al tempio numero 5.pub

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Al Tempio
Aprile 2007 Numero 5
Daloa (Costa d’Avorio), 5 marzo 2007 Gruppo Terza Età
Carissimi amici della parrocchia san Giuseppe Calasanzio e lettori di “Al Tempio”, eccomi qui davanti al computer
per scrivervi due righe sulla nostra missione di Daloa, ma soprattutto per dirvi
GRAZIE MILLE !!! per la somma di
1.000 € che avete raccolto per la missione.
Allo stesso tempo volevo scusarmi con
voi e con la redazione di
“Al Tempio” se non ho potuto scrivervi prima, ma il
lavoro qui è veramente
tanto, soprattutto in questo periodo di “siccità”,
periodo ideale per visitare i
villaggi più lontani in mezzo alla foresta.
Il lavoro dei padri scolopi a
Daloa è prettamente parrocchiale, anche se un po’
speciale, visto che oltre al
servizio in città, alla parrocchia sono
affidati anche una quindicina di villaggi,
dove abbiamo dieci cappelle. Di queste
dieci cappelle, 3 sono facili da raggiungere, visto che si trovano sulla strada
asfaltata, mentre le altre 7 sono in mezzo alla foresta e quindi raggiungerle
diventa un po’ più difficile, soprattutto
durante la stagione delle piogge.
Come vi dicevo poco sopra, in questo
momento ci troviamo nel periodo secco
dal mese di novembre e quindi ne approfittiamo per visitare le comunità cristiane più lontane. Attualmente la comunità più lontana si trova a quasi 40
km di distanza dalla parrocchia, 15 su
asfalto e 25 su pista (e che pista!!). Anche il nostro nuovo fuoristrada non può
nulla durante il periodo delle piogge e
quindi ci si mette d’accordo con gli abi-
tanti del villaggio perché ci vengano a
cercare in moto.
Il lavoro nei villaggi è il più entusiasmante perché si scopre la vivacità di
coloro che hanno appena conosciuto
l’annuncio del Vangelo. La Costa d’Avorio stessa è un paese relativamente
“giovane”, cristianamente parlando.
Nel 1995 si è festeggiato il centenario
dell’evangelizzazione.
La Chiesa ha ancora
molto da fare in Costa
d’Avorio! Pensate che
nella nostra diocesi di
Daloa (che ha festeggiato 50 anni di esistenza due anni fa), la percentuale dei cristiani
cattolici rispetto alla
popolazione totale è più
o
meno
del
5%...
Accanto alla parrocchia,
poi, i padri scolopi stanno costruendo
un centro culturale, per metterlo al
servizio della gioventù di Daloa. La
somma che voi avete raccolto sarà
devoluta per i lavori di questo centro, dove si prevedono una biblioteca, una sala informatica, due
grandi sale di studio, una grande
sala polivalente per conferenze o
attività teatrali o di cineforum, una
cappella, sei sale per fare corsi di
alfabetizzazione per gli adulti, e
due campi da gioco.
Il progetto è grande e in questo momento stiamo cercando di organizzare
il lavoro per cominciare tutte le attività
al più presto.
Per ora è tutto, vi saluto e a presto.
Buona Quaresima a tutti e ancora
GRAZIE!!
Padre Stefano
Che bello! Da quattro anni, esattamente il 14/02/03, nella nostra parrocchia si è formato il gruppo della
terza età, frequentato da un centinaio
di anziani che hanno trovato un modo
piacevole di trascorrere 2 ore settimanali in allegra compagnia. Il clima è
cordiale, vivace e pimpante. Si sentono accolti con simpatia e hanno capito
che i sorrisi di noi organizzatrici non
vengono solo dalle labbra, ma anche
dal cuore. Cerchiamo di trasmettere il
nostro affetto più sincero con gesti
concreti, interessandoci dei loro problemi ed aiutandoli a superare alcune
situazioni difficili.
L’impegno nostro è quello di far sentire tutti protagonisti, proponendo delle
attività che li coinvolgano. Gli incontri
sono sempre ricchi di attività brillanti
che sarebbe troppo lungo elencare. Vi
invitiamo a leggere i programmi che
trimestralmente vengono affissi in
bacheca in Chiesa. Il nostro obiettivo
è quello di soddisfare la necessità di
socializzazione e dare la possibilità di
fare nuovi incontri, donare la gioia di
uscire di casa per trovare altre persone sole e allacciare rapporti di amicizia che proseguono anche fuori dagli
incontri programmati.
Le Responsabili
Io personalmente sono molto contenta e soddisfatta di partecipare, ho conosciuto tante persone molte delle
quali mi sono state vicine quando è
deceduto il mio caro marito; per questo le ringrazio molto perché insieme
ci si dà la forza di andare avanti. Concludo dicendo che l’incontro è aperto a
tutti i “giovani” dai 60 anni in su…
ci vediamo numerosi!
Giulia
Spazio Missioni
Rispondete a [email protected] o
lasciate la vostra lettera in oratorio.
La Realtà di Dio
L’articolo di Elena respira d’una verità appassionata e pone
a ciascun lettore una domanda: Che cosa significa
“missione” oggi?
Nel mondo globalizzato esistono molte, sconosciute o ignorate, “terre di frontiera” dove povertà e ingiustizie di diversa natura e causa, determinano responsabilità planetarie
per chi esercita il potere iniquo della sopraffazione dell’uomo sull'’uomo. La storia è una sequela di vittime e carnefici, di molti che scelgono di
condividere la vita dei più
poveri, degli esclusi. Ovunque.
È quindi indispensabile capire che, quello che accade in
una parte del mondo geograficamente lontana, ci riguarda, che lo si creda o no.
Di conseguenza la parola “missione” comporta la presa di
coscienza della nostra realtà: una realtà confusa, malata,
ricca di messaggi e modelli, comportamenti e atti che violentano la nostra umanità e incidono ferite profonde nei più
deboli, incutono paura e isolamento, anestetizzano i sentimenti di solidarietà e compassione. Le strade delle nostre
città, gremite di veicoli, di insegne, di rumori, di negozi,
sono strade di uomini sempre più soli, più depressi, più
infelici. Perché la povertà non è solo quella economica. Poche le oasi di silenzio e di pace, di bellezza e di armonia.
Spirituale e materiale.
Bisognerebbe riscoprirci “creature in cammino” e unire le
nostre diversità in un confronto che dia speranza, i doni
ricevuti da Dio restituiti con gioia a tutti coloro che incontriamo ogni giorno. Perché ogni giorno dovremmo aderire a
un Progetto d’amore che ci invita e che ci vuole protagonisti responsabili, pur nei nostri limiti e fragilità esistenziali.
Divenire, a partire dalla nostra famiglia, Famiglia umana a
immagine e somiglianza di quella Divina.
Grazia
“La mia esperienza in Africa”
Non è facile descrivere in poche righe
l'esperienza vissuta in Africa.
Per cause di forza maggiore la visita è
durata solo una settimana ma vi assicuro che, anche se di breve durata, è
stata colma di emozioni.
Siamo partiti per Daloa il 4 gennaio
per l'inaugurazione e la consacrazione
della chiesa "SANTA MARIA MADRE DI
DIO" tenutasi il 7 gennaio 2006.
Per l'attività che svolgo, il viaggio è il
mio "pane" quotidiano, ma questa è
stata la prima volta in una missione.
Immaginatevi la gioia in terra d'Africa
e la voglia di riabbracciare mio fratello
P. Stefano, Parroco della nostra missione a Daloa.
La grande festa è cominciata la sera prima
dell'inaugurazione con
rappresentazioni
canore
della comunità
ed una corale
che per l'occasione è venuta
a piedi da un
villaggio
che
dista 30km.
....dovevate
vederci ballare!!
La stessa sera e per tutta la notte le
donne si sono date il turno per i preparativi del grande giorno, non le ha
fermate neanche la pioggia!
Giunge così il giorno tanto atteso,
il 7 gennaio. La Chiesa, che, grazie all'aiuto del gruppo di volontari di Colle
Brianza, è un'opera
d'arte è colma di
persone, soprattutto giovani, e la
cerimonia, tra canti e balli, è veramente unica nel
suo essere.
Ci dirigiamo poi al
centro
culturale,
dove
veniamo
sommersi da colori
(vestiti vari), sorrisi e bambini. Insomma, una giornata
davvero indimenticabile.
Le emozioni continuano, dalle serate
trascorse a giocare con questi bimbi alla
visita ai villaggi. Bimbi che ti corrono
incontro e confrontano la tua pelle con la
loro, bimbi che non distolgono mai lo
sguardo, ti ringraziano con gli occhi. Doni loro, ma anche agli adulti, un piccolo
bon-bon e ti regalano un sorriso che nelle nostre città è ormai latitante. Credetemi, vale molto di piu' un loro sorriso, la
loro stretta di mano, il loro sguardo, che
mille monete d'oro.
Siamo inoltre andati a far visita al leb-
brosario di Daloa, ed invito tutti, anche con un piccolo gesto, ad aiutare
questi malati. Si devono curare in una
piccola infermeria (non riuscireste neanche ad immaginarla) dove una benda viene utilizzata più volte per più
persone…
Scoprire la missione, anche se per
poco, mi ha aperto gli occhi su tutto
ciò che spesso è solo superfluo, su
tutto quello che abbiamo e che vorremmo avere sempre di più nel nostro
quotidiano. Noi siamo sì fin troppo
ricchi di beni materiali, ma poveri d'animo.
Stiamo facendo tanto, ma la strada è
lunga e c'è tanto ancora da fare, non
dimentichiamoci quindi di loro...
Vorrei infine ringraziare P. Colombo e
P. Stefano per il continuo contributo
che donano alla missione; un ringraziamento di cuore al gruppo di volontari di Colle Brianza con i quali ho condiviso questa stupenda esperienza, a
P. Ugo e a tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione di questo
viaggio.
Questa esperienza la vorrei dedicare
ad un uomo di una bontà infinita, che
purtroppo non è più fisicamente tra
noi, ma ci osserva
e ci guida tutti i
giorni; quest'uomo
è mio papà che ha
sempre
creduto,
aiutato e pregato
per le missioni.
Emanuela Locatelli
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LA CORNACCHIA
Dico
o
NonNon-dico?
Chi: due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso,
unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono stabilmente e si prestano assistenza e solidarietà materiale e
morale.
Cosa: dopo tre anni, riconosciuti i diritti e le
tutele del lavoro dopo nove anni, riconosciuti
i diritti di successione.
Il tormentone DICO ci assilla ormai da qualche mese. La crisi
della famiglia italiana è sotto gli occhi di tutti: la metà dei matrimoni fallisce, il 50% delle coppie italiane decide di attuare
delle “convivenze di fatto”. Sappiamo tutti che questa profonda crisi non è iniziata ieri e non dipende dalle nostre leggi. E
noi cattolici facciamo forse troppo poco per far cambiare la
corrente. Posto questo, penso che sia dovere di un buon legislatore prendere atto di una situazione che si è creata all'interno della società e cercare di regolamentarla. Potrà essere una
buona regolamentazione o una pessima regolamentazione, ma
deve esserci una regola in uno stato di diritto, posto che si
rispetti l'ovvia distinzione fra DICO e matrimonio.
Leggendo la proposta formulata da Rosy Bindi, personaggio
che da sempre difende la famiglia, la distinzione c'era: un matrimonio ha determinati diritti e doveri, i DICO ne hanno altri,
com'e' giusto che sia. Disegnati in questo modo, i DICO non
tolgono nulla alla mia
famiglia, nata davanti a
Dio, come io credo che
sia giusto per me; ma
voglio anche rispettare la
libertà altrui, senza che
quest'altro debba con me
giustificarsi e spiegarmi le
ragioni della sua scelta 'altra'. Per fortuna dopo tanti '“no”,
dopo le condanne e le minacce di richiami, leggo e vi riporto
con sollievo e gratitudine una frase di Martini: “bisogna farsi
comprendere ascoltando anzitutto la gente, le loro necessità,
problemi, sofferenze, lasciando che rimbalzino nel cuore e poi
risuonino in cio’ che diciamo, così che le nostre parole non
cadano come dall'alto, da una teoria, ma siano prese da quello
che la gente sente e vive, la verità dell'esperienza, e portino la
luce del Vangelo”.
Ultimamente non si sentono che discorsi molto critici nei confronti della religione cattolica e della Chiesa sua esponente
(porta parola). Queste frasi colte qua e là mi hanno intensamente colpito come cattolico, ma anche come uomo sposato.
Si tende, inoltre, ad affermare con sempre maggiore intensità
dei “dogmi” secondo i quali il matrimonio, l’unione di un uomo
ed una donna per un progetto di vita comune, che è la famiglia,
è assolutamente sacrificabile al diritto del singolo, il quale può
fare delle scelte senza dover affrontare le eventuali conseguenze. Si giustifica il tutto con la tesi secondo cui ogni compromesso è una tappa forzata, derivata dall’”evoluzione” (o
“involuzione”?) culturale e morale che sempre più in modo accelerato ci sta toccando da vicino. Io ho il dubbio che i DICO
non siano poi così necessari. Se da un lato è corretto tutelare i
diritti di chi convive, dall’altro
non capisco come non sia
possibile intervenire sulle
norme del diritto che regolano il matrimonio civile per
renderlo più accessibile
magari riconsiderando le procedure di separazione e divorzio, ma soprattutto evitando di smantellare un’istituzione così
importante come la famiglia.
In conclusione affermo il diritto del Cattolico ad avere una coscienza morale che influenzi il proprio pensiero e la propria capacità di giudizio, ma soprattutto affermo il diritto-dovere del
Cattolico ad opporsi ad ogni tentativo di delegittimare la dottrina morale e sociale della Chiesa, garantendole il massimo grado
di dignità nel contraddittorio democratico.
Rossella Velleca
Maurizio Grosso
PRO
CONTRO
"Speciale Missioni. Un numero speciale"
Milano, 8-02-2007
Carissimi ragazzi, complimenti per il giornale "Al Tempio" che
leggo sempre con interesse e piacere, specialmente il N° 4
del corrente mese "Speciale Missioni". Brava Elena per il tuo
articolo "Il Sogno di Dio". Spero che il tuo scritto ed anche la
testimonianza viva ed accorata di Andrea e Claudia in Costa
d'Avorio facciano nascere nei giovani il desiderio di fare una
bella esperienza in terra di missione.
A proposito: anche i nostri Padri Scolopi del Setem di Roma
sono disponibili da quest'anno ad accogliere, previa preparazione giovani che ne faranno richiesta, nelle loro missioni, in
particolare in Guatemala. Se a qualcuno interessa, potete
rivolgervi al Gruppo Missionario Parrocchiale che provvederà
a mettervi in contatto con chi di dovere.
Per quanto riguarda il dialetto milanese non è per niente una
lingua morta. lo lo parlo da oltre 70 anni, naturalmente con
chi è in grado di conversare in milanese. Come tutti i dialetti,
il milanese mi dà la possibilità di parlare con "el coeur in
man". Ho avuto la fortuna da piccola di imparare questa lingua dai miei genitori, anzi in casa noi primi cinque figli (mia
madre ne ha avuti 13), parlavamo esclusivamente il dialetto
milanese sino a quando abbiamo iniziato la scuola. Ancora
adesso parlo in tale lingua con i miei fratelli maggiori e con
gli amici del mio paese natio (Bresso) in cui, a suo tempo,
essendo stato un paese agricolo e di contadini, si conversava
solo ed esclusivamente in "milanes".
Bella la poesia "El Battesim" anche se a parere mio è scritta
come si pronuncia.... sbaglierò ma il milanese scritto è ben
diverso!
Potrei tradurvela tutta in italiano ma per non tediarvi troppo eccovi solo qualche strofa:
La chiesa era piena di voci davanti a tutti stavano tre bambine Alice....
con papà mamma parenti domandavano il Battesimo. Nell'abside, sul soffitto ci sono più di mille angeli non è vero?
Domandatelo a P.Alberto dirà che si, sono una legione.
Qualche minuto prima della undici tre angioletti si sono
staccati e sono venuti giù, si sono guardati attorno e si sono messi accanto alle bambine. Dal posto dove ero io vedevo solo le teste, un'ala e un braccio, ma era abbastanza per
comprendere che potevano essere "custodi" di bella professione.
Sono arrivati i preti, vestiti di rosso, gli angioletti sembravano dare ascolto a quello di mezzo, P.Alberto che parlava
all'assemblea della Pentecoste e del "cadeau" che ragazze e
genitori facevano a noi tutti in chiesa per la Messa.
Gli ultimi canti del coro erano appassionati. Era il giorno
della Pentecoste, rossa la veste, rosso il riflesso sopra i battezzati.
Tanto sapevo che gli angioletti erano là. Una salvaguardia,
ma dicevano loro, una garanzia.
E ho detto grazie a loro, ad Alice e a mamma e papà che li
hanno portati a Sant'Angelo per farli battezzare e per dare
a noi l'occasione di pensare a delle cose più importanti della
nostra piatta, opaca realtà.
Teresa
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Musica Ragazzi
INTERVISTA A CLAUDIO CECCHETTO
Ancora una volta vogliamo sorprendervi con una novità; oltre a poter leggere l’intervista potrete collegarvi al
sito internet www.altempio.135.it dove potrete vedere l’intervista integrale con le domande fatte dai ragazzi di seconda media.
Noi sappiamo che il tuo rapporto con i giovani è sempre stato molto stretto. Sappiamo anche che stai lavorando a molti progetti, tra cui il Cecchetto Festival.
Puoi dirci qualcosa in
proposito?
Il Cecchetto Festival è
un’idea proprio pensata
per i giovani. Ho notato
che su Internet ci sono
molti siti che al loro interno contengono della
musica
(youtube,
myspace, ecc.) o radio
che, spesso, accompagnano le trasmissioni
con della musica, ma
non esiste alcuna piattaforma dedicata interamente ad essa.
Il Cecchetto Festival è un sito sul quale ognuno può mettere
un video musicale o un brano per esprimersi liberamente,
farsi conoscere e confrontarsi con gli altri. Il tutto è reso ancora più accattivante dal fatto che le canzoni trasmesse partecipano ad una piccola competizione.
In questi giorni, a seguito dell'assoluzione di due persone che avevano scaricato illegalmente musica da
internet, molte società si sono mosse per chiedere regolazioni in tal senso. Tu cosa ne pensi?
Io non condivido assolutamente la scelta di schierarsi a favore di coloro che scaricano musica, indipendentemente dal
fatto che lo facciano per uso personale o per commercio.
Non lo dico perché faccio questo lavoro, però immaginatevi
una situazione in cui un cantante riesce finalmente a farsi
produrre un disco, magari anche di successo, che viene scaricato da tre miliardi di persone. La libertà di ognuno di scaricare musica finisce laddove inizia la mia di guadagnare i
soldi del mio lavoro. Con questo non nego la possibilità di
scaricare una canzone introvabile in altro modo.
Sei appassionato di musica fin da piccolo?
Sì. Tanto che quando ero piccolo ho acquistato un disco 45
giri, prima di avere un giradischi!
Quando a scuola scoprii che dei miei compagni stavano cercando un batterista per formare un nuovo gruppo, mi presentai subito descrivendomi come un esperto suonatore di
batteria (non l’avevo mai suonata in vita mia). La mia indole
però è sempre stata quella di produttore. Quando mi accorsi
che altri suonavano la batteria meglio di me, cedetti subito
il mio posto, perché preferisco le cose fatte bene da altri
piuttosto che fatte male da me. Successivamente mi chiesero di fare radio ed io accettai, anche se di soldi ne giravano
ben pochi, perché il mio motto era ed è “prendi il treno delle
occasioni finchè sei in tempo”.
A proposito di giovani che hai scoperto: siamo arrivati
al tuo punto forte (ne cito solo due tra i più grandi:
Jovanotti e Fiorello). Parlaci del nuovo fenomeno dei
Finley.
Premetto che non esiste la musica “per i giovani” o “per gli
adulti”; i Finley rappresentano di più i giovani perché sono
energici, allegri e spavaldi al punto giusto.
Li ho scoperti vedendo il loro video: appena li ho visti ho
capito che avevano grandi doti. L’unica condizione che ho
posto loro era che cantassero in italiano, ed è così che è nato il loro più grande successo “Tutto è possibile”.
Ma davvero tutto è possibile?
Sì, tutto è possibile. Bisogna sempre avere una speranza, un
sogno. Chiaramente ognuno deve dare tutto se stesso per
raggiungerlo
e
deve cercare in
ogni modo di crearsi le occasioni
perché questo si
realizzi. Prendete
l ’es empio
del
Cecchetto Festival: due anni fa
tutti mi prendevano
per
pazzo,
oggi il Cecchetto
Festival è una
realtà.
Arriviamo ad un
punto dolente:
le discoteche. Il
rapporto tra i giovani e le discoteche sembra avere a
che fare sempre meno con la musica. Sei d'accordo?
È sempre stato così. Non si è mai andati in discoteca per
ascoltare la musica, ma per conoscere nuove ragazze/i. Purtroppo oggi si va in discoteca anche per fare altro ed è sbagliato, ma questo è tutto un altro discorso. Io sono sempre
stato attratto dalla discoteca, perché lo ritengo un luogo di
aggregazione, di rapporti, in cui la musica deve fare da contorno. Il fatto poi che ci sia la musica alta favorisce i timidi e
fa sì che per capirsi ci si debba pericolosamente avvicinare
per sentirsi…
Vuoi aggiungere qualcosa? Magari un consiglio da papà ai nostri giovani lettori…
Coloro che si avvicinano alla musica o che fanno musica sono persone migliori degli altri. Date sempre retta a queste
persone perché sono le più sensibili che ci siano. Chi dice “a
me la musica non piace, non m’interessa”, lasciatelo perdere.
Claudio Cecchetto nasce a Ceggia (VE) il 19 aprile 1952.
Dopo l'esordio come disc jockey alla discoteca Divina di Milano, nel 1975 approda alla
prima radio privata milanese. Nel 1977 accetta la conduzione di un programma per l'emittente Telemilano (la futura Canale 5). Con la fine degli anni '70 fa la sua prima apparizione in RAI con Disco-Ring. Ha condotto tanti programmi come il Festival di Sanremo, Scacco Matto, Fantastico 2 e Destinazione Sanremo. Nel 1981 Cecchetto lancia
Gioca Jouer, un ballo di gruppo che va di moda anche oggi nelle discoteche italiane.
Cecchetto pronuncia delle frasi sulla sua canzone come ad esempio: Dormire, Salutare,
Autostop, Starnuto, ecc.. Con i proventi delle vendite del disco fonda Radio DeeJay.
Seguono poi Ska Chou Chou (1982) e Foto stop (1983). Nel 1982 firma il contratto con
le reti Fininvest (oggi Mediaset) e conduce programmi come Popcorn, Premiatissima,
Festivalbar e Azzurro. Ha fondato network radiofonici come Radio DeeJay (da questa
nacque negli anni ‘80 Dee Jay Television), Radio Capital e Radio Cecchetto. Come
talent-scout ha scoperto personaggi come Gerry Scotti, Jovanotti, Fiorello, Fabio Volo,
gli 883, Dj Francesco ed i Finley.
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Intervista di Alberto Bordini
con la collaborazione Michele Pierangeli, Elena Glionna e Martina Pinard
Esiste davvero il Rock Satanico? Sì.
L’idea di una musica che possa spingere alla pratica del satanismo, fino a qualche tempo fa era considerata una semplice ipotesi, ma alcuni fatti di cronaca accaduti proprio in
Italia (vedi Bestie di Satana etc…), hanno dimostrato che i
messaggi lanciati da alcuni cantanti possono avere effetti
devastanti. Soprattutto quando vengono ricevuti da ragazzi
psicologicamente fragili ed influenzabili.
Il primo collegamento tra Satana e la musica rock compare
nel 1967, quando sulla copertina dell’album dei Beatles
“Sergeant Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, la band decise di fare comparire i volti di molti personaggi noti che ammiravano.Tra questi Karl
Marx, Stanlio e Onlio, Marlon Brando e l’occultista inglese Aleister Crowley (1875 1947), padre del satanismo moderno e ispiratore della maggior parte dei gruppi esoterici contemporanei. Il motto di Crowley era
“Fa’ ciò che vuoi”, un invito a godersi la vita
senza limiti o regole morali, alla ricerca continua della soddisfazione di un piacere egoi- Aleister Crowley
stico. L’uomo acquisiva il diritto di mettersi
al posto di Dio nello scegliere le leggi che avrebbero dovuto
regolare la propria vita.
Negli anni ‘70, all’interno dell’ambiente rock, Crowley era
diventato un personaggio “di moda”.
Negli anni ‘80 e ‘90 la corrente dell’hard rock si fa sempre
più dura, dando vita al filone dell’heavy metal. Ora il satanismo diventa esplicito attraverso la forte tendenza all’uso di
tematiche esoteriche all’interno dei testi delle canzoni e nelle immagini delle copertine in cui vengono proposte immagini fortemente blasfeme ed anticristiane. Gli stessi nomi dei
complessi hanno contenuto blasfemo: esistono i finlandesi
Musica Ragazzi
Impaled Nazarene, i polacchi Christ Agony e i torinesi Burn
the Crucifix. A voi le traduzioni.
Le tematiche ricorrenti trattate nei testi delle canzoni sono
l’adorazione del diavolo, l’esaltazione
del suicidio e dell’eutanasia. Alcuni
cantanti invitano apertamente l’ascoltatore ad uccidersi, dicendogli che la
vita è triste, che il mondo fa schifo e
che non vale la pena di restare su
questa terra. A questi comportamenti
perversi si istiga attraverso l’uso di
messaggi subliminali o frasi sussurrate e poco percepibili ad un primo aCantante metal
scolto. Negli ultimi anni il rock satanico
è diventato una vera e propria moda. Alcuni complessi recitano la parte dei satanisti come trovata pubblicitaria per vendere dischi, ma c’è anche chi fa sul serio operando a stretto
contatto con le sette, come avviene per i King Diamond e gli
Acheron che negli Stati Uniti collaborano con la Chiesa di Satana e si prodigano nell’intento di dipingere il satanismo come una sorta di religione alternativa.
Ci si sente forti nel farsi crescere una lunga chioma, agghindare il proprio borsone con enormi borchie e magari truccarsi
gli occhi con la matita nera rubata dai trucchi della mamma.
Ci si sente potenti e invulnerabili nel pronunciare frasi oscene
di devozione a satana.
Ci si crede furbi, perché si è in pochi a conoscerle, e a conoscere il loro potere.
Ci si sente persi quando l’idea di violenza si tramuta in azione. Non li possiamo più sentire quando le tombe che prima
profanavano per divertimento, arrivano a contenerli.
Elena Glionna
Angolo Curiosità
L’effetto Mozart
La prima volta che ho sentito parlare dell’effetto Mozart è
stato durante una gita parrocchiale (castagnata) dell’anno
scorso. In particolare è stato Michele che, parlando con dei
bambini durante il viaggio, discuteva di argomenti musicali.
Di preciso si riferiva alla sonata a due pianoforti KV 448 di
Mozart. La musica di Mozart si inserisce in un
contesto terapeutico per curare alcune malattie
come le difficoltà di apprendimento, l’epilessia, la
dislessia, il ritardo mentale e il deficit di attenzione
dei bambini.
Alfred Tomatis, medico otorino che da più di quarant’anni si occupa dei problemi dell’ascolto, afferma che l’udito è il senso per eccellenza, perché è
grazie ad esso che l’uomo ha parlato, ha potuto
ideare, perfezionare e differenziare il linguaggio.
L’azione dell’udire non è delegata solo all’orecchio
esterno, ma anche a quello interno composto dal sistema
vestibolo-cocleare. Tutti sono capaci di udire, ma ascoltare è
un’abilità particolare, è la chiave dell’apprendimento, del
linguaggio e dell’identità personale. Infatti, le disfunzioni
dell’udito possono causare disturbi dell’apprendimento e delle capacità mentali dei bambini.
Presso i centri audiologici dove si applica il Metodo Tomatis a
bambini con problemi di apprendimento o autismo, si ottengono miglioramenti nel rendimento scolastico, nelle capacità
di leggere e comprendere. Tutti gli ospiti, sia bambini che
adolescenti, possono giocare a carte o a scacchi, disegnare,
dipingere, giocare fra di loro o fare attività fisica. Contemporaneamente, il loro udito viene rieducato ascoltando musiche di Mozart (concerto per pianoforte ed
orchestra K 482 o anche il K 448). Di solito, un
bambino riceve questa stimolazione sonora due
ore al giorno, cinque giorni alla settimana per tre
settimane. I suoni sono ascoltati non solo con le
orecchie, ma anche attraverso le ossa del cranio,
come probabilmente avviene nel grembo materno
durante la gravidanza. In effetti, attraverso le
ossa del cranio il suono arriva prima.
Pare che anche bambini ed adulti epilettici traggano beneficio dall’effetto Mozart. Poche note della sonata K
448 possono ridurre il numero degli attacchi epilettici.
Si può concludere dicendo che anche il semplice ascolto della
musica è senz’altro un aspetto positivo della nostra vita e
che ciascuno di noi può trarne dei benefici per il proprio animo.
Paolo Locatelli
MUSICA E RELIGIONE: JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)
Quando ho scoperto che il V numero di “Al Tempio” era incentrato sulla musica mi sono subito
sentito in dovere di dare il mio contributo. Da
modesto musicista, ho pensato di farvi avvicinare ad un grande compositore del passato che
apprezzo molto: Johann Sebastian Bach. Lui,
come tanti altri musicisti e compositori dell'epoca, ebbe uno stretto rapporto con il mondo ecclesiastico. J.S. Bach, conseguentemente al suo
impegno come "Kantor" (maestro di Cappella),
scrisse circa trecento cantate sacre, oltre a
quelle profane. Il compito affidatogli dalla Cattedrale di Lipsia fu quello di comporre, una cantata sacra per ogni festività, il cui testo si riferisse, generalmente, al Vangelo e all'Epistola del
giorno.
Celeberrime sono le "Passioni", in cui Bach faceva
recitare la storia da un Evangelista, le parti di maggior rilievo (Cristo, Pilato ecc.) venivano eseguite da
cantanti solisti, mentre al coro, composto da bambini ed adulti, erano invece affidate le parti di personaggi minori (soldati, sacerdoti, ecc).
Spero che queste poche ed iniziali informazioni sulle
composizioni ed il personaggio di Bach siano servite
a stimolare la vostra curiosità e la voglia di cercare
qualche aneddoto su questo grande compositore.
Stefano Papa IV liceo Conservatorio
Johann Sebastian Bach
Pagina 5
GRAFFITI: PER CHIUDERE IL DISCORSO
Caro Foglino e cari graffitari tutti,
siamo seri e chiamiamo le cose con il loro nome.
Disegnare sui muri – siano essi scarabocchi od opere d’arte
– senza autorizzazione, è una violazione, un abuso. E’ contro la legge. E poi non è detto che quello che piace a voi
piaccia anche a me o ai miei dirimpettai. Se il muro di casa
mia è grigio perché così l’ho voluto, è giusto che rimanga
tale, come l’abito che indosso o la mia automobile. La libertà va considerata da entrambi i lati della medaglia.
Se invece desidero fare un bell’affresco con tanti colori e
disegni colmi di significati, chiamo voi (gli artisti) e vi commissiono un lavoro. E vi pago anche. Se poi invece la vostra vena artistica non vuole essere ingabbiata da vile denaro e dall’altrui fantasia, parliamone e potrete sbizzarrirvi per
la vostra e la mia gioia.
Trovo giusto che abbiate degli spazi dove esprimere la vostra arte che – in alcuni casi – c’è davvero. E allora ho un
suggerimento da darvi: chiedete al sindaco di sistemare
nelle piazze o in alcune zone dei parchi, dei cartelloni, dei
grandi pannelli apposta per voi dove potrete esibirvi, farvi
conoscere e magari lasciare un recapito per contattarvi.
Unitevi in associazioni. Fateci capire che siete seri, che volete abbellire la nostra città e aiutateci a fermare quelli che
invece la maltrattano non solo sui muri, ma sui tram e le
metropolitane. Buon lavoro!!!
Patrizia
Appuntamento con il cineforum tutti i
primi lunedì del mese, ore 20.30, nella
sala rossa dell’oratorio.
L’invito è esteso a tutti!
Y
C i n e f o r
Dead Man Walking
S
tati Uniti. Louisiana.
Braccio della morte. Un
uomo. Bianco. Solo. Disperato. Condannato.
Matthew Poncelet è accusato di aver ucciso un ragazzo
e violentato la fidanzata.
Dalla prigione dove è rinchiuso invia una lettera a
suor Helen Prejean invocando aiuto ed assistenza
carceraria. La suora cattolica diviene l’assistente spirituale di Matt e s’impegna
per il suo riscatto eticoreligioso (“Ogni persona
vale più della sua peggiore
azione”). La donna, pur non
senza perplessità, si batterà con tutte le sue forze per
Mannarelli
strappare il condannato
all'iniezione fatale. La ricerca di una verità che redima
invece di infierire sul condannato dà a Helen la lucidità per conciliare il senso
di pietà e quello di giustizia
e a Matthew la forza per
andare avanti.
Dead Man Walking (Morto
che cammina) è il grido con
cui nella prigione statale
della Louisiana i secondini
Il bar prima avvertono che sta passando
del rinnovo nei corridoi un condannato
a morte portato all'esecuzione, marciando sulle proprie gambe e quindi sano
come si deve: la legge esige che il morituro sia in
salute e ben vivo, prima di
ucciderlo. La tesi che emerIl nuovo bar
ge dal film è che la pena di
morte sia da condannarsi
indipendentemente dall’effettiva colpevolezza del detenuto, dalla sua ammissione di colpa, dalla gravità
o
di T.Robbins
u
del suo crimine e dal
suo possibile recupero e
reintegrazione nella società.
Questo non solo perché la
condanna a morte in più di
un caso, oltre a non aver
fatto da deterrente, non costituisce una civile punizione,
ma anche perché in uno stato garante dei diritti civili,
umani, politici e personali, la
pena non deve puntare tanto
alla vendetta, quanto piutto-
La Veneranda Fabbrica di “Al Tempio”
C
on il prossimo numero “Al
Tempio” compie un anno.
Un anno di sorrisi, di corse, di
sudore, di fogli bianchi davanti
ad un titolo difficile e pagine e
pagine di pensieri e passione.
Ma “Al Tempio” non è solo un
mezzo di diffusione, di informazione, di intrattenimento e di
dibattito su questioni scottanti
della nostra quotidianità. Infatti
parallelamente alle varie pubblicazioni sono stati portati avanti piccoli e grandi progetti.
Grazie alle Vostre generose
offerte è stato possibile la ristrutturazione del bar dell’oratorio, che ci ha ospitato tante
volte nelle nostre riunioni serali. L’ imbiancatura del locale e
la sostituzione o riparazione dei
mobili sono costati 205€.
In secondo luogo, grazie alla
raccolta di fondi dello scorso
numero “Speciale Missioni”,
sono stati devoluti 1000€
alla nostra missione calasanziana di Daloa in Costa
D’Avorio.
La Vostra generosità è prima
protagonista nella realizzazione
di ogni nostro progetto, passato e futuro. Pertanto,
grazie a tutti da parte di tutta
la redazione!
Matteo Gessati
Pagina 6
sto alla difesa della società
stessa.
Infine è interessante evidenziare come nei momenti di
massima difficoltà affidarsi
pienamente ed interamente
all’idea che qualcuno più
grande di noi possa condividere, pur senza togliere l’immensa sofferenza, sia di estremo conforto.
Maria Giulia Pirinoli
I prossimi appuntamenti:
Lunedì 2 Aprile
Crash
Lunedì 7 Maggio
Ogni maledetta Domenica
Lunedì 4 Giugno
City of God
!
La cultura a portata di mano
Il destino diviso in due
"La parte dell'altro" di Eric-Emmanuel Schmitt
8 ottobre 1908: Adolf Hitler scartato.
Cosa sarebbe successo se la Scuola di
belle arti di Vienna avesse deciso diversamente? Cosa sarebbe successo se la
commissione avesse ammesso Adolf
Hitler? Quel minuto avrebbe cambiato il
corso di una vita, quella di un giovane
timido ed appassionato, ma avrebbe
cambiato anche il corso della storia.
Alternate scorrono, durante tutta la narrazione, sotto i nostri occhi, due vite
completamente diverse l’una dall’altra,
proprio a causa di quel fatidico giorno.
Da una parte troviamo il barbone, il caporale decorato con
la Croce di ferro, il
dirigente del partito
nazional-socialista, il
Foto dell’autore dittatore misantropo.
Dall’altra, Adolf H.,
all’inizio giovane studente d’arte e paziente di Freud, ed infine famoso e affermato pittore a Parigi. Al crocevia si uniscono commedia e tragedia con una leggera pennellata di filosofia ed un’ardente
dialettica sul bene e
il male, dove il male
è visto come un mistero più profondo
del bene, in quanto
nel bene vi è sempre
uno spiraglio di luce, un’affermazione della vita. E qui l’autore si chiede, ed è una domanda che rivolgo
anche a voi: come possiamo allora
scegliere l’oscurità? Da cosa dipende
il nostro destino?
Martina Pinard
Una Pasqua spiritosa... o spirituale?
Un uovo colorato, piovuto dal cielo, capita nelle
mani di un ragazzo.
Questi lo apre e da esso spunta una colomba
immacolata, completa di ramoscello d'ulivo. E' certamente una situazione rara, per
non dire miracolosa ! Che fare ora ? Il
ragazzo potrebbe rimanere estasiato dal
prodigio, e osservare la colomba che si
libra nell'aria…oppure potrebbe gridare ai
quattro venti quello che è successo ! Invece, se la mangia.
Per spirito di comunione forse ? Le ossa spolpate, il vino, la tavola imbandita fanno supporre
qualcos'altro.
Egli la cucina (si spera), la divora, la consuma. L'unico giovamento che riesce a trarne
è meramente materiale, la soddisfazione
che ottiene è solo di breve durata.
La colomba, simbolo dello Spirito Santo e
della Pace, si trasforma in un prodotto di
consumo, buono a placare una fame che
comunque tornerà.
Allora forse, con l'avvento della Pasqua,
non sarebbe il caso di usare questa colomba per sfamarci definitivamente?
Marco Brera
Attimi di vita
Festa di Carnevale
per piccoli
per grandi
Gruppo terza età
Pagina 7
Festa Inferno - Purgatorio - Paradiso
Preghiera del mattino di Quaresima
Vita di comunità
Appuntamenti alla Comunità
Al Tempio N°5 Aprile 2007
TRIBUTO SACRO – Orario delle celebrazioni
Giovedì Santo: ore 19, Messa nella Cena del Signore. Adorazione fino alle 24.
Venerdì Santo: ore 15.30, Celebrazione della Passione del Signore; ore 21.15, Cammino della Croce. Adorazione fino alle 24.
Sabato Santo: ore 21.15, Veglia Pasquale.
Domenica 15 aprile, s. Messa delle 10.30, “Festa del Post-Battesimo”, per le famiglie con bimbi dai 4 ai 7 anni.
Lunedì 16 aprile, il “Gruppo Terza Età” in gita a Cremona. Partenza alle ore 9.
Lunedì 16 aprile, ore 18: ha inizio il “Corso per Animatori di Oratorio”, organizzato dalla FOM e destinato agli adolescenti delle parrocchie del decanato. Parrocchia ospitante: S. G. Calasanzio.
Sabato 21 aprile, ore 16, salone dell’oratorio, “Festa di Primavera” per i bambini.
Domenica 22 aprile, “Giornata dei Chierichetti” a Ovada (AL).
SACRAMENTI E LITURGIA DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA
Martedì 1 maggio, ore 10.30: Prime Comunioni.
Domenica 6 maggio, ore 10.30: Seconde Comunioni.
Sabato 12 maggio, ore 15.30: Cresime.
Domenica 13 maggio, ore 16: Prime Confessioni.
Domenica 20 maggio, ore 10.30: Professione di Fede dei ragazzi di V elementare
Sabato 26 maggio: Pellegrinaggio Mariano, in occasione della chiusura dell’anno pastorale.
Domenica 27 maggio: anniversario di fondazione della parrocchia. Alle ore 21, Concerto di musica classica a favore delle Missioni dei PP. Scolopi.
CAMPI ESTIVI
8 – 10 giugno: “Week-end Famiglie” a Balme (TO).
9 – 13 giugno: Campo adolescenti a S. Margherita Ligure.
15 – 22 giugno: Primo turno bambini (IV elementare – I media) a Balme.
22 – 29 giugno: Secondo turno ragazzi (II - III media) a Balme.
Spazio Enigmistico:
1) Il Bersaglio:
Partendo dalla parola indicata con la freccia, raggiungete quella al centro del bersaglio, eliminando successivamente tutte le parole contenute in esso, secondo le seguenti regole:
⇒ La parola può essere un anagramma della precedente;
⇒ Può essere un sinonimo o un contrario;
⇒ La si può ottenere aggiungendo, togliendo o cambiando una lettera dalla precedente;
⇒ Può trovarsi unita alla precedente in un detto, similitudine, o per associazione di idee;
⇒ Può formare insieme alla precedente un nome proprio di persona famosa o di luogo…
⇒ Può trovarsi associata alla precedente nel titolo o trama di un libro, di un’opera letteraria o
teatrale oppure in altri componimenti di qualsiasi genere.
2) Falso accrescitivo: (5 - 7)
Dal ciccione è assai invidiato
salta con agilità
e ogni abito firmato
assai bene indosserà...
E' il nostro prete bello
che di Chiesa è un dotto esperto
ha di certo un gran cervello
noi l'amiam - si chiama Alberto...
Ecco le soluzioni degli indovinelli pubblicati nel numero precedente:
1) Beth è alta 1,55 m e Bill 1,75 m
2) Prendete un frutto dalla confezione
contrassegnata "ciliegie e fragole".
Se questo è una ciliegia, allora questa
confezione deve contenere solo ciliegie. Di conseguenza la confezione
contrassegnata con "fragole" non può
essere quella contenente solo ciliegie,
e non può essere neanche quella contenente solo fragole, quindi dev'essere
quella contenente ciliegie e fragole. La
confezione che resta è quindi quella
che contiene solo fragole.
3) Chiedete a uno degli uomini cosa
risponderebbe l'altro se gli domandaste
"la porta a destra è quella giusta?".
Stabilite che la risposta è falsa e agite
di conseguenza. Se l'uomo al quale
avete rivolto la domanda è il bugiardo,
vi direbbe il falso su quanto avrebbe
risposto l'altro uomo. Se invece l'uomo
al quale avete rivolto la domanda è
quello che dice la verità, vi darebbe la
giusta risposta sulla risposta falsa del
bugiardo.
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Al Tempio
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