La banca online del gruppo Bpm supera i 100 mila risparmiatori e punta sul comarketing Webank stringe alleanze sul web Con Mediaworld, Dialetti e H3g. Arriva così il 25% dei clienti DI MARCO A. CAPISANI W ebank schiaccia l'acceleratore nel 2011 sul comarketing. In rampa di lancio ci sono operazioni, tra gli altri, con i siti di Mediaworld, Ticketone, H3g e Bialetti. Dall'anno scorso a oggi, le operazioni in tandem con altri marchi commerciali hanno assicurato il 25% della nuova clientela per la banca online del gruppo Bpm (Banca popolare di Milano). Webank si è trasformata da marchio Bpm in banca indipendente su internet nel novembre 2009 e, a oggi, ha superato quota 100 mila clienti che diventano 600 mila a livello di gruppo, visto che Webank continua a seguire il canale home banking per Bpm. «Il comarketing è una tra le leve più importanti a disposizione del nostro istituto», spiega a ItaliaOggi Carlo Panella, direttore commerciale banking di WeBank, «perché siamo una banca online e non disponiamo di canali fisici per acquisire "nuovi clienti. A conferma sul comarketing investiamo il 20% dell'intero budget marketing e pubblicità». Le operazioni di cobrading seguono, sempre secondo il manager, la stessa filosofia del guerrilla marketing in un'ottica di iniziativa ben contenuta nel tempo, che in media può durare circa due giorni. Per avvicinare nuovi risparmiatori, nel caso di Mediaworld per esempio, «siamo presenti in questi giorni sul loro sito con l'offerta che abbina l'apertura di un conto corrente e un versamento minimo», sottolinea Panella, «con il regalo di buoni acquisti presso l'insegna specializzata in elettronica di consumo e con un iPad2 gratis». In parallelo sono partiti i progetti con Volaregratis, Ticketone e H3g, tutti incentrati sulla customer experience del cliente, dandogli così l'opportunità di vivere una prima esperienza con Webank beneficiando subito di uno sconto nei suoi acquisti e in parallelo aprendo un conto corrente web che di suo non ha costi a carico. Nella scelta del partner il prerequisito di Webank è che si tratti di un marchio con una forte presenza su internet», aggiunge il direttore commerciale banking. «Non lavoriamo però solo con marchi web, ma anche con aziende tradizionali che hanno sviluppato per esempio una piattaforma di ecommerce. E' questo il caso di Bialetti, con cui uniamo l'apertura di un conto e il contestuale versamento minimo all'invio di un premio». Che siamo brand telematici o meno, la filosofia di Webank resta sempre la stessa: l'acquisizione di nuovi risparmiatori andando a cercare in quelle fasce di pubblico che fanno ecommerce, ma magari non avevano pensato ancora ad avere un conto online o non ne avevano colto l'occasione. Per gli italiani meno propensi all'uso di internet, invece, Webank punta su due leve differenti: la pubblicità tradizionale e gli eventi. Pianificate su televisione e web, le campagne pubblicitarie si focalizzano su tre prodotti tra conto corrente, mutui e trading, «laddove quest'ultimo tema è declinato ad hoc», precisa Panella, «per un pubblico più particolareggiato. Così come gli eventi che creiamo si soffermano di più sugli investimenti o i fondi spiegandone ai risparmiatori che usano questi strumenti meccanismi e vantaggi». 'uzwne riservata