Arrivare a cure che colpiscano il male alla radice rappresenta l’obiettivo di fondo della ricerca. Torna anche quest’anno la settimana della Ricerca Italiana FC, che si svolgerà dal 23 al 29 ottobre. Cos’è la Fibrosi Cistica La fibrosi cistica è la più diffusa malattia genetica nelle popolazioni di razza bianca. Essa viene trasmessa dai genitori attraverso un gene mutato, il gene CFTR, di cui sono portatori sani il 4-5% della nostra popolazione. Due genitori portatori possono generare un figlio malato, che avrà prima o poi, poco o tanto, problemi di grave malattia polmonare, problemi di insufficienza pancreatica, talora di cirrosi epatica e di danno ad altri organi, spesso problemi di crescita. È una malattia che accorcia la vita, che viene guadagnata nella maggior parte dei pazienti al prezzo di intense e continue cure quotidiane. Ne nasce affetto un bambino su circa 2500, ma altri, ancora poco riconosciuti, possono esserne colpiti in forma atipica o sfumata e quindi di difficile diagnosi. 23-29 ottobre: Settimana Della Ricerca Italiana per la Fibrosi Cistica eventi Fibrosi Cistica La trasmissione di questo gene mutato da entrambi i genitori ad un figlio rende le cellule che rivestono internamente molti organi e canali (cellule epiteliali dei bronchi, del pancreas, dell’intestino, dei dotti biliari, delle ghiandole del sudore, etc.) difettose di una proteina fondamentale (la proteina può anche essere presente ma funzionare male), detta proteina CFTR, che normalmente presiede ad alcune funzioni di trasporto di sali e di difesa contro le infezioni. Questo difetto comporta che le secrezioni di tali organi siano dense e poco scorrevoli e tendano a ristagnare o ad occludere dotti e canali, con danno progressivo degli organi interessati. Il pancreas si atrofizza e non libera i suoi enzimi digestivi, l’intestino si occlude, il fegato trattiene bile, i bronchi si ostruiscono e si infettano, con progressive lesioni dei polmoni fino a provocare insufficienza respiratoria irreversibile. Il 10% dei malati nasce con occlusione intestinale da meconio denso (ileo da meconio), altri incorrono in occlusioni intestinali più tardivamente. L’eccessiva sudorazione nel bambino piccolo comporta rischi gravi (il difetto di base rende le ghiandole sudoripare incapaci di diluire il sudore normalmente prodotto, che risulta pertanto molto concentrato in sale). Il problema di maggiore impatto rimane quello respiratorio, su cui si gioca il destino di salute dei malati. Vi è peraltro una grande varietà di forme e quindi di decorso clinico della malattia: questo dipende in parte dal tipo di mutazioni che sono state trasmesse (si conoscono oltre mille mutazioni di questo gene) ma anche dalla precocità e qualità dei trattamenti prescritti nonché dall’aderenza del malato a tali prescrizioni. Come si manifesta? La fibrosi cistica può dare segno di sé già nella vita fetale con un’ostruzione intestinale, svelabile dall’ecografia che viene fatta di routine al 2° trimestre nella donna in gravidanza. Può manifestarsi alla nascita con un’ostruzione intestinale da meconio denso (ileo da meconio, nel 15% dei casi). Tuttavia, ostruzioni intestinali possono presentarsi anche in età successive: nell’adolescente e nell’adulto non è raro un quadro di alutare 19 impatto fecale nella parte iniziale del grosso intestino. In gran parte dei casi la malattia esordisce nel lattante con un rallentamento della crescita in peso e lunghezza, accompagnato a defecazione abbondante e maleodorante con addome globoso (per insufficienza pancreatica, 85% dei casi). Assai comune a qualsiasi età è la tosse protratta, spesso con espettorazione muco-purulenta, sulla base di bronchiti o bronchioliti, in genere di lunga durata e spesso ricorrenti. Una storia di bronchiettasie con espettorazione muco-purulenta fa sospettare la fibrosi cistica a qualsiasi età . L’eccessiva sudorazione (nella stagione calda e negli episodi febbrili) può portare alla sindrome da perdita di sali (per l’eccessivo contenuto di sale nel sudore), che può mettere in pericolo la vita del bambino piccolo. La malattia polmonare cronica, che colpisce prima o poi la maggior parte dei soggetti è sostenuta in genere dall’infezione ad opera di batteri particolari, soprattutto Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus, e può complicarsi con atelettasie (aree di polmone non aereate), bronchiettasie (bronchi dilatati), talora pneumotorace (aria nel cavo pleurico), emottisi (sanguinamento di vasi sanguigni bronchiali). Abitualmente si ha una sinusite cronica, talora con formazione di polipi nasali. In una parte dei malati si può avere un interessamento del fegato, da ristagno di bile densa nei vasi biliari, con una forma di cirrosi, detta “cirrosi biliare colostatica”. Comune nei maschi una condizione di infertilità, da ostruzione dei dotti deferenti, mentre nelle femmine vi è solo una ridotta fertilità. Alcuni malati possono non presentare alcun sintomo per mesi o anche anni. Il 10-15% dei casi non ha insufficienza pancreatica. Accanto alle forme con manifestazioni conclamate precoci vi sono infatti forme ad andamento più mite, con manifestazioni più ritardate o ridotte solo a limitati sintomi. Alcune di queste forme sono dette “atipiche”: tra queste, l’infertilità maschile da assenza congenita dei dotti deferenti, senza altri chiari sintomi di FC. Ed ancora vi sono casi di pancreatite cronica o acuta ricorrente, senza altre manifestazioni, che riconoscono come causa la fibrosi cistica. Come si riconosce 20 www.salutare.info Una persona è considerata malata di fibrosi cistica se presenta un test del sudore positivo, cioè una concentrazione elevata di sale misurata su un campione di sudore opportunamente stimolato e raccolto. Questo test viene fatto a persone con disturbi compatibili con la malattia: tosse abituale, malattia polmonare protratta, diarrea abituale (feci voluminose ed untuose), denutrizione, ma anche altri sintomi comuni ad altre malattie. Si fa anche a persone con altri malati in famiglia anche se stanno apparentemente bene. Vi sono però anche forme di fibrosi cistica in cui il test del sudore risulta normale o dubbio: in questi casi l’analisi delle mutazioni del gene CFTR su DNA estratto da cellule del sangue può essere risolutiva. malattia a livello molecolare. Torna anche quest’anno la settimana (la quarta) della Ricerca Italiana FC, che si svolgerà dal 23 al 29 ottobre. L’evento intende essere un momento speciale di richiamo a tutta la popolazione su un problema ancora poco conosciuto e per risolvere il quale dobbiamo mettere insieme molte risorse umane ed economiche. Anche ad Avellino la delegazioni FFC guidata dal presidente Wanda Dello Russo intraprenderà una forte campagna di informazione e di raccolta fondi con stands presso cui sarà possibile effettuare la vostra donazione e attraverso la vendita di gadgets i proventi saranno interamente devoluti alla Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica di Verona. Come si cura Non disponiamo ancor oggi di una terapia causale (mirata cioè al difetto di base della malattia): il trattamento si basa pertanto su un sistema di cure palliative, finalizzate a correggere le disfunzioni e le complicanze di singoli organi ed apparati. Tuttavia i trattamenti oggi disponibili curano in parte i sintomi ed alcune complicanze ma non incidono sul difetto che sta alla base della malattia. Arrivare a cure che colpiscano il male alla radice rappresenta l’obiettivo di fondo della ricerca, che peraltro deve esplorare anche strade possibili per trattamenti più razionali ed efficaci dei sintomi già manifesti e delle complicanze della malattia. I problemi aperti sono molti, a cominciare dal bisogno di conoscere meglio come nasce e si sviluppa la L’iniziativa che vedrà protagonista la città di Avellino nell’ambito della settimana per la raccolta fondi, sarà l’evento-incontro del 27 ottobre dal titolo “Vorrei. Rock per la fibrosi cistica”, che si terrà al Centro sociale Samantha della Porta di Avellino con inizio alle ore 18,00. Alla manifestazione, organizzata in collaborazione con l’assessore alle politiche sociali di Avellino, prenderanno parte il dr. Vincenzo Carnevale del Centro fibrosi cistica di Napoli, il presidente della Delegazione FFC di Avellino Vanda Dello Russo, l’Assessore alle politiche sociali del Comune di Avellino Dr.ssa Giova. Seguirà lo spettacolo musicale in cui si esibiranno i gruppi rock Tom Bosley e Funny Dunny. Gli intervalli saranno gestiti dal DJ Binil Giampy. Prendere parte all’evento vi consentirà non solo di contribuire alla ricerca ma soprattutto di prendere coscienza di questa malattia genetica particolarmente insidiosa. Dal 1 ottobre all’11 novembre entrerà, inoltre, in azione la campagna SMS per la Ricerca CF (vedere informazioni in SMS per la Ricerca CF dal 1 ottobre all’11 novembre 2006). Ogni messaggio che ivierete al 48588 produrrà 1 euro per finanziare i progetti di ricerca CF 2006. Hanno aderito all’iniziativa i gestori Vodafone, TIM, Wind, la “3”. Con lo stesso numero si potranno inviare messaggi attraverso il telefono fisso, con il supporto telecom: l’sms così consentirà la donazione automatica di 2 euro. L’obiettivo di quest’anno è raggiungere almeno 100 mila sms. Forza! costa poco fare molto... Per donare: c/c postale n° 18841379 UniCredit Banca c/c n° 9465517 Agenzia di Borgo Trento ABI 2008 - CAB 11718 - CIN-N Banca Popolare di Verona c/c n° 48829 Agenzia di Borgo Trento ABI 5188 - CAB 11708 - CIN-V