SEMEIOTICA CHIRURGICA 5 NOVEMBRE 2013 Iniziamo con la lezione sulle ernie che come sapete sono delle patologie abbastanza frequenti. Sono pertinenza chirurgica perché non si possono curare. Le ernie sono delle tumefazioni che compaiono nel corso della vita. Sono tumefazioni di natura acquisita ma che possono comparire anche alla nascita o svilupparsi nei primi anni di vita. Queste sono formazioni erniali congenite. Per ernia si intende la fuoriuscita di un viscere o di una parte di esso o un parenchima dalla cavità in cui esso è normalmente contenuto. La cavità peritoneale nella maggior parte dei casi . quindi esce dalla cavità attraverso un orifizio detto porta erniaria. Questa porta può essere neoformata nel corso della vita oppure presente fin dalla nascita . quindi esce dalla cavità e si presenta ad un livello esterno detto sottocutaneo. Quindi è esplorabile all’ispezione e esplorando cn la palpazione. Le ernie possono essere interne o esterne. Le esterne sono quelle che hanno una dislocazione dalla cavità addominale all’esterno. Invece quelle interne non si possono visualizzare in quanto fanno percorsi e tragitti diversi. Le ernie interne sono: mediastiniche , diaframmatiche, ileocecali, duodenali e quant’ altro. quindi come vi dicevo sono delle ernie interne con un viscere che è addominale e diventa toracico perché passa attraverso una breccia, attraverso un a breccia diaframmatica ; oppure le ernie iatali sono delle erni che vanno nello stomaco che si trasferiscono dalla cavità addominale presso la cavità toracica per molti motivi di tipo anatomico e funzionale. Comunque sono delle ernie che dal punto di vista diagnostico hanno degli stadi , dei picchi di avanzamento non solo clinico ma anche soprattutto strumentale . cioè per fare una diagnosi di certezza per le ernie sai che uno dopo l’esame obiettivo debba procedere attraverso una serie di esami strumentali che conferiscono il sospetto diagnostico. Mentre per le erni esterne la diagnostica strumentale è di poca importanza perché le ernie esterne sono patologie che si possono apprezzare all’esame obiettivo Locale del paziente, facendolo procedere dall’anamnesi quindi dallo stato patologico del paziente fino alle nostre conclusioni. Quindi la diagnostica strumentale conta poco però ci facciamo aiutare per una conferma maggiore dalla diagnostica semplice che non è invasiva che è la radiografia che ci consente di avere ulteriori elementi diagnostici. Quindi le ernie esterne migrano dalla cavità che li contiene attraverso una minima resistenza della parete , è evidente possono attraverso questa breccia ed escono sotto la cute e si manifestano come delle tumefazioni. Delle tumefazioni che non sono fisse ma all’inizio sono mobili. tumefazioni che rientrano nella cavità per aumento della pressione o per un colpo di tosse le ernie esterne sono quelle che si apprezzano dalla palpazione e si possono distinguere in diverse categorie. Le più frequenti sono quelle inguinali, tanto nell’uomo che nella donna. queste a loro volta si possono distinguere in interne e d esterne. Poi abbiamo le ernie crurali e femorali, sono ernie della stessa regione ma mentre le prime si evidenziano all’esame obiettivo al di sopra del legamento inguinale , le crurali sono sempre sotto il legamento inguinale. Questo è un elementi diagnostica che ci consente di fare diagnosi differenziale. ( non si capisce quello che dice). Le ernie crurali incidono di più in soggetti di sesso femminile abbiamo poi il grande capitolo delle ernie ombellicali che si sviluppano mediante le cicatrice ombelicale nelle regioni ombelicale e paraombellicale. Possono essere acquisite o congenite. Le ernie congenite sono le ernie che già dalla nascita sono rilevabili . talvolta si guariscono da se, rientrano. Questo perché lo sviluppo della cicatrice ombellicale va avanti per cui si chiudono la porta o la breccia , quindi l’ernia non compare più. Quindi in questi casi non si deve essere precipitosi attuando interventi chirurgici e si aspetta che queste scompaiono. Le ernie epigastriche sono delle ernie che compaiono nella zona epigastrica o quanto mento a livello della linea xifopubica , nella regione laterale della linea stessa , la parte erniaria si può apprezzare a livello della fascia del muscolo rettale. Nella lombare le ernie sono molto rare e non si fanno tranne nella specializzazione in chirurgia. Le ernie possono essere congenite o acquisite. Le ernie acquisite appaiono in piena attività lavorativa, nella maturità. Le ernie sono soprattutto in relazioni con l’attività fisica , quindi compare preferibilmente nei lavori manuali. Le ernie congenite posso essere rilevati alla nascita o negli anni successivi dell’infanzia. Alla base c’è un motivo di tipico anatomico ovvero la mancata obliterazione del dotto peritoneo vaginale. Che è una formazione tipicamente embrionale che mette in relazione la cavità peritoneale con quella vaginale. Quindi in condizioni fisiologiche, alla nascita questo dotto si oblitera, quindi alla nascita non ci sono più. Se non si oblitera questo favorisce la formazione di un’ernia infatti favorisce il movimento di un’ansa a trasferirsi nel dotto peritoneo vaginale verso la cavità scrotale. Lo stesso discorso si può fare per le ernie ombellicali di tipo embrionali che più che delle ernie sono delle grandi perdite di sostanze e si deve poi prendere in considerazione un trattamento chirurgico gastrica ricostruttiva molto seria . perché le erni si formano? Le ernie si formano per 2 motivi:1 di tipo anatomico , un ‘alterata consistenza per motivi genetici o acquisiti della parete addominale in particolari posti. Quindi si vengono a creare le breccie o porte erniarie. Quindi c’è una predisposizione di tipo anatomico su base costituzionale. Quindi i genitori e i consanguinei che hanno avuto ernie è un fattore predisponente. Quindi una debolezza della parete addominale e precisamente dei piani dei muscoli aponeurotici. Abbiamo questi muscoli e queste fasce che sono lasse quindi c’è una debolezza intrinseca. un motivo è legato all’enorme ampiezza dei tragitti e dei canali. Cioè se un canale è piccolo è difficile che passa un’ansa intestinale o un parenchima. Se la parte erniaria o o il tragitto sono ampi è più facile che l’ansa possa trasferirsi e quindi migrare all’esterno. Quindi uno dei motivi è la disposizione anatomica costituzionale.2 oltre a questa abbiamo un’ altra causa che entra nella formazione erniaria che è la pressione addominale che è legata all’attività fisica o a fattori di carattere patologico ad esempio patologie dell’apparato respiratorie o patologie infiammatorie croniche. Comunque che partono dallo stimolo della tosse che fa aumentare la pressione. Quindi in sostanza debolezza della parete addominale e aumento pressione addominale. Questi son i due motivi alla base della formazione dell’ernia. Le ernie possono essere della debolezza o da sforzo. Difficilmente esistono da sole . esse sono prevalentemente da debolezza e prevalentemente da sforzo cioè con prevalenza diversa a seconda dei casi. Come vi dicevo c’è un elemento che può influire sulla pressione addominale è legata a diversi fattori che possono essere patologici o non patologici come la stitichezza cronica che porta non solo ad ernia ma anche a tanti altri problemi legati allo stato di salute del paziente. Quindi la stitichezza può portare ad una turba che are origine ad una serie di patologie come disturbi del respiro . quindi stipsi cronica , bronchite cronica, tosse ed altri fattori. I lavoro come trasferimenti di carichi possono condurre a formazioni erniarie. Ci sono altri fattori che possono condurre a formazioni erniarie come le malattie debilitanti perché sono di tanti tipi, di tipo neurologico, oncogeno possono indebolire la struttura muscolo aponeurotica perché non arrivano gli elementi opportuni quindi amminoacidi ecc questa struttura diventa ipertrofica , diventa in qualche modo predisponente alla formazioni di ernie . anche le gravidanze specialmente quelle ripetute, le persone obese in qui c’è anche un componente costituzionale di tipo anatomico, le gravidanze , oggi, sono controllate e non creano ernie perché ci sono sussidi terapeutici in grado di controllare la particolare condizione. Andiamo ora all’anatomia chirurgica. Abbiamo detto che le ernie nn sono altro che l’acquisizione di un viscere. La maggior parte dei casi è la fuoriuscita di un’ ansa dii tipo ileale o cecale figura ernia: questa in rosso non è altro che l’ansa intestinale che si è trasferta attraverso la porta erniaria all’esterno, quindi questa è un’ansa erniaria ben vascolarizzata, quindi significa che è perfusa bene dal sangue arterioso; l’apporto ematico è consentito da una struttura anatomica che è il mesentere attraverso cui passano i vasi arteriosi che vascolarizzano bene le anse. Quindi questa è l’ ernia. Ma questo cosa è? Questo è detto sacco , quindi l’ernia è dentro un sacco che si può chiamare contenente mentre l’ ansa è detta contenuto. Il sacco cosa è? Il sacco è peritoneo , quindi un’ ernia esterna per definizione deve essere in un sacco costituito da peritoneo parietale . se non c’è il peritone non c’è ernia. Quindi il sacco erniario è il contenente che è il peritoneo parietale che è il primo che s impegna nel pertugio , in una porta. Di solito c’è un lipoma , cioè del grasso che trascina con sé il peritoneo quindi fa da elemento trainante. Quindi il pezzo di grasso, il lipoma erniario; il peritoneo parietale e poi dentro si trasferisce l’ansa erniaria. Il sacco erniario lo possiamo distinguere in tre parti . la parte più stretta è questa qua, ed è chiamata colletto ed è il posto dove si forma l’accidente erniario più pericoloso a livello clinico cioè appunto lo strozzamento, il carceramento comporterà in seguito una turba più o meno consistente della formazione ematica. Poi abbiamo il corpo del sacco erniario dove si verificano le reazioni di tipo flogistico, infiammatorio che danno origine a delle aderenze che impediscono il trasferimento del viscere all’interno della cavità addominale. Come vi dicevo le erni più frequenti sono quelle inguinali che possono essere : l’obliqua, obliqua esterna o indiretta segue il percorso dell’uomo dentro il canale inguinale . una struttura importante con 2 fori. Questa è l’ernia indiretta che può essere congenita o acquisita. L’ernia diretta invece direttamente il peritoneo si trascina con il viscere attraverso la porta erniaria e la fossetta media. Siamo in una formazione anatomica che è il risultato del processo di evoluzione che chiude in pratica la parete. Importante è che nell’ernia diretta non c’è un inizio o una fine ma questa può diventare più grande. invece per quanto riguarda l’ernia indiretta o esterna, quella cioè che attraversa il canale inguinale, noi dobbiamo distinguere due momenti . un momento iniziale che è la formazione per cui non sentite dire ho un’ernia iniziale perché la diagnosi è difficile e quindi essendo iniziale è una punta non è tutta. Quindi inizia a formarsi quando si inizia a trasferire dentro il canale inguinale e questa cosa può dare fastidio al paziente, a volte si ha un dolore puntorio o a destra o a sinistra. quindi la punta dell’ernia è un ‘ernia allo stato iniziale. Quando persiste l’ernia diciamo che la causa scatenante… la punta d’ernia diventa ernia vera e propria nel senso che il viscere comincia impregnarsi stabilmente nel canale inguinale, quindi passa attraverso il canale inguinale e diventa ernia interstiziale. In questo caso la diagnosi clinica si può fare attraverso la palpazione esplorativa che si trova nell’uomo alla radice dello scroto in corrispondenza del tubercolo pubico e si sente l’impulso , è molto semplice. Infine quando il percorso è completo l’ernia imbocca l’anello ombellicale esterno e diventa completa. A questo punto se diventa completa è visibile all’ ispezione. Si vede che il paziente si corica e scompare ed è la classica dimostrazione di tumefazione non fissa ma mobile e quindi in questi casi è molto semplici senza di operare. Le caratteristiche cliniche di una formazione erniaria sono rappresentate dalla rilevazione all’esame obiettivo di una tumefazione. Questa tumefazione può ridursi da una posizione seduta o all’in piedi ad una posizione coricata talvolta pure con una rientranza. Quando non si può ridurre il paziente in genere si tocca ed essa scompare o spontaneamente o manualmente. I colpi di tosse aumentando la pressione addominale permettono di espandere l’ernia stessa. Quindi aumenta la pressione e l’ernia che ha dentro esce. E quindi il discorso dell’impulso che si sente alla palpazione. Cioè lamano che palpa o l’ernia esterna o interna e si sente un aumento della pressione attraverso la percezione di un impulso. Cioè aumenta il diametro dell’ansa stessa. Vi parlavo delle complicanze dell’ernia che sono rappresentate principalmente dallo strozzamento, strangolamento del viscere. Poi abbiamo parlato dell’irriducibilità , il viscere non riesce a passare dalla cavità, significa che non è riducibile. Poi ci sono altre due componenti che sono l’intasamento e il processo infiammatorio e l’eventuale complicanza legata ad un viscere facilmente possono verificarsi quando uno sbatte ed ha un trauma quindi una contusione e questo può causare un danno ad un’ansa ed una debolezza della parete addominale e quindi dei muscoli. Lo strozzamento è l’improvvisa costrizione di un viscere con conseguente irriducibilità quindi prima rientrava ed ora non rientra più. Compare talvolta il dolore localizzato , talvolta nella coscia come nelle ernie inguinali oppure al fianco. E poi vi è il discorso della turba circolatoria, perché il discorso dello strozzamento e del sacco erniario porta a turbe circolatorie . all’inizio è di tipo venoso quindi c’ è una stasi e quindi ipossia . però se è compromesso un rapporto venoso e viene coinvolto anche un rapporto arterioso quindi anche le arteriole che vengono interrotte , vengono strozzati , vengono compressi , a questo punto la turba diviene più seria. Quindi abbiamo un processo di tipo ipossico abbastanza severo che in base alla figura è possibile ancora fare rientrare. Quindi ai fini dell’ ostruzione e quindi facendo un’incisione la circolazione si può riattivare e quindi il problema non si pone.ma se invece il processo persiste l’ansa diventa ipossica, cianotica fino alla necrosi; quindi abbiamo un’ansa morta, in questi casi si deve fare una rimozione e viene estrapolata. Quindi questa è la complicanza, in quanto se viene lasciata porta a morte il paziente perché i lembi di questo tratto intestinale, necrotico, vanno incontro ad uno spappolamento e si possono verificare casi di peritonite. Quindi se non si risolve con opportune manovre terapeutiche, è necessario il trattamento chirurgico. Intasamento invece è un’ altra complicanza che riguarda una turba della canalizzazione intestinale si che l’ansa sia dentro che che fuori dell’addome la continuità dell’ansa deve esserci sempre perché ci possa essere una normale canalizzazione. Quindi le feci possono attraversare quest’ansa erniaria e poi vanno verso il retto, è possibile che delle vescicole fecali si formano dentro l’ansa erniaria, cioè delle feci si accumulano nel tempo , si stratificano cioè si formano dei fecalomi erniari. Si stratificano e danno origine a dei fecalomi che a lora volta danno origine ad un processo di tipo occlusivo quindi il paziente ha una patologia riguardante una grave infezione. Quindi un danno di tipo occlusivo, talvolta pre occlusivo, dà al paziente dei disturbi gravi , danni metabolici, nausea vomito e riduzione della funzionalità intestinale. Questa complicanza può ulteriore complicarsi con la flogosi, perché il ristagno delle feci può dare origine ad un’ infiammazione della mucosa con una flogosi severa e successiva perforazione dell’ intestino. Certe volte la situazione si sblocca spontaneamente in cui il paziente a problemi a defecare , c’è il processo occlusivo e bisogna intervenire chirurgicamente per mettere a posto le cose e quindi per garantire una normale funzionalità intestinale. Generalmente nell’intasamento non c’è una modificazione dell’ irrorazione , infatti la parete del sacco erniario è una parete che piò essere colorata di rosso, che vuol dire che non c’è un processo ischemico vero e proprio, in genere c’è un processo ipossico. Come vedete questa è l’ansa chiusa, questa invece è l’ansa quando viene incisa. L’altra complicanza, già trattata, è l’irriducibilità dell ‘ernia, come vede anche in questo caso la perfusione è mantenuta , non c’è un problema di vitalitàdel viscere erniato, c’è un ‘ impossibilità dello stesso a rientrare nella cavità addominale a cause di aderenze che si formano tra il viscere e il sacco , tra il contenuto e il contenente , quindi il viscere non può rientrare . questa si chiama irriducibilità ed è propedeutica per lo strozzamento. Quindi, quando il viscere non rientra più spontaneamente , ne manualmente dentro la cavità addominale parliamo di irriducibilità e quindi il paziente dovrà sottoporsi ad intervento chirurgico. Infine vi sono le cause infiammatorie e traumatiche dunque cause che richiedono manovre riduzione , questa manovra è propedeutica al posizionamento di un cinto erniario, c’è un cuscinetto per evitare di fare uscire l’ernia fuori. Ecco anche questo cinto erniario ….non risolvono il problema e possono causare alterazioni a carico del viscere erniato. Poi dentro l’ernia ci può essere un processo appendicolare perché può trasferirsi anche nel colon con tutta l’appendice o anche un diverticolo, il diverticolo di meckel possono essere affetti di fuoriuscita. La maggior parte delle ernie sono inguinali. Quindi il canale inguinale è un canale vero e proprio che ha la forma di un parallelepipedo con 2 basi e 4 facce; una faccia superiore costituito dal muscolo piccolo obliquo e trasverso, la faccia inferiore è costituita dal legamento inguinale ( teso tra la spina iliaca antero superiore e il tubercolo pubico, poi abbiamo la faccia anteriore costituita dall’aponeurosi del muscolo grande obliquo e infine abbiamo una faccia posteriore costituita dalla fascia trasversale , nell’uomo si continua con lo scroto. Il canale inguinale è importante in quanto nell’uomo contiene il funicolo spermatico , i vecchi chirurghi toglievano il funicolo spermatico quindi il oggetto operato rimaneva sterile. Con le tecniche moderne si è risparmiato il funicolo spermatico. Nella donna c’ è il ligamento rotondo. Vedete l’orifizio inguinale interno che all’esame obbiettivo non si può vedere in quanto è dentro. Vedete la complessità del funicolo spermatico, e quindi quanto è devastante che un ‘ansa intestinale si infili nello scroto. Quindi abbiamo l’ernia inguino scrotale. Allora abbiamo detto che la parete è la fossetta inguinale esterna una depressione che si trova tra le arterie epigastriche durante il periodo embrio fetale. Importanti con le fossette inguinali medie ed esterne. Disturbi di un paziente con ernia inguinale sono molteplici e sono: senso di pesantezza, perché qualcosa è fuoriuscita può essere una piccola ernia ma anche un grande ernia.( formazione grande quanto un’arancia o un pompelmo) , turbe digestive legati a problemi dell’alimentazione , ma questo è legato a patologie che riguardano l’apparato gastro enterico( sottocolite ulcerosa, colite ischemica ulcera peptica, diverticolo di meckel, appendicite cronica). Bisogna evitare gli sforzi, perché se uno fa uno sforzo l’renia diventa più grande, si può convivere con queste complicanze fin quando si arriva a delle complicanze come quelle precedentemente dette. Esame obiettivo si concretizza in 2 momenti: la visone, poi ispezione, quindi guardare quando l’ernia è completa e la grandezza dell’ernia, poi c’è il turgore e quindi si indurisce quando si fanno sforzi, in condizioni di riposo può anche non rilevarsi, però se il paziente si mette in posizione eretta e fa uno sforzo di venta evidente. Poi l’altro momento è la palpazione. Alla palpazione sentiamo una massa , un tumor, di consistenza molle, elastica .se il paziente ha un ‘ernia interstiziale ancora non completa , però presenta i sintomi caratteristici dell’ernia, possiamo fare la manovra di inserire un dito nel canale inguinale, si fa tossire il paziente e sentiamo l’ernia. Si inserisce il dito nell’emiscroto e si arriva a toccare il canale inguinale, a questo punto si fa sentire il paziente e si sente un impulso. Queste sono le diverse tipologie delle ernie e sono: quella inguinale esterna che è quella esterna e più laterale, questa è quella diretta che è più vicina alla linea mediana; queste sono ernie poste sopra il legamento inguinale . l’ernia scrotale è la successiva evoluzione di quella inguinale . CARTELLA CLINICA: è un atto che ci permette di entrare in empatia col malato, ma serve dal punto di vista medico legale. Cosa bisogna scrivere? Inanzitutto le generalità ( avvengono in preospedalizzazione). Anamnesi familiare ci consente di avere notizie sui consaguinei, avere notizie su eventuali malattie di carattere ereditario, predisposizione, familiarità. Anamnesi fisiologica, che tiene conto di tutte le caratteristiche fisiologiche del paziente( notizie per quanto riguarda la diuresi, l’alvo se è stitico o non è stitico, allattamento al seno prima mestruazione, leva militare ecc; anamnesi patologica remota , dobbiamo chiedere notizie su eventuali malattie che il paziente ha avuto nel corso della sua vita , compresi gli atti operatori. quindi patologie della nascita o che sono avvenuti nel corso della vita . infine l’anamnesi patologica prossima ovvero il motivo per cui il paziente è stato ricoverato , quindi i disturbi in atto , quando sono comparsi, come si sono sviluppati, se eventualmente ha fatto visite mediche, se ha fatto terapie , se ha fatto esami clinici o strumentali, se è stato ricoverato e così via. Fatta l’anamnesi patologica prossima possiamo passare all’esame obiettivo. E. O si divide in generale e localizzato. L’esame obiettivo viene atto con una certa rapidità e deve essere vistato tutto il paziente. Inanzitutto partiamo delle facies se è lunaris, ipertiroidea , ipotiroideo, mongoloide. La cute può presentarsi bronzina , gialla da ittero; quindi la colorazione della cute e anche la temperatura si possono valutare toccando il paziente ( si tocca con l’indice o il medio la fronte del malato). Si valuta il decubito , l’andatura. Il decubito può essere obbligato , indifferente oppure preferito. L’andatura può essere falciante, propulsiva , da ubriaco e con questo mi fermo qua.