PROGRAMMA STRATEGICO PER LA CANDIDATURA A CONSIGLIERE NAZIONALE GIOVANE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA DI GABRIELE BELLOCCHI "Abbiate il coraggio di seguire quello che avete nel cuore, lasciatevi guidare dall'intuito. Siate affamati. Siate folli". Steve Jobs Con la citazione riportata sopra, Steve Jobs si rivolgeva ai laureandi della Stanford University giusto 10 anni fa. È un’affermazione che a me è piaciuta sin da subito. Le ultime due frasi e lo stesso nostro Statuto di Croce Rossa descrivono al meglio come siamo noi Giovani: mobilitatori di comunità e innovatori. Riflettendo nel presentare questa mia candidatura, ho sentito il bisogno di capire cosa voglia dire per me essere un Giovane Volontario, quali siano i compiti da Rappresentante nazionale, quali obiettivi sono prioritari e quali sono le modalità per raggiungerli. CHI SIAMO NOI GIOVANI IN CROCE ROSSA ITALIANA? Se dovessi cercare una definizione precisa e netta, citerei ovviamente quanto riportato nello Statuto di CRI, ovvero “[…] Soci volontari di età compresa fra i quattordici ed i trentuno anni, che siano agenti di cambiamento, innovatori, ambasciatori interculturali, facilitatori alla pari, mobilitatori delle comunità e sostenitori dei vulnerabili […]”. Noi Giovani abbiamo quindi il dovere di essere protagonisti attivi sul territorio, dobbiamo “essere affamati” di mobilitare le comunità! Comunità intese non solo come le persone nel nostro quartiere, i nostri amici, i nostri concittadini, ma anche la nostra Associazione, a partire dal nostro Comitato fino al livello nazionale. Ho usato il termine dovere di proposito. Tante e troppe volte, magari presi da questo cambiamento che stiamo affrontando come Associazione, più che mobilitatori siamo stati a volte immobili se non addirittura immobilizzatori e di questo atteggiamento dobbiamo assumerci la responsabilità di fronte alle nostre Comunità. Abbiamo poi il diritto di essere follemente innovatori. Il diritto di sfidarci continuamente, il diritto di non accontentarci, di non pensare “si fa così perché è sempre stato fatto così”, il diritto di osare, anche a costo di sbagliare, di correggerci per poi ripartire. Infine penso che abbiamo il diritto, ma anche il dovere, prima di tutto verso noi stessi e poi verso le nostre comunità, di guardare lontano e di non accontentarci. “Quando t'accorgi che stai guardando lontano, guarda ancora più lontano” (Robert Baden-­‐Powell). COSA VUOL DIRE RAPPRESENTARE I GIOVANI IN CROCE ROSSA ITALIANA A LIVELLO NAZIONALE? Per me, essere il Consigliere Nazionale Giovane in Croce Rossa Italiana vuol dire non solo rappresentare tutti i Giovani Volontari di quest’Associazione all’interno del Consiglio Nazionale, ma anche avere la responsabilità di essere portavoce delle nostre necessità, idee e proposte come Giovani partecipi e attivi all’interno della CRI, capaci di influenzare e prendere parte alle scelte strategiche. Sarà necessario che il Consigliere comprenda e capisca i bisogni e le proposte che noi stessi metteremo in evidenza proprio perché viviamo, più degli altri, i cambiamenti delle e nelle nostre comunità. Il Consigliere Nazionale dei Giovani è espressione dei Giovani Volontari della CRI e non ha solo compiti di rappresentanza, ma deve anche coordinare al meglio la Consulta Nazionale dei Giovani, che è il vero centro propulsore dello sviluppo delle politiche giovanili di tutta l’Associazione, con dei compiti specifici: • analizzare i trend nazionali e internazionali, con particolare attenzione ai fattori di vulnerabilità e alle necessità dei giovani; • assicurare il pieno coinvolgimento e partecipazione dei Giovani nelle scelte strategiche dell’Associazione; • agire in modo tale da rendere concreto, utile ed efficiente il servizio di noi Giovani sul territorio e rafforzare quindi l’associazione; • facilitare i processi affinché, noi Volontari Giovani della CRI, possiamo sviluppare le nostre comunità attraverso le nostre competenze e professionalità; • far sì che l’associazione diventi un ambiente dove noi Giovani possiamo rafforzare e sviluppare le nostre potenzialità, riconosciute sia all’interno, sia all’esterno dell’Associazione; • essere la voce dei Giovani all’interno dell’Associazione e la voce dell’Associazione tra i Giovani. IL MIO PROGRAMMA STRATEGICO PER NOI GIOVANI. Noi Giovani che viviamo la comunità Italiana odierna, ci troviamo davanti a sfide globali in continua evoluzione, differenti da quelle della gioventù delle generazioni passate e, di conseguenza, diverse da chi si troverà di fronte alla società futura. Croce Rossa Italiana e in particolare noi Giovani Volontari abbiamo il dovere di individuare, analizzare e fronteggiare tali sfide! Dobbiamo anche essere in grado di sviluppare le nostre capacità personali, per essere in grado di anticipare e di prevenire le necessità del territorio. È essenziale che lavoriamo tutti insieme per migliorare le forme di collaborazione sia interne, sia esterne all’Associazione. Tutto questo ci permetterà di portare avanti un vero e reale lavoro di squadra, che dovrà continuare a essere la vera nostra modalità. Solo in questo modo potremo dare un valore aggiunto all’azione intrapresa, trovare nuovi spunti, risorse e creare progetti mirati a raggiungere un obiettivo comune: salvare vite, cambiare mentalità. Molte delle sfide sulle quali operiamo sono sfide globali. Come Croce Rossa Italiana, infatti, agiamo all’interno di un contesto Internazionale, in linea con le priorità identificate dalla IFRC (Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa). Proprio questo carattere internazionale ci riconosce, come Giovani Volontari, un ruolo fondamentale sia nei processi di pianificazione, gestione e coordinamento delle attività, sia nelle scelte strategiche e decisionali della nostra Associazione e della IFRC. Spesso noi non esercitiamo tale ruolo in maniera efficace ed efficiente: da un lato la non completa consapevolezza del nostro ruolo associativo da parte di noi Giovani, dall’altra il mancato riconoscimento, a diversi livelli e in diverse realtà, di spazi di confronto decisionali (come previsto nello Statuto CRI del 2016), associato alla mancanza di un Regolamento dei Giovani e di una Politica di CRI sulla Gioventù, oltre che di una strategia d’azione che sia condivisa e in sinergia con tutta l’Associazione. Ritengo che, per avere un impatto concreto, sia necessario agire in maniera flessibile, con una pianificazione e analisi dei bisogni, una valutazione periodica delle nostre attività, adattando la nostra azione non solo alle esigenze e ai bisogni della nostra Comunità, ma anche alle capacità delle persone che di essa ne fanno parte, favorendone, così, il passaggio da beneficiari ad attori del cambiamento. Dovremo far sì che le persone diventino cittadini partecipi della realtà che ci circonda e delle nostre potenzialità, affinché possano essere pienamente attivi, per contribuire a rendere forte le nostre collettività. Allo stesso modo noi Giovani dovremo impegnarci in prima persona per richiedere e far sì che tutti i soci della nostra Associazione abbiano consapevolezza dei diritti e doveri che abbiamo nei confronti della Croce Rossa. È anche per questo motivo che ci dobbiamo impegnare affinché siano approvati il Regolamento dei Giovani della CRI, la Politica sulla Gioventù della Croce Rossa Italiana e una strategia d’azione che sia pienamente integrata, a tutti i livelli, nella nostra Associazione. Allo stesso modo dovremmo rafforzare il nostro ruolo all’interno dei network internazionali di cui facciamo parte e collaborare in maniera sempre più attiva ed efficace nell’ambito della cooperazione allo sviluppo internazionale. Per raggiungere questi obiettivi comincerò a lavorare, assieme alla squadra nazionale, partendo da quello che è sempre stato e sempre dovrà essere il vero caposaldo della nostra azione come Giovani volontari: la formazione. Dobbiamo essere in grado di affrontare sempre nuove sfide e l’unico modo che abbiamo per farlo è puntare all’eccellenza e non solo ai numeri. Sarà quindi mio impegno proporre un percorso formativo condiviso, che permetta lo sviluppo umano e professionale dei Volontari e ne valorizzi le potenzialità esistenti, indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi previsti. La formazione è intesa quindi come un strumento capace di produrre cambiamenti, non solo nel Volontario, ma anche nell’Associazione che lo vede protagonista. Il nostro impegno formativo non dovrà però essere rivolto solamente ai nostri Volontari, ma dovrà essere aperto anche a soggetti esterni, con l’obiettivo di migliorare il proprio impatto sui territori in cui operano e rispondere sempre meglio ai bisogni della popolazione. Come candidato Consigliere nazionale, sarà mio impegno raggiungere questi risultati e tutto questo potrà essere fatto solamente fissando degli obiettivi e una strategia da seguire per il loro raggiungimento. Volutamente, non parlerò in questo mio programma strategico di attività specifiche, perché tutti i progetti che porteremo avanti in questi quattro anni non dovranno essere il frutto di un’idea di un singolo, ma dovranno seguire un percorso invece completamente opposto, ricominciando ad ascoltare veramente il nostro territorio e capire quali siano le reali necessità. OBIETTIVI 1) Assicurare la partecipazione attiva dei giovani volontari alla vita associativa attraverso: • l’ascolto e il rispetto delle esigenze e delle peculiarità del territorio; • il consolidamento di una nostra identità di Giovani in Croce Rossa Italiana, integrando a pieno le attività che organizziamo. Questa nuova identità non dovrà avere solamente un “carattere nazionale”, ma dovrà partire dalla necessaria consapevolezza che noi siamo parte sia di un Movimento Internazionale e sia dei cittadini attivi all’interno delle nostre comunità; • il pieno coinvolgimento di noi Giovani in posizioni di governance e di leadership in CRI, perché è nostro diritto e dovere influenzare le scelte strategiche dell’Associazione sia nel presente, sia nel futuro; • il pieno riconoscimento a tutti i livelli delle Consulte dei Giovani, intese come spazi di confronto di opinioni e condivisione di esperienze tra Volontari CRI, con lo scopo di migliorare la nostra azione e di valorizzare la partecipazione del singolo; • l’adozione di un Regolamento dei Giovani della CRI, di una Politica di CRI sulla Gioventù e di una strategia d’azione che sia in sinergia con quella dell’Associazione. 2) Agire: • a sostegno dei più vulnerabili con attività caratterizzate da progetti validi e da qualità del servizio; • con azioni che nascano da un bisogno concreto del territorio e che generino nelle comunità un effettivo cambiamento: rafforziamo la nostra azione nelle scuole, tra la gente, non limitandoci solo ad eventi sporadici e virtuali; • individuando delle priorità nelle sfide da affrontare; • fuori da logiche di esclusività e di componentismo, agendo come facilitatori alla pari in tutte le attività della CRI e mantenendo un approccio intergenerazionale; • con azioni innovative in termini di modalità come ad esempio avvalersi di forti partnership esterne nell’implementare la nostra azione o introducendo progetti di cooperazione allo sviluppo in altri Paesi. 3) Facilitare processi di sviluppo di competenze e professionalità dei Giovani della CRI: Attraverso un processo di formazione e di aggiornamento che preveda: un’analisi dei bisogni formativi, prestando attenzione sia alle esigenze dei Volontari CRI, sia a quelle dei territori in cui operiamo con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, comprese le Istituzioni e in particolare il MIUR; • la redazione di un piano di formazione su base annuale in linea con le attività; • la struttura della formazione su tre livelli formativi: Operatore, Istruttore e Formatore; • il coinvolgimento di altre Società Nazionali e di partner esterni nei processi formativi; • il riconoscimento di professionalità esterne possedute dai volontari CRI. • 4) Rafforzare e sviluppare le potenzialità dei Giovani: • • • • sensibilizzando i nostri coetanei verso temi che stimolino il loro spirito di cittadinanza attiva e l’appartenenza alla collettività; mobilitando le comunità affinché i Giovani delle comunità stesse, in sinergia con i Giovani della CRI, svolgano attività e progetti con l’obiettivo comune di migliorare i comportamenti e gli stili di vita dei loro coetanei e della popolazione tutta, facendo leva sulle reciproche potenzialità; implementando e stabilendo nuove partnership con enti ed associazioni esterni che perseguono analoghi obiettivi e rafforzando quelle esistenti. favorendo il riconoscimento delle qualifiche e delle competenze acquisite in CRI dai volontari anche da parte di enti esterni all’associazione. STRATEGIA È mia intenzione formulare una proposta di strategia comune da seguire, su base quadriennale. Essa è articolata su azioni mirate, da un lato, a sviluppare le attività previste, dall’altro, a svolgere un’attenta e adeguata analisi della realtà da parte non solo dei Volontari, ma anche coinvolgendo esperti qualificati e tutta la comunità. Si ispirerà ai seguenti valori: lavoro di squadra basato sulla fiducia, la correttezza, la lealtà nei rapporti a tutti i livelli, con obiettivi condivisi e compiti ben definiti e che metta sempre e comunque al primo posto le persone; • trasparenza in ogni ambito, in maniera da garantire la massima fiducia nell’Associazione; • sinergia con la strategia del Comitato Nazionale: lavorare non più per componenti, ma per obiettivi, dove i Giovani Volontari non sono un’area dedicata, ma un plus valore in ogni attività dell’Associazione che si rivolge ad una fascia giovane della popolazione; • promuovere la consapevolezza del ruolo e della leadership di noi Giovani all’interno dei Comitati CRI, attraverso percorsi formativi specifici e la condivisione di strumenti; • concretezza, realizzando quanto stabilito nel Piano di Azione redatto annualmente con il criterio di dare la precedenza alle sfide più urgenti delle nostre comunità; • sviluppo di una rete tra le consulte regionali e i loro rappresentanti a tutti i livelli, con lo scopo di favorire lo scambio di esperienze e l’aiuto reciproco nelle attività quotidiane; • programmazione e valutazione periodica delle attività poste in essere. Ovviamente, tutti questi buoni propositi rimarranno solo su carta, se non prenderemo le necessarie misure per svilupparli al meglio. Per questo motivo, è mia intenzione, come Candidato, di proporre l’utilizzo dei seguenti strumenti, per sviluppare al meglio le nostre azioni: • • • • • • preparare e calendarizzare accuratamente le riunioni con un ordine del giorno che risponda alle esigenze del territorio; implementazione nell’uso del portale GAIA per comunicazioni e organizzazione degli eventi; uso del sito nazionale per le comunicazioni e la promozione delle attività regionali e territoriali; uso dei social network, quali strumenti di condivisione e promozione indirizzati all’esterno dell’Associazione; uso di processi di pianificazione partecipata: i Giovani delle diverse realtà regionali analizzano le necessità e le potenzialità della realtà locali e poi fanno sintesi in Consulta Nazionale al fine di predisporre un piano di azione annuale. La Consulta Nazionale a sua volta rimette tutto nelle mani dell’Assemblea Nazionale dei giovani quale organo di espressione di partecipazione associativa della Gioventù, riunita con periodicità. UN PO’ DI ME… “Ad ogni azione, corrisponde una reazione”. È uno dei principi della fisica più famosi. Lo cito perché la fisica, disciplina che ho scelto di studiare all’Università, rappresenta per me la scienza che stimola, più di tutte le altre, la voglia di conoscere il come delle cose, illudendosi di capirne il perché. Quando ero studente all’Università, in quelle aule zeppe di numeri e formule, avevo un sogno: fare il ricercatore! Sogno che sono riuscito a realizzare subito dopo la laurea: prima con un’esperienza all’estero, a Utrecht (Olanda), poi a Catania, in un gruppo del CNR e attualmente preso l’Università di Tor Vergata a Roma. Sogno che sono riuscito a far coesistere anche con una passione: il volontariato! Ho avuto la mia prima esperienza da volontario presso l'AVIS prima di essere coinvolto appieno in quel “turbine” che è la Croce Rossa Italiana. In CRI, l'avventura inizia con entusiasmo portandomi a fondare, insieme ad altri nove ragazzi, il gruppo dei Giovani Volontari della CRI di Biancavilla (CT). In questi anni di volontario, ho avuto la possibilità di vivere tante esperienze stimolanti e coinvolgenti fino ad arrivare, in questi ultimi due anni, ad avere l'onore e l'onere di rappresentare i Giovani della Sicilia. Oggi, “l’azione” o meglio le diverse “azioni”, che hanno caratterizzato il mio percorso da volontario pieno di entusiasmo, hanno stimolato una “reazione”, cioè la voglia di mettermi alla prova per rappresentare tutti i Giovani della nostra associazione. Un giorno, un volontario con cui mi sono confrontato a lungo su questa decisione, mi mandò questo messaggio: “Perché vuoi impegnarti in questa sfida? perché proprio tu?”. Quella domanda mi ha spiazzato tanto da non aver subito dato una risposta. Dopo averci riflettuto, gli ho scritto queste parole: "perché l’esperienza in quest’Associazione mi ha fatto crescere, non solo come Volontario, ma anche come persona, migliorandomi e favorendo lo sviluppo di tante capacità che, probabilmente, non avrei sviluppato. Adesso ritengo di doverle metterle a disposizione della stessa associazione che tanto ha investito su di me, ma che soprattutto, mi ha dato la possibilità di conoscere tante persone con cui ho vissuto e condiviso con entusiasmo e passione tantissime esperienze in questi anni. Lo stesso entusiasmo che ho sentito quando, il 18 Febbraio del 2005, sono diventato volontario della Croce Rossa Italiana". Gabriele Bellocchi