21 Telecomunicazioni, automazione e domotica 1 21.1 La trasmissione delle informazioni Onde elettromagnetiche e loro effetti Le onde elettromagnetiche costituiscono il veicolo più veloce ed efficiente per trasportare a distanza i messaggi. Esse si producono per effetto della reciproca interazione di un campo elettrico e di un campo magnetico variabili nel tempo, che oscillano su piani tra loro perpendicolari e perpendicolari entrambi alla direzione di propagazione dell’onda [fig. 1]. A seconda della loro frequenza, le onde elettromagnetiche possono essere: radiazioni ultraviolette, luce visibile, raggi infrarossi, onde radio ecc. [fig. 2]. Esiste il sospetto che le onde elettromagnetiche non ionizzanti prodotte dagli impianti di telefonia mobile possano causare effetti dannosi alla salute. Per quanto il problema sia da anni allo studio da parte di istituzioni e comitati scientifici, sino a ora non sono emersi elementi comprovanti la pericolosità delle radioonde. Tuttavia, sono state emanate norme per contenere le potenze di emissione delle antenne e i livelli di esposizione alle radioonde entro valori considerati di assoluta sicurezza. approfondimento Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti Campi elettrici e campi magnetici Le radiazioni elettromagnetiche si propagano per mezzo di particelle dette fotoni, la cui energia è tanto maggiore quanto più elevata è la frequenza. A seconda della loro energia i fotoni si dividono in ionizzanti e non ionizzanti. I fotoni ionizzanti sono quelli che costituiscono le emissioni elettromagnetiche di elevata energia (e cioè di alta frequenza) come i raggi ultravioletti, i raggi X o i raggi gamma. Essi sono in grado di interagire con la materia vivente alterando i legami chimici e causando la mutazione delle cellule attraverso la ionizzazione degli atomi (cioè l’alterazione del bilancio elettrico delle cariche positive e negative presenti all’interno dell’atomo). I fotoni non ionizzanti sono quelli caratterizzati da frequenze più basse, a minore contenuto energetico, come la luce, le radiazioni infrarosse, le microonde e le radioonde. Essi non causano gli effetti delle radiazioni ionizzanti ma possono, in determinate condizioni produrre deboli riscaldamenti (effetto termico). z Ogni carica elettrica in stato di quiete genera intorno a sé un campo elettrico che sviluppa con altre cariche presenti nel campo forze attrattive tra le polarità opposte e repulsive tra le polarità dello stesso segno. L’intensità delle forze di attrazione e repulsione tra due cariche è inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. Frequenza audio e radiofrequenza Un flusso di cariche elettriche che varia continuamente di direzione lungo un conduttore dà luogo a una corrente elettrica alternata che a sua volta produce un campo magnetico intorno al conduttore. Il numero di cambiamenti di direzione viene chiamato frequenza e si misura in hertz (Hz). L’intervallo di frequenza che costituisce il campo udibile dall’uomo (fino a 20 kHz) si chiama banda di frequenza audio (AF), mentre si chiama banda di radio frequenza (RF) l’intervallo di frequenza compreso tra qualche decina e diverse migliaia di kHz. Ogni segnale RF è caratterizzato da una potenza misurata in watt (W) che si propaga dall’antenna trasmittente a quella ricevente. E x B y λ λ = lunghezza d’onda Fig. 1 Rappresentazione vettoriale di un’onda elettromagnetica: il campo elettrico E e il campo magnetico B oscillano su piani perpendicolari tra loro e perpendicolari alla direzione di propagazione dell’onda. visibile raggi X infrarosso radio onde 104 106 104 microonde 108 102 1010 100 10 – 2 ultravioletto 1012 10 – 4 1014 10 – 6 1016 10 – 8 raggi gamma 1018 10 – 10 frequenza (Hz) λ (m) Fig. 2 Spettro della radiazione elettromagnetica. © SEI - 2012