Università Federico II di Napoli Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corso di laurea in Informatica Fisica Sperimentale I Gruppo 1 Docente Prof. Leopoldo Milano Anno accademico 2003-2004 Diagramma di flusso della Meccanica S I S T E M A I S O L A T O Studio Moti Rotatori Soluzione Problemi di Meccanica Equivalenza Lavoro Energia Studio Orbite SISTEMA DI PUNTI MATERIALI E CORPO RIGIDO Materia e sistema di punti materiali La materia può essere pensata come costituita da particelle (punti materiali). A seconda del tipo di particelle e della interazione tra di esse si hanno materiali e stati di aggregazione (solido, liquido e gassoso) diversi. Oss. La materia è costituita da atomi. Gli atomi sono costituiti da protoni, neutroni ed elettroni. I protoni ed i neutroni sono costituiti da quark. Allo stato attuale della conoscenza scientifica i quark e gli elettroni sono “particelle elementari”. Massa totale di un sistema di N punti materiali Datorun sistema di N particelle (punti materiali), indichiamo con r i il vettore posizione della i-esima particella rispetto ad un sistema di riferimento cartesiano Oxyz e con mi la massa N della i-esima particella. La massa totale mi del sistema è data da: m = N i =1 r Il baricentro o centro di massa m i ri . del sistema è il seguente v i =1 r = G vettore posizione: m Ne segue che la velocità e l’accelerazione del baricentro sono: ∑ ∑ N r r drG = vG = dt r ∑mivi i=1 m N r 2r r dvG d rG = 2 = aG = dt dt r ∑ mi ai i =1 m Sistema di punti materiali :Centro di massa m1x1 + m2x2 m1x1 + m2x2 m1x1 m2x2 = = + xc ≡ m1 + m2 mT mT mT N ∑ m ix i Per sistemi con molti punti materiali: x c ≡ i = 1N Per sistemi multidimensionali si ripete per ∑mi i =1 N ogni coordinata: N N ∑ m ix i ∑ miyi ∑ mizi i =1 xc ≡ N z c ≡ i =1N y c ≡ i =1N ∑mi ∑ mi ∑m i =1 i =1 i i =1 Prima equazione cardinale della dinamica Su ogni particella del sistema possono agire due tipi di forze: 1. i) forze interne: dovute alle altre particelle del sistema 2. ii) forze esterne: dovute a cause esterne al sistema La II legge della dinamicardi Newton per l’i-esima particella r r (E) (I ) si può + Fi = mi a i r ( E )allora scrivere Fi dove Fi rappresenta la somma vettoriale di tutter le forze (I ) F esterne agenti sulla i-esima particella, mentre i rappresenta la somma vettoriale di tutte le forze interne agenti sulla i-esima N particella. Sommando sull’indice i si ottiene: (I) N N r (E ) r (I ) F ∑ r per il terzo principio i =1 i = 0 ∑ (Fi + Fi ) = ∑ m i a i i =1 i =1 N ∑F i =1 (E ) i + N ∑F i =1 (I ) i r = maG N ∑ Fi i =1 (E ) r = maG prima equazione cardinale della dinamica La prima equazione cardinale della dinamica assicura che “il baricentro di un sistema si muove con una accelerazione uguale a quella che avrebbe una particella nella quale fosse concentrata tutta la massa del sistema e sulla quale si supponga agire la risultante delle forze esterne agenti sul sistema” (teorema del baricentro). Introducendo il vettore quantità di moto totale del sistema N N r r r p = ∑ p i = ∑ m iv i i=1 i=1 r (E ) la prima equazione cardinale si può scrivere F r dp = dt Nel caso in cui la somma delle forze esterne agenti r r ( E) vettoriale sul sistema è nulla, F = 0 , ne segue che la quantità di moto totale è un vettore constante (teorema di conservazione della quantità di moto). Seconda equazione cardinale della dinamica Dalla II legge della r dinamica r di Newton per l’i-esima particella Fi (E) + Fi (I) r = m ia i Eseguendo il prodotto vettoriale dell’i-esimo vettore distanza r del sistema di punti masse si ottiene: ri rispetto al baricentro r r r r r (E) (I) ri x(Fi + Fi ) = ri x m i a i r r (E) r r (I) r r ri x Fi + ri x Fi r= ri x mr i a i N r N r r (E) (I) e sommando sull’indice i si ha :∑ ri x Fi + ∑ ri x Fi = ∑ ri x m i ar i N i =1 i =1 i =1 Poiché per il terzo principio della dinamica il momento risultante della forze interne è zero, si ottiene : r (E) N r r M = ∑ ri x m i a i i =1 seconda equazione cardinale della dinamica Ricordando che il vettore momento angolare totale r N r N r del sistema si esprime come: L = ∑ L i = ∑ ri x m i vr i i =1 i =1 la seconda equazione cardinale può essere scritta come : r (E) M r dL = dt La seconda equazione cardinale della dinamica assicura che “la derivata rispetto al tempo del momento angolare totale di un sistema è uguale al momento risultante delle forze esterne agenti sul sistema” (teorema del momento angolare). Nel caso in cui il momento delle forze esterne agenti r r ( E ) risultante sul sistema è zero, M = 0 , ne segue che il momento angolare totale è un vettore constante (teorema di conservazione del momento angolare). Energia di un sistema di punti materiali L’energia cinetica totale T di un sistema di particelle (punti materiali) è definita come la somma delle energie cinetiche Ti delle singole particelle, cioè N 1 N 2 T = ∑ Ti = ∑ m iv i i =1 2 i =1 Il lavoro L(E) delle forze esterne sul sistema è definito come la somma dei lavori Li(E) delle forze esterne su ogni singola Bi r N N r (E) (E) (E) particella, cioè L = ∑ L i = ∑ ∫ Fi i =1 i =1 Ai ⋅ d ri In modo analogo si introduce il lavoro delle forze interne sul Bi r N N sistema: r (I) (I) (I) L = ∑ L i = ∑ ∫ Fi ⋅ d ri i =1 i =1 Ai Il teorema lavoro-energia cinetica dimostrato per una particella può essere facilmente generalizzato per il sistema di N particelle Teorema del lavoro-energia cinetica La somma del lavoro delle forze esterne e del lavoro delle forze interne del sistema è uguale alla variazione di energia cinetica del sistema: L(E) + L(I) = ∆T. Infatti il teorema lavoro-energia cinetica per la i-esima particella si scrive: Li = Li(E) + Li(I) = ∆Ti ; sommando sull’indice i si ottiene il risultato cercato. Sistemi conservativi Il sistema è detto conservativo se le forze interne sono r (I) conservative, cioè ad ogni forza interna F i è associata una energia potenziale Ui , tale che Li(I) = −∆Ui(I). L’energia potenziale totale U di un sistema conservativo è definita come la somma delle energie potenziali Ui(I) delle forze interne, cioè N U = ∑ Ui i =1 r r è detta V ( ri , rj ) (I) 1N r r = ∑ ∑ V ( ri , rj ) i =1 2 j =1 N dove energia potenziale di interazione tra la particella i-esima e la particella j-esima. L’energia meccanica totale di un sistema conservativo è definita come la somma della energia cinetica delle particelle e della energia potenziale delle forze interne . N E = T + U = ∑ ( Ti + U i i =1 (I) 1 1 N N r r 2 ) = ∑ m i v i + ∑ ∑ V (ri , rj ) i =1 2 2 i =1 j=1 N E’ immediato verificare che il teorema lavoro-energia cinetica per un sistema conservativo diventa: L(E) = ∆E , cioè: “il lavoro delle forze esterne sul sistema è pari alla variazione dell’energia meccanica del sistema”. Un sistema è detto sistema isolato, se su di esso non agiscono forze esterne e dunque L(E) = 0. Ne segue che: “l’energia meccanica di un sistema conservativo isolato è una costante del moto” (teorema di conservazione dell’energia meccanica). Corpo rigido: pura rotazione Un sistema è detto corpo rigido se la distanza relativa tra le particelle non varia nel tempo. Dunque un corpo rigido conserva la sua forma durante il moto. Consideriamo un corpo rigido che ruota attorno ad un asse che passa per il suo baricentro. Prendiamo il baricentro come origine del sistema di riferimento Oxyz e l’asse z come asse di rotazione. Ogni particella del corpo rigido si muove di moto circolare r attorno all’asse z, cioè attorno al versore k = (0,0,1) . La velocità della i-esima particellarè quindi data da r v i = ω rik dove ω è la velocità (frequenza) angolare di rotazione. La velocità angolare di rotazione è la stessa perr ogni particella r e si può definire come grandezza vettoriale: ω = ω k Il momento angolare totale risulta dato da r Nr r N r N r N 2v L = ∑ ri x mi vi = ∑ rimi vi k = ∑ rimi (ωri )k = ∑ miri ω i =1 i =1 r r L = Iω ovverosia dove N i =1 i =1 I = ∑ m i ri è detto momento di inerzia del corpo rigido. 2 i =1 Il momento di inerzia del corpo rigido, che si misura in Kg m2 , dipende dunque dalla massa e disposizione spaziale delle particelle. Dimensionalmente [I]=[ML2] È possibile calcolare il momento di inerzia di alcuni solidi omogenei dotati di simmetria. Detta m la massa totale del corpo rigido, ecco alcuni risultati nel caso in cui l’asse di rotazione passi per il baricentro: 2 I = mR 5 2 • sfera di raggio R: 1 • sbarra sottile di lunghezza L: I = mL 2 12 • disco sottile di raggio R: I= 1 mR 2 2 Alla luce di queste considerazioni vediamo come si modifica la seconda equazione cardinale della dinamica r r Utilizzando la relazione L = I ω la secondar equazione cardinale della dinamica, data da diventa r (E) M r dω =I dt r M (E ) dL = dt Nel caso in cui il momentor risultante delle forze esterne r agenti sul sistema è zero, M ( E ) = 0 , ne segue che il corpo rigido ruota con velocità angolare costante. 1N 2 L’energia cinetica del corpo rigido è data da T = ∑ m i v i 2 i =1 Se il corpo rigido ruota attorno ad un asse che passa per il baricentro, ricordando la relazione v i = ω r i , si ottiene 1N 1N 2 2 2 T = ∑ m i v i = ∑ m i ω ri 2 i =1 2 i =1 1 2 T = Iω 2 Corpo rigido: risultati generali La trattazione generale del moto del corpo rigido è abbastanza complessa. Enunciamo qui i risultati più significativi. Il più generale moto di un corpo rigido è la combinazione di - una rotazione - una traslazione Le equazioni cardinali della r ( E ) dinamica r di un corpo rigido assumono la forma F = maG r r (E) dω M =I dt e l’energia cinetica del corpo 1 1 r r 2 T = mv G + I ω ⋅ ω rigido risulta data da 2 2 cioè la somma dell’energia cinetica di traslazione del baricentro e dell’energia cinetica di rotazione attorno al baricentro. Statica del corpo rigido Abbiamo visto che le equazioni cardinali della dinamica dirun r r (E) dω corpo rigido sono date da: r ( E ) F = maG M =I dt Da queste equazioni si ricava che affinché il corpo rigido non trasli deve essere nulla r vettoriale delle forze esterne r ( Ela) somma agenti su di esso: F =0 Ma per avere un corpo rigido fermo questo non basta. Infatti, affinché il corpo rigido non ruoti deve r nullo il r ( E )essere momento risultante delle forze esterne: M =0 equazioni cardinali della statica: r (E) r Fr = 0 r (E) M =0 Es. In figura sono rappresentati due corpi, uno blu di massa mB e distanza rB dal fulcro, ed uno rosso di massa mR e distanza rR dal fulcro appoggiati su una asta rigida, di massa trascurabile, appoggiata al fulcro grigio. r Le frecce indicano la forza peso m g agente sul corpo blu, la r g forza peso m r R agente sul corpo rosso e la forza di reazione vincolare N dell’asta e dell’appoggio. Per l’equilibrio: r r B r r r r mBg + mRg + T = 0 r r r r rB x mBg + rR x mRg + 0 = 0 Dalla prima equazione cardinale: T = (mB + mR)g , dalla seconda equazione cardinale: rB mB = rR mR . Corrispondenza tra grandezze di traslazione e di rotazione Traslazione Massa m Posizione x Velocità v accelerazione a II Legge Dinamica F = ma Energia cinetica ½ mv2 Rotazione Momento di Inerzia I Posizione angolare θ Velocità angolare ω accelerazione angolare α II Legge Dinamica τ=Iα Energia cinetica ½ I ω2 Esercizi svolti sul corpo rigido Es1. Una macchina lanciatrice di palline da tennis è posta in uno stagno ghiacciato. La macchina lancia una pallina di 0,15 Kg orizzontalmente con una velocità di 36 m/s. Qual è la velocità di rinculo della macchina se la sua massa è di 50 Kg? Soluzione: posto mp = 0,15 Kg , M = 50 Kg , vp =36 m/s , e detta v la velocità di rinculo della macchina, poiché il sistema pallina e macchina lanciatrice è isolato e lo stagno ghiacciato permette di trascurare l’attrito, la quantità di moto totale del sistema, che prima del lancio è zero, si conserva. Quindi: mp vp – M v = 0 da cui v = (mp/M) vp = (0,15 kg/50 kg) × 36 m/s = = 0,11 m/s . Es2. Una leva è incernierata in un punto distante 1/3 della sua lunghezza da un estremo. Indicando con F1 e con F2 le due forze agenti, perpendicolarmente alla leva, ai due estremi (F1 sul braccio più corto ed F2 sul braccio più lungo), indicare il valore del rapporto F1/F2 affinché la leva sia in equilibrio. Soluzione: detta L la lunghezza della leva, il modulo del momento della forza F1 con punto di applicazione sul fulcro (cerniera) è dato da M1 = (L/3) F1 , il modulo del momento della forza F2 con punto di applicazione sul fulcro è dato da M2 = (2L/3) F2 . Per l’equilibrio deve essere M1 = M2 e quindi (L/3) F1 = (2L/3) F2 da cui F1/F2 = (2/3) / (1/3) = 2 . Es3. Una leva è incernierata nel suo punto di mezzo. Su di un braccio sono sospesi due corpi di masse 5 kg e 3 kg a distanze dal fulcro di 75 cm e 120 cm, rispettivamente. Calcolare la massa che, sospesa sull’altro braccio ad una distanza di 100 cm, mantiene la leva in equilibri orizzontale. Soluzione: posto m1 = 5 kg , m2 = 3 kg , g = 9,81 m/s2 , L1 = 0,75 m , L2 = 1,2 m , L2 = 1 m , ed indicata con m3 la massa incognita, il modulo del momento della forza peso agente sulla i-esima massa risulta Mi = mi g Li , con i = 1,2,3 . Per l’equilibrio deve essere M1 + M2 = M3 da cui m1 g L1 + m2 g L2 = m3 g L3 ed infine m3 = (m1 L1 + m2 L2)/L3 = 7,35 kg .