0029141-31/10/2014-DGPRE-COD_UO-P Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA SANITA’ PUBBLICA E DELL’INNOVAZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE UFFICIO V –MALATTIE INFETTIVE E PROFILASSI INTERNAZIONALE A ASSESSORATI ALLA SANITA' REGIONI STATUTO ORDINARIO E SPECIALE COMANDO CARABINIERI SALUTE – NAS Sede Centrale ASSESSORATI ALLA SANITA' PROVINCE AUTONOME TRENTO E BOLZANO MINISTERO DELL’INTERNO DIPARTIMENTO P.S. DIREZIONE CENTRALE DI SANITA’ U.S.M.A.F. UFFICI DI SANITA’ MARITTIMA, AEREA E DI FRONTIERA DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA UFFICIO VI C/O MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI DIREZIONE GENERALE SANITA’ ANIMALE E FARMACO VETERINARIO MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI UNITA’ DI CRISI TUTELA DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO AFFARI REGIONALI TURISMO E SPORT UFFICIO PER LE POLITICHE DEL TURISMO COMANDO GENERALE CAPITANERIE DI PORTO CENTRALE OPERATIVA CORPO DELLE ENAC DIREZIONE SVILUPPO TRASPORTO AEREO ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO MINISTERO DELLA DIFESA DIREZIONE GENERALE SANITA' MILITARE MINISTERO DEI TRASPORTI AZIENDA OSPEDALIERA POLO UNIVERSITARIO OSPEDALE LUIGI SACCO CROCE ROSSA ITALIANA REPARTO NAZIONALE DI SANITA’ PUBBLICA ISTITUTO NAZIONALE PER LE MALATTIE INFETTIVE – IRCCS “LAZZARO SPALLANZANI” ISTITUTO NAZIONALE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DELLE POPOLAZIONI MIGRANTI E PER IL CONTRASTO DELLE MALATTIE DELLA POVERTA’(INMP) OGGETTO: Malattia da virus Ebola– Mali 24 Ottobre 2014 Il Ministero della Salute del Mali ha confermato il primo caso di Ebola del paese. Il Ministero ha ricevuto i risultati di laboratorio, positivi al test PCR, giovedì 23 ottobre 2014, e ha informato immediatamente l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In linea con le procedure standard, i campioni sono stati inviati ad un laboratorio approvato dall’OMS per ulteriori test diagnostici. Dettagli del caso Nella conversazione telefonica della notte di giovedì, le autorità sanitarie hanno dato all'OMS i seguenti dettagli sul caso, che attualmente è in fase di indagine attiva. La paziente è una bambina di due anni, che è arrivata di recente dalla Guinea, accompagnata dalla nonna. Il primo contatto della bambina con i servizi sanitari del paese si è verificato il 20 ottobre, quando è stata visitata da un operatore sanitario a Quartier Plateau in Kayes, una città nel Mali occidentale, sul fiume Senegal. La presente nota viene inviata esclusivamente via mail ed è pubblicata sul sito www.salute.gov.it http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=813&area=Malattie infettive&menu=vuoto 1 Kayes ha una popolazione di circa 128.000 persone. Si trova a circa 600 chilometri dalla capitale Bamako, vicino al confine tra Mali e Senegal. L'operatore sanitario ha indirizzato la nonna e la bambina all’ospedale Daou Fousseyni, nella stessa città, dove è stata ricoverata al reparto di pediatria il giorno successivo, il 21 ottobre. I sintomi all'ammissione erano febbre a 39°C, tosse, epistassi e sangue nelle feci. I risultati dei test sono risultati negativi per la malaria, ma positivi per febbre tifoide. La bambina ha ricevuto paracetamolo, ma non è migliorata. Ulteriori test, presso il laboratorio SEREFO del paese, hanno confermato il virus Ebola come agente causale il 23 ottobre. Le prime indagini del caso - il primo confermato a Mali - hanno rivelato una lunga storia di viaggi della bambina e della nonna. La nonna è partita, per un funerale, dalla sua casa a Mali verso la città di Kissidougou, nel sud della Guinea. L’OMS cerca la conferma della notizia, riportata dai media, secondo cui il funerale era della madre della bambina, che si dice abbia avuto sintomi attribuibili a Ebola, prima della sua morte. Non appena tali notizie saranno confermate, verranno comunicate. Ulteriori notizie comunicate all'OMS Il 19 ottobre, la nonna ha lasciato la Guinea per tornare a Mali, prendendo la bambina con se. L’anamnesi del caso ha rivelato che il sanguinamento dal naso è iniziato quando entrambe erano ancora in Guinea, il che significa che la bambina era sintomatica durante il viaggio verso Mali. Il viaggio è stato effettuato con mezzi pubblici attraverso Keweni, Kankan, Sigouri, e Kouremale per Bamako. Le due sono rimaste a Bamako per due ore prima di viaggiare verso Kayes. Si sono verificate molteplici opportunità di esposizione quando la bambina era visibilmente sintomatica. Risposta rapida alla emergenza L’OMS considera la situazione in Mali come un'emergenza. Lo stato sintomatico della bambina durante il viaggio in autobus è particolarmente preoccupante, in quanto ha presentato molteplici opportunità di esposizione - comprese le esposizioni ad alto rischio - che coinvolgono molte persone. È essenziale una vigilanza continua di alto livello, e il governo ne è pienamente consapevole. La bambina viene curata in isolamento e il personale sanitario ha ricevuto la formazione per le procedure appropriate nella gestione sicura dei casi. L'indagine iniziale ha individuato 43 contatti stretti e non protetti, di cui 10 operatori sanitari, anche loro monitorati in isolamento. Le autorità del Mali hanno agito rapidamente, anche nel comunicare i loro bisogni immediati all'OMS. Tali esigenze riguardano la formazione in materia di prevenzione e controllo delle infezioni, adeguati dispositivi di protezione individuale, e assistenza nella ricerca dei contatti e in generale nelle indagini sull’evento. Per fortuna, il personale dell’OMS e dei Centri statunitensi per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione (CDC) era già a Mali per supportare nelle misure di preparazione del paese, nell’eventualità di un caso importato. Il team dell’OMS era già sul campo compreso un esperto nel controllo delle infezioni e un logista. Questi e altri membri del personale sono stati riproposti per collaborare a una pronta risposta all’epidemia. L'OMS sta urgentemente dispiegando un team per la rapida risposta composto da esperti nella gestione clinica, in epidemiologia, nella ricerca dei contatti, nella logistica e nella mobilitazione sociale. L’OMS e il Ministero della Salute ravvisano la necessità di accelerare il completamento di una struttura di isolamento a Bamako, e l’OMS ha offerto il suo sostegno. Inoltre, l’opinione pubblica deve essere informata dell’evolversi della situazione, comprese le azioni di emergenza già in corso. Focolai in altre parti dell'Africa occidentale hanno dimostrato come la paura e l'ansia, alimentate da informazioni sbagliate e da disinformazione, se lasciate incontrollate, possono essere un grave ostacolo anche agli sforzi di contenimento meglio organizzati. Sia il Senegal che la Nigeria, i due paesi dichiarati indenni dalla trasmissione del virus Ebola, utilizzati in efficaci iniziative di informazione ed educazione della comunità, spesso hanno condotto campagne porta a porta, come parte integrante della risposta all’epidemia. Dr.ssa Anna Caraglia IL DIRETTORE DELL’UFFICIO V * F.to Maria Grazia Pompa *“firma autografa sostituita a mezzo stampa, ai sensi dell’art. 3, comma 2, del d. Lgs. N. 39/1993” La presente nota viene inviata esclusivamente via mail ed è pubblicata sul sito www.salute.gov.it http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=813&area=Malattie infettive&menu=vuoto 2