Untitled - Comune di Rovigo

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COMUNE DI ROVIGO
PROVINCIA DI ROVIGO
PIANO DI RECUPERO DI INIZIATIVA PRIVATA
in attuazione dell’art. 2 e 3 c. 1 e 2 della L. R. 13/2011 Piano Casa,
in variante a Piano Attuativo Particolareggiato "Corte La Tassina", approvato con
delibera C.C. n. 78 del 22.09.2004 e successiva variante approvata in C.C. n. 7 del
10.02.2011
PRONTUARIO PER LA QUALITA’ ARCHITETTONICA E DI
MITIGAZIONE AMBIENTALE
Il Piano di Recupero prevede l’ampliamento dell’autorimessa residenziale e la demolizione e
ricostruzione con ampliamento di fabbricato ad uso poliambulatorio, nell’ottica di un riassetto
migliorativo dello stato dei luoghi.
Le tipologie edilizie che vengono proposte si rifanno alla casa colonica polesana, ed ai
fabbricati rurali tipici della zona.
La ricostruzione dei fabbricati avverrà nel rispetto di canoni di ecosostenibilità, relativi:
- Murature in blocco laterizio portante spess. 30 cm con isolante esterno “a cappotto” in
lana di roccia (vedi rel. Itaca);
- Utilizzo di serramenti in legno con vetrocamera bassoemissiva;
- realizzazione del tetto in legno ventilato, con isolante in lana di roccia, e manto di
copertura in tegole o coppi di laterizio riciclati o anticati;
- tetto con travatura di legno massello, uso fiume, tavolato accoppiato maschio/femmina;
- utilizzo di vernici ecologiche e naturali da applicare sul legno, a base di sali di Boro e olii
vegetali, e pitture interne certificate a basso contenuto di VOC;
- intonaco di finitura/grassello composto da particolari leganti a base minerale (calce idrata,
cemento bianco), pregiatissime sabbie classificate, speciali terre coloranti naturali
(versione colorata) e materiale idrofugo; la natura delle materie prime impiegate consente
una perfetta traspirazione della muratura;
- guaine impermeabilizzanti non sintetiche, ma teli in tessuto non tessuto traspiranti o ad
azione osmotica;
Ulteriori opere di mitigazione dell’impatto ambientale saranno eseguite nella sistemazione
esterna.
La pavimentazione carrabile sarà realizzata con masselli autobloccanti grigliati, perché tale
condizione permette la crescita di un manto erboso ed il drenaggio naturale delle acque
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meteoriche. In alternativa si possono utilizzare ghiaia, adeguata rullata e compattata, o altri
inerti con colorazioni che richiamano quelli delle terre circostanti, legati con additivi
pozzolanici, che garantiscano la permeabilità del suolo.
Tutte le piante esistenti, individuate nella tav. 06, dovranno essere conservate e
salvaguardate, ad esclusione degli alberi da frutto in genere, degli alberi a legno dolce, del
tipo ceduo o a ciclo vegetativo breve. E’ prevista l’implementazione del verde esistente, nelle
vicinanze dei nuovi fabbricati, a mascheramento degli interventi da realizzare.
Al fine di salvaguardare alcune costanti paesistiche e vegetazionali del territorio polesano, si
prescrive l'uso delle seguenti piante arboree e arbustive:
-Acer campestris (Acero campestre);
-Acer carpinifolium (Acero a foglia di carpino);
-Acer opalus (Acero opalo);
-Acer platanoides (Acero riccio);
-Acer saccharinum (Acero argenteo);
-Aesculus flava (Ippocastano);
-Alnus incanta (Ontano);
-Alnus cordata (Ontano);
-Alnus glutinosa (Ontano);
-Carpinus betulus (Carpino comune);
-Celtis australis (Bagolaro);
-Cercis siliquastrum (Albero di Giuda);
-Corylus avellana (Nocciolo);
-Cornus sanguinea (Corniolo);
-Cornus florida (Corniolo da fiore);
-Cornus mas (Corniolo);
-Crataegus oxiacanta (Biancospino in varietà da fiore);
-Crataegus monogyna (Biancospino comune);
-Fraxinus excelsior (Frassino a foglie semplici);
-Fraxinus ornus (Frassino della manna);
-Ilex acquifolium (cv. diverse - Agrifoglio);
-Juglans regia (Noce);
-Morus nigra (Gelso nero comune);
-Morus alba (Gelso bianco);
-Populus nigra piramidalis (Pioppo nero);
-Prunus spinosa (Prugnolo);
-Prunus cerasus (Ciliegio);
-Quercus robur (Farnia);
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-Quercus pubescens (Roverella);
-Salix alba (Salice bianco);
-Salix cinerea (Salicone);
-Salix purpurea (Salice rosso);
-Salix babilonica (Salice piangente);
-Sambucus nigra (Sambuco);
-Sorbus domestica (Sorbo comune);
-Sorbus aucuparia (Sorbo degli uccellatori);
-Syringa vulgaris (Lillà);
-Tilia europea (Tiglio europeo);
-Tilia tormentosa (Tiglio sericeo);
-Tilia platiphillos (Tiglio nostrano);
-Tilia cordata (Tiglio selvatico).
L’illuminazione esterna sarà costituita da lampade a basso consumo energetico con
accensione crepuscolare. Sono vietate le lampade a proiezione verso l’alto. Il numero delle
lampade esterne e la quantità di illuminazione prodotta dovranno rispettare le previsioni di
legge contro l’inquinamento luminoso.
Il drenaggio delle acque meteoriche provenienti dalle coperture dei fabbricati avverrà
attraverso il terreno, mentre le acque di scarico dei bagni saranno convogliate in pubblica
fognatura.
Si prevede di realizzare, attraverso l’uso di idonee depressioni nel terreno circostante il
fabbricato ad uso poliambulatorio, un bacino di laminazione atto a trattenere l’acqua piovana
in esubero, in caso di forti precipitazioni piovose. In ottemperanza alle prescrizioni della
relaizone idrogeologica tale invaso avrà una dimensione minima di 12,34 mc. L’invaso sarà
inerbito, ed in alcuni punti mascherato da piantumazioni basse, atte a salvaguardare il più
possibile l’aspetto naturale delle aree esterne.
Si rimanda alle prescrizioni puntuali della relazione “Protocollo Itaca” per tutti gli
approfondimenti riguardanti l’esecuzione del fabbricato, l’uso dei materiali e la realizzazione
degli impianti.
Le previsioni di tale relazione sono obbligatorie in quanto garantiscono la percentuale di
ampliamento necessaria a realizzare il progetto.
In fase di chiusura dei lavori occorrerà certificare e dimostrare l’avvenuta ottemperanza di
tutte le previsioni ivi riportate.
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ANNAMARIA ALTIERI ARCHITETTO
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ELISA ZANAGA ARCHITETTO
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