Argomento I Dall’io all’essere Lo strutturalismo è patologico. Perché? Cosa deve un cane ad un cane, nulla. . . ed un cavallo ad un cavallo, nulla: nessun animale dipende dal proprio simile ma per quanto riguarda l’uomo che ha ricevuto il raggio della divinità che si chiama ragione, quale è la conseguenza? Essere schiavi in quasi tutta la terra (Voltaire). La struttura è ragione e la ragione è struttura. Pregare è patologico e patologico è pregare. Tutto ciò che è razionale è metafisico strutturale esistenziale nello spazio e nel tempo. L’io è strutturale mentre l’essere è astrutturale. Filosofia è essere, invece la teologia è non essere o io. Lo strutturalismo è negazione dell’essere in quanto tale ed esaltazione dell’io in quanto ente. Lévi Strauss è nella confusione razionale delle cose soggettive: la sua linguistica non è filosofica ma teologica (mitologica). Il mitema è la condizione base su cui si fonda l’impalcatura strutturale o di potere espressione schematica del cogito ergo sum cartesiano. Le premesse sulle quali si basa l’analisi del mito di Edipo compiuta da Lévi–Strauss (Antropologia strutturale) sono derivate in parte da Mauss (http://www.liceovoltacomo.it/ipertesti/ edipo/#Mauss, Saggio sul sacrificio), per quanto riguarda l’approccio al mito come a un sistema linguistico dotato di strut Il gene dell’immortalità ture proprie, e in parte da Dumezil (Mito ed epopea), con cui l’antropologo concorda nell’identificare il fine dello studio mitografico con il rilievo di strutture mentali articolate. Lévi–Strauss utilizza gli strumenti propri dell’analisi strutturale, cui accosta quelli della linguistica. Distinguendo tra lingua e parola, egli prende tuttavia in considerazione solo la prima, cioè la modalità comunicativa e non l’utilizzo che ne fa il singolo locutore. D’altro canto, il mito è dotato pure di una dimensione metalinguistica, grazie alla quale riesce a distaccarsi dal fondamento linguistico per rivelare un significato superiore alla mera narratività. Il mitologo deve allora cercare di isolare le unità costitutive di questo livello superiore (mitemi) dalle altre unità linguistiche (fonemi, morfemi, etc.), per riuscire a identificare i tratti originali del mito. Come ogni altra unità costitutiva dell’espressione linguistica, il mitema è una relazione; tuttavia, una unità costitutiva così ampia dovrà distinguersi dalle altre. L’originalità di Lévi–Strauss sta nell’aver introdotto il concetto di fascio di relazioni come grande elemento costruttivo del mito. Tale premessa fondamentale è ricavata dalla constatazione della natura insieme diacronica e sincronica della narrazione mitica. Una volta scomposto in mitemi, il mito può essere manipolato fino a raggiungere una soddisfacente distribuzione nei diversi fasci di relazioni. I mitemi vengono incasellati in una tabella nella quale le bande orizzontali segnalano lo svolgimento diacronico della narrazione, mentre quelle verticali stanno ad indicare i fasci di relazione che i mitemi compongono. Questo metodo si comprende agevolmente ricorrendo al paragone usato dallo stesso Lévi–Strauss: la tabella suddetta può essere accostata a una partitura musicale: la lettura orizzontale identifica il susseguirsi delle note, mentre quella verticale permette di rappresentare l’armonia, ovvero le note eseguite dai diversi strumenti nella medesima unità di tempo. Tutti gli strutturalisti sono una paradossale interpretazione del ciò che è dal ciò che non è, la loro necessità del linguaggio come espressione della specie è veramente disarmante, in sintesi il loro sapere si esercita attraverso . Dall’io all’essere il metodo scientifico ortodosso nella visione psicologica della specie come patologia alienante nella strumentalizzazione non universalistica del concetto in sé e per sé non filosofico ma teologico. Diversamente usando l’espressione “rotture epistemologiche” — già usata da Louis Althusser — Michel Foucault cerca di prendere le distanze dallo strutturalismo mitologico pseudo scientifico anche se chiaramente ancora permane un linguaggio non sicuramente essenziale ma esistenziale nell’ente soggetto. La rivoluzione è nell’esercizio di un sapere reale fondato sull’analogismo empirico oggettivo nell’autocritica contemporanea della scienza in sé per sé attraverso o per mezzo dell’elettromagnetismo, la teoria del “campo” o la teoria dei quanti: la storicità è antifilosofica o teologica. La radicale interpretazione dell’essere non più soggettivo o deduttivo alla Parmenide è tramontato da diverso tempo: l’aver compreso che nella soggettività della specie non si va da nessuna parte lascia la possibilità di sfuggire dall’ente o dallo strutturalismo metamorfizzante o civilizzante non sicuramente evolvente universalmente. L’apoteosi è nella ricerca della specie in analogia empirica del senso come specificità oggettiva dell’essere in quanto tale o non ente. Lo strutturalismo è teologico, il post strutturalismo (Foucault) è filosofico o si pone nel dubbio scettico della cultura strutturale mitologica o sull’anima come interpretazione del dogma reale in sé per sé. Il politico e il teologo sono esistenzialisti il filosofo è essenzialista. Il metodo scientifico è reazionario teologico e quindi razionale, il metodo analogico è rivoluzionario filosofico e quindi empirico. In sintesi ciò che razionale è reazionario mentre ciò che è empirico è rivoluzionario. Il reazionario è violenza e Il gene dell’immortalità sottomissione, il rivoluzionario è armonizzazione, libertà. Dio è geometrico deterministico, l’universo è libero indeterministico. La filosofia è uguaglianza la teologia è disuguaglianza. Il sapere non è mai soggettivo (l’io) ma è sempre oggettivo (essere) in rapporto all’universo al di là di dio ossia nell’antimetafisica. Per Fichte l’io è l’essere e l’essere è l’io! Nell’idealismo di Fichte e Schelling c’è la volontà patologica di imporre l’io al centro di tutto ciò che è metafisico teologico spirituale in quanto ente. Nella più assoluta soggettività l’idealismo è massificazione quantitativa fuori dalla sensibilità dell’essere in quanto tale. Dio è e non può non essere: per Fichte l’essere è soggettivo deduttivo concettuale appunto nell’idea trascendente. La fisiologia è oggettiva, la patologia soggettiva. Cos’è la realtà? La filosofia contrariamente all’affermazione hegeliana non è assolutamente sistema ma metodo quindi la storica frase sulla condizione reale delle cose — cioè del reale razionale e del razionale reale — non è universale o empirica ma non universale razionale. Attualmente la scienza ha largamente dimostrato tale verificazione in ambito reale e universale dell’incapacità soggettiva di essere in quanto tale o perfetto ma solo come ente strutturale o patologico in sé e per sé. Lo strutturalismo è patologico e condizionante repressione in–io soggetto esistenziale temporale, l’antistrutturalismo è invece libero in–essere essenziale atemporale: l’animale è libero e perfetto nei sensi, l’uomo è schiavo ed imperfetto nella ragione. Ciò che è razionale è strutturale mentre ciò che è empirico è astrutturale. Il metodo è sapere e il sapere è metodo. Il DNA è strutturale, l’anti–DNA è astrutturale. La filosofia è nella semplicità delle cose, la teologia nella . Dall’io all’essere complicazione delle cose: Diogene amava e desiderava essere semplice, malgrado sostenesse che la motilità fosse reale. Sapere non è potere come sostiene Bacone ma antipotere, in quanto il sapere non è strutturale ma antistrutturale. L’io è inconcreto, invece l’essere è concreto. Il potere sottomette soprattutto chi lo gestisce: Nerone è solo un esempio. Bacone ha intravisto per primo il potere che la scienza offre all’uomo, lui concepì la scienza come diretta a realizzare il dominio (http://enciclopedia.studenti.it/dominio.html) dell’uomo sulla natura. Per questo motivo egli si può definire filosofo e profeta della tecnica. Egli ebbe un’ampia idea del valore (http://enciclopedia.studenti.it/valore.html) della scienza a servizio dell’uomo, nelle sue opere persegue una ricerca scientifica che porti il metodo sperimentale nella realtà, facendo di essa il dominio dell’uomo. Il suo scopo era quello di rendere la scienza operante al servizio dell’uomo e diretta alla costituzione (http://enciclopedia.studenti.it/costituzione.html) di una tecnica che fornisse all’uomo il dominio sul mondo naturale. Nella Nuova Atlantide (analoga all’utopia di Moro) immagina un paradiso (http://doc.studenti.it/appunti/ italiano/descrizione-canti-paradiso.html) della tecnica, un laboratorio sperimentale, dove gli abitanti cercano di scoprire tutte le forze nascoste naturali. La sua prima opera, I Saggi, è un’analisi della vita morale e politica nella quale si sfrutta la sapienza degli antichi. La sua maggiore attività fu la creazione di un’enciclopedia delle scienze, che comprende scienze che si fondano sulla memoria, sulla fantasia e sulla ragione, definendo come mancanti quelle che fino al tempo non erano ancora trattate adeguatamente. La nuova logica (http://enciclopedia.studenti.it/logica_.html) della scienza Il nuovo organo è una logica del procedimento tecnico–scientifico contrapposta alla logica aristotelica, con questa nuova logica si espugna la natura e non l’avversario. Quest’espugnazione è il compito della scienza, il cui fine è trovare arti, principi veri, progetti e indicazioni di opere; e l’uomo Il gene dell’immortalità capisce solo quello che ha osservato nella natura, al di là della quale non sa e non può nulla. La scienza e la potenza umana coincidono: se non si conosce la causa non si sfrutterà mai l’effetto, se non si conosce la natura non la si potrà vincere. Sapere è potere. L’intelligenza però ha bisogno di strumenti efficaci, così come la mano ha bisogno di attrezzi, ed i suoi strumenti sono gli esperimenti, ideati e adattati allo scopo che si persegue. I sensi non bastano, ma servono gli esperimenti, che rappresentano il connubio tra mente e universo (http://enciclopedia.studenti.it/universo.html) dal quale Bacone si attende numerose invenzioni. Questo connubio però non si può celebrare finché la mente rimane attaccata ai pregiudizi che impediscono la corretta interpretazione della natura. Bacone vede quindi opposte interpretazione ed anticipazione della natura. La prima si addentra in essa con metodo e ordine (http://enciclopedia.studenti.it/ordine.html), senza salti e per gradi, dal particolare al generale. La sofistica è strutturale mentre l’afasistica è antistrutturale, il “verbo” è struttura. Voltaire è nell’analogica universale dell’essere in quanto tale o non ente. Il deismo è strutturale geometrico pitagorico. . . filosofo non è colui che è ma colui che lo riconosce. La parola ha rovinato la specie: tutto ciò che è linguaggio parlato è falsificabile non verificabile realmente. L’esistenza è la patologia dell’essere e non certo la fisiologia dell’io o dell’ente. Il meccanismo razionale è irreale relativo all’io soggetto esistenziale temporale, il “senso specifico” è reale assoluto all’essere oggetto essenziale atemporale. L’universo non va visto soggettivamente ma oggettivamente. Il paradigma è nella relatività delle cose, il dogma, l’assioma nell’assoluto delle cose. Sapere non è potere strutturale irreale non universale ma sapere magico reale universale. Dio non è causale, l’universo è casuale. Il potere magico in sintesi è la metafora del sapere assoluto e non relativo. . Dall’io all’essere L’anima non si perde, l’uomo si perde. In realtà non c’è nessun inizio (genesi) e nessun principio ma solo l’immobilità universale in quanto tale, in sintesi la genesi divina o la genesi scientifica (big–bang) appartengono all’irreale razionale in quanto ente. Il metodo analogico è induttivo, il metodo scientifico è deduttivo. La teologia è pro struttura — contro natura: la filosofia è contro struttura — pro natura. La quantità è irreale mentre la qualità è reale. Cartesio è deduttivo–teologico, Bacone è induttivo–filosofico. La percezione è induttiva, la recezione è deduttiva. Chi parla dell’anima non è nella sensibilità delle cose fisiologiche ma nella razionalità delle cose patologiche: Aristotele non è un filosofo antimetafisico ma un teologo metafisico. Bacone non ha mai parlato dell’anima ma del fenomeno: neanche Kant ha mai esercitato il concetto trascendentale dell’anima come espressione metafisica della sostanza, anche se rimane sull’ente come realtà delle cose. La filosofia in sintesi è da rivedere radicalmente fin dalle sue origini ad oggi. La filosofia spartana a differenza dell’ateniese è nella semplicità empirica dell’universo in sé e per sé. La cosa è oggettiva mentre il fatto è soggettivo. Kant infine è un filosofo perché rifiuta il verbo di dio come realtà in sé e per sé. . . la conoscenza (gnoseologia) è nella sensibilità delle cose immediate mentre la disconoscenza risiede nella razionalità delle cose mediate (dio): l’ente non è reale così come il reale non è ente. Il razionalismo è egoismo, l’empirismo è altruismo: la massa è egoista, l’élite è altruista. La cosa è nel fenomeno e il fenomeno è nella cosa, l’ente è soggettivo mentre la cosa è oggettiva. Aver ragione non significa certamente essere in quanto tale o reale: Zenone nell’argomento dell’infinitamente grande Il gene dell’immortalità e dell’infinitamente piccolo è essenziale non esistenziale, in antitesi con il finito perfetto della cultura greca nel suo tempo. Il razionale è relativo mentre l’empirico è assoluto. La filosofia spartana è essenziale la filosofia ateniese è esistenziale: ciò che è esistenziale è teologico finito, mentre ciò che è essenziale è filosofico infinito, in sintesi ciò che è filosofico è mentre ciò che è teologico non è. Il tempo non è reale bensì è virtuale. La democrazia non è un dogma massimalista assolutista ma un paradigma minimalista relativista. Il razionalismo è distruzione dell’uomo, l’empirismo è costruzione dell’uomo. Il DNA è nell’anima (psiche) che non c’è, l’anti–DNA è nel corpo (senso) che c’è! Ciò che c’è è l’essere essente (essenziale) mentre ciò che non c’è è esistere (esistenziale): l’essere essente è atemporale, l’esistere è temporale. Il c’è è in essere essenziale reale universale, il non c’è è in io esistenziale irreale non universale. Tutte le società articolate razionalmente sono falsificabili e non verificabili: Socrate è stato una vittima del potere politico strutturale. . . tutto ciò che è razionale è sottomissione, la teologia è razionale, il danno è solo e sempre razionale; l’unica funzione del potere è fare vittime. La massa è razionale, l’élite è empirica. La massa e la sostanza sono solo concetti, schemi non reali: il tempo e lo spazio sono indimostrabili, l’età è un numero o una parola irreale. Gesù, Maometto sono danni razionali. Tutta la teologia è nella patologia delle cose universali mentre tutta la filosofia è nella fisiologia delle cose universali: ciò che è razionale non è filosofico, mentre tutto ciò che è empirico non è teologico. La sostanza è superflua, mentre l’essenza è necessaria. Tutto ciò che è empirico è dimostrabile e quindi reale, mentre tutto ciò che è razionale è indimostrabile e quindi irreale. . Dall’io all’essere La gnoseologia è nel metodo. Il metodo scientifico quantitativo è tutto un flop, la teologia scientifica (psiche) è negazione della filosofia. Il metodo scientifico è relativo (paradigma) in–io soggetto esistenziale mentre il metodo analogico è assoluto (dogma) in–essere essenziale. La morte non va trattata teologicamente bensì filosoficamente. Qual è la differenza tra metodo scientifico e metodo analogico? Lo scientifico è temporale mentre l’analogico è atemporale. La morte non è mai un processo fisiologico. L’universo è intellegibile nell’idea — come ritiene Platone — o nella logica — come ritiene Aristotele — oppure nella sensibilità? L’intellegibile è nel razionalismo delle cose mentre la sensibilità consiste nell’empirismo delle cose: qual è la realtà? È unica o sono diverse realtà? Il metodo scientifico non è riuscito a spiegare nulla ma sicuramente è stato in grado di sviluppare un’autocritica in rapporto a ciò che è reale e a ciò che non lo è. Attraverso la fisica elettromagnetica, la teoria del “campo”, la fisica quantistica si è largamente dimostrata la non attendibilità del meccanicismo razionale al fine di poter comprendere la realtà universale delle cose. Quindi è soprattutto chiaro che il razionalismo è falsificabile e non verificabile, da cui deriva che se la realtà non è razionale è sicuramente empirica. Se la teologia e la filosofia sono in antitesi è pur vero — anche se in modo diverso — che l’uomo vuole confrontarsi con le altre specie: l’agnello dio (Gesù) come sacrificio al padre, Maometto impedendo al mussulmano di consumare maiale, e queste sono solo parentesi in campo religioso. In campo filosofico Diogene e il cane. Che l’uomo sia veramente superiore all’animale è una cosa che sta o appartiene alla sola mente umana. L’uni- Il gene dell’immortalità verso non esprime superiori o inferiori bensì solamente specie assolute in modo diverso. Tutto ciò che è razionale è patologico mentre tutto ciò che è empirico è fisiologico. La filosofia è innata mentre la teologia è acquisita poiché ciò che è innato è naturale e ciò che è acquisito è virtuale. Cosa sono i riferimenti di specie? Ogni specie evolve attraverso un senso specifico: il cane con l’olfatto, il pipistrello con l’udito, la scimmia con la vista. . . cioè in natura non si trova nessuna specie che si evolve attraverso il meccanicismo razionale. Perché l’uomo si è allontanato dalla scimmia? Non di certo per evoluzione. L’universo è sempre casuale e giammai causale per cui è chiaro il fatto che la nostra specie umana è destinata all’estinzione. L’induzione è innata (fisiologica) mentre la deduzione è acquisita (patologica). L’essere essente è mentre l’esistere non è. La clonazione è irreale e falsificabile e quindi non verificabile poiché tutto ciò che è razionale alla fine risulta patologico. Al contrario, tutto ciò che è empirico è fisiologico. Contare, parlare, massificare significa non essere in quanto ente esistente mentre solo l’essere essente è perfezione. Quindi la scimmia è perfetta ed evoluta mentre l’uomo rimane imperfetto e involuto. La politica — dal canto suo — non è ideologica o idealistica bensì è strutturale ai fini del potere anti universale: Macchiavelli non è un filosofo ma è un sociologo. La teologia è metafisica ed irreale mentre al contrario la filosofia è antimetafisica e reale. Cos’è la morte? Un semplice e paradossale dato razionale. In natura la morte non è: la morte è un ente. Il DNA è teologico mentre l’anti–DNA è filosofico.