Torino Milano
Festival Internazionale
della Musica
04 _ 21 settembre 2013
Settima edizione
Settembre
Musica
Milano
Piccolo Teatro Studio
Expo
Fantasie e flirt viennesi
nel nome di Johannes Brahms:
Fritz Kreisler, Váša Příhoda,
Richard Strauss e altri
Giovedì 5.IX.13
ore 17
Fulvio Luciani violino
Massimiliano Motterle pianoforte
°
2
Fantasie e flirt viennesi nel nome di Johannes Brahms
A Vienna, negli ultimi anni dell’impero asburgico, il walzer disegnava i ritmi
simultanei di un’allegra spensieratezza e del malinconico presentimento del
declino. Circolava però anche un pensiero musicale più ricco e stratificato,
forte di una profonda e radicata tradizione. Questo concerto prova a rendere
la ricchezza di quella vita musicale accostando alla musica di viennesi d’adozione come Brahms e di viennesi nativi come Richard Strauss, quella di
grandi virtuosi in un intreccio di rimandi e riferimenti incrociati, che hanno
al centro proprio Brahms. I Walzer op. 39 furono scritti tra il 1864 e il 1870,
quando il compositore amburghese si trovava a Vienna, e possono essere letti
come una risposta creativa all’immersione nell’universo schubertiano: in quel
periodo, infatti, Brahms aveva curato, per l’editore Spina, le edizioni di tre
dei quattro Impromptus e dei Ländler di Schubert. L’Intermezzo op. 117 e la
Sonata op. 120 n. 1 appartengono all’ultimo periodo compositivo di Brahms.
Gli intermezzi op. 117 furono definiti dallo stesso Brahms «ninnenanne per i
miei dolori»; altissimo raggiungimento della musica da camera brahmsiana,
la sonata in fa minore op. 120 n. 1 era stata concepita per clarinetto e pianoforte o per viola e pianoforte. L’ascolteremo qui in un’ulteriore trascrizione,
più tarda, di Mario Castelnuovo-Tedesco, compositore della prima stagione
novecentesca italiana. A differenza di Brahms, Richard Strauss nella capitale
absurgica vi era nato, e fu uno dei grandi interpreti di quella fase di declino
che viene comunemente chiamata finis Austriae. Die Rosenkavalier (1911),
con la sua ambientazione settecentesca, e la scrittura letteraria di un poeta
come Hugo von Hofmannsthal, è un po’ l’emblema di quel senso di malinconico commiato di cui anche la musica di Strauss è piena. Il walzer rappresenta
proprio l’anima svanita dello spirito viennese. Lo ascoltiamo nella trascrizione
per violino e pianoforte di Váša Příhoda, «virtuoso dalla tecnica brillante e
dagli atteggiamenti di sapore romantico e zigano» che sembra fosse stato
scoperto da Toscanini mentre sbarcava il lunario suonando in un’orchestra da
caffè a Milano. Le Danze ungheresi brahmsiane si accompagnano ad altre due
figure tutt’altro che marginali. Jospeph Joachim, grande virtuoso, fu amico
intimo di Brahms, e destinatario del suo Concerto per violino. Fritz Kreisler,
oltre che virtuoso altrettanto prestigioso, fu anche compositore. Le Tre danze
antiche viennesi ne manifestano insieme il talento virtuosistico e l’immaginazione compositiva.
Fulvio Luciani è stato allievo di Paolo Borciani, primo violino del Quartetto
Italiano, e anche di Franco Gulli e Norbert Brainin. È stato fondatore e primo
violino del Quartetto Borciani, eredità ideale dell’indimenticabile Quartetto
Italiano. Ama seguire percorsi non ovvi: per primo ha suonato, presso la
Fondazione Cini di Venezia, i Capricci di Camillo Sivori, celebre virtuoso
genovese e unico allievo di Paganini; ha registrato un disco e in video l’integrale per violino e pianoforte di Robert Schumann; accanto al repertorio più
noto, esegue l’intero ciclo delle Sonate e Partite di Bach ‘a solo’ e nella rara
versione con pianoforte di Schumann.
Massimiliano Motterle è stato premiato in più di venti concorsi nazionali e
internazionali tra cui il Concorso Liszt di Budapest, il Concorso di Cincinnati,
il Concorso Iturbi di Valencia e il Concorso Pianistico Internazionale Franz
Liszt. Pianista lisztiano per eccellenza, ha avuto l’onore di eseguire i 12 Studi
d’esecuzione trascendentale su uno dei pianoforti Bösendorfer appartenuti a
Liszt. È attivo anche nell’organizzazione: nel 2010 ha fondato, e da allora
dirige, il Festival Onde Musicali di Iseo. La sua discografia comprende alcuni
capisaldi della letteratura pianistica tra i quali le Quattro ballate di Chopin.
Johannes Brahms (1833-1897)
16 Valzer op. 39 (1865)
per violino e pianoforte (versione di Paul Klengel)
Sonata in fa minore per pianoforte e clarinetto op.120 n. 1
versione per violino e pianoforte di Johannes Brahms (1895)
20 min. ca
23 min. ca
Allegro appassionato
Andante un poco adagio
Allegretto grazioso
Vivace
Fritz Kleiser (1875-1962)
Tre antiche danze viennesi (pubbl. 1910)
10 min. ca
Liebesfreud
Liebesleid
Schön Rosmarin
Johannes Brahms
Intermezzo op. 117 n. 2 (1892)
versione per violino e pianoforte di Mario Castelnuovo-Tedesco
5 min. ca
Richard Strauss (1864 – 1949)
Valzer da Rosenkavalier (Il cavaliere della rosa) (1911)
versione per violino e pianoforte di Váša Příhoda (1943)
5 min. ca
Johannes Brahms
Danze ungheresi
n. 17 versione per violino e pianoforte di Fritz Kreisler (1879)
n. 6 versione per violino e pianoforte di Joseph Joachim
Fulvio Luciani, violino
Massimilano Motterle, pianoforte
In collaborazione con
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
10 min. ca
Il Festival MITO continua
fino al 21 settembre...
Una selezione dei concerti dei prossimi giorni
Per maggiori info www.mitosettembremusica.it
5.IX • Salvatore Accardo e la sua Orchestra
da Camera Italiana
5.IX • Oblivion con uno spettacolo comico
sull’Otello di Shakespeare
6.IX • Il Requiem di Verdi in versione jazz
con Giovanni Falzone nella cornice
insolita del Cimitero Monumentale
7.IX • Truls Mørk con la voce intensa
del suo violoncello
8.IX • Le musiche di Nino Rota per i film di Fellini
con l’Orchestra Italiana del Cinema
e proiezioni multimediali
8.IX • Dean Bowman, riconosciuto da Madonna
come la «voce di un Dio» e da Sue Mingus
«la più importante voce del jazz»
Milano Torino unite per il 2015
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