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CADORE – AURONZO – MISURINA - VALBOITE
Tutto ciò che non ti aspetti di trovare nelle Dolomiti
Arte, storia e tradizioni e … naturalmente una natura incontaminata.
Il Cadore è la parte più settentrionale della Provincia di Belluno, ed è una delle più belle regioni alpine
d’Italia. E’ una vallata ricca di laghi e corsi d’acqua che presenta un paesaggio fatto di ampie conche
verdi, circondate dalle ripide vette delle DOLOMITI Orientali.
PIEVE DI CADORE – un vero gioiellino: città d'arte e città murata del Veneto.
Il paese, che ha dato i natali a Tiziano Vecellio, ospita sul suo territorio la casa natale di Tiziano,
dichiarata monumento nazionale con Regio decreto , il Palazzo cinquecentesco della Magnifica Comunità
di Cadore e un considerevole numero di edifici di interesse storico, ubicati per la maggior parte nel centro
cittadino. Interessante anche il Museo della Magnifica Comunità (il secondo d'importanza regionale per i
ritrovamenti paleo-veneti) dove è possibile vedere, tra gli altri, reperti di età romana, e nell'archivio si
trovano raccolte e documenti sulla storia antica e moderna dell'intero Cadore. Davvero unico il Museo
dell'occhiale, uno dei più importanti d'Europa nel suo genere, custodisce importanti collezioni di occhiali,
valorizzando l'attività industriale prevalente di Pieve e di tutto il Cadore. Nella Chiesa Arcidiaconale
intitolata a Santa Maria Nascente si possono ammirare dipinti di Tiziano e Cesare Vecellio.
CALALZO - il più antico insediamento e il cuore geografico del Cadore
Qui sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici che lasciano presupporre l'esistenza, circa 2500
anni fa, di un santuario paleo-veneto dedicato ad una divinità sanante; gli scavi hanno portato alla luce, in
particolare, alcune statuette bronzee e un gran numero di iscrizioni venetiche oggi conservate al museo
della Magnifica Comunità a Pieve di Cadore.
In prossimità di Calalzo troviamo Làgole, località conosciuta fin dall'antichità per le proprietà
terapeutiche dell'acqua delle sue sorgenti, è ancora oggi un angolo di paradiso dove trascorrere giornate
indimenticabili: si può passeggiare lungo le rive del lago, prendere il sole sulla spiaggia o inoltrarsi tra i
boschi.
Il laghetto delle Tose è la meta obbligatoria per chi volesse fare una corroborante nuotata. Uno tipico
chalet, proprio in riva al grande lago del Centrocadore, offre gradito ristoro, divertimenti e giochi fino a
notte tarda: la sera è rallegrata dalle danze sullo splendido terrazzo all'aperto.
Sulle Marmarole, le montagne che seppero ammaliare anche il grande Tiziano (le dipinse nella sua
famosa Presentazione di Maria al tempio), rifugi e bivacchi attrezzati sono a disposizione dei turisti che
vogliano avvicinarsi allo spettacolo naturale delle Dolomiti e vivere intensamente un'esperienza unica. Da
citare la Capanna degli Alpini in Pian de la Gravina (alta Val d’Oten) incastonata in un ambiente severo
ai piedi di un suggestivo anfiteatro di crode.
LORENZAGO – il “Sentiero di Papa Giovanni Paolo II”
Lorenzago gode di una posizione geografica privilegiata: situato su un verde altopiano soleggiato domina
il lago del Centrocadore.
Dolci pendii coperti di prati e boschi rigogliosi gli fanno da incantevole cornice; sopra ad essi si erge
possente ed incontrastato il monte Cridola (m. 2581), somigliante ad un "merlato castello medioevale con
ai lati le feritoie eccelse degli Spalti di Toro e dei Monfalconi" (Severino Casara).
Il panorama è davvero suggestivo. Lorenzago era un tempo chiamato la "Venezia alta" per la bellezza
delle sue case patrizie fra le quali spicca la Tremonti, risalente al XVI secolo.
Il paese si è imposto nel tempo come un apprezzato centro di villeggiatura; anche Papa Giovanni Paolo II
ha scelto più volte di soggiornarvi. Meta obbligatoria per tutti è la visita alla “Villa Mirabello” , dove il
papa ha alloggiato e dalla quale si diparte il “Sentiero Papa Giovanni Paolo II” incuneato a tratti tra fitti
boschi di abeti e faggi e a tratti in mezzo a prati ricoperti dalle più svariate specie di fiori e frutti selvatici
VIGO
Con le frazioni di Laggio, Pelos e Pinié, Vigo occupa una posizione panoramica privilegiata a ridosso del
monte Tudaio, ad un'altitudine di 951 metri s. l. m.; da lì ha inizio la suggestiva Val Piova che culmina a
1745 metri con l'altopiano di Casera Razzo: si tratta di un'ampia distesa di pascoli interrotta qua e là da
malghe (tra cui la ancora attivissima Malga Casera Razzo) e baite, una pregiata meta turistica sia estiva
che invernale.
AURONZO
Auronzo si adagia lungo le sponde di un grande lago artificiale di S. Caterina ricavato dallo sbarramento
delle acque del fiume Ansiei. Una passeggiata o una gita in bicicletta intorno al lago è l’ideale per
assaporare l’intima ritualità della natura: le acque cristalline del lago sono incorniciate da alcune tra le più
famose vette delle Dolomiti Orientali: i Cadini di Misurina, le Tre Cime di Lavaredo, la Croda dei Toni.
Auronzo porta con se il giusto mix tra storia e modernità; camminando per le vie del paese questo
binomio è facilmente rilevabile, gettando lo sguardo sulle antiche borgate oppure fermandosi ad osservare
gli scavi romani. Dotata di buone strutture ricettive e sportive Auronzo è una affermata stazione turistica
sia estiva che invernale.
A pochi chilometri da Auronzo troviamo la Foresta di Somadida , una foresta di abete e larici che fu
donata nel 1463 dai Cadorini a Venezia. L’area oggi è una foresta naturale percorsa da una serie di strade
sterrate che consentono di ammirare la vegetazione caratteristica del territorio del Cadore. Al centro è
situato un piccolo museo dove si possono trovare notizie sugli aspetti geologici e faunistici dell’area.
Ad Auronzo, all’interno di una ottocentesca casa signorile cadorina, ha sede anche il Museo della Flora,
Fauna e Mineralogia.
MISURINA - la gemma del Cadore
Sicuramente uno degli scenari più belli delle Alpi. Il lago di Misurina è inserito in un pianoro cinto da
boschi, ad un'altitudine di 1745 metri. A fargli da cornice alcune tra le più famose cime dolomitiche: ad
ovest il Piz Popena (m 3152) ed il Cristallino (m 2775 - gruppo del Cristallo), a nord le Tre Cime di
Lavaredo, ad est i Cadini di Misurina e a sud le Marmarole e il Sorapis.
Misurina, oltre ad essere una splendida località per effettuare escursioni ai rifugi in estate, è luogo
privilegiato per praticare lo sci alpinismo d'inverno: ha numerose piste soleggiate, egregiamente servite da
nuovi impianti di risalita. Incantevoli sono i percorsi dove praticare lo sci di fondo.
Le Tre Cime di Lavaredo: "Siamo nell'empireo delle Dolomiti. Sono tre enormi blocchi rocciosi
meravigliosamente regolari, isolati, vicini, simmetricamente disposti. Da qualunque lato si guardino,
sfidano nella loro bellezza qualsiasi confronto".(Antonio Berti )
A 6 chilometri da Misurina si trova il Monte Piana (m 2324), luogo dal quale è possibile ammirare lo
splendido panorama delle Dolomiti orientali fino ai ghiacciai della Valle Aurina. Su questo monte,
nell'ottobre del 1917, si scontrarono in acerrimi combattimenti gli italiani e gli austriaci. Oggi restano
ancora le trincee, i camminamenti e le linee segnate da filo spinato a testimonianza del passato. Nel
rifugio “Angelo Bosi” è inoltre ospitato un piccolo museo che narra le vicende belliche e raccoglie alcuni
dei reperti rinvenuti nella zona
VALBOITE
Una vasta area, storicamente cadorina, dominata dall'Antelao, dal Sorapiss, dal Pelmo, si estende lungo il
torrente Boite, a pochi passi da Cortina, nel tratto compreso fra Valle di Cadore (m 830) e San Vito di
Cadore (m 1011), abbracciando numerose località turistiche come Borca, Vodo e Cibiana. Il visitatore
può ammirare bellezze naturalistiche e monumentali, chiesette tardo-gotiche che celano magnifici
affreschi e antichi palazzi signorili. Tutta la zona è servita, sia d'estate che d'inverno, da strutture sportive
di ogni genere.
CIBIANA DI CADORE – il paese che dipinge la sua storia
Cibiana, è una vera e propria pinacoteca a cielo aperto. 50 murales, dipinti da artisti e pittori di fama
mondiale, abbelliscono le facciate delle case dell’antico paese raccontando la loro storia: la casa del
fabbro, del mugnaio, del carbonaio… è la storia sofferta di una popolazione che è vissuta di stenti ma non
ha voluto abbandonare la terra dei padri, terra povera, avara, ma bellissima. Sopra Cibiana, in cima al
Monte Rite, il Museo nelle Nuvole. La struttura di un vecchio forte della prima guerra mondiale è stata
riconvertita ed è nato il museo più alto d'Europa, il museo internazionale della montagna voluto da
Reinhold Messner. Un percorso attraverso reliquie, sculture, e soprattutto quadri permetterà di
ricostruire l’evoluzione del rapporto tra l’uomo e le Dolomiti dalla fine del ‘700 ai giorni nostri.
Dall’altopiano del Monte Rite inoltre è possibile godere di una strepitosa vista panoramica sulle
montagne più belle del mondo - Agner, Pelmo, Antelao, Civetta, Marmolada, Cristallo, Lagazuoi, Tofane,
Marmarole - e sulle splendide valli delle Dolomiti - il Cadore, la conca di Cortina d'Ampezzo, la Valle di
Zoldo.
S. VITO DI CADORE
Dopo Cortina il maggior centro turistico nella valle del Boite. Nell'abitato, punto di partenza per
passeggiate, escursioni e ascensioni nei gruppi dell'Antelao e del Pelmo, attigua alla settecentesca
Parrocchiale è la piccola chiesa della Madonna della Difesa (XVI secolo, ingrandita nell'800).
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Sport e tempo libero – Una natura verdeggiante e incontaminata, cibi e prodotti genuini, l’aria pulita
della montagna, il Cadore è il luogo ideale per rilassarsi attivamente. E’ forse scontato parlare di
escursionismo o sport invernali, naturalmente la montagna offre itinerari di ogni livello che conducono a
prati, boschi o vette così come una serie di impianti di risalita e piste da fondo (tra cui la meravigliosa
pista di S. Marco e la pista illuminata di Cibiana di Cadore) che consentono di praticare tanto sci e
snowboard. Ma le opportunità offerte dal Cadore non finiscono qui: tre laghi permettono la pratica della
canoa, la pesca sportiva e lo sci d’acqua; numerose piste ciclabili, tra cui la famosissima Calalzo –
Cortina che percorre la strada della vecchia ferrovia, consentono di godere appieno delle meraviglie della
natura attraverso percorsi protetti dal traffico. Gli amanti della montagna, ma non della fatica, possono
comunque godere degli splendidi panorami di queste località con escursioni a cavallo, gite su slitte
trainati da cani o a bordo di motoslitte.
Le malghe e i prodotti genuini – In Cadore sono ancora molte le malghe attive che vogliono portare
avanti la tradizione a testimonianza di una pratica introdotta dalla civiltà rurale ma ancora oggi essenziale
per la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti tipici. Dal latte di malga si ricavano svariati
formaggi e in questa zona sono prelibati il latteria “Casel”, il marmarole, la caciotta fresca (aromatizzata
o affumicata), la ricotta fresca e affumicata. Al Museo della Latteria di Lozzo l’esposizione di strumenti
utilizzati per la lavorazione del latte insieme a un percorso didattico e a un’ampia documentazione
fotografica permette di ricostruire la procedura tradizionale per la lavorazione del latte, del burro e della
ricotta.
Famoso è anche lo speck del Cadore, prodotto da una particolare lavorazione delle cosce di maiale che
dopo essere aromatizzate con sale, pepe, anice stellato, ginepro, alloro, mentuccia, finocchio selvatico e
Cabernet vengono affumicate a freddo. Alla fine della lavorazione lo speck risulta all’apparenza un
prosciutto crudo che al taglio rivela un delicato sapore di affumicato
e di aromi di montagna…una vera prelibatezza!
Gastronomia – La cucina cadorina è una cucina semplice: povera per gli ingredienti di cui fa uso,
assolutamente distante da elaborazioni complesse e sofisticate, gustosa per i piatti che propone: dagli
gnocchi di pane alle erbe al capriolo in salmi con polenta per finire con un ottimo e caldo strudel di mele.
La cucina cadorina viene conservata come patrimonio locale ed è molto diffusa fra i ristoranti, le trattorie
tipiche, gli agriturismi e i rifugi alpini. Gustare la cucina tipica immersi nell’accattivante atmosfera del
pascolo alpino, circondati da scenari mozzafiato è sicuramente un’esperienza indimenticabile. Nei
numerosi rifugi, dislocati in varie località del Cadore, si può provare il piacere di assaporare i gusti
tradizionali in ambienti intimi e calorosi. Seduti attorno al focolare o all’aperto circondati da boschi, prati
e vette maestose, in un clima di tranquillità e serenità sarà sicuramente più facile apprezzare i sapori della
cucina locale.
Curiosità –
La via dei mulini lungo il Rio Rin (Lozzo): un museo all’aperto simbolo di un passato pre-industriale
dove l’acqua veniva sfruttata per macinare il grano, tessere la lana, lavorare il ferro e il legname.
I borghi rurali di Grea e Rizzios: tipici villaggi cadorini con le case in pietra e legno, la stalla annessa e il
fienile.
La chiesa di S. Andrea a Damos: una piccola cappella trecentesca con il tetto in standola a due falde e un
campanile armonicamente contrapposto alla sagrestia lillipuziana.
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