FORESTE ITALIANE, CAPITALE NATURALE: PIÙ GESTIONE DEL BOSCO, PIÙ BENESSERE, PIÙ OCCUPAZIONE Esiste un potenziale significativo per la valorizzazione delle risorse forestali nazionali, che rappresentano il 36% del territorio nazionale (oltre 10 milioni di ettari) e svolgono funzioni ecosistemiche sempre più strategiche per l’economia del Paese: regolazione del ciclo dell’acqua, conservazione del suolo, mitigazione dei cambiamenti climatici, conservazione del paesaggio e della biodiversità, salvaguardia degli ambienti periurbani, supporto alle attività turistico-ricreative e alla didattica ambientale, produzione di materia prima legno e di prodotti alimentari e medicinali naturali (frutti, funghi, erbe, ecc.). In questa ottica, Elena Paoletti, ricercatrice del CNR, evidenzia che "la gestione delle risorse forestali può rappresentare in Italia uno dei settori più dinamici della green economy, in grado anche di contribuire alla stabilizzazione delle popolazioni rurali e alla limitazione della ulteriore urbanizzazione del territorio". Piermaria Corona, direttore del Centro di ricerca per la selvicoltura del CREA, ribadisce che "il correlato incremento delle possibilità occupazionali nel medio periodo può essere stimato, a livello nazionale, in non meno di 35.000 nuovi posti di lavoro con riferimento al solo settore delle utilizzazioni legnose". La ricerca fa la sua parte, aspetto in genere poco conosciuto e apprezzato: di fatto, secondo le più recenti statistiche (v. database SCIMAGO), ottima è la posizione della ricerca italiana nel panorama pubblicistico mondiale del settore (siamo al 9° posto per h-index, al 12° per numero di pubblicazioni internazionali e al 10° per numero di citazioni). Alla luce di queste considerazioni, si svolge a Firenze, dal 15 al 18 Settembre 2015, il 10° Congresso Nazionale della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale (SISEF). Secondo Davide Travaglini, docente dell'Università di Firenze, "il Congresso è occasione importante per riflettere sulle sfide che il settore forestale dovrà sostenere negli anni a venire: visione del bosco come sistema biologico complesso; monitoraggio degli ecosistemi forestali per comprendere le cause e le dinamiche dei cambiamenti delle condizioni ambientali; pianificazione della gestione degli ecosistemi forestali, a livello territoriale e aziendale, sulla base di criteri di sostenibilità; applicazione di un approccio selvicolturale basato sulla gestione adattativa, che risponda alla complessità propria dei sistemi naturali; coinvolgimento dei portatori di interesse, mettendo in pratica adeguati modelli di governance delle risorse".