IL MODELLO ECONOMETRICO
ITEM
1
UTILIZZO DEL MODELLO
MEF
• Previsioni/proiezioni di medio periodo
condizionate a ipotesi sulle variabili esogene (e.g. quadro
internazionale, quadro di finanza pubblica)
• Analisi di scenari alternativi
basati su profili diversi di alcune variabili rilevanti (e.g.
prezzo del petrolio, cambio euro-dollaro, tassi d’interesse)
• Stima degli effetti di misure di politica fiscale
con riferimento sia a singoli provvedimenti sia a pacchetti
complessivi
2
IL MODELLO ITEM
MEF
• Copre i principali aggregati dei conti nazionali
• Frequenza trimestrale, periodo di stima:1982-2007
• Include 38 equazioni comportamentali e 212
identità
• La specificazione delle equazioni è del tipo ECM.
Lo stimatore non è di sistema
• Il modello è backward - looking
3
I MODELLI STANDARD CON SUPPLY-SIDE (1)
MEF
• Il PIL è determinato nel medio periodo da una
funzione di produzione, che individua un
prodotto potenziale (Y*) pari, ad esempio, a:
α
1−α
con
L = LF(1 − NAIRU)
Y* = TFP⋅ L ⋅ K
• Nel breve periodo, il PIL è determinato sul lato
della domanda tramite l’identità:
Y = C+I+G+X-M+Δscorte
• Lo scostamento tra Y e Y* (output gap)
influenza il comportamento dei prezzi interni
4
I MODELLI STANDARD CON SUPPLY-SIDE (2)
MEF
• Un impulso di domanda comporta un divario
positivo tra output ed output potenziale
• Le conseguenti variazioni della competitività di
prezzo riconducono la domanda aggregata, e
quindi il PIL effettivo, ad un livello coerente con
il prodotto potenziale
• Un altro canale di riequilibrio tra domanda e
offerta è la riduzione della ricchezza finanziaria
indotta dall’inflazione
• ...inoltre, le regole di policy - es. Taylor rule,
regole di finanza pubblica - possono accelerare il
processo
5
LE PROPRIETA’ DI ITEM
MEF
• Nel breve periodo gli impulsi che agiscono sul lato
della domanda (es: il commercio mondiale, i consumi
pubblici) determinano il livello di attività economica;
tuttavia hanno un effetto solamente temporaneo
• Il PIL è determinato nel lungo periodo dal lato
dell’offerta; hanno effetti permanenti sull’output
variazioni di:
a) variabili che influenzano il cuneo fiscale sul
lavoro o il costo d’uso del capitale
b) offerta di lavoro (dinamiche demografiche)
c) componente strutturale della TFP
6
ITEM: IL LATO DELL’OFFERTA
MEF
• Il PIL è calcolato come somma del valore aggiunto
market VAM e di altre componenti
• La chiusura del modello è operata sulle scorte,
calcolate per differenza tra l’offerta e la domanda:
Δscorte = PIL - (C + I + G + X - M)
• VAM è determinato da una funzione di produzione
Cobb-Douglas
α
VAM = TFP ⋅ L ⋅ K
1−α
con TFP, L e K ottenuti da equazioni stocastiche
7
I FATTORI DELLA PRODUZIONE
MEF
• Le equazioni relative all’occupazione e agli
investimenti rispecchiano le condizioni di ottimo
derivate dalla massimizzazione dei profitti
• Il lungo periodo, in logaritmi, è coerente con:
L = VAM – W/P
K = VAM – UC
dove W/P e UC sono rispettivamente il salario
reale e il costo d’uso del capitale
8
TFP E CICLO (1)
MEF
• La TFP misurata è marcatamente pro-ciclica perché i dati
disponibili su L e K non rispecchiano le variazioni nell’intensità
d’uso dei fattori (factor hoarding: es. Burnside-Eichenbaum,
1996; Basu-Fernald-Kimball, 2006)
5
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
80
82
84
86
88
P il
90
92
94
96
98
00
T F P , s e tto r e m a r k e t
02
04
9
TFP E CICLO (2)
MEF
• La funzione di produzione può essere scritta come:
α
1−α
VAM = TFP (UL) (UK )
*
dove U è l’intensità variabile di utilizzo dei fattori e
TFP * riflette il progresso tecnico
• Ovviamente TFP = U · TFP *
• TFP * è esogena ed è colta da un filtro statistico (HP)
• L’andamento di U è colto da un’equazione statistica:
ΔTFP - ΔTFP * = ΔU = β ·ΔDem – ε ·ASAD-1
10
IL RUOLO DELLE SCORTE
MEF
dove:
Dem rappresenta la domanda aggregata
ASAD è il rapporto tra offerta e domanda aggregata
un aumento di ASAD corrisponde a un accumulo di scorte
20
1 .0 2
10
1 .0 1
0
1 .0 0
-1 0
0 .9 9
84
86
88
90
92
94
96
98
00
V a r i a z i o n e d e lle s c o r t e
R a p p o r to o ffe r ta /d o m a n d a
02
04
11
PREZZI E SALARI
MEF
• Il deflatore del valore aggiunto è funzione del CLUP
e dello scostamento tra TFP e TFP *
P = CLUP + γּ (TFP – TFP *)
• L’equazione dei salari segue un modello di wage
bargaining:
W/P = PROD + δ ּ WEDGE – ζ ּ UR
• Tali equazioni, congiuntamente, danno luogo ad un
tasso di disoccupazione funzione anche del tax
wedge
12
IL MERCATO DEL LAVORO
MEF
• In realtà, l’equilibrio sul mercato del lavoro, e quindi
anche il tasso di disoccupazione, è determinato anche
dall’offerta di lavoro, LF
LF = N · PART (ΔL, Trend, W/P/PROD)
dove N è la popolazione in età lavorativa e PART è il tasso
di partecipazione
• PART nel breve periodo risponde alla variazione dell’
occupazione, e quindi a fattori ciclici; nel lungo periodo è
invece influenzata da fattori socio-demografici, colti da un
trend deterministico, e dal real product wage.
• In mancanza di omogeneità dinamica nelle equazioni di
prezzi e salari, l’equilibrio nel mercato del lavoro è anche
influenzato dal tasso di crescita della TFP strutturale
13
IL LATO DELLA DOMANDA
MEF
La formulazione è in larga parte di tipo tradizionale:
• i consumi privati (CP ) dipendono dai redditi
disponibili delle famiglie e dalla ricchezza finanziaria
• i consumi pubblici (G ) sono esogeni
• gli investimenti (I ) sono determinati dal costo
d’uso del capitale e dal livello dell’output e, nel
breve, anche dalle fluttuazioni della domanda e da
una proxy dei profitti al netto delle imposte
• le esportazioni (EX ) e le importazioni (M )
rispondono all’evoluzione del tasso di cambio reale
e della domanda, rispettivamente, estera ed interna
14
LA RISPOSTA A SHOCK DI DOMANDA
MEF
In caso di shock positivo di domanda si ha:
• al tempo t, un aumento della TFP misurata (tramite
Δdem) e un decumulo di scorte (ASAD )
• al tempo t+1, il minor livello di ASAD determina un
ulteriore aumento della TFP misurata
... si generano meccanismi moltiplicatore/acceleratore
• Tuttavia, uno shock di domanda genera effetti sul
tasso d’inflazione.
• La graduale perdità di competitività riconduce la
domanda ad un livello coerente con il PIL potenziale
15
SIMULAZIONE DOMANDA ESTERA
MEF
• Shock: + 1% di domanda mondiale; tassi nominali costanti
S c o s ta m e n to % d e l P il d a lla s im u la zio n e b a s e
.25
.20
.15
.10
.05
.00
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
• nel breve, l’incremento del PIL raggiunge l’0.22%
• dopo circa 40 periodi il PIL torna quasi al valore base
16
SIMULAZIONE DOMANDA ESTERA:
IL LATO DELLA DOMANDA
MEF
Contributi % alla variazione del Pil
.20
.16
.12
Consumi privati
Investimenti
Consumi collettivi
Esportazioni nette
Variazione delle scorte
.08
.04
.00
-.04
-.08
5
•
•
•
•
10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60
Immediato contributo positivo del commercio estero
Iniziale decumulo delle scorte
Risposta temporanea degli investimenti (acceleratore)
...i consumi rispondono per ultimi
17
SIMULAZIONE DOMANDA ESTERA:
IL LATO DELLA DOMANDA
Shock alle esportazioni = 0.25% del PIL
Contributi % alla variazione del Pil
.4
.3
.2
Pil
Consumi Privati
Investimenti
Consumi Collettivi
Esportazioni nette
Variazione delle scorte
.1
.0
-.1
-.2
5
10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60
18
SIMULAZIONE DOMANDA ESTERA:
IL LATO DELL’OFFERTA
MEF
Contributi % alla variazione del Pil
.20
.15
.10
Occupazione
Capitale
Produttività
.05
.00
-.05
5
10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60
• La variabile che risponde per prima è la TFP misurata
• Lungo il ciclo si ha un aumento dell’occupazione, che
risponde all’accresciuto output
• Il contributo della variazione dello stock di capitale è minimo
19
SIMULAZIONE DOMANDA ESTERA:
PREZZI E COSTI
MEF
• La riduzione del tasso di disoccupazione si accompagna a un
aumento del tasso d’inflazione; entrambi “rientrano” in base
• L’aumento iniziale di produttività porta ad una temporanea
riduzione del CLUP; il mark-up è pro-ciclico
Scostamenti percentuali dalla simulazione base
Differenze dalla simulazione base
.16
.8
.12
.7
.08
.6
.5
.04
.4
.00
.3
-.04
.2
-.08
.1
-.12
.0
-.16
-.1
-.20
5
10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60
Tasso di disoccupazione
Inflazione
5
10
15 20
25 30
35 40 45 50 55
Produttività del lavoro
Costo del lavoro
Indice dei prezzi
60
20
RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE (1)
MEF
• Le aliquote (implicite) di IRPEF, IRAP, IVA e contributi sociali
del modello incidono in misura diversa sul cuneo fiscale
• A parità di riduzione ex-ante di gettito, (1% del PIL nel
nostro esempio) si ha un diverso effetto sul PIL
• Risultati con tassi d’interesse reali costanti e in assenza di
copertura “immediata”
1.6
S c o s ta m e n ti % d e l P IL r is p e tto a lla s im u la z io n e b a s e
1.2
0.8
0.4
0.0
-0.4
20
40
60
80
IR P E F
IV A
100
120
140
IR A P
C o n t r ib u t i
160
180
21
RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE (2)
MEF
• Si assiste ad una riduzione permanente del tasso di
disoccupazione; la simmetria con i movimenti nel tasso
d’inflazione non si verifica
• Si ha una riduzione nel livello dei prezzi e nel CLUP
Differenze dalla Simulazione Base
3
0.8
Scostamenti Percentuali dalla Simulazione Base
2
0.4
1
0.0
0
-0.4
-1
-0.8
-2
-1.2
-3
20
-1.6
20
40
60
80
100
Tasso di Disoccupazione
120
140
160
180
Tasso di Inflazione
40
60
80
100
120
Produttività del Lavoro
Costo del Lavoro
Indice dei prezzi
140
160
180
22