Autismo: conosciamolo meglio
D.ssa Rita Nasi
L'Autismo è un disturbo dello sviluppo neurobiologico che
impedisce a chi ne è affetto di interagire in maniera adeguata
con le persone e con l'ambiente.
Disturbo “qualitativo più che quantitativo”
Questo disturbo si manifesta con un'ampia gamma di livelli di
gravità, tuttavia tutti coloro che ne sono affetti presentano
tipiche difficoltà in tre aree, la così detta triade autistica:
1) Alterazione e compromissione della qualità dell'interazione
sociale
2) Alterazione e compromissione della qualità della
comunicazione
3) Modelli di comportamento e interessi limitati, stereotipati e
ripetitivi
Disturbi generalizzati dello sviluppo
(DGS)
Tutto questo non perché, come si pensava un tempo, le persone
con DGS abbiano un blocco relazionale, bensì perché la
persona con una DGS non riesce o non è intrinsecamente
motivato a farlo.
Nel 70% dei casi si associa un ritardo mentale di entità
variabile, distorsioni percettivo-sensoriali, assenza di
linguaggio (50%) ed epilessia (50%).
Prevalenza dell’autismo
 1 caso su 88 bambini … “1/54”..
 La distribuzione per sesso è di 4:1 maschi su femmine
 Generalmente l’identificazione avviene
prima dei 3 anni
 Nelle differenze culturali/sociali/economiche non si
evidenziano diverse incidenze del disturbo.
Disturbi generalizzati dello sviluppo
L'autismo è uno dei cinque disturbi che rientra sotto il cappello
dei Disturbi Generalizzati dello Sviluppo (PDD):
-Autismo infantile
-Sindrome di Asperger
-Disturbo disentigrativo della fanciullezza
-Sindrome di Rett
-DGS NAS
Disturbi generalizzati dello sviluppo
Combinazione di 3 fattori:
1. Comunicazione e Linguaggio
2. Interazione sociale
3. Interessi ripetitivi e stereotipati
Campanelli d’allarme
- Non risponde al suo nome
- Non è capace di chiedere cosa desidera
- Ritardo nella comunicazione
- Non segue le indicazioni che gli vengono date
- A volte sembra sordo
- A volte sembra capace di udire altre no
- Non indica e non saluta con la mano
- Prima diceva qualche parola, ora non più
- Non sorride socialmente
- Sembra preferisca giocare da solo
- Prende gli oggetti da solo
- E' molto indipendente
Campanelli dall’allarme
- Attua scarso contatto con oculare
- Sembra in un mondo tutto suo
- Non è interessato agli altri bambini
- Ha crisi di collera-aggressività
- E' iper-attivo, non-cooperativo, provocatorio
- Non sa come usare i giocattoli
- Si blocca regolarmente sulle cose
- Cammina in punta di piedi
- Ha attaccamenti inusuali ad alcuni giocattoli o oggetti
- Allinea gli oggetti
- E' ipersensibile a certe fibre tessili o a certi suoni
- Ha strani modelli di movimento
Negli studi empirici dove bambini piccoli con autismo sono comparati a bambini con
ritardo senza autismo o a bambini con disturbi specifici dello sviluppo, gli elementi
caratteristici dell’autismo risultano essere le difficoltà nell’attenzione congiunta
(Mc Evoy e al., 1993; Mundy e al., 1994; Baron-Cohen e al., 1992), la lieve
tendenza a guardare il viso, la mancanza di risposta al proprio nome e
l’assenza del gioco di finzione (Hertzig e al., 1989; Osterling e Dawson, 1994).
Gli studi effettuati a partire da videoregistrazioni di famigliari (Adrien e al., 1991;
Adrien e al., 1993), mostrano la presenza di segnali significativi diversi a seconda
dell’età.
 Ad un anno, risultano dominanti la povertà del contatto, la quantità limitata dei
sorrisi sociali e delle mimiche poco espressive.
 A due anni, presenti sono ancora la povertà del contatto ed il limitato valore
espressivo delle manifestazioni emotive, ma ci sono pure le stereotipie, le posture
bizzarre e la labile attenzione che permettono d’identificare i bambini con autismo.
Come si presenta l’autismo??
Le persone con autismo, tipicamente, non apprendono
dall’ambiente in maniera spontanea,e quindi hanno bisogno
che gli venga insegnato virtualmente tutto ciò che
dovrebbero apprendere
(Green, 1995).
CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
ECCESSI
CARENZE
 Comunicazione-Linguaggio
 Autostimolazioni
 Abilità sociali
 Comportamenti
 Abilità di gioco simbolico e
auto-aggressivi
 Aggressività
 Comportamenti ossessivi
 Rigidità al cambiamento
standard
 Abilità accademiche
 Abilità di autoaccudimento
 Apprendimento
osservazionale
RITARDO NELLO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO E
COMPORTAMENTI INADEGUATI
• Ancora oggi non è chiaro perchè molti dei bambini con disturbi pervasivi dello
sviluppo non riescono ad acquisire capacità linguistiche.
• E’ comunque ormai appurato che quando il linguaggio non compare nei tempi e modi
previsti allo stesso tempo e’ prevedibile aspettarsi la comparsa di
comportamenti inappropriati.
• Molti bambini non verbali o con ritardo del linguaggio presentano varie
problematiche di tipo comportamentale:
- Bizze
- Stereotipie
- Aggressività
- Abbandono sociale
- Attività autostimolatorie
15-­‐11-­‐2008 23
RITARDO NELLO SVILUPPO DEL
LINGUAGGIO E
COMPORTAMENTI INADEGUATI
Spesso è facile osservare come questi comportamenti siano diventati
uno strumento comunicativo per questi bambini:
 Se un bambino con disturbo pervasivo dello sviluppo non verbale
vuole andare fuori e comincia a piangere e urlare nei pressi della
porta ed è lasciato uscire, probabilmente la volta successiva che
vuole uscire ripeterà questo tipo di comportamento.
GRAZIE DELL’ATTENZIONE
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Suggerimenti bibliografici
 Martin & Pear, 2000 Strategie e tecniche per il cambiamento. McGraw-
Hill
 Freeman & Dake, 2007 Il linguaggio verbale nell’autismo, Erickson
 Xais & Micheli, 2001 Gioco e interazione sociale nell’autismo.
Erickson
 Celi, (2002) Psicolpatologia dello sviluppo. Storie di bambini. McGrawHill
 Carr (1998) Il problema di comportamento è un messaggio. Interventi
basati sulla comunicazione per l’handicap grave e l’autismo. Erickson