Corso di aggiornamento Impostazione e controllo del progetto di edifici antisismici in cemento armato secondo le indicazioni delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 Aula Oliveri, Facoltà di Ingegneria di Catania 17-18 settembre 2009 Corso organizzato da: Genio Civile di Catania Prof. Ing. Aurelio Ghersi, Università di Catania Corso di aggiornamento Impostazione e controllo del progetto di edifici antisismici in cemento armato secondo le indicazioni delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 Aula Oliveri, Facoltà di Ingegneria di Catania 17-18 settembre 2009 Sponsor: Corso di aggiornamento Impostazione e controllo del progetto di edifici antisismici in cemento armato secondo le indicazioni delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 Aula Oliveri, Facoltà di Ingegneria di Catania 17-18 settembre 2009 5. Giudizio motivato di accettazione dei risultati: giudizio qualitativo “a priori” e valutazione approssimata delle caratteristiche di sollecitazione Aurelio Ghersi Giudizio qualitativo “a priori” del comportamento della struttura Giudizio qualitativo • Individuare gli elementi strutturali che contribuiscono maggiormente a resistere al sisma – In una struttura con telai e pareti in c.a.: il sisma è portato principalmente dalle pareti Elementi principali: pareti Elementi secondari: travi e pilastri • Controllare la disposizione in pianta delle pareti – Verificare che siano adeguate in entrambe le direzioni – Verificare che diano adeguata rigidezza torsionale – Verificare che siano distribuite in maniera bilanciata ... ma guardare anche la distribuzione dei pilastri Giudizio qualitativo • Individuare gli elementi strutturali che contribuiscono maggiormente a resistere al sisma – In una struttura con telai in c.a. (molte travi emergenti): il sisma è portato principalmente da alcuni pilastri La resistenza all’azione sismica è affidata ai pilastri allungati nella direzione del sisma ed accoppiati a travi emergenti trave emergente pilastro Elemento con buona rigidezza a tutti i piani Sisma Giudizio qualitativo • Individuare gli elementi strutturali che contribuiscono maggiormente a resistere al sisma – In una struttura con telai in c.a. (molte travi emergenti): il sisma è portato principalmente da alcuni pilastri Un pilastro rigido accoppiato ad una trave a spessore fornisce un contributo basso a tutti i piani, tranne che al primo trave a spessore pilastro Elemento con buona rigidezza a tutti i piani Elemento con discreta rigidezza solo al primo piano Sisma Giudizio qualitativo • Individuare gli elementi strutturali che contribuiscono maggiormente a resistere al sisma – In una struttura con telai in c.a. (molte travi emergenti): il sisma è portato principalmente da alcuni pilastri Elemento con buona rigidezza a tutti i piani Elemento con discreta rigidezza solo al primo piano Sisma I pilastri con inerzia minima danno contributo in prima approssimazione trascurabile Giudizio qualitativo • Individuare gli elementi strutturali che contribuiscono maggiormente a resistere al sisma – In una struttura con telai in c.a. (molte travi emergenti): il sisma è portato principalmente da alcuni pilastri Elemento con buona rigidezza a tutti i piani Elemento con discreta rigidezza solo al primo piano Sisma Elemento con rigidezza limitata a tutti i piani Elemento con rigidezza trascurabile a tutti i piani Giudizio qualitativo • Individuare gli elementi strutturali che contribuiscono maggiormente a resistere al sisma – In una struttura con telai in c.a. (molte travi emergenti): il sisma è portato principalmente da alcuni pilastri Elementi secondari: travi a spessore, pilastri di piatto • Controllare la disposizione in pianta dei pilastri “che contano” – Verificare che siano adeguati in entrambe le direzioni – Verificare che diano adeguata rigidezza torsionale – Verificare che siano distribuiti in maniera bilanciata Giudizio qualitativo • Individuare gli elementi strutturali che contribuiscono maggiormente a resistere al sisma – In una struttura con telai in c.a. (tutte travi a spessore): il sisma è portato da tutti gli elementi Travi e pilastri sono tutti elementi principali Attenzione al comportamento a mensola: – Pilastri rigidi con travi molto deformabili hanno una rigidezza molto bassa, quasi nulla agli ultimi piani – I pilastri di piatto contano molto di più di quello che si potrebbe immaginare Giudizio qualitativo • Individuare gli elementi strutturali che contribuiscono maggiormente a resistere al sisma – In una struttura con telai in c.a. (tutte travi a spessore): il sisma è portato da tutti gli elementi Attenzione alla deformabilità: – Il periodo proprio è molto alto (e questo riduce le azioni sismiche) ... ... ma gli spostamenti possono essere eccessivi (attenti allo stato limite di danno) Giudizio qualitativo “a priori” del comportamento della struttura: un esempio Edificio analizzato Tipologia: edificio adibito a civile abitazione, a 5 piani Classe dell’edificio: classe 1 (costruzione con normale affollamento, senza contenuti pericolosi e funzioni sociali essenziali) Ubicazione: zona sismica 2 (ag = 0.25 g) Categoria di suolo: categoria C (sabbie e ghiaie mediamente addensate) Edificio analizzato Struttura portante principale: con struttura intelaiata in cemento armato Solai: in latero-cemento, gettati in opera Scale: a soletta rampante (tipologia “alla Giliberti”) Fondazioni: reticolo di travi rovesce Materiali: calcestruzzo C25/30 (fck = 25 MPa, Rck = 25 MPa) acciaio B450C Edificio analizzato 320 320 320 1960 320 320 300 60 Sezione torrino scale terrazza praticabile Sismicità media = zona 2 3.20 3.20 5 impalcati 3.20 3.60 19.60 3.20 3.20 Edificio analizzato piano interrato Sezione Terreno costituito da sabbie e ghiaie mediamente addensate Piano tipo 40 360 10 430 360 510 A 140 10 230 120 200 1160 400 360 170 15 270 140 210 320 150 190 190 200 120 180 180 590 480 10 570 30 400 400 30 370 10 430 440 140 A 1130 270 880 140 Piano tipo 40 360 10 430 360 510 A 140 10 140 230 120 200 1160 400 360 170 15 120 180 180 200 400 450 270 140 210 320 150 190 190 590 400 400 440 40 480 10 570 30 400 30 370 10 430 440 140 140 A 140 1130 270 880 140 Piano tipo 4.30 Il piano terra è simile, ma senza balconi 3.60 2.70 1.45 3.30 1.7 3.60 4.00 8.90 1.2 4.00 2.70 16.00 2.30 5.70 22.80 4.80 Carpenteria del piano tipo 2 6 360 13 12 103 410 112 420 111 110 20 19 18 17 16 15 104 14 410 440 430 430 26 25 24 23 21 22 27 105 105 420 11 109 108 410 150 150 107 106 153 152 10 151 330 290 370 9 8 7 380 104 5 4 400 103 360 380 470 360 102 3 1 101 360 420 320 320 380 430 Piano tipo 4.30 L’edificio è composto da due blocchi rettangolari 3.60 2.70 1.45 3.30 1.7 3.60 4.00 8.90 1.2 4.00 2.70 16.00 2.30 5.70 22.80 4.80 Piano tipo 3.60 2.70 1.45 3.30 1.7 3.60 2.70 4.00 8.90 1.2 16.00 2.30 4.00 4.30 Non sono stati divisi con un giunto, perché la scala sarebbe eccentrica 5.70 22.80 4.80 Struttura della scala 3.60 (rampe separate che non creano collegamento tra gli impalcati) 2.70 1.45 3.30 1.7 3.60 4.00 4.00 8.90 1.2 16.00 2.30 2.70 4.30 La scala è una soletta rampante “alla Giliberti” 5.70 22.80 4.80 Carpenteria: come vengono portati i carichi verticali Esistono chiari allineamenti per le travi che portano il solaio Carpenteria: come vengono portati i carichi verticali L’orditura del solaio è abbastanza scontata Carpenteria: come vengono portati i carichi verticali Alcune travi servono per portare gli sbalzi laterali Carpenteria: ... pensando alle azioni sismiche L’orientamento dei pilastri è stato scelto in modo da ottenere una configurazione bilanciata Carpenteria: ... pensando alle azioni sismiche Alcune travi emergenti servono per dare rigidezza ai pilastri Carpenteria: ... pensando alle azioni sismiche Giudizio qualitativo sulla distribuzione dei pilastri 3 0 3 Rigidezza analoga nelle due direzioni CM 2 5 Tot 13 Il lato destro è meno rigido? 3 3 3 2 0 0 3 Tot 14 Carpenteria: ... pensando alle azioni sismiche Le travi a spessore non portanti sono elementi secondari di collegamento Valutazione qualitativa della gerarchia delle resistenze • Confrontare le dimensioni dei pilastri con quelle delle travi emergenti – Preoccuparsi solo dei pilastri che contano (quindi dei pilastri di coltello, non di quelli di piatto) • È opportuno che le dimensioni dei pilastri non siano minori di quelli delle travi – Dimensioni leggermente minori possono essere accettate (ma con un buon controllo dell’armatura) – Singoli pilastri nettamente più piccoli possono essere accettati (purché siano pochi e ben armati) • È opportuno che le armature dei pilastri non siano minori di quelli delle travi Valutazione qualitativa della gerarchia delle resistenze Esempio • Pilastri 30x70 • Travi emergenti 30x60 Le sezioni dei pilastri sono adeguate Esempio • Armature nella trave 27-20-13, 1° e 2° impalcato: 4Ø20+1Ø14 sup, 3Ø20+2Ø14 inf • Armature nel pilastro 20, in ciascun lato corto: 5Ø20 al 1° ordine – 4 Ø20 al 2° ordine Le armature dei pilastri sono adeguate Un ulteriore controllo • Verificare la tensione media dei pilastri per soli carichi verticali (in condizione sismica e non) tensione media = N / Ac (solo calcestruzzo) In assenza di sisma: – Non superare il valore fcd In presenza di sisma: – Attenzione ai valori alti (superiori a 0.4 fcd) – Attenzione anche ai valori troppo bassi Esempio Pilastro interno, porta 8 m di trave 21 m2 di solaio Con sisma Carico al piano: 150 kN Sforzo normale al piede, incluso peso proprio: 830 kN Senza sisma 1140 kN Esempio Pilastro laterale con sbalzo pilastro d’angolo con sbalzi Più o meno lo stesso Sforzo normale al piede, incluso peso proprio: 830 kN Senza sisma 1140 kN Esempio Pilastro interno in corrispondenza della scala Di più, a causa del torrino Sforzo normale al piede, incluso peso proprio: 1050 kN Senza sisma 1570 kN Esempio Pilastro laterale privo di sbalzo o d’angolo con uno sbalzo Carico al piano minore Sforzo normale al piede, incluso peso proprio: 600 kN Senza sisma 840 kN Esempio Pilastro d’angolo privo di sbalzo Carico al piano ancora minore Sforzo normale al piede, incluso peso proprio: 380 kN Senza sisma 530 kN Giudizio sulla tensione media Tipo di pilastro NEd (con sisma) Pilastri 1140 - 1570 più caricati (20) kN Tensione media NEd (senza sisma) Tensione media 0.38-0.53 fcd 830 - 1050 kN 0.28-0.35 fcd Pilastri perimetrali senza sbalzo (5) 840 kN 0.28 fcd 600 kN 0.20 fcd Pilastri d’angolo senza sbalzo (2) 530 kN 0.18 fcd 380 kN 0.13 fcd I valori della tensione sono sufficientemente bassi (in alcuni casi anche troppo) Valutazione approssimata delle caratteristiche di sollecitazione Masse In un edificio in cemento armato il peso delle masse di piano corrisponde in genere ad una incidenza media di 8÷11 kN/m2 Una valutazione di prima approssimazione del peso delle masse a ciascun piano può essere ottenuta moltiplicando la superficie totale dell’impalcato per 10 kN/m2 (9 kN/m2 in copertura, per la minore incidenza delle tamponature) Esempio - masse La superficie degli impalcati nell’edificio in esame è Torrino scala: S = 48.0 m2 V impalcato: S = 331.9 m2 Piano tipo: S = 323.5 m2 Per il piano terra: S = 263.2 m2 Nota: il torrino scala può essere accorpato al 5° impalcato, ottenendo Torrino + V impalcato: S = 379.9 m2 Esempio - masse Impalcato Superficie m2 Incidenza kN/m2 Peso kN Torrino + V 379.9 9.0 3419 IV, III, II 323.5 10.0 3235 I 263.2 10.0 2632 Peso totale = 15756 kN Spettro di progetto È ottenuto dividendo lo spettro di risposa elastica per il fattore di struttura q q = q0 KR Nell’esempio: q0 = 4.5 αu/α1 struttura intelaiata in c.a. - CD”A” q0 = 3.0 αu/α1 struttura intelaiata in c.a. - CD”B” αu/α1 = 1.3 telaio con più piani e più campate KR = 1 la struttura è regolare in altezza Spettro di progetto ag g Si è scelto di realizzare la struttura ad alta duttilità CD”A” ⇒ q = 4.5 x 1.3 x 1.0 = 5.85 q=3.9 q=5.85 Ordinata spettrale Dipende dal periodo Si può assumere T1 = C1 H3 4 con C1 = 0.075 per strutture intelaiate in c.a. H = altezza dell’edificio dal piano di fondazione (m) Nell’esempio: H = 16.40 m (escluso torrino) T1 = 0.075 × 16.403 4 = 0.611 s Esempio – ordinata spettrale L’accelerazione corrispondente a T=0.611 s è 0.119 g 1.0 ag g spettro di risposta elastico 0.8 0.6 spettro di progetto 0.4 0.2 0.119 q = 5.85 0.0 0.0 0.5 0.611 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 Forze per analisi statica Taglio alla base Vb = 0.85 n ∑ m S (T ) = i=1 i d 1 = 0.85 × 15756 × 0.119 = 1593.7 kN Forza al piano Fk = mk zk n ∑m z i=1 i i Vb Forze per analisi statica Piano Peso W (kN) Quota z (m) Wz (kNm) Forza F (kN) Taglio V (kN) 5+torrino 3419 16.40 56072 549.6 549.6 4 3235 13.20 42702 418.6 968.2 3 3235 10.00 32350 317.1 1285.3 2 3235 6.80 21998 215.6 1500.9 1 2632 3.60 9475 92.9 1593.8 somma 15756 162597 Come prevedere le caratteristiche della sollecitazione? Edificio con travi emergenti 1. Ripartire il taglio di piano tra i pilastri “che contano” (pilastri allungati nella direzione del sisma e collegati con una trave emergente) 2. Incrementare i momenti per tenere conto dell’eccentricità accidentale Se la struttura è sufficientemente rigida torsionalmente, incrementare del 20% Come prevedere le caratteristiche della sollecitazione? Edificio con travi emergenti 3. Valutare il momento nei pilastri ai piani superiori M = 0.5 V h al primo ordine Mtesta = 0.4 V h h/2 0.6÷0.7 h M = 0.5 V h Mpiede = 0.7 V h Come prevedere le caratteristiche della sollecitazione? 4. Valutare i momenti nelle travi Mp,1 Mtrave Mtrave Per l’equilibrio: Mp,2 Mtrave = Mp,1 + Mp,2 2 Come prevedere le caratteristiche della sollecitazione? 5. Incrementare i momenti nei pilastri (tranne che alla base); in linea di massima moltiplicare per 1.5 a tutti i piani nel caso di CD”A”; a volte occorre un valore maggiore ai piani superiori Attenzione ai casi di trave più rigida dei pilastri Caratteristiche della sollecitazione 1 - ripartizione Piano Taglio globale (kN) 5 549.6 4 968.2 3 1285.3 2 1500.9 1 1593.8 I pilastri (tutti uguali) sono: 13 allungati in direzione x 14 allungati in direzione y Ripartisco il taglio globale tra 13 pilastri (direzione x) Caratteristiche della sollecitazione 1 - ripartizione Piano Taglio globale (kN) Taglio pilastro (kN) 5 549.6 42.3 4 968.2 74.5 3 1285.3 98.9 2 1500.9 115.5 1 1593.8 122.6 Volendo, potrei ridurre il taglio di un 20%, per tener conto del contributo dei pilastri “deboli” Caratteristiche della sollecitazione 2 – incremento per eccentricità Piano Taglio globale (kN) Taglio pilastro (kN) 5 549.6 42.3 4 968.2 74.5 3 1285.3 98.9 2 1500.9 115.5 1 1593.8 122.6 Caratteristiche della sollecitazione 2 – incremento per eccentricità Piano Taglio globale (kN) Taglio pilastro (kN) 5 549.6 50.7 4 968.2 89.4 3 1285.3 118.6 2 1500.9 138.5 1 1593.8 147.1 +20% Caratteristiche della sollecitazione 3 – momento nei pilastri Piano Taglio globale (kN) Taglio pilastro (kN) Momento pilastro (kNm) 5 549.6 50.7 81.1 4 968.2 89.4 143.0 3 1285.3 118.6 189.8 2 1500.9 138.5 221.6 1 testa 1593.8 147.1 211.8 piede 370.7 M = V h /2 M = V 0.4 h M = V 0.7 h Caratteristiche della sollecitazione 4 – momento nelle travi Piano Taglio globale (kN) Taglio pilastro (kN) Momento pilastro (kNm) Momento trave (kNm) 5 549.6 50.7 81.1 40.6 4 968.2 89.4 143.0 112.1 3 1285.3 118.6 189.8 166.4 2 1500.9 138.5 221.6 205.7 1 testa 1593.8 147.1 211.8 216.7 piede 370.7 Mt = Mp5/2 Mt = (Mp5+Mp4)/2 Caratteristiche della sollecitazione 5 – gerarchia delle resistenze Piano Taglio globale (kN) Taglio pilastro (kN) Momento pilastro (kNm) Momento trave (kNm) 5 549.6 50.7 81.1 40.6 4 968.2 89.4 143.0 112.1 3 1285.3 118.6 189.8 166.4 2 1500.9 138.5 221.6 205.7 1 testa 1593.8 147.1 211.8 216.7 piede Questi valori vanno incrementati per garantire un meccanismo di collasso globale 370.7 Le NTC 08 (punto 7.2.1) impongono gerarchia delle resistenze anche per CD”B”, con sovraresistenza 1.1 (mentre è 1.3 per CD”A”) Caratteristiche della sollecitazione 5 – gerarchia delle resistenze Piano Taglio globale (kN) Taglio pilastro (kN) Momento pilastro (kNm) Momento trave (kNm) 5 549.6 50.7 121.6 40.6 4 968.2 89.4 214.5 112.1 3 1285.3 118.6 284.7 166.4 2 1500.9 138.5 332.4 205.7 1 testa 1593.8 147.1 317.7 216.7 piede Moltiplicati per 1.5 370.7 Questi valori devono essere confrontati con quelli forniti dal calcolo È possibile giudicare già questi valori Verifica travi emergenti Le sollecitazioni da sisma sono elevate ai piani inferiori e centrali Le sollecitazioni da sisma si riducono di molto ai piani superiori Le sollecitazioni da carichi verticali sono uguali a tutti i piani, ma piccole rispetto a quelle da sisma Esempio Le travi di spina portano circa 5 m di solaio qd ≅ 55 kN/m in assenza di sisma qd ≅ 33 kN/m in presenza di sisma Esempio Le travi di spina portano circa 5 m di solaio qd ≅ 55 kN/m in assenza di sisma qd ≅ 33 kN/m in presenza di sisma Le travi perimetrali portano un carico analogo Esempio – verifica travi emergenti Momento per carichi verticali (con sisma) q L2 33 × 4.302 M= = ≅ 60 kNm 10 10 Momento per azione sismica M = 217 kNm Momento massimo, totale M = 60 + 217 = 277 kNm Esempio – verifica travi emergenti Dati: Sezione rettangolare b = 30 cm h = da determinare c = 4 cm MEd = 277 kNm Calcestruzzo fck = 25 MPa Calcolo dell’altezza utile: M d=r = 0.018 b 277 = 0.55 m 0.30 sezione: 30x60 all’ultimo impalcato30x50 Verifica pilastri (Nota: i pilastri sono tutti uguali) Piano Taglio globale (kN) Taglio pilastro (kN) Momento pilastro (kNm) Momento trave (kNm) 5 549.6 50.7 121.6 40.6 4 968.2 89.4 214.5 112.1 3 1285.3 118.6 284.7 166.4 2 1500.9 138.5 332.4 205.7 1 testa 1593.8 147.1 317.7 216.7 piede 370.7 Sezione più sollecitata Verifica pilastri (Nota: i pilastri sono tutti uguali) Utilizzando il dominio M-N M = 371 kNm M 15 cm2 400 200 N = 380 kN Sezione 30 x 70 600 kNm N = 900 kN 0 0 -1000 0 1000 2000 3000 4000 kN N -200 -400 -600 occorrono 4 ∅20 per lato La sezione 30 x 70 va bene