TOSSICOLOGIA
DEFINIZIONE: La Tossicologia è una scienza che studia i meccanismi con i quali sostanze chimiche o
agenti fisici producono effetti dannosi nei sistemi biologici. Ne valuta il grado di tossicità per poter definire il
margine di sicurezza e l’entità del rischio derivante dall’esposizione. Inoltre può fornire indicazioni per ottenere
prodotti chimici alternativi più sicuri per l’uomo e per l’ambiente, determinando le relazioni tra strutture chimiche
e tossicità”.
LE SINDROMI CLINICHE DA AVVELENAMENTO DA FUNGHI SI DIVIDONO IN:
Sindromi a breve latenza:
Sindrome Gastrointestinale
Sindrome Muscarinica
Sindrome Panterinica
Sindrome Psilocibinica
Sindrome Coprinica
Sindrome Paxillica
Sindrome Emolitica
E sindromi a lunga latenza:
Sindrome Falloidea
Sindrome Orellanica
Sindrome Giromitrica
Sindrome Rabdomiolitica
Sindrome eritro-acromelagica
Sindrome di Szechwan
Sindrome Norleucinica
Sindrome encefalitica
Sindrome da acido poliporico
Sindromi a breve latenza
SINDROME GASTROINTESTINALE. Comune a
molte specie di funghi (Russule, Lactarius, Ramaria,
Tricholoma, Boletus satanas) i sintomi sono nausea,
diarrea, crampi addominali. L’entità' più meno grave
dei sintomi è determinata dalla specie fungina dalla
quantità ingerita. La sindrome si risolve senza danni
di natura permanente, ma il ricovero ospedaliero e
‘spesso consigliato perché non sono da sottovalutare i
problemi legati alla disidratazione possibile
momentanea insufficienza renale.
SINDROME MUSCARINICA. Le specie implicate sono le
Clitocybe bianche, Mycena rosea, Mycena pura e numerose
Inocybe. La tossina in questione (la muscarina) e
‘idrosolubile ma non termolabile per cui la bollitura
diminuisce la quantità di tossina presente nel fungo ma non
la elimina. I sintomi si manifestano subito dopo il pasto,
entro tre ore dal consumo, vomito e diarrea intensa
sudorazione, ipotensione, bradicardia, e disturbi alla vista.
In individui sani anche questa patologia si risolve in
maniera benigna. Peraltro non è da sottovalutare ancora la
disidratazione che in questo caso, associata alla bassa
pressione sanguigna può indurre collasso circolatorio. In
soggetti affetti da malattie all'apparato circolatorio o
respiratorio si possono avere complicazioni gravi. Esiste un
trattamento specifico a questa sindrome: la atropina
(fastidioso medicinale usato nelle visite oculistiche) che e
‘l’antidoto ai sintomi citati.
SINDROME PANTERINICA. Le specie che causano
questa sindrome sono Amanita muscaria, Amanita
panterina e loro varianti. Le tossine che causano questa
sindrome sono l'Acido ibotenico e l'acido
muscimolo.Ancora tossine solubili ma termostabili, quindi
persistono dopo cottura. I primi sintomi compaiono circa
mezz'ora dopo il consumo, al massimo entro due/tre ore.
Possono esserci dolori addominali (non obbligatoriamente)
ma la sindrome in questione e ‘di tipo neurologico, per cui i
veri e propri sintomi sono vertigini, agitazione ed
incoordinazione psicomotoria, allucinazioni, logorrea ed un
generale stato confusionale. In casi gravi può
sopraggiungere il coma.E'vivamente consigliato il ricovero
ospedaliero atto ad eliminare eventuali tossine non ancora
assimilate dall'organismo.
SINDROME PSILOCIBINICA. Le specie che causano
questa sindrome sono Psilocybe (es.cyanescens),
Gymnopilus spectabilis, Mycena (pura, rosea e
pellianthina), Inocybe aeruginascens, Conocybe (cyanopus,
subovalis e pubescens), Paneolus(es.subbalteatus), La
tossina in questione è la psilocibina ancora idrosolubile e
termostabile. In questo caso abbiamo una patologia di tipo
allucinatorio. I primi effetti si hanno dopo circa 30 minuti
"dall'assunzione “per una durata di circa quattro/cinque ore.
Associati a possibili lievi disturbi gastrointestinali, gli
effetti allucinogeni portano ad euforia, allucinazioni, stato
onirico, spersonalizzazione e perdita della nozione del
tempo. In svariate culture in passato e nel presente,
vengono consumate di proposito le specie sopracitate
proprio per gli effetti allucinogeni.
SINDROME COPRINICA. Le specie che causano questa
sindrome appartengono al genere Coprinus
(C.athramentarius e il consumato C. comatus). In questo
caso il principio attivo (la coprina) non è una vera e propria
tossina, perché' può causare spiacevoli complicazioni solo
se associata ad uso di alcolici, anche se questi vengono
assunti dopo diversi giorni. I sintomi sono legati a problemi
di tipo cardiovascolare dovuti a rapida vasodilatazione.
Vampate di calore, arrossamento, cefalea e febbre sono gli
effetti comuni, come un forte stato di ebbrezza che in
soggetti sani non implica danni di tipo permanente (solo
quelli di un "post sbornia”) ma in soggetti con patologie al
sistema cardiovascolare il pericolo di danni seri aumenta
notevolmente.
SINDROME PAXILLICA. Le specie causanti questa sindrome sono Paxillus
involutus e Paxillus filamentosus. Non si tratta di una comune intossicazione ma di
una sindrome immunoemolitica, con possibile shock anafilattico dovuto a
sensibilizzazione da precedente consumo. L'identificazione dell'antigene non è ben
definita, è' certo che la risposta immunitaria è soggettiva, in alcuni casi assente. Il
primo consumo e’” innocuo “ma sensibilizza il soggetto (il suo sistema immunitario
genera specifici anticorpi). Il successivo consumo (se i pasti sono ravvicinati il
rischio è maggiore) può scatenare la reazione immunitaria più meno grave a seconda
della predisposizione individuale. Dopo due o tre ore dal consumo appaiono i primi
effetti che possono sopraggiungere gradatamente o con drammatica rapidità’.
Gastroenterite acuta e l'emolisi genera ittero e insufficienza renale. Lo shock
anafilattico può condurre a coma e possibile decesso. Immediato ricovero,
trattamento per eliminare dal corpo le sostanze non ancora assimilate, e trattamento
con terapie cortisoniche anti shock. Se effettuate con tempestività’, le cure
dovrebbero portare a normalizzazione del paziente. In alcuni casi come già detto può
condurre a decesso.
SINDROME EMOLITICA. Causata da funghi commestibili dopo
cottura se non cotti o cotti solo parzialmente. Specie molto comuni
come Armillaria mellea(chiodino), macro lepiota procera (mazza
di tamburo), Amanita rubescens, i generi Morchella, alcune
commestibili del genere Russula e Tricholoma, e molte altre. Le
tossine in questione sono le emolisine che essendo termolabili,
diventano inoffensive dopo cottura. Bastano circa 20/30 minuti a
60 °C per neutralizzarle. Gli effetti sono di tipo gastrointestinale
sopraggiungono poco dopo il pasto e possono perdurare per
diverse ore. I mali gastrointestinali sono generati dall’emolisi
(distruzione dei globuli rossi) che anche se di norma si risolve
benignamente, non è da sottovalutare, per cui potrebbe essere
necessario il ricovero per procedere all'eliminazione delle tossine
non ancora assimilate.
SINDROME FALLOIDEA. Causata da diverse Amanita (phalloides, verna, virosa), Lepiota
(josessandrii, helveola, clypeolaria, etc.), Galerina (marginata, autunnalis, unicolor, etc.), Conocybe
filaris, Le tossine incriminate sono: amatossine; fallotossine; fallina; virotossine; antanamide. Gli
effetti sono causati essenzialmente dalle amatossine(termostabili). I sintomi si manifestano non
prima di 8 ore, ma possono insorgere anche dopo 36 ore. Di tipo gastrointestinale, dolori
addominali, con vomito e diarrea di forti intensità che portano a grave disidratazione e possibile
collasso circolatorio se non si interviene tempestivamente. Questa fase è potenzialmente molto
pericolosa, se non si interviene con cure mirate a contrastare la disidratazione, il danno ai reni
diventa grave, e il collasso circolatorio può condurre al decesso. In secondo luogo le tossine giunte
al fegato creano il danno più grave, dove avviene necrosi cellulare diffusa con conseguente
insufficienza epatica acuta. A questo punto il quadro clinico alquanto compromesso può aver esito
mortale per coma epatico ed emorragie interne causate da coagulo patia. Spesso anche dopo esito
positivo, il paziente potrebbe essere costretto a dialisi permanente o a trapianto di fegato. La
percentuale di mortalità per questa sindrome si e ‘abbassata, ma resta la più pericolosa ed elevata tra
gli avvelenamenti da funghi. Anche se le specie incriminate sono poche, alcune sono altamente
diffuse e reperibili con molta facilità (es. parchi giardini ...).
SINDROME ORELLANICA. Causata da alcune specie appartenenti al
genere cortinarius (orellanus, sanguineus, semisanguineusspeciosissimus, e
altri) Le tossine implicate sono l'orellanina e la cortinarina, Termostabili
sino a 270°. I primi sintomi (gastrointestinali) sono di lieve intensità’, si
manifestano dopo 12 ore ma fino a 4 giorni dopo l'ingestione sotto forma
di crampi addominali, nausea, vomito, diarrea. Perdurano per qualche
giorno poi si affievoliscono, e a questo punto si ha una fase silente
(apparentemente l'individuo sta bene) che può essere anche lunga, sino a
20 giorni. Nella fase critica i danni sono a carico dei reni con necrosi
estesa. I sintomi si manifestano direttamente al sistema urinario sotto
forma di insufficienza reale e dolore lombare; con problemi legati al
sistema nervoso come cefalea, convulsioni o sonnolenza, e con dolori di
tipo muscolare(mialgia). La patologia può concludersi col decesso del
paziente, ma purtroppo anche nei casi benigni il danno renale è diventato
cronico, per cui il paziente necessiterà di dialisi a vita o trapianto renale.
SINDROME GIROMITRICA. Le specie che causano questa sindrome
appartengono alla classe degli ascomiceti e sono Gyromitra esculenta,
Gyromitra infula, Cudonia circinans, Helvella crispa e altre congeneri. Il
principio attivo è la Gyromitrina, idrosolubile e relativamente termolabile.
La cottura anche prolungata non elimina la tossina; cosa che invece
sembra accada tramite essicamento. I primi sintomi sempre di tipo
gastrointestinale si manifestano dopo 6, al massimo 24 ore e sono
susseguiti poi da sintomi di tipo neurologico come agitazione
psicomotoria, convulsioni, debolezza, il tutto con possibile comparsa di
febbre. Il quadro clinico può arrestarsi a questo stadio e in 2-6 giorni si
raggiunge la normalizzazione del paziente. In altri casi invece si ha la fase
critica con interessamento di fegato, sistema circolatorio, e sistema
nervoso centrale. L'insufficienza epatica può condurre a sua volta ad
insufficienza renale. I danni al sistema nervoso si manifestano sotto forma
di agitazione, vertigini, problemi alla vista, delirio, convulsioni e possibile
coma. Raramente l'esito è nefasto, ameno che' non vi sia stata l'ingestione
del fungo da crudo. Sembra che la genetica giochi un ruolo importante per
questa patologia, rendendo alcuni soggetti più esposti rispetto ad altri.
SINDROME NORLEUCINICA(PROXIMA). Le
specie che causano questa sindrome sono Amanita
proxima Amanita ovoidea e Amanita aminoaliphatica.
Il principio attivo in questione e ‘la norleucina
allenica(termostabile) Dopo 6-12 ore appaiono i primi
sintomi di tipo gastrointestinale, nausea diarrea,
vomito e dolori addominali. La fase successiva arriva
subito o entro 4 giorni, anche in questo caso a carico
dei reni (oliguria e poi anuria), con lieve
interessamento del fegato che si normalizza in breve
tempo. In circa 10 giorni la patologia si risolve
benignamente, salvo complicazioni di tipo
individuale.
SINDROME DI SZECHWAN. La specie responsabile
e'Auricularia auricula-judae. Le sostanze responsabili
di questa sindrome, non sono ancora state identificate.
L’orecchio di giuda e ‘un fungo tipico della cucina
cinese, ed il cresciuto utilizzo di quest'ultima ha
favorito l'aumento di casi di questa sindrome. I fattori
chiave possono essere: un eccessivo consumo dal
fungo, il consumo associato al uso di zenzero e altri
aromi, il consumo associato all'uso di farmaci
antiaggreganti piastrinici. I sintomi sono identificabili
in porpore emorragiche cutanee, ed emorragie interne
ed esterne. Sindrome di lieve pericolosità.
SINDROME RABDIOLIMICA. La specie incriminata è
Tricholoma equestre e sua varietà auratum. Sindrome di recente
identificazione, il fungo in questione figurava addirittura tra i
commerciabili, ora naturalmente ne è vietata vendita e raccolta. La
tossina che causa la sindrome non è ben definita ma pare si tratti
della citoclastica B, con potere rabdomiolitico. E' caratteristica
l'assenza totale di sintomi gastroenterici. I sintomi sono legati alla
distruzione di fibre muscolari, con affaticamento, crampi e mialgie
mirate soprattutto alla parte bassa del corpo; compare eritema al
viso, sudorazione ed polipnea; interessamento renale con oliguria
e anuria temporanee. Il trauma muscolare si estende ai muscoli
involontari del diaframma e del miocardio, portando ad una grave
insufficienza cardiaca con possibile arresto cardiaco. Patologia
resistente a cure, il danno generato può essere irreparabile e
condurre al decesso.
SINDROME ERITRO-ACROMELAGICA. Causata da Clitocybe
acromelalga(all'estero)da cui il nome, e Clitocybe amoenolens. Il
principio attivo non e' ancora stato identificato, sono fortemente
sospetti alcuni acidi acromelici, ma c’è discordanza tra le sostanze
rinvenute nelle 2 specie sopra citate che generano i medesimi
effetti. Completa assenza di interessamento gastrointestinale,
epatico e renale. I sintomi che si manifestano dopo24-72 ore, sono
identificati come forti dolori (come una scossa elettrica, puntura di
spillo) alle estremità corporali, soprattutto dita dei piedi, delle
mani, a volte nei talloni, naso e orecchie, e presenza di edema
grave nelle zone colpite. Tali disturbi avvengono in crisi a
distanza di circa mezz'ora solitamente nelle ore notturne ma a
volte anche durante il giorno. I doloro sono resistenti alle classiche
cure analgesiche, l'unico sollievo si ha con applicazione di
ghiaccio e/o acqua fredda. La patologia si risolve benignamente
ma gradualmente e può perdurare per diversi mesi, sino ad un
anno.
SINDROME ENCEFALITICA. Causata da
Pleurocybella porrigens (specie presente in
Giappone). I sintomi sono tremori, atassia, dolore
alle estremità, che dopo 4/5 giorni si evolvono in
disturbi della coscienza ed epilessia. Si sono avuti
diversi casi di decesso, in pazienti già affetti da
patologie al sistema endocrino. Nei casi di
guarigione, ci sono stati danni permanenti al
sistema nervoso.
SINDROME DA ACIDO POLIPORICO. (Sindrome
del sistema nervoso centrale) Il fungo che causa
questa sindrome è Hapalopilus rutilans. La tossina
incriminata è l'acido poliporico. I sintomi sono di tipo
gastrointestinale, e quelli legati al sistema nervoso
come capogiri, sonnolenza, agitazione, allucinazioni:
c’è anche l'interessamento di fegato e reni ma di lieve
entità. Il sintomo caratteristico è l'urina di colore
viola. Nei casi riscontrati, la patologia si è risolta
senza lasciare problemi.