Centro Studi Documentazione e Valutazione Progetto Report Valutativo Pescara, 26 agosto 2014 Centro Studi Documentazione e Valutazione A questo report valutativo, che è a cura di Annalisa Pomponio (sociologo del Centro di Solidarietà di Pescara), hanno collaborato: • Ilaria Di Credico (sociologo del Centro di Solidarietà di Pescara) per la parte riguardante l’elaborazione dei dati e la parte grafica del presente report. • I due educatori, dott.ssa Carmen Cini e dott Loris D’Emilio per la parte riguardante le riflessioni aggiuntive sul progetto. • Gli studenti e le studentesse che hanno partecipato allo studio, auspicando loro una vita serena. 2 Centro Studi Documentazione e Valutazione Indice Introduzione pag. 5 Discussione dei Dati pag. 8 1. Questionari: d’entrata e d’uscita pag. 8 Considerazioni conclusive pag. 16 Riferimenti bibliografici pag. 18 Allegato pag. 19 3 Centro Studi Documentazione e Valutazione E una donna che teneva un bambino al seno disse: “Parlaci dei figli”. E disse: Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri, poiché essi hanno i loro pensieri. Potete dar alloggio ai loro corpi, ma non alle loro anime dimorano nella casa del domani, che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni. Stralcio della poesia “I Figli” di Khalil Gibram “Il bisogno evolutivo in adolescenza si manifesta in diversi modi: in famiglia, nelle situazioni formative, nel gruppo dei pari, nell’esperienza del conflitto, negli stili di consumo, nelle identificazioni molteplici. In queste diverse situazioni di esperienza gli adulti cercano di capire e di attenuare i costi relazionali di dinamiche in cui anch’essi sono sollecitati dal cambiamento, dalla crescita, dallo scambio fra generazioni”. Da “Adolescenti, educazione e aggregazione “ di R. Maurizio 4 Centro Studi Documentazione e Valutazione Introduzione La nostra attuale società presenta una complessità crescente e distinta da cambiamenti sociali, economici e culturali che influenzano particolarmente i processi educativi e formativi dei giovani. I vari contesti di vita dei giovani producono sia una ricchezza di occasioni e di esperienze sia i rischi dell’emarginazione, dell’intolleranza, del disorientamento e della solitudine esistenziale. I giovani sono molte volte i soggetti maggiormente esposti ai rischi, soprattutto all’interno di un territorio che cambia in continuazione, “dove le coordinate spazio/temporali e i riferimenti acquistano dimensioni sempre più individuali e in continua ridefinizione”1. Consapevoli di questo, le principali agenzie educative (famiglia e scuola) hanno il compito di formare una rete di relazioni significative sul territorio, tali da rappresentare e dare risposte concrete ai bisogni che i giovani esprimono. Ciascuna delle agenzie educative del territorio è tenuta a costruire una propria identità sotto il profilo strutturale (progetto educativo), culturale (linguaggi e strumenti di ricerca) e funzionale (qualità pedagogica e didattica), assicurando buoni livelli di apprendimento e di socializzazione. La scuola, in quanto agenzia educativa e formativa importante, aiuta e collabora con la famiglia nel processo educativo dei giovani. Essa risulta essere un ambito privilegiato di osservazione del mondo giovanile e di tutte le sue sfaccettature. La scuola è un luogo dove, ogni giorno, si confrontano giovani, docenti, famiglie e servizi. Nella nostra società è di fondamentale importanza che gli adulti che educano (genitori e docenti) sappiano dare risposte chiare in modo tale che i giovani possano recepire ed elaborare valori quali il rispetto della persona, della vita, dell’ambiente, l’impegno nello studio, nella legalità. Sia i genitori che i docenti hanno il compito di: aiutare i giovani a crescere nella curiosità; ascoltare i giovani quando parlano dei loro sogni, del loro futuro, delle speranze e delle loro paure; aiutare a leggere i propri sentimenti e non temere di mostrarli. Gli studi in letteratura mostrano che fenomeni relativi al disagio emergono anche all’interno della scuola; infatti il disagio nella scuola assume sia forme più evidenti (bullismo, violenza) sia meno evidenti ossia forme legate ad un disagio ”normale” che non rompe con le norme della convivenza civile. 1 Cfr. R. Gatti, Convegno Nazionale “Cocaina: la FICT tra prassi e innovazione. Esperienze a confronto nel contesto italiano”. Roma, 2006 5 Centro Studi Documentazione e Valutazione Lo studio si è articolato in 18 mesi (Aprile 2013 – Settembre 2014) ed ha coinvolto, in maniera diversa, una pluralità di professionisti (docenti, educatori, sociologi) operanti a vario titolo in contesti educativi diversi di Pescara. Questo report illustra i risultati del progetto “Educazione alla salute. Per una nuova Eudaimonia”, richiesto e finanziato dal Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Pescara. Il progetto è stato portato avanti da due educatori del Centro di Solidarietà di Pescara, centro che da anni è impegnato con svariati servizi sull’area delle dipendenze, dell’adolescenza, dei minori e altro. Questo progetto ha voluto esplorare il biennio studentesco del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Pescara rispetto al disagio, al fine di conoscere meglio i giovani frequentanti la scuola e i fattori che possono intralciare o favorire un ambiente scolastico sereno. Lo studio è stato condotto tramite la somministrazione di due questionari strutturati simili a tutte le classi del biennio dell’Istituto suindicato. I questionari sono stati autocompilati dagli studenti in forma anonima, il primo (QUD, questionario d’ingresso) ad inizio anno scolastico 2013-2014 e il secondo (QUS, questionario d’uscita) a maggio 2014. Sono stati raccolti 572 questionari d’ingresso e 456 questionari d’uscita: il gap tra i questionari è dovuto ai seguenti motivi: una classe (2a F) è stata fatta uscire dal progetto (vedi relazione fatta dagli educatori); ad altre due classi (1a I e 1a M) non è stato possibile somministrare il questionario d’uscita per impegni dovuti ad attività scolastiche organizzate in precedenza dall’Istituto; si possono, inoltre, ipotizzare assenze scolastiche che hanno inficiato i questionari d’uscita. Il presente rapporto ha l’obiettivo di valutare i risultati ottenuti sulla base dei dati raccolti. “In questo senso, la valutazione è un’attività di documentazione che consente al decisore di verificare e di dimostrare l’effetto della sua attività”2. Tecnicamente “la valutazione è una tecnica gestionale per fornire feedback di informazioni ai responsabili dei programmi”3. Infatti l’Osservatorio Europeo sulle droghe e sulla tossicodipendenza definisce con precisione che “la valutazione di risultato riguarda gli effetti del programma di 2 Cfr. J. Fagioli, P. Ugolini, “Tossicodipendenze e pratica sociologica”, Franco Angeli, Milano, 1996, pag. 100 3 Cfr. L. Bernardi, T. Tripodi, Metodi di valutazione di programmi sociali, Emanuela Zancan, Padova, 1981, pag. 37. 6 Centro Studi Documentazione e Valutazione prevenzione sul gruppo target. Si propone quindi di mettere in evidenza se l’intervento abbia effettivamente raggiunto gli obiettivi prefissati e quindi se, in quanto tale, possa essere riproposto, modificato o abbandonato”4. Infatti Ian Shaw mette in evidenza che: “La valutazione, in realtà, non si limita a determinare l’efficacia del lavoro sociale, ma deve diventare essa stessa uno strumento di intervento, capace di generare empowerment e mutamento sociale. La pratica della valutazione rappresenta una sfida per il lavoro sociale, affinché rinnovi le proprie metodologie e categorie interpretative”5. Non è stato possibile elaborare gli altri strumenti di misurazione previsti (si veda progetto a pag. 11) in quanto non è stato attivato l'accesso al registro elettronico scolastico, nonostante dagli educatori presenti siano state fornite le credenziali richieste dall'amministrazione scolastica. Pertanto, sulla base dei dati raccolti, i risultati del progetto si possono suddividere in 4 parti: _relazione con i genitori; _relazione con i docenti; _norme di comportamento all’interno della società; _norme di comportamento all’interno del gruppo dei pari. 4 Cfr. Osservatorio Europeo sulle droghe e sulla tossicodipendenza E.M.C.D.D.A., “Le linee per la valutazione delle azioni preventive nel campo della droga”, 1997, pag. 20 5 Cfr. Shaw I., Lishman J. La valutazione nel lavoro sociale, Erickson, Trento, 2002, pag. 7 7 Centro Studi Documentazione e Valutazione Discussione dei dati I fattori che determinano il disagio sono diversi. In questo lavoro sono state approfondite, soprattutto, le cause collegate all’ambiente scolastico ma anche all’ambiente familiare (in modo marginale), sociale e amicale, ossia sono stati considerati quei fattori ritenuti molto importanti nella formazione e nella crescita di un adolescente. L’adolescente vive una profonda trasformazione che interessa prevalentemente le sfere della relazione (con se stesso, la famiglia, la scuola, i coetanei, il gruppo), dell’identità (abbandono delle identificazioni infantili), dei valori e dei modelli. L’adolescenza è, per definizione, età della crisi, momento in cui si ricerca un nuovo equilibrio per far fronte alla rottura degli assetti precedenti. Prima di entrare nel merito dei dati occorre precisare che, laddove le risposte sono simili, si darà maggiore risalto grafico al questionario d’uscita. Riguardo alla variabile sesso, dai questionari d’ingresso e d’uscita è emerso che gli studenti e le studentesse sono ripartire equamente nelle classi intervistate. femmin e 48,9% maschi 51,1% L’età riportata dai giovani intervistati evidenzia una certa tendenza alla “non promozione” (pari al 18% del campione intervistato) tenuto conto che l’età del biennio è tra i 14 e i 15 anni (pari all’81,8%). Età 13 14 15 16 17 18 Tot v.a % 1 0,2% 176 38,6% 197 43,2% 73 16,0% 8 1,8% 1 0,2% 456 1 Di conseguenza il maggior numero di ripetenti è stato riscontrato nelle seguenti sezioni: Sezione B E C F L O D v.a 6 5 3 2 2 2 1 % 26% 22% 13% 9% 9% 9% 4% I 1 4% M Tot 1 23 4% 100% 8 Centro Studi Documentazione e Valutazione RELAZIONE CON I GENITORI La relazione con i genitori è stata indagata tramite due domande: dalle risposte date alla prima domanda si evince che prevale, nel rapporto con i genitori, la scelta degli aggettivi positivi (sereno, senza problemi, caloroso, amichevole, paritario e sincero); in tutte le voci elencate, la positività supera il 50% nei maschi ed è leggermente al di sotto di questa soglia per quanto riguarda le femmine. Il comportamento dei genitori è stato ritenuto dagli studenti intervistati nella seguente modalità: Si riscontra un buon interessamento di quelli M o lto Abbastanza Poco Per nulla che sono i desideri dei 18,5 37,3 33,1 11,1 propri figli (la somma tra P artecipare alla vita scolastica la percentuale positiva 15,9 31,2 33,5 19,4 Difendermi dai professo ri supera l’80%); i genitori 19,3 48,3 27 5,4 Darmi rego le cercano anche di aiutare 34,1 48,7 15,1 2,1 Lasciarmi libero i figli a risolvere i problemi (anche in questo 33,9 42,4 19,6 4 Aiutarmi a risolvere i problemi caso la somma supera il 42 41,1 14,3 2,6 Interessarsi ai miei desideri 70%); inoltre si riscontra 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% che i genitori cercano di lasciar liberi i propri figli dando loro però delle precise regole. L’item “difendere i figli dagli insegnanti” ha riscosso una percentuale al di sotto del 50%, ciò vuol dire che a detta dei figli, i genitori cercano di non intromettersi nelle questioni scolastiche. RELAZIONE CON GLI INSEGNANTI Caratteristiche insegnante Molto Abb Poco 372 Disponibilità al dialogo 77 2 Imparzialità nei giudizi 329 72 14 Simpatia 165 227 59 358 Coerenza 90 6 Rigore 109 251 83 Padronanza argomenti 318 121 13 389 Capacità comunicativa 60 4 Motivazione 280 139 31 Ascolto 348 95 12 Per nulla 0 37 5 1 11 2 2 5 1 Come si legge molto chiaramente dalla tabella accanto, gli studenti e le studentesse ritengono che un docente debba avere soprattutto le seguenti caratteristiche: capacità comunicativa (valore assoluto 389, al di sopra dell’80%), disponibilità al dialogo e coerenza. L’item che ha ottenuto meno è quello relativo al rigore (valore assoluto 109). 9 Centro Studi Documentazione e Valutazione Comunicare, dialogare ed essere coerenti sono punti ritenuti fondamentali dal campione intervistato; i giovani avvertono il carico dei difficili compiti evolutivi che devono affrontare durante il naturale processo di transizione verso l’età adulta ed avere delle relazioni con adulti coerenti e con cui comunicare, significa aiutarli a crescere e a superare le difficoltà tipiche dell’adolescenza. “La comunicazione ha il compito di capire l’altro, di ascoltare veramente quello che una persona ci vuole dire, il senso che dà alle cose, il significato anche emotivo che attribuisce a quello che succede” 6. In merito alla scuola frequentata, sono state fatte domande specifiche sull’ascolto degli insegnanti e sui relativi spazi di ascolto. Si Qualche vo lta No A rgomenti extrascolastici 7,7% 32,9% 59,4% Il grafico mette in 27,6% 66,3% evidenzia la Problemi personali 6,1% disponibilità dei 19,9% 53% 27,1% Problemi scolastici docenti all’ascolto Problemi legati alla 35,7% 50,9% 13,4% dei giovani in merito materia soprattutto ai 0% 20% 40% 60% 80% 100% problemi scolastici e a quelli legati alla materia; problemi personali e argomenti extra-scolastici hanno riportato un valore più basso. Si può ipotizzare una esplicita richiesta di aiuto o solamente una timida domanda di ascolto; infatti i giovani (grafico successivo) ritengono giusto istituire nella scuola spazi di ascolto per poter parlare sia dei problemi scolastici sia di quelli legati alla propria adolescenza. M o lto A bbast anza P o co 31,1% Problemi adolescenziali 41% 37,1% Problemi scolastici 0% P er nulla 10% 20% 18,9% 48,5% 30 % 40 % 50% 6 0% 70% 9% 11,4$ 80 % 90 % 3,1% 10 0% Inoltre, dalla successiva domanda, è emerso che i giovani intervistati preferirebbero 6 Cfr. Costantini A. Tra regole e carezze, Carocci Ed, Roma, 2002, pag. 101 10 Centro Studi Documentazione e Valutazione essere ascoltati principalmente da un esperto esterno alla scuola (pari al 62,1% del campione) oppure da un insegnante scelto dallo studente e/o dalla studentessa (pari al 33,7% del campione). Il grafico seguente indica molto esplicitamente quanto emerso. Esperto esterno Insegnante scelto da me Nessuno Insegnante scelto dal co nsiglio classe 1,7% 2,5% 1 33,7% 62,1% 0 50 100 150 200 250 300 Per quanto riguarda il rapporto con i compagni di classe, il grafico successivo indica una buona capacità di “selezione”, ossia l’80% degli intervistati ha dichiarato di parlare “di questioni personali” solo con pochi. Con tutti 12,1% Non parlo con nessuno di loro 7,5% Ciò denota una propensione alla riservatezza circa le proprie questioni personali e una tendenza a fidarsi solo di compagni che si ritengono veri. Si, ma con pochi 80,5% Non parlo con nessuno di loro Si, ma con pochi Con tutti NORME DI COMPORTAMENTO ALL’INTERNO DELLA SOCIETA’ E GRUPPO DEI PARI La percezione delle norme di comportamento da parte dei giovani è molto importante; se le norme si condividono, c’è la tendenza ad essere più chiari e coerenti al contrario, laddove le norme non si condividano, si possono creare difficoltà e conflitti tra i soggetti coinvolti. La letteratura e gli studi di settore in particolare (cfr le varie Indagini IARD sulla condizione giovanile) hanno messo in evidenza un incremento da parte dei giovani della trasgressione. Agli studenti intervistati sono stati prospettati alcuni comportamenti ed è stato chiesto di segnalare se questi comportamenti sono criticati o meno dalla società e dal gruppo amicale. Le norme sono state suddivise nelle seguenti modalità: ∗ violenza e vandalismo: “fare scherzi pesanti a qualcuno”, “aggredire 11 Centro Studi Documentazione e Valutazione fisicamente”, “aggredire verbalmente”, “danneggiare beni pubblici”, “compiere azioni violente”; ∗ addiction: “fumare occasionalmente marijuana”, “fumare abitualmente marijuana”, “assumere droghe pesanti”, “ubriacarsi”; ∗ legalita: “non rispettare le regole stradali”, “non pagare il biglietto dei mezzi pubblici”, “rubare”, “occupare la scuola”; ∗ rapporti sociali ed interpersonali: “offendere le forze dell’ordine”, “non cedere il posto agli anziani”, “non rispettare i gruppi minoritari”, “avere rapporti sessuali non protetti”; ∗ rapporto con gli amici: “proteggere un amico colpevole”, “tradire il segreto di un amico”, “sparlare di un amico”. Questo atteggiamento nella società è: v.a Criticato % v.a % Non-Crit % Crit % Non-Criticato Tradire il segreto di un amico 287 62,8% 170 37,2% Sparlare di un amico 257 56,4% 199 43,6% Proteggere un amico colpevole 345 76,0% 109 24,0% Compiere azioni violente 387 85,2% 67 14,8% Fare scherzi pesanti 285 62,8% 169 37,2% Aggredire fisicamente 418 91,9% 37 8,1% Aggredire verbalmente 295 64,8% 160 35,2% Fumare occasionalmente marjuana 342 75,3% 112 24,7% Fumare abitualmente marjuana 389 86,1% 63 13,9% Occupare la scuola 318 70,4% 134 29,6% Danneggiare beni pubblici 385 85,2% 67 14,8% Non rispettare regole stradali 368 81,4% 84 18,6% Non pagare il biglietto dei mezzi 311 68,7% 142 31,3% Non rispettare gruppi minoritari 336 74,5% 115 25,5% Rubare 415 91,4% 39 8,6% Assumere droghe pesanti 429 94,7% 24 5,3% Ubriacarsi 302 66,7% 151 33,3% Offendere le forze dell'ordine 381 83,9% 73 16,1% Non cedere posto agli anziani 264 58,1% 190 41,9% Sesso non protetto 252 55,6% 201 44,4% Dalla tabella si evince che la società (intesa come mondo degli adulti) è vista limitante e portatrice di regole salde: questi vincoli di criticità da parte della società riguardano soprattutto l’area dell’addiction, della violenza e della legalità (valori assoluti riportati con diversi colori). La società tende a non criticare, soprattutto, quei comportamenti legati all’area dei rapporti sociali e interpersonali e amicali. Gli stessi items hanno riportato valori diversi se riferiti al gruppo dei pari. Tale gruppo può trasformarsi in un “spazio” dove forte è il condizionamento per lo sviluppo 12 Centro Studi Documentazione e Valutazione della persona. Molti adolescenti ammettono una pressione di gruppo sulla loro persona, per cui sono costretti ad adattarsi assumendo atteggiamenti imposti dagli altri. La pressione di gruppo piega i soggetti più fragili accentuandone la consapevolezza della propria debole fragilità. E’ proprio nel gruppo che il disagio assume maggiore visibilità. Questo atteggiamento nel mio gruppo è: v.a Criticata Tradire il segreto di un amico 441 % Crit % 97,1% v.a Non-Criticata 13 % Non-Crit % 2,9% Sparlare di un amico 397 87,3% 58 12,7% Proteggere un amico colpevole 128 28,7% 318 71,3% Compiere azioni violente 357 79,3% 93 20,7% Fare scherzi pesanti 305 67,3% 148 32,7% Aggredire fisicamente 382 84,0% 73 16,0% Aggredire verbalmente 216 47,8% 236 52,2% Fumare occasionalmente marjuana 219 48,1% 236 51,9% Fumare abitualmente marjuana 336 74,0% 118 26,0% Occupare la scuola 76 16,8% 377 83,2% Danneggiare beni pubblici 265 58,4% 189 41,6% Non rispettare regole stradali 202 44,8% 249 55,2% Non pagare il biglietto dei mezzi 72 15,9% 381 84,1% Non rispettare gruppi minoritari 283 63,2% 165 36,8% Rubare 318 70,4% 134 29,6% Assumere droghe pesanti 391 86,3% 62 13,7% Ubriacarsi 163 35,9% 291 64,1% Offendere le forze dell'ordine 248 54,6% 206 45,4% Non cedere posto agli anziani 234 51,5% 220 48,5% Sesso non protetto 208 46,0% 244 54,0% Dalle risposte riportate in tabella, emerge che il gruppo dei pari tende a criticare maggiormente quei comportamenti legati alla sfera amicale e a quella della violenza, relativa, maggiormente, all’aggressione fisica. E’, invece, meno criticato da parte del gruppo “non pagare il biglietto sui mezzi di trasporto” (area della legalità), “proteggere un amico colpevole” (area dei rapporti amicali) e ubriacarsi (area dell’addiction). Essere leali con un amico è un fatto molto importante all’interno del gruppo, anche quando l’amico potrebbe aver commesso un reato. Rispetto l’area dell’addiction è interessante notare che, mentre la società tende a criticare sia l’assunzione di droghe (leggere e pesanti) sia l’ubriacarsi, il gruppo dei pari tende a condannare l’assunzione di droghe pesanti, tende ad accettare l’uso occasionale di droghe leggere e accetta l’ubriacarsi. Pertanto l’uso di droghe leggere e di alcool viene inteso come lecito, consentito e normale all’interno del gruppo dei pari. 13 Centro Studi Documentazione e Valutazione Si accentua maggiormente la differenza circa l’ubriacarsi, comportamento fortemente criticato dalla società ma rientrante nella norma per il gruppo dei pari. E’ stato inoltre proposto ai giovani intervistati un insieme di domande su alcuni comportamenti ammissibili e non, analizzati però dal punto di vista personale. Queste situazioni secondo te sono: v.a % Amm Ammissibile % v.a NON Ammissibile % NON Amm Minacciare un insegnante 42 9,2% 414 90,8% Minacciare un compagno 80 17,5% 376 82,5% Disturbare le lezioni 124 27,3% 331 72,7% Insultare un insegnante 65 14,3% 391 85,7% Manomettere il registro 85 18,8% 367 81,2% Rubare 71 15,6% 383 84,4% Copiare 316 69,8% 137 30,2% Falsificare la firma dei genitori 193 42,8% 258 57,2% Fumare occasionalmente marjuana 132 28,9% 324 71,1% Occupare la scuola 308 67,7% 147 32,3% Fare scherzi pesanti 109 24,0% 345 76,0% Aggredire fisicamente 47 10,4% 407 89,6% Aggredire verbalmente 182 39,9% 274 60,1% 93,6% Assumere droghe pesanti 29 6,4% 426 Ubriacarsi 202 44,3% 254 55,7% Ecstasy in discoteca 50 10,9% 407 89,1% Situazioni che mi potrebbero capitare v.a. % NON NON Ammissibile Amm% Ammissibile Amm Minacciare un insegnante 112 24,8% 340 75,2% Minacciare un compagno 163 36,0% 290 64,0% Disturbare le lezioni 210 46,4% 243 53,6% Insultare un insegnante 138 30,5% 315 69,5% Manomettere il registro 150 33,3% 301 66,7% Rubare 141 31,1% 312 68,9% Copiare 382 85,1% 67 14,9% Falsificare la firma dei genitori 283 63,5% 163 36,5% Fumare occasionalmente marjuana 145 32,1% 307 67,9% Occupare la scuola 338 74,6% 115 25,4% Fare scherzi pesanti 188 41,5% 265 58,5% Aggredire fisicamente 123 27,2% 330 72,8% Aggredire verbalmente 288 63,3% 167 36,7% Assumere droghe pesanti 61 13,5% 392 86,5% Ubriacarsi 248 55,0% 203 45,0% Ecstasy in discoteca 84 18,5% 369 81,5% Emerge molto chiaramente che sono ritenuti ammissibili e che potrebbero anche capitare “il copiare”, “l’occupare la scuola”, “l’aggressione verbale” e “l’ubriacarsi”. 14 Centro Studi Documentazione e Valutazione Gli studenti intervistati ritengono non ammissibili, invece, situazioni quali “il minacciare un insegnante”, “l’aggressione fisica”, “l’assunzione di droghe pesanti” e “il prendere ecstasy in discoteca”. Altri items come “disturbare le lezioni”, “fare scherzi pesanti” e “falsificare la firma dei genitori” risultano essere situazioni non ammissibili però che potrebbero capitare (oscillano tra il 40% e il 50%). L’assunzione di droghe pesanti è stata ritenuta fortemente non ammissibile, ma anche l’assunzione di ecstasy in discoteca non è stata accettata; ciò è buono tenuto conto che i giovani che frequentano le discoteche sono moltissimi e che moti, tra di essi, consumano ecstasy, la pasticca superstimolante che permette di reggere ore continue di ballo, abbattendo ogni fatica fisica e psicologica e ogni freno inibitore. Altro aspetto indagato è quello riguardante la soddisfazione. Per quanto riguarda la soddisfazione dei propri risultati scolastici, i giovani intervistati (la percentuale supera l’80%) si ritengono soddisfatti, anche se con delle piccole difficoltà. Soddisfazione risultati scolastici Maschi Femm Maschi Femmine 58 62 25,3% 28,4% 125 114 54,6% 52,3% 34 34 14,8% 15,6% 12 8 5,2% 3,7% 4 5 229 218 100,0% 100,0% Soddisfatto, bene tutte le materie Abbastanza, qualche piccola difficoltà Poco, grosse difficoltà Insoddisfatto missing Tot Inoltre, riguardo la scelta scolastica i giovani risultano essere (circa la preparazione degli insegnanti, i rapporti con gli insegnanti, i rapporti con i compagni e la qualità delle strutture) abbastanza soddisfatti. Soddisfazione scelta scolastica Abbastanza Preparazione degli insegnanti 88 299 50 11 Rapporti con gli insegnanti 58 242 122 25 175 203 54 16 Rapporti con i compagni Qualità delle strutture Poco Per nulla Molto 169 214 41 24 19,6% 66,7% 11,2% 2,5% In merito al coinvolgimento nel progetto da parte degli studenti, i due educatori hanno somministrato, nel mese di dicembre, un questionario di auto-valutazione del gruppo classe inerente il coinvolgimento e la partecipazione attiva sia rispetto la parte seminariale/informativa sia rispetto la parte delle attivazioni. Nelle 25 classi, i risultati sono mediamente compresi tra l'abbastanza e il molto, tranne alcune eccezioni. Per il dettaglio dei risultati, si vede la tabella allegata. 15 Centro Studi Documentazione e Valutazione Considerazioni conclusive Sulla base delle informazioni elaborate mediante la somministrazione di questionari ed autovalutazione, e dagli elementi raccolti durante lo svolgimento del progetto dagli educatori mediante l'osservazione clinica, si può sinteticamente evidenziare quanto segue: 1. la partecipazione delle venticinque classi del biennio è stata mediamente buona, fatta eccezione per alcuni studenti “normalmente distribuiti” per ciascuna classe che non si sono coinvolti attivamente, soprattutto a causa di problematiche personali e/o scolastiche (situazioni familiari complesse, disagi personali, abbandoni scolastici e/o “ripetenti”), e per una intera classe, come precedentemente evidenziato; 2. la soddisfazione e l'aiuto percepito dai singoli studenti sono stati mediamente discreti, sia per le nuove informazioni acquisite tramite gli incontri seminariali/informativi sia per gli spazi di conoscenza personale ed interazione tra i pari attraverso le attivazioni svolte; 3. in qualche classe si è altresì notato un discreto miglioramento nelle relazioni tra il gruppo classe ed alcuni componenti il corpo docente; 4. si è creata una buona interazione tra alcuni docenti e gli educatori del progetto: su segnalazione degli insegnanti sono stati svolti alcuni colloqui individuali con studenti particolarmente problematici. A seguito di quanto fin qui descritto, il progetto può essere riproposto introducendo le opportune integrazioni quali: 1. nuovi item riguardanti le tecnologie e il rapporto tra queste e gli adolescenti; 2. focus sul rapporto tra giovani ed alcol Pertanto è ipotizzabile una ripresentazione del progetto basato sulla struttura del progetto 2013 per le nuove classi prime ed una riformulazione dello stesso per le seconde classi del biennio. 16 Centro Studi Documentazione e Valutazione Riferimenti bibliografici 1. L. Bernardi, T. Tripodi, “Metodi di valutazione di programmi sociali”, Emanuela Zancan, Padova, 1981 2. I. Show, J. Lishman, La valutazione nel lavoro sociale, Edizioni Erickson, Trento, 2002 3. J. Fagioli, P. Ugolini, Tossicodipendenze e pratica sociologica, Franco Angeli Editori, Milano, 1996 4. R. Maurizio, “Adolescenti e aggregazione”, Emanuela Zancan, Padova, 1994 5. R. Gatti, “Cocaina: la Fict tra prassi e innovazione. Esperienze a confronto”, Roma, 2006 6. A. Costantini, “Tra regole e carezze”, Carocci, Roma, 2002 7. Osservatorio Europeo sulle droghe e sulla tossicodipendenza E.M.C.D.D.A., “Le linee per la valutazione delle azioni preventive nel campo della droga”, 1997 8. Numeri vari della rivista “Animazione sociale” del Gruppo Abele, Torino 17