Facoltà di Farmacia Ricerca e didattica nelle scienze del farmaco. Come cambia la specializzazione accademica Il preside prof. Perrone: lo sbocco dei nostri laureati non è più soltanto dietro ad un bancone di farmacia All’origine c’è una professione antica tempi, l’attrattività della facoltà». che, con il tempo, ha rivisto il proprio Tradotto in numeri? ruolo in ragione delle nuove realtà «A Bari si è passati dai circa 1.900 stulavorative. Un processo di rinnovadenti iscritti nei primi anni ‘90 agli mento che rincomincia dall’Università. attuali 3.300, con 800 immatricolati, Unica realtà in Puglia, la facoltà barese mediamente, ogni anno. Il problema è di Farmacia è guidata dal novembre del che, con l’introduzione del numero 2008 dal professor Roberto Perrone e il chiuso abbiamo una disponibilità comprossimo anno riparte con un piano di plessiva di circa 500 posti, contro gli studi razionalizzato ed una serie di pro- 800 che la facoltà poteva immatricolagetti in cantiere. re quando l’accesso era libero». Preside, cominciamo con la domanNon si poteva evitare il numero chiuda cruciale per l’orientamento di so? un’aspirante matricola. Qual è il «Purtroppo no. Essendo l’unica facoltà significato di questa facoltà nel in Puglia, come lei ha ricordato, nel 2009? rispetto della legge vigente che vuole «Il ruolo e la assicurare stanmission delle dard minimi alla facoltà di qualità degli studi Farmacia stanno (rapporto studencambiando anno ti/docenti e strutdopo anno. Si è ture didattiche), passati dalla forabbiamo dovuto mazione della necessariamente figura tradizioestendere, per il nale di farmaci2009/2010, il sta (quello dienumero programtro il bancone, mato a tutti i corsi. per intenderci), Però abbiamo peraltro oggi ampliato l’offerta notevolmente post-laurea, evoluta e riquaaggiungendo alla Roberto Perrone preside di Farmacia lificata rispetto Scuola di speciaal passato, all’elizzazione in sperto del farFarmacia ospedamaco. La stessa denominazione storica liera il master di secondo livello in della facoltà era legata a quello sbocco Radiofarmacia, per formare esperti professionale, tant’è vero che, all’inte- nell’uso di radiomarcati per bioimmastazione ufficiale di facoltà di gini, richiesti dalla nascente industria Farmacia abbiamo aggiunto, per sotto- per la produzione di radiofarmaci in linearne l’evoluzione, la dicitura Puglia». “Didattica e ricerca nelle scienze del Lei crede che il sistema del 3+2 abbia farmaco e dei prodotti per la salute. Per contribuito a cambiare la facoltà? imparare a conoscere, progettare, pre- «Solo marginalmente, perché i due parare ed usare il farmaco” . Ho reso corsi di laurea magistrale di Farmacia l’idea?» (CTF e FA) sono rimasti quinquennali Perfettamente. Ma quali sono i ed a ciclo unico, come tutti quelli delrisvolti pratici di questa trasforma- l’area sanitaria. Anzi, il 3+2 ci ha perzione? messo di ampliare l’offerta formativa «I nostri laureati, di pari passo con il con l’introduzione di corsi triennali, crescente interesse della società verso nella fattispecie quello in Tecniche rimedi terapeutici sempre più sofistica- erboristiche. Per motivi di insufficienti, sono impegnati quali attori principa- za di docenti è stato disattivato, dal li nei vari momenti del processo di svi2009/2010, il corso triennale in luppo, che va dalla progettazione alla Informazione Scientifica sul farmaco». distribuzione non solo dei meri farma- Preside, quali sono le possibilità ci salvavita, ma anche di tutti quei pro- occupazionali per i vostri laureati? dotti atti a migliorare la stessa qualità «Gli sbocchi sono numerosi e legati al della vita. Questo processo ha fatto lungo percorso dello sviluppo di un crescere notevolmente, negli ultimi farmaco, partendo dall’ideazione, pas- sando alla fase di progettazione ed analisi, fino alla produzione e la distribuzione. Tutto questo crea grandi opportunità occupazionali, che pone i laureati del settore farmaceutico in testa a numerose classifiche, tra cui quelle pubblicate recentemente dall’Istat, Almalaurea e il Sole24 ore». Preside, ci svela i suoi progetti, per concludere? «Mettere la facoltà di Farmacia nelle stesse condizioni delle altre realtà tecnico scientifiche, in termini del rapporto tra il numero dei docenti e quello degli studenti. Attualmente ci sono 40 iscritti per ogni docente, un carico doppio rispetto alle altre facoltà tecnicoscientifiche. Poi, avviare un progetto di decentramento a livello regionale con una seconda sede di facoltà su Brindisi. In conclusione, vorrei intraprendere qualsiasi iniziativa per favorire la preparazione e le prospettive di lavoro dei nostri laureati e per rendere la facoltà di Farmacia un volano per lo sviluppo del settore farmaceutico in Puglia. Abbiamo cominciato questo cammino, raccogliendo le competenze scientifiche dei nostri docenti-ricercatori nella prima edizione dell’annuario scientifico, pubblicato sul sito web della facoltà (www.farmacia.uniba.it), che raccomando vivamente di visitare». Dall’aula al laboratorio: guida ai corsi di studio e alle opportunità di lavoro Essenziale e professionalizzante. Sono i due aggettivi con il quale la facoltà di Farmacia presenta la sua offerta formativa per l’anno accademico 2009/2010, con un corso in meno rispetto allo scorso anno (per effetto della razionalizzazione richiesta dalla riforma) e una rosa di possibilità composta dalle due lauree magistrali a ciclo unico e una laurea triennale. Si tratta, per le prime due, dei corsi quinquennali in Chimica e tecnologia farmaceutiche (abbreviato con la sigla Ctf) e Farmacia (Fa). Entrambi sono a numero programmato di studenti immatricolabili (lo è anche il corso triennale) con una disponibilità, rispettivamente, di 300 studenti per Farmacia e 100 per Ctf, previo superamento della nota prova d’ammissione con la modalità dei quiz a risposta multipla. Riguardo al piano di studi il corso in Ctf prevede 24 esami e la tesi sperimentale obbligatoria, con sbocchi professionali adeguati a professionisti in grado di progettare, sviluppare ed eseguire controlli di qualità del farmaco. I settori sono quelli della produzione industriale, della ricerca, della consulenza farmaceutica. I laureati in Farmacia, invece, ricevono una preparazione più mirata alla preparazione, distribuzione, informazione e regolamentazione del farmaco, dopo aver superato un piano di studi composto di 20 esami, che si conclude con la discussione della tesi, non necessariamente di tipo sperimentale. Il corso di laurea triennale in Tecniche erboristiche, invece, è indicato per gli studenti che puntano a lavorare nel campo della produzione, trasformazione, confezionamento e distribuzione di prodotti vegetali per uso terapeutico. Per conseguire questo titolo, riservato a 150 matricole, bisogna superare 14 esami ed è prevista una tesi compilativa. I risultati sul livello di occupazione premiano i laureati della facoltà di Farmacia, una categoria che in Italia raggiunge il massimo livello di spendibilità del titolo, secondo le rilevazioni di Istat ed anche di Almalaurea, il consorzio nazionale che riunisce oltre 50 atenei. Sul livello di occupazione ad un anno dal conseguimento del titolo, inoltre, i laureati nel campo chimico farmaceutico sono i più ricercati, dopo gli architetti. Importanti, per la formazione degli studenti, sono le esperienze di stage, il lavoro in laboratorio e tutti i servizi per gli studenti che recentemente sono stati notevolmente implementati. A proposito, tutti i laboratori della facoltà e dei dipartimenti sono stati recentemente sottoposti alle necessarie misure di sicurezza e sono perfettamente funzionanti e agibili senza alcun rischio. Per il livello post laurea, infine, prende il via dal prossimo anno il primo master in Radiofarmacia, una novità su cui la facoltà punta molto e per la quale ha avviato una collaborazione con l’unica azienda presente in Puglia per la produzione di radiomarcati per bioimmagini, che sono alla base del funzionamento della Pet, una tecnica diagnostica utilizzata nel campo oncologico. Inoltre, sono attivi quattro dottorati di ricerca e la scuola di specializzazione in Farmacia ospedaliera.Tutti gli ulteriori dettagli sull’offerta formativa, i dati sull’occupazione e ogni altra informazione utile sulla facoltà sono reperibili sul portale internet. La testimonianza di un ex studente, ora responsabile di un importante progetto sui radiofarmaci Una laurea spesa bene, ma a volte bisogna saper rischiare «I miei amici mi dicevano che era una pazzia: lasciare un posto sicuro per un progetto di lavoro. Ma io ci ho creduto, e adesso sto facendo valere la mia laurea». Roberto Laforgia, classe 1974 e una laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche conseguita nel 2001 alla facoltà di Farmacia, racconta la sua esperienza professionale, che lo ha portato ad occupare un posto di rilievo nell’unica azienda in Puglia produttrice di prodotti radiomarcati per la Pet. Dottor Laforgia, lei che lavoro fa? «Sono il direttore tecnico di Itelpharma, un progetto altamente specializzato nel settore dei radiofarmaci, nato all’interno della Itel telecomunicazioni». Telecomunicazioni? «Proprio così. Ed è qui che è spiegato il mio apparente salto nel vuoto, che si è rivelato invece un investimento vincente. Appena laureato facevo l’informatore scientifico, poi seppi che la mia attuale azienda stava sviluppando un progetto importante sui radiofarmaci e io non ci ho pensato due volte». Roberto Laforgia Complimenti. Vuole dire che la laurea le è servita? «Altroché, l’azienda ha valutato molto positivamente la mia preparazione. E adesso mi occuperò (è appena terminata la fase di lancio del progetto) della fabbricazione dei traccianti radiomarcati, segnalatori che rivelano la presenza di tumori attraverso l’utilizzo dei macchinari Pet». E pensare che voleva fare l’informatore scientifico. «Merito della mia laurea, anzi, vorrei approfittare per evidenziare come gli studi in Farmacia possono favorire occasioni di lavoro così particolari. E’ importante che i ragazzi sappiano che la facoltà non forma più solo la classica figura del farmacista». Come dice il preside Perrone. «E come conferma la mia esperienza di lavoro. Ragazzi, studiate tanto e non mollate mai»