DEINDUSTRIALIZZAZIONE E SVILUPPO TECNOLOGICO

annuncio pubblicitario
DEINDUSTRIALIZZAZIONE E SVILUPPO TECNOLOGICO
(Periodo 1970-oggi)
Il decentramento produttivo e la deindustrializzazione sono stati all’origine della drastica riduzione,
nei paesi avanzati, della classe operaia. Fino alla metà degli anni Settanta gli operai rappresentavano
il gruppo sociale più numeroso della popolazione e questo peso numerico era anche alla base della
sua forza sindacale e politica. Dieci anni dopo la classe operaia era diventata minoranza, mentre si
era verificata una crescita dei ceti medi costituiti da intellettuali, tecnici, operai specializzati,
professionisti, ricercatori.
Inoltre, il nuovo modello di sviluppo affermatosi dopo la crisi si è rivelato meno dinamico di quello
precedente. Si sono quindi verificati ritmi di espansione economica più lenti e limitati di quelli che
si erano manifestati tra il 1950 e il 1970; ciò ha determinato una situazione di disoccupazione
cronica, senza che le politiche sociali messe in atto siano state in grado di farvi fronte
efficacemente.
Lavorare meglio significa lavorare in pochi?
L’informatica ha sostituito l’uso del computer a quello del lavoro umano in numerosi campi.
Nella fabbrica automatizzata il lavoro dell’operaio si è ridotto sempre di più, perché le operazioni
più semplici e ripetitive sono svolte da computer. Indispensabili al ciclo produttivo rimangono
invece i tecnici, capaci di controllare i centri di calcolo e di programmazione, e i manager, gli
organizzatori della produzione, che si occupano delle relazioni fra imprese e del rapporto fra
impresa e mercato, fra prodotto e consumatori, nodi centrali del nuovo sistema economico.
La rivoluzione informatica ha anche posto un dilemma completamente nuovo e inquietante alla
nostra società. Essa, infatti, ha consentito di lavorare meglio, di ridurre la fatica e l’alienazione del
lavoro di fabbrica, di aumentare l’autonomia e la partecipazione dei lavoratori. Ha inoltre reso
possibile una generalizzata riduzione del tempo di lavoro, perché ha ridotto i tempi di produzione
dei beni e dei servizi: compilare o inviare una fattura così come montare le componenti di un
motore richiedono tempi di realizzazione assai inferiori rispetto a quando queste operazioni
venivano compiute a mano o con strumenti meccanici.
Tuttavia la nuova tecnologia ha permesso di produrre di più impiegando sempre meno lavoro
umano e aprendo così una voragine nell’occupazione mondiale: i disoccupati in Europa superano i
trenta milioni di individui e allo sviluppo economico non corrisponde più, come in passato, un
aumento degli occupati. Oggi né gli esperti né i governi sono in grado di risolvere questa
contraddizione: come coniugare la rivoluzione informatica con la piena occupazione della
popolazione in età da lavoro appare la sfida più difficile che ci ha lasciato in eredità il XX secolo.
(Adatt. da A.De Bernardi, Il racconto delle grandi trasformazioni, vol. 3B, pag. 31-33 e 35)
Attività
Spiega cosa significano questi termini:
decentramento produttivo =
deindustrializzazione =
rivoluzione informatica =
alienazione =
Usa in mappe o schemi i seguenti termini per spiegare in sintesi il contenuto del testo che hai
appena letto (aggiungi quindi altri termini che ritieni utili per la spiegazione):
Deindustrializzazione
sviluppo informatico
disoccupazione
Scarica