La Fin des Terres Sala d`Attesa Miserabili Parlami di me Sweeney

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stagione 2007-08, numero 10, 26 febbraio 2008
in questo
numero
La Fin des Terres
Sala d’Attesa
Miserabili
Parlami di me
Sweeney Todd
Wild Weekend
Il Contrabbasso
Politeama
26-28 febbraio
Sala Bartoli
27 febbraio -2 marzo
Politeama
29 febbraio -2 marzo
Politeama
4-9 marzo
Sala Bartoli
4-5 marzo
Sala Bartoli
6-8 marzo
Sala Bartoli
10-16 marzo
Periodico del Teatro Stabile
del Friuli-Venezia Giulia
redazione Viale XX Settembre, 45
34126 Trieste
tel. 040-3593511 fax 040-3593555
www.ilrossetti.it [email protected]
Martedì 26 febbraio
8.30 Biglietterie
Inizio prevendita per gli abbonati del Teatro
Stabile per “Cats”
10.30 Sala Bartoli, fuori abb.
Giocagiocattolo
Nell’ambito della rassegna di teatro per
bambini “Pomeriggi d’inverno”
20.30 Politeama Rossetti, turno DANZA
La Fin des Terres
Compagnia Philippe Genty
Mercoledì 27 febbraio
20.30 Politeama Rossetti, turno libero
La Fin des Terres
Compagnia Philippe Genty
21.00 Sala Bartoli, turno libero
Anno XVI - numero 160
26 febbraio 2008
Aut. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992
stampa Stella Arti Grafiche,Trieste
direttore responsabile Stefano Curti
redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna
19.00 Sala Bartoli, turno libero
Sala d’Attesa
di Corrado Travan
Sabato 1° marzo
20.30 Politeama Rossetti, turno libero
Giovedì 28 febbraio
20.30 Politeama Rossetti, turno FAM
La Fin des Terres
Compagnia Philippe Genty
21.00 Sala Bartoli, turno libero
Sala d’Attesa
di Corrado Travan
Venerdì 29 febbraio
20.30 Politeama Rossetti, turno AP
Miserabili. Io e Margaret
Thatcher
con Marco Paolini
21.00 Sala Bartoli, fuori abb.
Wild Weekend
20.30 Politeama Rossetti, turno libero
Parlami di Me
con Christian De Sica
Venerdì 7 marzo
11.00 - 19.00 Sala Bartoli, fuori abb.
Wild Weekend
20.30 Politeama Rossetti, turno O
Parlami di Me
con Christian De Sica
Miserabili. Io e Margaret
Thatcher
con Marco Paolini
17.00 Sala Bartoli, turno libero
Sala d’Attesa
di Corrado Travan
21.00 Sala Bartoli, turno libero
Sala d’Attesa
di Corrado Travan
Sabato 8 marzo
11.00 - 17.00 Sala Bartoli, fuori abb.
Wild Weekend
20.30 Politeama Rossetti, turno N
Parlami di Me
con Christian De Sica
Domenica 9 marzo
16.00 Politeama Rossetti, turno P
Domenica 2 marzo
16:00 Politeama Rossetti, turno libero
Miserabili. Io e Margaret
Thatcher
con Marco Paolini
17.00 Sala Bartoli, turno libero
Sala d’Attesa
di Corrado Travan
Martedì 4 marzo
Sala d’Attesa
di Corrado Travan
Giovedì 6 marzo
16.00 Sala Bartoli, fuori abb.
Sweeney Todd
con gli allievi della BSMT di Bologna
21.00 Sala Bartoli, fuori abb.
Sweeney Todd
con gli allievi della BSMT di Bologna
20.30 Politeama Rossetti, turno M
Parlami di Me
con Christian De Sica
Mercoledì 5 marzo
19.00 Sala Bartoli, fuori abb.
Sweeney Todd
con gli allievi della BSMT di Bologna
20.30 Politeama Rossetti, turno libero
Parlami di Me
con Christian De Sica
Parlami di Me
con Christian De Sica
Lunedì 10 marzo
20.30 Politeama Rossetti
Società dei concerti.
Quartetto Emerson
21.00 Sala Bartoli, turno libero
Il Contrabbasso
con Maurizio Micheli
Martedì 11 marzo
8.30 Biglietterie
Inizio prevendite per tutti per “Cats”
19.00 Sala Bartoli, turno libero
Il Contrabbasso
con Maurizio Micheli
21.00 Politeama Rossetti, fuori abb.
Mario Biondi. I love you more.
Live 2008
La Fin des Terres
messa in scena Philippe Genty, Mary Underwood
musiche Serge Houppin, Henry Torgue
costumi Charline Beauce
ideazione luci Philippe Genty, Emmanuel Laborde
interpreti
Amanda Barter, Marjorie Currenti,
Sébastien Lenthéric, Pierrik Malebranche,
Rolan Loor, Nancy Rusek, Simon T.Rann
tecnici/manipolatori
Pascal Laajili, Rodolphe Serres
Emmanuel Rieussec, Grace Rondier
Jean Luc Passaralli
in collaborazione con Ater
Fin dal suo primo apparire sulle scene,
la Compagnie Philippe Genty ha rappresentato una sfida per i giornalisti, i critici,
gli esperti, gli appassionati: come definire
infatti il suo teatro? Come racchiudere
entro i ranghi angusti delle parole un teatro
che, diremmo shakespearianamente, è fatto
della materia dei sogni?
Chi ha già avuto la fortuna di assistere all’incanto di un suo spettacolo, può ben comprendere queste perplessità: c’è in Genty qualcosa
di ineffabile, un sortilegio che nasce dall’intreccio
misterioso di codici espressivi, assunti dalla danza,
come dal teatro, dal mondo delle marionette o
da quello del circo… Una fusione da cui l’artista
francese sa trarre creazioni di altissima poesia.
«Immagini che ritrovano ferite antiche, che rivelano paure e desideri primordiali e testimoniano le
nostre vertigini interiori, – rivela lo stesso Genty, a
proposito del proprio linguaggio teatrale – un teatro nel quale l’attore si confronta con gli oggetti e
i materiali. Un confronto fisico che fissa nello spazio l’uomo davanti ai suoi propri conflitti. Un teatro nel quale l’uomo trascende la sua miserabile
condizione per elevarsi fino a sognare l’infinito. Un
teatro nel quale la magia e l’illusione servono per
scardinare il razionale e per scivolare nell’universo
del subcosciente, lasciando allo spettatore la possibilità di prolungare le immagini che gli vengono
proposte e di inviarle ai propri specchi».
Uno spettacolo che risponda a tali linee, deve
tralasciare di guardare ai grandi conflitti sociali, alla
storia, alla politica, non per isolarsi da una realtà
triviale, ma perché possiede la chiave per esplorare un mondo ben più misterioso e ricco, quello
dell’interiorità. Cifra comune dei lavori di Genty
infatti – e in particolare di questo La Fin des Terres,
ospite del cartellone danza & dintorni dello Stabile
regionale – è il concentrare l’attenzione sull’universo interiore dell’uomo: per descriverlo, l’artista
concatena le scene per associazione, liberamente,
senza curarsi di seguire una narrazione lineare, né
la classica psicologia dei personaggi o il principio
della causalità. Cerca invece – ammette – in rap-
port
o
con
i
nostri paesaggi interiori,
di far emergere dai
nostri abissi le paure, le
folli speranze, la vergogna di
questi desideri repressi, i nostri
spazi illimitati, confrontando gli impossibili e producendo così degli choc visivi.
L’emozionante e delicatissimo La Fin des Terres è
particolarmente coerente a tali linee, a partire
dall’argomento su cui si incentra, l’incontro fra un
uomo e una donna e la risonanza che tale evento
crea nel “paesaggio dei sogni”. Ciò condurrà alla
nascita di una serie di personaggi enigmatici, a
volte reali, che riveleranno emozioni segrete e storie nascoste. Guidati da questo filo conduttore si
materializzeranno e poi dissolveranno sulla scena
danzatori armoniosi e fluttuanti, momenti onirici,
commoventi, ironici, creature inquietanti o gioiosamente fantasiose, scoppi di colore e controluce
magrittiani… Per ottenere quest’irraggiungibile
suggestione, Genty guida la sua compagnia in un
percorso creativo complesso e rigoroso: per ogni
nuova produzione infatti è previsto un periodo di
esplorazione, prove e realizzazione che inizia sei
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durata 1 ora e 30’
senza intervallo
Politeama Rossetti
dal 26 al 28 febbraio 2008
danza & dintorni
mesi
prima
della
p r o v a
generale, in
cui gli attoriballerini hanno
modo di studiare,
creare, improvvisare, di
lavorare con artisti plastici
e costumisti, figure fondamentali dato che nel teatro di Genty
materiali e oggetti hanno una funzione
fondamentale nella creazione come nella
espressività dello spettacolo…
Seguono poi solitamente alcune prove con
poco pubblico, per testare l’effettiva efficacia della
comunicazione e finalmente le recite, che solitamente sono davvero numerose e toccano quasi
tutto il mondo. La Compagnia di Genty, fondata
negli anni Settanta, ha collezionato i riconoscimenti più ambiti (tra cui il Premio della Critica al
Festival di Edimburgo), enorme successo in tutta
Europa, negli Stati Uniti, in India, in Giappone,
Australia e Sudamerica, un numero consistente di
spettacoli in cui rinnova continuamente la sua gioia
di sperimentare e creare: va menzionato almeno
Oceans et Utopies, allestito per l’Expo Universale
di Lisbona in uno stadio da 10.000 posti, con
un cast di 200 artisti appaluditi da 3.300.000
spettatori... Dopo le indimenticabili emozioni
ricevute da Desirs Parade e Derives – già in scena
al Politeama Rossetti – è un onore per lo
Stabile regionale ospitare nuovamente sul
proprio palcoscenico l’arte meravigliosa
di Philippe Genty.
di Ilaria Lucari
5
Miserabili. Io e Margaret Th
per uno spettacolo teatrale – Miserabili. Io e
Margaret Thatcher, ma del teatro conserva, fedelissimo, le strutture e i modi: è un racconto in
forma di ballata, che intreccia monologhi, canzoni e brevi narrazioni fino a comporre dei quadri per raccontare la metamorfosi della società
italiana a partire dagli anni Ottanta. In questo
senso Miserabili è un’autobiografia collettiva di
certi italiani. Un’autobiografia costruita da un
punto di vista ancora una volta del tutto insolito: quello dell’economia.
Attraverso le regole e gli sviluppi di “macro” e
“micro”economia guardiamo al nostro passato
recente, e le ricette e le delusioni sconfinano
nel presente.
Miserabili è per Paolini un work in
progress per vocazione, perché è anche un modo di
ragionare ad alta voce e
senza pregiudizi sull’influenza, sempre crescente, delle regole
(e dell’assenza di
regole) di mercato,
sul nostro modo
di immaginare il
futuro senza
progettarlo, di
vivere il presente, di rimuovere la memoria.
Come sempre Paolini
traduce in battute drammaturgiche, in gestica,
espressività attoriale, in
una koinée capace di toccare e coinvolgere tutti, le
oscure manovre di marketing da cui restiamo stritolati, le dinamiche economiche
che fanno parte del nostro
quotidiano eppure non riusciamo a cogliere limpidamente: Nicola, personaggio
che è il suo alter ego sulla
scena, chiede senza troppi giri
È assolutamente interessante e curioso fin dal
titolo – Miserabili: Io e Margaret Thatcher – il
nuovo spettacolo di Marco Paolini, uno degli
appuntamenti più attesi nella ricca vetrina di
drammaturgia contemporanea, presentata dallo
Stabile regionale nell’ambito di altri percorsi.
Impossibile resistere alla tentazione di chiedersi quale attinenza ci sia fra la grande politica
inglese e Paolini, e se i miserabili in questione
siano quelli celeberrimi di Victor Hugo, o se
il riferimento sia a più inquietanti ombre del
nostro tempo…
A svelare l’arcano è lo stesso autore e attore
bellunese, che in un’intervista al Corriere della
Sera ha commentato che solo i “miserabili”
più evidenti sono quelli che tendono la mano
ai margini delle strade, creando oggi scenari
di città alla Victor Hugo, ma “miserabili” siamo
anche noi, uomini-branco che accettiamo l’idea
che la nostra vita sia in mano al destino scritto
nell’oroscopo o alle oscillazioni della Borsa…
Impossibile a questo punto non aver intuito
che anche questa volta, Marco Paolini ci porrà
davanti a uno spettacolo dove si è costretti a
“sporcarsi le mani”, ad aprire gli occhi, a prendere una posizione… magari sorridendo dei
tic delle donne in carriera e delle frustrazioni
degli eterni “precari” del mondo del lavoro, ma
rendendosi alla fine ben conto delle direzioni –
non sempre positive – lungo le quali lo sviluppo,
l’economia, l’interesse ci hanno avviato negli
ultimi vent’anni. Un’evoluzione di cui la Lady di
Ferro è, secondo l’attore, una rappresentante
emblematica: «Anche se la deregulation l’ha
inventata Carter – spiega infatti Paolini nella
stessa intervista – fu la Thatcher a fare scuola
con quel famoso slogan a cui tutti i governi si
adeguarono: “Non esistono società, ma solo
uomini, donne e famiglie”. La Thatcher voleva
dire che il mercato deve reggersi da solo e
così se per tutto il Novecento le società, anche
le più dittatoriali, avevano sempre avuto un
ammortizzatore per proteggere i più deboli, da
quel momento saltano tutte le regole. Le conseguenze oggi sono sotto gli occhi di tutti».
S’incardina su questi temi – davvero singolari
6
Politeama Rossetti
dal 29 febbraio al 2 marzo 2008
hatcher
altri percorsi
appaiono davvero rari: com’è già stato – anche
al Politeama Rossetti – con il Racconto del Vajont,
I Tigi – Racconto per Ustica, Parlamento Chimico
dona agli spettatori una lente per guardare il
mondo con chiarezza, e valutarlo con le armi
dell’obiettività, dell’intelligenza e dell’ironia.
di parole alla Thatcher come mai il suo portafoglio è sempre più leggero, e ironizza sul “senso
d’eternità” che dà il fatto di pagare le rate…
L’ottimo trio musicale dei Mercanti di Liquore,
canta ballate su un’operatrice di call
center che s’illude di vivere meglio del padre
operaio, o sciorina impietoso l’elenco delle
rinunce di una donna in carriera.
Il teatro civile di Paolini si veste così di un senso
e di una necessità pressante, che oggi
testi di Andrea Bajani, Lorenzo Monguzzi,
Marco Paolini, Michela Signori
musiche dei Mercanti di Liquore:
Lorenzo Monguzzi, Piero Mucilli,
Simone Spreafico
con Marco Paolini
e i Mercanti di Liquore
produzione Jolefilm
durata 2 ore
senza intervallo
7
Parlami di me
Mattolini, e al centro dell’operazione un talento deciso e poliedrico come Christian De Sica,
c’era pure da attendersi qualche sorpresa…
La prima è forse che Parlami di me è uno spettacolo che coniuga verve e entusiasmo, umorismo e musica a quella tenerezza appassionata
per il mondo del palcoscenico che è racchiusa
nella frase di Vittorio De Sica, fino a raggiungere il profilo di una gustosa e sincera elegia
del mondo del teatro, dei suoi protagonisti, dei
suoi vezzi e dei suoi capricci.
Vi si intrecciano due linee narrative, da un lato
quella dei ricordi del protagonista che evolve a
volte supportata da grandi proiezioni evocative
«Christian – spiega Mattolini – racconta la sua
vita, gli inizi, i grandi maestri a cui si è riferito, a
cominciare da suo padre, ma parla anche della
responsabilità di portare cotanto nome,
del suo amore per la musica, della sua
predilezione per il jazz, lo swing, rende
omaggio ai grandi
miti della scena
canora americana
e si cimenta alla
sua maniera con
grandi classi-
«Eh, gli attori vanno capiti, perché sono
degli eterni bambini» diceva spesso il grande
Vittorio De Sica: e doveva saperlo bene, lui,
che da attore teatrale e cinematografico e
soprattutto da regista, aveva potuto incontrare e conoscere i più grandi protagonisti, come
pure i più umili interpreti secondari…
All’ombra di questa battuta, che guarda al
mondo dello spettacolo con furbizia ma
soprattutto con amore, si sviluppa Parlami di
me, con cui Christian De Sica torna a emozionare e incantare il pubblico del Politeama
Rossetti.
La prima volta, è stata musica e ballo nell’aprile
2001, con Tributo A Gershwin. Un Americano a
Parigi, che di certo ha lasciato al pubblico un
ottimo ricordo.
Lo spettacolo potrebbe apparire come un
chiassoso one man show, o di uno sfavillante
recital con tanto di orchestra e corpo di ballo
che attornia la star della serata, visto che la locandina fa
prevedere un cast ricchissimo e il sipario si alza su
una scalinata luccicante e
sulle note di All that jazz:
ma i grandi spettacoli sanno
stupire!
«Parlami di me non è un recital
– conferma infatti Marco Mattolini – anche
se dispone di un’orchestra dal vivo di venti
elementi e propone alcuni pezzi forti del
repertorio di Christian De Sica. Non è uno
one man show, anche se il protagonista si
cimenta con tutti i generi dello spettacolo dal
vivo, e nemmeno lo stand up di un mattatore in
vena di ricordi, ma un musical vero e proprio
che, attraverso l’esperienza e i gusti di questo
particolarissimo figlio d’arte, parla del teatro
e degli attori, con affettuosa ironia e convinta
partecipazione».
D’altra parte, da uno staff creativo che vanta
come autori i nomi di Maurizio Costanzo ed
Enrico Vaime (che hanno firmato alcuni fra i
più clamorosi successi del teatro e della tv
degli ultimi quarant’anni), alla regia il già citato
ci
del
teatro come
Goldoni e Shakespeare». Ha occasione di
mettere in luce la sua versatilità d’interprete,
capace nel canto, nel ballo e nella recitazione.
Dall’altro lato, c’è la storia minima e quasi da
backstage della compagnia che affianca il primo
attore De Sica, e rappresenta un affresco
spassoso dei vizi e dei tic dei teatranti, delle
loro fragilità e degli egocentrismi, ma anche
8
durata
1 ora e 45’
senza intervallo
Polliteama Rossetti
dal 4 al 9 marzo 2008
della loro indomita passione e
tenacia, che
li induce a
sacrificarsi per il
palcoscenico a cui
votano
coraggiosamente la
vita e il
cuore. Se tutto questo si traduce poi in un
cocktail piacevolissimo e spumeggiante di recitazione, musica, danza che contagia non soltanto il protagonista ma anche l’affiatato cast che
lo circonda – ove spiccano i nomi di Laura Di
Mauro e Giorgio Raucci e di una decina di altri
interpreti – la formula di uno spettacolo entusiasmante è concepita: uno spettacolo – come
vuole la lezione di Bob Fosse, irraggiungibile
genio del musical contemporaneo – che possa
essere fruibile ai più diversi livelli e rivolgersi
a tutti, dallo spettatore più sprovveduto all’intenditore più raffinato e competente.
musical
un musical
di Maurizio Costanzo
e Enrico Vaime
con Christian De Sica
Laura Di Mauro, Giorgio Raucci
e con
Mara Ariani Mazzei,
Stefania Caracciolo,
Simone Tuttobene,
Fabio De Filippis,
Alex La Rosa, Davide Marrone,
Chiara Monteforte,
Zheren Pan,
Laurence Patris, Gioia Vicari
produzione Giacaranda
9
Sala d’attesa
e donne, di illusioni e delusioni. È una convivenza
quasi dolorosa, in cui la tensione scaturisce dalle
continue oscillazioni fra la disponibilità al dialogo e
il disagio di dover ascoltare.
Ognuno di quei cuori racchiude in sé un segreto:
forse una fede troppo ingenua, o un rancore troppo cieco, forse una dolcezza inaridita, o un rimorso,
forse una fuga, o uno di quei dolori che possono
trovare, nel lavoro e nella compagnia, un po’ di sollievo, ma non la pace.
In Sala d’attesa i personaggi in scena
sono i primi
spettatori l’uno
dell’altro, e
si scoprono
allo
«Sala d’attesa – commenta l’autore e regista
Corrado Travan – è un atto d’amore nei confronti
del Novecento, pervaso com’è dai temi del viaggio,
dell’individuo, della solitudine, dell’angoscioso vivere quotidiano, e, sopra tutto, dal ricordo della Prima
Guerra Mondiale, il mostro insaziabile che divorò
l’Europa d’inizio secolo, e che subdolamente, ne
generò un altro, se possibile ancora più devastatore, a vent’anni di distanza. La Grande Guerra
mandò al massacro milioni di giovani innocenti,
indifesi, inermi, e li imprigionò nel fango delle trincee e nella morsa dell’inedia, schiacciandoli sino a
togliere loro l’umanità: lo spettacolo vuole provare
anche a ridar voce, idealmente, ad uno di quei giovani che, incapaci di accettare la propaganda nazionalistica e il falso mito della gloria, non hanno mai
capito perché furono mandati a morte. Inoltre, Sala
d’attesa vorrebbe evocare e restituire l’urgenza del
racconto di sé, come indispensabile premessa alla
comprensione e, quindi, alla tolleranza delle idee
altrui. “Nessuno sa mai niente degli altri”: ciascuno
di noi, forse, aspetta solo una domanda in più, per
cominciare a raccontare».
Corrado Travan, autore e interprete di Sala d’attesa,
è un artista di talento e con la sua compagnia – una
delle emergenti del territorio – trova quest’anno
ospitalità nel cartellone altri percorsi dello Stabile,
che da sempre ambisce a porsi quale vetrina delle
potenzialità artistiche della regione.
Lo spettacolo è ambientato in una piccola stazione
alle porte di Trieste, nel dicembre 1917, poche settimane dopo la disfatta di Caporetto: è una notte
freddissima e i tempi, ormai, sono difficili.
Aspettando un treno bloccato dal gelo, sei persone
si ritrovano in uno spazio sospeso e isolato: due
sorelle, una signora ricca, un impiegato, un giovane
silenzioso, un capostazione, immersi in un’attesa
forzata, che li costringe a dividere il tiepido calore
di una stufa, mentre il tempo intorno a loro scorre
lento, diafano e ghiacciato.
In questa situazione, è quasi naturale superare
quella soglia invisibile che separa gli sconosciuti,
fatta di barriere sociali, diffidenza, imbarazzo, e
investirsi l’un l’altro di confessioni ora disperate
ora fiduciose, toccando le cose semplici della vita:
storie di famiglie, di guerra, di padri e figli, di uomini
s
da Co
con Paolo Fagiolo, Gi
Sara Alzetta, Francesc
Chiara Beccari, Co
al pianoforte Ma
scene Gabriele Cancelli costumi Mar
produzione Compagn
si ringrazia Annalisa Zecchin, M
Enrico Cortellino, Maurizio Terpin,Ter
Massimo Mucchiut, Mar
Effe Emme Spettacoli, Marco Simoncin
10
durata
durata
1 ora e 35’ senza intervallo
Polliteama Rossetti
dal 27 febbraio al 2 marzo 2008
stesso tempo giudici e accusati, testimoni e vittime.
È un testo intimista, in cui i molti e minuti tasselli
delle singole storie individuali creano un mosaico
da osservare da lontano, in tutta la sua ampiezza,
perché solo nell’insieme ogni battuta, ogni gesto,
ogni sguardo, ogni sfumatura trova la sua giusta collocazione, e la sua giustificazione: per gli interpreti
è una prova di grande affiatamento e di recitazione
corale.
La musica scarna ma intensa di
Satie, suonata al pianoforte
dal vivo, offre piccoli interludi, e diviene ristoro,
sospensione: le note dilatano l’eco delle parole
già ascoltate e preparano ad accogliere quelle a
venire.
Sala d’attesa potrebbe essere definito un esempio
di “teatro da camera”, o forse un frammento di
teatro, perché sembra non avere, in fondo, un inizio
o una fine: quando il treno arriva, le parole si fanno
più rarefatte, i ruoli si ricompongono, i personaggi
si congedano, e qualcosa che è difficile definire ci
accompagna verso l’uscita.
altri percorsi
scritto e diretto
orrado Travan
iulio Morgan,
ca Campello,
orrado Travan
arco Barbato
rzia Degrassi
nia L’Argante
Marta Pertot,
rry Passanisi,
rio Campello,
ni,Tomaž Ban
11
Sweeney Todd
musica di Stephen Sondheim
libretto di Hugh Wheeler
con gli allievi della Bernstein School of Musical
Theatre di Bologna diretta da Shawna Farrell:
Andrea Croci, Alessandro Brachetti, Alessio
Schiavo, Alina Mancuso, Altijana Hidic,
Carolin Mayer, Caroline Mayer, Cristina
D’Amore, Daniele Palumbo, Davide Dalseno,
Elisa Colummi, Filippo Pollini, Francesca
Ashby, Gianluca Sticotti, Giovanni Piscopo,
Giulia Bertinelli, Loredana Colizzi. Luca
Santamorena, Marco Trespioli, Martina
Pezzoli, Mauro Di Maggio, Micaela Perardi,
Michael Anzalone, Nicola Anfuso, Riccardo
Berdini, Roberta Profeta, Roberto Fabra,
Simone Mastria, Stefania Paternò, Stefania
Seculin, Susanna Pellegrini,Tania Occhionero,
Tania Polla,Valentina Beretta
al pianoforte Maria Galantino
Sala Bartoli
dal 4 al 5 marzo 2008
durata 2 ore e 40’
fermando Trieste
quale punto d’osservazione davvero privilegiato per
chi ama questo
genere teatrale.
Gli allievi della
Scuola – che già
lo scorso anno,
diretti da Shawna
Farrell hanno dato
prova di talento e
seria formazione
artistica – interpreteranno con
grande passione
la storia noir di
quello che viene definito un “Thriller Musicale”
ricco anche di risvolti umoristici, e da molti considerato come uno dei massimi capolavori di Sondheim.
La sua superba partitura quasi operistica, il cui stile
è stato definito da Grand Guignol, spazia da numeri
comici come A Little Priest, a ballate romantiche
come Not While I’m Around e Johanna.
Questi ed il librettista Wheeler hanno basato il loro
adattamento della “leggenda del barbiere demone
di Fleet Street” sul dramma di prosa Sweeney Todd
di Christopher Bond, del 1973.
La versione di Wheeler si apre con il ritorno del
barbiere Sweeney Todd a Londra dopo 15 anni di
esilio. Todd viene a sapere che sua moglie è stata
uccisa e la figlia presa in affido dal crudele Giudice
Turpin, lo stesso che lo ha condannato all’esilio.
Per vendicarsi, affitta una stanza sopra il negozio di
Mrs Lovett che vende, per sua stessa ammissione, i
“peggiori tortigli di Londra”. Vi apre un negozio di
barbiere e attende l’occasione giusta per attirarvi
il giudice Turpin: nel frattempo Todd uccidere altri
clienti, tagliando loro la gola prima di passarli a Mrs
Lovett che li trasforma in delizioso ripieno per i
suoi tortigli. Nonostante alla fine riesca a vendicarsi
del giudice, la catarsi sembra essere raggiunta quando il barbiere viene eliminato a sua volta con uno
dei suoi stessi rasoi, e giace accanto al corpo della
moglie, che egli stesso ha ucciso scambiandola per
un’altra persona.
Sweeney Todd è da poco diventato un film firmato da
Tim Burton, con Johnny Depp ed Helena Bonham
Carter, che proprio in questi giorni incontra l’apprezzamento del pubblico nei cinema italiani, ma lo
spettacolo nasce come musical a Broadway, dove
debutta all’Uris Theatre il 1° marzo 1979.
Scritto dal grande Stephen Sondheim (Assassins, Into
the Woods) per le musiche e le liriche, su libretto di
Hugh Wheeler opo il debutto ebbe 558 repliche
consecutive aggiudicandosi otto Tony Awards, risultando il miglior Musical, il miglior libretto, la prima
partitura e ottenendo il riconoscimento anche per i
migliori attore e attrice protagonista e regista.
Un successo che non lascerebbe dubbi sull’opportunità di “esportare” il titolo sui palcoscenici
internazionali (Londra non si è fatta sfuggire l’occasione e Sweeney Todd ha ottenuto al Royal National
Theatre una delle sue più acclamate edizioni): per il
giovane mercato italiano del musical però, rappresenta ancora un titolo complesso da proporre, un
rischio eccessivo per le grandi produzioni.
Ecco allora che il Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia ne prende atto e – grazie alla collaborazione
con la Bernstein School of Musical di Bologna, che si
rinnova anche in questa stagione – porta per la prima
volta sul nostro palcoscenico Sweeney Todd, ricon12
Wild Weekend
di Clive Duncan
con James Ronan, Josephine Rogers,
Nathan Cable, Claire Ramsay
Sala Bartoli
dal 6 all’8 marzo 2008
fuori abbonamento
trovato una scusa
per sfuggire al
regime asfissiante
dei suoi genitori.
Sia che li spingano
intenzioni romantiche, avventurose, o la sete di
libertà, i tre sono
comunque attratti
dalla prospettiva
di notti sotto la
tenda e cieli stellati… Equipaggiati
con sacchi a pelo
e cibo in scatola,
i quattro si fanno lasciare da un taxi nel bosco, a 12
miglia dalla stazione, concordando che tre giorni più
tardi li avrebbe ripresi nello stesso posto. Iniziano
così la marcia e la costruzione del campo per la
notte… e a seguire anche i primi incidenti e litigi.
Shane non ha considerato correttamente gli approvvigionamenti d’acqua e ha difficoltà con il montaggio
della tenda; il problema dell’acqua di risolve con un
abbondante acquazzone che però lascia i protagonisti zuppi fino all’osso… Denise è la prima a mettere in discussione l’autorità di Shane. Si scopre che
Angus ha scordato l’apriscatole e ciò rende inutilizzabili tutte le scorte alimentari. La mattina seguente
i quattro sarebbero già pronti a chiudere il campo e
richiamare il taxi: peccato che Leanne abbia sentito il
bisogno di lamentarsi dell’avventura durante la notte
con le sue amiche, scaricando del tutto il cellulare!
Il piacevole weekend nella natura sta irrimediabilmente assumendo i tratti di un incubo! E il putiferio
continua: Angus si ferisce a un piede, Denise invece
sfodera senso pratico e trova acqua e funghi per
sfamare sé e gli altri. Sarà lei il nuovo capo? Se da un
lato la rivalità fra lei e Shane rende cupa l’atmosfera,
dall’altro Leanne muta piano piano il suo carattere,
e addirittura Angus si lascia conquistare dal nuovo
profilo dominante di Denise…
Per i ragazzi il weekend, per quanto faticoso e pieno
d’imprevisti si rivelerà una positiva e importante
esperienza di vita vera, costruttiva per il loro futuro
molto più di una gara ai videogiochi.
Anche se a Trieste esiste la tradizione di seguire
spettacoli in lingua in lingua straniera (basti pensare
alle serate di cinema in inglese, alla ricca attività di
conferenze e letture in tedesco e alla preziosa programmazione del Teatro Stabile Sloveno), retaggio
probabilmente della storica multiculturalità della
città, è stata una scommessa per il Teatro Stabile del
Friuli Venezia Giulia quella di proporre nella scorsa
stagione – dopo una lunga assenza dalle nostre scene
– uno spettacolo del Vienna’s English Theatre. Fra le
realtà teatrali più dinamiche della capitale austriaca,
il Vienna’s English Theatre propone nella propria
sede una programmazione tutta in lingua straniera e
produce contemporaneamente spettacoli recitati in
lingua originale. L’esito ottenuto dalla “scommessa”
dello scorso anno – vinta alla grande, visto l’apprezzamento che il pubblico triestino ha dimostrato per
Ricorda con rabbia di John Osborne – ha incoraggiato
a ripetere l’esperienza anche nella Stagione 20072008, che ospita un nuovo lavoro firmato dal teatro
viennese. La nuova proposta punta alla drammaturgia contemporanea e brillante di Clive Duncan,
autore di Wild Weekend. Lo spettacolo ha tutte le
qualità per suscitare appeal sia presso il pubblico
più maturo e preparato, che ne apprezzerà la bella
scrittura nonché la sottile analisi di certi aspetti
della realtà contemporanea, sia presso i giovani, che
sicuramente resteranno coinvolti dalla storia fresca
e avventurosa, di cui sono protagonisti proprio dei
ragazzi. I ragazzini delle grandi città oggi non conoscono altro che i giochi d’animazione al computer e
non hanno alcuna familiarità con la natura, sembra
aver pensato l’autore che per questo suo lavoro ha
immaginato che quattro compagni di scuola – Angus,
Leanne, Denise e Shane – decidessero di vivere
un finesettimana selvaggio nella natura. I quattro la
sentono come una prova di coraggio: Shane, che li
invita, sarà il capo della spedizione. Non immaginano però cosa veramente li attenderà e ognuno si
appresta a parteciparvi per una diversa motivazione:
Angus desidera soltanto divertirsi, Leanne invece
sarebbe interessata a Shane e Denise ha finalmente
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Il contrabbasso
di Patrick Süskind
versione italiana di Annabella Cerliani
e Maurizio Micheli
con Maurizio Micheli
e con Federico Vigorito,
Nina Splendor
regia di Marco Risi
scena di
Francesco Scandale
musiche a cura di Paolo Terni
produzione
Apas Produzioni
diretta da
Sebastiano
Calabrò
14
Sala Bartoli
dal 10 al 16 marzo 2008
altri percorsi
Che squadra insuperabile, quella formata da
Maurizio Micheli, Marco Risi e Patrick Süskind
per affrontare un tema delicato e attuale come
quello della nevrosi dell’uomo contemporaneo!
È in fondo questo, il tema che sta al centro del
divertente e pungente testo dello scrittore
tedesco Il contrabbasso e – come è sua inclinazione – Süskind lo ha affrontato con ironia e
molta obiettività, dipingendo un ritratto della
nostra realtà molto divertente, ma non privo
di qualche inquietante spunto di riflessione, su
quella che potrebbe fra poco essere anche la
nostra situazione…
Tale materia, nelle mani di Marco Risi – un
regista molto stimato e particolarmente sensibile ai temi più delicati dell’attualità (basta
pensare a film di grandissimo successo come
Mery per sempre, Il muro di gomma, Il Branco) –
riceve una rilevanza e uno spessore impensati,
senza che contemporaneamente nulla della
leggerezza e brillantezza della scrittura vada
perduto.
E nei panni del protagonista, non poteva
esserci un interprete più adatto: la sicurezza
interpretativa, la intensa espressività e il piglio
nevrotico di Maurizio Micheli (che ritorna al
Rossetti dopo il successo, la stagione scorsa,
nella divertente commedia La presidentessa,
al fianco di Sabrina Ferrilli), assicureranno a
Franz Tricarico un profilo irresistibile, sia negli
accenti di brillante umorismo sia in quelli di
delicata fragilità.
Tricarico è un contrabbasso di fila dell’Orchestra di Berlino: nato nella capitale tedesca, ma
con ascendenti mediterranei, vive in un bunker
insonorizzato al novantacinque per cento. La
spessa imbottitura delle pareti gli consente
una vita apparentemente tranquilla, metodica
da “manovale della musica”: tutto casa e teatro, prove e studio ed esecuzioni, senza mai
sgarrare…
Potrebbe essere una vita almeno poetica, un
po’ bohémien, se il povero contrabbassista
fosse sereno: ma non è così. Le armonie
dell’ensemble orchestrale celano in realtà
un mondo di odio e di rivalità reciproche, di
frustrazioni e rancori: quanta competizione
tra gerarchie e famiglie di strumenti per eseguire, ad esempio, il famoso Forellen Quintet di
Schubert!
Il monolocale rifugio, protegge il ménage quotidiano di Franz dal frastuono irritante della
città, gli permette di rinchiudersi nella sua
bolla di musica e isolarsi da quanto il mondo
ha di meschino e doloroso… In realtà le mura
insonorizzate non sono che la metafora di uno
schermo psicologico che il musicista, timido,
frustrato, devastato dalla solitudine, ha frapposto fra sé e gli altri.
Con loro vuol evitare ogni contatto, dimenticando difficoltà, arrivismo, prevaricazioni,
esibizionismo, tutte linee comportamentali
che condannano gli uomini-massa, pur colti e
sensibili, all’emarginazione, all’impossibilità di
riuscire a comunicare.
Un po’ come già accade a Franz Tricarico, che
non riesce a dichiarare il suo amore a Sara,
dolce mezzosoprano che mai, guarda il povero
contrabbasso di fila…
Nella solitudine del protagonista, stregato
dalla presenza del monumentale strumento,
irrompe però il giovane figlio della portinaia,
intenzionato a studiare contrabbasso. La sua
presenza scioglie Franz in un profluvio di parole, di cose mai dette, di dichiarazioni d’amore,
che diventano via via invettive, allucinazioni,
fatue speranze di una vita smarrita.
Süskind concepisce così una figura che ci
incarna un po’tutti, e invitandoci a ridere ci
convince a meditare sull’uomo di oggi, smarrito e confuso in un mondo caotico.
Nato a Münsing nel 1949, lo scrittore ha esordito col testo teatrale Il contrabbasso (scritto
nel 1981 e pubblicato tre anni dopo) e ha poi
ottenuto grandissimo successo con il romanzo
Il profumo divenuto un bestseller mondiale,
tradotto in più di venti lingue (1985) e recentemente divenuto anche un film.
Successivi sono Il piccione e Storia del signor
Sommer..
di Ilaria Lucari
15
TRIESTE
POLITEAMA ROSSETTI
28.05.2008-1.06.2008
12 -16 marzo
11 marzo
10 - 16 marzo
6 - 8 marzo
4 - 5 marzo
4-9 marzo
29 feb- 2 mar
27 feb - 2 mar 26-28 febbraio
i prossimi appuntamenti
La Fin des Terres
Compagnia Philippe Genty
Platea A-B Interi € 39 Ridotti € 33 Platea C Interi € 35 Ridotti € 29
I Gall Interi € 29 Ridotti € 24 II Gall Interi € 24 Ridotti € 19 Logg € 7.50
Platea A-B 3★★★ Platea C-I Gall 2★★ II Gall 1★
Sala d’Attesa
scritto e diretto da Corrado Travan
Interi € 15
Ridotti € 12,50
Posto unico 1★
Miserabili
con Marco Paolini e i Mercanti di Liquore
Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16
Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12
Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★
Parlami di me
un musical di Maurizio Costanzo e Enrico Vaime con Christian De Sica
Platea A-B Interi € 47 Ridotti € 41 Platea C Interi € 40 Ridotti € 35
I Gall Interi € 35 Ridotti € 30 II Gall Interi € 27 Ridotti € 24 Logg € 10
Platea A-B 4★★★★ Platea C 3★★★ I Gall 2★★ II Gall 1★
Sweeney Todd
con gli allievi della BSMT - Bernstein School of Musical Theater
diretta da Shawna Farrell
Interi € 15 Ridotti € 12,50
Non è possibile acquistare i biglietti con l’abbonamento stelle.
Wild Weekend
di Clive Duncan produzione Vienna’s English Theatre
Interi € 15
Ridotti € 12,50
Non è possibile acquistare i biglietti con l’abbonamento stelle.
Il Contrabbasso
di Patrick Süskind regia Marco Risi
con Maurizio Micheli
Interi € 15 Ridotti € 12,50
Posto unico 1★
Mario Biondi. I love you More. live 2008
Platea A-B Interi € 57.50 Ridotti € 55 Platea C Interi € 46 Ridotti € 44
I Gall Interi € 34.50 Ridotti € 33 II Gall Interi € 28.75 Ridotti € 27
Loggione € 15
Non è possibile acquistare i biglietti con l’abbonamento stelle.
La Lacrime Amare di Petra von Kant
di Rainer Werner Fassbinder regia Antonio Latella con Laura Marinoni
Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16
Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12
Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★
Chicken & Cocktail
Manhattan
€ 6,00
Daiquiri
€ 6,00
Sex on the Beach
€ 6,00
Tequila Sunrise
€ 6,00
Stinger
€ 6,00
Caipiriña & Co.
€ 6,00
Vodkatini
€ 6,00
Margarita
€ 6,00
Martini Cocktail
€ 6,00
Blue Martini
€ 6,00
Long Island Ice Tea
€ 6,00
B 52
€ 6,00
Hemingway
€ 6,00
Flying Lion
€ 6,00
Salsa Pimiento
€ 6,00
Dry Fly
€ 6,00
Sugar & Cocktail
Sweet Buddha
€ 6,00
South Winter
€ 6,00
Midori Sour
€ 6,00
Cosmopolitan
€ 6,00
Alexander
€ 6,00
Piña Colada
€ 6,00
Mai-Tai
€ 6,00
Snowing Orient
€ 6,00
café Rossetti
Snacks
Formaggi, Mostarde,
Confetture e Mieli
€ 6,00
Chicken Tandoori
€ 7,00
Bruschetta, pomodoro candito, bottarga
€ 6,00
Puntarelle & acciughe
€ 7,00
Piatti
Mistica ….”insalata d’erbe”
alla nizzarda
€ 12,00
Mistica ….”insalata d’erbe”
pesciolini e cereali
€ 12,00
Pesce & carne in crudo
€ 13,00
Carpaccio... nuova veste
€ 12,00
Pastapadella.... 500righe, erbe,
pomodoro, taggiasche,
burrata
€ 12,00
Pastapadella.... vermicelli, aglio, olio,
crostacei, pesciolini e pomodoro € 14,00
Stracciatella 38°, Piovra Bruciata
lardo di colonnata
€ 14,00
Pesciolini grigliati, sedano, rapa,
olio tergeste, kren
€ 14,00
Piccoli filetti di manzo
e patate alla provenzale
€ 15,00
è aperto
Il Café Rossetti
dal lunedì al sabato
dalle 18 alle 01.
Per informazioni e prenotazioni
040-578882, 040-3593528.
I miei formaggi
€ 13,00
Abbonamento... cibario
a quattro portate
€ 28,00
Dolci
Soufflè al cioccolato e gianduia
Mantecato alla mandorla
€ 6,00
Pistacchiotto
€ 6,00
Dolcegioco
€ 7,00
€ 10,00
i nostri piatti sono comprensivi di coperto & servizio
news
Al via i lavori per permettere al Rossetti di ospitare lo spettacolo
Sopralluogo tecnico in Inghilterra
Una delegazione del Teatro Stabile ha assistito al montaggio del musical
Una delegazione del Teatro
Stabile composta dal direttore organizzativo Stefano
Curti, dal responsabile tecnico Paolo Giovanazzi e
dal responsabile fonico Carlo
Turetta ha assistito nei giorni
scorsi al montaggio del musical “Cats” presso il Mayflower
Theatre di Southampton,
nell’Inghilterra meridionale,
dove lo spettacolo rimarrà
in scena fino al prossimo
8 marzo.
I responsabili dello Stabile
regionale hanno potuto verificare in prima persona
tutte le fasi del montaggio
e hanno sviscerato con i
tecnici inglesi i problemi
che potrebbero sorgere in
occasione dell’arrivo dello
spettacolo a Trieste, prima
tappa del breve tour italiano di “Cats”. Lo spettacolo
presenta infatti numerose
strutturali che prenderanno
il via nei prossimi giorni
e che sono stati concordati
con la produzione inglese.
Tali interventi consentiranno al Rossetti di ospitare
senza problemi anche in
futuro produzioni di grandi
dimensioni, adeguandolo agli
standard dei grandi teatri
europei.
Notevolissimo è poi l’impianto fonico e quello delle luci
(sono un centinaio i riflettori
difficoltà di carattere tecnico
per poter essere allestito
al Politeama Rossetti: alcuni elementi scenici hanno
dimensioni ragguardevoli e
un peso che raggiunge le
4 tonnellate (una situazione del tutto anomala per
una produzione teatrale). Per
permettere l’ingresso di tali
attrezzature sul palcoscenico
del teatro e la movimentazione sullo stesso saranno necessari alcuni lavori
20
“motorizzati” che permettono
di realizzare effetti di grande
fascino).
La produzione viaggia su
otto tir da 18 metri, e anche
qui le difficoltà da superare
non saranno poche, viste le
dimensioni piuttosto anguste
della via Crispi, sulla quale
è situata la porta d’ingresso
al palcoscenico. Nel montaggio dello spettacolo sono
impiegate una settantina di
persone: alcune arriveranno
appositamente dall’Inghilterra,
mentre le altre saranno individuate direttamente dal teatro ospitante. L’allestimento
richiede tre giorni completi
di lavoro. Nel corso degli
incontri con la produzione
inglese si è anche parlato della promozione dello
spettacolo, con particolare
riguardo alle modalità di
utilizzo del celebre logo.
un assaggio della prossima stagione
Al via
la prevendita
per gli abbonati
recite e prezzi
Dall’11 marzo i biglietti per tutti
Calendario delle recite
mercoledì 28 maggio
ore 20.30 - turno M
giovedì 29 maggio
ore 20.30 - turno libero
venerdì 30 maggio
ore 20.30 - turno O
sabato 31 maggio
ore 16.00 - turno libero
ore 20.30 - turno N
domenica 1° giugno
ore 16.00 - turno P
ore 20.30 - turno libero
È un evento di straordinaria
rilevanza l’arrivo di “Cats”
al Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia: il più celebre
e amato fra i musical, sarà
in scena al Politeama Rossetti
dal 28 maggio all’1 giugno
2008 nell’originale edizione
inglese, per la regia di Trevor
Nunn. Martedì 26 febbraio è
partito il periodo riservato
alla prenotazione dei biglietti
per gli abbonati del Teatro
Stabile e per i possessori
dell’abbonamento “stelle”. La
prelazione per gli abbonati
si protrarrà fino al 10 marzo.
A partire dall’11 marzo, sarà
aperta a tutti la vendita
dei biglietti. Scadenze fondamentali, vista l’attenzione
e la richiesta suscitata da
“Cats” fin dal primo annuncio
dello spettacolo a Trieste.
Lo spettacolo è presentato al Rossetti quale evento
straordinario: per chi ha
sottoscritto un abbonamento
alla stagione dello Stabile
sono stati previsti comunque, però, alcuni benefit. Gli
abbonati Platinum, Gold e
Musical potranno acquistare il
biglietto mantenendo il posto
e il turno che spetta loro per
i musical. Fin dal 26 febbraio
tutti gli altri abbonati a
turno fisso e gli abbonati
“stelle” potranno acquistare i
biglietti o ritirare i tagliandi
di abbonamento. Per i posti
di “Cats” si potranno spendere solo ricariche e stelle
acquistate nel 2008: per chi
volesse acquistare nuove stelle
dal 26 febbraio al 10 marzo
saranno in vendita nuovi
“abbonamenti con le stelle”
ai prezzi seguenti: 12 stelle
€126; 12 stelle (abb. prosa)
€117; 12 stelle Junior €72 e
12 stelle Università €60.
Platea A
Interi € 65 rid. abb. turno fisso € 53
over 65/under 25 € 55
Platea B Interi € 60
rid. abb. turno fisso € 50
over 65/under 25 € 52
Platea C Interi € 50
rid. abb. turno fisso € 42
over 65/under 25 € 45
I Galleria
Interi € 40, rid. abb. turno fisso € 32,
over 65/under 25 € 36
II Galleria
Interi € 35, over 65/under 25 € 31
Loggione Interi € 16
Abbonamenti con le stelle
Platea A-B 5 stelle, Platea C 4 stelle,
I e II Galleria 3 stelle
21
news
diretto da Antonio Calenda
Il prossimo anno
un suo testo inaugurerà la stagione della Sala Bartoli
Addio a Roberto Damiani
È stato presidente del Teatro Stabile regionale dal 1994 al 2001
Roberto Damiani ci ha
lasciato lo scorso 18 febbraio. L’ex assessore alla cultura del Comune di Trieste ha
ricoperto un ruolo fondamentale nella recente storia
del Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia, del quale è
stato presidente dal 1994
al 2001.
Sua è stata infatti la scelta
di portare a Trieste il direttore Antonio Calenda, e suo
è stato il decisivo impulso
a promuovere la diversificazione dell’offerta culturale
dello Stabile, allargandola
al musical e alle altre
forme di spettacolo dal vivo
che contraddistinguono oggi
l’attività del Teatro.
Numerosi furono i risultati
ragguardevoli conquistati
dal Teatro negli anni della
sua presidenza, primo fra
tutti l’inversione del trend
posto il testo “La vita xe
fiama”, traendolo dall’opera
del grande poeta gradese Biagio Marin. Già nel
dicembre 2007 il consiglio
d’amministrazione dello
Stabile aveva deliberato –
fra le nuove produzioni
per il 2008 – una nuova
messinscena di tale testo
quale inaugurazione della
Stagione 2008-2009 della
Sala Bartoli.
negativo di calo degli abbonamenti che aveva contraddistinto le precedenti
gestioni. Da ricordare poi
l’arrivo a Trieste dei grandi
maestri del teatro italiano,
da Vittorio Gassman (che
scelse proprio lo Stabile
regionale per concludere
la sua carriera), a Marcello
Mastroianni.
Fu grazie al suo intervento
che il Comune riuscì a
recuperare i fondi necessari alla ristrutturazione del
Politeama Rossetti, che - pur
tra qualche difficoltà - fu
portata a termine in soli 18
mesi, garantendo al Teatro
Stabile un “esilio” di una
sola stagione e mezza alla
Sala Tripcovich.
Damiani aveva già collaborato con il Teatro Stabile
prima della sua presidenza.
Nel 1992 aveva infatti com22
Ora più che mai questo
allestimento rappresenterà
il più sentito omaggio dello
Stabile a Roberto Damiani.
Ci fa piacere che la notizia
di questa decisione del
Teatro gli sia stata data
qualche giorno prima della
sua morte e abbia forse
potuto rappresentare un
breve momento di felicità
nella difficoltà della malattia
che lo aveva colpito.
un assaggio della prossima stagione
La rigenerazione
debutta
a Milano
Con il grande Gianrico Tedeschi
flash
Successo per “Pomeriggi d’inverno”
Ha chiuso all’insegna del “tutto
esaurito” la rassegna “Pomeriggi
d’inverno” realizzata dal Teatro
Stabile del Friuli Venezia Giulia
in collaborazione con il CTA di
Gorizia. Quattro gli spettacoli in
programma, tra cui il ritorno
del “Varietà” con i Piccoli di
Podrecca. Alla rassegna hanno
assisito oltre 2000 spettatori,
con una larga maggioranza di
bambini.
Sweeney Todd al Cinema Nazionale
Debutta martedì 26 febbraio
al Teatro Franco Parenti di
Milano “La Rigenerazione” di
Italo Svevo, nuova coproduzione tra il Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia e
a.Artisti Associati di Gorizia.
Lo spettacolo, diretto da
Antonio Calenda e interpretato da Gianrico Tedeschi
Gli abbonati del Teatro Stabile
possono assistere a prezzo speciale al film-musical “Sweeney
Todd”, di Tim Burton, con
Johnny Depp, in programmazione
in questi giorni al Cinema
Nazionale 1. Esibendo l’abbonamento del Rossetti alla cassa del
Cinema dal lunedì al venerdì è
prevista una riduzione speciale
(€ 4,50 anziché € 7,00)
sarà in scena a Milano fino
a domenica 9 marzo. Nelle
scorse settimane lo spettacolo ha ottenuto un notevole
successo di pubblico e critica
nelle recite in programma
nel circuito del Friuli Venezia
Giulia. Dopo le due settimane milanesi lo spettacolo
inizierà un lungo tour.
23
Adolfo Levier (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92
il colore del benessere sociale
Non può esserci stabile ricchezza economica
senza ricchezza spirituale.
In qualsiasi ambito siano rivolti
– dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura,
all’arte, al tempo libero –
gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati
da concreto impegno verso la collettività.
In una società evoluta
sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità
il colore del benessere sociale.
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