La Grande Como non era aria fritta

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RASSEGNA
STAMPA
C;,J\H'\.f DI
L'OltDINB
COMO
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5265
GIUNTA
Edizione del'
ANNO XXXII
~ ~GO.
QUANDO IJORDINE VOLEVA TAGLIARE
La Grande Como non era aria fritta
n
La nostra campagna di oltre un anno fa torna di grande attualità. L'idea di fondere i Municipi di Cintura con capoluogo è valida
di Mauro Migllavada
Certi argomenti trattati dai giornali a voi·
te sembrano inutili. Accademia sterile, ro·
o
ba noiosa, per addetti ai lavori n emme·
no quelli.
Oltre U:n anno fa (era il giugno 2010) in tempi del tutto non sospetti, L'Ordine andò
avanti una settimana intera a parlare della
"Grande Como~ L'oggetto di quella che fu
una vera e propria campagna giornalistica
era in realtà un invito forte, uno sprone ri. voltoagliamministratorilocaliperchéprendessero in considerazione l'ipotesi di fondere al capoluogo un tot di Comuni limitrofi ad esso. Nel nostro ragionamento potevauo, e potrebbero tuttora, essere annessiaComoancheiMunicipidiBrunate,Maslianico, Montano Lucino, San Fermo della
battaglia Grandate e Lipomo.
Quando ne parlammo l'argomento poteva essere interpretato, appunto, come mera accademia politico-amministrativa. Gli
stessi anuninìstratori locali non si sbilanciarono più di tanto e i più convinti della
bontà della soluzione, in primis il sinda· co di Como Stefano Bruni, si limitarono a
dire che sarebbero stati pronti a ragionar-.
ci sopra, senza però poi intraprendere alcuna iniziativa concreta, nemmeno di carattere esplorativo, che andasse nella direzicme della creazione di un'unica grande città in grado di superare la soglia p si-
cologica dèi IOOmila residenti (la Grande
CQIIlO ne avrebbe l06mila).
Oggi abbiamo la pròva provata che non si
trattava di aria fritta, ma dell'approccio a
un problema concreto. Talmente concre·
to dall'essere uno dei punti centrali, e più
controversi, della èosiddetta manovra correttiva approvata dal Consiglio dei ministri su richiesta della Bee.
: Oggi, la fusione dei Comuni è in cima all'agenda della politica italiana, con tutti i
crismi della politica italiana. Ovviamente, incontra sostenitori e detrattori. Un
giorno si dice una cosa, l'altro il suo con·
trario. Da noi va così, c'è poco da fare. Questo giornale è da sempre uno dei sostenitòri dell'accorpamento dei piccoli comuni, da quando, per.l'appunto, il problema
· godeva della solita considerazione alfitaliana, quella secondo la quale una criticità non va mai affrontata se non diventa
un'emergenza grave.
· Inutile rimarcare quanto il carattere di
. emergenza sia attuale.
È vero, come sostengono molti anunini·
stratori, che la casta non è certamente
formata dalle piccole giunte di paese e
che il taglio dei campanili non potrà risolvere da. solo i problemi economici del
pachidermico Stato italiano. Ma è altrettanto vero c~e a furia di piccole cose si
compiono le imprese....
1
2011
A
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RASSEGNA
STAMPA
5266
GIUNTA
. Edizione dÌ
C(l \!U Nt:: DI
COMO
ANNO XXXII
8 flG O. 2O11
l/ORDINE
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...Con quello spirito ci muovevamo allora
e ci muoviamo oggi per sostenere la necessità di una corsa, non un passa8giograduale, verso la diminuzione sensibile dei
Municipi italiani, a partire da quelli lariani. Dell'ipocrisia impregna il dibattito su
questo passaggio parliamo approfondita·
mente a pagina 3; In questa sede ci preme
invece tornare sulla nostra antica
~::fo:~di:a;~r~:1i rc~ec~~~
pancia per quel passaggio epocale c'è sta- un folle visionario. Questi paesi sono, per
to e ancora persiste. Ma snaturamenti in molti aspetti, già dipendenti dal capoluogrado di rubare l'identità alle singole co- go e, dunque, a sovranità limitata. Elimimunità, be; quelli non si sono visti.
nare sindaci, giunte, segretari comunali e
Fondere due o più Comuni non è proce- mettendo in comune una serie di servizi
dura politicamente e amministrativalnen- non procurerebbe alcun danno dal punte semplice. Ma è non solo percorribile. È to di vista storico-culturale alle popolanecessario.
zioni coinvolte.
Bruni, che futra coloro che salutarono con . Un brunatese resterà brunatese anche dofavore l'iniziativa intrapresa da I:Ordine, ha po un'eventuale fusione. Esattamente come oggi un albatese è ben diverso
[S l L'ORDINE
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naie attualità.
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ombra di dubbio.
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Come sarebbero èerti, d'altro canIntanto, una considerazione positiva: il dibattito, Ordine a parte, è
to, i vantaggi derivanti da una siuffictalmenteapertosull'interoterrnile operazione. Vantaggi dowritorio ~onale. Per la prima volti non soltanto agli incentivi preta tutte le forze politiche italiane
visti dalla legge a favore delle fu- .
sono chiamate ad affrontare il tesioni, ma anche quelli derivanti
da una sostanziale e più che mai
masenzalapossibilitàdichiamarsi
fuori In caso volessero farlo, del reopportuna razionalizzazione dei
sto, dovrebbero prima o poi farei
servizi e dei relativi costi. Del reconti con i propri elettori.
sto, anche più strenui detrattori
Non a caso persino la Lega Nord,
delle fusioni sono costretti ad amebe con i suoi ministri; compreso
mettere che ormai non c'è più
Bossi, ha votato nel governo per il
spazio per·la gestione frammentaglio di Comuni e province, non
tata dei servizi, degli appalti e del- ·
può fare marcia indietm Èvero. i di- ·
le macchine amministrative.
stinguo leghisti, come sempre del
La barzelletta della per.d ita di
identità è, !l.PP.llJ.l~O, tale. Tor_!}~i
resto, J!O!:J: :fil~~o, ma dire per
l'enneShna volta che si stava 5cher- . chiariSce benè l'equivoco sempre ·
zando questa volta non è possibile.
a pagina 3. E allora è giunto il moDeclinandoildibattitosulpianolomento della politica forte, quella
cale, la situazione non cambia. Nessuno, og- un'ottima occasione per fare qualcosa di con la P maiuscola. Vero: merce assai ragi, può fare ilPonzio Pilato. Nessuno può fa- politicamente rilevante sul calare del suo ra da queste parti, ma la cui quasi inesire della demagogia l'unico strumento con secondo mandato. Non siamo cosi ingenui stenza non d esime dal chiedere che vencui maneggiare là delicata questione. Alcuda credere che entro la prossima primave- . gano fatte scelte coraggiose.
ni ci stanno provando, per carità, lo vediamo . ra potrà succedere qualcosa di concreto, ma A Bruni, tutto somiilato, non è richiesto
bene anche noi. Ma il doppio gioco in que- è altrettanto vero che in un anno, o poco . uno sforzo titanico. Si tratterebbe in buosta occasione è più pericoloso che in altre.
meno, il tem;l possa essere seriamente po- na sostanza di farsi promotore di un dindibattito sulla grande Como può essere sto in cima all'agenda delle politiche loca- battito serio tra primi cittadini. nsirtdaquantomeno avviato in tempiragionevol- li. Sia di quella di Bruni, sia di quella dei suoi co di Como ha le qualità carismatiche
mente brevi. Già a settembre, volendo colleghi vicini di
per farlo.
prendere il toro per le coma, il sindaco di Immaginare una road map condivisa con Al di là delle pieghe del Decreto legge del
Como, Stefano Bruni potrebbe farsi parte gli amministratori più sensibili, meno Governo, e al di là delle imposizioni che
diligente nel convocare i colleghi dei Co- ideologizzati, più pragmatici è secondo alla fine di un prevedibilmente burrascomuni limitrofi e verificare con essi la pos- noi ragionevole. Traccjare nei prossimi lO so percorso parlamentare prevederà la legsibilità di avviare un percorso di fusione. mesi una linea da seguire per arrivare, nel ge, a liVello locale abbiamo l'opportunità,
La strada è già segnata da ciò che è avvegiro di un paio d'anni, alla fusione di Co- con gli strumenti legislativi vigenti, di avnuto, non senza qualche trauma ma con mo con i paesini che gli fanno da cintura viare una sorta di rivoluzione, capace di
succe&so, inAltolago, con la qeazione del sarebbe, di per sé, un grande risultato per essere esempio per l'intero Paese.
Comune di Gravedona e Uniti, nato dalla il nostro territorio. Immaginare che Mas- L'obiettivo è ambizioso, l'ottenimento del
fusione di Germasino, COnsiglio di Rumo lianico, Lipomo, Brunate come vere e pro- risultato tutt'altro che scontato. Ottime rae, appunto, Gravedona. Qualche mal di prie frazioni di Como non è il pensiero di gioni per provarci.
casa:
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