I Centri di ricerca della Spezia alla Festa della Marineria

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Agenzia nazionale per le
nuove tecnologie, l’energia
e lo sviluppo economico
sostenibile
Comunicato stampa
I Centri di ricerca della Spezia alla Festa della Marineria
Enea, NURC, Cnr-Ismar, CSSN, Ingv e Polo Universitario Marconi parteciperanno
con un’esposizione, laboratori, incontri e visite guidate sui mezzi navali
I Centri di ricerca del territorio spezzino non mancheranno alla prossima Festa della
Marineria. Enea, NURC, Cnr-Ismar, CSSN, Ingv e Polo Universitario Marconi, eccellenze
scientifiche in ambito nazionale e internazionale, contribuiranno pure quest’anno alla
manifestazione, illustrando le proprie attività e mettendo a disposizione le proprie
competenze su temi come lo sviluppo sostenibile, la tecnologia e l’influenza dei
cambiamenti climatici sul mare.
La partecipazione ruoterà intorno all’esposizione “Un mare di tecnologia”, allestita al
Centro Allende e aperta per l’intera durata della Festa (orario 11-23), che sarà dedicata,
anche con strumenti originali in mostra, all’attività ordinaria del secondo distretto
tecnologico della Liguria. Al Molo Italia e in passeggiata Morin i visitatori (su
prenotazione) potranno approfondire tutti i temi salendo direttamente a bordo delle
imbarcazioni utilizzate dai ricercatori nelle loro missioni oceanografiche.
I più giovani, inoltre, avranno la possibilità di mettersi alla prova in tre laboratori (su
prenotazione): “Il mare visto da vicino” a cura dell’Enea e rivolto a studenti di scuole
elementari e medie inferiori, “Energia ieri, oggi e…domani?” a cura di Cnr-Ismar rivolto
ugualmente a studenti di scuole elementari e medie inferiori, e “Laboratorio di
Elettroacustica” del CSSN per ragazzi delle medie inferiori e superiori. Prenotazioni e info
al numero 0187 023990.
A completare il programma saranno infine tre tavole rotonde all’Auditorium di
Passeggiata Morin, cui interverranno scienziati ed esperti di tutti i Centri di ricerca. Il 16
giugno alle 17 si parlerà con l’assessore Paolo Manfredini di “Offerta formativa e ricadute
sul territorio delle professionalità legate al mare”. Il 17 giugno alle 19 sarà la volta della
conferenza “Sviluppo delle tecnologie innovative legate al mare”, moderata
dall’Ammiraglio Dino Nascetti. Mentre il 18 giugno alle 17 si chiuderà con Patrizio Roversi
discutendo dell’“Influenza del cambiamento climatico legato al mare: dai poli al
Mediterraneo”.
Contatto stampa per i Centri di ricerca
Francesca Nacini, PAO NURC
email: [email protected], cell. 3935390846
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I Centri di ricerca
Istituto di Scienze Marine (ISMAR-CNR)
Missione
L’istituto ISMAR - CNR svolge ricerche in aree
polari, oceaniche e mediterranee per studiare:
• l’evoluzione degli oceani e dei margini
continentali per definire l’attività di vulcani, faglie
e frane sottomarine e gli scenari di impatto sulle
coste;
• l’influenza dei cambiamenti climatici sulla
circolazione oceanica, l’acidificazione, i cicli biogeochimici e la produttività dei mari;
• gli habitat e l'ecologia marina, il crescente
inquinamento delle aree costiere e profonde;
• le risorse alieutiche per mantenerne lo sfruttamento entro limiti sostenibili e migliorare le
pratiche di maricoltura e acquicoltura;
• i fattori naturali e antropici che impattano economicamente e socialmente su coste e
lagune dalla preistoria all’epoca industriale.
Ambiti di studi
Oceanografia fisica e chimica, geologia e geochimica, sistemi costieri e impatti antropici,
clima e paleoclima, ecosistemi e biogeochimica, pesca e acquicoltura, sviluppo
tecnologico.
ISMAR – Sede territoriale di La Spezia
La sede territoriale di La Spezia dell’ISMAR è ospitata nel centro Centro Ricerche
Ambiente Marino dell'ENEA di S. Teresa, a Pozzuolo di Lerici. Il campo di interesse della
ricerca in tale sede riveste in particolare l’Oceanografia fisica e chimica. In questo campo
ISMAR vanta una lunga esperienza, sia in aree costiere che in mare aperto. Ricerche
d’avanguardia vengono svolte combinando un approccio basato su osservazioni di breve e
lungo termine con tecniche modellistiche, utilizzando in questo caso sia modelli analitici
che approcci numerici.L’istituto ha inoltre una lunga tradizione di campagne oceanografiche
nell’intero bacino Mediterraneo ed ha attivamente partecipato a numerose spedizioni polari,
in Artide e in Antartide. Una ben sviluppata attività di tutoraggio, rivolta soprattutto a Ph.D.
e studenti post-doc, aiuta a disseminare i risultati più innovativi e offre al tempo stesso a
nuove generazioni di scienziati un ambiente internazionale stimolante dove svolgere la
proprio attività.
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Centro di Supporto e Sperimentazione Navale
Il Centro di Supporto e Sperimentazione
Navale (CSSN) è nato nel 2007 dalla fusione
di tre Enti di studio e sperimentazione:
Mariperman, di cui il CSSN ha ereditato la
sede, Marimissili e Mariteleradar Livorno.
La duplice missione del CSSN è quella di
essere gestore dei processi di Ingegneria del
Supporto Logistico per lo Strumento Navale
e centro per la sperimentazione e lo sviluppo
dei programmi scientifici e tecnologici della
Forza Armata.
Nella sua veste di Ente scientifico e
tecnologico il CSSN rappresenta, grazie alle professionalità e alle apparecchiature a
disposizione, un polo d’eccellenza, sia in ambito militare che civile, con capacità e
competenze in alcuni casi uniche nel panorama nazionale. Nei propri balipedi e poligoni
hanno luogo test, verifiche e valutazioni in campo balistico, missilistico e siluristico,
finalizzati al collaudo, sviluppo e qualifica di sistemi d’arma, e misure di elettroacustica ed
elettromagnetismo per la determinazione della segnatura acustica e magnetica delle Unità
Navali. Nei propri laboratori sono eseguite prove, analisi e misure nel campo della chimica
applicata e degli esplosivi, della tecnologia dei materiali, dell’ambiente, dell’architettura
navale, della segnatura radar/infrarosso e della compatibilità elettromagnetica, finalizzate
al collaudo, alla qualifica e all’omologazione di materiali ed apparecchiature.
Un settore del CSSN, Istituto Vallauri, dislocato a Livorno, è polo d'eccellenza nell' attività
di ricerca nel campo delle telecomunicazioni e dell’elettronica applicata.
Considerato l’ampio ventaglio di competenze e l’elevato livello professionale del personale
impiegato, il Centro è in grado di sviluppare approfonditi studi in diversi campi d’
interesse tecnico/scientifico.
Tutte le attività sono eseguite nell’assoluto rispetto degli standard militari vigenti ed i
laboratori operano con un Sistema Qualità conforme alla Norma ISO 17025.
Il CSSN è inoltre coinvolto in attività finalizzate allo sviluppo e alla valorizzazione di
tecnologie per la salvaguardia dell’ambiente marino. In particolare, tali attività si
concretizzano tramite l’accordo di cooperazione con NATO Undersea Research Centre
(NURC) e con la partecipazione al progetto European Defence Agency – Protection of
Marine Mammals (EDA-PoMM) per la realizzazione di database (oceanografici, acustici,
avvistamenti, rumore ambiente, etc.) al fine di migliorare le conoscenze sulla mitigazione
del rischio derivante dall’interazione “attività antropogeniche-fauna marina”.
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Agenzia nazionale per le nuove tecnologie,
l’energia e lo sviluppo economico sostenibile
Centro Ricerche Ambiente Marino
di S. Teresa – Lerici (Sp)
Missione
Il Centro Ricerche Ambiente Marino dell'ENEA di S. Teresa svolge attività di ricerca
multidisciplinare nel settore dell’oceanografia sperimentale con l’obiettivo di valutare e
prevedere l’impatto di cambiamenti naturali e delle pressioni antropiche sugli ecosistemi
marini e costieri.
Produce la base di conoscenze per la
protezione
degli
ecosistemi,
la
conservazione della biodiversità e per la
gestione e l’utilizzo sostenibile delle
risorse.
Su questi temi partecipa alle iniziative di
ricerca
nazionali
ed
internazionali,
operando nel Mediterraneo ed in areechiave dal punto di vista climatico, quali le
zone polari.
Promuove le iniziative nazionali ed
internazionali di alta formazione sulle
scienze marine, e partecipa alla realizzazione di scuole, training, workshop, master ed
ospita stage formativi.
Collabora con Enti locali ed Enti gestori di aree marine protette per il trasferimento di
conoscenze sulle problematiche emergenti e per la definizione di strategie e metodologie
per il monitoraggio.
Il Centro occupa una superficie di quasi 6.000 metri quadrati, è ubicato sulla costiera
orientale del Golfo della Spezia nel territorio del Comune di Lerici ed è ospitato all'interno
dell'antico forte di S. Teresa, costruito dalla Repubblica di Genova nel 1747 e restaurato
dall'ENEA nel 1982. È dotato di laboratori ed attrezzature per studi e ricerche
sperimentali nel campo della fisica, chimica, biologia, sedimentologia e radioattività
ambientale e possiede strumentazione specifica per il campionamento e l’analisi
dell’ambiente marino.
Il Centro ospita l’Istituto di Scienze Marine del CNR con cui collabora in programmi
comuni di ricerca.
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Ambiti di studio
Ecologia marina
L’attività di ricerca è finalizzata alla definizione a scala regionale delle interazioni tra
clima, pressioni antropiche ed ecosistemi marini. Viene valutato l’impatto dei cambiamenti
sullo stato dell’ambiente e degli ecosistemi e si sviluppa la base di conoscenze per la
gestione e l’utilizzo sostenibile delle risorse e per la valutazione dell’impatto di nuovi usi
dell’ambiente marino.
Sistemi di osservazione
Vengono realizzati sistemi di osservazione a breve, medio e lungo termine nel quadro dei
programmi nazionali ed internazionali per l’osservazione dell’ambiente marino e la
valutazione della tendenza evolutiva degli ecosistemi. Si individuano e definiscono a
livello locale metodologie e strumentazioni per il monitoraggio e il controllo di ambienti
specifici. I risultati del monitoraggio vengono analizzati, mentre i dati sono archiviati e
quindi nell’ambiente della ricerca, presso i gestori del territorio e il pubblico.
Oceanografia operativa
Si occupa di sviluppo e gestione di prodotti e servizi relativi ai programmi
dell’Intergovernmental Oceanographic Commission e del World Meteorological
Organisation, del Global Earth Observation System of Systems e Global Monitoring for
Environment and Security. Vengono promosse attività relative alla oceanografia operativa
nel campo della innovazione tecnologica e informatica.
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Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Costituito nel 1999, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
(INGV) raccoglie e valorizza le competenze e le risorse di cinque
istituti già operanti nell'ambito delle discipline geofisiche e
vulcanologiche: l'Istituto Nazionale di Geofisica; l'Osservatorio
Vesuviano; l'Istituto Internazionale di Vulcanologia; l'Istituto di
Geochimica dei Fluidi; l'Istituto per la Ricerca sul Rischio Sismico.
Missione
L'INGV è nato con l'obiettivo di raccogliere in un unico polo le principali realtà scientifiche
nazionali nei settori della geofisica e della vulcanologia. All'INGV è affidata la sorveglianza
della sismicità dell'intero territorio nazionale e dell'attività dei vulcani italiani attraverso reti
di strumentazione tecnologicamente avanzate, distribuite sul territorio nazionale o
concentrate intorno ai vulcani attivi.
Sede di Porto Venere
La sede di Porto Venere è una delle
numerose sedi dell’INGV dislocate sul
territorio italiano dove opera l’unità
denominata Geofisica e Tecnologie
Marine.
Le aree di ricerca indagate nella sede di
Porto Venere riguardano studi dei campi di
potenziale, magnetico e gravimetrico,
applicati all’esplorazione petrolifera e
mineraria, all’archeogeofisica marina, alla
salvaguardia dell’ambiente marino e security
portuale e al monitoraggio di aree attive
sotto il profilo sismologico e vulcanico.
Presso l’unità di ricerca di Porto Venere, sono portate avanti attività sperimentali di ricerca
scientifica e tecnologica nei seguenti ambiti:
•
•
•
Studio di aree vulcaniche attive attraverso l’utilizzo di prospezioni magnetiche e
gravimetriche marine. La caratterizzazione dei segnali gravimetrici, magnetici ed
elettromagnetici, può essere un utile strumento sia per migliorare il monitoraggio dei
vulcani attivi e delle aree sismogenetiche che per approfondire la comprensione dei
meccanismi che li producono. Le aree studiate sono: Golfo di Napoli, i vulcani
sottomarini del Mar Tirreno (Marsili, Palinuro, ecc.), le Isole Eolie, l’area etnea.
Sviluppo ed applicazione di tecniche di prospezione geofisica finalizzate a studi di tipo
minerario e petrolifero sia onshore che offshore.Grazie a specifici accordi di
collaborazione tecnico-scientifica fra INGV ed Eni S.p.A., l’attività si esplica sia
attraverso comuni programmi di ricerca che attraverso specifici contratti di servizio,
molti dei quali coinvolgono direttamente proprio l’Unità Geofisica e Tecnologie Marine.
Individuazione di target ambientali (es. discariche, ordigni bellici, manufatti, ecc.) e
archeologici tramite prospezioni gradiometriche marine di dettaglio.Le tecniche di
prospezione geofisica vengono applicate a diversi contesti di ricerca ambientale
attraverso studi applicati alle bonifiche (ad esempio ordigni, mine, manufatti
6
•
•
•
ferromagnetici, ecc.), alla caratterizzazione di siti per fini ambientali ed archeologici e
alla protezione dei porti. In questo settore esiste una fattiva collaborazione sia con il
Centro NURC della NATO che con la Marina Militare Italiana.
Sviluppo di tecnologie ed apparati geofisici marini nell’ambito di progetti in partnership
con vari gruppi dell’INGV dislocati nelle diverse sedi nazionali ad altri gruppi afferenti
ad EPR che svolgono analoghe attività di ricerca tecnologica (INAF, INRIM, CNR).
Creazione di un ‘laboratorio di strumentazione geofisica marina’ che ha portato nei
laboratori dell’INGV di Porto Venere la presenza di strumentazione di grande valore
scientifico (magnetometri e gravimetri).
Modelling e Supercalcolo. INGV vanta anche una grande esperienza nel Calcolo
Avanzato grazie ad un esteso grid di ‘macchine parallele’ distribuite nelle varie sedi in
Italia e, sulla scia dell’impegno profuso a livello nazionale, anche la sede di Porto
Venere aderisce a questo filone con un’iniziativa sul territorio spezzino che lo vede, in
partnership con il NURC, a sostegno di SPEDIA SpA nella co-gestione del ‘Centro di
Supercalcolo’ creato alla Spezia nel quadro delle iniziative del Distretto delle
Tecnologie Marine
Studio dell’idrologia e della dinamica delle masse d’acqua con particolare attenzione
all’ambito costiero e alle Aree Marine Protette. La ricerca si svolge in partnership con
l’Università di Genova ed il CNR (ad es. nel Parco di Portofino, a Bonassola e Cinque
Terre). Nella struttura di Porto Venere ha sede l’HOS (the Historical Oceanography
Society) e che persegue la promozione, divulgazione e valorizzazione della
conoscenza della storia dell’oceanografia nella consapevolezza che essa rappresenti
una parte importante e significativa nell’avanzamento della scienza e tecnologia
marina. Divulgazione scientifica sul territorio tramite l’istituzione di una biblioteca
specifica del settore geofisico-geologico, di info-point scientifici sul territorio provinciale
e la partecipazione a eventi culturali.
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NURC, a NATO Research Centre
Il NURC (NATO Undersea Research Centre), Centro NATO per la
Ricerca Subacquea, ha sede in Liguria, alla Spezia, presso il Centro di
Supporto e Sperimentazione Navale della Marina Militare Italiana.
Nato nel 1959, il NURC è oggi un’organizzazione unica nel suo genere
che svolge ricerche marine, ad ampio spettro, di livello mondiale.
Da sempre all’avanguardia sia nei metodi che negli strumenti adottati, il Centro:
• supporta le esigenze operative dei Paesi
NATO e dei loro adeguamenti agli standard
dell’Alleanza;
• promuove
l’innovazione
nel
settore
marittimo;
• dà vita a progetti scientifici e tecnologici
destinati a velocizzare o agevolare
l’implementazione di nuove capacità sia nel
settore militare che in quello civile;
• conduce attività di ricerca nel campo della
sorveglianza e della sicurezza marittima con
una particolare attenzione all’antiterrorismo, al contrasto della pirateria, al controllo e
alla gestione dei mari, alla protezione dell’ambiente e dei mammiferi marini.
Il direttore è il Dott. Dirk Tielbuerger (Germania), il vicedirettore è il Dott. Joseph Arbour
(Canada), lo scienziato capo è il Dott. Edward C. Gough (USA). La supervisione è
affidata ad un Comitato Scientifico in cui siedono i rappresentanti delle nazioni che
aderiscono alla NATO.
Al NURC lavorano 250 dipendenti (di cui 165 interni), il 75% dei quali sono scienziati,
ingegneri e tecnici reclutati nei Paesi NATO con contratti a rotazione di 3-5 anni. A questi
si aggiungono, attraverso il Visiting Research Programme, ricercatori e studenti
provenienti dai Paesi NATO per specifiche ricerche in fisica, matematica, ingegneria,
oceanografia, ricerca operativa, elaborazione di segnali, modelli matematici, sistemi
informativi, reti di comunicazione, analisi dei dati.
Le infrastrutture del NURC comprendono un’officina di 700 mq, aree tecniche per 600
mq, vasche di calibrazione e una biblioteca tecnica.
L’infrastruttura più importante del NURC è però certamente costituita dalle sue due navi
da ricerca NRV Alliance e CRV Leonardo, che svolgono la funzione di “laboratorio
galleggiante” per realizzare ricerche e sperimentazioni nell’ambiente marino:
8
•
NRV
Alliance,
progettata
dalla
Fincantieri specificamente per la ricerca
acustica subacquea, è dotata di uno
speciale sistema di propulsione e di un
doppio scafo che ne fanno una delle
navi più silenziose al mondo. Entrata in
servizio nel 1988, lunga 93 metri ed
equipaggiata con 400 mq di laboratori,
l’Alliance ha a bordo sofisticati sistemi di
navigazione, comunicazione e calcolo,
ed è stata impiegata in ricerche ed
esperimenti sottomarini di importanza
strategica
per
la
NATO,
dal
Mediterraneo al Circolo Polare Artico. Compatibilmente con l’attività del NURC,
questa nave è disponibile, con il noleggio, a soddisfare esigenze in campo industriale,
militare, e di sicurezza dei Paesi dell’Alleanza Atlantica. In passato è già stata
impiegata per ricerche di carattere archeologico, storico, ambientale ed è stata
utilizzata dagli scienziati per conoscere più a fondo la vita e l’ecosistema dei
mammiferi marini;
•
CRV Leonardo, consegnata nel 2002, viene gestita dalla Marina Militare Italiana in
forza di un accordo tra NATO e Governo Italiano. Lunga 27.5 metri e dotata di un
sistema di posizionamento dinamico per il mantenimento del punto, nave Leonardo è
stata progettata per operare su bassi fondali e, grazie alla sua manovrabilità nonché
ai notevoli spazi interni adatti alla sperimentazione scientifica, è particolarmente
adeguata per missioni di breve durata lungo la costa.
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Polo Universitario Marconi
Costituitosi nel 2002 su iniziativa delle principali Istituzioni ed
Enti Locali (Provincia e Comune della Spezia, Fondazione
Cassa di Risparmio della Spezia, C.C.I.A.A. e Confindustria
La Spezia), Promostudi rappresenta un significativo esempio
di realtà mista pubblico-privata ed una struttura universitaria
qualificata in relazione alle vocazioni ed alle esigenze
economico-produttive del territorio.
In pochi anni il Polo Universitario si è distinto per un significativo percorso di crescita ed è
divenuto un centro di riferimento ed attrazione per un elevato numero di studenti
provenienti da tutto il territorio nazionale ed anche dall’estero.
Forte impegno viene rivolto, oltre che alle attività didattiche, allo sviluppo di progetti di
ricerca realizzati in collaborazione con importanti realtà locali, nonché ad iniziative atte a
rafforzare ed ampliare la rete di relazioni con le imprese nell’ambito dell’organizzazione di
tirocini formativi, attività di orientamento, testimonianze e seminari, workshop, visite di
studio. Tale rete è divenuta significativa anche a livello internazionale, dando luogo ad
interessanti esperienze di tirocini formativi
all’estero.
Il Polo Universitario della Spezia offre agli
studenti percorsi di studio altamente
specializzati e coerenti con le richieste del
mercato del lavoro, sia locale che nazionale,
ed oggi gli studenti iscritti sono poco meno
di 1000.
La realtà del Polo Universitario si distingue
per alcuni elementi che garantiscono qualità
formativa ed immediato inserimento nella
realtà produttiva:
•
•
rapporto diretto e fattivo tra corpo docente e studenti;
assistenza costante e personalizzata in tutte le fasi del percorso universitario grazie ad
uno staff altamente specializzato e manager didattici dedicati ai singoli Corsi di Laurea;
• concreta collaborazione con il mondo imprenditoriale, che, attraverso il diretto
coinvolgimento delle aziende, offre reali strumenti ed occasioni di inserimento
professionale.
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Didattica e corsi
Le opportunità formative per gli studenti si riferiscono a tre Corsi di Laurea triennale,
realizzati in convenzione con le Università di Genova e Pisa:
•
•
•
Informatica Applicata;
Ingegneria Meccanica;
Ingegneria Nautica;
e tre Corsi di Laurea Magistrale, realizzati in convenzione con l’Università di Genova, il
Politecnico di Milano e l’Università di Pisa:
•
•
Design Navale e Nautico;
Ingegneria Nautica;
Al fine di favorire l’accesso ai Corsi di laurea in Ingegneria Nautica e Design, unici in Italia
e caratterizzati quindi da una forte richiesta, dall’anno accademico 2008/2009 è stato
soppresso il numero programmato per l’accesso al Corso di Laurea Magistrale in
Ingegneria Nautica ed è stato innalzato a 40 il numero programmato per il Corso di Laurea
Magistrale in Design Navale e Nautico.
Dall’anno accademico 2009-2010 è inoltre stato rimosso il numero programmato anche
per il Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Nautica.
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Tavole rotonde
Auditorium del Mare, passeggiata Morin
Giovedì 16 giugno alle 17
Professionisti del mare: offerta formativa, lavoro, economia del territorio
Marco Bianucci, CNR, Federica Pannacciulli, ENEA; Edoardo Bovio, NURC; Paolo Favali
INGV; Comandante Gianluca Dei, CSSN.
Modera: Alessandro Pollio, assessore allo Sviluppo ed Innovazione Economica, Nuove
Tecnologie e Università e Ricerca del Comune della Spezia.
La ricerca in campo oceanografico, e marino in generale, viene svolta attraverso l’utilizzo,
sia in superficie che in profondità, di strumenti scientifici sofisticati come ROV, AUV e
glider. La presenza sul territorio spezzino di molte realtà dotate di know how tecnologici
nel settore della sensoristica e della mobilità in ambiente marino, costituisce una
potenzialità importante per lo sviluppo non solo della ricerca scientifica ma anche
dell’imprenditoria presente e futura del territorio. È inoltre ampia l’offerta formativa, nel
medesimo ambito, che sono in grado di mettere a disposizione i Centri di ricerca con tesi
di laurea, stage, dottorati e master che vengono svolti in collaborazione con varie
Università italiane su argomenti legati al mare.
Venerdì 17 giugno alle 19
Nuove tecnologie per il mare
Partecipano: Marco Bianucci CNR, Annalisa Griffa CNR; Giuseppe Manzella ENEA;
Edoardo Bovio NURC; Cosmo Carmisciano INGV; Comandante Emanuele Bellanca,
CSSN.
Modera: Ammiraglio Ing. Dino Nascetti, Polo Universitario Marconi
Qual è l’apporto delle nuove tecnologie nella ricerca scientifica oceanografica? Quale il
loro ruolo nel creare sinergie con le imprese in un’ottica di sviluppo sostenibile? A queste
e altre domande risponderanno gli scienziati dei Centri di ricerca attivi nello spezzino,
prestando una particolare attenzione alle interazioni tra l'ambiente, il territorio e i sistemi
industriali.
Sabato 18 giugno alle 17
Dai Poli al Mediterraneo: il mare e i cambiamenti climatici
Partecipano: Stefano Aliani, CNR; Carlo Papucci, CNR; Roberta Delfanti, ENEA; Antonio
Navarra, INGV-CMCC Bologna; Hebert Latassa, CSSN.
Modera: Patrizio Roversi.
Negli ecosistemi marini dai poli al Mediterraneo stanno avvenendo molti cambiamenti che
la ricerca scientifica sta cercando di comprendere meglio concentrandosi sulla loro
variabilità e la loro risposta ai cambiamenti naturali o indotti da attività antropiche.
Ma siamo veramente in grado di poter prevedere quale sarà il futuro dei mari e del clima?
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Mostra “Un mare di tecnologia”
Centro Allende, 17-18-19 giugno
Orari: 11 - 23
ingresso libero
Strumenti esposti
Argo Drifter del CNR è una boa galleggiante che misura le correnti marine di superficie.
Viene calata dall’imbarcazione e può essere lasciata in mare diverse settimane,
trascinata dalla corrente. A intervalli regolari trasmette la propria posizione via satellite
(sistemi Argos e GPS).
ADCP (acoustic doppler current profiler) del CNR misura le correnti marine sotto la
superficie. Si basa sull’effetto Doppler acustico e può registrare velocità e direzione delle
correnti a diverse profondità lungo la colonna d’acqua fino a una distanza massima
predefinita. Può essere fissato al fondale marino, allo scafo di una nave, a una boa o a
una “rosette”.
Sonda CTD (Conductivity-Temperature-Depth) del CNR. Sonda multiparametrica che
in configurazione standard misura la temperatura e la salinità dell’acqua a diverse
profondità. Viene normalmente montata sulla struttura della “rosette” ed effettua fino a 24
campionamenti al secondo. Può ospitare numerosi sensori aggiuntivi.
Sistema Autonomo per i Rilievi Acustici (SARA) del CSSN. SARA è un prototipo ideato
per acquisire e analizzare il rumore irradiato da Unità Navali di superficie. Il sistema è un
aggiornamento del prototipo realizzato da MARIPERMAN antecedentemente al 2000. La
disponibilità di tale apparato consente ad ogni Unità di registrare il proprio rumore
introdotto nell’ambiente circostante in maniera completamente indipendente ed
autosufficiente. Le capacità funzionali del prototipo sono:
•
•
•
•
•
•
acquisizione del rumore irradiato per la registrazione e l’analisi, tramite idrofono ed
elettronica dedicata all’interno della Boa capace di gestire tutti i processi di
acquisizione, di analisi e di sistema;
tracciamento GPS che permette la verifica della cinematica nave rispetto alla posizione
della boa (rotta e rilevamento con rappresentazione della linea ideale e possibilità di
monitoraggio della cartografia);
link radio che permette la trasmissione dei comandi di accensione/spegnimento ed in
generale di tutti i comandi di processo e dei dati satellitari rilevati dalla boa (distanza
operativa utile 2500m);
stazione di monitoraggio/pre-analisi a bordo (PC con SW dedicato);
registrazione dei dati acustici rilevati nella memoria di massa della Boa e del PC a
bordo;
ascolto in tempo reale del dato acustico.
Il CSSN utilizza SARA anche nelle attività in cui è coinvolto finalizzate allo sviluppo e alla
valorizzazione di tecnologie per la salvaguardia dell’ambiente marino. In particolare tali
attività si concretizzano tramite l’accordo di cooperazione con il NATO Undersea Research
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Centre (NURC) e con la partecipazione al progetto European Defence Agency –
Protection of Marine Mammals (EDA-PoMM).
Il Progetto consiste nella realizzazione di database (oceanografici, acustici, avvistamenti,
rumore ambiente, etc.), indirizzati alla valutazione della distribuzione dei mammiferi marini,
con particolare riferimento al Mar Mediterraneo. Ciò, al fine di migliorare le conoscenze
sulla mitigazione del rischio derivante dall’interazione “attività antropogeniche-fauna
marina” e consentire una sempre migliore pianificazione/svolgimento delle esercitazioni
sonar.
“Pluto” del CSSN. Il “Pluto” è un veicolo subacqueo filoguidato, dotato di telecamera ,
fotocamera e sonar che permette di eseguire la ricerca e l’individuazione di un oggetto
immerso con qualsiasi condizione di visibilità; l’operatore, sulla terra ferma o a bordo di
una’ Unità appoggio, tramite “consolle” riesce agevolmente a guidare il veicolo e tramite
“monitor” riesce a riconoscere l’oggetto immerso.
Per le caratteristiche prestazionali, l’affidabilità e il costo relativamente contenuto trova
largo impiego in ambito civile, industriale e militare.
In ambito Marina Militare è principalmente utilizzato dalle Forze di Controminamento, in
ambito CSSN è in alcuni casi imbarcato sull’Unità appoggio per un eventuale suo impiego
nella ricerca di oggetti immersi.
Unità poligono tridimensionale mobile del CSSN. Il poligono tridimensionale mobile, in
dotazione al CSSN, è l’unico in ambito nazionale che permette la “tracciabilità” di oggetti
subacquei in movimento. È costituito da una componente asciutta, allocata sull’Unità
appoggio, mediante la quale si ha il controllo funzionale del poligono e la traccia video
dell’oggetto sotto controllo, e da una componente bagnata, composta da un minimo di tre
unità ad un massimo di sei , mediante la quale si rileva e si traccia l’oggetto con
successivo trasferimento via link radio dei dati rilevati alla componente asciutta.
Sonda batitermografica del CSSN. È uno strumento di misura largamente utilizzato in
ambito subacqueo per la determinazione della temperatura dell’acqua in funzione della
profondità; indirettamente fornisce la misura della velocità del suono in acqua.
Lanciatore multiplo XBT dell’ENEA. È un lanciatore automatico di sonde a perdere
(XBT) per la misura di parametri oceanografici.
Strumentazione per campionamento ENEA: trappola a sedimento, pompa in situ.
Venus – autonomus under water robot dell’ENEA, il robottino sottomarino di sciame
per il monitoraggio e l’esplorazione degli ambienti sommersi, realizzato dal Laboratorio di
Robotica del Centro Ricerche ENEA Casaccia. VENUS è dotato di un’autonomia di 3 ore,
pesa 40 kg, è realizzabile a costi contenuti, è dotato di sensori, telecamere stereo,
profondimetro, bussola, sonar panoramico, side-scan sonar, idrofoni, può procedere alla
velocità massima di crociera di 2 nodi (3.7 km/h), può raggiungere i 50 metri di profondità.
VENUS rappresenta l’elemento base di un sistema composto da più veicoli cooperanti e
coordinati, cioè uno sciame di sottomarini autonomi, per scopi di ispezione e sorveglianza,
che saranno presto realizzati con il progetto Harness.
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Glider del NURC. Di recente concezione, i glider sono veicoli autonomi sottomarini
(Autonomous Underwater Vehicles - AUV) senza propulsione, dotati di ali per muoversi
come veri e propri alianti, in grado di mutare la distribuzione della propria massa interna e
di alternare cicli di immersione a cicli di emersione, tramite variazioni nel sistema di
galleggiamento. In origine impiegati solo a fini oceanografici, essi costituiscono oggi delle
versatili piattaforme sfruttabili in diversi ambiti quali, ad esempio, il monitoraggio
ambientale (inclusa l’osservazione dei mammiferi marini) o le esercitazioni scientifiche e
militari. È in crescita il loro impiego per la raccolta contestuale di dati meteorologici e
oceanografici.
I glider possono essere agilmente spostati da due persone (pesano circa 50 chilogrammi
l’uno) e, operando a scarsa velocità (velocità nominale orizzontale di 1-2 chilometri all’ora),
senza motore, hanno consumi irrisori e possono rimanere in mare anche per lunghi periodi
di tempo. Per esempio, un Slocum glider, ha attraversato, nel dicembre 2009, l’Oceano
Atlantico in 221 giorni. In un altro test di durata operativa, un Seaglider (prodotto da
iRobot) dell’Università di Washington è riuscito a raccogliere dati per 10 mesi consecutivi.
Quindi, questo tipo di AUV offre una combinazione unica di persistenza e monitoraggio
diretto delle acque, con il vantaggio di poter essere in qualsiasi momento facilmente
ricollocato. Quello che sarà esposto alla Festa della Marineria è uno Spray glider della
Bluefin, studiato per operare in profondità, fino a 1500 metri.
Inoltre:
Il Polo Universitario Marconi esporrà gli skiff progettati e costruiti dagli studenti in
occasione del concorso “Mille e una vela per l’università”, e mostrerà i video di progetti di
imbarcazioni da diporto di vario genere, dettagliate in termini di studio delle prestazioni,
dell’aero-idrodinamica dello yacht e approfondimenti sugli allestimenti interni.
L’INGV esporrà strumentazione geofisica atta
geomagnetiche e gravimetriche onshore e offshore.
allo
studio
delle
caratteristiche
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Laboratori per bambini e ragazzi, a cura dei Centri di Ricerca
Centro Allende, dal 17 al 19 giugno
prenotazioni e informazioni al numero di telefono 0187 023990
“Energia ieri, oggi… e domani?”
A cura di: CNR-ISMAR
(Silvia Merlino, Rosaria Evangelista, Carlo Mantovani, Cecilia Cinelli, Marco Bianucci)
Orari laboratori (due ore ciascuno)
Target: pubblico generico, in particolare per
Venerdì 17 giugno h 15 – 17
Sabato 18 giugno h. 11 – 13 e h. 15 – 17
Domenica 19 giugno h. 11 – 13 e h. 15 – 17
- IV e V elementare, i laboratori della mattina
- I, II, III media, i laboratori del pomeriggio.
Il laboratorio è pensato per bambini degli ultimi anni delle elementari o delle scuole medie
inferiori, e intende approfondire alcuni aspetti di particolari risorse energetiche, ovvero dei
combustibili fossili (petrolio, carbone e metano) e delle risorse rinnovabili. Per spiegare
come si formano tali combustibili si fanno costruire agli stessi bambini due piccole “teche”
che rappresentano una il modello di un giacimento petrolifero, con tutta la stratigrafia dei
diversi componenti, e l’altra di un giacimento di carbone. Durante la costruzione di tale
teche, guidata dall’animatore, verranno spiegate le formazioni dei due tipi di giacimenti e,
attraverso modellini ed oggetti da manipolare e comporre, verranno spiegati alcuni concetti
fisici fondamentali per la comprensione di tali processi, quali le diverse densità di materiali
sia solidi che liquidi, la natura e la formazione degli idrocarburi ed altro ancora.
Nella seconda parte del laboratorio l’attenzione si sposterà sui problemi connessi con
l’utilizzo di tali combustibili e la necessità di rivolgere l’attenzione ad un altro tipo di fonti
energetiche, rinnovabili e il più possibile “pulite”. Anche in tal caso, attraverso piccole
esperienze e piccoli exhibit interattivi ai ragazzi saranno spiegati i processi di
funzionamento dei generatori eolici, idroelettrici e di pannelli solari e celle fotovoltaiche.
Verranno anche mostrati modelli di barche fotovoltaiche, la cui propulsione è data da una
elica alimentata da celle fotovoltaiche, che saranno poi fatte funzionare sotto la luce del
sole nella “piscina” appositamente installata all’esterno dei locali del laboratorio.
Quasi tutti i materiali utilizzati sono materiali “poveri” facilmente reperibili: l’esperienza
quindi della costruzione dei due “piccoli giacimenti” e dei modellini di generatori elettrici
potrà quindi essere riprodotta in classe.
Verranno date le schede tecniche e materiale informativo agli insegnanti o genitori
interessati.
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Laboratorio di Elettroacustica- Elettroottica
A cura di: CSSN
Orari laboratori (90 minuti ciascuno)
Target: pubblico generico, in particolare per
Venerdì 17 giugno h 15 – 16.30
Sabato 18 giugno h. 11 – 12.30 e h. 14.30 – 16
Domenica 19 giugno h. 11 – 12.30 e h. 14.30 – 16
- Scuola secondaria
MODULO I – “L’ASCOLTO DEI RACCONTI DEL MARE”
CON S.A.R.A. (SISTEMA AUTONOMO RILIEVI ACUSTICI)
La boa S.A.R.A (Sistema Autonomo per i Rilievi Acustici) è utilizzata per rilevare suoni
emessi sotto la superficie del mare da: mezzi subacquei, navi, mammiferi marini, etc.
L’apparecchiatura allestita simula la rilevazione sonora in ambiente subacqueo.
Con l’utilizzo di un microfono, un computer e un trasduttore, il suono emesso in prossimità
del microfono viene riprodotto in acqua dal trasduttore.
Il suono riprodotto viaggia in acqua ed è quindi “ascoltato” dall’idrofono, trasferito tramite
l’elettronica alloggiata all’interno della Boa al Computer di Analisi (o via cavo di rete o
tramite collegamento wireless). Un programma installato sul computer, permette di
visualizzare in tempo reale “i colori del suono” (lo spettrogramma - grafico in 3 dimensioni,
frequenza, tempo e intensità).
Lo spettro di un suono può essere considerato come il suo DNA: ogni suono ha un suo
spettro. La voce di una persona, le note di uno strumento musicale, il rumore di un
sommergibile, il canto di una balena sono tutti suoni caratterizzati da spettri univoci. Sullo
schermo lo spettro è evidenziato da righe verticali di colorazione gialla o rossa, dove
ciascuna riga individua una frequenza e l’insieme di tutte le righe (cioè le frequenze),
disposte lungo la stessa linea orizzontale (in un dato istante di tempo) rappresentano lo
spettro.
I partecipanti all’esperienza potranno interagire con microfoni o oggetti semoventi immersi
o sulla superficie della piscina per verificare le variazioni del suono e la loro
rappresentazione sul video in tempo reale
MODULO II - LE TORTUOSE VIE DEL SUONO IN MARE
La propagazione del suono in mare non segue una linea retta ma bensì linee curve più o
meno accentuate, in base alla sua velocità che è influenzata da tre fattori:
• temperatura
• pressione
• salinità
La temperatura è il fattore più influente in quanto varia sensibilmente al variare della
temperatura esterna, e quindi in relazione alle stagioni e ai flussi di acqua sottomarina.
In piena estate avremo infatti una notevole differenza di temperatura tra la superficie e il
fondo con conseguente diversità di velocità di propagazione.
La pressione è legata alla profondità in cui viaggia il suono; più aumenta la pressione più il
suono subirà un aumento di velocità.
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La salinità incide pochissimo sull’andamento del suono in acqua, anche perché non
subisce notevoli variazioni se non in prossimità di una foce di un fiume; il suo valore è
pressoché costante.
Il software sul PC simula la propagazione del suono in base al profilo di velocità misurato;
spostando la quota della sorgente acustica il suono si dirigerà verso direzioni particolari.
Nei punti in cui la velocità è minima si propagherà concentrandosi all’interno di un canale.
Nei punti in cui si hanno massimi relativi di velocità del suono tenderà a divergere verso
l’alto e il basso.
Insomma, la regola più semplice è che il suono si dirige verso i punti di minima velocità.
Simulando con il SW il cambio di quota della sorgente è possibile verificare cosa
succederà e provare a “colpire” il bersaglio posto sul monitor con il maggior numero di
raggi (più la rete dei raggi è fitta maggiore è l’energia acustica che lo colpisce).
MODULO III - FOTO SEGNALETICA ALL’INFRAROSSO
Ogni corpo che si trovi ad una temperatura superiore a 0 Kelvin emette energia che può
essere monitorata con un sensore all’InfraRosso (IR). Questa è la proprietà grazie alla
quale con una telecamera IR riusciamo a visualizzare una scena anche in assenza totale
di luce esterna (buio pesto). Quanto più un corpo è caldo tanta più energia emetterà e
tanto più luminosa sarà la sua immagine IR. Riprendendo con una telecamera IR, ad
esempio, il volto umano, riusciremo ad individuare le differenze di temperatura delle varie
parti del viso.
Ad ogni partecipante verrà scattata una foto IR che sarà inserita nell'attestato di
partecipazione al laboratorio.
“Il mare visto da vicino …… ”
A cura di ENEA
(Marinella Abbate, Mattia Barsanti, Gabriella Cerrati, Roberta Cupido,
Silvia Cocito, Ivana Delbono, Stefania Furia, Chiara Lombardi)
Orari laboratori (due ore ciascuno)
Target: pubblico generico, in particolare per
Venerdì 17 giugno h 15 – 17
Sabato 18 giugno h. 11 – 13 e h. 15 – 17
Domenica 19 giugno h. 11 – 13 e h. 15 – 17
- IV e V elementare, i laboratori della mattina
- I, II, III media, i laboratori del pomeriggio.
I laboratori si sviluppano su due moduli didattici: geologia marina e biologia marina, divisi
su quattro postazioni per un totale di 25-30 studenti.
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MODULO I - GEOLOGIA MARINA
Le attività del laboratorio didattico di geologia marina hanno l’obiettivo di far conoscere ai
ragazzi le principali caratteristiche dell’ambiente spiaggia, introducendoli all’analisi dei
sedimenti e alle loro caratteristiche.
Postazione 1: Si terranno brevi lezioni e dimostrazioni pratiche su:
La spiaggia: ambiente di passaggio tra il mare e la terra
I materiali della spiaggia: i sedimenti e la loro origine
La forma, il colore e la dimensione dei granelli di sabbia al microscopio
Setacciamo insieme: l’analisi granulometrica dei sedimenti
Per le dimostrazioni pratiche sui sedimenti, verranno utilizzati setacci in modo da
coinvolgere in modo pratico i ragazzi e insegnare loro, con curiosità scientifica e
divertimento, le metodiche analitiche.
MODULO II - BIOLOGIA MARINA
Il modulo di biologia marina ha lo scopo di avvicinare i ragazzi alla conoscenza della
biodiversità marina del Mediterraneo, insegnando loro a riconoscere i principali gruppi di
organismi marini tramite l’osservazione diretta al microscopio.
Postazione 2: Osservazione degli organismi ‘in vivo’ con la guida del biologo marino.
Grazie ad un sistema costituito da un microscopio collegato a PC, i ragazzi avranno la
possibilità di osservare micro-organismi in acqua e vedere come appaiono nel loro
ambiente naturale: come si muovono, come mangiano, come si comportano. Il biologo
marino mostrerà agli studenti animali e vegetali che caratterizzano le coste del Mar
Ligure.
Postazione 3: Osservazione degli organismi al microscopio:
i ragazzi scienziatiprotagonisti.
Gli studenti, con la guida dei biologi marini, attraverso l’utilizzo di uno stereo microscopio
avranno la possibilità di osservare direttamente alcuni organismi marini e le loro strutture
microscopiche. Particolare attenzione sarà rivolta alle alghe, le quali verranno identificate
in base all’osservazione di particolari strutture microscopiche e classificate grazie
all’utilizzo di chiavi dicotomiche.
Postazione 4: “Creiamo l’algario”. Un algario è una raccolta di cartoncini sui quali
vengono posizionate e fatte in seguito essiccare le varie alghe, accompagnate dal nome
del genere e della specie. Al microscopio si osservano le alghe per confrontarle tra di loro
e riconoscerle attraverso l'uso di chiavi dicotomiche.
Per realizzare l’algario occorrono dei fogli di cartoncino bianco, pennelli, vaschette di carta
stagnola, fogli di giornale e dei collant.
Quindi: ogni studente preleva un tallo rappresentativo della specie
- In una vaschetta d'acqua si pulisce l’alga
- Si immerge il cartoncino precedentemente siglato con il nome dell'alga nell'acqua;
- Si sistema l'alga con l'aiuto di un pennello distendendola bene sul cartoncino;
- Si sistema il cartoncino con l'alga sopra a dei fogli di giornale asciutti;
- Si adagia sopra al campione un pezzo di nylon per evitare che l'alga si attacchi al
giornale;
- Si ricopre con altri giornali asciutti;
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- Lo studente porta il suo lavoretto a casa mantenendolo in un luogo asciutto con sopra
dei pesi per favorire la pressatura e l'essiccamento.
Prima dell’inizio di ogni laboratorio, i docenti-ricercatori si occuperanno di raccogliere gli
organismi marini oggetto del laboratorio, che verranno riportati in mare al termine di ogni
sessione didattica.
Trofei velici
Nell'ambito della seconda Festa della Marineria il CSSN curerà l'organizzazione dei
seguenti eventi:
XXIV Trofeo Mariperman
Il Trofeo Mariperman è nato nel 1988 con denominazione “Regate del Centenario” per
commemorare, anche con una manifestazione sportiva, il Centenario dell’Ente. Le regate
hanno fin da subito riscosso un buon successo, affermandosi
quale maggiore manifestazione velica cittadina, in grado di
attirare imbarcazioni anche da altre località liguri e affacciate
sul mar Tirreno. Ripetuta con successo l’anno seguente, la
manifestazione ha avuto definitiva consacrazione nel 1990 in
occasione di un altro Centenario, quello dei Sommergibili, e
nel 1991 in coincidenza con la commemorazione del
Cinquantennale del forzamento di Alessandria. Nel 2007 l’Ente
Mariperman è diventato CSSN e il tradizionale Trofeo
Mariperman, seppure riconfermato nelle sue modalità di
svolgimento, a partire dal 2009 è stato spostato nel mese di
giugno, in modo da rientrare tra gli eventi previsti nell’ambito
della Festa della Marineria organizzata dal Comune della
Spezia. Dal 2011 il Trofeo sarà Regata di qualificazione per il titolo di Armatore dell'anno.
Le prove (2 al giorno) si svolgeranno sabato e domenica, la premiazione domenica nel
tardo pomeriggio in Banchina Revel.
I Trofeo CSSN: regata tra Centri di Eccellenza italiani e stranieri
La direzione del CSSN, con il patrocinio del Comando in Capo
dell'Alto Tirreno, ha invitato Centri di Ricerca e di Eccellenza
italiani ed europei ad una nuova regata nata per condividere e
rendere fruibile anche a un pubblico più vasto, il know how
scientifico tecnologico applicato al mare, sia in ambito militare
che civile. Alla competizione parteciperanno tutti i Enti di
ricerca spezzini coinvolti nelle iniziative della Festa.
Saranno utilizzate a rotazione 4 imbarcazioni Gala del cantiere
Fanatek.
Appuntamento presso la Sezione Velica MM Banchina Revel.
Area di gara: golfo della Spezia, zona interna Diga Foranea.
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