IL NUOVO ROMANZO DI PIO BOVIO “GLI ANNI DEI SOGNI” Varrebbe la pena leggere questo libro, anche solo per le prime pagine. Un linguaggio scorrevole e accattivante. Pagine roventi di passioni, di una febbre d’amore incurabile. Ci sono romanzi che sano di terra, che evocano profumi, sapori che risvegliano i sensi. Pio Bovio ci da l’impressione di aver prodotto un’opera d’altri tempi, nello stile più classico, con tono avvolgente e avvincente, dove, fin dall’inizio sono evidenti i segni del mistero. Al lettore, così come avviene tra queste righe, va lasciato intendere quello che accadrà poi, lo conduce per mano nell’accurata esposizione dei fatti. Tutto il libro, pagine dopo pagine è avvolto da una coltre di passione, di mistero del poi. L’autore Pio Bovio non rimane prigioniero delle parole, usa una completa libertà espressiva. La trama, il significato di queste pagine colorano uno spezzone di vita che spesso assaporiamo. La semplicità che si scontra con l’infedeltà. L’ostinazione di una donna innamorata dell’amante che ripudia il figlio che porta in grembo, generato dal marito. La denigrazione dell’uomo, vittima dell’egoismo e della cattiveria. Una figlia oltraggiata da un padre senza ritegno. Le lotte operaie degli anni 70, i capi reparti che contrastano le commissioni interne. Le strade indimenticabili di Milano, la stazione di Lambrate testimone del via vai operaio. Porta Ticinese, via Scaldasole, dove si trovavano i compagni dopo il lavoro. Pio Bovio anche questa volta ha saputo adoperare il potere della penna, raccogliendo ogni particella che dall’animo si è sprigionata. Ha saputo descrivere con esperienza, con forza e lucidità ciò che il suo cuore e la sua anima da tempo gli ispiravano. Lo scrittore riesce garbatamente ad entrare in ogni cuore, con un tocco magico in più. Perciò vale la pena leggere queste righe, per la passione e l’impeto che producono, in un finale da cinematografo.