Relazione sull'avanzamento della ricerca Dottorato di Ricerca in Medicina Sperimentale - XXVIII ciclo Dottoranda: Giulia Cacciotti Supervisore: Prof. Guido Antonelli Interferon and West Nile virus infection A causa delle mutate condizioni climatiche e di diversi fattori antropici, nell’ultimo decennio il numero di infezioni virali trasmesse da animali all’uomo è aumentato sensibilmente a livello mondiale. Tra i vettori coinvolti nel ciclo di trasmissione dei virus appartenenti alla famiglia Flaviviridae riconosciamo alcune specie di zecche ed un vasto numero di specie di zanzara appartenenti al genere Culex, così come osservato nel caso del virus dell’encefalite giapponese (JEV), del virus USUTU (USUV) e del virus West Nile (WNV), tutti e tre appartenenti al complesso antigenico dell' encefalite giapponese. WNV è un arbovirus isolato, per la prima volta, in Uganda nel 1937 dal sangue di una donna affetta da sindrome acuta febbrile. WNV si è ampiamente diffuso in Europa, Africa, Australia ed Asia e, dal 1999, anche negli USA, Canada, Messico e Caraibi. Ad oggi sono descritte 8 varianti di WNV; tra queste le più diffuse sono: il lineage 1, più diffuso e patogeno, ed il lineage 2, apparentemente meno patogeno, ma probabilmente responsabile di diversi focolai epidemici, come quello verificatosi in Grecia nel 2010 ed in Romania nel 2012-2013. Diversi studi in vitro hanno dimostrato che gli interferon (IFN) di tipo I, II e III giuocano un ruolo decisivo nella risposta immunitaria di tipo innato nei confronti di WNV. In seguito ad infezione con WNV la cellula attiva diversi pathways che portano alla sintesi di IFNs che verranno successivamente secreti e riconosciuti dalla stessa cellula, nonché dalle cellule circostanti mediante il legame dell’IFN al recettore cellulare specifico; tale evento attiva la via di trasduzione del segnale JAK-STAT, e la conseguente produzione di centinaia di proteine IFN-indotte responsabili dell’attività antivirale e immunomodulatoria. Tra queste annoveriamo la ISG-15 implicata, con il suo meccanismo ciclico di “ISGylation”, in diverse attività biologiche dirette verso proteine bersaglio sia virali che cellulari. Diversi studi hanno dimostrato come tale proteina sia in grado di interferire con la replicazione di JEV, per cui risulta plausibile che ISG15 possa esercitare un ruolo attivo anche nella risposta immunitaria diretta contro WNV. Tuttavia è stato dimostrato come, nel corso dell’evoluzione, WNV abbia sviluppato meccanismi di evasione dal sistema interferon sia per quanto riguarda il segnale di trasduzione che l’azione di alcune proteine regolate da IFN. Alla luce di queste considerazioni nel corso del mio dottorato in Medicina Sperimentale –XXVIII ciclo, la mia attività di ricerca sarà rivolta principalmente a: i) valutare, in vitro, la sensibilità del WNV alle preparazioni di IFN di tipo I e III, comparando altresì differenze tra WNV1 e WNV2, USUV in cellule di carcinoma umano (A549) e in cellule di neuroblastoma umano (SK-N-SH); ii) valutare, in vitro, l’ induzione di IFN di tipo I e III e l’espressione di geni IFN indotti inseguito ad infezione da WNV1 e WNV2, USUV in cellule dendritiche umane; iii) valutare, in vivo, l’espressione della proteina ISG15 nei sieri raccolti da pazienti con infezione da WNV durante le due maggiori epidemie europee (Grecia 2010 e Romania 2012-2013). Nel corso del I e del II anno, la mia attività di ricerca è stata indirizzata a valutare, in vitro, la sensibilità del WNV1 e del WNV2 all’azione antivirale delle preparazioni di IFN di tipo I e III. I risultati ottenuti mostrano che entrambe i lineage di WNV analizzati sono sensibili all’attività antivirale degli IFN di tipo I e III anche se in misura minore rispetto a USUV (p<0.05). In particolare, gli IFN di tipo I possiedono nei confronti dei due lineage di WNV un’attività antivirale maggiore rispetto agli IFN di tipo III, l’IFN beta, infatti, alla concentrazione di 5ng/ml è in grado di ridurre del 100% il titolo virale di entrambe i WNV analizzati, mentre l’IFN alfa, sempre nella concentrazione di 5 ng/ml, inibisce la replicazione di WNV2 del 100% e quella di WNV1 solo del 60%. Sono attualmente in corso esperimenti per valutare l’attività antivirale degli IFN di tipo I e III post infezione. Il secondo obiettivo era rivolto a valutare i livelli di induzione di IFN e di proteine IFN indotte in cellule dendritiche umane in seguito ad infezione con WNV1, WNV2 e USUV. In prima analisi, abbiamo confermato la capacità di WNVs (lineage 1 e lineage 2) di replicare in cellule dendritiche umane e per la prima volta abbiamo dimostrato che anche USUV è in grado di farlo. Abbiamo osservato che le cinetiche di replicazione dei due lineage di WNV sono simili, mentre USUV ha mostrato un cinetica di replicazione anticipata. Nonostante USUV abbia una cinetica di replicazione più veloce di entrambe i lineage di WNV possiamo notare che la resa virale dei tre diversi virus è paragonabile. Pertanto una maggiore velocità di replicazione di USUV rispetto al WNV non è legato ad una maggiore efficienza di replicazione nelle DC. Dai risultati emerge una maggiore attività antivirale nel surnatante delle cellule dendritiche infettate con USUV rispetto a quelle infettate con i due lineage di WNV (p<0.05). Nessuna differenza significativa, in termini di induzione di attività antivirale, è stata riscontrata confrontando i surnatanti delle cellule dendritiche infettate con i due diversi lineage di WNV analizzati. Interessantemente abbiamo notato che diminuendo la MOI da 1 a 0,1 e 0,01 aumenta l’attività antivirale presente nel surnatante delle DC infettate con i due lineage di WNV, pur restando però inferiore a quella indotta da USUV. La ridotta quantità di attività antivirale indotta da WNVs rispetto a quella indotta da USUV potrebbe essere attribuita alla capacità WNVs di sopprimere l'induzione di IFN. La presenza di una minore induzione di attività antivirale nelle DC infettate con WNVs rispetto a quelle infettate con USUV è stata confermata analizzando anche la concentrazione di IFN alfa. Non sono stati osservati livelli rilevabili di IFN alfa nei surnatanti delle DC infettate con entrambe WNV a MOI 1, mentre nelle DC infettate con entrambe WNVs a MOI inferiori a 1 (0,1 e 0,01) sono stati osservati livelli rilevabili di IFN alfa 48 ore dopo l'infezione. Tali livelli sono comunque inferiori a quelli riscontrati in seguito ad infezione con USUV (p<0.05). Dall’analisi dell’espressione di alcuni geni IFN indotti, i nostri risultati indicano che sia WNV1 che WNV2 inducono livelli di ISG56 paragonabili a quelli indotti da USUV che sono significativamente più elevati rispetto al controllo. Al contrario entrambi i lineage di WNV inducono nelle DC livelli più bassi di ISG15 e HERC5 rispetto a quelli indotta da USUV pur restando superiori a quelli del controllo. Tale riduzione nei livelli di espressione di ISG15 e HERC5 induce a pensare che questi due ISGs possano essere target dei meccanismi di evasione evoluti dai due lineage di WNV. Alla luce di questa considerazione è attualmente in corso la valutazione dell’espressione della proteina ISG15 nei sieri raccolti da pazienti con infezione da WNV durante le due maggiori epidemie europee (Grecia 2010 e Romania 2012-2013). I risultati nel loro insieme indicano che il sistema IFN è attivo, in vitro, nei confronti della replicazione virale e depongono a favore di un suo ruolo fondamentale nella risposta all’ infezione virale. ELENCO PUBBLICAZIONI Scagnolari C, Caputo B, Trombetti S, Cacciotti G, Soldà A, Spano L, Villari P, Della Torre A, Nowotny N, Antonelli G. USUTU VIRUS GROWTH IN HUMAN CELL LINES: INDUCTION OF AND SENSITIVITY TO TYPE I AND III INTERFERONS J Gen Virol. 2013 94(Pt 4):789-95 Monteleone K, Di Maio P, Cacciotti G, Falasca F, Fraulo M, Falciano M, Mezzaroma I, D’Ettorre G, Turriziani O, Scagnolari C. Interleukin-32 isoforms: expression, interaction with interferon regulated genes and clinical significance in chronically HIV-1 infected patients. Med Microbiol Immunol. 2014 203(3):20716 POSTER Cacciotti G, Selvaggi C, Ribelli G, Monteleone K, Lorenzi C, Papa MA, Pierangeli A, Antonelli A, Scagnolari C. “Characterization of the role of type I and III Interferon response during West Nile Virus and Usutu Virus infection” Interferon Fundamentals 2014 - From Molecular Mechanisms to Human Disease", Istituto Superiore di Sanità, Rome, Italy 20 Febbraio 2014. Cacciotti G, Selvaggi C, Ribelli G, Monteleone K, Lorenzi C, Papa MA, Pierangeli A, Antonelli A, Scagnolari C. “Characterization of the role of type I and III Interferon response during West Nile Virus and Usutu Virus infection” ECCMID Barcellona 10-13 Maggio 2014. Monteleone K, Selvaggi C, Cacciotti G, Ribelli G, Fraulo M, D’Ettorre G, Turriziani O, Vullo V, Antonelli G, Scagnolari C. “MicroRNA-29 family: expression, interaction with antiviral immune response and clinical significance in HIV-1-infected patients” ICAR Roma 25-27 Maggio 2014. Cacciotti G, Capito B, Diallo D, Ceianu C, Nowotny N, Antonelli G, Scagnolari C. “Characterization of antiviral innate immune response during mosquito-borne USUTU virus infection. Symposium of the Institut Pasteur International Network, Paris, September 10-13, 2014.