Oidio – Mal bianco del melo Podosphaera leucotricha Oidium Farinosum Divisione Eumycota Sottodivi. Ascomycotina prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 1 MELO PERO COTOGNO Piante ospiti Rappresenta una delle malattie più gravi del melo, colpisce: Giovani germogli (in particolare) Foglie Fiori frutticini prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 2 prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 3 Sintomi sui germogli I sintomi sono evidenti e gravi; i germogli si aprono evidenziando già l’infezione (il micelio sverna nelle gemme), sintomi: • Accrescimento stentato • Foglie deformi • Asse del germoglio contorto e deforme, ricoperto da una muffa biancastra Conseguenza : clorosi del germoglio e necrosi Sintomi sulle foglie -frutti • Area fogliare deformata • Sul lembo fogliare appare una patina biancastra che lentamente si estende a tutto il lembo fogliare I frutti sono colpiti raramente dall’oidio e i sintomi sono accrescimento, maturazione irregolare; Sui frutti è evidente una rugginosità della buccia ± intensa. prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 4 prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 5 prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 6 prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 7 Infezioni oidica su foglie di platano prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 8 CICLO BIOLOGICO L’agente fungino responsabile di questa malattia, che può interessare sia pur raramente anche il pero e il cotogno, è la Podosphaera leucotricha, che completa il suo ciclo biologico nella forma agamica di Oidium farinosum. La conservazione della malattia nei mesi invernali avviene prevalentemente ad opera del micelio entro le gemme; in alcuni ambienti, anche i cleistoteci che si formano sugli organi vegetali colpiti possono perpetuare il patogeno. Essi sono di forma tendenzialmente sferica, di colore bruno-nerastro e contengono ciascuno un solo asco con 6-8 ascospore. Caratteristici sono i fulcri dei cleistoteci, alcuni dei quali terminanti con vistose ramificazioni ed altri invece acuminati. prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 9 prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 10 • Ad opera del micelio svernante prende avvio l’infezione primaria, che compare sui nuovi germogli appena essi si primaria schiudono. Le infezioni secondarie secondarie, che si registrano ripetutamente durante i mesi primaverili-estivi, sono provocate dai conidi di Oidium farinosum prodotti abbondantemente dai conidiofori che si differenziano dal micelio biancastro che ricopre gli organi ammalati. Da quest’ultimo si originano anche gli austori, cioè gli elementi di perforazione della cuticola vegetale e di assorbimento dei succhi cellulari delle cellule del mesofillo. La diffusione di questo germe varia nei diversi ambienti ed è strettamente correlata all’andamento climatico; la temperatura ottimale per la formazione e la germinazione dei conidi è compresa tra 19 e 23 °C, tuttavia le infezioni possono aver luogo anche tra 10 e 30 °C. Al di sopra dei 33 °C i conidi vengono devitalizzati. La durata del periodo di incubazione passa progressivamente da 5 a 10 giorni con temperature variabili da 12 a 22 °C. La pioggia è solitamente di ostacolo a questa malattia in quanto i conidi in mezzo liquido perdono la loro germinabilità. prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 11 Ciclo biologico 1. Ascospora in germinazione 2. Micelio ectofita, conidiofori e conidi 3. Diffusione dei conidi 4. e 5. ascogonio e anteridio 6. Cellula madre dell’asco 7. Cleistotecio 8. Cleistotecio aperto e aschi 9. Aschi e ascospore 10.Ascospore prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 12 • Fra i fattori predisponenti all’infezione oidica si possono segnalare in primo luogo le forti concimazio-ni azotate e la presenza di organi vegetali in forte atti-vità vegetativa e rapido accrescimento. L’intensità dell’infezione di mal bianco varia sensi-bilmente nell’ambito delle diverse cultivar. Quelle maggiormente suscettibili sono «Jonathan», «Jona-gold», «Imperatore», Golden delicius, «Mc Intosh», «Summered», «Granny Smith». Molto meno recettive le cultivar del gruppo «Red Delicious». prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 13 LOTTA AGRNOMICA CHIMICA Hanno lo scopo di ridurre il potenziale di inoculo dell’Oidio: • Potature invernali di risanamento; • Interventi primaverili: eliminazione dei germogli infetti man mano che si formano. Si avvale di sostanze antioidiche: Prodotti di copertura: Zolfi (bagnabili, polvere) Prodotti endoterapici: - citotropici – traslaminari (fenarimol,, bupirimate) - sistemici ( esoconazolo, tetraconazolo ecc.) prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 14 Epoca del trattamento La lotta chimica è in stretta correlazione con quella antiticchiolatura, sia per la possibilità di utilizzare prodotti che hanno duplice effetto sia per il periodo comune delle infezioni. E’ sempre meglio miscelare il sistemico antioidico con gli zolfi. I trattamenti proseguono fino a circa metà estate, in cui il rischio di infezione è limitato (condizioni ambientali poco favorevoli e aumento della resistenza della pianta) prof. R. Andrei - ITAS Treviglio - 15