Caratteristiche : DOLORE MUSCOLARE (diffuso) iperalgesiaallodinia AFFATICAMENTO fibrosite Mialgia tensiva Reumatismo Dolore miofasciale La fibromialgia colpisce aprossimativamente 1.5-2 mil. di Italiani e circa dal 2% al 6% della popolazione mondiale e maggiormente il sesso femminile. Caratteristica Temporale : “Va e Viene” – “ Costante” Condizioni frequentemente associate: •Disfunzioni ATM •Prolasso V M •Cefalea muscolo-tensiva •Colon irritabile •Ipotiroidismo •Borsiti-Tenosinoviti ricorrenti •Cistiti ricorrenti •Condromalacia del ginocchio e rotula •Disturbi del sonno Nel Bambino SEGNI PRECOCI sono: •Dolori di crescita •Dolore dopo attività sportiva Vengono descritti sintomi intorno ai 10 anni DIAGNOSI NON ESISTONO TEST DI LABORATORIO Livelli Sostanza P nel LCS (x3) CRITERIO FONDAMENTALE ANAMNESI-ESAME OBIETTIVO Molti presentano una personalità di Tipo A : puntuali,precisi,perfezionisti,tesi,puliti,molto organizzati,compulsivi Il riscontro nella saliva dell’alterazione di 2 particolari tipi di proteine come risposta anomala allo stress ossidativo AR LUPUS OSTEOARTRITE POLIMIALGIA REUMATICA IPOTIROIDISMO Studi Europei e Scandinavi Benchè la precisa patogenesi rimanga sconosciuta: ipotesi di IPERECCITABILITA’ centrale e perferica a livello spinale o corticale Alterata Percezione del Dolore, Somatizzazione, sono state comunque ipotizzate e dimostrate in molti pazienti Studi recenti hanno dimostrato specifiche anormalità chimiche nel SNC degli individui affetti da fibromialgia … che diverrebbero sintomatiche all’inizio dell’età adulta Attivazione specifica insulare Ann Arbor (Michigan University) Stress Ambientali Stress Fisici Stress Emozionali • IPERsensibilità su 11 di 18 punti standard • Dermografismo • Segno del “salto”:positivo (anormale sensibilità dei mm.trapezio –Kraft e Johnson-) SINTOMATOLOGIA Campi di ricerca Anomalie asse ipotalamo-ipofisi Alterazione neurorecettori encefalici e midollari Alterazione delle vie di produzione di Serotonina ed altri med. Deficit secrezione GH Anomalie della Sostanza P Anomalie di ATP nei Globuli Rossi TRATTAMENTO •Il 40% usa triciclici •Consultazione di più specialisti •Terapie Fisiche-Massaggi-Manipolazioni-Iniezione dei Punti Trigger-TENS-Spray-Stretching-MassoterapiaAgopuntura-Tecniche anti-stress e di rilassamento( usate nelle esacerbazioni) Raramente viene raggiunto un sollievo sintomatologico permanente. Alcuni vanno incontro a chirurgia del collo o “ low back”per scoprire che i loro sintomi non vengono alleviati dalla rimozione di un “bulging disc”. TRICICLICI Maggiore Efficacia IMAO Media Efficacia SSRI Bassa Efficacia ASPIRINA IBUPROFENE Riduzione del 30% Abolizione di Fumo e Caffè Qualche beneficio Impiego di Tiamina (Vit B ) Qualche beneficio Diete Ipervitaminiche Diete restrittive Non dimostrato Esercizio fisico “blando” Cambio dell’attività lavorativa Coping Qualche beneficio DULOXETINA fino 120mg/die -Clinical Pain 2009 Chappel et al-) RACCOMANDAZIONI Generali La corretta comprensione della FM comprende un pieno inquadramento del Dolore,Performance e Contesto Psicosociale La FM dovrebbe essere riconosciuta come una CONDIZIONE COMPLESSA ed ETEROGENEA in cui coesistono: ANORMALE PERCEZIONE del DOLORE ed ALTRE Patologie Secondarie il TRATTAMENTO OTTIMALE richiede un APPROCCIO INTERDISCIPLINARE ( Farmacologico/non Farmacologico) discusso e concordato con il PZ correlato all’ INTENSITA’ del Dolore- Performance e Patologie associate come : DEPRESSIONE- AFFATICAMENTO e DISTURBI del SONNO Piscina in H20 calda con /senza esercizio Aerobica Individuale- Stretching Terapia Congnitiva Tecniche di Rilassamento – Riabilitazione Fisioterapia-Supporto Psicologico Tramadolo Paracetamolo –Oppioidi Deboli NO: corticosteroidi- Oppioidi Forti ANTIDEPRESSIVI: amitriptilina,fluoxetina,duloxetina,milnacipran,moclo bemide,pirlindolo : riducono il Dolore e possono migliorare la Performance TROPISETRON-Pramidexolo-Pregabalin: raccomandati perche’ riducono il dolore attuale denominazione delle sindromi che precedentemente venivano definite rispettivamente: ALGODISTROFIA o causalgia minor CAUSALGIA CRPS è una sindrome dolorosa regionale dalla fisiopatologia non chiara che in genere riguarda le estremità Una diagnosi di CRPS di Tipo I può includere dolore in un'area, modifiche sensoriali, edemi e anomalie della temperatura, alterazioni della sudorazione e della colorazione della pelle. Una CRPS di Tipo II si differenzia dal Tipo I per la presenza di una lesione definibile del nervo RISPOSTA ABERRANTE DI GUARIGIONE (infiammazione cronica) ESAGERATA RISPOSTA INFIAMMATORIA NON USO PROTETTIVO DISFUNZIONE DEL S.N. SIMPATICO DISFUNZIONE MIOFASCIALE ANORMALITA’ DEL SNC FATTORI PSICOLOGICI • Il SN NON risponde agli stimoli nocicettivi in maniera ripetitiva e rigidamente precostituita. Stimolazione persistente dei nocicettori: stato di sensibilizzazione cellulare • Sul piano neurofisiologico, esso si traduce in una riduzione della soglia di attivazione neuronale, in un aumento progressivo della risposta a stimoli ripetuti e in un allargamento dei campi recettivi a livello spinale Presenza di un evento nocivo o di immobilizzazione Dolore continuo, allodinia, iperestesia Evidenza di alterazioni vasomotorie cutanee ed alterazioni della sudorazione Assenza di patologia in grado di spiegare diversamente i sintomi presentati dal paziente Presenza di dolore continuo, allodinia, iperestesia dopo lesione nervosa. Sintomi non necessariamente limitati all’area di innervazione Evidenza di alterazioni vasomotorie e sudomotorie Assenza di patologia in grado di spiegare diversamente i sintomi presentati dal paziente Età (mediana 41 anni) Durata media 400 gg (da pochi gg a 20 anni) Sesso femminile 2,5:1 Distribuzione anatomica 59% arti sup. – 41% arti inf. Lesione scatenante (65% trauma, 19% intervento chir., 6% lesioni minori, circa 10% non identificabile) Fumo Predisposizione Fattori genetica psicologici L’unico fattore di rischio rilevante è rappresentato dalla immobilizzazione …… prolungata Secondo gli attuali criteri diagnostici la CPRS può verificarsi in qualunque regione somatica rivestita da cute. La maggiore frequenza a carico degli arti è verosimilmente da mettere in relazione alla frequenza di traumatismi in tale sede. I sintomi della CPRS possono diffondere prossimalmente o in altre regioni anatomiche (occorre considerare la possibilità di una disfunzione miofasciale) Il tasso di recidive è stimato intorno al 2% per paziente per anno (generalmente senza apparente causa) Il dolore da CPRS viene classicamente descritto come urente Altri aggettivi frequentemente utilizzati per descrivere il dolore sono stati: profondo, acuto, ipersensibile e caldo Il dolore associato alla CPRS può peggiorare per contatto fisico, modificazioni della temperatura ambientale e stress emotivo La regione dolente può essere sede di edema da lieve ad evidente. Spesso i pazienti descrivono una sensazione di gonfiore che non corrisponde alla presenza fisica di edema Modificazioni della temperatura Possono essere presenti alterazioni nel senso sia dell’aumento che della diminuzione di temperatura Talora i pazienti riferiscono una sensazione soggettiva di caldo o di freddo che non corrispondono ad una alterazione reale La regione affetta da CPRS può presentare distinte alterazioni di colore che vanno dal pallore alla marezzatura violacea al rossore anche intenso L’alterazione classica in corso di CPRS corrisponde ad un aumento della sudorazione. Possono essere presenti anche alterazioni opposte tipo secchezza della cute Il non uso di un arto oltre che essere motivato dall’evitamento del dolore, potrebbe essere conseguente ad un disturbo tipo somatoagnosia di frequente riscontro in corso di CPRS La disfunzione motoria è presente quasi universalmente in corso di CPRS (95% dei casi lamentano ipostenia, il 15% dei pazienti non manifesta alcun movimento attivo nonostante EMG normali) • Debolezza • Ampiezza di movimento diminuita • Tremore • Distonia • Mioclono • Forza muscolare diminuita, specialmente nella forza di afferrare Nella vecchia classificazione venivano considerati parte della sindrome. Sono in realtà meno comuni e non vengono attualmente considerate tra i criteri diagnostici • Crescita di unghie e capelli aumentata o diminuita • Cambiamenti della pelle, ovvero pallore, fibrosi plantare, ipercheratosi e cute sottile lucida - Dolore e debolezza nella estremità distale - Segni e sintomi di instabilità vasomotoria - Gonfiore delle estremità talvolta con prominenza periarticolare - Usuale la presenza di alterazioni cutanee distrofiche - Dolore e debolezza e instabilità vasomotoria o gonfiore - Assenza di dolore, ma presenza di debolezza da lieve a moderata - Presenza occasionale di alterazioni cutanee distrofiche Dolore e debolezza inspiegabili ad una estremità Esami radiologici Scintigrafia ossea Termografia Test autonomici Studi elettrofisiologici Storicamente si identificava con i termini algodistrofia e causalgia Attualmente molto ridimensionato il ruolo del simpatico nella genesi e nel mantenimento delle CPRS Utili per discriminare le varie situazioni i blocchi anestetici SMP – dolore mantenuto dal simpatico Presenza di una componente simpatico-mediata in varie patologie: CRPS Nevralgie Herpes zoster Dolore da arto fantasma Neuropatie metaboliche L'obiettivo del trattamento nei pazienti con CRPS consiste nel: - migliorare la funzionalità - alleviare il dolore - ridurre i sintomi - Istruzioni correnti raccomandate per la gestione interdisciplinare - riabilitazione - terapia psicologica Trattamento fisioterapico Trattamenti psicologici Terapia medica sistemica Blocchi regionali neuromodulazione Antidepressivi triciclici Corticosteroidi Gabapentin/pregabalin Clonidina (patch) Anestetici locali/antiaritmici narcotici Blocchi del simpatico cervico-toracico e lombare Blocchi endovenosi regionali con guanetidina Impianto di elettrodi per SCS Neuromodulazione farmacologica (somministrazione intratecale di narcotici, an. Locali e clonidina)