Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile Comunicato stampa I Centri di ricerca della Spezia alla Festa della Marineria Enea, NURC, Cnr-Ismar, CSSN, Ingv e Polo Universitario Marconi parteciperanno con un’esposizione, laboratori, incontri e visite guidate sui mezzi navali I Centri di ricerca del territorio spezzino non mancheranno alla prossima Festa della Marineria. Enea, NURC, Cnr-Ismar, CSSN, Ingv e Polo Universitario Marconi, eccellenze scientifiche in ambito nazionale e internazionale, contribuiranno pure quest’anno alla manifestazione, illustrando le proprie attività e mettendo a disposizione le proprie competenze su temi come lo sviluppo sostenibile, la tecnologia e l’influenza dei cambiamenti climatici sul mare. La partecipazione ruoterà intorno all’esposizione “Un mare di tecnologia”, allestita al Centro Allende e aperta per l’intera durata della Festa (orario 11-23), che sarà dedicata, anche con strumenti originali in mostra, all’attività ordinaria del secondo distretto tecnologico della Liguria. Al Molo Italia e in passeggiata Morin i visitatori (su prenotazione) potranno approfondire tutti i temi salendo direttamente a bordo delle imbarcazioni utilizzate dai ricercatori nelle loro missioni oceanografiche. I più giovani, inoltre, avranno la possibilità di mettersi alla prova in tre laboratori (su prenotazione): “Il mare visto da vicino” a cura dell’Enea e rivolto a studenti di scuole elementari e medie inferiori, “Energia ieri, oggi e…domani?” a cura di Cnr-Ismar rivolto ugualmente a studenti di scuole elementari e medie inferiori, e “Laboratorio di Elettroacustica” del CSSN per ragazzi delle medie inferiori e superiori. Prenotazioni e info al numero 0187 023990. A completare il programma saranno infine tre tavole rotonde all’Auditorium di Passeggiata Morin, cui interverranno scienziati ed esperti di tutti i Centri di ricerca. Il 16 giugno alle 17 si parlerà con l’assessore Paolo Manfredini di “Offerta formativa e ricadute sul territorio delle professionalità legate al mare”. Il 17 giugno alle 19 sarà la volta della conferenza “Sviluppo delle tecnologie innovative legate al mare”, moderata dall’Ammiraglio Dino Nascetti. Mentre il 18 giugno alle 17 si chiuderà con Patrizio Roversi discutendo dell’“Influenza del cambiamento climatico legato al mare: dai poli al Mediterraneo”. Contatto stampa per i Centri di ricerca Francesca Nacini, PAO NURC email: [email protected], cell. 3935390846 1 I Centri di ricerca Istituto di Scienze Marine (ISMAR-CNR) Missione L’istituto ISMAR - CNR svolge ricerche in aree polari, oceaniche e mediterranee per studiare: • l’evoluzione degli oceani e dei margini continentali per definire l’attività di vulcani, faglie e frane sottomarine e gli scenari di impatto sulle coste; • l’influenza dei cambiamenti climatici sulla circolazione oceanica, l’acidificazione, i cicli biogeochimici e la produttività dei mari; • gli habitat e l'ecologia marina, il crescente inquinamento delle aree costiere e profonde; • le risorse alieutiche per mantenerne lo sfruttamento entro limiti sostenibili e migliorare le pratiche di maricoltura e acquicoltura; • i fattori naturali e antropici che impattano economicamente e socialmente su coste e lagune dalla preistoria all’epoca industriale. Ambiti di studi Oceanografia fisica e chimica, geologia e geochimica, sistemi costieri e impatti antropici, clima e paleoclima, ecosistemi e biogeochimica, pesca e acquicoltura, sviluppo tecnologico. ISMAR – Sede territoriale di La Spezia La sede territoriale di La Spezia dell’ISMAR è ospitata nel centro Centro Ricerche Ambiente Marino dell'ENEA di S. Teresa, a Pozzuolo di Lerici. Il campo di interesse della ricerca in tale sede riveste in particolare l’Oceanografia fisica e chimica. In questo campo ISMAR vanta una lunga esperienza, sia in aree costiere che in mare aperto. Ricerche d’avanguardia vengono svolte combinando un approccio basato su osservazioni di breve e lungo termine con tecniche modellistiche, utilizzando in questo caso sia modelli analitici che approcci numerici.L’istituto ha inoltre una lunga tradizione di campagne oceanografiche nell’intero bacino Mediterraneo ed ha attivamente partecipato a numerose spedizioni polari, in Artide e in Antartide. Una ben sviluppata attività di tutoraggio, rivolta soprattutto a Ph.D. e studenti post-doc, aiuta a disseminare i risultati più innovativi e offre al tempo stesso a nuove generazioni di scienziati un ambiente internazionale stimolante dove svolgere la proprio attività. 2 Centro di Supporto e Sperimentazione Navale Il Centro di Supporto e Sperimentazione Navale (CSSN) è nato nel 2007 dalla fusione di tre Enti di studio e sperimentazione: Mariperman, di cui il CSSN ha ereditato la sede, Marimissili e Mariteleradar Livorno. La duplice missione del CSSN è quella di essere gestore dei processi di Ingegneria del Supporto Logistico per lo Strumento Navale e centro per la sperimentazione e lo sviluppo dei programmi scientifici e tecnologici della Forza Armata. Nella sua veste di Ente scientifico e tecnologico il CSSN rappresenta, grazie alle professionalità e alle apparecchiature a disposizione, un polo d’eccellenza, sia in ambito militare che civile, con capacità e competenze in alcuni casi uniche nel panorama nazionale. Nei propri balipedi e poligoni hanno luogo test, verifiche e valutazioni in campo balistico, missilistico e siluristico, finalizzati al collaudo, sviluppo e qualifica di sistemi d’arma, e misure di elettroacustica ed elettromagnetismo per la determinazione della segnatura acustica e magnetica delle Unità Navali. Nei propri laboratori sono eseguite prove, analisi e misure nel campo della chimica applicata e degli esplosivi, della tecnologia dei materiali, dell’ambiente, dell’architettura navale, della segnatura radar/infrarosso e della compatibilità elettromagnetica, finalizzate al collaudo, alla qualifica e all’omologazione di materiali ed apparecchiature. Un settore del CSSN, Istituto Vallauri, dislocato a Livorno, è polo d'eccellenza nell' attività di ricerca nel campo delle telecomunicazioni e dell’elettronica applicata. Considerato l’ampio ventaglio di competenze e l’elevato livello professionale del personale impiegato, il Centro è in grado di sviluppare approfonditi studi in diversi campi d’ interesse tecnico/scientifico. Tutte le attività sono eseguite nell’assoluto rispetto degli standard militari vigenti ed i laboratori operano con un Sistema Qualità conforme alla Norma ISO 17025. Il CSSN è inoltre coinvolto in attività finalizzate allo sviluppo e alla valorizzazione di tecnologie per la salvaguardia dell’ambiente marino. In particolare, tali attività si concretizzano tramite l’accordo di cooperazione con NATO Undersea Research Centre (NURC) e con la partecipazione al progetto European Defence Agency – Protection of Marine Mammals (EDA-PoMM) per la realizzazione di database (oceanografici, acustici, avvistamenti, rumore ambiente, etc.) al fine di migliorare le conoscenze sulla mitigazione del rischio derivante dall’interazione “attività antropogeniche-fauna marina”. 3 Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile Centro Ricerche Ambiente Marino di S. Teresa – Lerici (Sp) Missione Il Centro Ricerche Ambiente Marino dell'ENEA di S. Teresa svolge attività di ricerca multidisciplinare nel settore dell’oceanografia sperimentale con l’obiettivo di valutare e prevedere l’impatto di cambiamenti naturali e delle pressioni antropiche sugli ecosistemi marini e costieri. Produce la base di conoscenze per la protezione degli ecosistemi, la conservazione della biodiversità e per la gestione e l’utilizzo sostenibile delle risorse. Su questi temi partecipa alle iniziative di ricerca nazionali ed internazionali, operando nel Mediterraneo ed in areechiave dal punto di vista climatico, quali le zone polari. Promuove le iniziative nazionali ed internazionali di alta formazione sulle scienze marine, e partecipa alla realizzazione di scuole, training, workshop, master ed ospita stage formativi. Collabora con Enti locali ed Enti gestori di aree marine protette per il trasferimento di conoscenze sulle problematiche emergenti e per la definizione di strategie e metodologie per il monitoraggio. Il Centro occupa una superficie di quasi 6.000 metri quadrati, è ubicato sulla costiera orientale del Golfo della Spezia nel territorio del Comune di Lerici ed è ospitato all'interno dell'antico forte di S. Teresa, costruito dalla Repubblica di Genova nel 1747 e restaurato dall'ENEA nel 1982. È dotato di laboratori ed attrezzature per studi e ricerche sperimentali nel campo della fisica, chimica, biologia, sedimentologia e radioattività ambientale e possiede strumentazione specifica per il campionamento e l’analisi dell’ambiente marino. Il Centro ospita l’Istituto di Scienze Marine del CNR con cui collabora in programmi comuni di ricerca. 4 Ambiti di studio Ecologia marina L’attività di ricerca è finalizzata alla definizione a scala regionale delle interazioni tra clima, pressioni antropiche ed ecosistemi marini. Viene valutato l’impatto dei cambiamenti sullo stato dell’ambiente e degli ecosistemi e si sviluppa la base di conoscenze per la gestione e l’utilizzo sostenibile delle risorse e per la valutazione dell’impatto di nuovi usi dell’ambiente marino. Sistemi di osservazione Vengono realizzati sistemi di osservazione a breve, medio e lungo termine nel quadro dei programmi nazionali ed internazionali per l’osservazione dell’ambiente marino e la valutazione della tendenza evolutiva degli ecosistemi. Si individuano e definiscono a livello locale metodologie e strumentazioni per il monitoraggio e il controllo di ambienti specifici. I risultati del monitoraggio vengono analizzati, mentre i dati sono archiviati e quindi nell’ambiente della ricerca, presso i gestori del territorio e il pubblico. Oceanografia operativa Si occupa di sviluppo e gestione di prodotti e servizi relativi ai programmi dell’Intergovernmental Oceanographic Commission e del World Meteorological Organisation, del Global Earth Observation System of Systems e Global Monitoring for Environment and Security. Vengono promosse attività relative alla oceanografia operativa nel campo della innovazione tecnologica e informatica. 5 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) Costituito nel 1999, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) raccoglie e valorizza le competenze e le risorse di cinque istituti già operanti nell'ambito delle discipline geofisiche e vulcanologiche: l'Istituto Nazionale di Geofisica; l'Osservatorio Vesuviano; l'Istituto Internazionale di Vulcanologia; l'Istituto di Geochimica dei Fluidi; l'Istituto per la Ricerca sul Rischio Sismico. Missione L'INGV è nato con l'obiettivo di raccogliere in un unico polo le principali realtà scientifiche nazionali nei settori della geofisica e della vulcanologia. All'INGV è affidata la sorveglianza della sismicità dell'intero territorio nazionale e dell'attività dei vulcani italiani attraverso reti di strumentazione tecnologicamente avanzate, distribuite sul territorio nazionale o concentrate intorno ai vulcani attivi. Sede di Porto Venere La sede di Porto Venere è una delle numerose sedi dell’INGV dislocate sul territorio italiano dove opera l’unità denominata Geofisica e Tecnologie Marine. Le aree di ricerca indagate nella sede di Porto Venere riguardano studi dei campi di potenziale, magnetico e gravimetrico, applicati all’esplorazione petrolifera e mineraria, all’archeogeofisica marina, alla salvaguardia dell’ambiente marino e security portuale e al monitoraggio di aree attive sotto il profilo sismologico e vulcanico. Presso l’unità di ricerca di Porto Venere, sono portate avanti attività sperimentali di ricerca scientifica e tecnologica nei seguenti ambiti: • • • Studio di aree vulcaniche attive attraverso l’utilizzo di prospezioni magnetiche e gravimetriche marine. La caratterizzazione dei segnali gravimetrici, magnetici ed elettromagnetici, può essere un utile strumento sia per migliorare il monitoraggio dei vulcani attivi e delle aree sismogenetiche che per approfondire la comprensione dei meccanismi che li producono. Le aree studiate sono: Golfo di Napoli, i vulcani sottomarini del Mar Tirreno (Marsili, Palinuro, ecc.), le Isole Eolie, l’area etnea. Sviluppo ed applicazione di tecniche di prospezione geofisica finalizzate a studi di tipo minerario e petrolifero sia onshore che offshore.Grazie a specifici accordi di collaborazione tecnico-scientifica fra INGV ed Eni S.p.A., l’attività si esplica sia attraverso comuni programmi di ricerca che attraverso specifici contratti di servizio, molti dei quali coinvolgono direttamente proprio l’Unità Geofisica e Tecnologie Marine. Individuazione di target ambientali (es. discariche, ordigni bellici, manufatti, ecc.) e archeologici tramite prospezioni gradiometriche marine di dettaglio.Le tecniche di prospezione geofisica vengono applicate a diversi contesti di ricerca ambientale attraverso studi applicati alle bonifiche (ad esempio ordigni, mine, manufatti 6 • • • ferromagnetici, ecc.), alla caratterizzazione di siti per fini ambientali ed archeologici e alla protezione dei porti. In questo settore esiste una fattiva collaborazione sia con il Centro NURC della NATO che con la Marina Militare Italiana. Sviluppo di tecnologie ed apparati geofisici marini nell’ambito di progetti in partnership con vari gruppi dell’INGV dislocati nelle diverse sedi nazionali ad altri gruppi afferenti ad EPR che svolgono analoghe attività di ricerca tecnologica (INAF, INRIM, CNR). Creazione di un ‘laboratorio di strumentazione geofisica marina’ che ha portato nei laboratori dell’INGV di Porto Venere la presenza di strumentazione di grande valore scientifico (magnetometri e gravimetri). Modelling e Supercalcolo. INGV vanta anche una grande esperienza nel Calcolo Avanzato grazie ad un esteso grid di ‘macchine parallele’ distribuite nelle varie sedi in Italia e, sulla scia dell’impegno profuso a livello nazionale, anche la sede di Porto Venere aderisce a questo filone con un’iniziativa sul territorio spezzino che lo vede, in partnership con il NURC, a sostegno di SPEDIA SpA nella co-gestione del ‘Centro di Supercalcolo’ creato alla Spezia nel quadro delle iniziative del Distretto delle Tecnologie Marine Studio dell’idrologia e della dinamica delle masse d’acqua con particolare attenzione all’ambito costiero e alle Aree Marine Protette. La ricerca si svolge in partnership con l’Università di Genova ed il CNR (ad es. nel Parco di Portofino, a Bonassola e Cinque Terre). Nella struttura di Porto Venere ha sede l’HOS (the Historical Oceanography Society) e che persegue la promozione, divulgazione e valorizzazione della conoscenza della storia dell’oceanografia nella consapevolezza che essa rappresenti una parte importante e significativa nell’avanzamento della scienza e tecnologia marina. Divulgazione scientifica sul territorio tramite l’istituzione di una biblioteca specifica del settore geofisico-geologico, di info-point scientifici sul territorio provinciale e la partecipazione a eventi culturali. 7 NURC, a NATO Research Centre Il NURC (NATO Undersea Research Centre), Centro NATO per la Ricerca Subacquea, ha sede in Liguria, alla Spezia, presso il Centro di Supporto e Sperimentazione Navale della Marina Militare Italiana. Nato nel 1959, il NURC è oggi un’organizzazione unica nel suo genere che svolge ricerche marine, ad ampio spettro, di livello mondiale. Da sempre all’avanguardia sia nei metodi che negli strumenti adottati, il Centro: • supporta le esigenze operative dei Paesi NATO e dei loro adeguamenti agli standard dell’Alleanza; • promuove l’innovazione nel settore marittimo; • dà vita a progetti scientifici e tecnologici destinati a velocizzare o agevolare l’implementazione di nuove capacità sia nel settore militare che in quello civile; • conduce attività di ricerca nel campo della sorveglianza e della sicurezza marittima con una particolare attenzione all’antiterrorismo, al contrasto della pirateria, al controllo e alla gestione dei mari, alla protezione dell’ambiente e dei mammiferi marini. Il direttore è il Dott. Dirk Tielbuerger (Germania), il vicedirettore è il Dott. Joseph Arbour (Canada), lo scienziato capo è il Dott. Edward C. Gough (USA). La supervisione è affidata ad un Comitato Scientifico in cui siedono i rappresentanti delle nazioni che aderiscono alla NATO. Al NURC lavorano 250 dipendenti (di cui 165 interni), il 75% dei quali sono scienziati, ingegneri e tecnici reclutati nei Paesi NATO con contratti a rotazione di 3-5 anni. A questi si aggiungono, attraverso il Visiting Research Programme, ricercatori e studenti provenienti dai Paesi NATO per specifiche ricerche in fisica, matematica, ingegneria, oceanografia, ricerca operativa, elaborazione di segnali, modelli matematici, sistemi informativi, reti di comunicazione, analisi dei dati. Le infrastrutture del NURC comprendono un’officina di 700 mq, aree tecniche per 600 mq, vasche di calibrazione e una biblioteca tecnica. L’infrastruttura più importante del NURC è però certamente costituita dalle sue due navi da ricerca NRV Alliance e CRV Leonardo, che svolgono la funzione di “laboratorio galleggiante” per realizzare ricerche e sperimentazioni nell’ambiente marino: 8 • NRV Alliance, progettata dalla Fincantieri specificamente per la ricerca acustica subacquea, è dotata di uno speciale sistema di propulsione e di un doppio scafo che ne fanno una delle navi più silenziose al mondo. Entrata in servizio nel 1988, lunga 93 metri ed equipaggiata con 400 mq di laboratori, l’Alliance ha a bordo sofisticati sistemi di navigazione, comunicazione e calcolo, ed è stata impiegata in ricerche ed esperimenti sottomarini di importanza strategica per la NATO, dal Mediterraneo al Circolo Polare Artico. Compatibilmente con l’attività del NURC, questa nave è disponibile, con il noleggio, a soddisfare esigenze in campo industriale, militare, e di sicurezza dei Paesi dell’Alleanza Atlantica. In passato è già stata impiegata per ricerche di carattere archeologico, storico, ambientale ed è stata utilizzata dagli scienziati per conoscere più a fondo la vita e l’ecosistema dei mammiferi marini; • CRV Leonardo, consegnata nel 2002, viene gestita dalla Marina Militare Italiana in forza di un accordo tra NATO e Governo Italiano. Lunga 27.5 metri e dotata di un sistema di posizionamento dinamico per il mantenimento del punto, nave Leonardo è stata progettata per operare su bassi fondali e, grazie alla sua manovrabilità nonché ai notevoli spazi interni adatti alla sperimentazione scientifica, è particolarmente adeguata per missioni di breve durata lungo la costa. 9 Polo Universitario Marconi Costituitosi nel 2002 su iniziativa delle principali Istituzioni ed Enti Locali (Provincia e Comune della Spezia, Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, C.C.I.A.A. e Confindustria La Spezia), Promostudi rappresenta un significativo esempio di realtà mista pubblico-privata ed una struttura universitaria qualificata in relazione alle vocazioni ed alle esigenze economico-produttive del territorio. In pochi anni il Polo Universitario si è distinto per un significativo percorso di crescita ed è divenuto un centro di riferimento ed attrazione per un elevato numero di studenti provenienti da tutto il territorio nazionale ed anche dall’estero. Forte impegno viene rivolto, oltre che alle attività didattiche, allo sviluppo di progetti di ricerca realizzati in collaborazione con importanti realtà locali, nonché ad iniziative atte a rafforzare ed ampliare la rete di relazioni con le imprese nell’ambito dell’organizzazione di tirocini formativi, attività di orientamento, testimonianze e seminari, workshop, visite di studio. Tale rete è divenuta significativa anche a livello internazionale, dando luogo ad interessanti esperienze di tirocini formativi all’estero. Il Polo Universitario della Spezia offre agli studenti percorsi di studio altamente specializzati e coerenti con le richieste del mercato del lavoro, sia locale che nazionale, ed oggi gli studenti iscritti sono poco meno di 1000. La realtà del Polo Universitario si distingue per alcuni elementi che garantiscono qualità formativa ed immediato inserimento nella realtà produttiva: • • rapporto diretto e fattivo tra corpo docente e studenti; assistenza costante e personalizzata in tutte le fasi del percorso universitario grazie ad uno staff altamente specializzato e manager didattici dedicati ai singoli Corsi di Laurea; • concreta collaborazione con il mondo imprenditoriale, che, attraverso il diretto coinvolgimento delle aziende, offre reali strumenti ed occasioni di inserimento professionale. 10 Didattica e corsi Le opportunità formative per gli studenti si riferiscono a tre Corsi di Laurea triennale, realizzati in convenzione con le Università di Genova e Pisa: • • • Informatica Applicata; Ingegneria Meccanica; Ingegneria Nautica; e tre Corsi di Laurea Magistrale, realizzati in convenzione con l’Università di Genova, il Politecnico di Milano e l’Università di Pisa: • • Design Navale e Nautico; Ingegneria Nautica; Al fine di favorire l’accesso ai Corsi di laurea in Ingegneria Nautica e Design, unici in Italia e caratterizzati quindi da una forte richiesta, dall’anno accademico 2008/2009 è stato soppresso il numero programmato per l’accesso al Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Nautica ed è stato innalzato a 40 il numero programmato per il Corso di Laurea Magistrale in Design Navale e Nautico. Dall’anno accademico 2009-2010 è inoltre stato rimosso il numero programmato anche per il Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Nautica. 11 Tavole rotonde Auditorium del Mare, passeggiata Morin Giovedì 16 giugno alle 17 Professionisti del mare: offerta formativa, lavoro, economia del territorio Marco Bianucci, CNR, Federica Pannacciulli, ENEA; Edoardo Bovio, NURC; Paolo Favali INGV; Comandante Gianluca Dei, CSSN. Modera: Alessandro Pollio, assessore allo Sviluppo ed Innovazione Economica, Nuove Tecnologie e Università e Ricerca del Comune della Spezia. La ricerca in campo oceanografico, e marino in generale, viene svolta attraverso l’utilizzo, sia in superficie che in profondità, di strumenti scientifici sofisticati come ROV, AUV e glider. La presenza sul territorio spezzino di molte realtà dotate di know how tecnologici nel settore della sensoristica e della mobilità in ambiente marino, costituisce una potenzialità importante per lo sviluppo non solo della ricerca scientifica ma anche dell’imprenditoria presente e futura del territorio. È inoltre ampia l’offerta formativa, nel medesimo ambito, che sono in grado di mettere a disposizione i Centri di ricerca con tesi di laurea, stage, dottorati e master che vengono svolti in collaborazione con varie Università italiane su argomenti legati al mare. Venerdì 17 giugno alle 19 Nuove tecnologie per il mare Partecipano: Marco Bianucci CNR, Annalisa Griffa CNR; Giuseppe Manzella ENEA; Edoardo Bovio NURC; Cosmo Carmisciano INGV; Comandante Emanuele Bellanca, CSSN. Modera: Ammiraglio Ing. Dino Nascetti, Polo Universitario Marconi Qual è l’apporto delle nuove tecnologie nella ricerca scientifica oceanografica? Quale il loro ruolo nel creare sinergie con le imprese in un’ottica di sviluppo sostenibile? A queste e altre domande risponderanno gli scienziati dei Centri di ricerca attivi nello spezzino, prestando una particolare attenzione alle interazioni tra l'ambiente, il territorio e i sistemi industriali. Sabato 18 giugno alle 17 Dai Poli al Mediterraneo: il mare e i cambiamenti climatici Partecipano: Stefano Aliani, CNR; Carlo Papucci, CNR; Roberta Delfanti, ENEA; Antonio Navarra, INGV-CMCC Bologna; Hebert Latassa, CSSN. Modera: Patrizio Roversi. Negli ecosistemi marini dai poli al Mediterraneo stanno avvenendo molti cambiamenti che la ricerca scientifica sta cercando di comprendere meglio concentrandosi sulla loro variabilità e la loro risposta ai cambiamenti naturali o indotti da attività antropiche. Ma siamo veramente in grado di poter prevedere quale sarà il futuro dei mari e del clima? 12 Mostra “Un mare di tecnologia” Centro Allende, 17-18-19 giugno Orari: 11 - 23 ingresso libero Strumenti esposti Argo Drifter del CNR è una boa galleggiante che misura le correnti marine di superficie. Viene calata dall’imbarcazione e può essere lasciata in mare diverse settimane, trascinata dalla corrente. A intervalli regolari trasmette la propria posizione via satellite (sistemi Argos e GPS). ADCP (acoustic doppler current profiler) del CNR misura le correnti marine sotto la superficie. Si basa sull’effetto Doppler acustico e può registrare velocità e direzione delle correnti a diverse profondità lungo la colonna d’acqua fino a una distanza massima predefinita. Può essere fissato al fondale marino, allo scafo di una nave, a una boa o a una “rosette”. Sonda CTD (Conductivity-Temperature-Depth) del CNR. Sonda multiparametrica che in configurazione standard misura la temperatura e la salinità dell’acqua a diverse profondità. Viene normalmente montata sulla struttura della “rosette” ed effettua fino a 24 campionamenti al secondo. Può ospitare numerosi sensori aggiuntivi. Sistema Autonomo per i Rilievi Acustici (SARA) del CSSN. SARA è un prototipo ideato per acquisire e analizzare il rumore irradiato da Unità Navali di superficie. Il sistema è un aggiornamento del prototipo realizzato da MARIPERMAN antecedentemente al 2000. La disponibilità di tale apparato consente ad ogni Unità di registrare il proprio rumore introdotto nell’ambiente circostante in maniera completamente indipendente ed autosufficiente. Le capacità funzionali del prototipo sono: • • • • • • acquisizione del rumore irradiato per la registrazione e l’analisi, tramite idrofono ed elettronica dedicata all’interno della Boa capace di gestire tutti i processi di acquisizione, di analisi e di sistema; tracciamento GPS che permette la verifica della cinematica nave rispetto alla posizione della boa (rotta e rilevamento con rappresentazione della linea ideale e possibilità di monitoraggio della cartografia); link radio che permette la trasmissione dei comandi di accensione/spegnimento ed in generale di tutti i comandi di processo e dei dati satellitari rilevati dalla boa (distanza operativa utile 2500m); stazione di monitoraggio/pre-analisi a bordo (PC con SW dedicato); registrazione dei dati acustici rilevati nella memoria di massa della Boa e del PC a bordo; ascolto in tempo reale del dato acustico. Il CSSN utilizza SARA anche nelle attività in cui è coinvolto finalizzate allo sviluppo e alla valorizzazione di tecnologie per la salvaguardia dell’ambiente marino. In particolare tali attività si concretizzano tramite l’accordo di cooperazione con il NATO Undersea Research 13 Centre (NURC) e con la partecipazione al progetto European Defence Agency – Protection of Marine Mammals (EDA-PoMM). Il Progetto consiste nella realizzazione di database (oceanografici, acustici, avvistamenti, rumore ambiente, etc.), indirizzati alla valutazione della distribuzione dei mammiferi marini, con particolare riferimento al Mar Mediterraneo. Ciò, al fine di migliorare le conoscenze sulla mitigazione del rischio derivante dall’interazione “attività antropogeniche-fauna marina” e consentire una sempre migliore pianificazione/svolgimento delle esercitazioni sonar. “Pluto” del CSSN. Il “Pluto” è un veicolo subacqueo filoguidato, dotato di telecamera , fotocamera e sonar che permette di eseguire la ricerca e l’individuazione di un oggetto immerso con qualsiasi condizione di visibilità; l’operatore, sulla terra ferma o a bordo di una’ Unità appoggio, tramite “consolle” riesce agevolmente a guidare il veicolo e tramite “monitor” riesce a riconoscere l’oggetto immerso. Per le caratteristiche prestazionali, l’affidabilità e il costo relativamente contenuto trova largo impiego in ambito civile, industriale e militare. In ambito Marina Militare è principalmente utilizzato dalle Forze di Controminamento, in ambito CSSN è in alcuni casi imbarcato sull’Unità appoggio per un eventuale suo impiego nella ricerca di oggetti immersi. Unità poligono tridimensionale mobile del CSSN. Il poligono tridimensionale mobile, in dotazione al CSSN, è l’unico in ambito nazionale che permette la “tracciabilità” di oggetti subacquei in movimento. È costituito da una componente asciutta, allocata sull’Unità appoggio, mediante la quale si ha il controllo funzionale del poligono e la traccia video dell’oggetto sotto controllo, e da una componente bagnata, composta da un minimo di tre unità ad un massimo di sei , mediante la quale si rileva e si traccia l’oggetto con successivo trasferimento via link radio dei dati rilevati alla componente asciutta. Sonda batitermografica del CSSN. È uno strumento di misura largamente utilizzato in ambito subacqueo per la determinazione della temperatura dell’acqua in funzione della profondità; indirettamente fornisce la misura della velocità del suono in acqua. Lanciatore multiplo XBT dell’ENEA. È un lanciatore automatico di sonde a perdere (XBT) per la misura di parametri oceanografici. Strumentazione per campionamento ENEA: trappola a sedimento, pompa in situ. Venus – autonomus under water robot dell’ENEA, il robottino sottomarino di sciame per il monitoraggio e l’esplorazione degli ambienti sommersi, realizzato dal Laboratorio di Robotica del Centro Ricerche ENEA Casaccia. VENUS è dotato di un’autonomia di 3 ore, pesa 40 kg, è realizzabile a costi contenuti, è dotato di sensori, telecamere stereo, profondimetro, bussola, sonar panoramico, side-scan sonar, idrofoni, può procedere alla velocità massima di crociera di 2 nodi (3.7 km/h), può raggiungere i 50 metri di profondità. VENUS rappresenta l’elemento base di un sistema composto da più veicoli cooperanti e coordinati, cioè uno sciame di sottomarini autonomi, per scopi di ispezione e sorveglianza, che saranno presto realizzati con il progetto Harness. 14 Glider del NURC. Di recente concezione, i glider sono veicoli autonomi sottomarini (Autonomous Underwater Vehicles - AUV) senza propulsione, dotati di ali per muoversi come veri e propri alianti, in grado di mutare la distribuzione della propria massa interna e di alternare cicli di immersione a cicli di emersione, tramite variazioni nel sistema di galleggiamento. In origine impiegati solo a fini oceanografici, essi costituiscono oggi delle versatili piattaforme sfruttabili in diversi ambiti quali, ad esempio, il monitoraggio ambientale (inclusa l’osservazione dei mammiferi marini) o le esercitazioni scientifiche e militari. È in crescita il loro impiego per la raccolta contestuale di dati meteorologici e oceanografici. I glider possono essere agilmente spostati da due persone (pesano circa 50 chilogrammi l’uno) e, operando a scarsa velocità (velocità nominale orizzontale di 1-2 chilometri all’ora), senza motore, hanno consumi irrisori e possono rimanere in mare anche per lunghi periodi di tempo. Per esempio, un Slocum glider, ha attraversato, nel dicembre 2009, l’Oceano Atlantico in 221 giorni. In un altro test di durata operativa, un Seaglider (prodotto da iRobot) dell’Università di Washington è riuscito a raccogliere dati per 10 mesi consecutivi. Quindi, questo tipo di AUV offre una combinazione unica di persistenza e monitoraggio diretto delle acque, con il vantaggio di poter essere in qualsiasi momento facilmente ricollocato. Quello che sarà esposto alla Festa della Marineria è uno Spray glider della Bluefin, studiato per operare in profondità, fino a 1500 metri. Inoltre: Il Polo Universitario Marconi esporrà gli skiff progettati e costruiti dagli studenti in occasione del concorso “Mille e una vela per l’università”, e mostrerà i video di progetti di imbarcazioni da diporto di vario genere, dettagliate in termini di studio delle prestazioni, dell’aero-idrodinamica dello yacht e approfondimenti sugli allestimenti interni. L’INGV esporrà strumentazione geofisica atta geomagnetiche e gravimetriche onshore e offshore. allo studio delle caratteristiche 15 Laboratori per bambini e ragazzi, a cura dei Centri di Ricerca Centro Allende, dal 17 al 19 giugno prenotazioni e informazioni al numero di telefono 0187 023990 “Energia ieri, oggi… e domani?” A cura di: CNR-ISMAR (Silvia Merlino, Rosaria Evangelista, Carlo Mantovani, Cecilia Cinelli, Marco Bianucci) Orari laboratori (due ore ciascuno) Target: pubblico generico, in particolare per Venerdì 17 giugno h 15 – 17 Sabato 18 giugno h. 11 – 13 e h. 15 – 17 Domenica 19 giugno h. 11 – 13 e h. 15 – 17 - IV e V elementare, i laboratori della mattina - I, II, III media, i laboratori del pomeriggio. Il laboratorio è pensato per bambini degli ultimi anni delle elementari o delle scuole medie inferiori, e intende approfondire alcuni aspetti di particolari risorse energetiche, ovvero dei combustibili fossili (petrolio, carbone e metano) e delle risorse rinnovabili. Per spiegare come si formano tali combustibili si fanno costruire agli stessi bambini due piccole “teche” che rappresentano una il modello di un giacimento petrolifero, con tutta la stratigrafia dei diversi componenti, e l’altra di un giacimento di carbone. Durante la costruzione di tale teche, guidata dall’animatore, verranno spiegate le formazioni dei due tipi di giacimenti e, attraverso modellini ed oggetti da manipolare e comporre, verranno spiegati alcuni concetti fisici fondamentali per la comprensione di tali processi, quali le diverse densità di materiali sia solidi che liquidi, la natura e la formazione degli idrocarburi ed altro ancora. Nella seconda parte del laboratorio l’attenzione si sposterà sui problemi connessi con l’utilizzo di tali combustibili e la necessità di rivolgere l’attenzione ad un altro tipo di fonti energetiche, rinnovabili e il più possibile “pulite”. Anche in tal caso, attraverso piccole esperienze e piccoli exhibit interattivi ai ragazzi saranno spiegati i processi di funzionamento dei generatori eolici, idroelettrici e di pannelli solari e celle fotovoltaiche. Verranno anche mostrati modelli di barche fotovoltaiche, la cui propulsione è data da una elica alimentata da celle fotovoltaiche, che saranno poi fatte funzionare sotto la luce del sole nella “piscina” appositamente installata all’esterno dei locali del laboratorio. Quasi tutti i materiali utilizzati sono materiali “poveri” facilmente reperibili: l’esperienza quindi della costruzione dei due “piccoli giacimenti” e dei modellini di generatori elettrici potrà quindi essere riprodotta in classe. Verranno date le schede tecniche e materiale informativo agli insegnanti o genitori interessati. 16 Laboratorio di Elettroacustica- Elettroottica A cura di: CSSN Orari laboratori (90 minuti ciascuno) Target: pubblico generico, in particolare per Venerdì 17 giugno h 15 – 16.30 Sabato 18 giugno h. 11 – 12.30 e h. 14.30 – 16 Domenica 19 giugno h. 11 – 12.30 e h. 14.30 – 16 - Scuola secondaria MODULO I – “L’ASCOLTO DEI RACCONTI DEL MARE” CON S.A.R.A. (SISTEMA AUTONOMO RILIEVI ACUSTICI) La boa S.A.R.A (Sistema Autonomo per i Rilievi Acustici) è utilizzata per rilevare suoni emessi sotto la superficie del mare da: mezzi subacquei, navi, mammiferi marini, etc. L’apparecchiatura allestita simula la rilevazione sonora in ambiente subacqueo. Con l’utilizzo di un microfono, un computer e un trasduttore, il suono emesso in prossimità del microfono viene riprodotto in acqua dal trasduttore. Il suono riprodotto viaggia in acqua ed è quindi “ascoltato” dall’idrofono, trasferito tramite l’elettronica alloggiata all’interno della Boa al Computer di Analisi (o via cavo di rete o tramite collegamento wireless). Un programma installato sul computer, permette di visualizzare in tempo reale “i colori del suono” (lo spettrogramma - grafico in 3 dimensioni, frequenza, tempo e intensità). Lo spettro di un suono può essere considerato come il suo DNA: ogni suono ha un suo spettro. La voce di una persona, le note di uno strumento musicale, il rumore di un sommergibile, il canto di una balena sono tutti suoni caratterizzati da spettri univoci. Sullo schermo lo spettro è evidenziato da righe verticali di colorazione gialla o rossa, dove ciascuna riga individua una frequenza e l’insieme di tutte le righe (cioè le frequenze), disposte lungo la stessa linea orizzontale (in un dato istante di tempo) rappresentano lo spettro. I partecipanti all’esperienza potranno interagire con microfoni o oggetti semoventi immersi o sulla superficie della piscina per verificare le variazioni del suono e la loro rappresentazione sul video in tempo reale MODULO II - LE TORTUOSE VIE DEL SUONO IN MARE La propagazione del suono in mare non segue una linea retta ma bensì linee curve più o meno accentuate, in base alla sua velocità che è influenzata da tre fattori: • temperatura • pressione • salinità La temperatura è il fattore più influente in quanto varia sensibilmente al variare della temperatura esterna, e quindi in relazione alle stagioni e ai flussi di acqua sottomarina. In piena estate avremo infatti una notevole differenza di temperatura tra la superficie e il fondo con conseguente diversità di velocità di propagazione. La pressione è legata alla profondità in cui viaggia il suono; più aumenta la pressione più il suono subirà un aumento di velocità. 17 La salinità incide pochissimo sull’andamento del suono in acqua, anche perché non subisce notevoli variazioni se non in prossimità di una foce di un fiume; il suo valore è pressoché costante. Il software sul PC simula la propagazione del suono in base al profilo di velocità misurato; spostando la quota della sorgente acustica il suono si dirigerà verso direzioni particolari. Nei punti in cui la velocità è minima si propagherà concentrandosi all’interno di un canale. Nei punti in cui si hanno massimi relativi di velocità del suono tenderà a divergere verso l’alto e il basso. Insomma, la regola più semplice è che il suono si dirige verso i punti di minima velocità. Simulando con il SW il cambio di quota della sorgente è possibile verificare cosa succederà e provare a “colpire” il bersaglio posto sul monitor con il maggior numero di raggi (più la rete dei raggi è fitta maggiore è l’energia acustica che lo colpisce). MODULO III - FOTO SEGNALETICA ALL’INFRAROSSO Ogni corpo che si trovi ad una temperatura superiore a 0 Kelvin emette energia che può essere monitorata con un sensore all’InfraRosso (IR). Questa è la proprietà grazie alla quale con una telecamera IR riusciamo a visualizzare una scena anche in assenza totale di luce esterna (buio pesto). Quanto più un corpo è caldo tanta più energia emetterà e tanto più luminosa sarà la sua immagine IR. Riprendendo con una telecamera IR, ad esempio, il volto umano, riusciremo ad individuare le differenze di temperatura delle varie parti del viso. Ad ogni partecipante verrà scattata una foto IR che sarà inserita nell'attestato di partecipazione al laboratorio. “Il mare visto da vicino …… ” A cura di ENEA (Marinella Abbate, Mattia Barsanti, Gabriella Cerrati, Roberta Cupido, Silvia Cocito, Ivana Delbono, Stefania Furia, Chiara Lombardi) Orari laboratori (due ore ciascuno) Target: pubblico generico, in particolare per Venerdì 17 giugno h 15 – 17 Sabato 18 giugno h. 11 – 13 e h. 15 – 17 Domenica 19 giugno h. 11 – 13 e h. 15 – 17 - IV e V elementare, i laboratori della mattina - I, II, III media, i laboratori del pomeriggio. I laboratori si sviluppano su due moduli didattici: geologia marina e biologia marina, divisi su quattro postazioni per un totale di 25-30 studenti. 18 MODULO I - GEOLOGIA MARINA Le attività del laboratorio didattico di geologia marina hanno l’obiettivo di far conoscere ai ragazzi le principali caratteristiche dell’ambiente spiaggia, introducendoli all’analisi dei sedimenti e alle loro caratteristiche. Postazione 1: Si terranno brevi lezioni e dimostrazioni pratiche su: La spiaggia: ambiente di passaggio tra il mare e la terra I materiali della spiaggia: i sedimenti e la loro origine La forma, il colore e la dimensione dei granelli di sabbia al microscopio Setacciamo insieme: l’analisi granulometrica dei sedimenti Per le dimostrazioni pratiche sui sedimenti, verranno utilizzati setacci in modo da coinvolgere in modo pratico i ragazzi e insegnare loro, con curiosità scientifica e divertimento, le metodiche analitiche. MODULO II - BIOLOGIA MARINA Il modulo di biologia marina ha lo scopo di avvicinare i ragazzi alla conoscenza della biodiversità marina del Mediterraneo, insegnando loro a riconoscere i principali gruppi di organismi marini tramite l’osservazione diretta al microscopio. Postazione 2: Osservazione degli organismi ‘in vivo’ con la guida del biologo marino. Grazie ad un sistema costituito da un microscopio collegato a PC, i ragazzi avranno la possibilità di osservare micro-organismi in acqua e vedere come appaiono nel loro ambiente naturale: come si muovono, come mangiano, come si comportano. Il biologo marino mostrerà agli studenti animali e vegetali che caratterizzano le coste del Mar Ligure. Postazione 3: Osservazione degli organismi al microscopio: i ragazzi scienziatiprotagonisti. Gli studenti, con la guida dei biologi marini, attraverso l’utilizzo di uno stereo microscopio avranno la possibilità di osservare direttamente alcuni organismi marini e le loro strutture microscopiche. Particolare attenzione sarà rivolta alle alghe, le quali verranno identificate in base all’osservazione di particolari strutture microscopiche e classificate grazie all’utilizzo di chiavi dicotomiche. Postazione 4: “Creiamo l’algario”. Un algario è una raccolta di cartoncini sui quali vengono posizionate e fatte in seguito essiccare le varie alghe, accompagnate dal nome del genere e della specie. Al microscopio si osservano le alghe per confrontarle tra di loro e riconoscerle attraverso l'uso di chiavi dicotomiche. Per realizzare l’algario occorrono dei fogli di cartoncino bianco, pennelli, vaschette di carta stagnola, fogli di giornale e dei collant. Quindi: ogni studente preleva un tallo rappresentativo della specie - In una vaschetta d'acqua si pulisce l’alga - Si immerge il cartoncino precedentemente siglato con il nome dell'alga nell'acqua; - Si sistema l'alga con l'aiuto di un pennello distendendola bene sul cartoncino; - Si sistema il cartoncino con l'alga sopra a dei fogli di giornale asciutti; - Si adagia sopra al campione un pezzo di nylon per evitare che l'alga si attacchi al giornale; - Si ricopre con altri giornali asciutti; 19 - Lo studente porta il suo lavoretto a casa mantenendolo in un luogo asciutto con sopra dei pesi per favorire la pressatura e l'essiccamento. Prima dell’inizio di ogni laboratorio, i docenti-ricercatori si occuperanno di raccogliere gli organismi marini oggetto del laboratorio, che verranno riportati in mare al termine di ogni sessione didattica. Trofei velici Nell'ambito della seconda Festa della Marineria il CSSN curerà l'organizzazione dei seguenti eventi: XXIV Trofeo Mariperman Il Trofeo Mariperman è nato nel 1988 con denominazione “Regate del Centenario” per commemorare, anche con una manifestazione sportiva, il Centenario dell’Ente. Le regate hanno fin da subito riscosso un buon successo, affermandosi quale maggiore manifestazione velica cittadina, in grado di attirare imbarcazioni anche da altre località liguri e affacciate sul mar Tirreno. Ripetuta con successo l’anno seguente, la manifestazione ha avuto definitiva consacrazione nel 1990 in occasione di un altro Centenario, quello dei Sommergibili, e nel 1991 in coincidenza con la commemorazione del Cinquantennale del forzamento di Alessandria. Nel 2007 l’Ente Mariperman è diventato CSSN e il tradizionale Trofeo Mariperman, seppure riconfermato nelle sue modalità di svolgimento, a partire dal 2009 è stato spostato nel mese di giugno, in modo da rientrare tra gli eventi previsti nell’ambito della Festa della Marineria organizzata dal Comune della Spezia. Dal 2011 il Trofeo sarà Regata di qualificazione per il titolo di Armatore dell'anno. Le prove (2 al giorno) si svolgeranno sabato e domenica, la premiazione domenica nel tardo pomeriggio in Banchina Revel. I Trofeo CSSN: regata tra Centri di Eccellenza italiani e stranieri La direzione del CSSN, con il patrocinio del Comando in Capo dell'Alto Tirreno, ha invitato Centri di Ricerca e di Eccellenza italiani ed europei ad una nuova regata nata per condividere e rendere fruibile anche a un pubblico più vasto, il know how scientifico tecnologico applicato al mare, sia in ambito militare che civile. Alla competizione parteciperanno tutti i Enti di ricerca spezzini coinvolti nelle iniziative della Festa. Saranno utilizzate a rotazione 4 imbarcazioni Gala del cantiere Fanatek. Appuntamento presso la Sezione Velica MM Banchina Revel. Area di gara: golfo della Spezia, zona interna Diga Foranea. 20