XIX secolo Malattie Sessualmente Trasmesse (MST) Malattie veneree XXI secolo ulcera molle gonorrea Linfogranuloma venereo MST di seconda generazione sifilide HIV Trichomonas vaginalis Mycoplasma Chlamydia trachomatis causate da diversi organismi: batteri virus protozoi HPV Herpes virus Fattori di rischio Elevato numero di partners sessuali trasmesse attraverso rapporti sessuali Partners sessuali occasionali colpiscono l’apparato riproduttivo Coinfezione da HIV diffusione ad altri organi Precedente storia di MST 9 nuovi casi/anno nel mondo: 333.000.000 Scarsa istruzione 9 2/3 dei casi: persone con età inferiore a 25 anni 9 infezione da HIV favorita dalla presenza di MST Mancato utilizzo di metodi protettivi di barriera WWW.SUNHOPE.IT Modalità di contagio Condizioni predisponenti biologiche ¾ giovane età ¾ sesso femminile contatto eterosessuale/omosessuale Condizioni predisponenti comportamentali ¾ tossicodipendenza ¾ alcolismo contagio durante la gravidanza Madre figlio Trasmissione verticale Sintomi principali Complicanze delle MST perdite vaginali nella donna bruciore, dolore ulcere genitali sterilità dolori addominali gravidanze extrauterine aborto nell’uomo infezione neonatale dolore bruciore perdite uretrali interessamento di altri organi insorgenza di tumori ulcere genitali WWW.SUNHOPE.IT PID E STERILITA’ z z MST Vaginiti z z z Cervici ti Danno tubarico Endometrit i Fibrosi endoperitubarica (stenosi aderenze) z PID z Chlamydia Trachomatis Ricerca del germe direttamente nelle secrezioni genitali: Tampone vaginale e uretrale Neisseria Gonorrhoeae Mycoplasma hominis Ureaplasma urealyticum Microrganismi aerobi e anaerobi della flora vag. (Gardnerella, Haemophilus) Batteri intestinali Gramnegativi Streptococcus agalactiae Esami del sangue Diagnosi Salpingit i Difficil e pick up ovocit Necrosi epitelio ciliato (alterata funzione) CDC ATLANTA 2002 Classificazione Batteri Miceti HPV DNA test Analisi sicura per la prevenzione delle lesioni del collo Batteri • Batteri • Neisseria gonorrhoeae • Virus • Chlamydia trachomatis • Protozoi • Treponema pallidum • Funghi • Gardnerella vaginalis • altri : Mycoplasma hominis ,Ureaplasma urealyticum • Ectoparassiti Protozoi Virus WWW.SUNHOPE.IT Gonorrea Sintomi nella donna – cervicite – perdite giallo-verdastre – irritazione vulvare Sintomi nell’uomo Gonorrea • le mucose coinvolte nell’infezione sono quella cervicale, anale, oculare • il primo sito di infezione è la cervice • dal 10 al 40% delle donne infette vanno incontro a PID – uretrite – distrurbi della minzione Gonorrea Chlamydia complicanze • • • • • • Uretrite Epididimite Proctite Cervicite Endometrite Salpingite • Congiuntivite • Infezione amniotica • Infezione gonococcica disseminata • batterio molto piccolo che vive all’interno della cellula che infetta • la cervice è la sede più frequente di infezione • la maggior parte delle donne ha infezione asintomatica WWW.SUNHOPE.IT FATTORI DI RISCHIO Chlamydia • se sintomatica provoca dolore addominale, disuria, perdite di sangue, nausea, vomito • le complicanze includono cervicite, infertilità, dolore cronico, salpingite, PID, gravidanza ectopica • Età sessualmente attiva. • mancato utilizzo di metodi contraccettivi di barriera. • viaggi in località dalle condizioni igieniche precarie. • più partner sessuali o un partner sessuale a rischio. • anamnesi positiva per malattie sessualmente trasmissibili. • fattori demografici (la nulliparità o il non essere sposati). • Fattori costituzionali: ectopia cervicale (perdite mucopurulente, eritema cervicale e friabilità cervicale), condizione frequente nell’età giovanile e in gravidanza. CONTAGIO : •Rapporti sessuali (vaginali, anali, orali) , al contatto con le secrezioni delle mucose genitali o con lo sperma di una persona infetta, depositati recentemente. •Trasmissione materno-fetale verticale La sede primaria dell'infezione è in genere la cervice dove il microrganismo determina in circa il 20-30% dei casi una infezione cronica paucisintomatica o asintomatica che peraltro non sembra determinare apprezzabili modifiche del muco cervicale. Dalla cervice il microrganismo può diffondere all'endometrio, agli annessi e al cavo peritoneale, determinando gravi salpingiti e la malattia infiammatoria pelvica (PID), a cui si associano complicanze e sequele anche irreversibili, quali gravidanze ectopiche, infertilità e sterilità. WWW.SUNHOPE.IT QUADRI CLINICI E COMPLICANZE NELL’ UOMO : •Uretrite post-goncoccica • Uretrite primaria (più rara) • Epididimite • Proctite • Linfogranuloma venereo • Sterilità e Infertilità NELLA DONNA : • Endocerviciti muco-purulenta • Endometriti • Salpingite e Malattia infiammatoria pelvica (PID) • Uretriti ( 50% delle forme non gonococciche) • Proctiti • Infiammazione delle Ghiandole di Bartolini • Sterilità e Infertilità • Gravidanza ectopica • Linfogranuloma venereo SINTOMATOLOGIA: DONNA • insolito secrezione vaginale • sanguinamento post-coitale o intermestruale o spotting • disuria • dolore pelvico e addominale in donne sessualmente attive • artrite reattiva in donne sessualmente attive UOMO • Secrezioni dal pene • Bruciori durante la minzione • Testicoli gonfi e/o dolorosi Chlamydia complicanze • • • • • • Uretrite Epididimite Proctite Cervicite Endometrite Salpingite • Otite media nei bambini • Congiuntiviti • Sterilità ESAME OBIETTIVO : • Aspetto portio raramente normale. Più frequente modesto arrossamento con piccole erosioni • Secrezione purulenta dal canale cervicale • Esame colposcopico : cervicite microfollicolare o ectopia cervicale iprtrofica, con cervice friabile ed edematosa Si può osservare flogosi anche a carico di altri organi (vagina e vulva raramente, uretra più frequente). WWW.SUNHOPE.IT DIAGNOSI DI LABORATORIO: URETRITE DA CLAMIDIA CAUSA: La localizzazione uretrale è da ricondurre alla fuoriuscita del pus dall’ostio vaginale nella vulva, dove è situato lo sbocco uretrale. SINTOMI: data la brevità dell’uretra nella donna l’uretrite non dà una sintomatologia evidente, ma per lo stesso motivo l’infezione diffonde rapidamente alla vescica, provocando un quadro sintomatologico tipico della cistite: Disuria, tenesmo vescicale e bruciore alla mnzione, urine torbide e febbricola. •Il test più specifico è rappresentato dall'esame colturale. Le colture delle secrezioni purulente endocervicali ed uretrali prelevate con tamponcino o cytobrusch, hanno una sensibilità del 70-90% ed una specificità del 100%. Purtroppo la coltura è anche costosa, richiede una buona manualità e dai 3 ai 7 giorni per il risultato. Il materiale coltivato viene fissato e colorato: la Clamidia si rivela con inclusioni intracellulari che assumono lo iodio o con la colorazione a mezzo del Giemsa •Ricerca antigeni della Clamidia nelle secrezioni tramite IF con Ab monoclonali; • Immunoperossidasi sulle sezioni istologiche • Immudeterminazione enzimatica(ELISA) su screzioni • Sonde DNA e PCR (anche su pz asintomatiche) Quale il trattamento più appropriato? Il trattamento di una infezione genitale non complicata da Chlamydia trachomatis (Ct) può essere fatto con uno dei seguenti schemi terapeutici: • • • azitromicina 1gr in dose unica doxiciclina 100mg per due volte al dì per 7 giorni eritromicina 2gr al giorno per 7 giorni • Nella scelta dello schema terapeutico è bene considerare la bassa compliance delle terapie prolungate. Secondo alcuni Autori una singola dose di azitromicina può essere altrettanto efficace di una terapia con doxiciclina per una settimana. Sifilide • agente etiologico: Treponema pallidum • infezione trasmessa sia per via sessuale che per via verticale • lesioni di colorito rosso o marrone non dolenti su bocca, dita ed organi riprodurrivi • “mal francese” per i napoletani! …e viceversa per i francesi WWW.SUNHOPE.IT Sifilide in fase secondaria Diagnosi • Lesioni di tipo psoriasico ed eczematoso Sifilide in fase terziaria • • • • • Manifestazioni cliniche Osservazione microscopica Test sierologici VDRL Treponema test • Lesioni distruttive,(Gomma luetica) INFEZIONE DA HPV Virus EPIDEMIOLOGIA • Rappresenta la MST ad etiologia virale più frequente nei paesi occidentali • Human papilloma virus • Herpes simplex virus • HIV (AIDS) • • Fattori di rischio • Età media 30 aa. • In Italia non è prevista dalla legge la notifica obbligatoria • Rappresenta 1/3 di tutti i casi di MST segnalati • Grande dispersione di pazienti affetti da MST in strutture sanitarie diverse Cytomegalovirus WWW.SUNHOPE.IT INFEZIONE DA HPV ETIOLOGIA INFEZIONE DA HPV Patogenesi • Inoculazione del virus attraverso soluzioni di continuità dell’epitelio • Sedi più frequenti d’infezione sono quelle suscettibili ai microtraumi Agente etiologico : HUMAN PAPILLOMAVIRUS Nel tratto genitale si riscontrano più di 35 tipi di HPV High Risk Low Risk 16-18-31-33-35-39-45-52-55-56 associati a quadri istologici di media o grave displasia fino al carcinoma 6-11 riscontrati in più del 90% delle lesioni benigne durante il rapporto sessuale • Possibili fomiti: guanti chirurgici, pinze da biopsia, indumenti intimi, fumi generati da Laser CO2 • L’HPV penetra nello strato basale dell’epitelio pavimentoso, il genoma virale raggiunge il nucleo della cellula dove si stabilisce in forma episomale • Incubazione variabile da 3 settimane ad 8 mesi (in media 3 mesi) • L’infezione si trasmette anche da lesioni subcliniche • Il 50% delle donne con infezione vulvare presenta infezione cervicale Attualmente 86 genotipi interamente sequenziati, cui si sono aggiunte 30 sequenze parziali INFEZIONE DA HPV Lesioni vulvari LESIONI PROLIFERATIVE SEDI superfici umide dei genitali: grandi labbra vestibolo perineo piccole labbra meato uretrale canale anale INFEZIONE CLINICA DA HPV • CONDILOMA ACUMINATO : escrescenze vegetanti a superficie crestiforme, biancastre, singole o confluenti in masse a cavolfiore • CONDILOMA PAPULARE : lesioni rotondeggianti cupoliformi, a superficie rugosa, isolate o confluenti a formare placche • CONDILOMA PAPILLOMATOSO :lesioni sessili , singolee o multiple, papille confluenti in una larga base di impianto INFEZIONE CLINICA evidenziabile ad occhio nudo INFEZIONE SUBCLINICA INFEZIONE LATENTE evidenziabile con ac. Acetico 3-5% e colposcopia evidenziabile con tecniche di biologia molecolare per HPV-DNA su tessuto clinicamente sano WWW.SUNHOPE.IT Cervicocarcinoma IL TUMORE DELLA CERVICE UTERINA 9 Ha origine a livello della giunzione squamocolonnare nel canale endocervicale o sulla portio o dall’epitelio superficiale delle cripte endocervicali adiacenti 9 In genere si sviluppa da un’area di neoplasia intraepitelilale (CIN) 9 Il processo di trasformazione da CIN a carcinoma invasivo è in genere lento (molti anni) Fattori di rischio Attività sessuale molto precoce Promiscuità sessuale Infezioni da HPV Vaginiti recidivanti Cerviciti croniche Leucoplachia Razza negra Lacerazioni da parto INFEZIONE DA HPV IL TUMORE DELLA CERVICE UTERINA: IPOTESI ETIOPATOGENETICHE ETIOLOGIA Agente etiologico : HUMAN PAPILLOMAVIRUS Nel tratto genitale si riscontrano più di 35 tipi di HPV LEGAME DI PROTEINE TRASFORMANTI PRODOTTE DAL VIRUS (E6,E7) CON GENI ONCOSOPPRESSORI (p53, RB) HPV High Risk istologici di media o grave displasia fino al carcinoma Low Risk Steroidi (Adenoca) Fumo di sigarette Modificazione risposta immune CIN 16-18-31-33-35-39-45-52-55-56 associati a quadri 6-11 riscontrati in più del 90% delle lesioni benigne Attualmente 86 genotipi interamente sequenziati, cui si sono aggiunte 30 sequenze parziali Cervical intraepithelial neoplasia Riscontro dell’HPV nel 99,7% dei casi di cervicocarcinoma Forme invasive Blocco apoptosi No controllo ciclo cellulare HPV 16 e 18 presenti nel 70% delle CIN3 e nel 50% dei carcinomi invasivi HPV 6 e 11 presenti in circa il 30% delle lesioni lievi-moderate WWW.SUNHOPE.IT • Inoculazione del virus INFEZIONE CLINICA DA HPV Patogenesi INFEZIONE DA HPV attraverso soluzioni di continuità dell’epitelio • Sedi più frequenti d’infezione sono quelle suscettibili ai microtraumi durante il rapporto sessuale • Possibili fomiti: guanti chirurgici, pinze da biopsia, indumenti intimi, fumi generati da Laser CO2 • L’HPV penetra nello strato basale dell’epitelio pavimentoso, il genoma virale raggiunge il nucleo della cellula dove si stabilisce in • CONDILOMA ACUMINATO : escrescenze vegetanti a superficie crestiforme, biancastre, singole o confluenti in masse cavolfiore • CONDILOMA PAPULARE : lesioni rotondeggianti cupoliformi, a superficie rugosa, isolate o confluenti a formare placche • CONDILOMA PAPILLOMATOSO :lesioni sessili , singolee o multiple, papille confluenti in una larga base di impianto forma episomale • Incubazione variabile da 3 settimane ad 8 mesi (in media 3 mesi) • L’infezione si trasmette anche da lesioni subcliniche • Il 50% delle donne con infezione vulvare presenta infezione cervicale HPV e patogenesi del cervicocarcinoma Cervicocarcinoma INFEZIONE HPV Infezione persistente HPV alto rischio / progressione Epitelio normale attivazione protooncogeni perdita dei geni soppressori attività telomerasica Distinzione clinico-prognostica Clearance HPV lesioni (20%) CIN 1 CIN 2 CIN 3 + 13 anni Carcinoma invasivo Cancro invasivo Epitelio La scomparsa dell’HPV e la regressione del CIN dipendono da: -grado CIN -stato immunitario -caratteristiche HPV Non lesioni (>80%) Cancro pre-invasivo Lamina basale Stroma Tumore confinato all’epitelio (No superamento della lamina basale) Tumore che invade lo stroma WWW.SUNHOPE.IT a Cervicocarcinoma: forma preinvasiva Cervicocarcinoma CIN: cervical intraepithelial neoplasia CIN1 Displasia lieve Forma preinvasiva Classificazione sec. sistema Bethesda Introduzione definizione di SIL (squamous intraepithelial lesion) CIN2 Displasia moderata CIN3 Displasia grave Cervicocarcinoma Diagnosi Pap-test (esame citologico) Colposcopia (test di Schiller) CIN1 low(L)SIL (coilocitosi) CIN2 High(H)SIL (Carcinoma in situ) CIN3 IL TUMORE DELLA CERVICE UTERINA TERAPIA IN BASE ALLO STADIO CIN 1 e talune CIN 2: controlli periodici ogni 4-6 mesi (possibilità di regressione); in caso di persistenza escissione con ansa diatermica CIN3 e STADI Ia1-Ia2 (carcinoma microinvasivo): escissione radicale (conizzazione con bisturi, ansa diatermica o laser a CO2), isterectomia (la scelta dipende dall’età, dal desiderio riproduttivo e/o di conservare l’utero) Endocervicoscopia (microcolpoisteroscopia) STADI Ib-IV (carcinoma francamente invasivo): Biopsia cervicale (esame istologico) -Stadi dal Ib al IIa: chirurgia demolitiva (isterectomia radicale) ± radioterapia ± chemioterapia -Stadi dal IIb al IV: radioterapia ± chemioterapia WWW.SUNHOPE.IT CONIZZAZIONE DEL COLLO UTERINO IL TUMORE DELLA CERVICE UTERINA Possibilità di vaccinazione A A: schema della tecnica B C D B: cono corto nel caso di donna in età riproduttiva e lesione solo esocervicale molto estesa C: cono lungo nel caso di donna in postmenopausa o di lesione endocervicale D: conizzazione incompleta: margini di resezione interessati da neoplasia residua EFFICACY OF A BIVALENT L1 VIRUS-LIKE PARTICLE VACCINE IN PREVENTION OF INFECTION WITH HUMAN PAPILLOMAVIRUS TYPES 16 AND 18 IN YOUNG WOMEN: A RANDOMISED CONTROLLED TRIAL. Harper DH et al. Lancet 2004; 364: 1757-65 Gardasil: vaccino quadrivalente anti HPV tipi 6, 11, 16 e 18 L’Advisory Committee on Immunization Practices del CDC ha raccomandato la vaccinazione di routine di tutte le pre-adolescenti di 11-12 anni di età prima dell'inizio dell'attivita' sessuale HERPES GENITALE HERPES GENITALE Epidemiologia Etiologia In Italia è la MST virale più diffusa dopo l’HPV Infezione cronica durante la quale il virus periodicamente viene dismesso dalle superfici epiteliali Dati epidemiologici condizionati da - Assenza di manifestazioni cliniche e sintomi - Varietà di manifestazioni cliniche - Metodiche diagnostiche - Strutture diverse preposte alla diagnosi Età media Prima Infezione aa 20-24 Troppo spesso non diagnosticata 20% dei casi infezione asintomatica 60% dei casi infezione sintomatica non diagnosticata 20% dei casi infezione sintomatica correttamente diagnosticata AGENTE ETIOLOGICO HSV tipo 1 Virus Varicella Zoster Citomegalovirus HSV umano tipo 7 RESPONSABILI HERPES GENITALE Herpes Simplex DNA-Virus HSV tipo 2 Epstein Barr Virus HSV umano tipo 6 HSV umano tipo 8 -HSV 2 -HSV 1 80-90% dei casi 10-20% dei casi WWW.SUNHOPE.IT HERPES GENITALE HERPES GENITALE Quadro clinico : PRIMA INFEZIONE Patogenesi Vescicole multiple intatte per 24-36 ore Infezione delle cellule epiteliali Rottura spontanea terminazioni nervose dei nervi sensitivi Aree disepitelizzate Localizzazione e latentizzazione nei gangli secondari delle radici spinali corrispondenti alla zona cutanea interessata dalle lesioni Zone interessate febbre, stress, mestruazioni, UV, corticosteroidi,antiblastici Riattivazione episodica ad intervalli variabili piccole labbra cute perianale zona periclitoridea vagina grandi labbra monte di venere uretra cervice Linfadenite inguinale satellite Trichomoniasi Protozoi • Trichomonas vaginalis • Entamoeba histolytica • Giardia lamblia • • • • Parassita unicellulare Presente sia nell’uomo che nella donna Latente nelle donne infette asintomatiche Causa irritazioni vaginali, perdite maleodoranti e prurito nelle donne sintomatiche • Spotting • La maggior parte degli uomini è asintomatica WWW.SUNHOPE.IT Vulvovaginite micotica (Vvm) Funghi • Candida albicans Ectoparassiti • Phthirius pubis • Sarcoptes scabiei Definizione ed eziologia: • La Vulvovaginite micotica o Moniliasi,è una infezione del tratto genitale a localizzazione prevalentemente vulvovaginale causata da miceti che, nella quasi totalità dei casi, appartengono al genere Candida. Numerose sono le specie di Candida di cui circa dieci sono quelle patogene per l’uomo. Se si procede alla tipizzazione, è possibile riconoscere che nel 42-80% dei casi la specie responsabile della malattia è la Candida albicans. • Nel 27% dei casi l’agente è la Candida glabrata o Torulopsis glabrata, che va distinta in laboratorio dalla C. albicans; nel 15 % dei casi viene isolata la Candida krusei. ATTENZIONE: Candida glabrata e Candida krusei sono lieviti fluconazolo resistenti! Epidemiologia: - Malattia tipica dell’età riproduttiva (20-40% delle donne in età fertile) Meccanismi che regolano la suscettibilità all’infezione: • Fattori inerenti al soggetto ospite (stato immunitario, stato ormonale, condizioni dismetaboliche, presenza di altre infezioni): - Non tutte le pazienti portatrici sviluppano i sintomi dell’infezione - La trasmissione sessuale è facile, perché molti sono portatori abituali (cavità orale e vaginale, feci); inoltre la contaminazione di servizi igienici e biancheria costituisce una pericolosa fonte dei contagio • • • • • Gravidanza Fase premestruale Contraccettivi orali Antibiotici, chemioterapici e corticosteroidi Diabete mellito WWW.SUNHOPE.IT •Acuta: Sintomatologia*: - Bruciore Forme cliniche: - Prurito - Dispareunia -Disuria-Pollachiuria • Asintomatica: Esame obiettivo Vulvare: eritema ed edema localizzato per lo più al vestibolo e alle piccole labbra; vi possono essere lesioni da grattamento. Vi possono essere tracce di sangue. 9 (donne considerate portatrici, con pH vaginale di 4-4,7 e assenza di sintomatologia. Flora endogena conservata. Potenziali veicoli?) Vaginale: diffuso eritema, papille rigonfie e piccole petecchie: “vaginite a fragola”, talora pseudomembrane; 9 dal 10 al 50% delle donne che giungono presso un ambulatorio per MST è portatrice asintomatica di T. vaginalis Se coinvolte le ghiandole di Skene: Perdite vaginali maleodoranti, omogenee, di aspetto schiumoso*, con colorito grigio, giallo-verdastro. Il pH vaginale tende ad elevarsi (5-6). Thin, water, cervical discharge of trichomonas infection Cervicale: Diffuso edema. • Cronica o recidivante: eritema ed Aspetto punteggiato, dovuto alla presenza di emorragie puntiformi, (colpitis macularis) visibili ad occhio nudo solo nel 2 % dei casi, che configurano il quadro di “cervice a fragola”. - leucoxantorrea abbondante, spesso consistente e maleodorante - Quando presente, la sintomatologia (bruciore e prurito) è meno intensa che nella forma acuta - Vi possono essere periodiche riacutizzazioni che si manifestano con fastidio WWW.SUNHOPE.IT Diagnosi: Trichomonas e Gravidanza • In gravidanza i dati presenti in letteratura riportano incrementata incidenza di parto pretermine, di rottura prematura delle membrane e di endometrite postpartum specie in caso di associazione con Vaginosi Batterica • I neonati (4-17%) da madre infettata possono contrarre l’infezione nell’attraversamento del canale del parto con particolare interessamento del tratto urinario. Terapia 1. Infezione vaginale da Trichomonas vaginalis nel soggetto adulto PRIMA SCELTA - Metronidazolo cpr 2 g in monosomministrazione (efficacia 82-88%) SECONDA SCELTA - Metronidazolo cpr 500 mg x 2/die per 7 giorni (efficacia 85-90%) In caso di insuccesso ripetere il trattamento con Metronidazolo cpr 500 mg x 2/die per 7 giorni ed in caso di nuovo insuccesso ancora Metronidazolo 2 g in monosomministrazione per 3-5 giorni Se ancora insuccesso considerare la possibilità di resistenze. - Trattamento topico da associarsi sempre, per circa 10-12 gg. - Irrigazioni con Betadine? NB: Durante e per le prime 24 ore dopo il trattamento non utilizzare bevande alcoliche poiché l'associazione con il metronidazolo può dare origine ad una sindrome disulfiram-simile (nausea, vomito e crampi addominali) • Valutazione dei segni clinici • Esame microscopico a fresco su vetrino, una goccia di secrezione vaginale e una di fisiologica: individua il protozoo per la forma fusata e i flagelli, e i caratteristici movimenti “a bilanciere di orologio” (60%) • pH vaginale di 5,0-6,0 • Immunofluorescenza, esami immunoenzimatici (ELISA) • Esame colturale (alta Se) • Pap test, bassa Se , no FP D.D. DELLE PRINCIPALI INFEZIONI VULVOVAGINALI: VAGINOSI BATTERICA CANDIDOSI TRICOMONIASI Rara Si Epidemiologia Trasm. Sessuale Frequente Segni Eritema vulvare No Variabile Variabile Lesioni satelliti No Si No Ipertrofia papille No A volte Si No Occasionalmente Dolorabilità ann. No Sintomi Dolore vaginale No Si,~ premestr Si, ~ post-mestr Disuria Assente Esterna Interna o esterna Omogenea Grigio-bianco Aderenti A lattecagliato Bianco Aderenti Schiumosa 25% Giallo-verde 25% Non aderenti A volte Caratteristiche Colore, delle consistenza secrezioni Aderenza pareti Aspetti microscopici Cattivo odore Pesce marcio Assente pH > 4.7 ≤ 4.5 > 4.7 Esame a fresco Clue cells Lattobacilli Coccobacilli Pseudoife Lattobacilli Gram + Motilità PMN Gram + Whiff test + - - WWW.SUNHOPE.IT Caratteristiche del micete • • • La Candida albicans è un fungo saprofita, appartenente alla famiglia dei Saccaromiceti. Cresce in terreni di coltura di Nickerson o Sabouraud, predilige ambienti acidi, umidi e caldi (pH 3,5 – 4,7), per cui normalmente coesiste con la normale flora endogena vaginale (lattobacilli di Doderlein). SINTOMATOLOGIA -Forme asintomatiche -Forme acute -Forme croniche e recidivanti Come tutti i lieviti, anche la Candida ha un corpo (tallo) unicellulare. Poiché si riproducono per gemmazione (blastogonia) le cellule sono anche dette blastospore. Quando vanno incontro a gemmazioni successive, esse possono rimanere unite a formare pseudoife (catene di cellule allungate, ognuna delle quali mantiene una propria individualità). Acute vaginal candidiasis caused by C. albicans. • Prurito • Bruciore, soprattutto durante la minzione • Arrossamento vulvare • Edema delle piccole labbra • Lesioni da grattamento • Dispareunia • leucorrea inodore, pastosa, “a grani di ricotta” • Disuria “vulvare” Diagnosi • Clinica: sintomatologia + ispezione mediante esame speculare (placche bianche sulla mucosa vaginale, cervicale e vulvare) • Esame microscopico a fresco sul vetrino con aggiunta di KOH al 10% o con colorazione al blu di metilene • Esame del DNA Diagnosi differenziale • Leucoplachia • Smegma vulvare WWW.SUNHOPE.IT Terapia: TERAPIA TOPICA: Composti azolici ed allilamine. Meccanismo d'azione: i composti azolici inibiscono la lanosterolo C-14demetilasi, dipendente dal citocromo P450, bloccando la sintesi dell'ergosterolo della membrana fungina. Si tratta di molecole ad attività fungistatica. Tra i farmaci azolici, miconazolo e clotrimazolo sono in genere utilizzati per via topica, mentre chetoconazolo, itraconazolo e fluconazolo (ben assorbiti dopo somministrazione per via orale) sono impiegati per il trattamento delle micosi sistemiche. Gli effetti collaterali si manifestano soprattutto a carico del fegato, alcuni possono anche interferire con la sintesi degli steroli umani (chetoconazolo). • • Rapido sollievo locale: tampone di soluzione acquosa all’1% con violetto di genziana (soprattutto per C.glabrata) – supposte di acido borico Miconazolo o clotrimazolo crema vaginale rispettivamente al 2 e all’1% 5 g al dì, ovuli o candelette da 100 mg per 7 sere SISTEMICA: • Fluconazolo: 1 capsula da 150 mg (al limite ripetuta dopo 7 gg) Attenzione! Anche in singola dose può dare nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, cefalea Forme croniche e ribelli: RIMUOVERE LA CAUSA • Ketoconazolo 200 mg 2 volte al giorno per 5 giorni prima dei pasti + Terapia topica WWW.SUNHOPE.IT