spermatofite 1 - Docenti.unina

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le Spermatofite
Piante vascolari eterosporee
GIMNOSPERME
ANGIOSPERME
Compare una struttura nuova ed esclusiva: il seme
deriva dalla trasformazione dell’ ovulo in seguito alla fecondazione
microspore
megaspora
microsporangio
sporofilli
megasporangio
Ipotesi sull’evoluzione dell’ovulo
Megasporangio
circondato da
tegumenti liberi
ipotetico
ovulo
Fusione dei tegumenti
Sporangi terminali
L’ovulo immaturo è un megasporangio
OVULO
(MEGASPORANGIO)
ovario
gimnosperme
angiosperme
all’interno dell’ovulo
la cellula madre delle macrospore forma quattro megaspore
delle quattro megaspore una sola rimane funzionale
il gametofito femminile si sviluppa all’interno della megaspora funzionale
la gamia e lo viluppo dell’embrione avvengono all’interno del megametofito
In seguito alla fecondazione l’ovulo si trasforma in
seme
La propagazione della specie è affidata al
seme
tegumenti seminali
Il seme è un ovulo maturo
che contiene un embrione
L’embrione è immerso in un
tessuto nutritivo: l’endosperma
La riproduzione nelle spermatofite
sporofito ( pianta adulta)
macrosporangio
(ovulo)
microsporangio
(sacca pollinica)
meiosi
meiosi
macrospora
microspora
macrogametofito
macrogamete
(oosfera)
microgametofito
microgameti
(nuclei spermatici)
zigote
Il gametofito è racchiuso
nello sporofito
sporofito
Gimnosperme
spermatofite legnose,
per lo più arboree
talvolta arbustive
con semi nudi
struttura primaria eustelica
legno secondario di tipo omoxilo
foglie aghiformi, squamiformi,
nastriformi
ovuli portati da
coni legnosi
su squame aperte
Angiosperme
compare il fiore
gli ovuli sono racchiusi nell'ovario che
a maturità si trasformerà in frutto
sia arboree che erbacee
dicotiledoni
monocotiledoni
semi in
germinazione
germoglio
embrione
radichetta
Morfologia di una spermatofita
fusto o caule
cormo
rami e foglie
radice
germoglio
Apice del germoglio
cellule meristematiche
Primordi delle foglie
Zona di determinazione
si formano i
meristemi primari
gemma
ascellare
meristema
apicale
Sono visibili
le appendici laterali
del fusto
-bozze fogliari
-primordi dei rami
Meristema apicale
È costituito da cellule iniziali o
promeristemi
cellule più esterne: divisioni anticlinali
cellule interne :divisioni periclinali
Sono cellule totipotenti
tunica
corpus
meristema
apicale
Meristemi
primari
protoderma
meristema
fondamentale
procambio
Tessuti
primari
epidermide
tessuti fondamentali
(parenchima, collenchima,
sclerenchima)
xilema e floema
primari
Zona di determinazione
Apice
caulinare
bozza fogliare
Le bozze fogliari sono tanto più grandi
quanto più ci si allontana dall’apice
giovane
fogliolina
gemma
ascellare
o primordio
di un ramo
I primordi dei rami si formano
all’ascella delle bozze fogliari
Lo sviluppo dei rami è influenzato dal
meristema apicale del fusto
Anatomia
del germoglio
Apice del germoglio
Cellule
meristematiche
Accrescimento per
distensione e
differenziamento
Tessuti adulti
(struttura I)
%
La foglia
Appendice laterale del fusto
È un organo ad
accrescimento definito
Dal punto di vista filogenetico deriva dall’appiattimento delle parti
terminali di rami
Porzioni terminali
di rami si appiattiscono
Una lamina di tessuto fotosintetico
si sviluppa tra i rami appiattiti
La varietà delle foglie
Nomofilli
svolgono la funzione clorofilliana
Embriofilli
detti anche cotiledoni o foglie embrionali
Catafilli: o squame
presenti sulle parti ipogee
del germoglio
Antofilli o foglie fiorali
( sepali, petali, tepali)
Sporofilli
o foglie fertilii
( nelle angiosperme
carpelli e stami )
Ipsofilli o brattee
presenti sulla parte aerea del germoglio
con funzioni di
perule protezione
O
vessillare
infiorescenza
sono foglie le spine
delle succulente
i cirri delle fabaceae
foglie trappola
per insetti
Dionaea
ascidio di Nepenthes
Morfologia fogliare
Nomofilli
funzione clorofilliana
traspirazione
È l’organo dotato della maggiore
diversità sia morfologica che
anatomica.
I fasci vascolari delle foglie
sono in continuità con quelli
del fusto
-forma
-tipo di nervature
-margine fogliare
-modalità di inserzione sul ramo
costituiscono importanti
strumenti diagnostici nel
riconoscimento delle specie
parallelinervie
nervature longitudinali parallele
connesse da
nervature trasversali più piccole
angolinervie o retinervie
eterofillia
diversità di forma in base alla
funzione differente
edera
sui rami vegetativi
ranuncolo
acquatico
sui rami riproduttivi
varia il substrato
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