Nel nome della madre. Ripensare le figure della maternità

Titolo del Convegno:
Nel nome della madre. Ripensare le figure della maternità
Date e orari:
Mercoledì 11 novembre (15-19.30) e giovedì 12 novembre (9-13.30) 2015
Sede:
Università per Stranieri di Siena – Piazza Carlo Rosselli 27/28 53100 Siena
Presentazione:
Mercoledì 11 novembre (dalle 15 alle 19.30) e giovedì 12 novembre 2015
(dalle 9 alle 13.30) si terranno, presso l’Università per Stranieri di Siena,
due Giornate di Studio dal titolo Nel nome della madre. Ripensare le figure
della maternità. Il Comitato organizzativo delle due Giornate - composto
da quattro docenti dell’Università per Stranieri di Siena (Daniela Brogi,
Tiziana de Rogatis, Cristiana Franco e Lucinda Spera) - vuole creare un
momento di confronto e di discussione tra scrittrici e studiose provenienti
da diverse discipline (l’antropologia, il diritto, la cultura classica, la
filosofia, la letteratura, la comparatistica, la psicoanalisi e la sociologia) e
interessate a definire nuovi possibili modi di intendere e di formare
l’immaginario sulla figura della madre: senza pensare, prima di tutto, ad
un’unica storia di identità tra il materno e il biologico.
Pensiamo che sia importante sostenere oggi la centralità della madre
decostruendo sia l’idealizzazione di un potere materno onnipotente sia il
dualismo fatalmente riduttivo che vede il padre contrapporsi - e trionfare sulla madre. Secondo questo dualismo, oggi molto in voga e ispirato ad un
pensiero neo-patriarcale, la madre è relegata esplicitamente o
implicitamente nell’ambito di un pericoloso biologismo cui segue (o
precede) come corollario inevitabile il destino della cura e del sacrificio,
mentre il padre si impone come unica figura di riferimento per la
definizione di un’identità filiale civilizzata e adulta. Questo schema
platonico cui le madri reali sono costrette continuamente ad adeguarsi
espropria non solo le donne, ma l’intero genere umano della possibilità di
esperire quello che l’ordine simbolico materno realmente è: non
un’abiezione/santificazione degli istinti e delle viscere ma un complesso
luogo di confine e di reciproco travaso tra il corpo e la mente, tra natura e
cultura.
Su questa linea di confine riteniamo debbano essere collocate anche la
genealogia delle madri e delle figlie e la costruzione dell’identità
femminile. Sono due temi intorno ai quali significativamente tante autrici
contemporanee - un nome per tutte: Elena Ferrante - hanno lavorato e
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stanno lavorando. Il lavoro sulla genealogia è anche quello che riconosce
una centralità in tal senso all’opera di Elsa Morante e che ricostruisce, a
partire dalla sua opera, le diverse linee di sperimentazione delle scrittrici
del secondo Novecento italiano. Un altro nome importante su cui tornare a
discutere è quello di Alba de Céspedes: scrittrice molto amata tra gli anni
Quaranta e Sessanta, autorevole direttrice della rivista di profilo
internazionale «Mercurio», coraggiosa sperimentatrice di forme narrative
che gravitano intorno al rapporto madre-figlia e alla decostruzione del
matrimonio borghese, questa intellettuale sino a qualche anno fa è stata
quasi del tutto assente dal nostro mercato librario mentre i suoi libri, in
passato, sono stati etichettati dalla maggior parte della critica letteraria
come romanzi rosa. Alla luce di queste considerazioni, ci chiediamo perché
queste scrittrici e, più in generale, questa linea tematica sono quasi del tutto
assenti dai manuali scolastici italiani e per quale motivo questi nuclei
decisivi dell’immaginario femminile faticano ad essere valorizzati dal
nostro dibattito culturale e dalla nostra editoria (in larga parte gestita da
donne).
Relatrici:
Nel pomeriggio e nella mattinata del convegno, aperto da un’introduzione
di Daniela Brogi, si succederanno interventi di antropologia (Cecilia
Pennacini), di antropologia del mondo antico (Cristiana Franco), di
comparatistica e di critica letteraria (Monica Cristina Storini su Elsa
Morante, Lucinda Spera su Alba de Céspedes, Katrin Wehling-Giorgi su
Goliarda Sapienza e Tiziana de Rogatis su Elena Ferrante), di diritto (Silvia
Niccolai), di filosofia (Caterina Botti), di letteratura (Helena Janeczek), di
psicoanalisi (Manuela Fraire) e di sociologia (Chiara Saraceno). La
scrittrice Helena Janeczek parlerà del suo libro Lezioni di tenebra: un
memoir in cui la madre e la rimozione/riemersione della radice ebraica si
intrecciano.
Iscrizione al convegno:
La partecipazione al convegno è aperta a tutti. L’iscrizione e il versamento
di una quota minima di 10 euro daranno accesso ad alcuni servizi
aggiuntivi. Per ulteriori informazioni e per avviare l’iscrizione consultare
www.nelnomedellamadre.unistrasi.it
Aggiornamento per gli insegnanti di Lettere nei Licei e negli Istituti
Superiori:
Ai sensi della D.M. 90/2003 del Ministero della Pubblica Istruzione, il
Convegno, nella misura in cui è promosso dall’Università per Stranieri di
Siena, è riconosciuto quale attività di aggiornamento per i docenti delle
Scuole Medie Superiori, che potranno in tal modo usufruire dell’esonero
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dal servizio secondo le normative vigenti. L’attestato di partecipazione
verrà rilasciato dalla Segreteria scientifica al termine dei lavori.
Programma del convegno:
Per il programma del convegno cliccare qui.
Patrocini:
Il convegno ha ottenuto il patrocinio della Mod.
Comitato Organizzativo:
Daniela Brogi, Tiziana de Rogatis, Cristiana Franco e Lucinda Spera.
Attività di Ateneo:
Il Convegno rientra nel piano annuale delle attività del Comitato Unico di
Garanzia dell'Ateneo.
Segreteria:
Dipartimento di Ateneo per la Didattica e la Ricerca – Università per
Stranieri di Siena email: [email protected] tel.: 0577 240.233 e 0577
240.244.
Documenti allegati:
Daniela Brogi
Tiziana de Rogatis
Cristiana Franco
Lucinda Spera
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