Latina
Il giornale di
MARTEDÌ 4 OTTOBRE 2016
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Latina disconnessa
L’INTERVISTA
“Le onde” spiegate da un tecnico informatico
“Tutto oramai
funziona senza fili”
Daniele Petracca: “Bocciare gli hot-spot pubblici?
Una decisione che non cambierà la realtà dei fatti”
di ANDREA LUCIDI
Ma che cos’è un modem,
come funzionano le onde
elettromagnetiche, si prova qualcosa standoci per
anni a contatto? Soprattutto esistono delle normative
che limitano l’uso o l’installazione di queste apparecchiature? Ne abbiamo
parlato con Daniele Petracca, tecnico informatico
Lei è un tecnico, è a contatto tutti i giorni con apparecchiature wi- fi. Può
innanzitutto spiegarci, in
termini profani, che cosa
si debba intendere per
“Wi-fi”. Come funziona,
ad esempio, un modem?
Cercherò di spiegarmi
nel modo più semplice possibile. Diciamo che funziona un po’ come il cellulare
e il segnale della linea. Da
una parte c’è un apparecchio che emette un campo
elettromagnetico. All’interno di questo campo si
devono trovare degli apparati di ricezione, ad esempio un tablet, un computer
o un cellulare. Una volta
che questi si trovano nel
campo elettromagnetico
generato dal primo i due o
più apparati sono in grado
di dialogare tra loro e lo
fanno attraverso le onde elettromagnetiche. La potenza dell’emissione ovviamente diminuisce a mano a mano che ci si allontana dalla sorgente. L’onda elettromagnetica è tipica del
wi-fi ma di diverso tipo ne
“
ritroviamo anche nei frigoriferi. Stiamo parlando
sempre di radiazioni, cambia la modulazione visto
che il wi-fi deve essere in
grado di trasmettere dei
dati.
In sostanza è wi-fi
qualsiasi
apparecchio
che funziona senza un
cavo
Wi-fi è esattamente sinonimo di senza fili. Gli
stessi router moderni offrono la possibilità di collegarsi ad internet tramite
cavo o tramite wi-fi ma anche quando si collega una
consolle al televisore si utilizza una rete wi-fi. Utilizzano la stessa tecnologia i
cordless che troviamo in
casa. Ovviamente ci sono
dei casi, come quello del
telecomando della tv, che
utilizza una tecnologia di-
versa, quella degli infrarossi. Insomma non sempre
un apparecchio che dialoga
con un altro lo fa tramite
tecnologia wi-fi ma molto
spesso è così.
E’ mai stato affetto da
una malattia ricollegabile a una sovraesposizione
a linee wi fi?
Non mi ammalo da circa
vent’anni, credo di non aver mai contratto l’in-
IL COMMENTO
Io, speriamo che me la cavo
Logica vorrebbe che se una cosa fosse anche solo
potenzialmente dannosa
prima si studiassero i suoi
reali effetti sulla salute e
poi, una volta scongiurati,
si procedesse con il suo utilizzo. Purtroppo logica e
business non vanno mai
di pari passo. Lo si è visto
con i diserbanti in agricoltura, con gli allevamenti
intensivi, con il motore a
scoppio, con le sigarette,
l’alcol e da ultimo con le
fluenza in questo lungo pe- zione di queste apparecriodo e lavoro nel mondo chiature che sono peraltro
della tecnologia dagli inizi sostanzialmente omologadegli anni novanta. Ma, te tra loro.
torno a ripetere, non ocCosa pensa della decicorre essere un tecnico in- sione della maggioranza
formatico per essere conti- cittadina di bocciare la
nuamente a
creazione
contatto
di free wicon le onde
fi zone?
elettromaPosso diDa vent’anni non
gnetiche.
re che è una
Basta usare prendo nemmeno
decisione
un telefono un’inf luenza
che
avrà
cellulare, apoco
imscoltare la
patto sulla
radio, enrealtà. Batrare in un
sta andare
negozio.
in giro con un cellulare per
Conosce qualcuno che rendersi conto di quante
abbia avuto dei problemi reti wi-fi private sia in gradi salute per un contatto do di intercettare. Per non
prolungato con reti wi- parlare del fatto che adesso
fi?
anche i cellulari possono
No, assolutamente
funzionare come router
Ci sono delle norme cioè emettere un loro proche limitano la potenza prio campo elettromagnedel segnale wi-fi o co- tico.
munque la tipologia di
Sarebbe
possibile
creare delapparecchiature
le zone esenti wi fi?
che possono essere
Si certo,
Non ci sono norme
installate?
ma sarebbe
Diciamo
molto coche limitano
che ci sono l’installazione
stoso. Ocdelle regole
correrebbe
valide soin sostanza
stanzialschermare
mente a liuna porziovello mondiale che vengo- ne di territorio con una cono seguite nel momento in struzione in calcestruzzo e
cui si tara la potenza di acciaio. Un vero e proprio
un’apparecchiatura che e- bunker visto che occorremette onde elettromagne- rebbe isolare completatiche. Ma non ci sono rego- mente quell’area dall’ele particolari per l’installa- sterno.
onde elettromagnetiche. I
tempi della ricerca scientifica, si sa, sono molto
lunghi. Per far si che un
farmaco venga testato occorrono decenni ed accade così anche per la verifica di eventuali effetti dannosi di qualsivoglia sostanza. Quindi le onde elettromagnetiche potrebbero far male, o meglio, è
dimostrato che in alcuni
casi abbiano fatto molto
male ma perchè da casi
empirici si arrivi a una regola occorrono anni di ricerche. Nel frattempo il
cellulare è diventato un
oggetto irrinunciabile, il
wi fi una commodity basilare per valutare ogni servizio. E se, tra decenni,
l’organizzazione mondiale della sanità levasse quel
“potenziale” davanti alla
parola cancerogeno?
Per decenni saremmo
stati immersi in qualcosa
di estremamente danno-
so, che non si vede ma che
attacca il cervello come una lenta tortura cinese. I
wi fi spariranno, le colonnine per i telefoni spariranno, si inventerà un
nuovo metodo di comunicazione. Molti casi di tumore verranno collegati
alle onde elettromagnetiche e in molti diranno:
“Lo avevamo detto”. Io?
Io speriamo che me la cavo.
Andrea Lucidi
“
”
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