Stress
Stress
• L'espressione di stress viene
collegata a Selye che lo definì
come sindrome g
generale di
adattamento.
2
Stress
•
1.
Nella sindrome generale di adattamento l'autore distingueva 3 fasi.
Fase di allarme: l'organismo
g
si prepara
p p
fisiologicamente
g
all'azione p
producendo una
notevole quantità di ACTH, ormone che stimola la surrenale a produrre due gruppi di
ormoni:i corticali (cortisonici) e i midollari (adrenalinici);
2.
fase di resistenza: l'organismo grazie ad una maggiore produzione di adrenalina si
adatta a sopportare l'azione dello stimolo che altera il suo equilibrio. Vi sono due
possibilità :
a)
la cessazione dello stimolo disturbante e in questo caso l'organismo recupererà
rapidamente il proprio equilibrio precedentemente turbato entrando quindi nella
fase di recupero;
b)
in caso di persistenza della stimolazione disturbante l'organismo entrerà in una fase
di esaurimento;
3.
fase di esaurimento, in cui le scorte si esauriscono e l'organismo si trova in balia di
qualsiasi agente
q
g
nocivo .
3
Stress
• Lo stress è una sindrome di adattamento a degli stressor (sollecitazioni). E’ uno stato di gg
g
p
maggiore attivazione dell’organismo rispetto alla norma, come risposta di adattamento a situazioni e contesti percepiti come
situazioni e contesti percepiti come problematici o pericolosi. • A livello fisico è sostenuto principalmente dagli ormoni adrenalina e cortisolo, prodotti dalle ghiandole surrenali. 4
Stress
• Lo stress può essere acuto o cronico e il
suo perdurare nel tempo può portare a
sintomi
i t i psicofisici
i fi i i e predisporre
di
all’insorgenza
all
insorgenza di alcune malattie,
malattie tra cui
in p
particolare quelle
q
gastroenteriche
g
e
cardiovascolari.
5
Stress
• Lo stress mette in moto una risposta complessa
che chiama in causa oltre 1400 diverse reazioni
fisiochimiche nel cervello e nel resto del corpo.
• Tutti questi cambiamenti sono orchestrati
s p ttutt p
soprattutto
per il tramite
t mit di due
du sistemi
sist mi
principali governati dal cervello: il sistema
nervoso autonomo e il sistema neuroendocrino.
6
Stress
7
Il sistema nervoso autonomo.
•
Il sistema nervoso autonomo è costituito da fibre sensitive e motorie
che innervano gli organi interni
interni, per regolare il funzionamento
dell'organismo
•
Le fibre efferenti del sistema nervoso autonomo fanno parte di due
sistemi anatomicamente e funzionalmente distinti: simpatico e
parasimpatico
•
Molti organi interni sono raggiunti sia da fibre simpatiche che da fibre
parasimpatiche che esercitano azioni diverse o talora opposte
•
In genere, il simpatico stimola l'utilizzo delle risorse energetiche per
uno scopo immediato,
immediato mentre il parasimpatico ne favorisce la
conservazione
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Ipotalamo e ormoni
Ipotalamo
Sistema Nervoso Simpatico
p
Ipofisi
Ghiandole surrenali
ACTH
Adrenalina
Cortisolo
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Ipotalamo e ormoni
• Lo scopo complessivo è produrre cortisolo. • Questa sostanza prepara l
Questa sostanza prepara l’organismo
organismo a a
un’azione impegnativa alterando il metabolismo delle risorse disponibili
metabolismo delle risorse disponibili. • Lo stress comincia a fare pagare i suoi prezzi quando il livello di cortisolo ha degli sbalzi continui e finisce per rimanere alto in
continui e finisce per rimanere alto in permanenza.
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Il sistema nervoso autonomo.
•
Il sistema nervoso autonomo opera in gran parte al di fuori del controllo
cosciente, questo significa che una volta messo in moto da processi
consci o inconsci funziona con regole proprie.
•
Processi sia consci che inconsci hanno un effetto sulla risposta
autonoma attraverso l’ipotalamo, una piccola e potente struttura
cerebrale posta alla base del cervello, che riceve messaggi da numerose
strutture cerebrali “superiori”.
•
L’ipotalamo ha connessioni neurali dirette con i sistemi simpatico e
parasimapatico, che si possono considerare una rete di fibre che
innerva la maggior parte degli organi, permettendone la risposta.
•
Questi due aspetti del sistema nervoso autonomo collaborano a
mantenere gli organi del nostro corpo sotto un duplice controllo, pronti
all’emergenza (il simpatico) o al riposo (il parasimpatico).
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Stress, pensiero e memoria.
• Lo psicologo Allan Baddeley osserva che lo stress
prodotto da situazioni pericolose influenza il sistema
dell’attenzione
dell
attenzione, limitandone gravemente l’ampiezza
l ampiezza.
• Lo stato di attivazione che accompagna lo stress
focalizza l’attenzione strettamente su quell’unico
aspetto che appare più importante.
importante
• In condizioni di stress le attività che si considerano
più importanti ricevono la massima attenzione.
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Stress, pensiero e memoria
• Di fronte ad un’esperienza nuova riuscire a pensare in maniera lucida è difficile; la
pensare in maniera lucida è difficile; la capacità di controllare i propri impulsi deve essere inculcata nell’addestramento
essere inculcata nell
addestramento mediante mediante
la situazione di ogni immaginabile problema che può presentarsi e attraverso l’esercizio
che può presentarsi e attraverso l
esercizio a a
richiamare prontamente alla memoria tutta ll’informazione
informazione utile e pertinente in situazioni utile e pertinente in situazioni
stressanti. • Stress più buon addestramento uguale Stress più b on addestramento g ale
massima efficienza.
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Variazione individuale nella risposta
agli agenti stressanti.
stressanti
• L’entità dello stress dipende da come ciascuno interpreta ogni singola p
p
g
g
esperienza negativa. • Bisogna distinguere tra stress costruttivo e stress distruttivo.
•
Lo stress costruttivo è quello che insorge quando una particolare situazione è vista come sfida , una prova da superare, con prospettive di reale profitto sia sul piano materiale emotivo spirituale
di reale profitto, sia sul piano materiale, emotivo, spirituale. • Nello stress distruttivo si percepisce soprattutto la possibilità di una perdita. • Il tipo di risposta dipende dal contesto.
p
p
p
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Variazione individuale nella
risposta agli agenti stressanti.
•
Questi due tipi di stress sono associati a risposte nettamente
diverse e distinguibili a livello cerebrale.
•
Quando l’individuo è minacciato da una perdita,compare la
risposta di stress al completo, con livelli alti sia di
neurotrasmettitori che di cortisolo.
•
Quando la situazione è p
percepita
p
come una prova
p
difficile ma
stimolante, il livello dei neurotrasmettitori cresce ma non quello
questo modo il soggetto
gg
non è esposto
p
al rischio
di cortisolo. In q
degli effetti somatici che possono essere causati da un eccesso
di cortisolo.
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Modificazione degli
g atteggiamenti
gg
e controllo dello stress.
• La valutazione iniziale che la mente dà di un evento
g
può
p gestire
g
stressante è cruciale ai fini di come l’organismo
lo stress.
• Scopo
S
d ll’
dell’approccio
i cognitivista
iti i t all problema
bl
è iindividuare
di id
quegli schemi di pensiero che scatenano o esasperano lo
stress: una volta individuati si cerca di sostituire i vecchi
pensiero distruttivi,, con altri nuovi e costruttivi.
schemi di p
• Si tratta di addestrare la mente a non inviare il segnale
scatenante
t
t all sistema
i t
nervoso autonomo.
t
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