stagione 2007-08, numero 10, 26 febbraio 2008 in questo numero La Fin des Terres Sala d’Attesa Miserabili Parlami di me Sweeney Todd Wild Weekend Il Contrabbasso Politeama 26-28 febbraio Sala Bartoli 27 febbraio -2 marzo Politeama 29 febbraio -2 marzo Politeama 4-9 marzo Sala Bartoli 4-5 marzo Sala Bartoli 6-8 marzo Sala Bartoli 10-16 marzo Periodico del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia redazione Viale XX Settembre, 45 34126 Trieste tel. 040-3593511 fax 040-3593555 www.ilrossetti.it [email protected] Martedì 26 febbraio 8.30 Biglietterie Inizio prevendita per gli abbonati del Teatro Stabile per “Cats” 10.30 Sala Bartoli, fuori abb. Giocagiocattolo Nell’ambito della rassegna di teatro per bambini “Pomeriggi d’inverno” 20.30 Politeama Rossetti, turno DANZA La Fin des Terres Compagnia Philippe Genty Mercoledì 27 febbraio 20.30 Politeama Rossetti, turno libero La Fin des Terres Compagnia Philippe Genty 21.00 Sala Bartoli, turno libero Anno XVI - numero 160 26 febbraio 2008 Aut. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992 stampa Stella Arti Grafiche,Trieste direttore responsabile Stefano Curti redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna 19.00 Sala Bartoli, turno libero Sala d’Attesa di Corrado Travan Sabato 1° marzo 20.30 Politeama Rossetti, turno libero Giovedì 28 febbraio 20.30 Politeama Rossetti, turno FAM La Fin des Terres Compagnia Philippe Genty 21.00 Sala Bartoli, turno libero Sala d’Attesa di Corrado Travan Venerdì 29 febbraio 20.30 Politeama Rossetti, turno AP Miserabili. Io e Margaret Thatcher con Marco Paolini 21.00 Sala Bartoli, fuori abb. Wild Weekend 20.30 Politeama Rossetti, turno libero Parlami di Me con Christian De Sica Venerdì 7 marzo 11.00 - 19.00 Sala Bartoli, fuori abb. Wild Weekend 20.30 Politeama Rossetti, turno O Parlami di Me con Christian De Sica Miserabili. Io e Margaret Thatcher con Marco Paolini 17.00 Sala Bartoli, turno libero Sala d’Attesa di Corrado Travan 21.00 Sala Bartoli, turno libero Sala d’Attesa di Corrado Travan Sabato 8 marzo 11.00 - 17.00 Sala Bartoli, fuori abb. Wild Weekend 20.30 Politeama Rossetti, turno N Parlami di Me con Christian De Sica Domenica 9 marzo 16.00 Politeama Rossetti, turno P Domenica 2 marzo 16:00 Politeama Rossetti, turno libero Miserabili. Io e Margaret Thatcher con Marco Paolini 17.00 Sala Bartoli, turno libero Sala d’Attesa di Corrado Travan Martedì 4 marzo Sala d’Attesa di Corrado Travan Giovedì 6 marzo 16.00 Sala Bartoli, fuori abb. Sweeney Todd con gli allievi della BSMT di Bologna 21.00 Sala Bartoli, fuori abb. Sweeney Todd con gli allievi della BSMT di Bologna 20.30 Politeama Rossetti, turno M Parlami di Me con Christian De Sica Mercoledì 5 marzo 19.00 Sala Bartoli, fuori abb. Sweeney Todd con gli allievi della BSMT di Bologna 20.30 Politeama Rossetti, turno libero Parlami di Me con Christian De Sica Parlami di Me con Christian De Sica Lunedì 10 marzo 20.30 Politeama Rossetti Società dei concerti. Quartetto Emerson 21.00 Sala Bartoli, turno libero Il Contrabbasso con Maurizio Micheli Martedì 11 marzo 8.30 Biglietterie Inizio prevendite per tutti per “Cats” 19.00 Sala Bartoli, turno libero Il Contrabbasso con Maurizio Micheli 21.00 Politeama Rossetti, fuori abb. Mario Biondi. I love you more. Live 2008 La Fin des Terres messa in scena Philippe Genty, Mary Underwood musiche Serge Houppin, Henry Torgue costumi Charline Beauce ideazione luci Philippe Genty, Emmanuel Laborde interpreti Amanda Barter, Marjorie Currenti, Sébastien Lenthéric, Pierrik Malebranche, Rolan Loor, Nancy Rusek, Simon T.Rann tecnici/manipolatori Pascal Laajili, Rodolphe Serres Emmanuel Rieussec, Grace Rondier Jean Luc Passaralli in collaborazione con Ater Fin dal suo primo apparire sulle scene, la Compagnie Philippe Genty ha rappresentato una sfida per i giornalisti, i critici, gli esperti, gli appassionati: come definire infatti il suo teatro? Come racchiudere entro i ranghi angusti delle parole un teatro che, diremmo shakespearianamente, è fatto della materia dei sogni? Chi ha già avuto la fortuna di assistere all’incanto di un suo spettacolo, può ben comprendere queste perplessità: c’è in Genty qualcosa di ineffabile, un sortilegio che nasce dall’intreccio misterioso di codici espressivi, assunti dalla danza, come dal teatro, dal mondo delle marionette o da quello del circo… Una fusione da cui l’artista francese sa trarre creazioni di altissima poesia. «Immagini che ritrovano ferite antiche, che rivelano paure e desideri primordiali e testimoniano le nostre vertigini interiori, – rivela lo stesso Genty, a proposito del proprio linguaggio teatrale – un teatro nel quale l’attore si confronta con gli oggetti e i materiali. Un confronto fisico che fissa nello spazio l’uomo davanti ai suoi propri conflitti. Un teatro nel quale l’uomo trascende la sua miserabile condizione per elevarsi fino a sognare l’infinito. Un teatro nel quale la magia e l’illusione servono per scardinare il razionale e per scivolare nell’universo del subcosciente, lasciando allo spettatore la possibilità di prolungare le immagini che gli vengono proposte e di inviarle ai propri specchi». Uno spettacolo che risponda a tali linee, deve tralasciare di guardare ai grandi conflitti sociali, alla storia, alla politica, non per isolarsi da una realtà triviale, ma perché possiede la chiave per esplorare un mondo ben più misterioso e ricco, quello dell’interiorità. Cifra comune dei lavori di Genty infatti – e in particolare di questo La Fin des Terres, ospite del cartellone danza & dintorni dello Stabile regionale – è il concentrare l’attenzione sull’universo interiore dell’uomo: per descriverlo, l’artista concatena le scene per associazione, liberamente, senza curarsi di seguire una narrazione lineare, né la classica psicologia dei personaggi o il principio della causalità. Cerca invece – ammette – in rap- port o con i nostri paesaggi interiori, di far emergere dai nostri abissi le paure, le folli speranze, la vergogna di questi desideri repressi, i nostri spazi illimitati, confrontando gli impossibili e producendo così degli choc visivi. L’emozionante e delicatissimo La Fin des Terres è particolarmente coerente a tali linee, a partire dall’argomento su cui si incentra, l’incontro fra un uomo e una donna e la risonanza che tale evento crea nel “paesaggio dei sogni”. Ciò condurrà alla nascita di una serie di personaggi enigmatici, a volte reali, che riveleranno emozioni segrete e storie nascoste. Guidati da questo filo conduttore si materializzeranno e poi dissolveranno sulla scena danzatori armoniosi e fluttuanti, momenti onirici, commoventi, ironici, creature inquietanti o gioiosamente fantasiose, scoppi di colore e controluce magrittiani… Per ottenere quest’irraggiungibile suggestione, Genty guida la sua compagnia in un percorso creativo complesso e rigoroso: per ogni nuova produzione infatti è previsto un periodo di esplorazione, prove e realizzazione che inizia sei 4 durata 1 ora e 30’ senza intervallo Politeama Rossetti dal 26 al 28 febbraio 2008 danza & dintorni mesi prima della p r o v a generale, in cui gli attoriballerini hanno modo di studiare, creare, improvvisare, di lavorare con artisti plastici e costumisti, figure fondamentali dato che nel teatro di Genty materiali e oggetti hanno una funzione fondamentale nella creazione come nella espressività dello spettacolo… Seguono poi solitamente alcune prove con poco pubblico, per testare l’effettiva efficacia della comunicazione e finalmente le recite, che solitamente sono davvero numerose e toccano quasi tutto il mondo. La Compagnia di Genty, fondata negli anni Settanta, ha collezionato i riconoscimenti più ambiti (tra cui il Premio della Critica al Festival di Edimburgo), enorme successo in tutta Europa, negli Stati Uniti, in India, in Giappone, Australia e Sudamerica, un numero consistente di spettacoli in cui rinnova continuamente la sua gioia di sperimentare e creare: va menzionato almeno Oceans et Utopies, allestito per l’Expo Universale di Lisbona in uno stadio da 10.000 posti, con un cast di 200 artisti appaluditi da 3.300.000 spettatori... Dopo le indimenticabili emozioni ricevute da Desirs Parade e Derives – già in scena al Politeama Rossetti – è un onore per lo Stabile regionale ospitare nuovamente sul proprio palcoscenico l’arte meravigliosa di Philippe Genty. di Ilaria Lucari 5 Miserabili. Io e Margaret Th per uno spettacolo teatrale – Miserabili. Io e Margaret Thatcher, ma del teatro conserva, fedelissimo, le strutture e i modi: è un racconto in forma di ballata, che intreccia monologhi, canzoni e brevi narrazioni fino a comporre dei quadri per raccontare la metamorfosi della società italiana a partire dagli anni Ottanta. In questo senso Miserabili è un’autobiografia collettiva di certi italiani. Un’autobiografia costruita da un punto di vista ancora una volta del tutto insolito: quello dell’economia. Attraverso le regole e gli sviluppi di “macro” e “micro”economia guardiamo al nostro passato recente, e le ricette e le delusioni sconfinano nel presente. Miserabili è per Paolini un work in progress per vocazione, perché è anche un modo di ragionare ad alta voce e senza pregiudizi sull’influenza, sempre crescente, delle regole (e dell’assenza di regole) di mercato, sul nostro modo di immaginare il futuro senza progettarlo, di vivere il presente, di rimuovere la memoria. Come sempre Paolini traduce in battute drammaturgiche, in gestica, espressività attoriale, in una koinée capace di toccare e coinvolgere tutti, le oscure manovre di marketing da cui restiamo stritolati, le dinamiche economiche che fanno parte del nostro quotidiano eppure non riusciamo a cogliere limpidamente: Nicola, personaggio che è il suo alter ego sulla scena, chiede senza troppi giri È assolutamente interessante e curioso fin dal titolo – Miserabili: Io e Margaret Thatcher – il nuovo spettacolo di Marco Paolini, uno degli appuntamenti più attesi nella ricca vetrina di drammaturgia contemporanea, presentata dallo Stabile regionale nell’ambito di altri percorsi. Impossibile resistere alla tentazione di chiedersi quale attinenza ci sia fra la grande politica inglese e Paolini, e se i miserabili in questione siano quelli celeberrimi di Victor Hugo, o se il riferimento sia a più inquietanti ombre del nostro tempo… A svelare l’arcano è lo stesso autore e attore bellunese, che in un’intervista al Corriere della Sera ha commentato che solo i “miserabili” più evidenti sono quelli che tendono la mano ai margini delle strade, creando oggi scenari di città alla Victor Hugo, ma “miserabili” siamo anche noi, uomini-branco che accettiamo l’idea che la nostra vita sia in mano al destino scritto nell’oroscopo o alle oscillazioni della Borsa… Impossibile a questo punto non aver intuito che anche questa volta, Marco Paolini ci porrà davanti a uno spettacolo dove si è costretti a “sporcarsi le mani”, ad aprire gli occhi, a prendere una posizione… magari sorridendo dei tic delle donne in carriera e delle frustrazioni degli eterni “precari” del mondo del lavoro, ma rendendosi alla fine ben conto delle direzioni – non sempre positive – lungo le quali lo sviluppo, l’economia, l’interesse ci hanno avviato negli ultimi vent’anni. Un’evoluzione di cui la Lady di Ferro è, secondo l’attore, una rappresentante emblematica: «Anche se la deregulation l’ha inventata Carter – spiega infatti Paolini nella stessa intervista – fu la Thatcher a fare scuola con quel famoso slogan a cui tutti i governi si adeguarono: “Non esistono società, ma solo uomini, donne e famiglie”. La Thatcher voleva dire che il mercato deve reggersi da solo e così se per tutto il Novecento le società, anche le più dittatoriali, avevano sempre avuto un ammortizzatore per proteggere i più deboli, da quel momento saltano tutte le regole. Le conseguenze oggi sono sotto gli occhi di tutti». S’incardina su questi temi – davvero singolari 6 Politeama Rossetti dal 29 febbraio al 2 marzo 2008 hatcher altri percorsi appaiono davvero rari: com’è già stato – anche al Politeama Rossetti – con il Racconto del Vajont, I Tigi – Racconto per Ustica, Parlamento Chimico dona agli spettatori una lente per guardare il mondo con chiarezza, e valutarlo con le armi dell’obiettività, dell’intelligenza e dell’ironia. di parole alla Thatcher come mai il suo portafoglio è sempre più leggero, e ironizza sul “senso d’eternità” che dà il fatto di pagare le rate… L’ottimo trio musicale dei Mercanti di Liquore, canta ballate su un’operatrice di call center che s’illude di vivere meglio del padre operaio, o sciorina impietoso l’elenco delle rinunce di una donna in carriera. Il teatro civile di Paolini si veste così di un senso e di una necessità pressante, che oggi testi di Andrea Bajani, Lorenzo Monguzzi, Marco Paolini, Michela Signori musiche dei Mercanti di Liquore: Lorenzo Monguzzi, Piero Mucilli, Simone Spreafico con Marco Paolini e i Mercanti di Liquore produzione Jolefilm durata 2 ore senza intervallo 7 Parlami di me Mattolini, e al centro dell’operazione un talento deciso e poliedrico come Christian De Sica, c’era pure da attendersi qualche sorpresa… La prima è forse che Parlami di me è uno spettacolo che coniuga verve e entusiasmo, umorismo e musica a quella tenerezza appassionata per il mondo del palcoscenico che è racchiusa nella frase di Vittorio De Sica, fino a raggiungere il profilo di una gustosa e sincera elegia del mondo del teatro, dei suoi protagonisti, dei suoi vezzi e dei suoi capricci. Vi si intrecciano due linee narrative, da un lato quella dei ricordi del protagonista che evolve a volte supportata da grandi proiezioni evocative «Christian – spiega Mattolini – racconta la sua vita, gli inizi, i grandi maestri a cui si è riferito, a cominciare da suo padre, ma parla anche della responsabilità di portare cotanto nome, del suo amore per la musica, della sua predilezione per il jazz, lo swing, rende omaggio ai grandi miti della scena canora americana e si cimenta alla sua maniera con grandi classi- «Eh, gli attori vanno capiti, perché sono degli eterni bambini» diceva spesso il grande Vittorio De Sica: e doveva saperlo bene, lui, che da attore teatrale e cinematografico e soprattutto da regista, aveva potuto incontrare e conoscere i più grandi protagonisti, come pure i più umili interpreti secondari… All’ombra di questa battuta, che guarda al mondo dello spettacolo con furbizia ma soprattutto con amore, si sviluppa Parlami di me, con cui Christian De Sica torna a emozionare e incantare il pubblico del Politeama Rossetti. La prima volta, è stata musica e ballo nell’aprile 2001, con Tributo A Gershwin. Un Americano a Parigi, che di certo ha lasciato al pubblico un ottimo ricordo. Lo spettacolo potrebbe apparire come un chiassoso one man show, o di uno sfavillante recital con tanto di orchestra e corpo di ballo che attornia la star della serata, visto che la locandina fa prevedere un cast ricchissimo e il sipario si alza su una scalinata luccicante e sulle note di All that jazz: ma i grandi spettacoli sanno stupire! «Parlami di me non è un recital – conferma infatti Marco Mattolini – anche se dispone di un’orchestra dal vivo di venti elementi e propone alcuni pezzi forti del repertorio di Christian De Sica. Non è uno one man show, anche se il protagonista si cimenta con tutti i generi dello spettacolo dal vivo, e nemmeno lo stand up di un mattatore in vena di ricordi, ma un musical vero e proprio che, attraverso l’esperienza e i gusti di questo particolarissimo figlio d’arte, parla del teatro e degli attori, con affettuosa ironia e convinta partecipazione». D’altra parte, da uno staff creativo che vanta come autori i nomi di Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime (che hanno firmato alcuni fra i più clamorosi successi del teatro e della tv degli ultimi quarant’anni), alla regia il già citato ci del teatro come Goldoni e Shakespeare». Ha occasione di mettere in luce la sua versatilità d’interprete, capace nel canto, nel ballo e nella recitazione. Dall’altro lato, c’è la storia minima e quasi da backstage della compagnia che affianca il primo attore De Sica, e rappresenta un affresco spassoso dei vizi e dei tic dei teatranti, delle loro fragilità e degli egocentrismi, ma anche 8 durata 1 ora e 45’ senza intervallo Polliteama Rossetti dal 4 al 9 marzo 2008 della loro indomita passione e tenacia, che li induce a sacrificarsi per il palcoscenico a cui votano coraggiosamente la vita e il cuore. Se tutto questo si traduce poi in un cocktail piacevolissimo e spumeggiante di recitazione, musica, danza che contagia non soltanto il protagonista ma anche l’affiatato cast che lo circonda – ove spiccano i nomi di Laura Di Mauro e Giorgio Raucci e di una decina di altri interpreti – la formula di uno spettacolo entusiasmante è concepita: uno spettacolo – come vuole la lezione di Bob Fosse, irraggiungibile genio del musical contemporaneo – che possa essere fruibile ai più diversi livelli e rivolgersi a tutti, dallo spettatore più sprovveduto all’intenditore più raffinato e competente. musical un musical di Maurizio Costanzo e Enrico Vaime con Christian De Sica Laura Di Mauro, Giorgio Raucci e con Mara Ariani Mazzei, Stefania Caracciolo, Simone Tuttobene, Fabio De Filippis, Alex La Rosa, Davide Marrone, Chiara Monteforte, Zheren Pan, Laurence Patris, Gioia Vicari produzione Giacaranda 9 Sala d’attesa e donne, di illusioni e delusioni. È una convivenza quasi dolorosa, in cui la tensione scaturisce dalle continue oscillazioni fra la disponibilità al dialogo e il disagio di dover ascoltare. Ognuno di quei cuori racchiude in sé un segreto: forse una fede troppo ingenua, o un rancore troppo cieco, forse una dolcezza inaridita, o un rimorso, forse una fuga, o uno di quei dolori che possono trovare, nel lavoro e nella compagnia, un po’ di sollievo, ma non la pace. In Sala d’attesa i personaggi in scena sono i primi spettatori l’uno dell’altro, e si scoprono allo «Sala d’attesa – commenta l’autore e regista Corrado Travan – è un atto d’amore nei confronti del Novecento, pervaso com’è dai temi del viaggio, dell’individuo, della solitudine, dell’angoscioso vivere quotidiano, e, sopra tutto, dal ricordo della Prima Guerra Mondiale, il mostro insaziabile che divorò l’Europa d’inizio secolo, e che subdolamente, ne generò un altro, se possibile ancora più devastatore, a vent’anni di distanza. La Grande Guerra mandò al massacro milioni di giovani innocenti, indifesi, inermi, e li imprigionò nel fango delle trincee e nella morsa dell’inedia, schiacciandoli sino a togliere loro l’umanità: lo spettacolo vuole provare anche a ridar voce, idealmente, ad uno di quei giovani che, incapaci di accettare la propaganda nazionalistica e il falso mito della gloria, non hanno mai capito perché furono mandati a morte. Inoltre, Sala d’attesa vorrebbe evocare e restituire l’urgenza del racconto di sé, come indispensabile premessa alla comprensione e, quindi, alla tolleranza delle idee altrui. “Nessuno sa mai niente degli altri”: ciascuno di noi, forse, aspetta solo una domanda in più, per cominciare a raccontare». Corrado Travan, autore e interprete di Sala d’attesa, è un artista di talento e con la sua compagnia – una delle emergenti del territorio – trova quest’anno ospitalità nel cartellone altri percorsi dello Stabile, che da sempre ambisce a porsi quale vetrina delle potenzialità artistiche della regione. Lo spettacolo è ambientato in una piccola stazione alle porte di Trieste, nel dicembre 1917, poche settimane dopo la disfatta di Caporetto: è una notte freddissima e i tempi, ormai, sono difficili. Aspettando un treno bloccato dal gelo, sei persone si ritrovano in uno spazio sospeso e isolato: due sorelle, una signora ricca, un impiegato, un giovane silenzioso, un capostazione, immersi in un’attesa forzata, che li costringe a dividere il tiepido calore di una stufa, mentre il tempo intorno a loro scorre lento, diafano e ghiacciato. In questa situazione, è quasi naturale superare quella soglia invisibile che separa gli sconosciuti, fatta di barriere sociali, diffidenza, imbarazzo, e investirsi l’un l’altro di confessioni ora disperate ora fiduciose, toccando le cose semplici della vita: storie di famiglie, di guerra, di padri e figli, di uomini s da Co con Paolo Fagiolo, Gi Sara Alzetta, Francesc Chiara Beccari, Co al pianoforte Ma scene Gabriele Cancelli costumi Mar produzione Compagn si ringrazia Annalisa Zecchin, M Enrico Cortellino, Maurizio Terpin,Ter Massimo Mucchiut, Mar Effe Emme Spettacoli, Marco Simoncin 10 durata durata 1 ora e 35’ senza intervallo Polliteama Rossetti dal 27 febbraio al 2 marzo 2008 stesso tempo giudici e accusati, testimoni e vittime. È un testo intimista, in cui i molti e minuti tasselli delle singole storie individuali creano un mosaico da osservare da lontano, in tutta la sua ampiezza, perché solo nell’insieme ogni battuta, ogni gesto, ogni sguardo, ogni sfumatura trova la sua giusta collocazione, e la sua giustificazione: per gli interpreti è una prova di grande affiatamento e di recitazione corale. La musica scarna ma intensa di Satie, suonata al pianoforte dal vivo, offre piccoli interludi, e diviene ristoro, sospensione: le note dilatano l’eco delle parole già ascoltate e preparano ad accogliere quelle a venire. Sala d’attesa potrebbe essere definito un esempio di “teatro da camera”, o forse un frammento di teatro, perché sembra non avere, in fondo, un inizio o una fine: quando il treno arriva, le parole si fanno più rarefatte, i ruoli si ricompongono, i personaggi si congedano, e qualcosa che è difficile definire ci accompagna verso l’uscita. altri percorsi scritto e diretto orrado Travan iulio Morgan, ca Campello, orrado Travan arco Barbato rzia Degrassi nia L’Argante Marta Pertot, rry Passanisi, rio Campello, ni,Tomaž Ban 11 Sweeney Todd musica di Stephen Sondheim libretto di Hugh Wheeler con gli allievi della Bernstein School of Musical Theatre di Bologna diretta da Shawna Farrell: Andrea Croci, Alessandro Brachetti, Alessio Schiavo, Alina Mancuso, Altijana Hidic, Carolin Mayer, Caroline Mayer, Cristina D’Amore, Daniele Palumbo, Davide Dalseno, Elisa Colummi, Filippo Pollini, Francesca Ashby, Gianluca Sticotti, Giovanni Piscopo, Giulia Bertinelli, Loredana Colizzi. Luca Santamorena, Marco Trespioli, Martina Pezzoli, Mauro Di Maggio, Micaela Perardi, Michael Anzalone, Nicola Anfuso, Riccardo Berdini, Roberta Profeta, Roberto Fabra, Simone Mastria, Stefania Paternò, Stefania Seculin, Susanna Pellegrini,Tania Occhionero, Tania Polla,Valentina Beretta al pianoforte Maria Galantino Sala Bartoli dal 4 al 5 marzo 2008 durata 2 ore e 40’ fermando Trieste quale punto d’osservazione davvero privilegiato per chi ama questo genere teatrale. Gli allievi della Scuola – che già lo scorso anno, diretti da Shawna Farrell hanno dato prova di talento e seria formazione artistica – interpreteranno con grande passione la storia noir di quello che viene definito un “Thriller Musicale” ricco anche di risvolti umoristici, e da molti considerato come uno dei massimi capolavori di Sondheim. La sua superba partitura quasi operistica, il cui stile è stato definito da Grand Guignol, spazia da numeri comici come A Little Priest, a ballate romantiche come Not While I’m Around e Johanna. Questi ed il librettista Wheeler hanno basato il loro adattamento della “leggenda del barbiere demone di Fleet Street” sul dramma di prosa Sweeney Todd di Christopher Bond, del 1973. La versione di Wheeler si apre con il ritorno del barbiere Sweeney Todd a Londra dopo 15 anni di esilio. Todd viene a sapere che sua moglie è stata uccisa e la figlia presa in affido dal crudele Giudice Turpin, lo stesso che lo ha condannato all’esilio. Per vendicarsi, affitta una stanza sopra il negozio di Mrs Lovett che vende, per sua stessa ammissione, i “peggiori tortigli di Londra”. Vi apre un negozio di barbiere e attende l’occasione giusta per attirarvi il giudice Turpin: nel frattempo Todd uccidere altri clienti, tagliando loro la gola prima di passarli a Mrs Lovett che li trasforma in delizioso ripieno per i suoi tortigli. Nonostante alla fine riesca a vendicarsi del giudice, la catarsi sembra essere raggiunta quando il barbiere viene eliminato a sua volta con uno dei suoi stessi rasoi, e giace accanto al corpo della moglie, che egli stesso ha ucciso scambiandola per un’altra persona. Sweeney Todd è da poco diventato un film firmato da Tim Burton, con Johnny Depp ed Helena Bonham Carter, che proprio in questi giorni incontra l’apprezzamento del pubblico nei cinema italiani, ma lo spettacolo nasce come musical a Broadway, dove debutta all’Uris Theatre il 1° marzo 1979. Scritto dal grande Stephen Sondheim (Assassins, Into the Woods) per le musiche e le liriche, su libretto di Hugh Wheeler opo il debutto ebbe 558 repliche consecutive aggiudicandosi otto Tony Awards, risultando il miglior Musical, il miglior libretto, la prima partitura e ottenendo il riconoscimento anche per i migliori attore e attrice protagonista e regista. Un successo che non lascerebbe dubbi sull’opportunità di “esportare” il titolo sui palcoscenici internazionali (Londra non si è fatta sfuggire l’occasione e Sweeney Todd ha ottenuto al Royal National Theatre una delle sue più acclamate edizioni): per il giovane mercato italiano del musical però, rappresenta ancora un titolo complesso da proporre, un rischio eccessivo per le grandi produzioni. Ecco allora che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ne prende atto e – grazie alla collaborazione con la Bernstein School of Musical di Bologna, che si rinnova anche in questa stagione – porta per la prima volta sul nostro palcoscenico Sweeney Todd, ricon12 Wild Weekend di Clive Duncan con James Ronan, Josephine Rogers, Nathan Cable, Claire Ramsay Sala Bartoli dal 6 all’8 marzo 2008 fuori abbonamento trovato una scusa per sfuggire al regime asfissiante dei suoi genitori. Sia che li spingano intenzioni romantiche, avventurose, o la sete di libertà, i tre sono comunque attratti dalla prospettiva di notti sotto la tenda e cieli stellati… Equipaggiati con sacchi a pelo e cibo in scatola, i quattro si fanno lasciare da un taxi nel bosco, a 12 miglia dalla stazione, concordando che tre giorni più tardi li avrebbe ripresi nello stesso posto. Iniziano così la marcia e la costruzione del campo per la notte… e a seguire anche i primi incidenti e litigi. Shane non ha considerato correttamente gli approvvigionamenti d’acqua e ha difficoltà con il montaggio della tenda; il problema dell’acqua di risolve con un abbondante acquazzone che però lascia i protagonisti zuppi fino all’osso… Denise è la prima a mettere in discussione l’autorità di Shane. Si scopre che Angus ha scordato l’apriscatole e ciò rende inutilizzabili tutte le scorte alimentari. La mattina seguente i quattro sarebbero già pronti a chiudere il campo e richiamare il taxi: peccato che Leanne abbia sentito il bisogno di lamentarsi dell’avventura durante la notte con le sue amiche, scaricando del tutto il cellulare! Il piacevole weekend nella natura sta irrimediabilmente assumendo i tratti di un incubo! E il putiferio continua: Angus si ferisce a un piede, Denise invece sfodera senso pratico e trova acqua e funghi per sfamare sé e gli altri. Sarà lei il nuovo capo? Se da un lato la rivalità fra lei e Shane rende cupa l’atmosfera, dall’altro Leanne muta piano piano il suo carattere, e addirittura Angus si lascia conquistare dal nuovo profilo dominante di Denise… Per i ragazzi il weekend, per quanto faticoso e pieno d’imprevisti si rivelerà una positiva e importante esperienza di vita vera, costruttiva per il loro futuro molto più di una gara ai videogiochi. Anche se a Trieste esiste la tradizione di seguire spettacoli in lingua in lingua straniera (basti pensare alle serate di cinema in inglese, alla ricca attività di conferenze e letture in tedesco e alla preziosa programmazione del Teatro Stabile Sloveno), retaggio probabilmente della storica multiculturalità della città, è stata una scommessa per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia quella di proporre nella scorsa stagione – dopo una lunga assenza dalle nostre scene – uno spettacolo del Vienna’s English Theatre. Fra le realtà teatrali più dinamiche della capitale austriaca, il Vienna’s English Theatre propone nella propria sede una programmazione tutta in lingua straniera e produce contemporaneamente spettacoli recitati in lingua originale. L’esito ottenuto dalla “scommessa” dello scorso anno – vinta alla grande, visto l’apprezzamento che il pubblico triestino ha dimostrato per Ricorda con rabbia di John Osborne – ha incoraggiato a ripetere l’esperienza anche nella Stagione 20072008, che ospita un nuovo lavoro firmato dal teatro viennese. La nuova proposta punta alla drammaturgia contemporanea e brillante di Clive Duncan, autore di Wild Weekend. Lo spettacolo ha tutte le qualità per suscitare appeal sia presso il pubblico più maturo e preparato, che ne apprezzerà la bella scrittura nonché la sottile analisi di certi aspetti della realtà contemporanea, sia presso i giovani, che sicuramente resteranno coinvolti dalla storia fresca e avventurosa, di cui sono protagonisti proprio dei ragazzi. I ragazzini delle grandi città oggi non conoscono altro che i giochi d’animazione al computer e non hanno alcuna familiarità con la natura, sembra aver pensato l’autore che per questo suo lavoro ha immaginato che quattro compagni di scuola – Angus, Leanne, Denise e Shane – decidessero di vivere un finesettimana selvaggio nella natura. I quattro la sentono come una prova di coraggio: Shane, che li invita, sarà il capo della spedizione. Non immaginano però cosa veramente li attenderà e ognuno si appresta a parteciparvi per una diversa motivazione: Angus desidera soltanto divertirsi, Leanne invece sarebbe interessata a Shane e Denise ha finalmente 13 Il contrabbasso di Patrick Süskind versione italiana di Annabella Cerliani e Maurizio Micheli con Maurizio Micheli e con Federico Vigorito, Nina Splendor regia di Marco Risi scena di Francesco Scandale musiche a cura di Paolo Terni produzione Apas Produzioni diretta da Sebastiano Calabrò 14 Sala Bartoli dal 10 al 16 marzo 2008 altri percorsi Che squadra insuperabile, quella formata da Maurizio Micheli, Marco Risi e Patrick Süskind per affrontare un tema delicato e attuale come quello della nevrosi dell’uomo contemporaneo! È in fondo questo, il tema che sta al centro del divertente e pungente testo dello scrittore tedesco Il contrabbasso e – come è sua inclinazione – Süskind lo ha affrontato con ironia e molta obiettività, dipingendo un ritratto della nostra realtà molto divertente, ma non privo di qualche inquietante spunto di riflessione, su quella che potrebbe fra poco essere anche la nostra situazione… Tale materia, nelle mani di Marco Risi – un regista molto stimato e particolarmente sensibile ai temi più delicati dell’attualità (basta pensare a film di grandissimo successo come Mery per sempre, Il muro di gomma, Il Branco) – riceve una rilevanza e uno spessore impensati, senza che contemporaneamente nulla della leggerezza e brillantezza della scrittura vada perduto. E nei panni del protagonista, non poteva esserci un interprete più adatto: la sicurezza interpretativa, la intensa espressività e il piglio nevrotico di Maurizio Micheli (che ritorna al Rossetti dopo il successo, la stagione scorsa, nella divertente commedia La presidentessa, al fianco di Sabrina Ferrilli), assicureranno a Franz Tricarico un profilo irresistibile, sia negli accenti di brillante umorismo sia in quelli di delicata fragilità. Tricarico è un contrabbasso di fila dell’Orchestra di Berlino: nato nella capitale tedesca, ma con ascendenti mediterranei, vive in un bunker insonorizzato al novantacinque per cento. La spessa imbottitura delle pareti gli consente una vita apparentemente tranquilla, metodica da “manovale della musica”: tutto casa e teatro, prove e studio ed esecuzioni, senza mai sgarrare… Potrebbe essere una vita almeno poetica, un po’ bohémien, se il povero contrabbassista fosse sereno: ma non è così. Le armonie dell’ensemble orchestrale celano in realtà un mondo di odio e di rivalità reciproche, di frustrazioni e rancori: quanta competizione tra gerarchie e famiglie di strumenti per eseguire, ad esempio, il famoso Forellen Quintet di Schubert! Il monolocale rifugio, protegge il ménage quotidiano di Franz dal frastuono irritante della città, gli permette di rinchiudersi nella sua bolla di musica e isolarsi da quanto il mondo ha di meschino e doloroso… In realtà le mura insonorizzate non sono che la metafora di uno schermo psicologico che il musicista, timido, frustrato, devastato dalla solitudine, ha frapposto fra sé e gli altri. Con loro vuol evitare ogni contatto, dimenticando difficoltà, arrivismo, prevaricazioni, esibizionismo, tutte linee comportamentali che condannano gli uomini-massa, pur colti e sensibili, all’emarginazione, all’impossibilità di riuscire a comunicare. Un po’ come già accade a Franz Tricarico, che non riesce a dichiarare il suo amore a Sara, dolce mezzosoprano che mai, guarda il povero contrabbasso di fila… Nella solitudine del protagonista, stregato dalla presenza del monumentale strumento, irrompe però il giovane figlio della portinaia, intenzionato a studiare contrabbasso. La sua presenza scioglie Franz in un profluvio di parole, di cose mai dette, di dichiarazioni d’amore, che diventano via via invettive, allucinazioni, fatue speranze di una vita smarrita. Süskind concepisce così una figura che ci incarna un po’tutti, e invitandoci a ridere ci convince a meditare sull’uomo di oggi, smarrito e confuso in un mondo caotico. Nato a Münsing nel 1949, lo scrittore ha esordito col testo teatrale Il contrabbasso (scritto nel 1981 e pubblicato tre anni dopo) e ha poi ottenuto grandissimo successo con il romanzo Il profumo divenuto un bestseller mondiale, tradotto in più di venti lingue (1985) e recentemente divenuto anche un film. Successivi sono Il piccione e Storia del signor Sommer.. di Ilaria Lucari 15 TRIESTE POLITEAMA ROSSETTI 28.05.2008-1.06.2008 12 -16 marzo 11 marzo 10 - 16 marzo 6 - 8 marzo 4 - 5 marzo 4-9 marzo 29 feb- 2 mar 27 feb - 2 mar 26-28 febbraio i prossimi appuntamenti La Fin des Terres Compagnia Philippe Genty Platea A-B Interi € 39 Ridotti € 33 Platea C Interi € 35 Ridotti € 29 I Gall Interi € 29 Ridotti € 24 II Gall Interi € 24 Ridotti € 19 Logg € 7.50 Platea A-B 3★★★ Platea C-I Gall 2★★ II Gall 1★ Sala d’Attesa scritto e diretto da Corrado Travan Interi € 15 Ridotti € 12,50 Posto unico 1★ Miserabili con Marco Paolini e i Mercanti di Liquore Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16 Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12 Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★ Parlami di me un musical di Maurizio Costanzo e Enrico Vaime con Christian De Sica Platea A-B Interi € 47 Ridotti € 41 Platea C Interi € 40 Ridotti € 35 I Gall Interi € 35 Ridotti € 30 II Gall Interi € 27 Ridotti € 24 Logg € 10 Platea A-B 4★★★★ Platea C 3★★★ I Gall 2★★ II Gall 1★ Sweeney Todd con gli allievi della BSMT - Bernstein School of Musical Theater diretta da Shawna Farrell Interi € 15 Ridotti € 12,50 Non è possibile acquistare i biglietti con l’abbonamento stelle. Wild Weekend di Clive Duncan produzione Vienna’s English Theatre Interi € 15 Ridotti € 12,50 Non è possibile acquistare i biglietti con l’abbonamento stelle. Il Contrabbasso di Patrick Süskind regia Marco Risi con Maurizio Micheli Interi € 15 Ridotti € 12,50 Posto unico 1★ Mario Biondi. I love you More. live 2008 Platea A-B Interi € 57.50 Ridotti € 55 Platea C Interi € 46 Ridotti € 44 I Gall Interi € 34.50 Ridotti € 33 II Gall Interi € 28.75 Ridotti € 27 Loggione € 15 Non è possibile acquistare i biglietti con l’abbonamento stelle. La Lacrime Amare di Petra von Kant di Rainer Werner Fassbinder regia Antonio Latella con Laura Marinoni Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16 Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12 Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★ Chicken & Cocktail Manhattan € 6,00 Daiquiri € 6,00 Sex on the Beach € 6,00 Tequila Sunrise € 6,00 Stinger € 6,00 Caipiriña & Co. € 6,00 Vodkatini € 6,00 Margarita € 6,00 Martini Cocktail € 6,00 Blue Martini € 6,00 Long Island Ice Tea € 6,00 B 52 € 6,00 Hemingway € 6,00 Flying Lion € 6,00 Salsa Pimiento € 6,00 Dry Fly € 6,00 Sugar & Cocktail Sweet Buddha € 6,00 South Winter € 6,00 Midori Sour € 6,00 Cosmopolitan € 6,00 Alexander € 6,00 Piña Colada € 6,00 Mai-Tai € 6,00 Snowing Orient € 6,00 café Rossetti Snacks Formaggi, Mostarde, Confetture e Mieli € 6,00 Chicken Tandoori € 7,00 Bruschetta, pomodoro candito, bottarga € 6,00 Puntarelle & acciughe € 7,00 Piatti Mistica ….”insalata d’erbe” alla nizzarda € 12,00 Mistica ….”insalata d’erbe” pesciolini e cereali € 12,00 Pesce & carne in crudo € 13,00 Carpaccio... nuova veste € 12,00 Pastapadella.... 500righe, erbe, pomodoro, taggiasche, burrata € 12,00 Pastapadella.... vermicelli, aglio, olio, crostacei, pesciolini e pomodoro € 14,00 Stracciatella 38°, Piovra Bruciata lardo di colonnata € 14,00 Pesciolini grigliati, sedano, rapa, olio tergeste, kren € 14,00 Piccoli filetti di manzo e patate alla provenzale € 15,00 è aperto Il Café Rossetti dal lunedì al sabato dalle 18 alle 01. Per informazioni e prenotazioni 040-578882, 040-3593528. I miei formaggi € 13,00 Abbonamento... cibario a quattro portate € 28,00 Dolci Soufflè al cioccolato e gianduia Mantecato alla mandorla € 6,00 Pistacchiotto € 6,00 Dolcegioco € 7,00 € 10,00 i nostri piatti sono comprensivi di coperto & servizio news Al via i lavori per permettere al Rossetti di ospitare lo spettacolo Sopralluogo tecnico in Inghilterra Una delegazione del Teatro Stabile ha assistito al montaggio del musical Una delegazione del Teatro Stabile composta dal direttore organizzativo Stefano Curti, dal responsabile tecnico Paolo Giovanazzi e dal responsabile fonico Carlo Turetta ha assistito nei giorni scorsi al montaggio del musical “Cats” presso il Mayflower Theatre di Southampton, nell’Inghilterra meridionale, dove lo spettacolo rimarrà in scena fino al prossimo 8 marzo. I responsabili dello Stabile regionale hanno potuto verificare in prima persona tutte le fasi del montaggio e hanno sviscerato con i tecnici inglesi i problemi che potrebbero sorgere in occasione dell’arrivo dello spettacolo a Trieste, prima tappa del breve tour italiano di “Cats”. Lo spettacolo presenta infatti numerose strutturali che prenderanno il via nei prossimi giorni e che sono stati concordati con la produzione inglese. Tali interventi consentiranno al Rossetti di ospitare senza problemi anche in futuro produzioni di grandi dimensioni, adeguandolo agli standard dei grandi teatri europei. Notevolissimo è poi l’impianto fonico e quello delle luci (sono un centinaio i riflettori difficoltà di carattere tecnico per poter essere allestito al Politeama Rossetti: alcuni elementi scenici hanno dimensioni ragguardevoli e un peso che raggiunge le 4 tonnellate (una situazione del tutto anomala per una produzione teatrale). Per permettere l’ingresso di tali attrezzature sul palcoscenico del teatro e la movimentazione sullo stesso saranno necessari alcuni lavori 20 “motorizzati” che permettono di realizzare effetti di grande fascino). La produzione viaggia su otto tir da 18 metri, e anche qui le difficoltà da superare non saranno poche, viste le dimensioni piuttosto anguste della via Crispi, sulla quale è situata la porta d’ingresso al palcoscenico. Nel montaggio dello spettacolo sono impiegate una settantina di persone: alcune arriveranno appositamente dall’Inghilterra, mentre le altre saranno individuate direttamente dal teatro ospitante. L’allestimento richiede tre giorni completi di lavoro. Nel corso degli incontri con la produzione inglese si è anche parlato della promozione dello spettacolo, con particolare riguardo alle modalità di utilizzo del celebre logo. un assaggio della prossima stagione Al via la prevendita per gli abbonati recite e prezzi Dall’11 marzo i biglietti per tutti Calendario delle recite mercoledì 28 maggio ore 20.30 - turno M giovedì 29 maggio ore 20.30 - turno libero venerdì 30 maggio ore 20.30 - turno O sabato 31 maggio ore 16.00 - turno libero ore 20.30 - turno N domenica 1° giugno ore 16.00 - turno P ore 20.30 - turno libero È un evento di straordinaria rilevanza l’arrivo di “Cats” al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: il più celebre e amato fra i musical, sarà in scena al Politeama Rossetti dal 28 maggio all’1 giugno 2008 nell’originale edizione inglese, per la regia di Trevor Nunn. Martedì 26 febbraio è partito il periodo riservato alla prenotazione dei biglietti per gli abbonati del Teatro Stabile e per i possessori dell’abbonamento “stelle”. La prelazione per gli abbonati si protrarrà fino al 10 marzo. A partire dall’11 marzo, sarà aperta a tutti la vendita dei biglietti. Scadenze fondamentali, vista l’attenzione e la richiesta suscitata da “Cats” fin dal primo annuncio dello spettacolo a Trieste. Lo spettacolo è presentato al Rossetti quale evento straordinario: per chi ha sottoscritto un abbonamento alla stagione dello Stabile sono stati previsti comunque, però, alcuni benefit. Gli abbonati Platinum, Gold e Musical potranno acquistare il biglietto mantenendo il posto e il turno che spetta loro per i musical. Fin dal 26 febbraio tutti gli altri abbonati a turno fisso e gli abbonati “stelle” potranno acquistare i biglietti o ritirare i tagliandi di abbonamento. Per i posti di “Cats” si potranno spendere solo ricariche e stelle acquistate nel 2008: per chi volesse acquistare nuove stelle dal 26 febbraio al 10 marzo saranno in vendita nuovi “abbonamenti con le stelle” ai prezzi seguenti: 12 stelle €126; 12 stelle (abb. prosa) €117; 12 stelle Junior €72 e 12 stelle Università €60. Platea A Interi € 65 rid. abb. turno fisso € 53 over 65/under 25 € 55 Platea B Interi € 60 rid. abb. turno fisso € 50 over 65/under 25 € 52 Platea C Interi € 50 rid. abb. turno fisso € 42 over 65/under 25 € 45 I Galleria Interi € 40, rid. abb. turno fisso € 32, over 65/under 25 € 36 II Galleria Interi € 35, over 65/under 25 € 31 Loggione Interi € 16 Abbonamenti con le stelle Platea A-B 5 stelle, Platea C 4 stelle, I e II Galleria 3 stelle 21 news diretto da Antonio Calenda Il prossimo anno un suo testo inaugurerà la stagione della Sala Bartoli Addio a Roberto Damiani È stato presidente del Teatro Stabile regionale dal 1994 al 2001 Roberto Damiani ci ha lasciato lo scorso 18 febbraio. L’ex assessore alla cultura del Comune di Trieste ha ricoperto un ruolo fondamentale nella recente storia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, del quale è stato presidente dal 1994 al 2001. Sua è stata infatti la scelta di portare a Trieste il direttore Antonio Calenda, e suo è stato il decisivo impulso a promuovere la diversificazione dell’offerta culturale dello Stabile, allargandola al musical e alle altre forme di spettacolo dal vivo che contraddistinguono oggi l’attività del Teatro. Numerosi furono i risultati ragguardevoli conquistati dal Teatro negli anni della sua presidenza, primo fra tutti l’inversione del trend posto il testo “La vita xe fiama”, traendolo dall’opera del grande poeta gradese Biagio Marin. Già nel dicembre 2007 il consiglio d’amministrazione dello Stabile aveva deliberato – fra le nuove produzioni per il 2008 – una nuova messinscena di tale testo quale inaugurazione della Stagione 2008-2009 della Sala Bartoli. negativo di calo degli abbonamenti che aveva contraddistinto le precedenti gestioni. Da ricordare poi l’arrivo a Trieste dei grandi maestri del teatro italiano, da Vittorio Gassman (che scelse proprio lo Stabile regionale per concludere la sua carriera), a Marcello Mastroianni. Fu grazie al suo intervento che il Comune riuscì a recuperare i fondi necessari alla ristrutturazione del Politeama Rossetti, che - pur tra qualche difficoltà - fu portata a termine in soli 18 mesi, garantendo al Teatro Stabile un “esilio” di una sola stagione e mezza alla Sala Tripcovich. Damiani aveva già collaborato con il Teatro Stabile prima della sua presidenza. Nel 1992 aveva infatti com22 Ora più che mai questo allestimento rappresenterà il più sentito omaggio dello Stabile a Roberto Damiani. Ci fa piacere che la notizia di questa decisione del Teatro gli sia stata data qualche giorno prima della sua morte e abbia forse potuto rappresentare un breve momento di felicità nella difficoltà della malattia che lo aveva colpito. un assaggio della prossima stagione La rigenerazione debutta a Milano Con il grande Gianrico Tedeschi flash Successo per “Pomeriggi d’inverno” Ha chiuso all’insegna del “tutto esaurito” la rassegna “Pomeriggi d’inverno” realizzata dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con il CTA di Gorizia. Quattro gli spettacoli in programma, tra cui il ritorno del “Varietà” con i Piccoli di Podrecca. Alla rassegna hanno assisito oltre 2000 spettatori, con una larga maggioranza di bambini. Sweeney Todd al Cinema Nazionale Debutta martedì 26 febbraio al Teatro Franco Parenti di Milano “La Rigenerazione” di Italo Svevo, nuova coproduzione tra il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e a.Artisti Associati di Gorizia. Lo spettacolo, diretto da Antonio Calenda e interpretato da Gianrico Tedeschi Gli abbonati del Teatro Stabile possono assistere a prezzo speciale al film-musical “Sweeney Todd”, di Tim Burton, con Johnny Depp, in programmazione in questi giorni al Cinema Nazionale 1. Esibendo l’abbonamento del Rossetti alla cassa del Cinema dal lunedì al venerdì è prevista una riduzione speciale (€ 4,50 anziché € 7,00) sarà in scena a Milano fino a domenica 9 marzo. Nelle scorse settimane lo spettacolo ha ottenuto un notevole successo di pubblico e critica nelle recite in programma nel circuito del Friuli Venezia Giulia. Dopo le due settimane milanesi lo spettacolo inizierà un lungo tour. 23 Adolfo Levier (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92 il colore del benessere sociale Non può esserci stabile ricchezza economica senza ricchezza spirituale. In qualsiasi ambito siano rivolti – dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura, all’arte, al tempo libero – gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati da concreto impegno verso la collettività. In una società evoluta sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità il colore del benessere sociale.