodotto che è potenzialmente serie di conseguenze sulla prevenzione, ria- utile per trattare una malattia rara, ma non ha bilitazione, sostegno alle famiglie e impatto un mercato sufficiente per ripagare le spese socio-economico. del suo sviluppo. Un farmaco quindi si defini- Come affrontare le difficoltà diagnosti- sce "orfano" perché manca l'interesse da par- che? Le malattie rare, per definizione, sono te delle industrie farmaceutiche ad investire poco conosciute nel mondo medico essendo sul suo sviluppo. Per questi motivi, nel 2000 competenza di aree ultraspecialistiche. il Parlamento Europeo e il Consiglio d'Euro- Ne consegue per molti casi un ritardo piutto- pa hanno varato una normativa (Regolamen- sto lungo prima di arrivare alla diagnosi cor- to CE N.141/2000 del Parlamento Europeo retta. Il ritardo nella diagnosi purtroppo ha e del Consiglio d’Europa consultabile nella come conseguenza un lungo tempo di latenza sezione sottostante "Documenti allegati") tra la comparsa dei primi segni e sintomi e la che incentivasse lo sviluppo e la commercia- diagnosi vera e propria, spesso definita solo lizzazione di questi prodotti e ne stabilisse i in ambienti "dedicati" dove lavorano medici criteri di designazione". La risposta istituzio- in stretta collaborazione. In una gran parte nale in Italia: quale riferimento? Nel nostro dei casi il ritardo ha conseguenze negative Paese è stato istituito presso l’Istituto Supe- riore di Sanità Il Centro Nazionale Malattie sensibilizzati dalle storie della malattia: aiuta Rare (CNMR). Il CNMR, si inserisce nella medici, infermieri, operatori sociali e terapi- Rete Nazionale Malattie Rare svolgendo sia sti a migliorare l’efficacia di cura attraverso attività di ricerca scientifica sia di sanità pub- lo sviluppo della capacità di attenzione, ri- blica a livello nazionale e internazionale. È flessioni, rappresentazione e affiliazione con stato istituito con Decreto (G.U. n°157 del i pazienti e i colleghi." La Nararrative Based 7/7/2008). "La missione del Centro Nazio- Medicine ha avuto ed ha un grande ruolo nel nale Malattie Rare è: ricerca, consulenza e supporto del malato con patologie rare e aiu- documentazione sulle malattie rare e farmaci ta a stabilire un migliore rapporto tra con- orfani finalizzata a prevenzione, trattamento testo assistenziale e contesto familiare. Lo e sorveglianza." studio delle malattie rare rappresenta oggi La medicina narrativa. un impegno in qualche modo più articolato Spesso la Medicina Basata sull’Evidenza rispetto al passato, ha consentito all’indu- non tiene in giusta considerazione gli aspet- stria farmaceutica, anche se ancora con mol- ti emotivi della persona malata che possono ti limiti, l’investimento in ricerche in prima influire in modo determinante, anche se non istanza poco remunerative e ha permesso, sempre direttamente, sullo stato della malat- anche in questo caso entro certi limiti, di tia. Come ha scritto Rita Charon "La Medi- ridisegnare il rapporto tra medico e malato cina Narrativa fortifica la pratica clinica con alla luce di un approccio olistico. Scriveva la competenza narrativa per riconoscere, as- sempre la Charon in un articolo del lontano sorbire, metabolizzare, intepretare ed essere 2001 (JAMA 2001: 286: 1897-1902): 41 42 FROM BENCH TO BEDSIDE I BENEFICI CLINICI DELLA RICERCA: SELEZIONE DALLA LETTERATURA SCIENTIFICA a cura di Maria Giuditta Valorani DIETA RICCA DI OMEGA 3 UNA STRATEGIA PER PREVENIRE LA PRESSIONE ALTA vani adulti sani, misurando la quantità di http://news.heart.org/diet-rich-in-omega-3s-lowers- zioni della pressione arteriosa. I partecipan- blood-pressure-in-young-healthy-adults/ ti allo studio sono stati poi divisi in quattro La Ricerca ha preso in esame 2.036 gioOmega 3 nel sangue e registrando le misura- Da una ricerca presentata dal prof. Mark diversi gruppi, con agli estremi quelli con Filipovic dell'Università di Zurigo alle Ame- i livelli più alti o più bassi di Omega 3 nel rican Heart Association's Scientific Sessions sangue. Dai risultati è emerso che coloro che 2016, è emerso che una dieta ricca di Omega avevano livelli più alti di Omega 3, avevano 3, contenuti in alimenti come ad esempio il anche livelli più bassi di pressione massima salmone o le noci, può essere un'arma in più e minima, rispettivamente di 4 millimetri e 2 contro la pressione alta nei giovani. Gli Ome- millimetri di mercurio. ga 3 sono una categoria di acidi grassi essen- Questo, pur non essendo stato dimostrato ziali, noti soprattutto per la loro presenza nel- un rapporto diretto causa effetto tra i due fe- le membrane cellulari, e per il mantenimento nomeni, come evidenziano gli studiosi, sug- della loro integrità. gerisce che promuovere diete ricche di Ome- ga 3 potrebbe essere un'arma in più contro la tabolico adeguato, ha spiegato il prof. Gior- pressione alta. gio Sesti, presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID), è possibile prevenire o DISPONIBILE UN NUOVO TIPO DI INSULINA RAPIDA CON CONCENTRAZIONE DOPPIA PER PAZIENTI CON DIABETE MELLITO https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27898390 rallentare l’insorgenza delle complicanze del diabete. Questo obiettivo è spesso disatteso, in quanto gran parte delle persone con diabete non riesce a raggiungere i target metabolici prefissati dal proprio piano terapeutico". Una delle cause principali di questa difficoltà è correlata alla gestione quotidiana della terapia che è troppo complessa, soprattutto nelle persone con diabete di tipo 2, in terapia con insulina. Questa comporta da una a quattro o più iniezioni quotidiane, a seconda del piano terapeutico necessario, ed è spesso "dimenticata" se non addirittura abbandonata di propria iniziativa dai pazienti. Si stima che almeno un paziente su tre non segua in modo Per i pazienti adulti con diabete mellito, adeguato le indicazioni del proprio medico che richiedono dosi giornaliere totali di in- curante e non segua in modo corretto la te- sulina rapida (utile per il controllo della gli- rapia: la scarsa aderenza si traduce in una cemia dopo i pasti) superiori alle 20 unità, minore efficacia della terapia stessa, aumen- è ora disponibile in Italia una iniezione più tando il rischio di complicanze diabetiche. “soft”, e una penna con il doppio delle unità Quali sono i principali ostacoli all’aderenza di insulina, per ridurre il numero di device alla terapia? da gestire. La nuova insulina si chiama Li- “Le difficoltà nel gestire l’iniezione e il spro U200, ed è in formulazione "2×1", cioè rifiuto di iniezioni multiple nel corso della con una concentrazione doppia rispetto alle giornata” ha sottolineato il prof. Sesti. altre insuline rapide standard, a parità di effi- “Le penne pre-riempite con insulina cer- cacia clinica. La forza necessaria per erogare cano di rispondere a queste esigenze speci- il farmaco si riduce fino al 53%, e l'iniezione fiche: sono anche più semplici da usare, so- più agevole, unita alla diminuzione del nu- no più gradite ai pazienti rispetto a flaconi mero di penne da portare con sé, è giudicata e siringhe, e garantiscono un’erogazione più favorevole e più gradita dall'88% dei pazienti accurata della dose, favorendo una maggiore intervistati nell'ambito di uno studio pubbli- libertà e flessibilità ai pazienti, ma soprattutto cato recentemente dal Journal of Diabetes migliorando l’aderenza alla terapia e quindi, Science and Technology. in definitiva, garantendo un miglior controllo “Come noto, attraverso un controllo me- del diabete”. 43 44 TRATTAMENTO DELL’OSTEOPOROSI: ALGORITMO AIFA PREDICE RISCHIO FRATTURA cologico dell’osteoporosi a carico del SSN http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/tratta- con rischio di frattura sufficientemente ele- mento-dell%E2%80%99osteoporosi-algoritmo-aifa- vato da rendere il Number Needed to Treat, una-maggiore-appropriatezza-prescrittiva per prevenire un evento fratturativo, ragio- La Nota 79 prevede il trattamento farma(Sistema Sanitario Nazionale) per pazienti Un algoritmo elaborato dall'Agenzia Ita- nevolmente accettabile e giustificare gli ine- liana del Farmaco (AIFA), in collaborazio- vitabili rischi connessi a trattamenti di lungo ne con la Società Italiana di Reumatologia termine. Le domande riguardano i fattori di e la Società Italiana dell'Osteoporosi, del rischio posseduti, da eventuali fratture pre- Metabolismo Minerale e delle Malattie del- gresse a una densità ossea troppo bassa, e lo Scheletro in pochi secondi, rispondendo una volta inseriti i dati il sistema fornisce a poche domande, ci consente di sapere se l'indicazione sul rischio, e sui farmaci da si è a rischio frattura da osteoporosi, che far- prendere per la prevenzione. Lo strumento maci prendere e se andare dallo specialista. è dedicato innanzitutto ai medici, e sono in L'algoritmo, che può essere consultato e programma progetti pilota per utilizzarlo utilizzato sulla pagina dell'AIFA, è a dispo- all'interno degli ospedali. L'utilizzo, ha sot- sizione di medici e pazienti, e si basa sui tolineato il presidente dell’AIFA Dr Mario criteri della Nota 79 dell'AIFA. Melazzini, migliorerà l'appropriatezza pre- scrittiva e l'aderenza alle terapie. "In Italia line al mese a persona (circa, a seconda del ci sono più di 90mila fratture di femore cambio valuta 470 euro), e gli studi mostrano l'anno, nelle persone oltre i 50 anni di età, che può ridurre il rischio fino all' 86%. La con oltre un miliardo di euro di costo annuo, questione era stata al centro di una battaglia nonostante ciò, abbiamo una bassa aderen- legale, poi persa, perchè l'NHS non voleva za al trattamento; circa il 50%, e molti dei pagare per la terapia preventiva demandan- soggetti ad alto rischio di frattura non sono do i costi alle autorità locali. Il farmaco verrà trattati in maniera appropriata". dato a soggetti considerati ad alto rischio, so- L'uso dell'algoritmo dovrebbe anche prattutto uomini che fanno sesso con uomini, sensibilizzare sui fattori di rischio per l'o- la categoria più contagiata. Nella sola Lon- steoporosi, da quelli prevenibili come il dra, sottolinea l'NHS, un omosessuale su otto fumo o la scarsa attività fisica a quelli ine- è sieropositivo. «Questo test, scrive l'autorità, vitabili, a partire dalla familiarità. "Il 63% dimostra che siamo impegnati nel finanziare delle donne ad alto rischio frattura non sa la PrEP, e ci dà la possibilità di preparare al di esserlo, dice il Dr Melazzini, e abbiamo meglio il suo utilizzo su larga scala». Secondo un documento del Centro Eu- anche un 10% di donne che non sono a rischio e che invece sono sicure di esserlo". www.agenziafarmaco.gov.it/piattaformaAlgoritmi/index.php/787365/lang-it ropeo di Controllo delle malattie (ECDC) (Agenzia indipendente dell’Unione Europea con lo scopo di rafforzare le difese dei Paesi Membri dell’Unione, nei confronti delle ma- L’NHS INGLESE ANNUNCIA UN TRIAL PRE-ESPOSIZIONE SU 10000 PERSONE PER LA PREVENZIONE DELL’HIV lattie infettive) in 17 Paesi europei sono in corso sperimentazioni su pre-esposizione per la prevenzione dell’HIV (PrEP), Italia compresa, per un totale di circa 9000 persone. https://www.england.nhs.uk/2016/12/hiv-preventionpregramme/ http://ecdc.europa.eu/en/Pages/home.aspx Il National Health Sistem (NHS), Sistema TRACCIABILITÀ DI TESSUTI E CELLULE UMANE: ADOTTATA DIRETTIVA UE Sanitario Nazionale inglese, annuncia che in http://www.governo.it/sites/governo.it/files/CDM137. Inghilterra nei prossimi tre anni, diecimila pdf persone sane, ma considerate ad alto rischio, Attuazione della direttiva europea sulle riceveranno i farmaci antiretrovirali anti HIV prescrizioni tecniche relative alla codifica di come profilassi (PrEP)-(Pre-exposure pro- tessuti e cellule umane (decreto legislativo – phylaxis), per ridurre il rischio di contagio. esame preliminare). Comunica inoltre che il test, il più grande mai Il Consiglio dei Ministri, ha approvato, fatto finora in Europa, prelude a un possibile in esame preliminare, un decreto legislati- utilizzo su larga scala. La PrEP, spiega il co- vo che recepisce la direttiva (UE) 2015/565 municato dell'Ente sanitario, costa 400 ster- della Commissione dell'8 aprile 2015 45 (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/ ITTXT/?uri=CELEX%3A32015L0565) che Come noto, si riscontra più spesso nelle modifica la direttiva 2006/86/CE per quan- regioni del Sud rispetto a quelle del Nord: la to riguarda determinate prescrizioni tecni- percentuale di obesi in Molise è del 14,6%, che relative alla codifica di tessuti e cellule in Abruzzo 13,1%, in Puglia 11,9%, mentre umani. quanto al sovrappeso si registrano punte del Nello specifico, si legge nel comunicato 41,5% in Campania, 39,6% in Calabria e diffuso al termine del Consiglio dei Ministri: 39,4% in Puglia. Sovrappeso e obesità è un "il provvedimento è finalizzato ad assicura- problema che riguarda quasi cinque italiani re, in modo uniforme nell'Unione Europea, su dieci e che non risparmia i più piccoli. la rintracciabilità dei tessuti e delle cellule Mancanza di attività fisica e alimentazio- umane utilizzati per l'applicazione sull'uomo ne scorretta sono le cause principali di un'e- (compresi quelli importati da Paesi terzi), nel mergenza sanitaria che, secondo l'Organiz- percorso dal donatore al ricevente e vicever- zazione Mondiale della Sanità, provoca 3,4 sa, attraverso la codifica dei tessuti e delle milioni di morti ogni anno nel mondo. cellule, mediante l'applicazione del codice unico europeo". 46 livello di istruzione. È infatti ritenuta responsabile del 44% dei casi di diabete, il 23% delle malattie Il recepimento della direttiva consente an- ischemiche del cuore e tra il 7% e il 41% di che la utilizzabilità delle cellule e dei tessuti alcune forme di cancro. Mentre in Senato è umani in tutto il territorio dell'Unione, com- stata presentata una mozione che chiede di presa la circolazione all'interno dell'Italia. riconoscere l'obesità come patologia invalidante, la sedicesima edizione dell'Obesity AUMENTATA IN ITALIA LA PERCENTUALE DELLE PERSONE IN SOVRAPPESO E DEGLI OBESI day, quest'anno, è stata all'insegna del motto http://www.ibsa.it/fileadmin/documents/Ibsa_Italia/ consulenze in 150 punti in tutta Italia. "L'atti- pdf/Ossevasalute_nazionale.pdf vità fisica - spiega il dr. Giuseppe Fatati, pre- "Camminare è salute". Gli specialisti dell'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) sono stati a disposizione per Secondo l'ultimo Rapporto Osservasalute sidente della Fondazione ADI - è il principale (2015) in Italia, il 36,2% della popolazione fattore in grado di influenzare positivamen- adulta è in sovrappeso, mentre una persona te la nostra salute, ma non serve strafare". su 10 è obesa (10,2%), quindi complessi- Il problema, che non è una questione esteti- vamente quasi la metà degli italiani (46,4% ca, ma una malattia che va curata, coinvolge degli over 18) ha chili di troppo: numeri in anche i giovanissimi: tre su dieci hanno chili continua crescita e aumentati di circa 3 pun- di troppo. ti percentuali dal 2001 al 2014. Il problema Sempre secondo il Rapporto Osservasa- riguarda più gli uomini che le donne, soprat- lute, nel 2014 due bambini su dieci (20,9%) tutto se in difficoltà economiche e con basso nella fascia di età 8-9 anni erano in sovrap- peso, uno su dieci (9,8%) obeso. Secondo le ipotesi avanzate per spiegare la possibi- "Okkio alla salute", il sistema di sorveglianza le relazione tra basso consumo di acqua e promosso dal Ministero della Salute, i com- stati d'animo negativi arriva da studi sugli portamenti sedentari tra i più piccoli, pur animali: "Si è visto che la riduzione croni- registrando una tendenza al miglioramen- ca del consumo di acqua può minacciare la to, rimangono invariati rispetto al passato: funzione e l'integrità dei neuroni cerebrali, il 18% pratica sport per non più di un'ora a provocando anche alterazioni dell'umore". settimana, il 35% guarda la Tv o gioca con "Lo stress aumenta la necessità di fluidi i videogames più di due ore al giorno e solo circolanti, ha commentato il dr. Nicola Sor- un bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in rentino, esperto dell'Osservatorio Sanpel- bicicletta. legrino e docente di Igiene Nutrizionale all'Università di Pavia, per mantenersi ben BERE PIÙ ACQUA, CONTRIBUIREBBE A MIGLIORARE L'UMORE idratati e aiutare così il nostro benessere fi- https://www.ncbi.nlm.nih.gov pubmed/25963107 siano chiare e trasparenti. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27825957 sico e psicologico è utile bere acqua prima di avvertire la sete, e controllare che le urine Infatti, il primo modo in cui l'organismo risponde al deficit di acqua è riducendone l'escrezione attraverso le urine e solo successivamente con il senso di sete". Bere acqua in abbondanza contribuirebbe a migliorare il nostro umore: è la scoperta di un gruppo di ricercatori americani e francesi, che studiando i cibi e le bevande assunte da 120 donne in buona salute hanno osservato che: "chi beveva maggiori quantità di acqua totalizzava un punteggio più alto relativamente ad alcuni aspetti dell'umore come tensione, confusione, depressione". Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Appetite. Secondo gli autori della ricerca, una del- 47 48 HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Fabio Ferro Francesco Leone Giuseppe Luzi Paola Manzi Giorgio Pitzalis Antonio Santoboni Maria Giuditta Valorani Specialista in Andrologia e Urologia Pediatrica Medico chirurgo - Specialista in Malattie Infettive Prof. Ass. di Med. Interna - Spec. Allergologia e Imm. Clinica Medico chirurgo - Specialista in Patologia Clinica Specialista in Gastroenterologia e Pediatria Medico chirurgo - Specialista in Cardiologia PhD, Research Associate, Queen Mary University of London - UK 06 8082536 MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE - PALESTRA MEDICA FISIOTERAPIA LINFODRENAGGIO MANUALE VODDER ONDE D’URTO GRUPPO SPECIALISTICO SPINALE a cura di Maria Giuditta Valorani, PhD Research Associate, University College of London HILTERAPIA (LASER AD ALTA POTENZA) PALESTRA MEDICA TAPING KINESIOLOGICO PODOLOGIA E ORTESI PLANTARE www.fisiobios.it [email protected] DIAGNOSTICA SPECIALISTICA PEDIATRICA UN TEAM DI SPECIALISTI A FIANCO DEL VOSTRO PEDIATRA DIAGNOSTICA DI LABORATORIO • ANALISI CLINICHE DIAGNOSTICA SPECIALISTICA •ALLERGOLOGIA • ANDROLOGIA DELL’ETÀ PEDIATRICA • CARDIOLOGIA • CHIRURGIA PLASTICA • DERMATOLOGIA • DIETOLOGIA • ENDOCRINOLOGIA/AUXOLOGIA • • • • • • • • • • GASTROENTEROLOGIA GINECOLOGIA DELL’ADOLESCENZA MEDICINA DELLO SPORT NEUROLOGIA NEUROPEDIATRIA PSICOLOGIA CLINICA DELL'ETÀ EVOLUTIVA ODONTOIATRIA OFTALMOLOGIA ORTOPEDIA OTORINOLARINGOIATRIA UROLOGIA BIOS SpA - UN PUNTO DI FORZA PER LA VOSTRA SALUTE DIAGNOSTICA PER IMMAGINI • • • • ECOGRAFIA RADIOLOGIA RMN RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE TC - TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA PEDIATRICA www.bios-spa.it - www.pediatrico.roma.it