notiziario NOVEMBRE - Società Operaia di Porto San Giorgio

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ANNO XLV - N. 3 - GIUGNO 2011
NO
ALL'INDIFFERENZA
PAGINA 1 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011
VITA SOCIALE
PREMIO “ SOLIDARIETA’ – SOCIETA’ OPERAIA – PLINIO ERCOLI”
ANNO 2011
ASSEGNATO ALL’ASSOCIAZIONE “AISLA”
CON SEDE IN PORTO SAN GIORGIO.
Domenica 1° maggio, presso la sala Max Salvadori a causa del
maltempo, il Sodalizio ha festeggiato la Festa Sociale che
costituisce il momento dell’incontro tra i Soci e il Sodalizio e
della condivisione dei valori della solidarietà sociale e di
valorizzazione del valore del lavoro, sul quale si fonda il nostro
Sodalizio.
Alla presenza di un folto gruppo di Soci, il Presidente è intervenuto
per illustrare il ruolo che i lavoratori sono chiamati a svolgere
all’interno delle profonde trasformazioni che caratterizzano
attualmente il mercato del lavoro.
Nel suo intervento il Presidente, dopo aver ricordato il titolo
dell’incontro intitolato “La dignità del lavoro”, si è soffermato
sulle difficoltà economiche che attualmente attraversa il mondo
del lavoro a causa della crisi, evidenziando come occorre una
politica che ponga realmente al centro del dibattito nazionale la
questione della certezza del lavoro e la dignità di chi lavora, che
superi la precarietà e il lavoro nero dei
minori e degli immigrati, che ponga al
centro dell’azione politica il lavoro
inteso come un valore e la tutela dei
lavoratori come un obiettivo da
perseguire ogni giorno, che rafforzi la
prevenzione e potenzi la vigilanza e i
controlli.
Ha concluso sottolineando come la
Festa del 1° maggio vuole richiamarci
all’attualità dei valori di solidarietà, di
fraternità, di impegno che sono a
fondamento delle scelte compiute dal
mondo del lavoro in questi ultimi
periodi e come si debba operare
affinché ai giovani, alle persone mature
che hanno perso il lavoro, alle donne allontanate dal lavoro
venga offerta una prospettiva lavorativa in grado di permettere
loro di manifestare la propria dignità.
E’ quindi intervenuto il Prof. John Picchione dell’Università di
Montreal (Canada) che ha tratteggiato il ruolo svolto dagli
immigrati italiani in Canada a partire dagli inizi del secolo
scorso, le profonde trasformazioni sociali ed economiche che
hanno interessato le condizioni di vita degli italiani che avevano
cercato in quelle terre lontane, il loro riscatto sociale ed
economico.
Il Prof. John Picchione ha illustrato i risultati positivi e quelli
negativi conseguiti dagli italiani che erano dovuti emigrare per
avere un futuro per loro e per le loro famiglie, sottolineando
come ci sia stata una loro forte integrazione nel tessuto sociale
del Canada ed evidenziando le conquiste ottenute dagli italiani
in tanti anni di impegno civile e di lotte sindacali.
Al termine dell’intervento del Prof. Picchione si è sviluppato un
interessante dibattito intorno ai temi del lavoro, della presenza
sindacale nelle aziende, della precarietà del lavoro e delle azioni
che debbono essere poste in campo per ridare “dignità” al lavoro
e ai lavoratori.
Chiusa la prima parte della Festa, il Presidente ha tratteggiato la
figura di Plinio Ercoli, per anni Segretario del Sodalizio,
appassionato autore di testi teatrali, personaggio rilevante della
cultura sangiorgese della seconda parte del secolo scorso, cui
quest’anno era dedicato il Premio Solidarietà.
Il riconoscimento è stato consegnato dalla figlia di Plinio Ercoli
alla Dr.sa Marisa Trobbiani, Presidente dell’Associazione AISLA,
a cui il Consiglio Direttivo ha assegnato il riconoscimento.
Questa è la motivazione per l’assegnazione del Premio:”. Il
Consiglio Direttivo della Società Operaia ha assegnato la XXII
edizione del premio Solidarietà Società Operaia, intitolato
quest’anno a Plinio Ercoli, all’Associazione Italiana Sclerosi
Laterale Amiotrofica (AISLA), sede di Porto San Giorgio.
L’Associazione, costituita a livello nazionale dal 1983, opera per
diffondere presso l’opinione pubblica la conoscenza delle
problematiche connesse alla Sclerosi Laterale Amiotrofica, per
promuovere la tutela, l’assistenza e le cure ai malati di Sclerosi
Laterale Amiotrofica, garantendone la dignità personale per una
migliore qualità di vita. La sclerosi
laterale amiotrofica, patologia neuro
degenerativa progressiva del sistema
nervoso che colpisce le cellule che
permettono i movimenti della
muscolatura volontaria, è una malattia
difficile e rara che, nel fermano, con
12 casi su 100.000 abitanti, ha
un’incidenza maggiore della media
nazionale che si attesta intorno ai 6
casi su 100.000 abitanti. Costituita da
tempo la sezione di Porto San Giorgio
svolge una serie complessa ed
articolata di attività che spaziano
dall’organizzazione di eventi culturali
per la raccolta di fondi
all’organizzazione di corsi per la formazione di personale badante
i malati, dalla preparazione dei volontari al sostegno psicologico
nei confronti dei familiari dei malati di sclerosi laterale
amiotrofica. Negli anni della sua presenza nella realtà del territorio,
l’Associazione ha contribuito fortemente all’assistenza in favore
dei soggetti colpiti da questa grave patologia, indirizzando
l’attenzione dell’opinione pubblica nei confronti dei malati e
delle loro famiglie, svolgendo un’insostituibile azione di sostegno
agli interventi della sanità pubblica. Assegnando il premio
all’Associazione Italiana Sclerosi laterale Amiotrofica di Porto
San Giorgio la Società Operaia intende richiamare l’attenzione
sui valori di solidarietà e di fraternità sui quali si fonda il
Sodalizio e la loro attualità nel presente momento storico..”
Ringraziando per il riconoscimento che gli è stato assegnato, la
Presidente dell’Associazione, evidenziati gli elementi che ne
caratterizzano l’azione, ha indicato le linee di intervento che la
stessa si propone.
L’incontro pomeridiano, che ha visto una significativa
partecipazione di Soci e cittadini, si è concluso con la tradizionale
merenda sociale.
Il Consiglio Direttivo ringrazia tutti coloro che hanno permesso
la migliore riuscita dell’iniziativa.
PAGINA 2 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011
CULTURA
CONFERENZA SU “DONNE NEL RISORGIMENTO”
Nell’ambito delle iniziative organizzate dal Sodalizio in occasione
del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e delle attività collaterali
all’anno accademico 2010/2011 dell’UNIFORPE, la Società
Operaia ha proposto una Conferenza della Prof. Paola Magnarelli
sul tema “Donne nel Risorgimento”. Il supposto deficit di
partecipazione che ha a lungo condizionato l’interpretazione del
Risorgimento, facendone il campo d’azione di una ristretta élite
maschile, è stato recentemente criticato, e in parte
smentito. Le donne furono
attive anche al di là del
vistoso “salto del limite”
rappresentato dal travestimento in abiti maschili per
rendere più agevole la
partecipazione ad atti
militari, come, tipicamente,
la difesa della Repubblica
Romana, o ad atti insurrezionali come le Cinque
Giornate o l’impresa dei
Mille.
Travestimento
ripetuto
quando,
in
occasione dei plebisciti,
diverse donne italiane si
recarono nei luoghi ove si
raccoglievano i voti per
l’annessione, manifestando
anche con l’abbigliamento l’intenzione di non essere escluse da
quel fondamentale appuntamento. Simili comportamenti estremi
erano però solo fenomeni di una aspirazione all’autonomia che
interessò parecchie donne, in grado di superare con audacia e
talento la posizione complementare al genere maschile propria
della retorica nazionale in forme ed accezioni assolutamente
predominanti e “profonde”, e che, dunque, è a sua volta inscritta
nella storia del Risorgimento italiano in quanto manifestazione
del nazionalismo europeo. Si può sostenere che sia l’ardente
determinazione ad essere presenti in prima persona fino alla
militanza attiva ed al rischio della vita, sia l’assunzione di un
ruolo che affiancasse l’azione maschile con intelligente
consapevolezza, possono essere letti come indizi di una
nazionalizzazione del ruolo femminile che veniva alla luce ben
prima che l’Italia fosse compiutamente “fatta”. Si trattava di un
percorso certo meno scontato di quello che, contemporaneamente,
interessava il genere maschile: gli Italiani, per i quali era oramai
giunto il momento di “fare
l’Italia”, sapevano infatti
di esistere come nazione
soprattutto in una dimensione nella quale il ruolo
delle donne era sì importantissimo, ma subordinato alla
tutela maschile. Ad intervenire è stata la Prof. Paola
Magnarelli, professore
ordinario di Storia Contemporanea all’Università di
Macerata, i cui interessi si
sono sempre volti allo studio
delle classi dirigenti italiane
tra Otto e Novecento, con
particolare attenzione ad
alcuni contesti locali prepostunitari. Da alcuni anni
le sue linee di ricerca si sono
precisate in due direzioni:
la partecipazione politica, il contributo alla formazione della
rappresentanza nazionale e l’attività amministrativa del notabilato
ottocentesco; le fonti epistolari private. In una appassionata
relazione la Prof. Paola Magnarelli ha brillantemente tratteggiato
molte significative figure di donne che, purtroppo dimenticate
per troppo tempo dalla storiografia ufficiale, sono state in grado
di contribuire in maniera efficace e particolare al nostro
Risorgimento. La Conferenza si è svolta VENERDI 13.05.2011
presso la sala Max Salvadori del Palazzo Sociale.
CONFERENZA SU
“UNA VICENDA SANGIORGESE TRA ‘800 E ‘900
STORIA DI ANSELMO”
Nell’ambito delle iniziative collaterali al quindicesimo anno accademico dell’UNIFORPE, del 150° anniversario dell’Unità
d’Italia, la Società Operaia, la Biblioteca Civica hanno organizzato la Conferenza del Prof. Franco Loira su “Una vicenda
sangiorgese tra ‘800 e ‘900. Storia di Anselmo”. Mantenendo l’impegno di produrre ogni anno un lavoro, frutto di ricerca in
Biblioteca, con particolare riferimento alla storia di Porto San Giorgio di cui sono messi in risalto personaggi e storie, ecco
“Storia di Anselmo” di Franco Loira. “Storia di Anselmo”, come anche è detto nel sottotitolo, è la rappresentazione di come
è percepito nella periferia lontana il periodo storico che va dalla 1° guerra mondiale all’avvento del fascismo : con un certo
disincanto mentre novità e tradizione si fronteggiano. L’impressione è che la prima, impersonata dal Partito che si impone,
debba sconvolgere il mondo e la seconda, basata su secolari riti e superstizioni, cederle il passo. Così non è. E’ nella
conclusione di una delle protagoniste del libro l’autentico svolgersi del processo storico : ”Io so che il partito passerà e la
maledizione tornerà più prepotente che mai”. Dei contenuti del volume ha parlato l’autore nell’incontro svoltosi sabato 4
giugno 2011 alle ore 17,30 nella Sala Max Salvadori del Palazzo della Società Operaia.
PAGINA 3 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011
UNI.FOR.PE.
CHIUSURA ANNO ACCADEMICO 2010/2011
DELL’UNIFORPE
CONFERENZA DEL DR. MARIO CIGNONI
Si è concluso l’anno accademico 2010/2011 dell’Università
della Formazione Permanente organizzata dalla Società Operaia
con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, della
Regione Marche e della Provincia di Fermo.
L’Università della Formazione Permanente è giunta al suo
quindicesimo anno di
attività riconfermando
gli insegnamenti che
hanno trovato una
favorevole accoglienza tra la cittadinanza
ed attivandone dei
nuovi.
Rispettando la felice
tradizione di invitare
ad aprire e chiudere
l’anno accademico
prestigiose personalità
del mondo della cultura e dell’Università,
il Comitato Direttivo
dell’UNIFORPE ha
scelto come tema della
chiusura un argomento
di forte attualità, legato
strettamente ai contenuti dell’Università
stessa.
A tenere la prolusione
conclusiva dei corsi di questo anno accademico è stato chiamato
il Dr. Mario Cignoni che è intervenuto su “Giambattista Ferri tra
società segrete e Giovine Italia”.
Nell’area di Fermo, negli anni precedenti all’Unità d’Italia, le
Società Segrete, la Carboneria prima e la Giovine Italia poi,
intrecciate fra di loro e con massoni di varie tendenze, cospiravano
e tramavano per una insurrezione contro lo Stato Pontificio che
portasse alla sconfitta del potere temporale della Chiesa.
Di esse, ad un certo punto, venne ‘riguardato quale capo supremo’
dai Gran Maestri della Massoneria e quale ‘capo degli stessi capi
settari’ dai Carbonari, il Conte Giambattista Ferri di Porto San
Giorgio (1807-1961), divenuto membro della Giovine Italia, in
rapporto con lo stesso Mazzini e la Gran Congrega di Marsiglia.
Collegato con la
Legione Italica di
Nicola Fabrizi, diresse l’attività democratica, politica e
militare, nelle provincie di Fermo e
Macerata : compromesso politico, arrestato, divenne
ufficiale della guardia
nazionale nel fermano, partì poi per la
Legione straniera :
viaggiò in Italia, in
Francia e in Inghilterra.
Continuò ad operare
nel periodo della
Repubblica Romana
(1849) come capitano
dei tiraglieri, combattente fino in
Veneto, poi grosso
maggiore’ al comando della Legione del Tronto, ed infine
comandante della fortezza di Narni : fu capitano dell’esercito
piemontese nella seconda guerra d’Indipendenza (1859), e
comandante della piazza di Rimini.
La chiusura dell’anno accademico 2010/2011 dell’Università
della Formazione Permanente si è svolta alla presenza di un
numeroso pubblico, molto interessato, venerdì 20 maggio 2011
presso la Sala Max Salvadori del Palazzo Sociale.
SOMMARIO
pag. 1 - NO ALLA INDIFFERENZA.
pag. 2 - VITA SOCIALE. Premio “Solidarietà-Società Operaia-Plinio Ercoli” anno 2011.
pag. 3 - CULTURA. Conferenza su “Donne nel Risorgimento”.CONFERENZA SU “UNA VICENDA
SANGIORGESE TRA ‘800 E ‘900 STORIA DI ANSELMO”.
pag. 4 - UNI.FOR.PE. Chiusura anno accademico 2010-2011 DELL'UNI.FOR.PE.
pag. 5 - CULTURA. Viale Felice Cavallotti in cerca ... d'autore. di Maurizio Mattioli.
pag. 6 - VITA SOCIALE. Sito internet della Società Operaia. di Filippo Mattioli.
pag. 7 - BLOC NOTES. Seminario musicale permanente. Maria Ceci. Quote Sociali. Atletica Sangiorgese.
pag. 8 - NOTERELLE A MARGINE. Confusione. di Franco Loira.
PAGINA 4 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011
CULTURA
VIALE CAVALLOTTI IN CERCA …. D’AUTORE
Abbiamo con forza e convinzione sostenuto in queste pagine
l’importanza dei giardini di Viale Cavallotti nel contesto del
pubblico ornato del paese e non vogliamo certo ripeterci.
Abbiamo anche
liberamente
manifestato la
contrarietà al
progetto di cosiddetta “riqualificazione” dei
giardini voluto
dall’amministrazione comunale,
volto in realtà a
cancellare per
sempre uno degli scorci più
belli e significativi del centro.
Se torniamo
quindi ancora
una volta a parlarne è perché
l’amore per quel
posto ci ha spinti
a saperne di più. Per esempio, chi ne è stato l’autore.
Domanda più che legittima dal momento che i giardini sono stati
realizzati in stile liberty / eclettico (lo si deduce dalla sistemazione
architettonica dell’insieme : la presenza delle roccette che
delimitano le aiuole dove sono poste a dimora le essenze arboree
più significative, le aiuole simmetriche (rimosse) che
disegnavano il blasone del nostro Comune, la fontana in asse
con il Viale Don Minzoni, le sedute in ferro e quant’altro) ed
evidentemente avevano il fine di supportare nel campo delle
opere pubbliche la fama che il paese, progressivamente, andava
conquistando.
Probabilmente, dunque, troppo per un dipendente comunale
anche se, all’epoca, persone molto modeste e senza titolo erano
in grado di far miracoli per l’ornato pubblico.
La ragione di tale curiosità è dovuta al fatto che voci incontrollate
attribuiscono il progetto niente meno che all’Ing. Antonio
Vandone. Si dirà : chi era costui ? Il conte, Ing. Arch. Antonio
Vandone di Cortemiglia proveniva dal Piemonte ed in estate, tra
la fine dell’800 e i primi anni trenta del ‘900, frequentava assiduamente l’ambiente dei vacanzieri altolocati di Porto San
Giorgio e Fermo.
La sua opera professionale è immortalata negli edifici residenziali
privati e pubblici di Torino e del Piemonte e costituiscono
tuttora una delle massime espressioni del liberty italiano.
Probabilmente deve essere rimasto stregato dal clima, dalla
compagnia, dall’amenità del paese, fatto sta che secondo quanto
riportato da Cesare d’Altidona nel volume “Porto San Giorgio
e dintorni” pubblicato nel 1929, il conte Ing. Vandone volle
donare al Comune di Porto San Giorgio il progetto per il
restauro del Teatro comunale che a quell’epoca aveva già
compiuto un secolo di vita.
Non solo; Vandone risulta essere anche l’autore del progetto per
di Maurizio Mattioli
il Grand’Hotel San Giorgio e per queste ragioni la “voce” potrebbe avere un serio fondamento.
A questo punto invitiamo ogni cittadino a dare il proprio contributo
alla ricerca storica in atto, nella speranza di poter annoverare
presto anche i giardini di Viale Cavallotti tra quelle opere, frutto
di competenza professionale ed artistica di primo livello, firmate
Antonio Vandone.
Ovviamente l’invito è rivolto anche all’Amministrazione
comunale per la quale si impone il dovere di svolgere
approfondimenti al riguardo prima di mandare le ruspe a cancellare
per sempre i giardini storici del paese.
Torino, “Casa Maffei” - progetto ing. A. Vandone
particolare balconi
PAGINA 5 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011
VITA SOCIALE
LA SOCIETA’ OPERAIA SBARCA SUL WEB
di Filippo Mattioli
Da qualche tempo il Consiglio Direttivo si è adoperato per
mettere on line il sito web della Società Operaia di Porto San
Giorgio. Finalmente ce l’abbiamo fatta! Grazie alla Corriere Sociale : dominata dalla testata storica in rosso e bianco,
collaborazione di molti, il sito web è praticamente pronto per il sarà la sede che verrà periodicamente aggiornata con l’inserimento
delle nuove uscite, opportunamente collegate e scaricabili.
suo lancio nel web all’indirizzo www.societaoperaiapsg.org.
Si è scelto di prediligere una forma snella e intuitiva, in modo da A seguire, l’elenco delle pubblicazioni curate dalla Società
renderlo facilmente comprensibile e accessibile. Già l’home Operaia complete di immagine e descrizione, così che siano
page è caratterizzata da uno schema semplice che viene riproposto facilmente ricercabili in biblioteca.
nelle altre pagine, collegate da una serie di links nella colonna Ad aggiornamento periodico sarà anche la pagina “Archivio
attività”, dedicata alle attività passate del sodalizio.
a sinistra.
Abbiamo ritenuto
Campeggia nelopportuno inserire
l’home page l’imuno spazio in cui
magine dell’antica
siano elencati e
sede della Società
spiegati i vari preOperaia del 1881,
mi e riconoscia vantare la tramenti e le relative
dizione che ci
assegnazioni.
proponiamo di
Qui troverete anportare avanti, al
che il modulo per
di sotto della quale
presentare richiesi trova il calensta di partecipadario delle attività
zione al Premio
previste, che ci
“Bravo”, da stamimpegniamo ad
pare, compilare e
aggiornare di voldepositare in seta in volta, così che
greteria.
il socio trovi nel
In continuo aggiorsito un pratico
namento anche la
strumento di conrassegna stampa,
sultazione delle
che vuole proporsi
attività dell’ascome archivio desociazione.
gli articoli scritti
Tutte le pagine
nel tempo a prosono sviluppo di
posito del sodaliun modello unico
zio e conservati
e sono accomnegli archivi delpagnate, oltre che
l’associazione.
dalla testata, dalle
home page del sito web
Per finire, tutto
mani simbolo
l’occorrente utile a
dell’associazione, disegnate da Renato Guttuso.
Scorrendo velocemente i links che troverete nella colonna di soci e non soci per mettersi in contatto con la Società Operaia
sinistra e che poi vi divertirete a consultare, abbiamo deciso di (orari di apertura della segreteria, indirizzo postale, indirizzo eaprire con il Preambolo dello Statuto, migliore sintesi della mail, numeri di telefono e fax) e il Modulo d’iscrizione, scaricando
funzione della Società Operaia. A seguire le immagini dei il quale è da oggi possibile iscriversi anche “a distanza” (occorre
comunque stamparlo, compilarlo e firmarlo).
luoghi del sodalizio e dei cimeli storici in nostro possesso.
Attraverso la sezione dedicata alla storia del nostro sodalizio,
curata dal socio Giarmando Dimarti, e lo Statuto dell’as- In fondo alla pagina a destra, il simbolo di Facebook ci collega
sociazione, arriviamo ad elencare i componenti dei vari organi alla nostra pagina attiva ormai da qualche tempo sul social
statutari (Consiglio Direttivo, Revisori dei Conti e Probiviri) network più diffuso al mondo, grazie alla quale i soci (soprattutto
i più giovani) possono tenersi aggiornati costantemente e
per il quadriennio in corso.
Si è deciso di dedicare una pagina alla Biblioteca Civica, comunicare con gli altri soci!
introdotta dal direttore Franco Loira e completa della Sperando che gradiate il nostro lavoro, vi auguriamo buona
Convenzione attualmente in vigore con il Comune e dei navigazione!
N.B. Il sito è in continuo aggiornamento e miglioramento, quindi
componenti del Comitato di gestione.
Non poteva certo mancare uno spazio dedicato all’UNI.FOR.PE. vi preghiamo di farci pervenire qualsiasi consiglio o critica, in
(al momento aggiornato all’A.A. 2010/2011 appena trascorso), modo da renderlo il più rispondente possibile alle esigenze dei
in cui troverete le notizie relative al prossimo anno al momento soci.
della loro pubblicazione a fine estate, ed una pagina per il
PAGINA 6 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011
BLOC NOTES
SEMINARIO MUSICALE
PERMANENTE
Il Consiglio Direttivo, accogliendo la proposta avanzata dal
Socio Prof. Gaetano Ferla, ha attivato un corso di tecnica vocale
razionale, includendo nozioni di teoria musicale di base, applicate
a composizioni solistiche e polifoniche, popolari, classiche e
contemporanee.
Il corso, aperto ai Soci della Società Operaia, si svolge nei giorni
di martedì e giovedì nella sala Max Salvadori, dalle ore 21,15
alle 23.15.
E’ necessario essere soci del Sodalizio per accedere al corso: non
sono però richiesti requisiti particolari ad eccezione di orecchio
musicale e un po’ di voglia di cantare.
Per informazioni e per le iscrizioni è possibile rivolgersi
all’Ufficio di segreteria durante le ore di apertura.
MARIA CECI
di Grazia Vergari
Presidente del centro studi Joyce Lussu
È scomparsa di recente Maria Vittoria Ceci, socia della Società
Operaia e membro fondatore, nonché consigliere del centro
studi Joyce Lussu. Donna di grande sensibilità politica e sociale,
ha seguito con particolare partecipazione gli eventi salienti della
sua città, appassionata di ecologia, ha sempre sostenuto coloro
che si sono interessati alla vicende ecologiche, in particolare
quelle della comunità. Ha avuto con Joyce Lussu un legame di
grande amicizia ed è stata custode di tanti suoi libri e documenti
inediti.
Lascia un grande vuoto in chi l’ha conosciuta ed apprezzata nella
sua squisita sensibilità.
QUOTE SOCIALI
Il Consiglio Direttivo ha deciso di rivedere le quote sociali in
modo da adeguarle ai costi della gestione del Sodalizio che in
questi anni si sono avuti. Infatti è da molti anni che le quote
sociali non sono state riviste e sono rimaste invariate rispetto ai
livelli decisi da tempo e solo nel 2002, allorché venne data
applicazione alla normativa in materia di moneta unica europea
ed approvato il piano della conversione delle quote sociali dalla
lira in euro, vennero apportati solo alcuni leggeri aggiustamenti.
La situazione del bilancio dell’Associazione, così come affrontata
e discussa dal Consiglio Direttivo nel corso di diverse sedute
consiliari, ha richiesto un adeguamento delle quote sociali,
indispensabile per garantire le risorse finanziarie per permettere
al Sodalizio di continuare a svolgere la sua azione. Il Consiglio
Direttivo ritiene che i Soci tutti sapranno comprendere le ragioni
della revisione delle quote di adesione, nella consapevolezza che
le risorse finanziarie che verranno introitate saranno destinate
all’erogazione di sempre più qualificati servizi in favore dei
Soci. Le quote sociali, con decorrenza dal 01.01.2011 e salvo
conguaglio per chi avesse già corrisposto le vecchie quote, sono
le seguenti:
TIPO QUOTE
SOCIO ORDINARIO
SOCIO FAMILIARE
SOCIO GIOVANILE
EURO
15,00
10,00
5,00
MANUTENZIONE LOCULI
LOCULO OCCUPATO
LOCULO NON OCCUPATO
EURO
12,00
6,00
L'ATLELTICA SANGIORGESE TRA TRIONFI
E UMILIAZIONE
Il nero e l’azzurro dell’Atletica Sangiorgese Tecnolift hanno
colorato le piste marchigiane, e non solo, nella parte iniziale
di questa stagione agonistica, che ha già emesso i primi
verdetti nei campionati regionali di società, con la vittoria
della Sangiorgese nella categoria cadetti. Quattro componenti
di questa squadra, il martellista Federico Petrelli, secondo
nelle liste stagionali italiane, i saltatori Nicolò Ziosi e Livio
Santarelli, e il giavellottista Luca Soriani sono stati chiamati
a rappresentare le Marche nel trofeo interregionale “Ernesto
Ceresini” a Fidenza (PR).
Anche gli atleti sangiorgesi della TAM Tecno Adriatletica
Marche, società frutto del matrimonio sportivo tra Porto San
Giorgio e San Benedetto, hanno regalato risultati e
soddisfazioni. Primo tra tutti il lanciatore di peso Lorenzo
Del Gatto che, archiviate le gare indoor con il titolo italiano
della categoria allievi, ha già collezionato tre record regionali
e il minimo di partecipazione ai campionati mondiali di Lille,
in programma dal 6 all’11 luglio. Altro elemento di punta
della società, che guida il campionato di società assoluto
femminile ed ha conquistato il traguardo della finale di serie
A1 a Formia tra le allieve, è la saltatrice Silvia Del Moro,
argento nella gara del triplo ai campionati universitari di
Torino.
Eppure i sentimenti dominanti oggi in casa Sangiorgese sono
rabbia e delusione, che neanche tutti questi successi riescono
ad attenuare. La Sangiorgese è una società offesa, umiliata per
l’ennesima volta. Le condizioni in cui svolge da tempo la
propria attività non sono degne della sua lunga e gloriosa
storia e gli eventi delle ultime settimane hanno portato
all’esasperazione tutto l’ambiente. Prima la ditta, che sta
effettuando i lavori di rifacimento del manto erboso, ha
scambiato l’area intorno al campo per una pista da rally e ha
praticamente distrutto le stuoie che gli atleti utilizzavano per
correre; poi le piogge di un paio di settimane fa hanno
completato l’opera, sommergendo di fango quel che rimaneva.
Adesso dirigenti, tecnici, genitori e atleti della Sangiorgese
reclamano a gran voce rispetto e attendono una risposta chiara
dell’amministrazione comunale.
PAGINA 7 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011
NOTERELLE A MARGINE
CONFUSIONE
di Franco Loira
Mi hanno fatto sapere che la penultima mia noterella ha suscitato
qualche perplessità (degli scongiuri, si tace). A chi non l’avesse
letta, o dimenticata, ricordo che trattava, niente meno, della fine
del mondo irrevocabilmente fissata al 21 dicembre 2012.
Era una nota di cronaca che poteva essere letta con un mezzo
sorriso anche se sorridere di questi tempi…
Viene a proposito un aneddoto, protagonista Paolo VI, che può
bene attagliarsi a questa nostra epoca. Era giunta in Vaticano
una delegazione di prelati della Diocesi di Brescia in visita al
concittadino Papa. Il Pontefice al capo delegazione : “Cosa
dicono di me nella nostra città”?.
“Santità-la risposta- dicono che lei non ride mai”. Immediata la
replica : “C’è forse qualcosa di cui ridere oggi”?.
Se la scena si ripetesse, forse qualcosa su cui ridere ci sarebbe
e, fosse meno timida, la Chiesa
potrebbe rispondere: “Sì, le
barzellette del premier”. Perché,
obiettivamente, c’è poco di più.
Tra tragedia e commedia, il
confine è molto sottile ed è facile
sconfinare dall’una all’altra
anche se grande è la confusione
che ne deriva.
Non è desiderium temporis acti,
ma, ai miei tempi, si insegnava
che chi veniva accusato di reato
era, quanto meno, sottoposto a
giudizio da un giudicante
soggetto soltanto alla maestà
della legge e il giudicando aveva
il diritto di sfuggirne il rigore
solo con gli strumenti messi a
disposizione dalla legge stessa.
Né giudicati, né giudicanti
andavano oltre. Né la legge era “confezionata” per l’occasione,
era quella del tempo in cui il reato era stato commesso.
Neppure a pensarci che ad ogni categoria di cittadini spettasse
una diversa “qualità” di trattamento, giusto ciò che è scritto in
ogni tribunale: “La legge è uguale per tutti”.
Un tempo il contrario era solo nelle barzellette, famosa quella di
quel tale che ad ogni contrasto che lo vedesse in soggezione,
esclamava minaccioso: “Lei non sa chi sono io!” (pare che una
volta un interlocutore niente affatto intimidito, rispondesse:
“Zitti tutti, adesso il signore ci dice chi è”).
Oggi si va per le spicce, non si perde tempo, si omette la formula
interrogativa; direttamente si passa all’assertiva: “Io sono io e
voi siete un c…,” di sordiana memoria.
È a rischio la Costituzione, la più bella conquista possibile al
tempo in cui è stata pensata e scritta: dopo la brutta esperienza
del Fascismo e della guerra, come quando si esce da una grave
malattia, è stata il segnale di una rinnovata sensibilità, della
volontà di recuperare, nel segno della Giustizia e della Libertà,
il tempo perduto.
Anche la sfera individuale è colpita. Sarà a causa dell’età ma,
sempre più assillante, mi tormenta un pensiero: che, da
insegnante, possa essere accusato di aver propalato notizie false
e tendenziose e di aver approfittato di minorenni, niente meno,
per diffondere inganni.
Montesquieu e la ripartizione dei poteri, “l’Italia che Appennin
parte, il mar circonda e l’Alpe”: utopie; Cavour, Giolitti, De
Gasperi, Moro mentecatti, inguaribili sognatori.
Per tutto questo dovrebbero togliermi la pensione!
E la cosìddetta morale? Fantine, che esercitava il mestiere più
antico del mondo, vendette i propri denti perché la figlia vivesse;
le attuali escort sono impegnate in alti sistemi filosofici: “A te
quanto hanno dato? Perché a me meno?; sono forse di seconda
categoria?”
E si sistemano là dove, un tempo, salivano grandi personalità
della scienza, dell’arte, della letteratura (così sono a carico della
collettività). Diventano modelli, esempi da imitare, in televisione
fanno opinione.
E il tradimento? È diventato
sistema. Un tempo un verbo lo
rappresentava: tramare.
Oggi si opera alla luce del sole,
chi tradisce e chi sollecita,
ovviamente con adeguato
compenso, fanno impallidire il
povero Giuda per i suoi miseri
trenta denari.
Nei secoli Efialte, Giuda,
Ugolino, Gano di Magonza
hanno subito il marchio
dell’infamia; oggi i nuovi
traditori, con orgoglio, portano
l’aureola.
Né c’è più rispetto per ciò che è
stato: è un gioco, una prova di
onnipotenza, distruggere per
rimpiazzare al solo fine di
dimostrare “Ci sono anch’io”.
Le cose antiche non si annullano per fare spazio alle moderne:
testimoniano la storia, lo spirito del tempo in cui sono state
realizzate. Semplicemente si affiancano alle prime, in armonia.
Un paese è un grande libro nessuno osi strappare pagine, sottrarre
capitoli (l’ho scritto in altra occasione ma….repetita iuvant).
Ora anche la natura ci mette la sua parte: sempre più di frequente
le grandi calamità sono accompagnate dalla formula “come mai
nella storia”.
Il terremoto-maremoto, in Giappone, che pure di queste cose nè
sa, è definito “il più catastrofico mai registrato”.
Di questo passo dove finiremo? Un tempo si temeva la guerra
atomica; oggi non è necessaria, è sufficiente un terremoto o un
errore umano perché il destino dell’umanità si compia.
Nessuno ha qualcosa da ridire? Un tempo Gesù, a frustate, cacciò
i mercanti dal tempio. Qualcuno può farlo ancora? Certamente
qualcuno che abbia autorità, che viene da principi secolari mai
modificati né modificabili. Questo nostro non è più tempo di
timidezze né di diplomazie.
Ps: Se poi a tutto questo si aggiunge che neppure la Juventus
vince più, bhè… allora…
C’è di che sorridere?
PAGINA 8 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011