La Sanità di questa Provincia stà reggendo ai profondi cambiamenti previsti dal Sistema Sanitario Regionale, legati alla dismissione dei posti letto, alla chiusura di Ospedali, alla emergenza cronicità, grazie al forte impegno del Sistema territorio. Questi Professionisti in modo discreto, silenzioso lavorano con grande senso di responsabilità in un momento come quello attuale, in cui una influenza particolarmente virulenta, il freddo intenso, la paura “meningite”, fa sì che mediamente ognuno di essi debba soddisfare circa 70 accessi al giorno, distribuiti tra visite in ambulatorio, contatti telefonici e visite domiciliari. Eppure tutto ciò passa inosservato, salvo poi addossare a questi stessi Medici in modo paradossale la responsabilità degli accessi impropri al Prono Soccorso, accusati di non filtrare adeguatamente tali casi o di non garantire una sufficiente “copertura oraria” del territorio. Si smetta di affermare falsità e si faccia un poco di chiarezza sui codici bianchi. Da studi statistici fatti si è rilevato che questi accessi impropri sono determinati da cittadini di età compresa tra i 20 e 45 anni, che autonomamente senza contattare il loro Medico di fiducia si recano in maniera ripetuta al Pronto Soccorso per le patologie più svariate, allarmati quasi sempre dalla ossessione di avere una patologia acuta, e rappresentano circa il 65% degli accessi impropri. Vi è poi il ricorso al Pronto Soccorso da parte di una certa popolazione di livello socio economico medio-basso, impoverita da una economia in profonda e grave crisi, al fine di ottenere “subito ed a costo zero” esami di laboratorio e strumentali, visite specialistiche, simulando urgenze inesistenti. A questo si aggiunga anche la inadeguata capacità di gestione delle stesse Strutture di assistenza. Questo malessere che a volte rasenta il mal costume non può essere “scaricato” sui Medici di famiglia che erogano una assistenza ed una disponibilità H12, e non giustificano un utilizzo del Pronto Soccorso legato a una presunta inadeguata copertura oraria del territorio da parte della Medicina Generale. L’assistenza territoriale necessità certamente di una riorganizzazione per soddisfare ancora di più ed al meglio il bisogno di salute del cittadino, attraverso un potenziamento delle strutture territoriali, ed è ciò che si stà facendo in questa Provincia dove la Direzione Generale dell’Azienda in maniera pressante con la piena collaborazione di tutte le Organizzazioni Sindacali si stà adoperando affinché ciò si realizzi nel più breve tempo possibile. Il Segretario Provinciale Generale Federazione Italiana Medici Medicina Generale Dr Francesco Benevento