METEO CHE PASSIONE SILVIA FERRI piccola rubrica meteo per chi non ne sa, per chi vorrebbe saperne di più, per chi sa che non ne saprà mai abbastanza 28 E 29 NOVEMBRE 2008: QUI SI FA SUL SERIO TRAMONTANA SCURA IN LIGURIA E MALTEMPO DAPPERTUTTO Chi era in mare se lo ricorderà, ma anche chi era a terra: il fine settimana del 28 e 29 novembre scorso è stato davvero all’insegna del maltempo e non certo solo al Nord. Questa stagione ci sta abituando a fenomeni che forse non erano così abituali negli scorsi anni e questo può indicare sul serio cambiamenti di ordine climatico e non solo meteorologico. Facciamo insieme parte del percorso che ho fatto io per seguire e analizzare quello che accadeva. Personalmente ho l’abitudine di consultare spesso le indicazioni del sito Il Meteo.it e da lì avevo cominciato a sentire puzzo di bruciato già alcuni giorni prima. Così mi sono messa al lavoro per star dietro alla verifica e all’evoluzione della situazione. - il 26/11 ho scaricato la carta di analisi al suolo (AS) delle ore 12 UTC dal mitico sito di Wetterzentrale, ma non mi sembrava dicesse niente di significativo e quindi ho guardato un po’ più in là, sulla carta di previsione al suolo (FS) a 24 ore (fig. 1) fig. 1 26/11/08: nella carta di previsione per le ore 12 del 27/11 si possono notare la perturbazione con il minimo di 1009 hPa sulla costa nord-africana e l’alta di 1027 sui Balcani (18 punti di differenza!) 48 - il 27/11, dalla carta di Analisi delle ore 18 si vede che la perturbazione, dalle coste nord-africane si muove verso Nord Est e che il suo nucleo depressionario è sceso ancora (1002). L’alta sui Balcani “è ingrassata”, ha raggiunto i 1029 hPa e la differenza è diventata quindi di ben 27 punti. AIUTO!!!!! Ma non basta: la carta di previsione a 24 ore (per le ore 12 UTC di venerdì 28 novembre) mostra una situazione che noi umani non avremmo mai voluto vedere (fig. 2) fig. 2 Il nucleo depressionario è ormai sulla Sardegna nordoccidentale ed è sceso fino a 994 hPa. Dall’immagine si possono notare anche una parziale occlusione dei fronti della perturbazione e un promontorio a nord delle Alpi formato dall’isobara 1008. Quello che segue qui è un ingrandimento della stessa carta, che inquadra in dettaglio il Mediterraneo occidentale (fig. 3) fig. 3 Le freccette blu (sono disegnate da me in modo artigianale) evidenziano la rotazione del vento in senso antiorario intorno al nucleo depressionario, da cui si deduce una quantità bestiale di venti diversi nei diversi mari italiani. Si nota anche il percorso del vento da SE in Adriatico, che entra poi da est nella Pianura Padana per essere successivamente risucchiato verso il Mar Ligure. Da questo percorso deriverà la neve, soprattutto nel basso Piemonte e sui monti liguri. A Venezia era prevedibile anche l’acqua alta, con tutta questa spinta dello Scirocco. 49 Ecco cosa succedeva nel frattempo al mio povero barometro che, se pure abita a Milano, di cose ne dice: Valori della pressione 27/11 28/11 ore ore ore ore ore ore 13:00 19:00 01:00 07:00 12:00 14:00 ore ore ore ore ore 16:00 17:00 19:00 20:30 22:00 1012 hPa 1009 hPa 1006 hPa 1000 hPa (nevica) 994 hPa (nevica) 992 hPa (sul balcone “nevica sull’armadietto”, quindi è entrato vento intorno West) 989 hPa (piove) 988 hPa 987 hPa 986 hPa (pioggia quasi cessata) 986 hPa C’è qualcosa che si può ancora aggiungere e che riguarda proprio il tragitto dello Scirocco in Adriatico e poi in Pianura Padana (a Levante non esistono barriere montuose e il vento può entrare a suo piacere). Il transito nella pianura lo rende freddo e quando viene poi risucchiato dal nucleo depressionario che si sposta verso il Tirreno, non può fare altro che trasformarsi in Tramontana scura. Normalmente siamo abituati a pensare alla Tramontana in Liguria come a un vento che porta con sé bel tempo, secco, magari freddo, ma con il cielo blu e una visibilità eccezionale. È così quando un centro di bassa pressione si sposta dal Mar Ligure verso est sud-est: la pressione allora aumenta sulle regioni settentrionali (Liguria compresa), mentre diminuisce lungo la traiettoria della perturbazione La differenza di pressione (gradiente barico) tra nord e sud crea le condizioni per l’instaurarsi di correnti settentrionali, più o meno forti a seconda di quanto sia marcata la differenza barica e apportatrici, generalmente, di tempo stabile e soleggiato. Differenti sono i presupposti che in Liguria generano la Tramontana scura. In estrema sintesi si può parlare di: - un centro depressionario sul Golfo Ligure - un “travaso” di aria fredda in arrivo dalla Pianura Padana Più in dettaglio, ecco cosa succede: - venti freddi in arrivo dalla Pianura Padana, spinti verso ovest dalla risalita dello Scirocco in Adriatico - incanalamento e attraversamento delle valli liguri con conseguente accelerazione - sbocco sul mare, dove la temperatura è ben più mite e l’aria decisamente più umida - il vento freddo, scendendo dai monti, solleva l’aria umida e mite, provocando condensazione in nubi che si sommano a quelle già attive. In pratica si assiste allo scontro tra l’aria fredda al suolo - di provenienza padana - e le correnti in quota meridionali che spingono verso la Liguria le loro brave nuvole. Da questo scontro si genera sulle coste liguri un vero e proprio effetto Stau, con un abbassamento repentino della temperatura (anche 8°-10°) per via dell’aria fredda in arrivo dall’en50 troterra e con forti piogge, temporali, magari grandine e neve, il tutto accompagnato da venti molto forti. Il fenomeno che può sembrare curioso è che, mentre entra la Tramontana scura, le nuvole continuano ad arrivare dal mare, portate dai venti di Scirocco o Libeccio. La conformazione delle valli e la scarsa altitudine dei passi appenninici (facilmente valicabili dall’aria padana) favoriscono questa situazione soprattutto nel savonese e intorno a Genova. fig. 4 In condizioni sinottiche particolari, mentre su savonese e genovesato soffia la Tramontana Scura, su tutta la costa di levante imperversano correnti meridionali! ARNOVECCHIO (lat. 43.40.80 long. 10.17.75) È un marina attrezzato situato nel verde di Bocca d’Arno. 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