piano della performance triennio 2013-2015

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PIANO DELLA PERFORMANCE
TRIENNIO
2013-2015
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PiIlno della performance
2013-2015
INDICE
IND ICE
2
1 PRES ENTAZI O NE
3
2 CONTENUTI
3
3 PRIN CIPI GEN ERALI
4
4 SINTESI DELLE INFORMAZIONI
D 'INTERESSE
5
4.1 CHI SIAMO
4.2 MANDATO ISTITUZIONALE
E MISSION
4.3 COME OPERIAMO
4.3./ - STAFF DELLA DIREZIONE AZIENDALE
4.3.// - / DIPARTIMENTI DI LINE
4.3./// - / PRESIDI OSPEDALIERI
5
5
7
7
8
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4.3./V - LA ZONA DISTRETTO
4.4 - LE RELAZIONI DI SISTEMA
4.4./ -L'AREA VASTA E L'EsTAV
4.4.// - LA SOCIETA DELLA SALUTE
Il
Il
Il
5 AN ALIS I D EL CO NTES TO
5.1 IL CONTESTO
5.2 IL CONTESTO
12
ESTERNO
INTERNO
12
13
6 LA PERFO RMAN CE AZIENDALE
14
6.1 L'ALBERO DELLA PERFORMANCE
6.2 LA PROGRAMMAZIONE
TRIENNALE
6.3 LA PROGRAMMAZIONE
ANNUALE
14
15
16
7 OBIETTiVI
17
7.1 OBIETTIVI
STRATEGICI
7.1.A) RIORGANIZZAZIONE CURE PRIMARIE E REALIZZAZIONE DISTRETTO SOCIO-SANITARIO "FORTE"
7.l.s) ATTIVITA DI RICOVERO E PERFORMANCE
7.1.c) RETE DELL' EMERGENZA URGENZA
7.1.D) PREVENZIONE INDIVIDUALE E COLLETTIVA
7.1.E) LISTE DI ATTESA E CODICI DI PRIORITA..
7.1.F) RISCHIO CLINICO QUALITA EAcCREDITAMENTO:
7.1. G) FORMAZIONE:
7.1.H) COMUNICAZIONE E PREVENZIONE DEL CONTENZIOSO
7.1.1) DONAZIONE ORGANI
7.1.L) BUON USO DELLE RISORSE
7.2 OBIETTIVI
8 PROCESSO
OPERATiVi
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20
21
21
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PER LA GESTIONE
9 LA PROGRAMMAZIONE
17
17
DEL CICLO DELLA PERFORMANCE
ECON OMI CO FIN AN ZIARIA
lO AZIONI PER IL MIGLIORAMENTO
DEL CICLO DI PERFORMANCE
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1 PRESENTAZIONE
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Piano della performance
2013-2015
L'art. 10 comma 1 del d.lgs 150/2009 "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione
della produttività
amministrazioni."
ha disposto che al fine di assicurare
documenti di rappresentazione
programmatico
e di efficienza e trasparenza
del lavoro pubblico
della performance
triennale, denominato
la qualità, comprensibilità
aziendale è necessario
delle pubbliche
ed attendibilità
predisporre
dei
un documento
Piano della performance tramite il quale presentare gli indirizzi e
gli obiettivi strategici ed operativi con i relativi indicatori di misurazione.
Il concetto di performance
che ne scaturisce è quindi da intendersi quale contributo apportato
dall'Azienda nel suo complesso per il raggiungimento
degli obiettivi, il conseguimento
delle sue finalità
ed assicurare pertanto, la migliore risposta possibile ai bisogni di salute della comunità locale.
Per la redazione di questo atto programmatico,
oltre alle linee guida delineate nel d.lgs. istitutivo,
ci si è avvalsi anche e soprattutto degli indirizzi operativi forniti dalla Commissione
Trasparenza
e l'Integrità
112/2010 e 6/2013
delle Amministrazioni
Pubbliche (CIVIT) ed in particolare
delle delibere
n.
[11.
Questo Piano della Performance è un atto di programmazione
con pianificazione
per la Valutazione, la
triennale con valenza 2013-2015 e
delle attività per l'anno in corso 2013 e sarà, pertanto, modificabile
con cadenza
annuale in relazione:
•
al sistema di obiettivi definiti in sede di programmazione
•
alle eventuali modifiche del contesto interno ed esterno di riferimento;
•
alle eventuali modifiche della struttura organizzativa e, in generale, delle modalità di
organizzazione
e funzionamento
sanitaria e sociosanitaria regionale;
dell'Azienda (Regolamento di Organizzazione).
2 CONTENUTI
Sulla base di quanto delineato all'art 10 del d.lgs, nel presente Piano vengono presentati:
•
gli indirizzi e il sistema di obiettivi strategici ed operativi;
•
il sistema degli indicatori per la misurazione e valutazione della performance aziendale;
•
il sistema di obiettivi assegnati alle strutture ed i relativi indicatori.
Inoltre sono qui presentati contenuti utili alla descrizione delle caratteristiche
elementi che consentono
declinazione
di identificare
il chi è: mandato istituzionale
dell'Azienda,
ossia quegli
e missione e il che cosa fa:
della missione e del mandato in aree strategiche, obiettivi strategici ed operativi; l'analisi
del contesto interno ed esterno all'Azienda e il processo seguito per la realizzazione
del Piano e delle
azioni di miglioramento del Ciclo di gestione delle performance.
1 In effetti dopo l'emanazione
valutazione della performance
del d Igs. 150/2009 sono susseguite una serie di delibere della CIVIT in relazione ai Sistemi di misurazione
che sono la n. 89/2010, 104/2010, 114/2012 e 1/2012, riguardo ai Piani della performance.
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3 PRINCIPI
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Piano della performance
2013-2015
GENERALI
Il Piano della Performance in coerenza alle previsioni del d.lgs 150/2009 - art. 11 comma 3 - ed
alle indicazioni fornite dalla CIVIT con deliberazione
122/2010, si ispira ed attiene ai seguenti principi
generali:
.:. Principio
della Trasparenza:
le amministrazioni
del Ciclo di gestione della performance.
garantiscono la massima trasparenza in ogni fase
Pertanto il Piano della performance
proprio sito istituzionale nell'apposita sezione denominata
quanto disciplinato
"Amministrazione
viene pubblicato sul
Trasparente", secondo
dal d.lgs 33/2013 che ha riordinato gli obblighi di pubblicità,
trasparenza
e
diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.
.:. Principio
della Immediata
il Piano è strutturato con una semplice architettura che ne
intelligibilità:
guida la fettura al fine di garantire facilità di comprensione agli interlocutori interni ed ai portatori di
interessi esterni.
.:. Principio
della Veridicità
e verificabilità:
Per ciascun indicatore individuato viene fornita la fonte di
provenienza dei dati al fine della loro tracciabilità. Per garantire la verificabilità del processo seguito,
vengono inoltre definite le fasi, i tempi e le modalità del processo per la predisposizione
per la sua eventuale
revisione
periodica
nel caso in cui intervenissero
situazioni
del Piano e
straordinarie.
Vengono altresì individuati gli attori coinvolti (Direzione, Organo di valutazione indipendente,
Dirigenti
e Strutture) .
•:. Principio
della
coinvolgimento
•:. Principio
contenuti
Partecipazione:
il processo
di sviluppo
del Piano è frutto di un percorso
di
di tutti i portatori di interessi interni ed esterni al sistema .
della Coerenza
interna ed esterna:
al fine di rendere il Piano effettivamente
dello stesso sono coerenti con il contesto di riferimento (coerenza
esterna)
attuabile, i
e con gli
strumenti e le risorse (umane, strumentali, finanziarie) disponibili (coerenza interna) .
•:.
Principio
dell'Orizzonte
con scomposizione
pluriennale:
la norma prevede un arco temporale di riferimento triennale,
in obiettivi annuali partendo con quelli relativi al 2013.
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4 SINTESI
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DELLE INFORMAZIONI
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Piano della performance
2013-2015
D'INTERESSE
4.1 CHI SIAMO
L'Azienda USL 8, istituita nel 1995, è azienda sanitaria del Servizio Sanitario della Regione Toscana
(SST), dotata di personalità giuridica di diritto pubblico e autonomia imprenditoriale,
svolge le funzioni di
tutela e promozione della salute in un ambito territoriale coincidente con la provincia di Arezzo. L'art. 9
della L.R.T. 40/2005 - Disciplina del servizio sanitario regionale - ha suddiviso il territorio regionale in tre
Aree Vaste nell'ambito
delle quali 12 Aziende
Tecnico-Amministrativo
di Area Vasta) concorrono allo sviluppo a rete del sistema sanitario con una
programmazione
•
Nell'ambito
Sanitarie,
4 Aziende
Ospedaliere
e 3 ESTAV (Ente
interaziendale di Area Vasta che per l'Azienda USL 8 è l'AV Sud Est.
della riforma
dell'organizzazione
rappresentato dalla zona/distretto
sanitaria
territoriale
il livello
locale di governo
è
che per la USL 8 sono le seguenti:
Aretina
Casentino
Valdarno
Val di Chiana
Val Tiberina
•
L'Azienda ha la propria sede legale in Arezzo, via Curtatone, n. 54 .
•
Sono organi dell'Azienda
il Direttore
Generale
e il Collegio
Sindacale.
Il Direttore
Generale è
coadiuvato, nell'esercizio delle proprie funzioni, dal Direttore Sanitario, dal Direttore Amministrativo
dal Direttore dei Servizi Sociali.
•
Il logo ufficiale dell'Azienda,
quadrati affiancati.
di fianco rappresentato,
è costituito da due
Nel primo su fondo azzurro è riprodotto
cavallo alato, segno distintivo della Regione - e l'acronimo
il Pegaso - il
e
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ma-
SST (Servizio
Sanitario Toscano). Nel secondo quadrato su fondo blu vi è la scritta in bianco
"Azienda USL 8 Arezzo". Sotto è riportata per esteso la scritta
•
"Servizio Sanitario della Toscana".
Il sito internet istituzionale è: http://www.us/B.toscana.it
4.2 MANDATO ISTITUZIONALE
E MISSION
La Missione aziendale identifica la ragion d'essere e l'ambito in cui si opera sia in termini di scelte
politiche che di azioni da perseguire e compito istituzionale dell'Azienda è quello di garantire, ai sensi
dell'art. 32 della Costituzione e delle legislazioni nazionali e regionali conseguenti,
alla salute dei cittadini
presenti
nel territorio
di riferimento,
la tutela ed il diritto
inclusa la popolazione
detenuta
nelle
residenze territoriali carcerarie.
Entro la cornice dei valori fondanti del Servizio Sanitario Toscano e nel rispetto degli indirizzi della
programmazione
riferimento
sanitaria regionale
i seguenti
principi,
l'Azienda,
che trovano
nel perseguimento
la loro compiuta
organizzazione:
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della propria missione assume a
esplicazione
nel
Regolamento
di
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Piano della performance
2013-2015
.:. Appropriatezza
ed efficacia dei servizi e delle prestazioni assicurate, da realizzarsi mediante una
organizzazione dell'offerta aziendale incentrata sulla programmazione, qualificazione professionale e
uso delle risorse finalizzato a garantire al cittadino la risposta più efficace e adeguata rispetto al
proprio bisogno di salute .
•:. Umanizzazione,
da intendersi come attenzione costante verso la persona in tutto il percorso
assistenziale, in particolare per quanto riguarda l'accoglienza, la relazione efficace con i destinatari
delle cure e fra i professionisti come componente dell'atto di cura, l'effettiva presa in considerazione
della percezione dei servizi da parte dell'utente, il controllo e la cura del dolore .
•:. Equità nell'accessibilità e fruibilità dei servizi per la salute in relazione ai bisogni assistenziali e alla
diversità di contesto demografico, socio-economico, culturale ed etnico assunta come valore guida
della programmazione .
•:. Qualità, da realizzarsi garantendo il più alto livello di valorizzazione e miglioramento continuo delle
competenze professionali, delle tecnologie e dell'organizzazione, garantendo con 11nformazione e la
comunicazione un controllo continuo da parte del cittadino - utente .
•:. Sanità di iniziativa, da intendersi come modalità di intervento attivo che cerca di prevenire sia
l'insorgenza della patologia, favorendo il mantenimento di un elevato livello di salute anche
attraverso la diagnosi precoce, sia l'insorgenza di complicazioni nei malati cronici, prevedendo e
organizzando in entrambi i casi le risposte assistenziali adeguate .
•:. Ricerca e innovazione, al fine di perseguire lo sviluppo clinico e la messa a punto delle migliori
pratiche, offrire una risposta innovativa e più efficace ai bisogni di salute, favorire lo sviluppo
tecnologico e le migliori ricadute in termini di health technology assessment, garantire percorsi di
innovazione gestionale ed organizzativa per un'eccellenza distribuita dell'offerta di salute .
•:. Comunicazione
strutturata, al fine di garantire la gestione partecipata delle attività, accrescere la
condivisione dei valori e degli obiettivi dell'azienda, favorire la diffusione fra le istituzioni delle
informazioni, l'ascolto e la fruizione consapevole dei servizi da parte degli utenti.
La Missione
aziendale
sta, quindi, all'interno
regionale e locale sia aziendale
contribuendo
persegue
strutture
normativa
delle scelte di programmazione
che come PAL (Piano Attuativo
ad una loro attuazione
o private accreditate,
in vigore.
Garantisce,
Locale), integrandosi
con esse e
con l'utilizzo di proprie strutture, che mediante altre
il tutto sulla base di accordi specifici e nel rispetto della
mediante
un modello integrato
dei servizi, l'attività
di assistenza
sanitaria, di prevenzione, cura e riabilitazione nonché i servizi di assistenza socio sanitaria.
altresì assumere
nazionale,
in risposta ai bisogni di salute della comunità locale. L'Azienda
la propria missione sia direttamente,
pubbliche
sanitaria
la gestione di attività o servizi socio assistenziali
Infatti, può
su delega degli enti locali con le
modalità disciplinate dagli specifici atti, nonché le attività sanitarie dei livelli aggiuntivi di assistenza ai
sensi della normativa vigente. L'Azienda persegue la valorizzazione
mediante la formazione
convenzionato.
dei diversi profili e l'aggiornamento
delle risorse professionali,
professionale
anche
del personale dipendente e
In coerenza con gli indirizzi programmatici della Regione, l'Azienda può rispondere alle
esigenze di formazione di soggetti esterni per lo sviluppo delle risorse umane, in particolare nei settori
sanitario, socio-assistenziale,
della prevenzione e della sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro.
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Piano della performance
2013-2015
4.3 COME OPERIAMO
L'Azienda
garantisce
professionali
lo svolgimento
e funzionali
individuate
dei suoi compiti
tenendo
presente
istituzionali
attraverso
le norme generali
strutture
organizzative
di organizzazione
e del
necessario collegamento tra assistenza ospedaliera e territoriale, tra assistenza sanitaria e sociale.
Le Strutture organizzative corrispondenti alle funzioni strategiche, di supporto alla Direzione Aziendale e
di servizio per le altre strutture aziendali sono organizzate nelle strutture funzionali Staff della Direzione
Aziendale e Aree Funzionali amministrativa e tecnica.
Le Strutture funzionali
assistenziali
di line, che costituiscono
della Azienda
il modello di gestione operativa delle attività socio-
USL 8 di Arezzo, sono organizzate
nei Dipartimenti
di line, nelle Unità
Funzionali delle Zone Distretto e nel Dipartimento della Prevenzione.
4.3.1- Sta" della direzione aziendale
Le strutture di staff della Direzione Aziendale gestiscono e/o presidiano funzioni trasversali e comuni a
tutta l'organizzazione
con il compito di indirizzare e coordinare la definizione degli obiettivi, fornire linee
guida ed indirizzi, supportare
le funzioni di programmazione,
monitoraggio
e controllo delle attività
aziendali, garantire il necessario supporto alle scelte ed alle azioni intraprese.
Aree Funzionali
di Staff:
a) Area
pianificazione,
programmazione
e controllo:
supporta
la Direzione
Aziendale
nell'elaborazione delle linee di sviluppo/attività analizzando la congruenza dei piani pluriennali rispetto
agli obiettivi operativi, al budget ed alle linee di indirizzo di Area Vasta e verificando ne la realizzazione.
Assicura la definizione, a seguito della negoziazione con le strutture responsabili di budget, della
programmazione di esercizio e la formulazione degli obiettivi quali-quantitativi di attività. Garantisce il
governo aziendale dei processi leT e la gestione delle funzioni relative ai Sistemi Informativi non
trasferite agli Enti Tecnico-Amministrativi di Area Vasta (di seguito ESTAV), con cui si rapporta per le
attività di competenza.
b) Area qualità e sicurezza: garantisce la definizione, il mantenimento e lo sviluppo di un sistema
integrato di processi gestionali orientati alla qualità, alla sicurezza ed al miglioramento continuo, alla
rilevazione della customer satisfaction, alla conformità a norme e standard rilevanti. Gestisce le politiche
di formazione e sviluppo delle professionalità, delle competenze e delle capacità degli operatori.
Le funzioni direttamente afferenti allo Staff della Direzione Aziendale garantiscono:
la corporate identity dell'Azienda, un utilizzo consapevole e strategico, coerente ed integrato
degli strumenti del marketing e della comunicazione a livello istituzionale in particolare con le
varie realtà del territorio, con il sistema socio-economico e gli altri stakeholder;
i rapporti con l'utenza e le attività di customer satisfaction;
le funzioni di ricerca e innovazione con particolare attenzione allo sviluppo degli strumenti di
health technology assessment;
le funzioni di coordinamento e di indirizzo tecnico dell'area del Farmaco, al fine di garantire livelli
organizzativi omogenei in ambito aziendale;
la pianificazione, gestione e monitoraggio delle funzioni di Energy management in base ai
requisiti cogenti applicabili ed alle strategie aziendali relative alle politiche di conservazione e
risparmio energetico;
lo sviluppo ed il supporto amministrativo di progetti a valenza aziendale.
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Area Funzionale
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PiIlno della performance
2013-2015
amministrativa:
In quest'area, a diretto riferimento del Direttore Amministrativo, si prowede alla gestione economica e
finanziaria e alla regolare tenuta della contabilità aziendale; alla programmazione e gestione operativa
degli approwigionamenti
di beni e servizi acquisiti per conto dell'Azienda da ESTAV Sud Est; si
garantiscono le attività di sviluppo delle politiche del personale e la gestione giuridica, amministrativa ed
economica delle risorse umane dipendenti o convenzionate nonché la valutazione delle stesse.
Area Funzionale
Tecnica:
In quest'area, a diretto riferimento del Direttore Amministrativo, si prowede alla gestione tecnica e
patrimoniale dei beni aziendali, con specifico riferimento ai processi di gestione del patrimonio (rinnovo,
sviluppo e manutenzione); al raccordo con ESTAV Sud Est nello svolgimento delle procedure di
affidamento di prestazioni e.lavori, prowedendo alla gestione dei relativi contratti, alla regolare tenuta
degli inventari ed al corretto esercizio delle funzioni di supporto tecnico-amministrativo di competenza.
Gestisce il processo di programmazione e monitoraggio degli investimenti e dei fabbisogni tecnologici (di
natura sanitaria ed informatica) al fine di rappresentare correttamente ad ESTAV Sud Est le esigenze
aziendali.
4.3./1- I Dipartimenti
L'organizzazione
di Une
dipartimentale,
strutture organizzative
attraverso la quale si integrano le diverse competenze
professionali,
presenti in più
è il modello di gestione operativa delle attività produttive della
Azienda USL 8 di Arezzo con l'obiettivo di perseguire l'aggregazione
dei fattori produttivi in base al
"percorso assistenziale" omogeneo.
I Dipartimenti di line sono macrostrutture,
processo assistenziale/produttivo
dotati di autonomia operativa e gestionale, sono titolari del
e garantiscono una organizzazione
dei servizi finalizzata alla fruizione
di percorsi assistenziali appropriati e tempestivi, in corrispondenza con i bisogni accertati.
Sono titolari di budget e sono organizzati
rendicontazione
in centri di responsabilità
e di costo, soggetti quindi a
analitica.
I Dipartimenti per loro natura quindi favoriscono:
.:. il superamento
della logica dei reparti e la gestione unitaria delle risorse economiche,
umane e
strumentali
.:. l'attivazione di meccanismi di economia di scala, con la conseguente riduzione della duplicazione dei
servizi e la razionalizzazione
nell'utilizzo dei fattori produttivi
.:. una gestione quanto più coerente e sinergica degli aspetti diagnostici, terapeutici e riabilitativi
.:. il perseguimento
nell'erogazione
del livello più elevato di appropriatezza
delle cure e la tempestività
e coerenza
delle prestazioni
.:. la necessaria multidisciplinarietà
dell'assistenza e la presa in carico multiprofessionale.
I criteri e le modalità seguiti per individuare le tipologie di aggregazione dipartimentale fanno riferimento
ai seguenti elementi:
•
•
la capacità
di dare
una risposta
assistenziali
del paziente,
completa,
integrando
funzionalmente
competenze
esigenze di salute del cittadino;
la coerenza con i percorsi clinico-assistenziali
integrata
e professionalità
ed univoca
differenti
ai bisogni
nel rispetto delle
o l'affinità di patologie, di casistiche e di attività o la
specificità di organo, apparato o distretto anatomico o L'intensità e la rapidità della cura.
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I Dipartimenti
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Piano della performance
di line, in base alle logiche organizzative
implementazione
2013-2015
e alle diverse modalità di integrazione
ed
delle attività, possono essere distinti in:
A. Dipartimenti di percorso assistenziale: in cui l'assetto del dipartimento è definito sulla base dei
percorsi dei pazienti e dei sistemi di erogazione delle prestazioni tecnico-professionali
e in base al
percorso assistenziale sono individuati:
- Dipartimento Area Critica
- Dipartimento Materno Infantile
- Dipartimento di Medicina e Chirurgia Generale
- Dipartimento Oncologico
- Dipartimento di Medicina Specialistica
- Dipartimento di Chirurgia Specialistica e
- Dipartimento Cardiovascolare e Neurologico
Medicina ad indirizzo Geriatrico
B. Dipartimenti di servizIo: in cui i processi di lavoro sono organizzati dell'ottica della corretta
erogazione delle prestazioni alle strutture "clienti" ed è ricompreso il Dipartimento Diagnostica per
Immagini e di Patologia Clinica
c.
Dipartimenti di filtro I accesso: in cui oltre a garantire i percorsi dei pazienti e i processi di lavoro
interni sono definite le procedure di corretto instradamento dei pazienti verso altri dipartimenti è qui
ricompreso il Dipartimento Emergenza Urgenza struttura organizzativa funzionale preposta alla gestione
ed al coordinamento delle domande di emergenza ed urgenza in ambito territoriale. Dotato di autonomia
gestionale e titolarità di budget, nell'ambito degli indirizzi generali fissati dalla Direzione Aziendale,
collabora alla definizione delle linee di attuazione e alla verifica dell'andamento generale delle attività
relative:
- ai percorsi assistenziali territoriali ed ospedalieri integrati
- allo sviluppo della collaborazione e dell'integrazione con gli altri soggetti istituzionali che svolgono
interventi di soccorso ed in particolare con le associazioni di volontariato per i trasporti sanitari
- alla più ampia integrazione fra i medici dell'emergenza territoriale (MET) ed il pronto soccorso
ospedaliero, anche attuando iniziative sperimentali.
D. il Dipartimento della Prevenzione.
Struttura gestionale preposta all'attività di prevenzione collettiva e di promozione e tutela della salute
pubblica dai rischi presenti negli ambienti di vita e di lavoro; persegue obiettivi di prevenzione delle
malattie e miglioramento della qualità della vita.
E' dotato di autonomia operativa e gestionale, è titolare di budget, partecipa alla composizione del
programma di attività dell'Azienda, formulando proposte di intervento nelle materie di competenza e
indicazioni in ordine alla loro copertura finanziaria.
La struttura organizzativa del Dipartimento della Prevenzione presenta le seguenti unità
operative:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
Prevenzione e sicurezza negli ambienti confinati
Igiene e salute nei luoghi di lavoro
Igiene e sanità pubblica
Igiene degli alimenti e della nutrizione
Sanità animale
Igiene degli alimenti di origine animale
Igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche
Professioni della Prevenzione.
Le funzioni operative sono svolte dalle Unità Funzionali, aggregate a livello aziendale nei
seguenti Settori:
• Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro
• Sanità Pubblica e Igiene Alimenti e Nutrizione
• Sanità Pubblica Veterinaria.
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- Piano della performance
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2013-2015
4.3./11- / Presidi Ospedalieri
L'Azienda USL 8, con l'obiettivo di perseguire l'appropriatezza
socio-assistenziali,
coerentemente
organizza
l'attività
degli ospedali
e l'integrazione
in rete, coordinandoli
nell'ambito
attraverso
dei servizi
tre presidi,
con quanto previsto all'art. 68 comma 6 della L.R.T 40/2005 e s.m.i.:
.:. Presidio 1 - per la funzione ospedaliera della Zona Distretto di Arezzo, costituito dall'Ospedale
Donato" di Arezzo
.:. Presidio 2 - per la funzione ospedaliera della Zona Distretto di Valdarno,
Maria alla Gruccia" di Montevarchi
"San
costituito dall'Ospedale
"S.
.:. Presidio
3 - per la funzione ospedaliera delle Zone Distretto di Valtiberina,
Casentino
e
Valdichiana costituito dai seguenti stabilimenti: Ospedale di Sansepolcro, Ospedale di Bibbiena,
Ospedale della Valdichiana "Santa Margherita".
Il Presidio
Ospedaliero
è una macrostruttura
che costituisce
!'insieme organizzato
delle dotazioni
strutturali e strumentali necessario per lo svolgimento delle attività sanitarie ospedaliere e per il supporto
negoziato e condiviso alle attività sanitarie della Zona Distretto.
La gestione operativa del Presidio Ospedaliero è affidata alla Direzione di Presidio, struttura complessa
affidata alla responsabilità
del Direttore di Presidio Ospedaliero.
dell'assistenza
al governo clinico ed al raggiungimento
ospedaliera,
Quest'ultimo
concorre,
nell'ambito
degli obiettivi aziendali ed opera
sulla base degli indirizzi della Direzione Aziendale, assicurando la continuità assistenziale con i servizi
territoriali. Collabora con i responsabili delle strutture dei Dipartimenti di line promuovendo l'integrazione
dei processi e dei percorsi sia all'interno del Presidio (con particolare attenzione all'organizzazione
dei
servizi secondo l'intensità di cura) che nel territorio, nonché l'armonizzazione dei fattori di produzione.
4.3./V - La Zona Distretto
E' la sede ove si rileva il fabbisogno
rappresenta
il contesto organizzativo
e la domanda
di salute della popolazione
di riferimento
e
in cui si sviluppa la gestione operativa delle attività volte ad
assicurare i servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e socio-sanitarie.
L'Azienda USL 8 è suddivisa in 5 Zone Distretto: Casentino, Valtiberina, Valdichiana, Aretina e Valdarno
che ricomprendono
nominato
i 39 comuni che costituiscono
un Responsabile
la provincia di Arezzo e per ognuna delle quali è
di Zona Distretto coadiuvato
da un ufficio di direzione zonale e da un
comitato di coordinamento.
Per l'assolvimento
delle proprie funzioni, la Zona Distretto è individuata quale Centro di Responsabilità
titolare di budget.
La Zona Distretto assicura:
.:. la valutazione dei bisogni socio-sanitari
e la conseguente
programmazione
dei servizi necessari a
soddisfare i bisogni assistenziali della popolazione di riferimento, anche partecipando alla stesura dei
documenti di programmazione sanitaria a livello locale (Piani integrati di salute)
.:. la garanzia delle relazioni, di appropriati livelli informativi e di collaborazione con gli enti locali del
territorio per la messa a punto delle decisioni che impattano sui servizi sanitari territoriali e sulle
attività sociali, al fine di assicurarne l'esecutività e l'integrazione
.:. il coordinamento delle Unità funzionali di Zona Distretto che assicurano l'erogazione dei servizi
sanitari e sociosanitari territoriali, attivando percorsi assistenziali integrati in collaborazione con i
Centri di Responsabilità coinvolti (Dipartimenti e Presidi) .
•:. lo sviluppo di iniziative di educazione sanitaria e di informazione agli utenti sulle attività svolte dal
servizio sanitario regionale.
lO
- Piano della performance
Le Zone Distretto sono organizzate
in Unità Funzionali,
2013-2015
che costituiscono
le strutture organizzative
funzionali di produzione ed erogazione delle prestazioni assistenziali dei servizi sanitari territoriali:
a) assistenza sociale ed alta integrazione
b) attività sanitarie di comunità
c) salute mentale adulti
d) salute mentale infanzia ed adolescenza
e) dipendenze
f) attività consultoriali
g) medicina legale, dello sport e attività di tutela dei diritti in Sanità
h) attività certificativa di medicina legale e dello sport
4.4 - LE RELAZIONI DI SISTEMA
4.4.1-
L'Area
L'Azienda
Vasta
concorre,
e l'Estav
nell'ambito
della specificità
del proprio ruolo e delle proprie competenze,
sviluppo a rete del sistema sanitario regionale. L'Area Vasta in cui opera a livello interaziendale
allo
è l'AV
Sud Est che rappresenta in questo senso la dimensione territoriale privilegiata in cui la programmazione
interaziendale
utilizzando
può dare risposte appropriate
opportunamente
alla complessità
le risorse generate
e ai bisogni di alta specializzazione,
dalla condivisione
dell'innovazione
L'Azienda concorre alla dimensione di rete per le funzioni tecniche, amministrative
e della ricerca.
e di supporto tramite
l'ESTAV Sud Est dell'Area Vasta di riferimento nel quadro della progressiva attribuzione a quest'ultimo
dei processi e delle funzioni di cui all'art. 101 della L.R. 40/2005 e s.m.i.
4.4.11 - La Società
della Salute
Ai sensi dell'art. 71 bis della L.R. 40/2005 e s.m.i. e sulla base degli indirizzi regionali in materia,
l'Azienda ed i Comuni compresi negli ambiti territoriali di ciascuna Zona Distretto possono costituire
organismi
consortili
denominati
Società della Salute finalizzati
a promuovere
la salute dei cittadini
attraverso:
• la piena integrazione delle attività sanitarie e socio-sanitarie
con le attività assistenziali di competenza
degli enti locali, evitando duplicazioni di funzioni tra gli enti associati.
• il governo condiviso dei servizi territoriali e di soluzioni organizzative adeguate per assicurare la presa
in carico integrata del bisogno sanitario e sociale e la continuità del percorso diagnostico, terapeutico e
assistenziale .
• la programmazione
delle attività territoriali coerentemente con i bisogni di salute della popolazione.
• la promozione dell'innovazione
organizzativa,
tecnica e gestionale nel settore dei servizi territoriali di
Zona Distretto.
• lo sviluppo delle attività e delle forme di controllo sia sui determinanti di salute che sul contrasto delle
disuguaglianze,
anche attraverso la promozione delle attività di prevenzione,
lo sviluppo della sanità di
iniziativa, il potenziamento del ruolo della medicina generale e delle cure primarie.
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PiIlno della performance
2013-2015
5 ANALISI DEL CONTESTO
5.1 IL CONTESTO
ESTERNO
I confini territoriali dell'Azienda
USL 8 di Arezzo coincidono con quelli della provincia che copre una
superficie di 3.236 km2 distribuita tra superficie di montagna (40%) e di collina (60%) e si articola in 39
Comuni raggruppati nelle 5 ZonelDistretto: Aretina, Casentino, Valdarno, Valtiberina e Valdichiana.
La popolazione
residente, in base ai dati dell'ultimo censimento, è di 343.298 abitanti. I residenti che
hanno cittadinanza estera sono il 10% sul totale della popolazione residente mentre i nati di cittadinanza.
estera (entrambi i genitori stranieri) sono il 22% del totale dei nati; il quoziente di incremento naturale
negativo è compensato
dal quoziente di incremento migratorio in modo tale che il saldo demografico
risulta positivo anche se molto basso.
Per quanto riguarda i principali parametri di salute (speranza di vita alla nascita, mortalità generale,
mortalità prematura, mortalità per le principali cause) la popolazione residente nella AUSL 8 si allinea ai
quei valori medi regionali che fanno collocare la Toscana tra le regioni con gli indicatori di salute più
vantaggiosi. In particolare:
•
la speranza di vita alla nascita è di 80 anni per gli uomini e 85 per le donne;
•
il tasso grezzo di mortalità per tutte le cause è 1.080 per 100.000 abitanti per i maschi e 1.098 per
100.000 abitanti per le femmine, standardizzando
superiore
rispetto alle femmine
significativamente
le misure i maschi hanno una mortalità del 48%
e i tassi di mortalità
maschile tra i residenti
nella AUSL 8 sono
inferiori alla media regionale mentre quelli femminili sono allineati ai valori medi
regionali;
• la mortalità prematura (decessi di età inferiore ai 65 anni) dei residenti nella USL 8 è inferiore alla
media regionale, le differenze sono statisticamente significative per i maschi (standardizzando per età i
valori medi regionali di mortalità prematura tra i maschi sono del 15% superiori a quelli che si registrano
nella AUSL8);
• i tassi di ospedalizzazione
per tutte le cause (146,27 per 1.000 abitanti) sono significativamente
inferiori ai valori medi regionali;
• le patologie cardiovascolari e tumori sono rispettivamente la prima e la seconda causa di ricovero e di
decesso in entrambi i sessi.
La maggior parte dei consumi sanitari si concentra
nell'età anziana: tra gli ultra 64enni (23% della
popolazione residente e di questi il 16% ha più di 84 anni) circa il 30% nell'ultimo anno ha consumato 5
o più farmaci (dato usato in letteratura come proxy della casistica più complessa) e circa 1'8% si stima
siano gli anziani non autosufficienti nelle attività di base.
In analogia a quanto si osserva in tutti i paesi sviluppati anche nella AUSL 8 il problema più rilevante per
la sanità pubblica (dal punto di vista sanitario ma anche economico e sociale) è costituito dalle patologie
croniche. Il trend demografico che ha portato all'aumento della speranza di vita e al conseguente
invecchiamento
comportamentale
della popolazione e la crescente esposizione a fattori di rischio di carattere ambientale e
hanno portato infatti ad un aumento considerevole
non tanto della mortalità quanto
della prevalenza delle malattie cronico degenerative.
Nella AUSL 8 così come nel resto della Toscana è in corso dal 2010 una fase di rinnovamento e
potenziamento delle cure primarie che prevede il passaggio da una sanità di attesa ad una di iniziativa
nella quale il paziente affetto da una o più malattie croniche, sempre più informato ed educato a giocare
un ruolo attivo nella gestione della propria patologia, è seguito proattivamente
da un team
multiprofessionale (medici di medicina generale, infermieri e OSS). Ad oggi circa il 40% degli assistiti
della AUSL 8 è in carico ad un MMG che ha aderito a questa nuova modalità organizzativa (Expanded
Chronic Care Model) per la gestione delle malattie croniche (Diabete, Scompenso Cardiaco, BPCO e
Ictus).
12
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Pùlno della performance
2013-2015
5.2 IL CONTESTO INTERNO
L'Azienda si avvale della collaborazione di n. 3.753 dipendenti a tempo indeterminato
determinato, per un totale di 3.818 (dati al 31/12/2012)
All'interno dell'Azienda operano anche medici specialisti ambulatoriali
medicina generale (250) e pediatri di libera scelta (39).
convenzionati
La spesa corrente sostenuta annualmente per l'erogazione dei servizi è, mediamente,
milioni di euro suddivisi tra personale dipendente, beni e servizi ed altro.
Figura 1.
Spesa corrente sostenuta annualmente
per l'erogazione
(distribuzione
di servizi
%)
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e 65 a tempo
(130), medici di
intorno ai 550
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Piano della performance
2013-2015
6 LA PERFORMANCE AZIENDALE
Il contesto sanitario è per sua natura complesso e per poter monitorare
ottenuti è oramai consolidata
la necessità di disporre di un sistema multidimensionale
Ossia di un valido strumento
contemporaneamente
fini istituzionali,
e valutare i risultati
che nel processo
di raggiungimento
degli obiettivi
di valutazione.
aziendali
guardi
a dimensioni diverse da quella del solo dato economico, quali la coerenza con i
la qualità professionale
e dei contenuti operativi, l'innovazione,
la soddisfazione
del
cliente e del lavoratore, il contributo allo sviluppo sociale della collettività di riferimento.
Per misurare la capacità di ogni Azienda di essere strategicamente
efficace ed efficiente, sia
rispetto al territorio in cui opera, sia nell'ambito del sistema regionale in cui è inserita, il Laboratorio
Management
e Sanità, costituito dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, in collaborazione
Regione Toscana, ha progettato e implementato
il Sistema di Valutazione della Performance
attivo in tutte le Aziende Sanitarie della Toscana (c.d. Bersaglio MeS) [2]
Ai fini della programmazione aziendale occorre anche tenere in considerazione
con la
ad oggi
il sistema di
obiettivi che annualmente la Regione Toscana assegna ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie e
degli ESTAV ai fini della valutazione della loro attività[3]. Sulla base di prerequisiti essenziali quali il
Rispetto degli accordi di bilancio, la Riorganizzazione
Servizio Sanitario Toscano e i Sistemi informativi e
le tecnologie informatiche, sono individuati per l'anno 2013 i seguenti ambiti di azione:
1. Piano di Riorganizzazione
del Servizio Sanitario Toscano e attuazione del D.L. n. 158/2012
(cosiddetto
"Decreto Balduzzi" recante disposizioni
urgenti per promuovere
lo sviluppo del Paese
mediante un più alto livello di tutela della salute), convertito con legge n. 189/2012
[4]
2. Ricerca e produzione scientifica
3. Performance della sanità toscana
L'incidenza percentuale di ciascuno obiettivo individuato dalla Regione Toscana per le Aziende Sanitarie
è riportata nella tabella sottostante:
Piano di Riorganizzazione
Pieno
Pieno
Pieno
Pieno
Pieno
raggiungimento
del Risultato 1
raggiungimento del Risultato 2
raggiungimento del Risultato 3
raggiungimento del Risultato 4
raggiungimento del Risultato 5
Performance
Pieno raggiungimento
SST e attuazione Decreto Balduzzi
Territorio, Ospedale e Residenzialita
Prevenzione
Emergenza Urgenza
Laboratori
Beni Servizi e Farmaceutica
della sanità toscana
70%
39%
5%
4%
7%
15%
30%
30%
del Risultato 6
100%
Quota complessiva
(fonte: DGRT n. 675/2013)
6.1 L'ALBERO
DELLA PERFORMANCE
L'albero della performance, graficamente rappresentato nella figura sottostante, permettere di mettere in
evidenza i legami tra la programmazione
2 Nel 2004 la Scuola Superiore Sant'Anna
toscana con un sistema di "bersagli", ossia
si sono aggiunte Liguria e Umbria; nel 2010
3 Per l'anno 2013 le delibere
della Regione
regionale, il mandato istituzionale e la missione aziendale. Di
di Pisa ha inaugurato il laboratorio MeS, Management e Sanità, per valutare lo stato della sanità
di indicatori di valore, che misuravano le prestazioni delle aziende sanitarie della regione. Nel 2008
Valle d'Aosta, Marche, Provincia autonoma di Trento e quella di Bolzano e nel 2011 la Basilicata.
Toscana con cui sono stati assegnati ed individuati gli obiettivi sono la n. 87 del 12/02/2013 e la n.
del 675 del 05/08/2013.
4 In sintesi le innovazioni
del decreto sono riconducibili ai seguenti 14 punti principali:
1) Assistenza Sanitaria Territoriale 2) Intramoenia 3) Medicina Difensiva 4) Trasparenza Nella Scelta Di Direttori Generali E Primari 5) Nuovi Lea
6) Limitazioni Vendita Tabacchi 7) Certificati Per Attività Sportiva Amatoriale 8) Ludopatie 9) Sicurezza Alimentare e Sanità Veterinaria 10)
Farmaci 11) Edilizia Ospedaliera 12) Istituto Nazionale Migrazioni e Povertà 13) Ricerca Sanitaria 14) Assistenza AI Personale Navigante.
14
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Piano della performance
individuare, quindi, nel lungo periodo con una programmazione
alle quali in un riferimento
temporale
2013-2015
triennale, le aree di intervento in base
di breve periodo - la programmazione
annuale - definire gli
obiettivi strategici e quelli operativi assegnati con il Budget Annuale.
Figura 2: L'albero della performance
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Sanità Toscana
A
N
N
U
A
Obiettivi Operativi
Schede Budget
6.2 LA PROGRAMMAZIONE
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E
TRIENNALE
Perseguire il compito istituzionale di garanzia e tutela della salute nel triennio di riferimento 20132015 sarà impegnativo.
Infatti la popolazione invecchia, le malattie croniche aumentano e le risposte a
queste esigenze possono arrivare solo dal rafforzamento
dell'assistenza
sul territorio; dalla messa in
pratica di azioni come la sanità di iniziativa che vada incontro alle esigenze del cittadino prima che
queste si trasformino in patologie. Di pari passo a questo potenziamento
riorganizzazione
della rete ospedaliera,
dei servizi sanitari occorrerà la
anch'essa ispirata ad una maggiore qualità ed appropriatezza
delle cure, lo sviluppo di una Centrale Operativa del 118 di Area Vasta e il miglioramento
continuità assistenziale
del servizio di
prevedendo un numero unico centralizzato per gestire il rapporto con il medico
15
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Piano della performance
2013-2015
sul territorio che sarà quindi dotato di telefono cellulare e collegato alle banche dati dei medici di famiglia
per avere così un quadro sanitario di riferimento del paziente stesso.
Tutto questo andrà sviluppato in considerazione
dal dover
fronteggiare,
causa
contrazione
del fatto che la complessità del periodo deriverà anche
del F.S.N., la riduzione
dell'assegnazione
di risorse
economiche da parte della Regione; il tendenziale aumento delle tariffe dei contratti pluriennali legati al
tasso
di inflazione;
apparecchiature
detta disposizioni
l'aumento
dei costi collegato
all'entrata
in commercio
sanitarie e gli effetti contabili negativi legati all'applicazione
in materia di armonizzazione
di nuovi farmaci
ed
del D. Lgs. 118/2011 (che
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle
Regioni, degli enti locali e dei loro organismi).
6.3 LA PROGRAMMAZIONE
ANNUALE
Vengono così individuate per il 2013 le azioni da intraprendere che vadano ad intervenire sì su voci di
costo e di ricavo, ma senza incidere sulla quantità e la qualità dei servizi sanitari forniti ai cittadini. Azioni
che, come da indicazioni
farmaci e dispositivi
della Regione Toscana sono focalizzate
medici; alla contrazione
dei tetti economici
alla riduzione dei costi relativi a
posti all'attività
dei soggetti
privati
convenzionati e a quella dei canoni di noleggio di apparecchiature.
Sul lato dei ricavi, invece, l'attenzione si concentra sul recupero dei ticket non pagati.
Il percorso di budget, con cui vengono assegnati ai titolari di Centri di Responsabilità
da perseguire in una programmazione
(CdR) gli obiettivi
di breve raggio - annuale, viene awiato dalla Direzione Aziendale
nel mese di dicembre e prosegue con incontri fra Direzione e Responsabili
delle strutture titolari di
Budget (CdR) per la condivisione degli obiettivi aziendali e la definizione delle schede di Budget.
Il piano programmatico
annuale è parte integrante e costituisce premessa del Libro Budget che per
l'anno 2013 è stato adottato con delibera n. 358/2013
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Piano della performance
2013-2015
7 OBIETTIVI
7.1 OBIETTIVI
STRATEGICI
Dato il sistema di obiettivi ed indicatori del bersaglio MeS e di quelli assegnati dalla Regione Toscana ai
Direttori Generali, definito di conseguenza
il sistema di obiettivi assegnati con il budget aziendale 2013,
sono aree prioritarie di intervento e valutazione le seguenti:
7.1.a) Riorganizzazione
Cure Primarie e Realizzazione
Distretto
Socio-Sanitario
"forte"
Ossia maggior decentramento e conseguente attribuzione di funzioni e servizi, ma anche e soprattutto
coinvolgimento della medicina di base per garantire una migliore continuità assistenziale basata su
percorsi assistenziali predefiniti La Zona Distretto con i suoi servizi sociali e sanitari va sempre più
configurandosi come l'ambito territoriale dove si sviluppa un approccio_sistematico ai bisogni di salute
della popolazione. A tal proposito importanza strategica assume l'area delle Cure Primarie la cui
riorganizzazione vede coinvolgere tutte le componenti professionali distrettuali, a partire dalla Medicina
Generale per estendersi alla Continuità Assistenziale,
infermieristici e sociali, ai servizi specialistici e della
organizzativa.
Obiettivi
alla Pediatria di libera scelta, ai servizi
riabilitazione, in un' ottica di integrazione
Il sistema di obiettivi delle Zone Distretto si articola in CURE PRIMARIE con individuati
di Salute
quali prevenzione
oncologica,
prevenzione
obesità,
valutazione
rischio cardio-
vascolare, qualità del dato ed Obiettivi Organizzativi e quindi lo sviluppo delle Aggregazioni Funzionali
Territoriali (AFT) e delle Case della Salute[5] ed obiettivi finalizzati al buon uso delle risorse ed in
particolare
buon
uso del farmaco
assegnazione
budget per AFT.
7.1.b) Attività
di ricovero
e della
diagnostica
pesante
nella
1/1
fase
e nella
seconda
e performance.
Specularmente all'organizzazione territoriale, anche quella ospedaliera deve evolvere verso la ricerca di
un nuovo equilibrio tra qualità delle cure e sostenibilità del sistema e quindi puntare ad una
riorganizzazione
rete ospedaliera per "Intensità di cure" ed ad una riconversione dei posti letto per acuti
in posti letto per cure intermedie. Da questo punto di vista è possibile agire sia per migliorare l'efficienza
di funzionamento
dei nostri ospedali che per aumentarne
l'appropriatezza
di utilizzo. Nel ridisegno
complessivo, l'area medica ospedaliera deve riuscire a coprire con continuità e sicurezza lo spazio fisico
e culturale tra urgenza medica e complessità del paziente fragile, mentre quella chirurgica deve
superare la sua attuale connotazione eccessivamente generalista in base alla quale la casistica relativa
alle varie tipologie di intervento tende a disperdersi numericamente tra le chirurgie di tutti i presidi. La
ricerca di un sempre maggiore appropriatezza nell'erogazioni delle prestazioni e delle attività sanitarie,
inclusa quindi l'attività di ricovero è stata alla base della programmazione 2012 e rimane alla base della
programmazione aziendale per l'anno 2013.
7.1.c) Rete dell' Emergenza urgenza
La rete 118 dell'azienda ha subito negli ultimi anni una notevole trasformazione.
Il progetto avviato, che
ha già visto la trasformazione di alcune ambulanze medicalizzate in Automediche di Soccorso Avanzato
e ambulanze infermierizzate, punta sempre ad una migliore ed appropriata presenza di mezzi e risorse,
in risposta alle emergenze nel territorio.
La AFT è costituita da Medici di Medicina Generale, riuniti in un territorio omogeneo e coordinati da uno di loro che si interfaccia tra loro e
l'azienda sanitaria per il governo delle cure primarie sul territorio e i rapporti con l'ospedale. Ai medici delle AFT è affidata la tutela della salute
della popolazione di riferimento. La CASA DELLA SALUTE è la sede pubblica in cui la comunità locale si organizza per la promozione della
salute e del benessere sociale e dove trovano collocazione in uno stesso spazio fisico i servizi territoriali che erogano prestazioni sanitarie e Le
Case della Salute attualmente attivate nel territorio sono n. 7 e ulteriori n. 6 in sono fase di realizzazione con finanziamenti regionali stanziati
con DGRT n. 34/2013, per un totale 13.
5
17
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7.1.d) Prevenzione
individuale
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Piano de/la performance
2013-2015
e collettiva
Nonostante che con LRT 81 del 27/12/2012 sia stato modificato l'assetto organizzativo del Dipartimento,
gli obiettivi vengono
individuati comunque
vecchia organizzazione
con soluzione di continuità
rispetto al 2012 e quindi alla
e con la riserva di doverli eventualmente allineare nel corso del 2013.
7.1.e) Liste di attesa e codici di priorità
Con Delibera
n. 594 del 03-12-2012 sono stati adottati i criteri per la prescrizione secondo classi di
priorità clinica. AI fine di migliorare l'accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali è stato definito,
in accordo con specialisti, medici di medicina generale (MMG) e pediatri di libera scelta (PLS), un nuovo
linguaggio prescrittivo, basato su tempi di attesa differenziati per singola prestazione in base al bisogno
clinico dell'utente. A tal fine sono stati individuate delle Classi di Priorità clinica per singola prestazione
specialistica. L'applicazione delle Classi prevede il monitoraggio continuo delle prescrizioni al fine di
effettuare la revisione periodica delle parole chiave cliniche. Per l'anno 2013, riguardo al governo della
domanda, sono in corso di realizzazione i seguenti punti:
•
sviluppo della procedure operative per la gestione della prescrizione e prenotazione
classi
di
priorità
omogeneizzazione
centralizzazione
della
programmazione
della
agende
di
secondo
prenotazione,
dei palinsesti a livello aziendale);
•
sviluppo della prenotazione presso gli studi associati di MMG e specialisti ospedalieri,
•
progressiva adozione della prescrizione secondo priorità clinica,
•
effettuazione
di formazione
rivolta al personale sanitario per la corretta attuazione della DRGT
1038/2005 e DRGT 251/2008
•
realizzazione di piani di raccordo tra specialisti e MMG attraverso l'individuazione di PDT ,
•
campagne di informazione e comunicazione rivolte ai cittadini.
Prenotazione di
tutti gli attori del
sistema
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Sono stati quindi progettati i seguenti obiettivi:
Programmazione Agende Attività Ambulatoriale: che deve awenire secondo principi razionali e
trasparenti verso il cittadino, ossia:
• cuppizzazione
totale delle prestazioni erogate. Nel corso dell'anno dovrà ridursi tendenzialmente a
zero la differenza tra prestazioni prenotate vs. registrate programmazione delle agende a livello
dipartimentale
•
in linea e con il rispetto dei volumi dell'anno precedente ed aperte a scorrimento con
divieto di generazione di "liste chiuse";
gestione delle agende e programmazione
dei calendari come previsto dal vigente regolamento cup :
Delibera Az. USL 8 n. 78 del 21/02/2011
18
Governo Liste di Attesa: ossia il rispetto del tempo di attesa massimo,
riferimento della normativa regionale/nazionale;
Priorità di accesso
previsto negli standard di
e prescrizione: nel corso del 2013 si avvierà la prescrizione/prenotazione
Classi di priorità clinica, inizialmente
per la Diagnostica
Radiologica
secondo
pesante e l'ecocolordoppler,
in
seconda battuta per ecografia addominale e mammografia, quindi per endoscopia digestiva, infine per le
visite specialistiche previste negli allegati della DGRT 493/2011
Garanzia di continuità delle cure e appropriatezza prescrittiva: totale presa in carico del paziente:
- utilizzo del ricettario SSN,
- quesito diagnostico
- prestazione di primo accesso o accesso successivo e classe di priorità
Formazione
dei medici prescrittori
progetti di formazione
dipendenti,
e degli altri operatori coinvolti nel processo: avvio di specifici
per MMG PdF, Specialisti ambulatoriali
convenzionati
e Specialisti Ospedalieri
al fine di illustrare i contenuti della DGRT 493/2011 e DGRT 485/2011, il Piano attuativo
aziendale e le azioni in esso previste. I processi formativi saranno rivolti anche a tutti gli operatori che
effettueranno prenotazioni sul sistema CUP aziendale.
Iniziative di Consensus con i prescrittori
e sistema di reporfing: le classi di priorità sono definite da
Gruppi di Lavoro nei quali entreranno a far parte sia Medici Specialisti ospedalieri sia Medici di Medicina
Generale. L'Azienda adeguerà il sistema di reporting attualmente in uso.
Percorsi Diagnostico Terapeutici (POr): loro attivazione utilizzando il Day Service. Garanzia
percorso diagnostico entro 30 giorni e garanzia per l'inizio della terapia entro 30 giorni.
del
Percorso Chirurgico: è attivo il percorso di gestione dell'attività chirurgica tramite il Centro unico per la
programmazione chirurgica e per l'accesso ai servizi diagnostici a carattere interdipartimentale che
assicura, così come previsto dalla DGRT 638/2009, in almeno un Presidio_Ospedaliero, il mantenimento
dei tempi di attesa previsti dalle classi di priorità (A: 30 giorni; B: 60 giorni; C: 90 giorni) che vengono
attribuite al momento del contatto del paziente con lo specialista che definisce la necessità di effettuare
l'intervento chirurgico.
Attività erogata in regime di Libera Professione: Organizzazione e monitoraggio dell'attività Libero
professionale. Verifiche e controlli sui volumi di prestazioni erogate in libera professione da una struttura,
che non può essere superiore a quello erogato in regime istituzionale Negoziazione annuale di budget
dei volumi massimi di attività.
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7.1.f) Rischio
Clinico
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Piano della performance
2013-2015
Qualità e Accreditamento:
Ai fini del Rischio Clinico l'obiettivo
per il 2013 è quello di continuare a promuovere una "cultura della
sicurezza", adottando un approccio integrato alla gestione del rischio e favorendo l'integrazione
politiche aziendali relative a sicurezza, qualità governo clinico, comunicazione
delle
con i pazienti, gestione
dei sinistri:
-
sviluppo del sistema di apprendimento e di segnalazione (il cosiddetto Reporting and Learning System
, RLS (che consiste
nella segnalazione
degli eventi avversi
da parte degli operatori,
e nella
effettuazione di audit ed M&M )
-
implementazione e corretta applicazione delle Buone pratiche e Racco-mandazioni Ministeriali
Per l'Area Qualità l'impegno anche per il 2013 è quello di sviluppare percorsi di qualità in conformità con
gli atti di programmazione nazionale e regionale. I principi sui quali si basa il sistema qualità sono
l'orientamento dell'organizzazione al cittadino/utente, il coinvolgimento del capitale umano, l'innovazione
e sviluppo, il miglioramento continuo. A tal fine è stata istituita all'interno dello Staff della Direzione
Aziendale
(del. 612/2010)
una specifica
Area dedicata
alla Qualità
e Sicurezza
e a livello dei
Dipartimenti di line sono stati individuati referenti per qualità - accreditamento - rischio clinico.
Per l'Accreditamento la LR 51/2009 ed il suo regolamento di attuazione (DPGR 10R/12) definiscono gli
obiettivi, i requisiti e le modalità per l'autorizzazione all'esercizio, per l'accreditamento delle strutture che
erogano prestazioni sanitarie.
7.1.9) Formazione:
La Direzione
Aziendale
ha indicato alle Macrostrutture
le Linee strategiche
aziendali
e le Linee
pluriennali, inserite all'interno del contesto di programmazione sistematica delle azioni pluriennali
formative degli anni 2013-2015. All'interno di detta pianificazione sono stati declinati gli obiettivi formativi
di sviluppo
individuati
dall'Accordo
toscana
Stato-Regioni
deliberazione
regionale
Macrostrutture
aziendali è stato opportunamente
del 19 aprile 2012, replicati nell'allegato
n. 599 del 10.07.2012.
Ogni singolo
il mantenimento
dell'universalità
A) della
di sviluppo
delle
ricondotto all'azione complessiva di contenimento
costi operata dalla Regione Toscana con propri atti deliberativi
garantendo
obiettivo
dei
n. 754 e n. 1235 del 2012, seppur
del sistema regionale, che è tuttora ispirato a criteri di
equità nella tutela pubblica della salute e di miglioramento delle performances dei professionisti
e delle
strutture sanitarie. I settori prioritari di intervento individuati dalla Direzione Aziendale sono:
1. Sistema delle Cure Primarie
2. Intensità di Cure
3. Rete di Emergenza Urgenza
Gli obiettivi formativi formulati nel Piano annuale delle attività formative 2013 e definiti per l'attuazione
delle Linee strategiche e delle Linee pluriennali sono attuati a garanzia del miglioramento
della performance
della qualità
professionale specifica del singolo operatore, inserita nel contesto organizzativo
del
lavoro dove lo stesso la esercita.
7.1.h) Comunicazione
e prevenzione
del contenzioso
Attraverso l'UOS Comunicazione Marketing Etico e l'Osservatorio per la prevenzione del Contenzioso, in
collaborazione con le altre strutture di Staff di volta in volta interessate in particolare quelle afferenti
all'Area Qualità e Sicurezza, vengono messi in atto strumenti ed iniziative formative volte al presidio di
quei processi di comunicazione interna che influiscono o interferiscono con i processi di gestione della
qualità accreditamento,
rischio clinico e quindi che hanno un riflesso sulla reputazione dell'Azienda e sul
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Piano della performance
2013-2015
cattivo rapporto con l'utenza. In particolare, mutuando i presupposti dell' Enterprise Risk Management, è
attivo un cruscotto per la gestione integrata dei flussi informativi provenienti dalle seguenti fonti dati:
•
Osservatorio Contenzioso e Reclami
•
Accreditamento
•
Incident Reporting
•
Risk management
•
Servizio Protezione Prevenzione
•
attraverso i quali si rilevano le criticità che concretamente
della prestazione,
conseguenti
sulla percezione
implicazioni professionali
dell'utente
Mass Media
vanno ad incidere sulla qualità e sicurezza
e sulla conflittualità
cittadino-struttura
sanitaria con le
economiche e di reputazione che ne derivano per l'Azienda. Si
tratta di una strategia di marketing organizzativo che permette di fruire in tempo reale di tutti i dati e di
rilevare le priorità in cui la Direzione si impegna a realizzare interventi mirati sia di tipo formativo che
organizzativo.
7.1.il Donazione
organi
L'area critica con le strutture di terapia Intensiva è da sempre in prima linea per l'individuazione
precoce
dei potenziali donatori. Parimenti le unità operative di degenza, in particolare le medicine, collaborano al
processo
per quanto di loro pertinenza
(donazione
tessuti e cornee). Un miglioramento
rispetto agli anni precedenti potrà essere possibile potenziando il Coordinamento
dei risultati
DT con un numero di
operatori tale da consentire la loro presenza strutturata nelle dodici ore diurne rispetto alle attuali sei.
L'azienda si potrà avvalere di 2 progetti regionali finanziati denominati "Potenziamento della Rete
Donazione Organi e Trapianto" e "Sensibilizzazione,
formazione nei percorsi di donazione" per
incrementare l'attività e mantenere alto il livello di sensibilizzazione e delle competenze nella gestione
del processo di donazione.
7.1.1} Buon uso delle risorse
Farmaceutica Ospedaliera
La prescrizione
di farmaci deve essere fondata su aggiornate
evidenze scientifiche
e deve essere
orientata a parità di risultato terapeutico atteso, verso un uso appropriato delle risorse. Pertanto, anche
nel 2013 verranno
messe in atto tutte le iniziative necessarie
per promuovere
e verificare
l'utilizzo
appropriato dei farmaci cercando di favorire la prescrizione di molecole a brevetto scaduto e quelle che a
parità di indicazioni hanno un costo minore, attraverso una continua e tempestiva informazione verso i
medici circa le caratteristiche dei farmaci ed i relativi costi dei trattamenti. In particolare per i farmaci
biotecnologici usati in ospedale nelle U.O. di reumatologia, dermatologia, gastroenterologia
ed
ematologia si conferma il percorso già attivato nel 2012 che prevede, per quelli a maggior impatto
economico, l'invio alla Farmaceutica Ospedaliera della richiesta motivata a firma del responsabile del
servizio. Per i farmaci biotecnologici dispensati attraverso i punti farmaceutici di continuità nel 2013 verrà
implementata la gestione informatizzata del programma terapeutico già intrapresa nel 2012. Inoltre, la
scadenza dei brevetti di alcune di queste molecole e l'immissione in commercio di farmaci biosimilari ha
comportato una riduzione dei costi e quindi il loro utilizzo contribuirà a garantire la sostenibilità della
spesa farmaceutica ospedaliera e quindi è opportuno implementarne ulteriormente l'uso. Per questo
vengono individuati degli indicatori di appropriatezza
quali-quantitativi,
in linea con quanto indicato dalla
Regione Toscana. Per governare l'innovazione dei farmaci per la terapia dell'HIV/AIDS è necessaria,
oltre ad una corretta valutazione degli aspetti clinici, tenere conto anche del costo dei singoli farmaci e
del costo dei vari regimi terapeutici. E' dunque fondamentale condividere con i clinici:
•
•
nei pazienti naive prescrivere l'opzione meno costosa, a parità di condizioni ed in assenza di
controindicazioni
realizzare, nelle condizioni previste e di sicurezza per il paziente, la semplificazione terapeutica
riduzione di effetti collaterali e n. di compresse giornaliere assunte;
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•
•
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PiIlno della performance
2013-2015
compilare un piano terapeutico a validità semestrale che riporti le motivazioni della tipologia di
prescrizione;
valutazione dell'opportunità di attivare la dispensazione di questi farmaci attraverso il punto
farmaceutico di continuità consentendo un migliore monitoraggio dei consumi.
In merito ai farmaci per la cura dell'Epatite B, è necessario continuare il percorso awiato
condividere con i clinici la semplificazione
efficacia,
se non controindicato
continuare ed implementare
nel 2012 e
dei trattamenti antivirali per via orale, preferendo a parità di
per patologie
associate
o interazioni,
le molecole
meno costose;
la gestione informatizzata del piano terapeutico presso i punti farmaceutici
di continuità con validità semestrale e consentire un diretto e migliore monitoraggio
dei consumi. Per
quanto riguarda i farmaci per la cura dell'epatite C, è necessario che i clinici autorizzati alla prescrizione
di quei farmaci, recentemente
immessi in commercio, che consentono di ottenere un tasso di risposta
maggiore rispetto al trattamento
rigorosa stratificazione
tradizionale,
adottino tutte le iniziative necessarie
per garantire una
dei pazienti eleggibili al trattamento per soddisfare una complessa domanda di
salute e al tempo stesso effettuare un efficiente uso delle risorse. Tutti i farmaci oncologici e oncoematologici innovativi e ad elevato costo vengono inclusi nel Registro informatizzato AIFA[6] al fine di
monitorarne
l'appropriatezza
spesa farmaceutica.
prescrittiva, definirne l'efficacia nella reale pratica clinica e controllarne la
Una gestione corretta e tempestiva del registro AlFA ad oggi è l'unico strumento
che consente di accedere alle procedure di rimborso (Risk Sharing) e quindi è indispensabile che i centri
coinvolti
(oncologia.
tempestivamente
oncoematologia,
reumatologia,
dermatologia
e
neurologia)
svolgano
tutte le funzioni stabilite dal Ministero della Salute attraverso le direttive AlFA.
In riferimento alla attività dei punti farmaceutici di continuità nel 2013 verrà implementato il numero dei
farmaci che saranno dispensati dietro presentazione del piano/programma terapeutico che verrà gestito
informaticamente consentendo il monitoraggio dei consumi in tempo reale
In riferimento al settore Dispositivi medici (D.M.), fermo restando l'importanza di garantire la sicurezza
dei pazienti e degli utilizzatori e considerando che è un settore in continua evoluzione, si confermano le
iniziative intraprese nel 2012, volte al perseguimento di un uso più razionale di alcune categorie di D.M.
E' indispensabile promuovere e adottare presso tutte le strutture di chirurgia aziendali un percorso
condiviso con i chirurghi che abbia come obiettivo un uso più razionale di alcuni strumenti ad alta
tecnologia
qualitativo
con l'obiettivo di ridurre il costo della procedura chirurgica senza abbassare il livello
dell'intervento. Per quanto riguarda il settore protesico in ambito sia ortopedico (protesi
d'anca di primo impianto) che cardiovascolare
l'applicazione
(stents medicati, pacemakers e defibrillatori), l'obiettivo è
in modo integrale delle gare regionali circa l'utilizzo dei materiali aggiudicati.
secondo
quanto indicato nelle stesse (almeno 70% DM aggiudicati e non più del 30% DM accreditati). In attesa
dell'espletamento di gare regionali anche per altre tipologie di impianti (spalla. ginocchio), nel 2013
l'attenzione dovrà essere rivolta ai materiali di sintesi la cui spesa rappresenta più del 30% della spesa
complessiva relativa. Pertanto, sarà necessario analizzare con i chirurghi ortopedici i materiali
aggiudicati con l'obiettivo di strutturare delle linee di indirizzo e raccomandazioni
che tengano conto oltre
che della qualità ed efficienza dei materiali anche dei costi. Per i DM è necessario monitorare la loro
performance tenendo alta l'attenzione sul loro corretto funzionamento e quindi è fondamentale segnalare
tempestivamente eventuali incidenti o mancati incidenti.
Un'altra classe su cui è possibile agire per poter ridurre la spesa, garantendo adeguata qualità della
prestazione, è quella delle medicazioni speciali (cod. CND M04), con particolare riferimento per quelle a
base di argento, la cui spesa rappresenta circa il 50% della classe citata ed il cui utilizzo non è
supportato da adeguate evidenze scientifiche. Pertanto, sarà necessario intraprendere iniziative volte a
divulgare presso gli operatori sanitari interessati le informazioni necessarie per un uso appropriato e
consapevole.
6
AlFA è l'acronimo di Agenzia Italiana del Farmaco
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Piano della performance
2013-2015
Farmaceutica territoriale
L'utilizzo della risorsa farmaco è il settore che richiede necessariamente un intervento coordinato e
possibilmente multidisciplinare con strategie e principi condivisi tra Medicina Generale e specialisti
Ospedalieri, Farmacisti aziendali e del territorio per arrivare all'equilibrio tra adeguatezza
sostenibilità della stessa. Le principali azioni per l'anno 2013 sono così riassumibili:
della cura e
• Monitoraggio di nuove classi di farmaci ai fini della concedibilità a carico del SSN;
• Promozione e facilitazione del ricorso ai farmaci "off-patent" - equivalenti
• Adozione di linee guida diagnostico-terapeutiche e di percorsi condivisi di "disease management" per le
principali patologie croniche.
• Utilizzo del sistema di Farmacovigilanza per la segnalazione di reazioni avverse.
• Monitoraggio della Distribuzione Per Conto (DPC) con particolare riguardo alla distribuzione intermedia
e finale per abbattere i costi in SSN, quelli di farmaci scaduti
• Implementazione della DD con percorsi nuovamente definiti riguardanti i pazienti fragili politrattati, in
regime di ADP e ADP con un piano di trattamento a scadenza definita, seguiti operativamente sia dalla
UOFT nel recepimento dei piani stessi, nella predisposizione degli ordinativi dei farmaci utili al rispetto
del piano, sia della UO Ospedaliera per l'allestimento della terapia personalizzata, che sarà destinata al
distretto e quindi all'assistito
• Vigilanza, ai sensi del DPR 371/98 e della Legge RT 3612007 sulle farmacie del territorio per la verifica
del rispetto delle norme convenzionali (regime SSN, DPC e assistenza integrativa).
• Adozione di un software per il monitoraggio della distribuzione dell'assistenza
integrativa dal
magazzino fino all'assistito al fine di eliminare scorte, razionalizzare gli ordinativi, effettuare un controllo
della spesa.
• Condivisione con la MG di obiettivi di rientro su criteri farmaco-economici e HTA mediante Accordo
Aziendale che riguardino categorie di farmaci ad alto impatto, ausili e dispositivi di largo uso previsti da
normativa regionale e nazionale .
• Consolidare la verifica dell'aderenza alle linee-guida regionali per il monitoraggio del diabete per una
attenta gestione dei costi.
• Attivazione del Gruppo di lavoro Aziendale multidisciplinare e individuazione di percorsi diagnostico
prescrittivi per governare la domanda degli ausili del NTP in ragione del numero crescente di accessi.
Trasporti sanitari
Nell'anno
2013, verranno
1236/11
Sarà, quindi, impostato il nuovo sistema di budgettizzazione
[7]
che prevede
introdotte
la co-gestione
le novità indicate dalla normativa
delle AA.W.CRI
con le aziende
LRT n. 70/2010
e DGRT n.
della spesa dei trasporti Sanitari
sanitarie,
all'interno
del fabbisogno
economico assegnato dalla Giunta Regionale alle ASL sulla base delle linee guida prodotte dal Comitato
Regionale Permanete (CRP art. 76 septies LR 40105), la cui concreta operatività
Comitato di Coordinamento
76 octies LRT 40105).
Aziendale, costituito con Deliberazione D.G. n. 151 del 03/04/2013
(CC art.
Il nuovo organismo aziendale si sostituisce nelle funzioni all'Osservatorio
trasporti, e ad esso saranno affidate le funzioni istituzionali precedentemente
A.Q.R. e dall'Osservatorio
aziendale ex. Provo n. 1057 del 10108/2010.
livello aziendale il completamento
l'integrazione
sarà assicurata dal
per i
svolte dal tavolo locale ex.
Per l'anno 2013 è previsto a
del software gestionale della Centrale Operativa di 2 livello tramite
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con il sistema A.D.T e anagrafe MMG e verranno gestitelvalidate
da centrale tutte le
richieste per trasporti sanitari provenienti dal territorio. L'obiettivo che l'Azienda si pone per l'anno in
corso è un contenimento del costo per trasporti sanitari ordinari.
7
Ossia attuazione art. 76 undecies LR. 40/05 emanato con DPGR n. 1/r/2012.
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7.2 OBIETTIVI
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Piano della performance
2013-2015
OPERATIVI
Con la predisposizione
delle Schede Budget anno 2013, che fanno parte integrante del presente Piano
ed a cui si rinvia, gli obiettivi strategici vengono declinati in obiettivi operativi ed assegnati ai responsabili
di CdR di seguito elencati:
ELENCO CENTRI DI RESPONSABILITA'
CDR l' LIVELLO
CDR 2' LIVELLO:
DIP. AREA CRITICA
DIP. CAROla
VASCOLARE
E NEUROLOGICO
U.O.C
I U.O.S'/
SETTORI
I U.F.
U.O. ANESTESIA
E RIANIMAZIONE
AREZZO
U.O. ANESTESIA
E RIANIMAZIONE
VALDARNO
U.O.S ANESTESIA
E RIANIMAZIONE
CASENTINO
U.O.S ANESTESIA
E RIANIMAZIONE
VALTIBERINA
U.O.S ANESTESIA
E RIANIMAZIONE
VALDICHIANA
U.O.S. TERAPIA ANTALGICA
AZIENDALE
U.O.S. MEDICINA
AZIENDALE
PERIOPERATORIA
U.O.c.
CARDIOLOGIA
AREZZO
U.O.c.
CARDIOLOGIA
VALDARNO
U.O.c.
CHIRURGIA
U.O.c.
NEUROLOGIA
AZIENDALE
VASCOLARE
AZIENDALE
U.O.S CARDIOLOGIA
E HDU
VALDICHIANA
U.O.S CARDIOLOGIA
E HDU
VALTIBERINA
U.O.S. DIAGNOSTICA
VASCOLARE
U.O.S INTERVENTISTICA
U.O.S ASSISTENZA
AZIENDALE
AZIENDALE
CARDIOVASCOLARE
U.O.S NEUROFISIOPATOLOGIA
AZIENDALE
INFANTILE
A BASSA INTENSITÀ
AZIENDALE
DI CURE
AZIENDALE
U.O.C OCULISTICA
DIP CHIR. SPECIALISTICA
E MEDICINA
AD INDIRIZZO
GERIATRICO
U.O.C ORTOPEDIA
E TRAUMATOLOGIA
AREZZO
U.O.C ORTOPEDIA
E TRAUMATOLOGIA
VALDICHIANA
U.O.C ORTOPEDIA
E TRAUMATOLOGIA
VALDARNO
U.O.C UROLOGIA
AZIENDALE
U.O.C OTORINOLARINGOIATRIA
AZIENDALE
AZIENDALE
U.O.C DERMATOLOGIA
U.O.C MEDICINA
INTERNA
AREZZO
E GERIATRIA
U.O.S ORTOGERIATRIA
AZIENDALE
U.O.S ORTOPEDIA
VALTIBERINA
E TRAUMATOLOGIA
VALDARNO
U.O.S UROLOGIA
AZIENDALE
U.O.C .. CALL 118
DIP.DELL'EMER.
DIP.MATERNO
URGENZA
INFANTILE
ZONA
U.O.c.
MEDICINA
U.O.c.
E CHIRURGIA
D'ACCETTAZIONE
E D'URGENZA
AREZZO
VALDARNO
MEDICINA
E CHIRURGIA
D'ACCETTAZIONE
E D'URGENZA
U.O.S. MEDICINA
E CHIRURGIA
D'ACCETTAZIONE
E D'URGENZA
CASENTINO
U.O.S. MEDICINA
E CHIRURGIA
D'ACCETTAZIONE
E D'URGENZA
VALDICHIANA
U.O.S. MEDICINA
E CHIRURGIA
D'ACCETTAZIONE
E D'URGENZA
VALTIBERINA
U.O.c.
OSTETRICIA
GINECOLOGIA
CASENTINO
U.O.c.
OSTETRICIA
GINECOLOGIA
AREZZO
U.O.c.
OSTETRICIA
GINECOLOGIA
VALDARNO
U.O.c.
PEDIATRIA
AREZZO
U.O.S. TIN
AREZZO
U.O.S. NEONATOLOGIA
AREZZO
U.O.S. PEDIATRIA
VALDARNO
U.O.S. PAVIMENTO
U.O.S. ASSISTENZA
24
AZIENDALE
PELVICO
A BASSA INTENSITÀ
DI CURE
AZIENDALE
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PiIlno della performance
2013-2015
U.O.c. CHIRURGIA GENERALE
DIP. MEDICINA
E CHIRURGIA GENERALE
VALDARNO
U.O.c. CHIRURGIA GENERALE
CASENTINO
U.O.c. CHIRURGIA GENERALE
AREllO
U.O.c. CHIRURGIA GENERALE
VALDICHIANA
U.O.c. CHIRURGIA GENERALE
VALTIBERINA
U.O.c. MEDICINA
INTERNA
VALDARNO
U.O.c. MEDICINA
INTERNA
CASENTINO
U.O.c. MEDICINA
INTERNA
VALTIBERINA
U.O.c. MEDICINA
INTERNA
VALDICHIANA
U.O.c. MEDICINA
INTERNA
AREZZO
U.O.c. DIABETOLOGIA
AZIENDALE
U.O.S. CHIRUGIA PEDIATRICA
AZIENDALE
U.O.S ENDOSCOPIA DIGESTIVA INTERVENTISTICA
AZIENDALE
U.O.S DAY SURGERY
AZIENDALE
U.O.C MALATIIE
AZIENDALE
INFETIIVE
U.O.C MEDICINA TRASFUSIONALE + ZONE P03
U.O.c. PNEUMOLOGIA
AREZZO + ZONE P03
AZIENDALE
U.O.C GASTROENTEROLOGIA
ED ENDOSCOPIA DIGESTIVA
AZIENDALE
U.O.C NEFROLOGIA E DIALISI
AREllO
U.O.S EMATOLOGIA
AZIENDALE
U.O.S MEDICINA TRASFUSIONALE
VALDARNO
DIP. MED. SPECIALISTICA
U.O.S ECOGRAFIA INTERVENTISTICA E NON
AREZZO
U.O.S NEFROLOGIA E DIALISI
VALDARNO
U.O.S NEFROLOGIA E DIALISI P03
P03
U.O.S REUMATOLOGIA
AREZZO
U.O.S. ASSISTENZA A BASSA INTENSITÀ DI CURA
AZIENDALE
U.O.C ONCOLOGIA + ZONE P03
DIP.ONCOLOGICO
VALDARNO
U.O.C RADIOTERAPIA
AREllO
U.O.c. RADIODIAGNOSTICA
DIP. DIAGNOSTICA
PER IMMAGINE
STRUTTURE ORGANIZZATIVE
E DI PATOLOGIA
CLINICA
PRESIDI OSPEDAlIERI
AREZZO + ZONE P03
U.O.S ONCOLOGIA
+ ZONE P03
+ ZONE P03
VALDARNO
U.O.c. MEDICINA
AREllO
NUCLEARE
U.O.c. ANALISI CHIMICO CLINICHE + ZONE P03
AREZZO + ZONE P03
U.O.c. ANATOMIA
AZIENDALE
PATOLOGICA
U.O.S. ANALISI CHIMICO CLINICHE
VALDARNO
U.O.S. MICROBIOLOGIA
AREZZO
U.O.S. TOSSICOLOGIA
AREZZO
U.O.S. ATIIVITÀ
VALDARNO
DIAGNOSTICHE PER SCREENING
U.O.C DIREZIONE DI PRESIDIO OSPEDALI ERO
AREZZO
U.O.C DIREZIONE DI PRESIDIO OSPEDALIERO
VALDARNO
U.O.C DIREZIONE DI PRESIDIO OSPEDALIERO P03
P03
U.O.C FARMACEUTICA
AZIENDALE
OSPEDALIERA
U.O.C FISICA SANITARIA
AZIENDALE
U.O.C RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE
AZIENDALE
U.O.S. PSICOLOGIA IN AMBITO
AZIENDALE
OSPEDALI ERO
U.O.S. IGIENE DELLE STRUTIURE SANITARIE AZIENDALI
AZIENDALE
U.O.S. RETE DONAZIONI
TRAPIANTI
AZIENDALE
E SVILUPPO DELLA RETE SPECIALISTICA
AZIENDALE
DIRETTORE DI STAFF
U.O.S ORGANIZZAZIONE
AZIENDALE
U.O.c. PROGRAMMAZIONE
U.O.C PIANIFICAZIONE
STAFF DELLA DIREZIONE AZIENDALE
AREllO
U.O.c. RADIODIAGNOSTICA
OPERATIVA E CONTROLLO DI GESTIONE
STRATEGICA
U.O.C QUALlTY MANAGEMENT
E GOVERNO CLINICO
AZIENDALE
AZIENDALE
AZIENDALE
U.O.c. SVILUPPO DELLE PROFESSIONALITÀ
AZIENDALE
U.O.c. SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
AZIENDALE
U.O.S .. MEDICO COMPETENTE
AZIENDALE
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U.O.C
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FARMACEUTICA
U.F. ATIIVITÀ
U.O.S MEDICINA
CASENTINO
DI TUTELA DEI DIRITIIIN
AZIENDALE
TERRITORIALE
AREZZO
AREZZO
DI COMUNITÀ
AREZZO
CONSULTORIALI
U.F. ASS. SOCIALE E ALTA INTEGRAZIONE
AREZZO
U.F. DIPENDENZE
AREZZO
U.F. SALUTE MENTALE
ADULTI
U.F. SALUTE MENTALE
INFANZIA
DIRETIORE
DISTRETIO
U.F.ASS.ZA
SANITARIA
AREZZO
AREZZO
ED ADOLESCENZA
CASENTINO
CASENTINO
DI COMUNITÀ
U.F. ASS. SOCIALE E ALTA INTEGRAZIONE
CASENTINO
U.F. DIPENDENZE
CASENTINO
CASENTINO
U.F. SALUTE MENTALE
U.F. ATI.
INFANZIA
CASENTINO
VALDARNO
U.F. ATIIVITÀ
U.F. ASS. SOCIALE E ALTA INTEGRAZIONE
U.F. DIPENDENZE
VALDARNO
U.F. SALUTE MENTALE
ADULTI
U.F. SALUTE MENTALE
INFANZIA
VALDARNO
VALDARNO
ED ADOLESCENZA
VALDICHIANA
DISTRETIO
VALDICHIANA
DI COMUNITÀ
U.F. ASS. SOCIALE E ALTA INTEGRAZIONE
VALDICHIANA
U.F. DIPENDENZE
VALDICHIANA
U.F. SALUTE MENTALE
VALDICHIANA
U.F. ATI.
VALDICHIANA
CONSULTORIALE
U.F. SALUTE MENTALE
DIRETIORE
INFANZIA
ED ADOLESCENZA
VALDICHIANA
P03
VALTIBERINA
DISTRETIO
U.F. ASS,ZA SANITARIA
VALTIBERINA
VALDARNO
CONSULTORIALI
U.F. ASS,ZA SANITARIA
ZONA DISTRETIO
VALDARNO
DI COMUNITÀ
VALDARNO
DIRETIORE
VALDICHIANA
CASENTINO
P03
DISTRETIO
U.F. ASS,ZA SANITARIA
ZONA DISTRETIO
ED ADOLESCENZA
CONSULTORIALE
DIRETIORE
VALDARNO
VALTIBERINA
DI COMUNITÀ
U.F. ASS. SOCIALE E ALTA INTEGRAZIONE
VALTIBERINA
U.F. DIPENDENZE
VALTIBERINA
VALTIBERINA
U.F. SALUTE MENTALE
U.F. SALUTE MENTALE
U.F. ATI.
DIPARTIMENTO
DELLA PREVENZIONE
INFANZIA
SETIORE
PREVENZIONE
SANITA'
PUBBLICA
E IGIENE ALIMENTI
SETIORE
SANITA'
PUBBLICA
VETERINARIA
U.O.C
VALTIBERINA
P03
VALTIBERINA
SETIORE
IGIENE E SICUREZZA
E CONTROLLO
MANUTENZIONE
U.O.C NUOVE
IMMOBILI
NEI LUOGHI
DI LAVORO
E NUTRIZIONE
AZIENDALE
AZIENDALE
AZIENDALE
INVESTIMENTI
AZIENDALE
AZIENDALE
ED IMPIANTI
AZIENDALE
OPERE
U.O.C GESTIONE
DEL PERSONALE
AZIENDALE
U.O.C GESTIONE
ECONOMICHE
AZIENDALE
U.O.C PROGRAMMAZIONE
A.F. AMMINISTRATIVA
ED ADOLESCENZA
CONSULTORIALE
U.O.C PIANIFICAZIONE
A.F. TECNICA
AZIENDALE
AZIENDALE
U.F. SALUTE MENTALE
ZONA DISTRETIO
SANITÀ
AZIENDALE
DISTRETIO
U.F. ATIIVITÀ
AZIENDALE
LEGALE E DELLO SPORT
DEL DOLORE / CURE PALLIATIVE
U.F. ASS,ZA SANITARIA
ZONA DISTRETIO
DI MEDICINA
CLINICA
U.O.S. PNEUMOLOGIA
ZONA DISTRETIO AREZZO
AZIENDALE
TERRITORIALE
LEGALE DELLO SPORT E ATI.
U.O.S NUTRIZIONE
DIRETIORE
Pùlno della performance 2013-2015
CERTIFlCATIVA
U.F. MEDICINA
ZONA DISTRETIO
-
E FINANZIARIE
E GESTIONE
U.O.S AFFARI GENERALI
E LEGALI
U.O.C DIREZIONE
AMM.VE
ATI.
U.O.C POLITICHE
DEL PERSONALE
U.O.C GESTIONE
CONVENZIONI
U.O.C
NORMAZIONE
AMM.vA
AZIENDALE
AZIENDALE
AZIENDALE
DECENTRATE
E REALZIONI
PRIVACY ED INTERNAL
26
APPROVVIGIONAMENTI
SINDACALI
AZIENDALE
AZIENDALE
AUDIT
AZIENDALE
La definizione degli obiettivi operativi è negoziata dalla Direzione e dai singoli Responsabili di Struttura
(CdR). Durante la fase negoziale ogni CdR sulla base di informazioni storiche sui propri dati di attività e
di costo, formula proposte di azione per il conseguimento
degli obiettivi strategici individuati all'interno di
una o più aree strategiche.
All'inizio
di ogni anno per ogni CdR vengono definiti e negoziati gli obiettivi aziendali a cura della
Direzione Generale, secondo gli indirizzi della politica regionale ed aziendale.
La gestione di detti obiettivi avviene attraverso il sistema di budgeting.
Per gli aspetti inerenti il sistema di valutazione ai fini della corresponsione
si avvale del grado di raggiungimento
criteri di pesatura ed incentivazione
della retribuzione di risultato ci
degli obiettivi della Dirigenza coinvolta nel processo di Budget, i
della Dirigenza medica e PTA attualmente in vigore, così come da
CCNL ed Accordi integrativi locali in vigore.
8 PROCESSO
PER LA GESTIONE
Il processo
di redazione
DEL CICLO DELLA PERFORMANCE
del Piano della performance
processo di pianificazione strategica e programmazione
con gli atti di programmazione
si inserisce nell'ambito
del più ampio
dell'Azienda. La Direzione Generale, in armonia
sanitaria regionale ed in relazione alle proprie strategie, definisce il Piano
delle performance, integrato ed aggiornato annualmente.
Utilizzando
una semplice
schematicamente sintetizzare:
rappresentazione
le
fasi
del
processo
si
possono
così
PERCORSO DI COSTRUZIONE DEl PIANO DELLA PERFORMANCE
FASE I
PROPEDEUTICA
FASE Il
PIANIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE:
STRATEGICA
INDIVIDUAZINE AREE
STRATEGICHE DI INTERVENTO:
DISPOS1210NI
LEGISLATIVE:
l)ATTIVITA'
-NAZIONALI
2) VALUTAZIONE
-REGIONALI
PERFORMANCE
3)QUALITA'
LINEE GUIDA:
-CIVIT
SANITARIA
ACCREDITAMENTO
RISCHIO
-REGIONALI
CLINICO
-AZIENDALI
4) OBIETTIVI ORGANIZZATIVI
ALTRO:
-MATERIALE DIDATTICO
5) PROGETTI DI SVILUPPO
6) BUON USO DELLE RISORSE
-BENCHMARKING
9 LA PROGRAMMAZIONE
ECONOMICO
FINANZIARIA
Secondo quanto previsto dall'articolo 5, comma 1, e dall'articolo
10, comma 1, lett. a), del D.Lgs
150/2009, la definizione degli obiettivi nell'ambito del Piano della performance deve avvenire in maniera
integrata con il processo di programmazione
tra la pianificazione
della performance
e di bilancio di previsione. L'integrazione e il collegamento
e il processo di programmazione
e di bilancio viene realizzata
tramite:
- un parallelo percorso annuale di programmazione
e di pianificazione delle performance;
- un coinvolgimento di tutti gli attori interessati nei due processi
- l'utilizzo di strumenti integrati dei due processi, primo fra tutti il supporto della contabilità analitica per
centri di costo.
L'elaborazione
del bilancio di previsione deve avvenire in modo da poter essere adottato di
norma entro il mese di novembre. Il fine è quello di creare un valido strumento che costituisca la base
per la valutazione delle scelte strategiche aziendali ed il ribaltamento degli obiettivi anche economici alle
varie strutture aziendali.
27
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10 AZIONI PER IL MIGLIORAMENTO
-
Piano della performance
2013-2015
DEL CICLO DI PERFORMANCE
Il Piano delle performance 2013-2015 qui presentato è nella sua prima stesura, verrà sistematicamente
aggiornato e saranno individuati i necessari correttivi da applicare nell'ottica del miglioramento continuo
delle performance da conseguire.
Il Piano verrà comunque revisionato nel corso dell'anno 2014 in funzione dell'andamento
regionali e nel caso in cui dovessero intervenire situazioni straordinarie.
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degli obiettivi
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