Copia di 5fdd5a98e5b49079ef5c1edab50a6195 IL MATTINO VENERDÌ 30 DICEMBRE 2016 Giorno EFKK< la storia Dal romanzo di Meneghello al cinema con Paolini 37 Ripensando la libertà secondo capitan Toni e senza piccoli maestri Renato Camurri, docente di Storia a Verona, ha curato i “Quaderni di Antonio Giuriolo” partigiano «santificato» di Madina Fabretto Marco Paolini Per molti, Antonio Giuriolo ha il volto di Marco Paolini, che lo ha interpretato nel film di Daniele Lucchetti "Piccoli maestri", del 1998, tratto dall'omonimo romanzo di Luigi Meneghello, del 1964. Un libro fortemente autobiografico, come molti dello stesso autore, che racconta le vicende di un gruppo di studenti unitisi, dopo l'armistizio dell'8 settembre '43, alla lotta partigiana. Iniziata sull'Altipiano di Asiago, la loro avventura si concluderà a Padova, nell'aprile del 1945. Nel film, la figura del protagonista, che nel romanzo è il narratore, è interpretata da Stefano Accorsi. La figura del comandante Toni appare come un modello di impegno e coerenza morale, una figura di intellettuale educatore divenuta punto di riferimento importante per la crescita umana e civile dell'autore. Una figura adamantina, caratterizzata da quel rifiuto della retorica che divenne anche la cifra stilistica dello scrittore vicentino. L'importanza dell'incontro con Antonio Giuriolo di Luigi Meneghello è sottolineata anche dalla presenza del comandante Toni anche in altre due opere dedicate al filone della Resistenza, "Fiori italiani" del '76 e "Bau Sète!" dell'88. (m.fab.) Togliere il comandante Toni dal suo piedistallo e ridargli il suo posto nella storia della Resistenza, tra gli intellettuali socialisti liberali. E' questo l'obiettivo di "Pensare la libertà. I quaderni di Antonio Giuriolo", edito da Marsilio con la collaborazione dell' Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea di Vicenza. I quaderni veri e propri sono preceduti da un'ampia introduzione del curatore, Renato Camurri, professore di Storia contemporanea all'Università di Verona, che inizia a raccontare la vita di Giuriolo partendo dalla fine. Dalla morte incontrata il 12 dicembre 1944 a Lizzano in Belvedere (Bologna), trafitto da una pallottola tedesca. La sua figura è stata resa immortale dalla penna di Luigi Meneghello (“I piccoli maestri” pubblicato nel 1964) e da due orazioni civili di Norberto Bobbio che lo confermarono nella sua dimensione epica. Esule in patria. «Possibile», scrive Camurri, «che non si siano resi conto che la sua progressiva santificazione avrebbe provocato il congelamento del suo pensiero, la messa in svendita della sua eredità politica e anche la sua marginalizzazione?». Ma alla fine, chi era veramente Antonio Giuriolo? Qua- le fu il percorso che lo portò a distaccarsi progressivamente dal mondo politico e culturale che lo circondava fino a sentirsi un "esule in patria" e a schierarsi, dopo l'8 settembre, con la Resistenza, tra le fila del movimento di Carlo Rosselli Giustizia e Libertà? La formazione culturale e politica di Giuriolo, nella quale la scrittura gioca un ruolo importante, è contenuta nelle pagine del suo diario, negli appunti, articoli, taccuini, fogli sparsi, raccolti in 47 quaderni scritti tra il 1936 e i primi anni Quaranta, di cui viene pubblicata una selezione. Uno zibaldone. Vi si parla di letteratura italiana, francese, russa e norve- la padovana giulia zannon Neo laureata in Ingegneria informatica fa la tesi sulle lavatrici e viene premiata dalla Electrolux Ha vinto il premio di laurea della Electrolux Professional. Si chiama Giulia Zannon, padovana, neolaureata in Ingegneria Informatica all’Università di Padova, che ha partecipato al concorso con la tesi dal titolo “Stima in linea della quantità di carico su lavatrici ad asse verticale”. La tesi è stata selezionata da una commissione esaminatrice aziendale, formata da manager dell’R&D Globale di Electrolux Italia ed Electrolux Professional, che ha valutato gli elaborati pervenuti in base al contenuto innovativo, l’approccio metodologico e la trasferibilità industriale del risultato, e scelto quello della vincitrice per “la buona analisi della problematica, l’approccio strutturato di ricerca della possibile soluzione, e la presentazione di un piano di sviluppo e di applicazione futuri”. Durante la cerimonia di premiazione Giulia Zannon ha brevemente presentato il suo elaborato e ricevuto, oltre alle congratulazioni, anche un premio di 2.500 euro e un attestato. Il premio è stato istituito da Electrolux per valorizzare e coinvolgere giovani neolaureati sui temi dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, ritenendo cruciale il loro contributo allo sviluppo di nuove idee. Giulia Zannon premiata Antonio Giuriolo gese, di teatro, di storia medievale e di Risorgimento. Uno zibaldone, dove i testi maggiormente ascrivibili alla sua personalità sono quelli politici. L'attenzione di Renato Camurri è stata attirata dai due quaderni dedicati a Macchiavelli. «Mi sono chiesto», spiega ancora l’autore, «cosa significasse per un giovane leggere Niccolò Macchiavelli negli anni Trenta. Da qui ho cercato di ricostruire il percorso di formazione, di capire e di spiegare come maturano certe scelte. Il mio obiettivo era quello di ridefinire il profilo intellettuale di questo personaggio, di cui si parlava soprattutto per il grande carisma e la rettitudine morale, ricollocandolo all'interno del filone del socialismo liberale e libertario, con una forte impronta anticomunista». Pacifista? Assurdo. Le letture che hanno fatto maturare queste scelte sono molto vaste, da Carlo Rosselli agli intellettuali anticonformisti francesi del periodo tra le due guerre. Un'altra immagine che è rimasta attaccata addosso a Giuriolo e che meritava approfondimento è quella del pacifista. «Giuriolo è un alpino. Nell' estate del '44 cessa di combattere sull'Altopiano di Asiago con i “piccoli maestri”, in seguito a una serie di rastrellamenti, e dopo una marcia solitaria di tre giorni si sposta nell' area delle piccole Dolomiti. Viene ricoverato a Bologna per una ferita e appena dimesso inizia subito la sua esperienza come comandante partigiano, e lo fa trovandosi in una zona dove si svolge una delle pagine in assoluto più truculente della lotta partigiana. Pensare che uno possa fare il non violento all’interno di una simile situazione è assurdo. Il fatto poi che avesse rispetto per i prigionieri fascisti deriva da un senso di pietas, di cultura, non è pacifismo». Oltre il localismo. Il terzo obiettivo del libro è quello di far uscire questa figura dall'ambito localistico nel quale è rimasta confinata e che lo ha penalizzato. «Qui non c'era spazio per la cultura laica», dice Camurri. «Anche nel caso della Resistenza è stato fatto un uso politico della storia, come per il Risorgimento e per molti altri periodi storici. Per ricollocare Antonio Giuriolo in una generazione di intellettuali italiani del filone azionista ho lavorato come un restauratore su un dipinto, con gli strumenti che ho, quelli della ricerca storica».