LE INNOVAZIONI PER LA SALUTE DEI PAZIENTI

salute
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aprile
2015
P E R I O D I C O D ' I N F O R M A Z I O N E D E L L ' A Z I E N D A U N I T À L O C A L E S O C I O - S A N I TA R I A 1 7
COPIA
GRATUITA
LE INNOVAZIONI
PER LA SALUTE
DEI PAZIENTI
Nel nuovo ospedale di Schiavonia
tecnologie e metodiche
all'avanguardia per il trattamento
delle più diverse patologie
Ginecologia
Nuova tecnica per il trattamento
del prolasso vaginale
Epatologia
Nuovi farmaci per
la cura dell'epetatite C
16
NUMERO
Cardiologia
L'Emodinamica raddoppia e
cresce nel livello delle dotazioni
salute
17
sommario
4
editoriale
Contenuti di qualità per una struttura di eccellenza
salute
L’avevamo preannunciato quando il nuovo ospedale di Schiavonia era ancora un cantiere in
piena attività: la vera sfida sarebbe iniziata una volta concluso il trasferimento, per riempire di
contenuti di qualità la struttura. Perché per quanto bello architettonicamente, un ospedale
può aspirare a essere davvero il punto di riferimento dei cittadini solo se questi hanno la
consapevolezza di trovarvi tecnologie e servizi di alto livello.
Con questo obiettivo, un grande sforzo è stato compiuto innanzi tutto sul piano finanziario,
con un forte investimento per il rinnovamento tecnologico: circa il 70% delle dotazioni del
nuovo ospedale sono infatti completamente nuove, per un investimento complessivo di
circa 16 milioni di euro.Tra queste, spiccano attrezzature che rappresentano attualmente lo
stato dell’arte della tecnologia, le stesse che vengono impiegate nei migliori centri nazionali:
è il caso ad esempio della nuova TAC a 256 slice o del nuovo angiografo digitale polivalente
che ci ha consentito di raddoppiare l’attività dell’Emodinamica.
Tanta tecnologia, quindi, ma anche professionalità di alto profilo, che a Schiavonia hanno trovato
un ambiente di lavoro più moderno e funzionale, adatto a valorizzare le eccellenze di ciascun dipartimento e unità operativa. Nelle prossime pagine ne vengono presentate alcune, prendendo
spunto dai casi più recenti o dall’entrata in funzione di alcune dotazioni nelle ultime settimane:
dall’Ortopedia alla Ginecologia, dall’Emodinamica all’Epatologia. Un elenco che come detto è
del tutto incompleto, frutto semplicemente della cronaca dell’ultimo periodo, ma nei prossimi
numeri di Salute17 avremo certamente occasione di raccontare di altre innovazioni, servizi e
metodiche di alto livello adottate in altre unità operative e dipartimenti.
Un ospedale che guarda al futuro, quindi, per tecnologie e volontà di mettere a disposizione dei
cittadini trattamenti di livello sempre più elevato, ma non solo: in prospettiva futura, infatti, il polo
di Schiavonia ha tutte le carte in regola per diventare un elemento di attrazione per i professionisti di domani, siano essi infermieri, come dimostra la crescita del corso di Laurea Infermieristica
di Monselice, o medici qualificati provenienti da altri ospedali. Per la sanità della Bassa Padovana
il futuro comincia adesso.
Quadrimestrale d’informazione
dell’Azienda Unità Locale
Socio-Sanitaria 17
Numero 16 anno 6
17
salute
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Editore
Azienda ULSS 17
Un robot all’avanguardia per 46 mila farmaci
6
Direttore responsabile
Giovanni Bregant
Nuova tecnica all’avanguardia per il trattamento del prolasso uterino
8
Hanno collaborato
Nicola Annunziata
Andrea Ferrarese
Anna Ferraresso
Flavio Rossetti
Giuseppe Scattolin
Clemente Toniolo
Chiara Zambon
Concept grafico
IndustriAdv
Impaginazione
IndustriAdv
Stampa
Mediagraf Spa
Noventa Padovana (PD)
Schiavonia centro di riferimento per i nuovi
farmaci per l’epatite C
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Punture di insetti: proteggersi è possibile
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PREVENZIONE
Una buona sanità è anche questione di uguaglianza
aprile 2015
16
Redazione
Redazione Salute 17
Azienda Ulss 17
via G. Marconi, 19
35043 Monselice (PD)
tel. 0429 788616
TERRITORIO
Per genitori e bambini c’è “Primi Passi”
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Pronto Soccorso: istruzioni per l’uso
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Registrazione del Tribunale
di Padova n. 2168 del
23/2/2009
Tre nuovi centri di accoglienza per i malati di Alzheimer e le loro famiglie
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Periodico d’informazione
distribuito gratuitamente
alla popolazione residente
nei Comuni del territorio
di competenza dell’Azienda
ULSS 17.
La carica dei 200
22
Per Micio c’è l’anagrafe felina
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TECNOLOGIE
Niente più ricetta rossa per esami e visite specialistiche
26
email: [email protected]
12
L’emodinamica dell’ULSS 17 raddoppia e si 14
arricchisce di nuove tecnologie all’avanguardia
SANITÀ VENETA
“Il futuro è già iniziato”
NUMERI UTILI
FARMACIE DI TURNO 2
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NUOVO OSPEDALE
Il nuovo ospedale, sei mesi dopo
Chiuso in redazione
27 aprile 2015
Giovanni Pavesi
Direttore Generale dell’Azienda ULSS 17
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aprile 2015
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NUOVO Ospedale
salute
Il nuovo ospedale, sei mesi dopo
La nuova struttura di Schiavonia è pienamente operativa e centinaia
di pazienti hanno già potuto beneficiare delle sue tecnologie e standard
di ospitalità superiori
A
sei mesi di distanza dell’entrata in funzione degli Ospedali Riuniti Padova
Sud, è già tempo di tracciare un piccolo
bilancio per la nuova struttura di Schiavonia: «La prima cosa da sottolineare spiega Giovanni Pavesi, direttore generale dell’ULSS 17
- è che il trasferimento dagli ospedali di Este e Monselice è stato effettuato senza alcun disagio per i pazienti,
essendo riusciti a liberare prima quasi completamente
i reparti, grazie anche alla collaborazione degli ospedali
limitrofi sui quali abbiamo dirottato per alcuni giorni i
pazienti destinati ad un ricovero nei giorni del trasferimento. Questo ci ha consentito di spostare fisicamente
pochissimi pazienti, salvaguardando al massimo la loro
sicurezza. E non è un dato da poco, perché nella letteratura scientifica è dimostrato che in occasione del trasferimento da un ospedale all’atro spesso si registra un
incremento dei decessi rispetto alla media. Noi invece
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salute
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aprile 2015
Giovanni Pavesi,
Direttore Generale dell’ULSS 17
abbiamo pensato prima di tutto alla
sicurezza dei cittadini, organizzandoci
per tempo»
Proprio la tempistica però, così stretta, ha suscitato qualche perplessità: quali erano le ragioni di questa scelta?
«La tempistica così ristretta è stata decisa proprio per
tutelare i pazienti: abbiamo voluto completare il trasferimento prima del picco influenzale, quando per le
complicanze i reparti di medicina di tutti gli ospedali sarebbero stati pieni: aspettare avrebbe voluto dire
non poter dirottare nessun paziente su altre strutture,
perché già piene, e spostare decine e decine di pazienti
già ricoverati e bisognosi di assistenza e tranquillità. In
questo modo, invece, lo ribadisco, non ci sono stati disagi per i pazienti e non abbiamo avuto nemmeno un
caso di peggioramento della prognosi riconducibile al
trasferimento. E questo conta più di tutto».
Come sono andati i primi giorni nel nuovo
ospedale?
«Intensi, ma questo era previsto: trasferire un intero
ospedale è un lavoro immane e un grande merito va a
tutto il personale che si è davvero impegnato al massimo, anche facendo ben oltre ciò che competerebbe
alle mansioni di ciascuno. La struttura, in ogni caso, aveva già superato tutti i collaudi: certo alcuni elementi,
come ad esempio la segnaletica, sono stati aggiunti a
trasferimento iniziato, ma in brevissimo tempo. Alcuni sistemi, inoltre, si possono verificare pienamente o
anche collaudare tecnicamente solo a trasferimento
avvenuto: è il caso di esempio dell’impianto ad altra
pressione per la pulizia degli endoscopi, che non era
possibile testare prima semplicemente perché gli endoscopi erano ancora in uso nei vecchi ospedali. Lo stesso
per altri problemi minori, che purtroppo sono stati ingigantiti. Eppure è nell’esperienza di tutti, credo, essersi
trasferiti in una casa nuova e trovare piccole cose da
sistemare: figuriamoci in un ospedale con centinaia di
chilometri di tubazioni e cavi».
Ha parlato di piccole migliorie, introdotte anche recentemente: di cosa si tratta?
«Alcune erano già state decise, semplicemente sono
arrivate dopo l’inaugurazione, come ad esempio la
segnaletica nel parcheggio, altre invece sono state introdotte ascoltando le richieste dei cittadini, come ad
esempio quella di avere un maggior numero di posti
auto davanti al Pronto Soccorso: in realtà la distanza sarebbe la stessa rispetto agli ospedali di Este e Monselice, ma abbiamo accolto questo suggerimento e stiamo
provvedendo, pur con i tempi imposti dalle procedure
di un ente pubblico».
Ha citato l’ascolto dei cittadini, con quali modalità?
«Negli ultimi mesi come Direzione abbiamo partecipato agli
incontri organizzati nel territorio, abbiamo ascoltato i comitati
locali che sono sorti per chiedere determinate dotazioni, anche quando certe decisioni non
erano di competenza dell’ULSS,
ma capiamo che è l’ULSS l’interlocutore di riferimento nel territorio. Chi aveva un
suggerimento, o anche una critica, purché costruttiva,
ha sempre trovato le porte aperte nel nuovo Ospedale
e abbiamo intenzione di proseguire questa politica».
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Ora che il nuovo ospedale è realtà, quali sono
i prossimi progetti che saranno intrapresi
dall’ULSS 17?
«Continueremo a impegnarci sul territorio: gli spazi
a disposizione dei servizi territoriali saranno razionalizzati
in modo da avere per quanto
possibile dei centri unici poliservizi in ambienti riqualificati.
Proseguiremo inoltre nella strategia di potenziamento della
presenza decentrata dei servizi
di maggiore frequenza di utilizzo o comunque strategici per le
categorie più deboli: ad esempio abbiamo da poco inaugurato tre centri di accoglienza diurni per i malati di Alzheimer, e altre iniziative
sono allo studio».
La Redazione
La tempistica del
trasferimento è stata decisa
per tutelare i pazienti:
abbiamo voluto completare
il trasferimento prima
del picco influenzale
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Nuovo Ospedale
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Un robot all’avanguardia
per 46 mila farmaci
Lo staff
dell’UOC Farmacia
Il nuovo robot
della Farmacia
dell’ospedale
di Schiavonia
Tra i fiori all’occhiello del nuovo ospedale di Schiavonia un sistema
automatico per la gestione del magazzino dei farmaci e altri servizi
farmaceutici per il personale sanitario e i cittadini
I
pazienti e i familiari non lo vedranno mai, eppure è una delle novità più hi-tech - e per certi
versi anche spettacolari - del nuovo ospedale
di Schiavonia: è il magazzino automatico della
Farmacia, dove un sofisticato robot si occupa
della gestione dei farmaci utilizzati negli Ospedali Riuniti Padova Sud, ma anche nelle strutture sul
territorio dell’ULSS 17 e di quelli distribuiti direttamente ai pazienti dopo le dimissioni e le visite
specialistiche.
Il robot
Complessivamente, il robot gestisce 46 mila confezioni di farmaci, che vengono conservate in condizioni di temperatura e umidità sotto controllo,
all’interno di due armadiature che contengono
ciascuna tutte le tipologie di farmaci, per garantire comunque l’accesso alle terapie anche in caso
di guasto ad uno dei due sistemi. Le confezioni di
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farmaci, al momento del riassortimento, vengono
inserite casualmente: a sistemarle una ad una, dopo
averle riconosciute e classificate in base al codice a
barre, provvede il robot. Quando poi un farmaco
viene richiesto, il robot automaticamente lo recupera e lo scarica in apposite ceste dove vengono
inseriti tutti i farmaci richiesti in quel momento dallo stesso reparto o servizio: a pochi secondi dalla
richiesta, quindi, le ceste sono pronte per essere
consegnate agli operatori sanitari che ne hanno
fatto richiesta mentre il gestionale viene automaticamente aggiornato con l’indicazione degli ultimi
farmaci utilizzati, così da avere sempre sotto controllo - in tempo reale - le disponibilità a magazzino.
Le confezioni gestite in questo modo rappresentato l’85% delle scorte ospedaliere, mentre la quota
rimanente viene immagazzinata manualmente in
un’area limitrofa dedicata, essendo troppo pesanti
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o troppo voluminose (è il caso ad esempio delle
soluzioni infusionali) per poter essere inserite nel
magazzino automatico.
Per richieste particolarmente urgenti, inoltre, i
farmaci possono essere spediti in qualsiasi parte dell’ospedale nel giro di 2-3 minuti utilizzando
il sistema interno di posta pneumatica, già attivo,
mentre per il futuro vi è la predisposizione per un
sistema automatico di consegna delle ceste con i
farmaci mediate l’utilizzo di piccoli robot.
A sovrintendere il tutto, naturalmente, vi sono i
Farmacisti che, prima dell’accettazione da parte
del robot, esaminano e convalidano ogni richiesta:
in media sono circa 1.700 al giorno le confezioni
di farmaci processate dal sistema e dagli operatori.
Le altre novità
Tecnologie quasi da fantascienza, dunque, che
hanno consentito di sollevare il personale della
Farmacia ospedaliera dalle incombenze più banali
come l’inserimento e il reperimento manuali dei
farmaci, liberando risorse preziose per ampliare i
servizi svolti: «Oltre al robot racconta la dott.ssa Maria Gabriella Zogno, direttore della
UOC Farmacia - ci sono almeno altre due novità importanti introdotte con il passaggio
al nuovo ospedale. La prima
è la preparazione dei trattamenti antiblastici per i pazienti
dell’Oncologia. Si tratta di preparati assolutamente
personalizzati, perché ogni paziente richiede una
La dott.ssa Maria
Gabriella Zogno,
direttore della UOC Farmacia
specifica composizione, che ora vengono preparati
all’interno della Farmacia dell’ospedale, in un laboratorio all’avanguardia come ce
ne sono davvero pochi in tutto
il Veneto: ne prepariamo circa
una ventina ogni giorno, ai quali
si aggiungono gli elastomeri per
la terapia del dolore. L’altra novità importante è lo sportello
per la distribuzione diretta dei
farmaci, non presente a Monselice ed Este».
Presso questo servizio, situato al piano terra nell’area dei poliambulatori, i pazienti dimessi o che
hanno appena concluso una visita specialistica possono ritirare direttamente i farmaci di cui hanno
bisogno per i primi giorni della terapia, garantendo
così la continuità ospedale /territorio . Senza contare che i farmaci qui distribuiti, tutti di classe A,
sono sempre gratuiti, anche per i pazienti soggetti
a ticket. Qui possono inoltre essere ritirati i farmaci
per i pazienti in regime di Assistenza Domiciliare
Integrata oppure quelli acquistabili solo all’estero,
magari perché momentaneamente carenti in Italia.
La Redazione
Un’altra novità
importante del nuovo
ospedale è lo sportello
per la distribuzione
diretta dei farmaci
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Nuovo Ospedale
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Il dott. Salvatore Barra,
direttore sanitario, e il
dott. Paolo Lucio Tumaini,
direttore dell’UOC di
Ostetricia e Ginecologia
Nuova tecnica all’avanguardia per
il trattamento del prolasso uterino
La metodica per via laparoscopica è già stata utilizzata con successo
su una cinquantina di pazienti, senza alcuna complicanza
A
nalizzando il lavoro dei migliori specialisti italiani e americani, all’ULSS 17 è stata messa a
punto un’inedita tecnica per la correzione del
prolasso uterino. Questa patologia si verifica
quando l’utero si stacca
dalla sua sede e penetra all’interno della
vagina. Ciò avviene a causa di un indebolimento del pavimento pelvico che sorregge e mantiene in posizione gli organi
pelvici. Il risultato, nei casi più gravi che richiedono un intervento di tipo chirurgico,
è una condizione fortemente invalidante,
sia nella sfera sessuale sia nelle funzioni
corporee quotidiane.
A spiegare la nuova tecnica messa a punto
a Schiavonia è il dott. Paolo Lucio Tumaini, direttore dell’UOC
di Ostetricia e Ginecologia: «La nostra è una metodica di inter-
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vento per via laparoscopica e in parte vaginale, che non prevede l’utilizzo di protesi e allo stesso tempo riduce drasticamente
il rischio di altre complicazioni che si riscontrano in letteratura,
al punto che nell’ultimo anno abbiamo utilizzato questa tecnica
su 50 pazienti e non abbiamo avuto nemmeno un caso di complicanze».
Per comprendere pienamente i benefici
di questa tecnica, occorre dunque fare
brevemente riferimento alle altre metodiche in uso fino ad oggi.
Tradizionalmente, il prolasso di 2° e 3°
grado (quelli più gravi) viene trattato mediante l’inserimento di protesi che mantengono in posizione l’utero. Tali protesi
però presentano alcune controindicazioni: dal rischio di rigetto ad un errato posizionamento con conseguente, ulteriore intervento di rimozione che può essere an-
«La nostra metodica
non prevede l’utilizzo
di protesi e allo
stesso tempo riduce
drasticamente il rischio di
altre complicazioni»
IL PROLASSO uterino
Il prolasso uterino, o prolasso dell’utero, è lo scivolamento
verso il basso dell’utero e la sua conseguente protrusione
all’interno della vagina. Ciò si verifica per un indebolimento
delle strutture di sostegno del pavimento pelvico.
Il prolasso uterino può presentarsi in forme più o meno gravi.
Maggiore è la protrusione dell’utero all’interno della vagina e
maggiore è la gravità del prolasso. Una prima classificazione
prevede tre stadi:
• Prolasso uterino di 1° grado, o lieve. Caratteristiche:
solo una piccola porzione dell’utero si cala all’interno della
vagina.
• Prolasso uterino di 2° grado, o moderato.
Caratteristiche: l’utero raggiunge l’apertura della vagina.
• Prolasso uterino di 3° grado,o grave. Caratteristiche:
il pavimento pelvico si è indebolito così tanto, da consentire
all’utero di fuoriuscire, perfino, dalla vagina.
Il prolasso uterino può verificarsi in donne di qualsiasi età.
Tuttavia, sono più colpite le donne in post-menopausa e quelle
che hanno avuto più parti vaginali. Il motivo verrà spiegato
nel capitolo dedicato alle cause e ai fattori di rischio. I sintomi
sono numerosi: la paziente avverte, principalmente, dolore e la
sensazione di un movimento viscerale.
«Si conferma
così l’elevata
specializzazione
della Ginecologia
dell’ULSS 17 negli
interventi
in laparoscopia»
che piuttosto delicato.
A fronte di queste
controindicazioni, alcuni specialisti utilizzano invece una tecnica
di intervento per via
vaginale, messa a punto dal prof. Bob Shull,
che non prevede l’utilizzo di protesi: anche in questo caso però in letteratura non
mancano le controindicazioni. In questo caso, il rischio è quello di ledere l’uretere, una complicanza che per di più non è
facile da individuare immediatamente e in quel caso i rischi
aumentano. Anche i migliori specialisti del mondo, compreso
il prof. Shull, hanno un’incidenza dell’8%, ma la media è assai
superiore, fino al 16%.
Di qui la ricerca di una metodica in grado di bilanciare i benefici di entrambe queste tecniche, eliminandone i rischi di
complicanza: Questa nuova tecnica per il trattamento del
prolasso uterino conferma così l’elevata specializzazione della Ginecologia dell’ULSS 17 negli interventi in laparoscopia e
apre di fatto nuove frontiere nel trattamento di una patologia
fortemente invalidante per la donna.
La Redazione
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Nuovo Ospedale
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Schiavonia centro di riferimento
per i nuovi farmaci per l’epatite C
Presentano un’efficacia molto superiore e minimi effetti collaterali.
L’ULSS 17 è uno dei due centri padovani autorizzati alla somministrazione
Da sinistra, la dott.ssa Lucia Anna Leone, direttore dell’U.O.C. di Medicina,
il dott. Salvatore Barra, direttore sanitario, e il dott. Mauro Mazzucco,
responsabile dell’U.O.S. di Epatologia Diagnostica e Interventistica
è
arrivata nei giorni scorsi a Schiavonia l’autorizzazione della Regione Veneto per la
somministrazione dei farmaci di nuova generazione per l’Epatite C. L’ULSS 17 è così
uno dei pochi centri regionali (e l’unico in
provincia di Padova insieme all’ULSS 16) abilitato all’utilizzo di farmaci che rappresentano un enorme passo in
avanti per questa patologia.
Come noto, l’Epatite C è una malattia infettiva di origine virale asintomatica, ma che con il tempo cronicizza
portando a gravi alterazioni del fegato, evolvendo verso
la cirrosi epatica con le sue temibili complicanze, fino
al cancro del fegato. Fino ad oggi la terapia si basava su
due farmaci, l’interferone e la ribavirina, con un trattamento che dura da sei mesi ad un anno e non privo di
effetti collaterali (febbre, dolore muscolare, stanchezza
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ma anche ansia, depressione), a fronte del quale tuttavia
si registra una piena guarigione in circa il 50%-60% dei
casi.
Dalla fine dello scorso anno, e ora anche all’ULSS 17,
è invece disponibile anche in Italia un nuovo farmaco denominato Sofosbuvir - che combinato a quelli in uso
fino ad ora ha consentito di ottenere risultati molto
positivi: «Si arriva ad una percentuale di guarigione del
90% - sottolinea la dott.ssa Lucia Anna Leone, direttore
dell’U.O.C. di Medicina dell’ULSS 17 - Inoltre il trattamento dura solo 3 mesi anziché sei o dodici mesi, il che
rende molto più sopportabili gli effetti collaterali dei
due farmaci già in uso a cui si aggiunge il Sofosbuvir, che
da parte sua non presenta ulteriori effetti collaterali».
All’ULSS 17 è già in corso la selezione dei pazienti candidabili per la somministrazione del nuovo farmaco, per
il quale la Regione Veneto ha stabilito un preciso protocollo: almeno inizialmente, infatti, è riservato ai pazienti
più gravi, dunque quelli in lista di attesa per il trapianto
di fegato o già trapiantati, con cirrosi epatica o fibrosi
epatica in stadio avanzato, o con altri gravi disturbi non
epatici conseguenti all’infezione (in alcuni casi l’Epatite
C porta a malattie anche di tipo neurologico).
«Non vogliamo creare illusioni o false aspettative - sottolinea il dott. Mauro Mazzucco, responsabile dell’U.O.S.
di Epatologia Diagnostica e Interventistica dell’ULSS
17 - Questo farmaco non
può ora essere dato a tutti
e dobbiamo seguire precisi protocolli nella selezione
dei pazienti, tuttavia è innegabile che per i soggetti più
gravi rappresenta una rivoluzione. I pazienti meno gravi,
che non corrono alcun rischio essendo la malattia a
lenta evoluzione, continueranno comunque a essere
monitorati ed eventualmente trattati nel modo più appropriato rimanendo comunque l’indicazione al nuovo
trattamento dilazionata nel tempo».
Per l’Epatologia di Schiavonia, l’autorizzazione all’utilizzo dei nuovi farmaci è dunque una svolta importante,
anche perché l’ok già ottenuto pone il nuovo ospedale
dell’ULSS 17 tra i centri che potranno somministrare
anche la generazione successiva di farmaci, a breve in
commercio, che promettono un’efficacia ancora superiore senza più effetti collaterali e che danno la possibilità di trattare anche quei pazienti in cui vi sia controin-
dicazione all’uso di interferone.
Con questa autorizzazione la Regione Veneto ha di
fatto riconosciuto e premiato l’impegno dell’ULSS 17
nell’ambito dell’Epatologia, che è una delle più avanzate in Veneto come casistica e metodiche utilizzate:
«Negli ultimi 15 anni - racconta ancora il dott. Mauro
Mazzucco - abbiamo curato circa 450 pazienti per l’Epatite C, mentre i pazienti seguiti per cirrosi epatica
sono attualmente più di 300, ai quali si aggiungo i circa
900 interventi di termoablazione su tumori del fegato. Al di là dei numeri, però,
nel caso in particolare dei
pazienti con l’Epatite C va
sottolineata l’attenzione che
occorre dedicare loro: vanno
infatti aiutati ad affrontare,
anche sul piano psicologico,
una malattia cronicizzante, il
cui trattamento non offriva fino al recente passato adeguate garanzie di successo, a fronte di effetti collaterali
che occorre monitorare e gestire, anche per aiutare i
soggetti a mantenere uno stile di vita il più possibile
normale. Così, i controlli dei pazienti in terapia possono
diventare anche frequenti dando un punto di riferimento che serva per ridurre gli effetti collaterali e fare così
in modo da impattare il meno possibile sulla qualità di
vita con attenzione anche a non far perdere giornate
di lavoro; quello che affrontiamo insieme a loro è un
vero e proprio percorso che dura nel tempo e che va
spiegato con chiarezza in ogni suo aspetto».
La Redazione
«Si arriva ad una percentuale
di guarigione del 90%. Inoltre il
trattamento dura solo 3 mesi
anziché sei o dodici mesi»
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Nuovo Ospedale
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Punture di insetti:
proteggersi è possibile
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Dott. Mario Zanforlin,
responsabile del Servizio
di Allergologia
Presso l’Allergologia dell’ULSS 17 è possibile fare dei test per verificare
il livello delle proprie reazioni allergiche e adottare un’efficace
prevenzione tramite una vaccinazione specifica
L
e reazioni
a punture
d’imenotteri,
comprendenti
anche la morte per
shock anafilattico, sono note fin dall’epoca degli egizi, eppure l’imprevedibilità della puntura d’insetto, l’incostanza nel ripresentarsi della
sintomatologia, la possibilità dell’esito fatale hanno
per lungo tempo confinato tale patologia in un’area
compresa tra le curiosità
mediche e la conferma filosofica della fragilità dell’essere umano. Negli ultimi anni,
tuttavia, la ricerca scientifica
applicata all’immunologia ha
permesso di poter disporre
di affidabili mezzi diagnostici
e altrettanto efficaci trattamenti terapeutici, restituendo alla maggior parte
dei pazienti una normale qualità della vita. Il punto
di riferimento, nella Bassa Padovana, è il Servizio di
Allergologia dell’ULSS 17, che è impegnata da oltre
20 anni nel campo della diagnosi e del trattamento delle allergopatie da imenotteri. I pazienti attualmente seguiti e sottoposti a vaccinazione sono
circa 150 e nessuno di questi ha accusato, in caso
di ripuntura, reazioni cliniche rilevanti.
Gli insetti responsabili
I principali imenotteri presenti in
Italia che possono provocare con
la loro puntura reazioni allergiche,
anche gravi, sono l’ape, le vespe e il
calabrone. Il loro veleno contiene
una serie di proteine (“allergeni”),
alcune delle quali peculiari per la
singola specie, capaci di sensibilizzare il soggetto con la produzione
di anticorpi specifici denominati
IgE e di scatenare – ad una successiva puntura –
la reazione allergica.
I quadri clinici
Le manifestazioni cliniche, conseguenti a puntura
d’imenotteri, possono dipendere dalla reazione
tossica-irritante del veleno o da reazioni immunoallergiche. Nel primo caso, si sviluppa in sede
I pazienti attualmente
seguiti sono circa 150
e nessuno di questi
ha accusato, in caso
di ripuntura, reazioni
cliniche rilevanti
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di puntura il classico gonfiore (edema) e rossore
cutaneo con lesioni inferiori a 10 cm di diametro.
Tra le reazioni allergiche, che si manifestano anche
dopo una sola puntura, i quadri clinici più frequenti sono rappresentati dalle reazioni locali estese
(edema maggiore di 10 cm e che perdura per più
di 24 ore) e dalle reazioni generalizzate (o sistemiche) che
possono essere drammatiche
e talora fatali. Le reazioni sistemiche presentano gradi di
gravità variabile, potendo interessare gli apparati cutaneo,
gastrointestinale, respiratorio
e cardiovascolare. Quelle di
3° (sintomi respiratori) e 4° grado (sintomi cardiovascolari con ipotensione e shock) si associano
a rischio di sopravvivenza.
La diagnosi
La diagnosi, a cui sono strettamente correlate prognosi e trattamento, è finalizzata ad accertare il
meccanismo allergico della reazione, ad identificare l’insetto responsabile e a definire il tipo di
manifestazioni cliniche. «Utilizziamo - spiega il dott.
Mario Zanforlin, responsabile del Servizio di Allergologia - i test allergometrici cutanei effettuati
con i vari veleni e la ricerca delle IgE specifiche nel
sangue circolante. La positività di questi test costituisce la sola ed unica prova della sensibilizzazione
verso il veleno di imenotteri».
Le terapie disponibili
Una volta accertato il tipo di veleno ai quali si è
allergici e il livello di rischio, è possibile adottare
efficaci precauzioni, che riguardano sia la possibilità
di pronto intervento in caso di ripuntura sia, soprattutto, la prevenzione. «Ogni paziente allergico
al veleno di imenotteri - sottolinea il dott. Zanforlin - deve sempre avere a disposizione un kit di
farmaci da utilizzare per l’emergenza, immediatamente dopo una puntura. Tra questi, il vero farmaco salva vita è costituito dall’adrenalina poiché
è l’unico farmaco in grado di
bloccare le reazioni anafilattiche; questa è disponibile anche
con dispositivi autoiniettanti.
Altri farmaci da usare in associazione all’adrenalina, ma non
in sostituzione di essa, hanno
un’efficacia non immediata o e
parziale».
La prevenzione delle reazioni allergiche si basa invece su un trattamento d’elevata efficacia rappresentato dalla vaccinazione o immunoterapia specifica (AIT) con veleno purificato, che è in grado di
assicurare una completa tolleranza alle punture in
oltre il 90% dei pazienti trattati e, evento di grande
importanza, le reazioni mortali nel 100% dei casi.
La vaccinazione è in
grado di assicurare una
completa tolleranza alle
punture in oltre il 90%
dei pazienti trattati
La Redazione
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Nuovo Ospedale
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L’emodinamica dell’ULSS 17 raddoppia
e si arricchisce di nuove tecnologie
all’avanguardia
Installato all’ospedale di Schiavonia un secondo angiografo digitale,
che completa così le dotazioni tecnologiche innovative per l’attività
di Emodinamica
Q
uando, quattro anni fa, all’ospedale di Este
era stato inaugurato il Servizio di Emodinamica, per la Bassa Padovana ha rappresentato una piccola rivoluzione, con la possibilità finalmente di garantire un’assistenza
più efficace ai pazienti cardiopatici e in particolare una
rapidità d’intervento sconosciuta in precedenza nel trattamento dei pazienti con infarto acuto in corso, una patologia nella
quale la velocità di risposta è decisiva.
Ora, grazie alle nuove dotazioni di spazi e tecnologie dell’ospedale di Schiavonia, l’Emodinamica dell’ULSS 17 raddoppia:
è stato installato nei giorni scorsi infatti un secondo angiografo digitale, che si affianca a quello in precedenza impiegato a
Este. «In questo modo - spiega il dott. Giampaolo Pasquetto,
responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Emodinamica saremo in grado di far fronte ancora meglio alle situazioni di
emergenza, perché in caso di necessità potremo intervenire
14
aprile 2015
anche su due pazienti contemporaneamente, o gestire un’emergenza senza posticipare una seduta già pianificata con un
altro paziente, o ancora assistere i pazienti anche in caso di
guasto temporaneo ad un angiografo, potendo comunque
contare sull’altro».
I numeri, del resto, confermano la forte crescita dell’attività
dell’Emodinamica dell’ULSS 17, che nel 2014 ha assistito oltre
750 pazienti, tra cui circa 300 angioplastiche coronariche (ovvero i trattamenti salvavita sui soggetti colpiti da infarto acuto),
e questo nonostante il mese di interruzione dovuto al trasferimento nel nuovo ospedale; nei primi tre mesi del 2015 - ancora con un angiografo solo - i pazienti trattati sono stati invece
circa 200 al mese, dunque in ulteriore aumento.
Tuttavia, non sarà solo una crescita quantitativa quella permessa
dal secondo angiografo, ma anche qualitativa: «Abbiamo scelto
un angiografo di ultima generazione di tipo polivalente - spiega
ancora il dott. Pasquetto - ovvero utilizzabile per la diagnostica
17
I numeri confermano
la forte crescita dell’attività
dell’Emodinamica
dell’ULSS 17, che
nel 2014 ha assistito
oltre 750 pazienti
interventistica su tutto l’apparato cardiovascolare e non solo sul cuore, come avveniva
in precedenza: questo ci consente di trattare
anche le patologie di tutto l’albero arterioso,
come le ischemie e le trombosi agli arti inferiori, per le quali
in precedenza dovevamo dirottare i pazienti su altri centri».
Un altro elemento qualificante dell’Emodinamica nel nuovo
ospedale di Schiavonia è la collocazione all’interno della piastra di Radiologia: «Grazie all’utilizzo di software specifici e
innovativi - spiega il dott. Giuseppe Scattolin, direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia - oggi la radiologia è sempre
più importante anche nelle indagini diagnostiche del sistema
cardiocircolatorio: rispetto al passato, ora non abbiamo più
la necessità di spostare i pazienti da un reparto all’altro e soprattutto con il nuovo ospedale sono arrivate delle dotazioni
tecnologiche davvero all’avanguardia anche in ambito radiologico, come una TAC di ultima generazione e due risonanze
magnetiche da 1,5 tesla, che sono davvero lo stato dell’arte della tecnologia. Oggi quindi possiamo fare un’angio TAC
coronarica sottoponendo il paziente ad una dose minima di
radiazioni e con una migliore precisione diagnostica, mentre
la risonanza magnetica è fondamentale nel valutare tutte le
cardiomiopatie». A completare le nuove dotazioni dell’Emodinamica ai fini diagnostici vi sono inoltre altri due sofisticati
strumenti, già presenti a Este ma ora integrati nel nuovo angiografo e dunque più facili da utilizzare per gli operatori. Il primo
è l’Eco Intra Coronarico (IVUS), che consente di valutare in
modo molto preciso la morfologia e le caratteristiche della
placca coronarica da trattare. Il secondo è il sistema di misura
della riserva coronarica (FFR), che permette di giudicare quando è effettivamente necessario un intervento di angioplastica
nei pazienti con una stenosi di grado medio.
A confermare il carattere fortemente innovativo dell’Emodinamica di Schiavonia sono inoltre anche altre dotazioni e
metodiche all’avanguardia: l’ULSS 17 infatti è stata tra i primi
centri in Italia a utilizzare una nuova tipologia di stent bioassorbibili, già utilizzati con successo su circa 50 pazienti con
risultati positivi che saranno presentati al congresso italiano
dell’AMCO e sottoposti al comitato scientifico del prossimo
Congresso Europeo di Cardiologia. «Questa protesi - spiega
ancora il dott. Pasquetto - viene utilizzata durante gli interventi
di angioplastica coronarica, che come noto serve a dilatare
le arterie coronarie (che portano il sangue al cuore) quando queste risultano ostruite. L’angioplastica coronarica viene
completata abitualmente con l’impianto di una protesi metallica chiamata stent, che rilascia un farmaco e viene inglobata nel
vaso trattato. I vantaggi di questo nuovo dispositivo sono quelli
di evitare la presenza di un corpo estraneo rigido permanente
e quindi permettere all’arteria di rispondere agli stimoli fisiologici, cioè di recuperare la sua elasticità. Inoltre questa protesi
offre maggiori opzioni di trattamento nei pazienti giovani, al
di sotto dei 50 anni, con malattia diffusa ed a carattere progressivo, e permette di effettuare follow-up con l’angio TAC
coronarica, cosa problematica con gli stent metallici».
E altre innovazioni ancora sono in fase di sperimentazione: a
Schiavonia stanno infatti utilizzando per primi anche un’altra tipologia di stent di nuova generazione, autoespandibili, studiati
per essere impiegati in vasi particolarmente dilatati e tortuosi.
La Redazione
aprile 2015 15
PREVENZIONE
salute
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Una buona sanità
è anche questione di uguaglianza
Per genitori e bambini
c’è “Primi Passi”
L’impegno dell’ULSS 17 per tutelare e promuovere la salute
delle categorie più deboli ed emarginate
Un servizio del Consultorio Familiare dell’ULSS 17 per fornire
informazioni e aiuto alle famiglie della Bassa Padovana
Un servizio
gratuito nel
quale possono
incontrarsi bambini
accompagnati
dai genitori
o da familiari
L
e politiche di sanità pubblica hanno due obiettivi principali: migliorare lo stato di salute medio
della popolazione e ridurre le disuguaglianze in
salute fra i gruppi all’interno della popolazione.
Il primo obiettivo mira ad aumentare l’aspettativa di vita della popolazione generale attraverso la riduzione complessiva della mor talità e della diffusione delle varie
patologie.
Le disuguaglianze sociali costituiscono, infatti, anche nei Paesi evoluti e dotati di un Servizio Sanitario Nazionale, un
potente fattore di disuguaglianze sanitarie. Per questo motivo oltre a valutare l’efficacia di un intervento preventivo
sulla popolazione, diviene necessario valutare il suo impatto
sull’uguaglianza sociale: in altre parole, quanto esso sia in
grado di raggiungere tutti i gruppi della popolazione, anche
quelli in condizione di svantaggio sociale.
Per questo motivo, numerosi documenti di indirizzo internazionali e nazionali raccomandano che le politiche di
prevenzione e promozione della salute siano orientate a
superare il divario di equità nell’accesso ai servizi con azioni o attenzioni specifiche per i gruppi
più vulnerabili della popolazione, tra
i quali figurano emigrati e minoranze
etniche, senzatetto, ex detenuti, tossicodipendenti, pazienti psichiatrici,
anziani e bambini.
Il Dipar timento di Prevenzione,
nell’ambito delle proprie attività istituzionali di prevenzione e promozione della salute, ricopre un ruolo
rilevante nella lotta alle disuguaglianze in salute e in questo contesto l’ULSS 17 già nel 2014 ha inserito tra i propri
obiettivi della Prevenzione un “Programma di lotta alle disuguaglianze”.
Il primo passo concreto è stata la costituzione di un gruppo di lavoro composto dai referenti dei diversi servizi del
Dipar timento di Prevenzione (SISP, SIAN, SEPS, SPISAL, Medicina Legale, Area Veterinaria) con il compito di effettuare
una ricognizione delle iniziative di lotta alle disuguaglianze in
salute attualmente in essere, al fine di individuare le aree di
maggior criticità e potenziale implementazione.
Lo sviluppo del lavoro ha previsto più fasi. Ciascun referente
ha individuato i gruppi di popolazione (vulnerabili o emarginati) maggiormente soggetti a iniquità/svantaggi in salute nel
contesto del proprio servizio
In un secondo momento è stato effettuato un lavoro di
analisi e ricognizione delle iniziative di
contrasto alle disuguaglianze in salute attualmente in essere nel proprio
servizio, ma anche eventuali ambiti
di attività non ancora esplorati o potenziabili ed eventuali criticità legate
all’esclusione di determinati gruppi
vulnerabili.
Per questa valutazione è stata predisposta un’apposita griglia di analisi.
Per concludere sulla base delle informazioni raccolte, sono
state elaborate le schede delle singole progettualità, che oltre a contenere una breve descrizione dell’attività o iniziativa svolta o da implementare prevedono indicatori utili a
monitorarne l’efficacia.
L’obiettivo che ci si è posto è stato quello di valutare le progettualità attualmente svolte al fine di migliorarne l’impatto
positivo sui gruppi di popolazione più vulnerabili.
La Redazione
Tra i gruppi più vulnerabili
della popolazione figurano
emigrati e minoranze etniche,
senzatetto, ex detenuti,
tossicodipendenti, pazienti
psichiatrici, anziani e bambini
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C
rescere un bambino non è mai facile e
per certi versi oggi lo è ancora meno
rispetto al passato: i genitori trascorrono mediamente meno tempo in casa,
è venuto meno il modello di famiglia
tradizionale nella quale i nonni erano una presenza
costante e un aiuto fondamentale, i nuovi mezzi di informazione pur essendo una risorsa preziosa a volte
finiscono per generare confusione se non addirittura
diffondere informazioni scorrette; e ancora, alle problematiche di un tempo se ne aggiungono di nuove, dal
confronto con le altre culture alla sovraesposizione a
stimoli di ogni genere.
Per tutte queste ragioni, oggi i genitori hanno bisogno
di uno spazio in cui chiedere e ricevere informazioni,
confrontarsi con specialisti e anche con altre mamme e
papà che stanno vivendo lo stesso bellissimo, ma anche
impegnativo, percorso.
Il programma “Primi Passi” organizzato dal Consultorio Familiare dell’ULSS 17 risponde proprio a questa
esigenza: aperto ogni martedì dalle ore 10.00 alle ore
12.00 presso la Palestra dell’ex Ospedale di Este, è un
servizio gratuito nel quale possono incontrarsi bambini
accompagnati dai genitori o da familiari, alla presenza
degli Educatori Professionali. Naturalmente, non si tratta di un asilo nido, di una scuola materna o di un centro
di cura, ma di un luogo dove madri e padri con i loro
bambini vengono accolti per confrontarsi con altri genitori, e dove i piccoli possono incontrare dei coetanei.
Non solo: “Primi Passi” è anche il contesto nel quale
vengono organizzati degli appuntamenti periodici informativi rivolti ai genitori. E ancora, il servizio si propone
inoltre come “facilitatore” della vita sociale dei genitori,
spesso isolati data l’organizzazione attuale della famiglia
e del contesto sociale, agevolando l’eventuale utilizzo di
servizi socio-sanitari di sostegno.
Per informazioni è possibile contattare il Consultorio
Familiare di Este, tel. 0429 618309.
La Redazione
aprile 2015 17
TERRITORIO
salute
TERRITORIO
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salute
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Pronto Soccorso: istruzioni per l’uso
Nel 2014 sono stati oltre 55.700 i pazienti assistiti dal Pronto Soccorso
dell’ULSS 17: le regole di accesso al servizio e il suo funzionamento,
per comprendere e prevenire le lunghe attese
I NUMERI
DEL PRONTO SOCCORSO
Nel 2014 il Pronto Soccorso dell’ULSS 17 ha assistito 55.714
pazienti e seguito 3.206 pazienti trattenuti in Osservazione
Breve Intensiva, mentre le uscite in ambulanza - dove è
sempre presente un medico del Pronto Soccorso - nel 2014
sono state ben 8.905. Fa riflettere, infine, la suddivisione dei
pazienti per codice di urgenza: a fronte di 1,53 % di casi di
codice rosso (853 pazienti) e di un 17,83 % di codici gialli
(9.335 pazienti), i codici verdi sono stati il 34.84 % (19.411
casi) e i bianchi addirittura il 46,87 % (26.114 casi)
P
er tutti i cittadini il Pronto Soccorso è un
punto di riferimento, perché offre la certezza di trovare assistenza 24 ore su 24,
7 giorni su 7, e con accesso diretto, dunque senza la mediazione del medico di
famiglia o la necessità di effettuare prima una prenotazione. Eppure, proprio questi suoi innegabili punti di
forza rischiano di danneggiarne l’efficienza, favorendo
un accesso inappropriato. Come noto, infatti, l’obiettivo
principale del Pronto Soccorso è assicurare l’accesso
immediato e la stabilizzazione di tutti quei pazienti a
rischio di vita o con quadri gravi e rapidamente evolutivi (codice rosso, codice giallo). Troppe volte, invece,
il Pronto Soccorso viene considerato semplicemente
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aprile 2015
un servizio sempre disponibile, anche per la semplice
necessità di una prestazione specialista che dovrebbe
essere soggetta a prenotazione.
A fronte di questa problematica, l’ULSS 17 - in linea
con le indicazioni della Regione Veneto - si è mossa su
due fronti: da una parte migliorando l’accoglienza e la
trasparenza nei confronti degli utenti, dall’altra sensibilizzando questi ultimi su un uso corretto e responsabile
del servizio.
Per quanto riguarda il primo aspetto, dopo le migliorie
già introdotte negli ospedali di Este e Monselice, con
il trasferimento nella nuova struttura di Schiavonia è
stato compiuto un ulteriore, importante passo avanti.
La sala di attesa è ampia (circa 50 mq) e
dotata di diversi sportelli per l’accettazione, oltre a pannelli informativi che consentono ai pazienti e ai loro
familiari di essere aggiornati in tempo reale sui tempi
di attesa e sull’attività di assistenza in corso; inoltre ora
esistono 2 aree distinte, una per i codici bianchi e verdi
e una per i casi più urgenti e gravi, mentre per i bambini
è previsto un percorso dedicato: subito dopo l’accettazione vengono infatti inviati in Pediatria, dove possono
essere assistiti da personale specializzato e trovano ad
accoglierli un ambiente più idoneo.
Se gli standard di accoglienza sono dunque migliorati,
allo stesso tempo è necessario richiamare l’attenzione dei cittadini sul corretto funzionamento del Pronto
L’ingresso
del Pronto Soccorso
Soccorso, per far comprendere le reali finalità di questo
servizio cercando, per quanto possibile, di rispettarle e
di avere fiducia nel lavoro degli operatori, con la consapevolezza che c’è sempre una motivazione medica
o organizzativa dietro attese particolarmente lunghe.
Va ricordato del resto che il Pronto Soccorso non è l’unico servizio ad accesso diretto attivo: per situazioni di
non emergenza, infatti, è attivo il Servizio di Continuità
Assistenziale - ex Guardia Medica - che vede impegnati
36 medici distribuiti nelle sedi di Conselve, Este, Monselice e Montagnana. In tutte le sedi, il servizio viene
garantito tutti i giorni dalle 20 alle 8, nei giorni prefestivi
dalle 10 alle 20 e nei giorni festivi dalle 8 alle 20. In
questo modo, il Servizio di Continuità Assistenziale servizio gratuito - svolto da medici convenzionati con
l’ULSS 17, ed indirizzato a tutta la popolazione di ogni
fascia di età, assicura tutte quelle prestazioni sanitarie
non differibili che richiedono l’intervento o un consulto
medico.
L’intervento del medico può essere richiesto sia telefonicamente che recandosi direttamente presso il servizio: tale intervento può essere: un consulto telefonico,
una visita medica domiciliare, una visita medica ambulatoriale (laddove ne sussistano i presupposti strutturali)
oppure l’attivazione del 118, a seconda della valutazione da parte del medico delle condizioni del paziente.
La Redazione
Quando andare
al Pronto Soccorso
Per problemi acuti urgenti e non risolvibili dal medico di
famiglia, dal pediatra di libera scelta o dai medici della
continuità assistenziale (ex guardia medica).
Quando chiamare il 118
In tutte quelle situazioni in cui ci può essere rischio per la
vita o l’incolumità di una persona come nel caso di: difficoltà
o assenza di respiro; dolore al petto; perdita di coscienza
prolungata (la persona non parla e non risponde); trauma e
ferite con emorragie evidenti; incidente (domestico, stradale,
sportivo, agricolo, industriale); difficoltà a parlare o difficoltà/
incapacità nell’uso di uno o di entrambi gli arti dello stesso
lato; segni di soffocamento, di avvelenamento, di annegamento
o ustione.
Quando chiamare
il Servizio di Continuità
Assistenziale
Per avere una visita non differibile di un medico quando non è
in servizio il proprio medico di base o il pediatra di libera scelta;
per un parere medico; quando c’è necessita di una consulenza
medica sulla terapia in atto; per la constatazione di decesso.
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territorio
salute
salute
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I NUMERI DA CHIAMARE
Tre nuovi centri di accoglienza per
i malati di Alzheimer e le loro famiglie
I nuovi centri di Conselve, Due Carrare e Ospedaletto Euganeo sono parte
di una rete di servizi territoriale che garantisce aiuto e sostegno a vari livelli
L
a rete dei servizi di assistenza per i malati di Alzheimer si arricchisce di un’importante novità, anzi
tre: tanti sono infatti i nuovi Centri di Accoglienza
Sollievo che sono stati recentemente inaugurati a
Conselve, Due Carrare e Ospedaletto Euganeo.
I servizi presso i nuovi centri di accoglienza
Le strutture sono rivolte in particolare ai soggetti che si trovano allo stadio iniziale della malattia. Hanno infatti lo scopo di
aiutare sia i malati - con attività atte a mantenere il più a lungo
possibile le capacità cognitive, con attività ludiche e di socializzazione - sia i familiari che per alcune ore possono dedicarsi
alle proprie occupazioni, sicuri che il loro caro sarà seguito da
volontari formati appositamente per questa attività. «Le nuove
strutture - sottolinea la dott.ssa Marta Rappo, direttore dei
Servizi Sociali e della Funzione Territoriale dell’Ulss 17 - rappresentano un tassello importante, che mancava, nell’ambito
della più ampia rete dei servizi sul territorio per i malati di
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aprile 2015
Alzheimer e i loro familiari, una patologia che con il progressivo
invecchiamento della popolazione sta assumendo dimensioni
sempre maggiori, con importanti ricadute non solo sanitarie,
ma anche sociali, e che coinvolgono sia la persona assistita che
i suoi cari».
Il centro di Conselve, in Sala Vita Nova, è aperto il lunedì e il
mercoledì; quello di Due Carrare invece è aperto il mercoledì
e giovedì presso Casa Carraresi; infine quello di Ospedaletto
Euganeo è attivo il martedì e mercoledì presso il Centro Sociale Pradella. Per tutti, l’orario di apertura è dalle 9:00 alle 12:00.
Le altre iniziative per i malati di Alzheimer e i loro
familiari
I nuovi centri si aggiungono ad altre importanti iniziative che
sono già stati attivati dall’ULSS 17 nell’ambito del “Progetto
Sollievo Nuovi Orizzonti” per la creazione e il potenziamento
di una rete di servizi integrati in un territorio, quello della Bassa
Padovana, che conta circa 5.000 famiglie interessate dalla ma-
lattia di Alzheimer. L’iniziativa è stata promossa dall’ULSS 17
con la partecipazione attiva delle Associazioni di Volontariato,
il coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali e il finanziamento della Regione Veneto.
Tra gli altri servizi già attivati, per i familiari bisognosi di informazioni e sostegno vanno ricordati lo Sportello di Ascolto
e lo Sportello Telefonico. Vi è poi il Caffè Alzheimer, a
Conselve e Due Carrare, uno spazio aperto che si rivolge sia
Lo Sportello Ascolto è attivo a Conselve, presso la sede
dell’associazione AVO in ospedale, il martedì dalle 9.30
alle 11.30; a Ospedaletto Euganeo presso il Centro Sociale
Pradella il martedì dalle 15.00 alle 16.00; a Due Carrare
presso Casa Carraresi il mercoledì dalle 9.30 alle 11.30 e a
Este in ospedale presso la sede dell’AVO il giovedì dalle 16.00
alle 18.00.
Sempre per i familiari bisognosi di sostegno e informazioni è
attivo anche lo Sportello Telefonico, a Conselve (049
9598137) il martedì dalle 9.30 alle 11.30; a Montagnana
(366 4369927) il mercoledì dalle 10.00 alle 11.00; a
Ospedaletto Euganeo (0429 90877) il martedì dalle
15.00 alle 16.00; a Due Carrare (049 0998093) il
mercoledì dalle 9.30 alle 11.30; a Este (0429 618408) il
giovedì dalle 16.00 alle 18.00.
Tutti i servizi del
“Progetto Sollievo
Nuovi Orizzonti”
sono completamente
gratuiti
ai malati sia ai familiari.
Un luogo informale nel
quale le persone che
vivono una situazione di
disagio simile possono
incontrarsi, socializzare,
condividere e affrontare
insieme le problematiche inerenti la malattia.
A sostegno dei familiari, sono attivi attualmente anche due
gruppi di auto-mutuo aiuto: si tratta di incontri mensili,
a Conselve e Ospedaletto Euganeo, con uno psicologo, per
aiutarli nel percorso di comprensione e accettazione della
malattia.
«Credo che un’offerta così ampia di servizi coordinati e integrati tra loro - sottolinea il direttore generale dell’ULSS 17
Giovanni Pavesi - confermi innanzi tutto l’importanza di lavorare insieme, Azienda, Comuni e mondo delle associazioni,
perché solo in questo modo si possono realizzare progetti
che portino un reale valore aggiunto alla popolazione. Dall’altra parte questi servizi confermano l’attenzione che come
Azienda continuiamo e continueremo a dedicare al territorio,
anche potenziando i servizi già esistenti o creandone di nuovi
laddove ne emerga la necessità, grazie anche al sostegno della
Regione che, non dimentichiamolo, ha finanziato in modo importante questo progetto».
Tutti i servizi del “Progetto Sollievo Nuovi Orizzonti” sono
completamente gratuiti.
La Redazione
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TERRITORIO
salute
salute
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La carica dei 200
Tanti sono quest’anno gli studenti del Corso Universitario di Infermieristica
di Monselice, organizzato dall’Università di Padova in collaborazione
con l’ULSS 17. In autunno i primi laureati
Foto di gruppo per lo staff
del Corso di Laurea
T
Il direttore delle attività
didattiche Luciano Liziero
22
aprile 2015
utto è iniziato nel 2012 e da allora è stato
un crescendo costante, non solo in termini di numeri, ma anche di gradimento
tra gli studenti: il Corso di Laurea in Infermieristica attivato a Monselice dall’Università di Padova in collaborazione con l’ULSS 17 è
arrivato ora al terzo anno e dunque per la prima volta
è a pieno regime, potendo contare su una settantina di
studenti per ciascun anno di corso (il massimo previsto,
essendo il corso a numero chiuso).
I primi 60 laureati sono previsti tra l’autunno di quest’anno e la primavera 2016 e anche questo è un dato significativo, perché implica una percentuale di studenti
laureati nei tempi corretti superiore all’80%. Il che significa che a Monselice si studia bene, e in effetti a confermarlo sono gli studenti che si sono trasferiti qui anche
da altre sedi. «Qui gli studenti - spiega Luciano Liziero,
direttore delle attività didattiche - trovano una realtà
flessibile e aperta al dialogo, ad esempio nel cercare di
collocare ognuno, per i tirocini obbligatori, nelle sedi più
congrue per il raggiungimento degli obiettivi formativi,
mantenendo una particolare attenzione alle distanze
delle sedi formative dal domicilio al momento dell’assegnazione. Questo ci viene riconosciuto ed è molto
apprezzato, perché per gli studenti significa risparmiare tempo ma anche soldi per i trasporti». In questo,
per altro, il corso di laurea è favorito dalla disponibilità
riscontrata sul territorio: «Indubbiamente siamo fortunati, potendo suddividere gli studenti tra gli ospedali
di Montagnana e Conselve e ben tre case di riposo (a
Este, Monselice e Conselve, ndr.) per i tirocini di riabilitazione, e fino a pochi mesi fa su Este e Monselice per
l’esperienza negli altri reparti. Senza dimenticare poi la
collaborazione con il distretto, per i tirocini nell’ambito
dell’assistenza domiciliare integrata. In questo contesto
anche il nuovo ospedale ha rappresentato un tassello
17
Monselice-Europa:
al via il programma
Erasmus
Un’altra novità di quest’anno del Corso di
Laurea in Infermieristica con sede a Monselice
è l’adesione al programma Erasmus: gli
studenti del III anno possono infatti chiedere
di trascorrere un periodo di studio all’estero
e allo stesso tempo il polo universitario
di Monselice è pronto ad accogliere gli
studenti stranieri. Il primo studente italiano
è già partito, con destinazione Germania, e
nel frattempo è già arrivata a Monselice la
prima studentessa straniera, proveniente dalla
Finlandia. Un programma che è solo agli inizi,
dunque, ma che è destinato certamente a
crescere nei prossimi anni, arricchendo così la
formazione degli studenti e allo stesso tempo
contribuendo a far conoscere il territorio di
Monselice all’estero.
Alcuni studenti
durante una lezione
importante, accogliendo già poche settimane dopo l’inaugurazione i primi studenti in una struttura davvero
all’avanguardia».
Del resto proprio i tirocini hanno
un ruolo fondamentale nella preparazione degli studenti, con 480
ore il primo anno e che diventano
660 nel 2° e nel 3°, su un totale
- nel triennio - di 1.800 ore di tirocinio e laboratori e 1200 ore di
didattica. Per il futuro, inoltre, non
mancano i nuovi progetti, destinati
a rafforzare ulteriormente un polo universitario strategico per la sanità della Bassa Padovana, ma con ricadute
importanti anche per i giovani della zona e per le attività economiche locali. Tanto più che oggi il corso di laurea di Monselice è sempre più attrattivo verso gli studenti provenienti da Padova e dai suoi comuni limitrofi,
che vedono nella sede distaccata collegata all’ULSS 17
un’alternativa con una buona organizzazione e ben collegata con le strutture sanitarie vicine.
«Il prossimo passo - preannuncia Liziero - sarà l’attiva-
zione di un master di I livello sul Coordinamento delle Professioni Sanitarie, che partirà in parallelo ad uno
analogo previsto a Padova e con lo stesso direttore, il
prof. Zanotti. Avrà una durata di
1.500 ore tra stage e didattica e
inizierà a gennaio, ma stiamo già
lavorando con l’Università per
pianificare le varie attività».
Una realtà in crescita, quindi, al
punto che gli spazi - pure accoglienti - del Centro Cinque Dita
di via Piave risultano ormai stretti e proprio su questo fronte già dal prossimo anno
accademico potrebbe arrivare la novità più importante:
«Stiamo valutando la possibilità di spostare il corso di
laurea in centro a Monselice - spiega Giovanni Pavesi,
direttore generale dell’ULSS 17 - al piano terra dell’ex
ospedale, nell’ambito di un progetto più ampio di ridefinizione dell’area. Gli studenti potranno così contare su
ambienti più ampi, in una location più facile da raggiungere, e aumenteranno anche le ricadute economiche».
La Redazione
Molte le novità introdotte
e di prossima attivazione,
in un percorso di crescita
complessiva del polo
universitario di Monselice
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TERRITORIO
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salute
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Per Micio c’è l’anagrafe felina
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Le strade, i gatti feriti e il Servizio Veterinario Pubblico
Il Nuovo Codice della Strada coinvolge il Servizio Veterinario Pubblico nell’intervento di primo soccorso a gatti viventi in libertà
in condizioni di necessità per trauma da incidente stradale. Purtroppo frequentemente, e spesso con l’impaziente slancio
dell’ansia, il Servizio Veterinario Pubblico viene interpellato per motivi inadeguati: gattini abbandonati, gatti apparentemente
incapaci di scendere da un albero o feriti per i motivi più improbabili. Invece è necessario sapere come far intervenire il
Servizio Veterinario Pubblico in modo corretto, proprio per garantire ai gatti senza padrone le necessarie cure nel momento
in cui più ne hanno necessità, quando cioè in maniera del tutto improvvisa e imprevista rischiano di perdere la vita, in modo
anche doloroso, per essere stati coinvolti in un incidente stradale. Secondo la legge,“L’utente della strada, in caso di incidente
comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno e più animali d’affezione, ha l’obbligo di fermarsi
e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il
danno... Le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d’affezione devono porre in atto ogni misura
idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso”. Il Servizio Veterinario provvede quindi al trasporto del gatto in
stato di necessità all’ambulatorio veterinario pubblico, dove sarà assicurato all’animale incidentato il primo soccorso e, se
necessario, l’ospedalizzazione.
L’impegno del Servizio Veterinario dell’ULSS 17 per la sicurezza dei gatti,
domestici e randagi, e i servizi a cui rivolgersi in caso di bisogno
E
siste un’anagrafe felina? Una banca
dati consultabile dove riuscire a trovare un gatto nei pasticci, per riportarlo
a casa propria? Esiste l’obbligo di inserire il microchip al gatto? E cos’è, a
cosa serve il microchip?
Iniziamo dalla fine. Il microchip è un dispositivo
elettronico perfettamente sterile che, iniettato
sottopelle nella regione del collo dell’animale, riflette un’onda elettromagnetica ad un particolare
lettore, svelandone il codice numerico. Ad ogni
microchip viene assegnato un numero diverso: le
combinazioni sono infinite. L’obbligo di applicare
questo dispositivo al gatto è ben noto a chi vuole
viaggiare con il proprio animale: per andare all’estero o utilizzare mezzi pubblici come il treno o
l’aereo portando con sé il gatto è infatti necessa24
aprile 2015
rio poterlo identificare con il microchip. Addirittura per lasciare l’Italia assieme al felino, è necessario procurarsi anche un passaporto per animali
da compagnia, rilasciato dal Servizio Veterinario
Pubblico.
Vengono obbligatoriamente identificati con microchip anche quei gatti portati agli ambulatori
pubblici per gli interventi chirurgici di controllo demografico. E ancora, la legge obbliga anche
l’identificazione dei gatti di età superiore ai due
mesi che partecipano a mostre o qualsiasi altra
manifestazione espositiva. Infine, viene inoculato
il microchip pure al momento dell’ingresso del
gatto nel gattile, il quale lo può così inserire nel
registro di carico e scarico che è obbligato da avere e aggiornare . Quest’ultima evenienza si può
verificare per il gatto senza proprietario convale-
scente dagli interventi conseguenti ai traumi subiti
o qualora, su istanza dei cittadini, il Sindaco decida
di esercitare la propria tutela sull’animale, ordinandone il ricovero presso la struttura d’accoglienza con la quale è
convenzionato.
Tuttavia, la sola applicazione del
microchip non è ovviamente sufficiente. Perché questo numero
identificativo possa essere utile,
ovverosia possa informare sulla
provenienza dell’animale al quale
è stato inserito, è necessario che sia consultabile.
Per questo motivo la Regione Veneto ha stabilito
che tutti i microchip applicati ai gatti siano inseriti
in un’Anagrafe degli Animali d’Affezione e l’Ulss 17
ha subito recepito questa direttiva. Così, su richie-
sta dei Comuni competenti per territorio, già nel
2014 sono stati introdotti 70 gatti nel Gattile Val
di Maso di Merlara e 65 nel Gattile Chiara Locrati
di Monselice. Dopo la loro identificazione con microchip e iscrizione nell’Anagrafe Regionale degli
Animali d’Affezione, un centinaio
di questi felini ha trovato casa. E
con questa anche la sicurezza che
quando si troveranno nei pasticci,
verrà subito contattato chi ha deciso di occuparsi di loro. Proprio
come è stato detto all’inizio di questo lungo articolo. Perché amare il proprio animale da compagnia, ma amarlo veramente, vuol dire identificarlo
con il microchip. Vuol dire esserci sempre per lui.
La Redazione
Amare il proprio
animale da
compagnia significa
anche identificarlo
con il microchip
aprile 2015 25
TECNOLOGIE
Niente più ricetta rossa
per
esami
La nuova
Pediatria
e visite specialistiche
“Il futuro è già
iniziato”
La novità, già in vigore, rappresenta un altro passo importante
nel percorso di dematerializzazione delle prescrizioni, nell’ambito
del Fascicolo Sanitario Elettronico
Piergiorgio Cortelazzo,
consigliere regionale, commenta
i primi mesi di attività del nuovo
ospedale di Schiavonia e anticipa
quali saranno le sfide future
della sanità nella Bassa Padovana
D
al 1 aprile, infatti, le prescrizioni di esami e
visite specialistiche nella Bassa Padovana così come in tutto il Veneto - sono diventate digitali. Si chiude così il percorso di
dematerializzazione del ciclo prescrittivo
avviato all’interno del Fascicolo Sanitario Elettronico regionale il 1 settembre 2014, quando un promemoria bianco ha
sostituito la ricetta rossa farmaceutica. La nuova procedura
garantisce di avere a disposizione in tempo reale in un sistema unico regionale dati verificati delle prestazioni prescritte
e prenotate dai cittadini.
Cosa cambia dunque in concreto? Ora tutti gli assistiti
dell’ULSS 17 che necessitano di una prescrizione di visite specialistiche, esami diagnostici e di laboratorio al posto
della consueta ricetta rossa riceveranno dal medico
un promemoria stampato su car ta bianca. In un
prossimo futuro anche il
promemoria - precauzione definita a livello ministeriale per evitare disservizi - scomparirà e l’utente
potrà rivolgersi agli spor telli, avendo con sé la tessera sanitaria. La vera novità sta nel fatto che questo permetterà di
digitalizzare via via tutti i dati sanitari del cittadino collegati
alla prescrizione e, quindi, al suo percorso di cura. Dati disponibili ovunque e in qualsiasi momento on line: questo l’obiettivo del Fascicolo Sanitario Elettronico regionale (FSEr),
chiave di volta per l’accesso ai propri dati da par te dell’assistito, ma soprattutto occasione per garantire più tempestive
e appropriate cure da par te di chi opera in sanità.
Uno dei vantaggi offer ti dal nuovo sistema è che garantisce
alla Regione, e quindi anche alle Aziende, di conoscere in
tempo reale l’effettivo numero e genere di prestazioni prescritte e prenotate dall’utenza. Questo perché i dati digitali
sono raccolti e verificati sulla base di un sistema unico regio-
Questo permetterà
di digitalizzare tutti
i dati sanitari del
cittadino collegati
alla prescrizione
26
aprile 2015
salute
17
17
è
IL FASCICOLO SANITARIO
ELETTRONICO
La ricetta digitale è una tappa essenziale verso il Fascicolo
Sanitario Elettronico regionale. Si tratta di un progetto al quale
partecipa l’ULSS 17 insieme a tutte le aziende sociosanitarie
e ospedaliere del Veneto che, con il coordinamento di Arsenàl.
IT, Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale,
stanno operando una complessiva riorganizzazione dei sistemi
informativi sanitari. Il Fascicolo introduce una vera rivoluzione
dei servizi di cura e, una volta entrato a regime, garantirà una
assistenza sociosanitaria più puntuale, efficiente e sostenibile.
nale. Tutto ciò permette di eliminare le doppie prenotazioni
e gli errori, con positive ricadute sulle liste di attesa. D’ora
in poi, infatti, il cittadino una volta prenotata una prestazione
in una delle aziende ospedaliere o sociosanitarie del Veneto non potrà più utilizzare il promemoria per una seconda
prenotazione in un’altra struttura come avviene oggi. Per
procedere ad un cambio di data o sede è necessario chiedere l’annullamento della prima prenotazione.
La Redazione
un punto di vista privilegiato quello del consigliere regionale Piergiorgio Cor telazzo sul nuovo ospedale, avendo seguito il progetto fin dall’inizio e in tutte le sue fasi: «Gli spazi sono ampi e
anche le dotazioni tecnologie sono di alto livello
- commenta il consigliere Cor telazzo a sei mesi dall’entrata
in funzione della struttura - Tutti gli indicatori sono positivi,
a dispetto dei soliti “gufi”».
Un riferimento nemmeno troppo velato ai piccoli
inconvenienti verificatisi all’indomani dell’inaugurazione...
«Mi sarei sorpreso del contrario: per completare del tutto
un trasloco di casa ci vuole circa un anno, figuriamoci se il
trasferimento in un nuovo ospedale non richiede un piccolo
periodo di assestamento. Anzi è andata decisamente bene
considerando che tutto ciò di cui si è
parlato sono state un paio di guarnizioni non del tutto a posto il giorno
dell’inaugurazione o la segnaletica
ancora da completare nel parcheggio. Piuttosto va considerato il grande cambiamento che il nuovo ospedale sta introducendo nelle abitudini
dei cittadini: un passaggio complesso,
ma che mi sembra già sostanzialmente riuscito con successo».
È il tema del rapporto tra ospedale e territorio:
come giudica il riassetto complessivo in corso?
«L’obiettivo, assolutamente condivisibile, è quello di mantenere sul territorio alcune funzioni e servizi, in par ticolare
quelli di base e di utilizzo più frequente da par te dei cittadini. In questa prospettiva, con l’entrata in funzione del
Piergiorgio Cortelazzo
nuovo ospedale, possiamo dire che il futuro è già iniziato.
Un futuro nel quale passeremo meno tempo ricoverati e
avremo cure più efficaci a casa o comunque vicino al nostro
domicilio».
Quali sono dunque le prossime
sfide per la sanità della Bassa
Padovana?
«Sicuramente l’efficacia del nuovo
ospedale, al di là delle sue caratteristiche architettoniche e dotazioni
tecnologiche, non può prescindere
dalla competenza di medici, infermieri e in generale di tutto il personale che vi lavora. Altrettanto
importante però sarà la capacità di
creare un contesto adeguato: mi riferisco in particolare al
completamento della strada statale 10 affinché la struttura
di Schiavonia sia raggiungibile in pochi minuti da qualsiasi
area della Bassa Padovana, incluso Montagnana, così come
previsto fin dall’inizio».
La Redazione
«L’efficacia del nuovo
ospedale non può
prescindere dalla competenza
di medici, infermieri e in
generale di tutto il personale
che vi lavora»
aprile 2015 27
sanità veneta
salute
NUMERI UTILI
salute
salute
17
Dipartimenti
Dipartimento Area Medica Segreteria
Dipartimento Area Chirurgica Segreteria
Dipartimento Area Emergenza Segreteria
Dipartimento Area Materno Infantile Segreteria
Dipartimento Area Servizi Diagnosi e Cura Segreteria
Punto Prelievi Conselve
Punto Prelievi Este
Punto Prelievi Monselice
Punto Prelievi Montagnana
Dipartimento Area Riabilitazione Ospedale Territorio
Ospedale di Conselve
Ospedale di Montagnana
Dipartimento Area Salute Mentale
Ospedali Riuniti Padova Sud Madre Teresa di Calcutta – Day Hospital Psichiatrico –Segreteria
Ospedale di Conselve – Segreteria
Ospedale di Montagnana – Segreteria
Dipartimento Area Prevenzione
Ospedale di Conselve - Segreteria
I NUMERI
TELEFONICI UTILI
www.ulss17.it
pec: [email protected]
salute17 n16
Numeri di Pubblica Utilità
118
Attivo 24 ore - chiamata gratuita
Centralino
Ospedali Riuniti Padova Sud Madre Teresa di Calcutta
tel. 0429.714111
Ospedale di Conselve
tel. 049.9598111
Ospedale di Montagnana
tel. 0429.808111
Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) email [email protected]
Numero verde
tel. 800.829.141 gratuito da rete fissa
A pagamento dai cellulari
tel. 0429.715314 – 0429.715317
Centro Unico Prenotazioni (CUP)
Numero unico per prenotazioni di prestazioni,
tel. 800.437.040 gratuito da rete fissa
disdetta e variazione delle prenotazioni
tel. 0429.714410 a pagamento dai cellulari
servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica)
Ospedale di Conselve
tel. 049.9598158
Ospedale di Este
tel. 0429.51666
Ospedale di Monselice
tel. 0429.788397
Ospedale di Montagnana
tel. 0429.82206
Direzione Generale
Segreteria Direttore Generale
Segreteria Direttore Amministrativo
Segreteria Direttore Sanitario
Segreteria Direttore Servizi Sociali
Ufficio Protocollo email [email protected]
tel. 0429.714050
tel. 0429.714053
tel. 0429.714051
tel. 0429.714052
tel. 0429.714191
tel. 0429.714192
tel. 0429.714193
tel. 0429.714194
fax 0429.714190
pec [email protected]
Direzione Medica di Presidio
tel. 0429.714511 - 512 – 513
28
tel. 0429.715531
tel. 0429.715516
tel. 0429.715506 - 507
tel. 0429.715500
tel. 0429.715490
tel. 049.9598138
tel. 0429.618589
tel. 0429.788258
tel. 0429.808648
tel. 049.8217411 - 412
tel. 0429.808797
tel. 0429.715801
tel. 049.9598117
tel. 0429.808636
tel. 049.9598602 – 603
tel. 049.9598209
tel. 0429.618560
tel. 0429.788801
tel. 0429.808655
tel. 049.9598209
tel. 049.9598214
tel. 0429.618498
tel. 0429.618453
tel. 0429.788801
tel. 0429.788808
tel. 0429.808655
tel. 0429.808718
tel. 049.5352923
tel. 0429.1905206
tel. 0429.618518
tel. 0429.618347
tel. 0429.788806
tel. 0429.618389
tel. 0429.788398
tel. 049.9598146 – 149
tel. 049.9598165
tel. 0429.618309
tel. 0429.788812
tel. 0429.808679
tel. 049.9598705
tel. 0429.618497
tel. 0429.788176
tel. 0429.808684
Distribuzione Diretta Farmaci
Poliambulatori
Segreteria
tel. 0429.715265
Day Hospital
Day Hospital Medico
Day Hospital Chirurgico
Day Hospital Oncologico
tel. 0429.715451
tel. 0429.715451
tel. 0429.715471
aprile 2015
Numeri di Pubblica Utilità
EMERGENZA SANITARIA
Distretto
Segreteria di Conselve
Segreteria di Este
Segreteria di Monselice
Segreteria di Montagnana
Punto Unico di Accesso (PUA)
Sportello Amministrativo Conselve
Sportello Sanitario Conselve
Sportello Amministrativo Este
Sportello Sanitario Este
Sportello Amministrativo Monselice
Sportello Sanitario Monselice
Sportello Amministrativo Montagnana
Sportello Sanitario Montagnana
Unità Territoriali di Assistenza Territoriale (UTAP)
Segreteria di Conselve
Segreteria di Este
U.O.C. Cure Primarie
Segreteria di Este
Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) Este-Montagnana
Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) Conselve-Monselice
U.O.C. Dipendenze
Segreteria di Este
Segreteria di Monselice
U.O.C. Servizi Integrati alla Persona
Segreteria di Conselve
Consultorio Familiare di Conselve
Consultorio Familiare di Este
Consultorio Familiare di Monselice
Consultorio Familiare di Montagnana
Servizio di Età Evolutiva e Neuropsichiatria Infantile di Conselve
Servizio di Età Evolutiva e Neuropsichiatria Infantile di Este
Servizio di Età Evolutiva e Neuropsichiatria Infantile di Monselice
Servizio di Età Evolutiva e Neuropsichiatria Infantile di Montagnana
17
tel. 0429.715281 – 282
Foresteria
Servizio da attivare
Servizio Professioni Sanitarie (ex Servizio Infermieristico)
tel. 0429.714505 - 506
aprile 2015 29
FARMACIE DI TURNO
salute
salute
17
FARMACIE DI TURNO maggio 2015 - agosto 2015
I turni settimanali hanno inizio il venerdì sera all’ora di chiusura e terminano il venerdì successivo alla stessa ora
da “a partire
dall’orario di
chiusura serale”
a “fino
all’orario di
chiusura serale”
ven 01 05 2015
Comune
17
ven 12 06 2015
ven 19 06 2015 Ospedaletto
Euganeo
Zogno
Via Roma Ovest 43
0429 90899
ven 12 06 2015
ven 12 06 2015
ven 19 06 2015 Lozzo Atestino
ven 19 06 2015 Este
Nicoletto
Pedrazzoli
Via Roma 22
Via Cavour 17
0429 644237 fino alle 21.00
0429 2578
fino alle 21.00
ven 19 06 2015
ven 19 06 2015
ven 19 06 2015
ven 19 06 2015
ven 26 06 2015
ven 26 06 2015
ven 26 06 2015
ven 26 06 2015
Levorato
Pavan-Garbini
Ferrari
Doardo
Via Salute 49
Via Martiri d'Ungheria 2
Via Vittorio 36
Via Roma 2
0429 4225
049 5342015
0429 95039
0429 718244
ven 19 06 2015
ven 26 06 2015 Monselice
Gasparetto
Pza Mazzini 25
0429 72101
ven 26 06 2015
ven 26 06 2015
ven 26 06 2015
ven 03 07 2015 Monselice
ven 03 07 2015 Carceri
ven 03 07 2015 Sant'Elena
Ricciuti
Annostini
Girardi
Via Garibaldi 108
Via Roma 44
Via Roma 55
0429 74400 24 Su 24
0429 619422 24 Su 24
0429 690015 24 Su 24
ven 26 06 2015
ven 03 07 2015 Terrassa
Padovana
Destro
Pza Romano 8
049 9500947 fino alle 21.00
ven 26 06 2015
ven 03 07 2015 Este
Zanchin
Via Porta Vecchia 1
0429 2476
sab. e fest.
no notturno
ven 03 07 2015
ven 10 07 2015 Este
Mantovanelli
0429 2240
24 Su 24
ven 03 07 2015
ven 10 07 2015 Conselve
Merlo
Farmacia
Indirizzo
Telefono
ven 08 05 2015 Monselice
Ricciuti
Via Garibaldi 108
0429 74400 24 Su 24
ven 01 05 2015
Carrare
ven 08 05 2015 Due
S. Stefano
Scanelli
Via Roma 184
049 525203 24 Su 24
ven 01 05 2015
Margherita Veronese A.
ven 08 05 2015 Santa
d'Adige
Via 28 Aprile 98
0429 86124 24 Su 24
ven 01 05 2015
ven 08 05 2015 Vo' Euganeo
Martini G.
Via Marconi 118
ven 01 05 2015
ven 08 05 2015 Este
Zanchin
Via Porta Vecchia 1
049 9940017 24 Su 24
e fest.
0429 2476 sab.
no notturno
ven 08 05 2015
ven 08 05 2015
ven 08 05 2015
ven 08 05 2015
ven 15 05 2015
ven 15 05 2015
ven 15 05 2015
ven 15 05 2015
Mantovanelli
Zerbinato
Culatti
Anselmo
Via Principe Umberto 2
Via Roma 5
Via Este 26
Via della Libertà 50
0429 2240
0429 79048
0425 51310
0429 690727
ven 08 05 2015
ven 15 05 2015 Monselice
Giovannoli
Via Roma 6
24 Su 24
24 Su 24
fino alle 21.00
fino alle 21.00
e fest.
0429 72221 sab.
no notturno
ven 15 05 2015
ven 22 05 2015 Monselice
Gasparetto
Pza Mazzini 25
0429 72101 24 Su 24
ven 15 05 2015
Carrare
ven 22 05 2015 Due
S. Giorgio
Fortini
Via IV Novembre 6
049 525313 24 Su 24
ven 03 07 2015
ven 03 07 2015
ven 10 07 2015 Stanghella
ven 10 07 2015 Merlara
Martini Snc
Codifava
Via Principe Umberto 2
Via Vittorio Emanuele II
21
Via Nazionale 65
Via Roma 9
ven 15 05 2015
ven 22 05 2015 Megliadino
San Fidenzio
Donati
Via Marconi 53/1
0429 89112 24 Su 24
ven 03 07 2015
ven 10 07 2015 Monselice
Giovannoli
Via Roma 6
0425 95020 24 Su 24
0429 85063 fino alle 21.00
e fest.
0429 72221 sab.
no notturno
ven 15 05 2015
ven 22 05 2015 Vighizzolo d'Este Arcuri
Via Roma 83
ven 15 05 2015
ven 22 05 2015 Este
Via Salute 49
0429 99006 fino alle 21.00
e fest.
0429 4225 sab.
no notturno
ven 10 07 2015
ven 17 07 2015 Monselice
Gasparetto
Pza Mazzini 25
0429 72101 24 Su 24
Guggi
Via Onorio De Luca 137
0429 879052 24 Su 24
Anziutti
Pza Martiri della Libertà 1 0429 719033 fino alle 21.00
Tatta
Pza XXV Aprile 16
Este
Pozzonovo
Masi
Granze
Levorato
ven 22 05 2015
ven 22 05 2015
ven 29 05 2015 Este
ven 29 05 2015 Pernumia
ven 22 05 2015
ven 29 05 2015 Piacenza d'Adige Broglio
Euganeo
ven 22 05 2015 ven 29 05 2015 Vo'
Vo' Vecchio
Pedrazzoli
Toniolo
orario
24 Su 24
Via Cavour 17
Via del Castello 12
0429 2578 24 Su 24
0429 779330 24 Su 24
Via Garibaldi 4/B
0425 55035 fino alle 21.00
Legnaro
Via Vo' di Sotto 58
049 9940659 fino alle 21.00
Este
Tribano
Ponso
Arquà Petrarca
ven 10 07 2015 ven 17 07 2015 Casale
di Scodosia
Pietro
ven 10 07 2015 ven 17 07 2015 San
Viminario
ven 10 07 2015 ven 17 07 2015 Baone
24 Su 24
24 Su 24
fino alle 21.00
fino alle 21.00
sab. e fest.
no notturno
049 5384165 24 Su 24
0429 56900 fino alle 21.00
e fest.
0429 4225 sab.
no notturno
ven 10 07 2015
ven 17 07 2015 Este
Levorato
Via Salute 49
0429 2578 24 Su 24
049 5380066 24 Su 24
0429 879075 fino alle 21.00
ven 22 05 2015
ven 29 05 2015 Monselice
Zuolo
Via Costa Calcinara 80
e fest.
0429 783120 sab.
no notturno
ven 17 07 2015
ven 17 07 2015
ven 17 07 2015
ven 24 07 2015 Este
ven 24 07 2015 Bagnoli di Sopra
ven 24 07 2015 Urbana
Pedrazzoli
Sacchetto
Carolo
ven 29 05 2015
ven 29 05 2015
ven 29 05 2015
ven 05 06 2015 Monselice
ven 05 06 2015 Agna
ven 05 06 2015 Montagnana
Giovannoli
Zennaro
Poletti
0429 72221 24 Su 24
049 5381014 24 Su 24
0429 81494 24 Su 24
ven 17 07 2015
ven 24 07 2015 Vescovana
Rizzati
ven 17 07 2015
ven 24 07 2015 Monselice
Zuolo
Via Costa Calcinara 80
e fest.
0429 783120 sab.
no notturno
ven 29 05 2015
ven 05 06 2015 Battaglia Terme
Mazzocco
Via Roma 6
Via Roma 10
Via Carrarese 7
Via dei Colli Euganei
84/86
Via Cavour 17
Via Mazzini 53
Via Adige 92
Via Don Federico
Dainese 8/A
ven 29 05 2015
ven 05 06 2015 Este
Mantovanelli
Via Principe Umberto 2
0429 2240
ven 05 06 2015
ven 05 06 2015
ven 12 06 2015 Este
ven 12 06 2015 Bovolenta
Via Porta Vecchia 1
Via Garibaldi 1
0429 2476
24 Su 24
049 5386018 24 Su 24
ven 31 07 2015
ven 31 07 2015
ven 31 07 2015
ven 31 07 2015
Giovannoli
San Francesco
Veronese M.
Piovan
Via Roma 6
Via Carrarese 2
Via Roma 46
Via Roma 85
0429 72221
0429 81211
0429 91050
049 5389014
ven 24 07 2015
ven 31 07 2015 Este
Mantovanelli
Via Principe Umberto 2
0429 2240
ven 05 06 2015
ven 12 06 2015 Solesino
Pza Matteotti 20
0429 709036 24 Su 24
ven 05 06 2015
ven 12 06 2015 Castelbaldo
Zanchin
Businaro
AndrettaBeghetto
Cappello
ven 24 07 2015
ven 24 07 2015
ven 24 07 2015
ven 24 07 2015
Via Roma 78
ven 05 06 2015
ven 12 06 2015 Monselice
Ricciuti
Via Garibaldi 108
0425 546378 fino alle 21.00
e fest.
0429 74400 sab.
no notturno
ven 12 06 2015
ven 12 06 2015
ven 19 06 2015 Monselice
Zuolo
ven 19 06 2015 Anguillara Veneta Rossi
Via Costa Calcinara 80
Pza Matteotti 12
0429 783120 24 Su 24
049 9520439 24 Su 24
ven 31 07 2015
ven 31 07 2015
ven 31 07 2015
ven 31 07 2015
ven 07 08 2015
ven 07 08 2015
ven 07 08 2015
ven 07 08 2015
Zanchin
Reggiani
Conte
Bertagnon
Via Porta Vecchia 1
Via Vivaldi 6
Via Roma 27
Via Roma 5
0429 2476
049 9555506
0429 89471
0425 607704
ven 31 07 2015
ven 07 08 2015 Monselice
Ricciuti
Via Garibaldi 108
0425 920008 fino alle 21.00
049 525533 24 Su 24
sab. e fest.
no notturno
Monselice
Montagnana
Villa Estense
Arre
Este
Cartura
Saletto
Barbona
24 Su 24
24 Su 24
24 Su 24
fino alle 21.00
sab. e fest.
no notturno
24 Su 24
24 Su 24
fino alle 21.00
fino alle 21.00
e fest.
0429 74400 sab.
no notturno
LEGENDA: sab. e fest. no notturno = sabato e festivi (orario normale, non notturno)
30
aprile 2015
aprile 2015 31
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