E-mail: [email protected] www.societaoperaiapsg.it ANNO XLV - N. 3 - GIUGNO 2011 NO ALL'INDIFFERENZA PAGINA 1 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011 VITA SOCIALE PREMIO “ SOLIDARIETA’ – SOCIETA’ OPERAIA – PLINIO ERCOLI” ANNO 2011 ASSEGNATO ALL’ASSOCIAZIONE “AISLA” CON SEDE IN PORTO SAN GIORGIO. Domenica 1° maggio, presso la sala Max Salvadori a causa del maltempo, il Sodalizio ha festeggiato la Festa Sociale che costituisce il momento dell’incontro tra i Soci e il Sodalizio e della condivisione dei valori della solidarietà sociale e di valorizzazione del valore del lavoro, sul quale si fonda il nostro Sodalizio. Alla presenza di un folto gruppo di Soci, il Presidente è intervenuto per illustrare il ruolo che i lavoratori sono chiamati a svolgere all’interno delle profonde trasformazioni che caratterizzano attualmente il mercato del lavoro. Nel suo intervento il Presidente, dopo aver ricordato il titolo dell’incontro intitolato “La dignità del lavoro”, si è soffermato sulle difficoltà economiche che attualmente attraversa il mondo del lavoro a causa della crisi, evidenziando come occorre una politica che ponga realmente al centro del dibattito nazionale la questione della certezza del lavoro e la dignità di chi lavora, che superi la precarietà e il lavoro nero dei minori e degli immigrati, che ponga al centro dell’azione politica il lavoro inteso come un valore e la tutela dei lavoratori come un obiettivo da perseguire ogni giorno, che rafforzi la prevenzione e potenzi la vigilanza e i controlli. Ha concluso sottolineando come la Festa del 1° maggio vuole richiamarci all’attualità dei valori di solidarietà, di fraternità, di impegno che sono a fondamento delle scelte compiute dal mondo del lavoro in questi ultimi periodi e come si debba operare affinché ai giovani, alle persone mature che hanno perso il lavoro, alle donne allontanate dal lavoro venga offerta una prospettiva lavorativa in grado di permettere loro di manifestare la propria dignità. E’ quindi intervenuto il Prof. John Picchione dell’Università di Montreal (Canada) che ha tratteggiato il ruolo svolto dagli immigrati italiani in Canada a partire dagli inizi del secolo scorso, le profonde trasformazioni sociali ed economiche che hanno interessato le condizioni di vita degli italiani che avevano cercato in quelle terre lontane, il loro riscatto sociale ed economico. Il Prof. John Picchione ha illustrato i risultati positivi e quelli negativi conseguiti dagli italiani che erano dovuti emigrare per avere un futuro per loro e per le loro famiglie, sottolineando come ci sia stata una loro forte integrazione nel tessuto sociale del Canada ed evidenziando le conquiste ottenute dagli italiani in tanti anni di impegno civile e di lotte sindacali. Al termine dell’intervento del Prof. Picchione si è sviluppato un interessante dibattito intorno ai temi del lavoro, della presenza sindacale nelle aziende, della precarietà del lavoro e delle azioni che debbono essere poste in campo per ridare “dignità” al lavoro e ai lavoratori. Chiusa la prima parte della Festa, il Presidente ha tratteggiato la figura di Plinio Ercoli, per anni Segretario del Sodalizio, appassionato autore di testi teatrali, personaggio rilevante della cultura sangiorgese della seconda parte del secolo scorso, cui quest’anno era dedicato il Premio Solidarietà. Il riconoscimento è stato consegnato dalla figlia di Plinio Ercoli alla Dr.sa Marisa Trobbiani, Presidente dell’Associazione AISLA, a cui il Consiglio Direttivo ha assegnato il riconoscimento. Questa è la motivazione per l’assegnazione del Premio:”. Il Consiglio Direttivo della Società Operaia ha assegnato la XXII edizione del premio Solidarietà Società Operaia, intitolato quest’anno a Plinio Ercoli, all’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA), sede di Porto San Giorgio. L’Associazione, costituita a livello nazionale dal 1983, opera per diffondere presso l’opinione pubblica la conoscenza delle problematiche connesse alla Sclerosi Laterale Amiotrofica, per promuovere la tutela, l’assistenza e le cure ai malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica, garantendone la dignità personale per una migliore qualità di vita. La sclerosi laterale amiotrofica, patologia neuro degenerativa progressiva del sistema nervoso che colpisce le cellule che permettono i movimenti della muscolatura volontaria, è una malattia difficile e rara che, nel fermano, con 12 casi su 100.000 abitanti, ha un’incidenza maggiore della media nazionale che si attesta intorno ai 6 casi su 100.000 abitanti. Costituita da tempo la sezione di Porto San Giorgio svolge una serie complessa ed articolata di attività che spaziano dall’organizzazione di eventi culturali per la raccolta di fondi all’organizzazione di corsi per la formazione di personale badante i malati, dalla preparazione dei volontari al sostegno psicologico nei confronti dei familiari dei malati di sclerosi laterale amiotrofica. Negli anni della sua presenza nella realtà del territorio, l’Associazione ha contribuito fortemente all’assistenza in favore dei soggetti colpiti da questa grave patologia, indirizzando l’attenzione dell’opinione pubblica nei confronti dei malati e delle loro famiglie, svolgendo un’insostituibile azione di sostegno agli interventi della sanità pubblica. Assegnando il premio all’Associazione Italiana Sclerosi laterale Amiotrofica di Porto San Giorgio la Società Operaia intende richiamare l’attenzione sui valori di solidarietà e di fraternità sui quali si fonda il Sodalizio e la loro attualità nel presente momento storico..” Ringraziando per il riconoscimento che gli è stato assegnato, la Presidente dell’Associazione, evidenziati gli elementi che ne caratterizzano l’azione, ha indicato le linee di intervento che la stessa si propone. L’incontro pomeridiano, che ha visto una significativa partecipazione di Soci e cittadini, si è concluso con la tradizionale merenda sociale. Il Consiglio Direttivo ringrazia tutti coloro che hanno permesso la migliore riuscita dell’iniziativa. PAGINA 2 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011 CULTURA CONFERENZA SU “DONNE NEL RISORGIMENTO” Nell’ambito delle iniziative organizzate dal Sodalizio in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e delle attività collaterali all’anno accademico 2010/2011 dell’UNIFORPE, la Società Operaia ha proposto una Conferenza della Prof. Paola Magnarelli sul tema “Donne nel Risorgimento”. Il supposto deficit di partecipazione che ha a lungo condizionato l’interpretazione del Risorgimento, facendone il campo d’azione di una ristretta élite maschile, è stato recentemente criticato, e in parte smentito. Le donne furono attive anche al di là del vistoso “salto del limite” rappresentato dal travestimento in abiti maschili per rendere più agevole la partecipazione ad atti militari, come, tipicamente, la difesa della Repubblica Romana, o ad atti insurrezionali come le Cinque Giornate o l’impresa dei Mille. Travestimento ripetuto quando, in occasione dei plebisciti, diverse donne italiane si recarono nei luoghi ove si raccoglievano i voti per l’annessione, manifestando anche con l’abbigliamento l’intenzione di non essere escluse da quel fondamentale appuntamento. Simili comportamenti estremi erano però solo fenomeni di una aspirazione all’autonomia che interessò parecchie donne, in grado di superare con audacia e talento la posizione complementare al genere maschile propria della retorica nazionale in forme ed accezioni assolutamente predominanti e “profonde”, e che, dunque, è a sua volta inscritta nella storia del Risorgimento italiano in quanto manifestazione del nazionalismo europeo. Si può sostenere che sia l’ardente determinazione ad essere presenti in prima persona fino alla militanza attiva ed al rischio della vita, sia l’assunzione di un ruolo che affiancasse l’azione maschile con intelligente consapevolezza, possono essere letti come indizi di una nazionalizzazione del ruolo femminile che veniva alla luce ben prima che l’Italia fosse compiutamente “fatta”. Si trattava di un percorso certo meno scontato di quello che, contemporaneamente, interessava il genere maschile: gli Italiani, per i quali era oramai giunto il momento di “fare l’Italia”, sapevano infatti di esistere come nazione soprattutto in una dimensione nella quale il ruolo delle donne era sì importantissimo, ma subordinato alla tutela maschile. Ad intervenire è stata la Prof. Paola Magnarelli, professore ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Macerata, i cui interessi si sono sempre volti allo studio delle classi dirigenti italiane tra Otto e Novecento, con particolare attenzione ad alcuni contesti locali prepostunitari. Da alcuni anni le sue linee di ricerca si sono precisate in due direzioni: la partecipazione politica, il contributo alla formazione della rappresentanza nazionale e l’attività amministrativa del notabilato ottocentesco; le fonti epistolari private. In una appassionata relazione la Prof. Paola Magnarelli ha brillantemente tratteggiato molte significative figure di donne che, purtroppo dimenticate per troppo tempo dalla storiografia ufficiale, sono state in grado di contribuire in maniera efficace e particolare al nostro Risorgimento. La Conferenza si è svolta VENERDI 13.05.2011 presso la sala Max Salvadori del Palazzo Sociale. CONFERENZA SU “UNA VICENDA SANGIORGESE TRA ‘800 E ‘900 STORIA DI ANSELMO” Nell’ambito delle iniziative collaterali al quindicesimo anno accademico dell’UNIFORPE, del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la Società Operaia, la Biblioteca Civica hanno organizzato la Conferenza del Prof. Franco Loira su “Una vicenda sangiorgese tra ‘800 e ‘900. Storia di Anselmo”. Mantenendo l’impegno di produrre ogni anno un lavoro, frutto di ricerca in Biblioteca, con particolare riferimento alla storia di Porto San Giorgio di cui sono messi in risalto personaggi e storie, ecco “Storia di Anselmo” di Franco Loira. “Storia di Anselmo”, come anche è detto nel sottotitolo, è la rappresentazione di come è percepito nella periferia lontana il periodo storico che va dalla 1° guerra mondiale all’avvento del fascismo : con un certo disincanto mentre novità e tradizione si fronteggiano. L’impressione è che la prima, impersonata dal Partito che si impone, debba sconvolgere il mondo e la seconda, basata su secolari riti e superstizioni, cederle il passo. Così non è. E’ nella conclusione di una delle protagoniste del libro l’autentico svolgersi del processo storico : ”Io so che il partito passerà e la maledizione tornerà più prepotente che mai”. Dei contenuti del volume ha parlato l’autore nell’incontro svoltosi sabato 4 giugno 2011 alle ore 17,30 nella Sala Max Salvadori del Palazzo della Società Operaia. PAGINA 3 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011 UNI.FOR.PE. CHIUSURA ANNO ACCADEMICO 2010/2011 DELL’UNIFORPE CONFERENZA DEL DR. MARIO CIGNONI Si è concluso l’anno accademico 2010/2011 dell’Università della Formazione Permanente organizzata dalla Società Operaia con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, della Regione Marche e della Provincia di Fermo. L’Università della Formazione Permanente è giunta al suo quindicesimo anno di attività riconfermando gli insegnamenti che hanno trovato una favorevole accoglienza tra la cittadinanza ed attivandone dei nuovi. Rispettando la felice tradizione di invitare ad aprire e chiudere l’anno accademico prestigiose personalità del mondo della cultura e dell’Università, il Comitato Direttivo dell’UNIFORPE ha scelto come tema della chiusura un argomento di forte attualità, legato strettamente ai contenuti dell’Università stessa. A tenere la prolusione conclusiva dei corsi di questo anno accademico è stato chiamato il Dr. Mario Cignoni che è intervenuto su “Giambattista Ferri tra società segrete e Giovine Italia”. Nell’area di Fermo, negli anni precedenti all’Unità d’Italia, le Società Segrete, la Carboneria prima e la Giovine Italia poi, intrecciate fra di loro e con massoni di varie tendenze, cospiravano e tramavano per una insurrezione contro lo Stato Pontificio che portasse alla sconfitta del potere temporale della Chiesa. Di esse, ad un certo punto, venne ‘riguardato quale capo supremo’ dai Gran Maestri della Massoneria e quale ‘capo degli stessi capi settari’ dai Carbonari, il Conte Giambattista Ferri di Porto San Giorgio (1807-1961), divenuto membro della Giovine Italia, in rapporto con lo stesso Mazzini e la Gran Congrega di Marsiglia. Collegato con la Legione Italica di Nicola Fabrizi, diresse l’attività democratica, politica e militare, nelle provincie di Fermo e Macerata : compromesso politico, arrestato, divenne ufficiale della guardia nazionale nel fermano, partì poi per la Legione straniera : viaggiò in Italia, in Francia e in Inghilterra. Continuò ad operare nel periodo della Repubblica Romana (1849) come capitano dei tiraglieri, combattente fino in Veneto, poi grosso maggiore’ al comando della Legione del Tronto, ed infine comandante della fortezza di Narni : fu capitano dell’esercito piemontese nella seconda guerra d’Indipendenza (1859), e comandante della piazza di Rimini. La chiusura dell’anno accademico 2010/2011 dell’Università della Formazione Permanente si è svolta alla presenza di un numeroso pubblico, molto interessato, venerdì 20 maggio 2011 presso la Sala Max Salvadori del Palazzo Sociale. SOMMARIO pag. 1 - NO ALLA INDIFFERENZA. pag. 2 - VITA SOCIALE. Premio “Solidarietà-Società Operaia-Plinio Ercoli” anno 2011. pag. 3 - CULTURA. Conferenza su “Donne nel Risorgimento”.CONFERENZA SU “UNA VICENDA SANGIORGESE TRA ‘800 E ‘900 STORIA DI ANSELMO”. pag. 4 - UNI.FOR.PE. Chiusura anno accademico 2010-2011 DELL'UNI.FOR.PE. pag. 5 - CULTURA. Viale Felice Cavallotti in cerca ... d'autore. di Maurizio Mattioli. pag. 6 - VITA SOCIALE. Sito internet della Società Operaia. di Filippo Mattioli. pag. 7 - BLOC NOTES. Seminario musicale permanente. Maria Ceci. Quote Sociali. Atletica Sangiorgese. pag. 8 - NOTERELLE A MARGINE. Confusione. di Franco Loira. PAGINA 4 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011 CULTURA VIALE CAVALLOTTI IN CERCA …. D’AUTORE Abbiamo con forza e convinzione sostenuto in queste pagine l’importanza dei giardini di Viale Cavallotti nel contesto del pubblico ornato del paese e non vogliamo certo ripeterci. Abbiamo anche liberamente manifestato la contrarietà al progetto di cosiddetta “riqualificazione” dei giardini voluto dall’amministrazione comunale, volto in realtà a cancellare per sempre uno degli scorci più belli e significativi del centro. Se torniamo quindi ancora una volta a parlarne è perché l’amore per quel posto ci ha spinti a saperne di più. Per esempio, chi ne è stato l’autore. Domanda più che legittima dal momento che i giardini sono stati realizzati in stile liberty / eclettico (lo si deduce dalla sistemazione architettonica dell’insieme : la presenza delle roccette che delimitano le aiuole dove sono poste a dimora le essenze arboree più significative, le aiuole simmetriche (rimosse) che disegnavano il blasone del nostro Comune, la fontana in asse con il Viale Don Minzoni, le sedute in ferro e quant’altro) ed evidentemente avevano il fine di supportare nel campo delle opere pubbliche la fama che il paese, progressivamente, andava conquistando. Probabilmente, dunque, troppo per un dipendente comunale anche se, all’epoca, persone molto modeste e senza titolo erano in grado di far miracoli per l’ornato pubblico. La ragione di tale curiosità è dovuta al fatto che voci incontrollate attribuiscono il progetto niente meno che all’Ing. Antonio Vandone. Si dirà : chi era costui ? Il conte, Ing. Arch. Antonio Vandone di Cortemiglia proveniva dal Piemonte ed in estate, tra la fine dell’800 e i primi anni trenta del ‘900, frequentava assiduamente l’ambiente dei vacanzieri altolocati di Porto San Giorgio e Fermo. La sua opera professionale è immortalata negli edifici residenziali privati e pubblici di Torino e del Piemonte e costituiscono tuttora una delle massime espressioni del liberty italiano. Probabilmente deve essere rimasto stregato dal clima, dalla compagnia, dall’amenità del paese, fatto sta che secondo quanto riportato da Cesare d’Altidona nel volume “Porto San Giorgio e dintorni” pubblicato nel 1929, il conte Ing. Vandone volle donare al Comune di Porto San Giorgio il progetto per il restauro del Teatro comunale che a quell’epoca aveva già compiuto un secolo di vita. Non solo; Vandone risulta essere anche l’autore del progetto per di Maurizio Mattioli il Grand’Hotel San Giorgio e per queste ragioni la “voce” potrebbe avere un serio fondamento. A questo punto invitiamo ogni cittadino a dare il proprio contributo alla ricerca storica in atto, nella speranza di poter annoverare presto anche i giardini di Viale Cavallotti tra quelle opere, frutto di competenza professionale ed artistica di primo livello, firmate Antonio Vandone. Ovviamente l’invito è rivolto anche all’Amministrazione comunale per la quale si impone il dovere di svolgere approfondimenti al riguardo prima di mandare le ruspe a cancellare per sempre i giardini storici del paese. Torino, “Casa Maffei” - progetto ing. A. Vandone particolare balconi PAGINA 5 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011 VITA SOCIALE LA SOCIETA’ OPERAIA SBARCA SUL WEB di Filippo Mattioli Da qualche tempo il Consiglio Direttivo si è adoperato per mettere on line il sito web della Società Operaia di Porto San Giorgio. Finalmente ce l’abbiamo fatta! Grazie alla Corriere Sociale : dominata dalla testata storica in rosso e bianco, collaborazione di molti, il sito web è praticamente pronto per il sarà la sede che verrà periodicamente aggiornata con l’inserimento delle nuove uscite, opportunamente collegate e scaricabili. suo lancio nel web all’indirizzo www.societaoperaiapsg.org. Si è scelto di prediligere una forma snella e intuitiva, in modo da A seguire, l’elenco delle pubblicazioni curate dalla Società renderlo facilmente comprensibile e accessibile. Già l’home Operaia complete di immagine e descrizione, così che siano page è caratterizzata da uno schema semplice che viene riproposto facilmente ricercabili in biblioteca. nelle altre pagine, collegate da una serie di links nella colonna Ad aggiornamento periodico sarà anche la pagina “Archivio attività”, dedicata alle attività passate del sodalizio. a sinistra. Abbiamo ritenuto Campeggia nelopportuno inserire l’home page l’imuno spazio in cui magine dell’antica siano elencati e sede della Società spiegati i vari preOperaia del 1881, mi e riconoscia vantare la tramenti e le relative dizione che ci assegnazioni. proponiamo di Qui troverete anportare avanti, al che il modulo per di sotto della quale presentare richiesi trova il calensta di partecipadario delle attività zione al Premio previste, che ci “Bravo”, da stamimpegniamo ad pare, compilare e aggiornare di voldepositare in seta in volta, così che greteria. il socio trovi nel In continuo aggiorsito un pratico namento anche la strumento di conrassegna stampa, sultazione delle che vuole proporsi attività dell’ascome archivio desociazione. gli articoli scritti Tutte le pagine nel tempo a prosono sviluppo di posito del sodaliun modello unico zio e conservati e sono accomnegli archivi delpagnate, oltre che l’associazione. dalla testata, dalle home page del sito web Per finire, tutto mani simbolo l’occorrente utile a dell’associazione, disegnate da Renato Guttuso. Scorrendo velocemente i links che troverete nella colonna di soci e non soci per mettersi in contatto con la Società Operaia sinistra e che poi vi divertirete a consultare, abbiamo deciso di (orari di apertura della segreteria, indirizzo postale, indirizzo eaprire con il Preambolo dello Statuto, migliore sintesi della mail, numeri di telefono e fax) e il Modulo d’iscrizione, scaricando funzione della Società Operaia. A seguire le immagini dei il quale è da oggi possibile iscriversi anche “a distanza” (occorre comunque stamparlo, compilarlo e firmarlo). luoghi del sodalizio e dei cimeli storici in nostro possesso. Attraverso la sezione dedicata alla storia del nostro sodalizio, curata dal socio Giarmando Dimarti, e lo Statuto dell’as- In fondo alla pagina a destra, il simbolo di Facebook ci collega sociazione, arriviamo ad elencare i componenti dei vari organi alla nostra pagina attiva ormai da qualche tempo sul social statutari (Consiglio Direttivo, Revisori dei Conti e Probiviri) network più diffuso al mondo, grazie alla quale i soci (soprattutto i più giovani) possono tenersi aggiornati costantemente e per il quadriennio in corso. Si è deciso di dedicare una pagina alla Biblioteca Civica, comunicare con gli altri soci! introdotta dal direttore Franco Loira e completa della Sperando che gradiate il nostro lavoro, vi auguriamo buona Convenzione attualmente in vigore con il Comune e dei navigazione! N.B. Il sito è in continuo aggiornamento e miglioramento, quindi componenti del Comitato di gestione. Non poteva certo mancare uno spazio dedicato all’UNI.FOR.PE. vi preghiamo di farci pervenire qualsiasi consiglio o critica, in (al momento aggiornato all’A.A. 2010/2011 appena trascorso), modo da renderlo il più rispondente possibile alle esigenze dei in cui troverete le notizie relative al prossimo anno al momento soci. della loro pubblicazione a fine estate, ed una pagina per il PAGINA 6 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011 BLOC NOTES SEMINARIO MUSICALE PERMANENTE Il Consiglio Direttivo, accogliendo la proposta avanzata dal Socio Prof. Gaetano Ferla, ha attivato un corso di tecnica vocale razionale, includendo nozioni di teoria musicale di base, applicate a composizioni solistiche e polifoniche, popolari, classiche e contemporanee. Il corso, aperto ai Soci della Società Operaia, si svolge nei giorni di martedì e giovedì nella sala Max Salvadori, dalle ore 21,15 alle 23.15. E’ necessario essere soci del Sodalizio per accedere al corso: non sono però richiesti requisiti particolari ad eccezione di orecchio musicale e un po’ di voglia di cantare. Per informazioni e per le iscrizioni è possibile rivolgersi all’Ufficio di segreteria durante le ore di apertura. MARIA CECI di Grazia Vergari Presidente del centro studi Joyce Lussu È scomparsa di recente Maria Vittoria Ceci, socia della Società Operaia e membro fondatore, nonché consigliere del centro studi Joyce Lussu. Donna di grande sensibilità politica e sociale, ha seguito con particolare partecipazione gli eventi salienti della sua città, appassionata di ecologia, ha sempre sostenuto coloro che si sono interessati alla vicende ecologiche, in particolare quelle della comunità. Ha avuto con Joyce Lussu un legame di grande amicizia ed è stata custode di tanti suoi libri e documenti inediti. Lascia un grande vuoto in chi l’ha conosciuta ed apprezzata nella sua squisita sensibilità. QUOTE SOCIALI Il Consiglio Direttivo ha deciso di rivedere le quote sociali in modo da adeguarle ai costi della gestione del Sodalizio che in questi anni si sono avuti. Infatti è da molti anni che le quote sociali non sono state riviste e sono rimaste invariate rispetto ai livelli decisi da tempo e solo nel 2002, allorché venne data applicazione alla normativa in materia di moneta unica europea ed approvato il piano della conversione delle quote sociali dalla lira in euro, vennero apportati solo alcuni leggeri aggiustamenti. La situazione del bilancio dell’Associazione, così come affrontata e discussa dal Consiglio Direttivo nel corso di diverse sedute consiliari, ha richiesto un adeguamento delle quote sociali, indispensabile per garantire le risorse finanziarie per permettere al Sodalizio di continuare a svolgere la sua azione. Il Consiglio Direttivo ritiene che i Soci tutti sapranno comprendere le ragioni della revisione delle quote di adesione, nella consapevolezza che le risorse finanziarie che verranno introitate saranno destinate all’erogazione di sempre più qualificati servizi in favore dei Soci. Le quote sociali, con decorrenza dal 01.01.2011 e salvo conguaglio per chi avesse già corrisposto le vecchie quote, sono le seguenti: TIPO QUOTE SOCIO ORDINARIO SOCIO FAMILIARE SOCIO GIOVANILE EURO 15,00 10,00 5,00 MANUTENZIONE LOCULI LOCULO OCCUPATO LOCULO NON OCCUPATO EURO 12,00 6,00 L'ATLELTICA SANGIORGESE TRA TRIONFI E UMILIAZIONE Il nero e l’azzurro dell’Atletica Sangiorgese Tecnolift hanno colorato le piste marchigiane, e non solo, nella parte iniziale di questa stagione agonistica, che ha già emesso i primi verdetti nei campionati regionali di società, con la vittoria della Sangiorgese nella categoria cadetti. Quattro componenti di questa squadra, il martellista Federico Petrelli, secondo nelle liste stagionali italiane, i saltatori Nicolò Ziosi e Livio Santarelli, e il giavellottista Luca Soriani sono stati chiamati a rappresentare le Marche nel trofeo interregionale “Ernesto Ceresini” a Fidenza (PR). Anche gli atleti sangiorgesi della TAM Tecno Adriatletica Marche, società frutto del matrimonio sportivo tra Porto San Giorgio e San Benedetto, hanno regalato risultati e soddisfazioni. Primo tra tutti il lanciatore di peso Lorenzo Del Gatto che, archiviate le gare indoor con il titolo italiano della categoria allievi, ha già collezionato tre record regionali e il minimo di partecipazione ai campionati mondiali di Lille, in programma dal 6 all’11 luglio. Altro elemento di punta della società, che guida il campionato di società assoluto femminile ed ha conquistato il traguardo della finale di serie A1 a Formia tra le allieve, è la saltatrice Silvia Del Moro, argento nella gara del triplo ai campionati universitari di Torino. Eppure i sentimenti dominanti oggi in casa Sangiorgese sono rabbia e delusione, che neanche tutti questi successi riescono ad attenuare. La Sangiorgese è una società offesa, umiliata per l’ennesima volta. Le condizioni in cui svolge da tempo la propria attività non sono degne della sua lunga e gloriosa storia e gli eventi delle ultime settimane hanno portato all’esasperazione tutto l’ambiente. Prima la ditta, che sta effettuando i lavori di rifacimento del manto erboso, ha scambiato l’area intorno al campo per una pista da rally e ha praticamente distrutto le stuoie che gli atleti utilizzavano per correre; poi le piogge di un paio di settimane fa hanno completato l’opera, sommergendo di fango quel che rimaneva. Adesso dirigenti, tecnici, genitori e atleti della Sangiorgese reclamano a gran voce rispetto e attendono una risposta chiara dell’amministrazione comunale. PAGINA 7 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011 NOTERELLE A MARGINE CONFUSIONE di Franco Loira Mi hanno fatto sapere che la penultima mia noterella ha suscitato qualche perplessità (degli scongiuri, si tace). A chi non l’avesse letta, o dimenticata, ricordo che trattava, niente meno, della fine del mondo irrevocabilmente fissata al 21 dicembre 2012. Era una nota di cronaca che poteva essere letta con un mezzo sorriso anche se sorridere di questi tempi… Viene a proposito un aneddoto, protagonista Paolo VI, che può bene attagliarsi a questa nostra epoca. Era giunta in Vaticano una delegazione di prelati della Diocesi di Brescia in visita al concittadino Papa. Il Pontefice al capo delegazione : “Cosa dicono di me nella nostra città”?. “Santità-la risposta- dicono che lei non ride mai”. Immediata la replica : “C’è forse qualcosa di cui ridere oggi”?. Se la scena si ripetesse, forse qualcosa su cui ridere ci sarebbe e, fosse meno timida, la Chiesa potrebbe rispondere: “Sì, le barzellette del premier”. Perché, obiettivamente, c’è poco di più. Tra tragedia e commedia, il confine è molto sottile ed è facile sconfinare dall’una all’altra anche se grande è la confusione che ne deriva. Non è desiderium temporis acti, ma, ai miei tempi, si insegnava che chi veniva accusato di reato era, quanto meno, sottoposto a giudizio da un giudicante soggetto soltanto alla maestà della legge e il giudicando aveva il diritto di sfuggirne il rigore solo con gli strumenti messi a disposizione dalla legge stessa. Né giudicati, né giudicanti andavano oltre. Né la legge era “confezionata” per l’occasione, era quella del tempo in cui il reato era stato commesso. Neppure a pensarci che ad ogni categoria di cittadini spettasse una diversa “qualità” di trattamento, giusto ciò che è scritto in ogni tribunale: “La legge è uguale per tutti”. Un tempo il contrario era solo nelle barzellette, famosa quella di quel tale che ad ogni contrasto che lo vedesse in soggezione, esclamava minaccioso: “Lei non sa chi sono io!” (pare che una volta un interlocutore niente affatto intimidito, rispondesse: “Zitti tutti, adesso il signore ci dice chi è”). Oggi si va per le spicce, non si perde tempo, si omette la formula interrogativa; direttamente si passa all’assertiva: “Io sono io e voi siete un c…,” di sordiana memoria. È a rischio la Costituzione, la più bella conquista possibile al tempo in cui è stata pensata e scritta: dopo la brutta esperienza del Fascismo e della guerra, come quando si esce da una grave malattia, è stata il segnale di una rinnovata sensibilità, della volontà di recuperare, nel segno della Giustizia e della Libertà, il tempo perduto. Anche la sfera individuale è colpita. Sarà a causa dell’età ma, sempre più assillante, mi tormenta un pensiero: che, da insegnante, possa essere accusato di aver propalato notizie false e tendenziose e di aver approfittato di minorenni, niente meno, per diffondere inganni. Montesquieu e la ripartizione dei poteri, “l’Italia che Appennin parte, il mar circonda e l’Alpe”: utopie; Cavour, Giolitti, De Gasperi, Moro mentecatti, inguaribili sognatori. Per tutto questo dovrebbero togliermi la pensione! E la cosìddetta morale? Fantine, che esercitava il mestiere più antico del mondo, vendette i propri denti perché la figlia vivesse; le attuali escort sono impegnate in alti sistemi filosofici: “A te quanto hanno dato? Perché a me meno?; sono forse di seconda categoria?” E si sistemano là dove, un tempo, salivano grandi personalità della scienza, dell’arte, della letteratura (così sono a carico della collettività). Diventano modelli, esempi da imitare, in televisione fanno opinione. E il tradimento? È diventato sistema. Un tempo un verbo lo rappresentava: tramare. Oggi si opera alla luce del sole, chi tradisce e chi sollecita, ovviamente con adeguato compenso, fanno impallidire il povero Giuda per i suoi miseri trenta denari. Nei secoli Efialte, Giuda, Ugolino, Gano di Magonza hanno subito il marchio dell’infamia; oggi i nuovi traditori, con orgoglio, portano l’aureola. Né c’è più rispetto per ciò che è stato: è un gioco, una prova di onnipotenza, distruggere per rimpiazzare al solo fine di dimostrare “Ci sono anch’io”. Le cose antiche non si annullano per fare spazio alle moderne: testimoniano la storia, lo spirito del tempo in cui sono state realizzate. Semplicemente si affiancano alle prime, in armonia. Un paese è un grande libro nessuno osi strappare pagine, sottrarre capitoli (l’ho scritto in altra occasione ma….repetita iuvant). Ora anche la natura ci mette la sua parte: sempre più di frequente le grandi calamità sono accompagnate dalla formula “come mai nella storia”. Il terremoto-maremoto, in Giappone, che pure di queste cose nè sa, è definito “il più catastrofico mai registrato”. Di questo passo dove finiremo? Un tempo si temeva la guerra atomica; oggi non è necessaria, è sufficiente un terremoto o un errore umano perché il destino dell’umanità si compia. Nessuno ha qualcosa da ridire? Un tempo Gesù, a frustate, cacciò i mercanti dal tempio. Qualcuno può farlo ancora? Certamente qualcuno che abbia autorità, che viene da principi secolari mai modificati né modificabili. Questo nostro non è più tempo di timidezze né di diplomazie. Ps: Se poi a tutto questo si aggiunge che neppure la Juventus vince più, bhè… allora… C’è di che sorridere? PAGINA 8 - IL CORRIERE SOCIALE - XLV - 3/2011