Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza 1-15 MAGGIO 2007 - ANNO XXVI N.9 CRISTIANI OGGI QUINDICINALE DELLE CHIESE CRISTIANE EVANGELICHE “ASSEMBLEE DI DIO IN ITALIA” L’O SS E RVATO R I O E VAN G E L I CO La cultura che divide Pietre che gridano ggi il significato più comune attribuito alla parola cultura è quello di “tipi di O comportamento, tradizioni caratteristiche di un gruppo sociale” (Lo Zingarelli 2004, Zanichelli, Bologna). Nel nostro Paese, soltanto fino a qualche decina d’anni fa, la parola cultura nell’uso comune indicava la formazione e le conoscenze di un individuo o di un gruppo: ad esempio, si diceva di una persona istruita che era colta. L’uso antropologico, cioè il primo, prevale rispetto a quello umanistico, il secondo. Questo dato è indicativo, riflette la grande rivoluzione silenziosa che sta cambiando le società occidentali. Il flusso di migliaia di uomini e donne proveniente da alcune aree povere del globo, non costituisce un incremento demografico, né un problema politico, si tramuta in un’ulteriore opportunità d’evangelizzazione e, al contempo, determina l’incontro fra credenti evangelici di paesi lontani fra loro. Una mentalità evangelica corrente, fortemente influenzata da studi sociologici, vorrebbe una predicazione dell’Evangelo “politicamente corretta”, cioè attenta a non urtare sensibilità altrui e, soprattutto, rispettosa delle tradizioni proprie di popoli non occidentali. Le conseguenze inevitabili di tale attenzione sono una predicazione “con la sordina” e, laddove questa abbia successo, il sorgere di cristianesimi differenti fra loro. Non condividiamo tale posizione e proveremo a spiegarne i motivi. Il problema esiste e, dati i nostri modestissimi strumenti “culturali”, lo affronteremo esclusivamente alla luce del Nuovo Testamento. A nostro parere i termini della questione vengono capovolti, non la mentalità condiziona la fede cristiana, ma esattamente l’opposto. Le epistole di Paolo sono un monumento alla potenza trasformatrice e plasmatrice dell’Evangelo. Ai credenti di Roma, capitale dell’Impero e luogo di incontro di innumerevoli etnie, Paolo scriveva: “E non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la volontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta volontà” (Romani 12:2). Invece, ai corinzi, levantini per vocazione, ribadiva: “…distruggiamo i ragionamensegue a pagina 2 “E com'era già presso la città, alla scesa del monte degli Ulivi, tutta la moltitudine dei discepoli cominciò con allegrezza a lodare Iddio a gran voce per tutte le opere potenti che aveano vedute, dicendo: Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria ne' luoghi altissimi! E alcuni de' Farisei di tra la folla gli dissero: Maestro, sgrida i tuoi discepoli! Ed egli, rispondendo, disse: Io vi dico che se costoro si tacciono, le pietre grideranno” (Luca 19:37-40). Gesù allude, come si evince dalle parole seguenti, al crollo delle pietre del tempio di Gerusalemme. Infatti: “Come si fu avvicinato, vedendo la città, pianse su lei, dicendo: Oh se tu pure avessi conosciuto in questo giorno quel ch’è per la tua pace! Ma ora è nascosto agli occhi tuoi. Poiché verranno su te de’ giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno delle trincee, e ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; e atterreranno te e i tuoi figliuoli dentro di te, e non lasceranno in te pietra sopra pietra, continua a pagina 4 Che cosa dice la Bibbia sul Limbo? Sapere che l’insegnamento ingannevole del Limbo è stato abolito deve allarmare le coscienze, per non incorrere più nell’errore di accettare una credenza soltanto per il fatto che degli esperti di religione ne hanno parlato Strano ma vero, la Bibbia non menziona mai il Limbo! Gli esperti religiosi si sono rifatti unicamente ad una citazione del IV canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, per insegnare questa presunta verità biblica ed indurre ad una falsa credenza popolare. Gli uomini, infatti, per oltre settecento anni, quindi sin dall’inizio del Trecento, hanno accettato l’invenzione teologica del Limbo e creduto che fosse una sorta di prigione riservata a quanti non possedevano le credenziali per godere della visione beatifica di Dio e fossero stati condannati a dimorarvi ad aeternum. continua a pagina 2 I N Q U E STO N U M E RO Osservatorio Evangelico La cultura che divide .................................................................... pag.1,2 Pietre che gridano ..................................................................... pag.1,4,5 Che cosa dice la Bibbia sul Limbo?........................ pag.1,2 Il Centro Comunitario Evangelico “Elim” ......... pag.3 Ultim’ora............................................................................................................... pag.4 Gioia completa .............................................................................................. pag.5 Figli del nostro tempo o figli di Dio? .................. pag.6-7 Cronaca Italiana ............................................................................. pag.6-7 La testimonianza Vivevo nei vizi e non trovavo pace ............................. pag.8 CRISTIANI OGGI PAGINA 2 1-15 MAGGIO 2007 Che cosa dice la Bibbia sul Limbo? continua dalla prima pagina Questi “tecnici della religione” avevano concluso che nel Limbo vi fossero stati internati due specifiche classi di persone. Innanzitutto i bambini morti con il solo “peccato originale”. Sono i pargoli innocenti che non hanno avuto il tempo di peccare, ma neppure il privilegio di avere genitori tanto saggi da ordinare che fosse loro amministrato il battesimo in acqua per “essere liberati dalla colpa di Adamo”. In nessun versetto della Sacra Scrittura s’insegna che un discendente di Adamo nasce con il “peccato originale”, perché l’uomo non è responsabile del peccato dei suoi progenitori: “L’anima che pecca è quella che morrà, il figliuolo non porterà l’iniquità del padre, e il padre non porterà l’iniquità del figliuolo, la giustizia del giusto sarà sul giusto, l’empietà dell’empio sarà sull’empio” (Ezechiele 18:20). Il peccare di Adamo, invece, ha compromesso la natura spirituale di tutti i suoi discendenti, i quali sono così predisposti alla trasgressione ed alla disubbidienza alla volontà di Dio: “Perciò, siccome per mezzo d’un sol uomo [Adamo - N.d.A.] il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato v’è entrata la morte, e in questo modo la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato… la morte regnò, da Adamo fino a Mosè, anche su quelli che non avean peccato con una trasgressione simile a quella d’Adamo” (Romani 5:12, 14). È in questo senso che tutti abbiamo peccato (cfr. Romani 3:23). L’OSSERVATORIO EVANGELICO prosegue dalla prima pagina La cultura che divide In secondo luogo, nel Limbo sarebbero state internate anche le anime dei padri dell’Antico Testamento, che, seppure provvisoriamente, vi avevano soggiornato fino alla risurrezione di Cristo. La Scrittura insegna, invece, che i giusti vissuti e dipartiti prima della venuta di Gesù, risiedevano nella sezione del soggiorno dei morti denominata “Seno d’Abramo” (cfr. Salmo 88:3), un luogo di consolazione e di comunione con quanti condividevano la fede di Abramo ed aspettavano il Salvatore (cfr. Luca 16:25). Questo luogo non era come il Limbo, dove si pensava che la sofferenza si concretizzasse nel desiderio inappagabile di vedere Dio. Sapere che l’insegnamento ingannevole del Limbo è stato abolito deve comunque allarmare le coscienze, per non incorrere più nell’errore di accettare una credenza soltanto per il fatto che degli esperti di religione ne hanno parlato. Rivolgiamoci, invece, personalmente alla Bibbia, la sola fonte di verità, l’unica capace di preservarci dall’errore, “acciocchè non siam più bambini, fiottando e trasportati da ogni vento di dottrina, per la baratteria degli uomini, per la [loro - N.d.A.] astuzia all’artificio, ed insidie dell’inganno” (Efesini 4:14 - Versione Diodati). Impariamo a fidarci soltanto di quel che è scritto nella Parola di Dio, se vogliamo essere certi di credere nella verità (cfr. Atti 17:11). ti ed ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio, e facciamo prigione ogni pensiero traendolo all’ubbidienza di Cristo” (II Corinzi 10:5). Non si dimentichi che un aspetto non secondario del ministerio dell’Apostolo delle Genti fu quello di offrire alle chiese del suo tempo lo stesso insegnamento: “Appunto per questo vi ho mandato Timoteo, che è mio figliuolo diletto e fedele nel Signore; egli vi ricorderà quali siano le mie vie in Cristo Gesù, com’io insegni da per tutto, in ogni chiesa” (I Corinzi 4:17). Esso non era facoltativo ma vincolante: “Or io vi lodo perché vi ricordate di me in ogni cosa, e ritenete i miei insegnamenti quali ve li ho trasmessi” (I Corinzi 11:2). Allora, come oggi, valgono le parole scritte nell’epistola agli Efesini: “Studiandovi di conservare l’unità dello Spirito col vincolo della pace. V’è un corpo unico ed un unico Spirito, come pure siete stati chiamati ad un’unica speranza, quella della vostra vocazione…. V’è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un Dio unico e Padre di tutti, che è sopra tutti, fra tutti ed in tutti” (Efesini 4:3-6). La “cultura”, quando diventa un’occasione per garantire una serie di eccezioni, divide i fratelli in Cristo, l’Evangelo invece unisce i popoli. A meno che non si ignori tutto il contesto neotestamentario, si deve convenire che Dio trasforma gli uomini, così diversi fra loro, nell’unica immagine di Cristo. La Chiesa universale crede la stessa dottrina, vive la medesima etica. Non sono sostenibili, alla luce della Parola di Dio, diversi modelli di adorazione o di etica. Proprio Gesù ha insegnato l’unità anche nel culto: “Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in ispirito e verità; poiché tali sono gli adoratori che il Padre richiede” (Giovanni 4:23). Carmelo Fiscelli Salvatore Cusumano 1-15 MAGGIO 2007 CRISTIANI OGGI PAGINA 3 Il Centro Comunitario Evangelico “Elim” Capace di accogliere comodamente più di 170 persone, oltre agli addetti ai servizi e ai responsabili, il Centro “Elim” prevede per la prossima estate lo svolgimento di otto turni, suddivisi per fasce d’età, compresi in un periodo che va dal 28 giugno all’8 settembre. I “raduni estivi” Era il 1965, quando Erino Da Pozzo, un credente evangelico ora con il Signore, che viveva a Belp, in Svizzera, donò alle chiese evangeliche A.D.I. della Sicilia, tramite il pastore Vincenzo Federico, due tende corredate di 64 brande ognuna, con relative coperte, e 150 sedie. Cominciarono così i “raduni estivi” degli evangelici della Sicilia. Lo stesso anno si formò un comitato per la conduzione e la gestione di questi raduni, nonché la custodia e la manutenzione dell’attrezzatura, depositata presso i locali della chiesa evangelica di San Cataldo (CL), della quale era pastore Vincenzo Federico. Con l’ausilio delle tende, l’estate dello stesso anno si tennero due raduni: a Milena (CL) e a Piano dell’Acqua (RG). I partecipanti furono pochi, si trattò soprattutto di bambini e qualche giovane. L’anno seguente, il 1966, si tennero altri due raduni: a Macchia di Giarre (CT), un’esperienza che rimarrà indelebile nella mente di molti credenti, perchè il Signore battezzò nello Spirito Santo ben 39 credenti, diversi dei quali sono ancora in vita, e a Sant’Agata di Militello (ME). Questa volta la partecipazione dei credenti fu cospicua, e da tutte le province dell’isola, perchè si seppe che il Signore stava benedicendo grandemente. Nel 1967 si tennero altri due raduni: a Campobello di Mazara (TP) e a San Biagio Platani (AG). Gli anni successivi, però, non fu più possibile organizzarli in modo itinerante, in quanto il numero dei partecipanti era cresciuto inverosimilmente. Posti davanti alle difficoltà determinate dalle accresciute esigenze organizzative e dall’insufficienza dell’attrezzatura a disposizione, gli organizzatori furono costretti a tenere un solo radu- no estivo all’anno: a Piano dell’Acqua (RG) nel 1968, a Milena (CL) nel 1969 e a Giammoro (ME) nel 1970. Al termine di quest’ultimo incontro, un inconveniente che obbligò i pastori Federico e Cuffaro a dormire all’addiaccio per sorvegliare l’attrezzatura del raduno, perchè il camion che doveva trasportare i materiali ritardò di tre giorni, convinse tutti che bisognava provvedere una sistemazione fissa ai raduni estivi. Dio non mancò di rispondere alle preghiere dei credenti. Nasce il “campeggio” Elim Per affrontare il problema dei raduni estivi s’indisse un convegno regionale a San Cataldo (CL), il 5 ottobre del 1970, dove furono presentate due proposte per l’acquisto di un terreno e si elesse una commissione per scegliere la soluzione migliore. La commissione optò per una località situata in contrada Coffa di Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, che aveva la peculiarità di “disporre d’abbondanza d’acqua”! Il suolo, generosamente donato da un credente, aveva una superficie di circa 15 mila metri quadri e confinava con la superstrada Ragusa-Catania. Le prime riunioni nella nuova sede si tennero nel 1971 e videro una partecipazione considerevole, soprattutto da parte dei credenti delle province siciliane più lontane, Trapani e Palermo. Inizialmente sul posto esisteva soltanto una vecchia casa colonica, abitata dai donatori, così sin dal 1971 fu necessario definire degli interventi per l’adeguamento della struttura; i lavori iniziarono nella primavera del 1972. Da allora sono stati eseguiti molti interventi, adeguando continuamente la struttura alle accresciute esigenze dell’opera evangelica A.D.I. in Sicilia, nonché al rispetto delle norme vigenti in materia di centri comunitari. Il Centro Elim oggi Nel 2002 Dio ci ha concesso la grazia di acquistare un appezzamento di terreno di circa 10.000 mq, confinante con il centro, grazie al quale è stato possibile compiere ulteriori lavori di ampliamento e ristrutturazione. Oggi il Centro Evangelico Elim è capace di accogliere comodamente più di 170 persone, oltre agli addetti ai servizi e ai responsabili dei turni. Per la prossima estate sono previsti otto turni, suddivisi per fasce d’età, compresi in un periodo che va dal 28 giugno all’8 settembre. Molti dei pionieri di quest’opera non sono più tra noi, altri gli sono succeduti, ma i “raduni estivi” continuano tuttora, sebbene in forma più organizzata, e le benedizioni che i credenti della Sicilia e di altre regioni d’Italia ricevono, sono sempre abbondanti. Antonino Barresi PAGINA 4 CRISTIANI OGGI 1-15 MAGGIO 2007 prosegue dalla prima pagina Pietre che gridano perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata visitata” (Luca 19:41-44). Grida di gioia per il Redentore La folla dei discepoli sta citando e sperimentando le promesse della Parola di Dio, poiché è scritto: “La pietra che gli edificatori avevano rigettata è divenuta la pietra angolare. Questa è opera dell’Eterno, è cosa meravigliosa agli occhi nostri. Questo è il giorno che l’Eterno ha fatto; festeggiamo e rallegriamoci in esso. Deh, o Eterno, salva! Deh, o Eterno, facci prosperare! Benedetto colui che viene nel nome dell’Eterno! Noi vi benediciamo dalla casa dell’Eterno” (Salmo 118:22-26). Essi stanno riconoscendo il giorno in cui il Signore sta visitando il Suo popolo. Le opere di Gesù sono chiari segni messianici già profetizzati nelle Scritture. Dopo aver mandato tanti profeti, ora è dunque giunto il divino Figlio di Dio (cfr. Ebrei 1:12). Egli non è “un uomo mandato da Dio”, bensì Dio stesso venuto in carne (cfr. Giovanni 1:6, 11), in forma umana, per redimere la natura umana non da una dominazione militare, ma dalla schiavitù e dalla corruzione del peccato. Dopo che la creatura umana si è ribellata, il Creatore si è manifestato quale Redentore, annunciando un glorioso piano di salvezza, che si è attuato con l’opera espiatoria di Gesù: “Perché l’Iddio che disse: Splenda la luce fra le tenebre, è quel che risplendé ne’ nostri cuori affinché noi facessimo brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo” (II Corinzi 4:6). Dio ci ha formati dalla polvere, ci ha alitato la vita e, ancor più, ha dato Gesù a morir per noi… Come si può tacere, perfino infastidirsi dinanzi a cotanto amore del Signore? Se le pietre avessero fiato celebrerebbero il Creatore che le ha formate dalla polvere… Tutto il creato testimonia della sapienza e della potenza di Dio (cfr. Salmo 150). Gli angeli possono magnificare Dio nella gloria dei luoghi altissimi, ma chi può celebrarlo meglio dei redenti con il prezioso sangue dell’Agnello? Essi lo lodano nei luoghi celesti in Cristo, al di sopra delle circostanze dell’esistenza terrena! Grida disperate per una rovina eterna La manifestazione di lode a Dio, per il Figlio, ed a Gesù stesso turba i Farisei, che insistono perchè reprima chi lo celebra. Mentre i discepoli si rallegrano per il Cristo, altri stanno sprezzando Colui che è la Pietra angolare, l’unico fondamento eterno alla fede in Dio. Gesù dice: “Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! (Giovanni 14:1). Molti, purtroppo, continuano a scandalizzarsi di Gesù e della crocifissione e questo li porta a mettere da parte la fiducia nella propria giustizia religiosa, elevata ad arbitro di ciò che è bene o male, al di sopra dell’autorità divina. La chiave di lettura delle Scritture ispirate, però, non è il nostro raziocinio o la nostra cultura, la chiave per comprendere e realizzare la potenza salvifica dell’Evangelo è Gesù Cristo, il divino Redentore! Il tragico evento della distruzione del Tempio esprimerà, sopra ogni grido umano di mestizia, tutta la dolorosa perdita per una fede che, nonostante abbia ricevuto la rivelazione divina, non ha voluto rallegrarsi per l’adempimento delle profezie messianiche. Se non vogliamo rallegrarci di Gesù quale Messia, non riconoscendo, né accettando così le basi che Dio pone alla nostra vita spirituale, siamo destinati alla più immane distruzione, quella della perdizione eterna, che causerà indicibili sospiri e strali di rimorso… L’incredulità separa dalla pace e dalla gioia del Signore, perché impedisce di realizzare la Sua giustizia. La sfiducia non può essere rimediata dall’ostinazione e dalla tenacia umana: tutto, ineluttabilmente, crollerà. Il grido di pietre viventi Il Salmista dice: “Sta’ in silenzio dinanzi all’Eterno, e aspettalo; non ti crucciare per colui che prospera nella sua via, per l’uomo che riesce ne’ suoi malvagi disegni” (Salmo 37:7). Il silenzio, tuttavia, riguarda la recriminazione, non la lode che spetta a Dio in ogni tempo… Tutti coloro che odono e seguono gli insegnamenti di Cristo, lodano Dio, vincendo ogni opposizione e paura. I fondamenti rovinati di una società senza Dio non reprimono il loro canto di gratitudine e di speranza celeste, non li inducono ad esprimersi con disfattismo e scetticismo. Nulla può mettere il bavaglio ai fedeli testimoni di Cristo. “Come pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale, per esser un sacerdozio santo per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Poiché si legge nella Scrittura: Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa; e chiunque crede in lui non sarà confuso. Per voi dunque che crede- U LTIMA O RA Conferme dagli scavi archeologici a Gerusalemme Scavi archeologici in atto a Gerusalemme sembrano confermare che Giovanni, lo scrittore dell’omonimo Vangelo, possedeva una conoscenza insospettata della città prima della sua distruzione per mano dei romani. Egli dimostra di sapere com’era la città al tempo di Gesù e nomina alcuni luoghi che i tre sinottici ignorano: tra questi la piscina di Betesda (cfr. Giovanni 5:2) e il Litòstroto (cfr. Giovanni 19:13). Ora, entrambi i luoghi, sono stati oggetto di scoperte clamorose. La questione della composizione storica dei Vangeli è molto complessa. Gli storici sono comunque giunti a conclusioni abbastanza sicure, grazie ai progressi fatti dalla papirologia e dalla scienza filologica negli ultimi decenni. Risulta, infatti, che i Vangeli più antichi e più attestati come numero di papiri e di codici sono proprio quelli canonici: Matteo, Marco, Luca e Giovanni, che risalgono a pochi decenni dalla morte di Cristo. In base a studi effettuati con modernissimi criteri filologici, chimici e archeologici è stato dimostrato che alcuni papiri in possesso degli studiosi risalgono addirittura alla fine del primo secolo. Tra i più antichi vi è il 1-15 MAGGIO 2007 CRISTIANI OGGI PAGINA 5 Gioia completa Un desiderio ci accomuna tutti fin dalla nascita: essere felici te ell’è preziosa; ma per gl’increduli la pietra che gli edificatori hanno riprovata è quella ch’è divenuta la pietra angolare, e una pietra d’inciampo e un sasso d’intoppo: essi, infatti, essendo disubbidienti, intoppano nella Parola; ed a questo sono stati anche destinati. Ma voi siete una generazione eletta, un real sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio s’è acquistato, affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce” (I Pietro 2:5-9). Forse la Parola di Dio oggi pare scombussolare la tua vita, mettere in crisi le tue credenze, scrollare l’immagine che hai di te, i tuoi progetti… Ogni tristezza che proviene da Dio, però, conduce a vera vita, vita eterna. Il tuo cuore non sia turbato, fondati su Cristo! Fa di Gesù la tua pietra angolare! Celebralo come Egli è degno, lasciando regnare la Sua Parola in te. Riconosci quel che oggi è veramente basilare per la tua pace! Rallegrati del progetto di Dio, che vuol perdonarti e redimerti, che vuol visitarti per venire a dimorare nella tua vita. Accogli Colui che è il Principe della pace, celebra Gesù ricevendo il Suo Regno eterno ed incrollabile, “un regno che non può essere scosso”, e sii riconoscente a Lui! Alessandro Cravana cosiddetto Papiro Rylands (P. 52), un frammento del Vangelo di Giovanni ritrovato in Egitto e datato intorno al 125 d.C., ossia circa 30 anni dopo la stesura dell’originale giovanneo, scritto alla fine del primo secolo. Grazie alle nuove scoperte e alle nuove tecniche, le tesi degli studiosi scettici, che considerano il Vangelo di Giovanni una costruzione mitologica tardiva, crollano miseramente. * La vita è fatta anche di emozioni e una persona a volte può essere felice e altre, invece, triste. Ognuno di noi, pur reagendo in modo differente, è influenzato dalle situazioni che vive. Un desiderio, però, ci accomuna tutti fin dalla nascita: essere felici. Nel cercare di realizzare quest’obiettivo, l’uomo rivolge il proprio interesse in tante direzioni: ideali politici, luoghi, svaghi… ma senza raggiungere mai l’obiettivo prefissato. Il fine, infatti, non è quello di godere solo qualche momento di felicità, né può bastare o soddisfare il semplice sorriso sulle labbra. Uno dei più grandi capolavori della musica classica, “l’Inno alla gioia” del noto compositore e musicista L.W. Beethoven, un brano tanto conosciuto quanto amato, che contiene un chiaro invito alla fratellanza, alla pace e alla gioia, è legato ad un aneddoto molto significativo. Si racconta che Beethoven, già affetto da sordità progressiva, dopo l’ultima nota della prima esecuzione di questa sinfonia era seduto vicino al direttore, con le spalle rivolte al pubblico, e non si accorse della platea che lo applaudiva. Quell’opera non apportò gioia al suo composito- re, che viveva anzi uno dei periodi più tristi della sua vita. Forse da tanto tempo, tra le varie risorse di questo mondo, stai cercando qualcuno o qualcosa che ti offra una “gioia completa”. È probabile che ti sia già fidato di qualcuno che, dandoti la sua parola, ti ha promesso di renderti felice, ma non l’ha fatto, ti ha deluso. L’Evangelo ti presenta Gesù, il Figlio di Dio, grazie al quale puoi ricevere il perdono dei peccati e una nuova vita all’insegna della vera gioia. Gesù ha affermato: “Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi, e la vostra gioia sia completa” (Giovanni 15:11). Se ti affidi a Cristo, fondando la tua vita sull’opera di redenzione che Egli ha compiuto sulla croce, potrai godere una gioia profonda e duratura, frutto del perdono e della liberazione dal peccato, garantita dal fatto che Dio è l’Onnipotente ed ha cura di te. In ogni situazione il Signore ha la soluzione: nei momenti difficili, dove altrimenti avresti solo disperazione, con Lui ritroverai la speranza. Solo Gesù dona una gioia completa! Gianpaolo Santoro CRISTIANI OGGI PAGINA 6 1-15 MAGGIO 2007 Figli del nostro tempo o Molti cambiamenti sono apparentemente innocui e vengono vissuti come qualcosa di transi non esisteranno più. Si dimentica, invece, che spesso producono degli effetti permane nti, di Siamo tutti figli del nostro tempo. Ci piaccia o no, la mentalità, i comportamenti, il pensiero ed i costumi del mondo che ci circonda, producono i loro feroci effetti su noi. Per quel che riguarda i credenti, la Parola di Dio, in maniera diretta, li esorta a prendere le distanze dal “mondo”: “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà” (Romani 12:2); “Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell’ignoranza; ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: Siate santi, perché io sono santo” (I Pietro 1:14-16). Il conformismo è una realtà ed un’insidia al tempo stesso, un problema che rischia di passare in secondo piano perché soffocato dalla frenesia della vita moderna o di essere dimenticato da chi preferisce sacrificarsi sull’altare del successo e del benessere, preoccupato soltanto dell’immagine da proporre agli altri. Troppo spesso le vittime del conformismo sono le fasce più giovani, quelle esposte al fuoco incrociato, al continuo bombardamento dei media, quelle pronte ad accogliere ogni messaggio, non importa da dove provenga e dove conduca. Molti cambiamenti sono apparentemente innocui e vengono vissuti come qualcosa di transitorio, nella convinzione che in breve tempo non esisteranno più. Si dimentica, invece, che spesso producono degli effetti permanenti, di cui è impossibile sbarazzarsi. Figli delle mode Ogni moda produce i suoi figli. Oggi uno dei primi imperativi riguarda l’immagine, perché servirebbe a comunicare quello che uno è. Ciò che conta è apparire e non essere, l’immagine esteriore e non i valori del cuore e della mente. Questo vale, ad esempio, per i capi d’abbigliamento che s’indossano: quanto più prestigiosa è la firma dello stilista da ostentare, tanto più si è stimati! Termini come modestia, decoro, pudore sono ormai sostituiti da neologismi e mode che, in nome della libertà, mettono in mostra il corpo senza limiti di alcun genere. Non conta se il corpo diviene solo un involucro, e ancor meno se il costosissimo abito viene portato senza stile; la ricerca dell’immagine spinge oltre i limiti della razionalità, produce comportamenti assurdi e situazioni patologiche: modelle anoressiche che vanno incontro ad una morte prematura, giovani depressi dall’adolescenza, vite bruciate all’inseguimento di un’immagine fisica che, quando ormai è troppo tardi, si rivela per quello che è, un miraggio, un’illusione dietro alla quale si può perdere la vita. Fra i vari fruitori di mode, anche se nella convinzione di essere controtendenza, si contano gli autolesionisti che ricorrono a piercing, orecchini, tatuaggi… Anche questi, benché dichiaratamente anticonformisti per l’immagine che mostrano di sé, sono seguaci di una moda che conta numerosi adepti. Per loro appare ancora più stringente e attuale l’esortazione della Parola di Dio: ”Il vostro ornamento non sia quello esteriore, che consiste nell’intrecciarsi i capelli, nel mettersi addosso gioielli d’oro e nell’indossare belle vesti, ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore” (Pietro 3:3-5). Figli dello sport Un’altra tendenza dell’uomo moderno è l’ossessionata ricerca della perfetta forma fisica. Ormai non esiste quasi più nessuno che non si sottoponga a stressanti esercizi fisici e deliranti diete, pur di raggiungere un aspetto perfetto, da mettere in mostra non appena possibile. Anche i più equilibrati sportivi ne sono tentati e, lentamente, una sana attività fisica diviene un tormento, per i sacrifici fisici e mentali che impone. A questa “famiglia” appartengono anche gli appassionati di sport, i tifosi che ogni domenica celebrano il loro culto personale piegandosi ad un dio che riesce a fare sempre più proseliti, che si raccolgono in appositi “luoghi di culto” in tutto il mondo. È un rito che travalica la possibilità del ricorso alla ragione: quelle poche ore trasformano le persone da sereni impiegati, da normali padri di famiglia, da studenti modello in bestie, esseri inumani capaci di ogni efferatezza. È questa la religione del nostro secolo? Non c’è nessuno che, oltre ai bei discorsi del giorno dopo, sappia dare un taglio a questa spirale di violenza e di morte? Quale premio si riceve andando dietro a questo tipo di sport, a piegarsi davanti ad atleti strapagati, idoli spesso privi di ogni valore morale e spirituale? Di grande attualità, il monito contenuto nelle parole dell’Ecclesiaste ricorda: “Rallégrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca CRONACA ITALIANA Novara: Giornata dedicata all’evangelizzazione Dio ci ha concesso, per il quarto anno consecutivo, di dedicare una giornata di comunione fraterna allo scopo di predicare l’Evangelo in luoghi senza testimonianza pentecostale. Così la mattina di sabato 24 marzo, numerosi credenti delle comunità di Biella, Domodossola, Gattinara, Novara, Varallo Sesia e Vercelli si sono incontrati nel locale di culto di Novara per organizzare dei gruppi di evangelizzazione. Successivamente si sono diretti in quattro grandi paesi del novarese, dove hanno annunciato il lieto messaggio di Gesù, distribuendo opuscoli, cantando qualche inno ma, soprattutto, avvicinando persone bisognose della salvezza. Sono stati presi alcuni contatti e ricevute richieste di preghiera, nella speranza che ciò che è stato seminato, possa germogliare in vita eterna. Rientrati a Novara, dopo il pranzo fraternamente offerto dalla comunità locale, abbiamo celebrato un culto di ringraziamento al Signore, nel quale siamo stati edificati dalle testimonianze delle esperienze della mattina. Per l’occasione, abbiamo avuto come ospite il fratello Ambrose Lloyd, pastore delle Assemblies of God inglesi, che il Signore ha usato per la predicazione della Sua Parola. Il messaggio era incentrato su Matteo 24:36-44 e su Noè come esempio di fede, di perseveranza e di vigilanza in un mondo che si disinteressa dei richiami di Dio. Come Noè, anche noi siamo chiamati a continuare a fare quel che Dio ci ha ordinato, senza curarci di ciò che gli increduli possono dire. Alla fine sarà Dio a giustificarci e a giudicare chi non ha accolto il Suo invito. L’urgenza di costruire l’arca della nostra salvezza si fa maggiore perché il nostro Re sta per tornare! Continuiamo a pregare per le nostre zone, vaste geograficamente e con tanti comuni da raggiungere con la testimonianza. Benedica il Signore tutti coloro che si dispongono a predicare l’Evangelo con ogni mezzo e in ogni tempo, “tanto più che vedete avvicinarsi il giorno”. C.S. CRISTIANI OGGI 1-15 MAGGIO 2007 PAGINA 7 o figli di Dio? torio, nella convinzione che in breve tempo cui è impossibile sbarazzarsi pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi; ma sappi che, per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio! Ma ricòrdati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: Io non ci ho più alcun piacere” (Ecclesiaste 12:1,3). Figli del branco Il mondo giovanile sta diventando sempre più complicato, difficile da definire e, soprattutto, da prevenire. Al suo interno troviamo tanta normalità, ma anche devianze ben nascoste e represse. Scopriamo così che esiste una fetta di gioventù capace di maltrattare i coetanei più indifesi, infliggendo loro umiliazioni e trattamenti di una brutalità feroce, degna dei più noti criminali. È quanto avviene sempre più di frequente fra i membri del branco, il cui comportamento è stabilito da norme condivise e il cui capo è leader indiscusso. Ogni membro del gruppo conserva l’apparenza di un ragazzo perbene, sensibile, rispettoso, ma è solo una maschera dietro la quale si cela una personalità spesso frustrata, repressa, pronta ad esplodere qualora se ne presenti l’occasione. Questo fenomeno sociale è stato previsto dalla Parola già duemila anni fa: “Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi…” (II Timoteo 3:1,2). Cultori del brivido e dell’avventura, i figli del branco sono alla ricerca di nuove e sempre più sensazionali esperienze, da filmare e da mostrare ad un pubblico di veri estimatori. Così ci si getta da un ponte, da un grattacielo, da un aereo: si affida la propria vita ad un elastico, che può anche non reggere il peso, o ad un paracadute, che all’ultimo momento può anche non aprirsi. Si preferisce seguire pratiche che alimentano l’emotività, procurano sensazioni forti ma temporanee, ad una vita veramente degna di questo nome. La fede in Cristo Gesù appare ancora una volta la soluzione efficace e definitiva contro ogni forma di frustrazione e di insoddisfazione: “…a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio” (Giovanni 1:12,13). Possa il Signore liberare ogni cuore dalle mode passeggere e fare di ogni uomo un figlio Suo, con un cuore che sappia resistere alla tentazione del conformismo, che sappia volgersi alla Sua Parola, alla ricerca ed alla piena comprensione della volontà divina. Roberto Renda CRONACA ITALIANA ROSSANO (CS): Incontro Fraterno “Conosciamo l’Eterno, sforziamoci di conoscerlo! Il suo levarsi è certo, come quello dell’aurora; egli verrà a noi come la pioggia, come la pioggia di primavera che annaffia la terra” (Osea 6:3). Condividiamo con i lettori di Cristiani Oggi la notizia delle benedizioni ricevute in occasione di un incontro tra alcune comunità della provincia cosentina, il 14 aprile, presso il teatro del Liceo scientifico di Rossano (CS). La predicazione della Parola è stata esposta da Antonino Mortelliti, pastore a Isola di Capo Rizzuto (KR). I presenti, tra cui il Dirigente Scolastico e alcuni docenti e addetti al servizio, sono stati toccati e edificati dal messaggio divino, come anche dall’ordine con il quale si è svolto l’incontro. “Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?”, questo il brano tratto dal Vangelo di Matteo e oggetto della meditazione. Spesso per il mondo un’anima non ha alcun valore, ma non è così per Dio, che ha pagato l’alto prezzo del riscatto delle anime nostre. La corale di Isola, che ha accompagnato il pastore, ha eseguito degli inni, mentre alcuni suoi componenti hanno condiviso con i presenti la testimonianza delle meraviglie che Dio ha operato nella loro vita. Siamo grati a Dio anche per i giovani intervenuti da diverse comunità, i quali hanno dato la loro vita al Signore e si sono alacremente impegnati perché l’incontro potesse essere svolto con efficienza in ogni sua parte. Guglielmo Di Dio CRISTIANI OGGI PAGINA 8 1-15 MAGGIO 2007 L A T E STI M O N IAN ZA Vivevo nei vizi e non trovavo pace “…piangendo, solo, ho alzato gli occhi al cielo, ho aperto il cuore, ho chiesto aiuto a Dio e per la prima volta ho gettato il mio peso su Lui” i chiamo Gaetano, ho 32 anni e frequento la chiesa evangelica. All’età di otto anni M una tragedia ha profondamente segnato la mia vita, perché ho perduto l’affetto di mia madre a seguito di una grave malattia. Nonostante l’impegno di mio padre, che si è preso cura di me e di mio fratello maggiore, ci è mancata tanto la figura materna e la guida che papà, lavorando, non poteva darci. Avevo molta libertà di uscire e frequentare le compagnie del vicinato e queste, purtroppo, mi hanno condotto nel giro della droga. Ero soltanto un adolescente, ma mi accorgevo della mia debolezza rispetto ai miei coetanei e, per tenere il loro passo, sono caduto sempre più nel vizio. All’età di 19 anni ho lasciato la mia città e sono andato all’estero, a Londra, dove ho vissuto con alcuni italiani. Un giorno uno di loro è tornato a casa colmo di gioia, dicendo di aver conosciuto il Signore e invitando tutti ad andare in chiesa con lui. L’ho considerato pazzo, così come hanno fatto gli altri coinquilini, e ho continuato per la mia strada. Dopo qualche anno, ho avuto il mio primo problema di salute: il mio sistema nervoso non poteva più sostenere quella vita sfrenata e l’uso di stupefacenti. Ho preso allora la decisione di tornare nella mia città, per un periodo di convalescenza. I medici mi hanno ordinato di abbandonare l’alcol e le droghe, mi hanno intimato di andare a letto presto la sera e di fare un po’ di sport. Dopo qualche mese, riacquistata un po’ di salute e messi da parte dei soldi, sono partito nuovamente, questa volta per l’Australia, ma sono stato costretto a ritornare per via dei miei problemi fisici. Ho iniziato a non avere più voglia di vivere, oziavo tutto il giorno. Mio padre, preoccupato, pur di vedermi fare qualcosa, mi ha in- vogliato a riprendere gli studi. Frequentavo un corso serale, ma dormivo tutto il giorno e la sera tardi incontravo sempre le mie vecchie compagnie. Come se non bastasse, ho iniziato anche a giocare ai video poker. Subito dopo aver conseguito il diploma, sono partito per una città del nord Italia, dove ho trovato lavoro come operaio, ma ho anche conosciuto delle persone che mi hanno riportato nel solito giro. Vivevo di nuovo nei vizi e non trovavo pace, finché un giorno nel bagno di casa, piangendo, solo, ho alzato gli occhi al cielo, ho aperto il cuore, ho chiesto aiuto a Dio e per la prima volta ho gettato il mio peso su Lui. Da quell’ammissione Gesù ha operato nel mio cuore e ho cominciato a provare un grande interesse per la Bibbia. Qualche tempo dopo un parente, mentre gli parlavo dei miei problemi, mi ha chiesto: “Credi in Gesù?”. Ho risposto subito di sì, allora ha aggiunto: “Non appena ti capita di trovare una chiesa evangelica, entra”. L’occasione si è presentata un giorno, mentre facevo la spesa in un centro commerciale, attraverso alcune persone che distribuivano volantini. Mi sono avvicinato incuriosito, mi hanno parlato di Gesù, il Salvatore, e mi hanno dato un numero al quale telefonare, cosa che ho fatto subito. Dei cari credenti hanno iniziato a seguirmi come un bambino appena nato, rispondendo con pazienza a tutte le mie domande e dicendomi che, per Dio, tutto era possibile. Quando, infine, ho deciso di ritornare per sempre nella mia città, mi hanno dato l’indirizzo della chiesa evangelica locale, quella che frequento oggi. Da Dio ho ricevuto grandi cose: la salvezza, la completa liberazione dal mio stile di vita, un lavoro stabile, una moglie credente con la quale essere fedele a Lui e alla sua Parola. Oggi sono felice, appartengo alla famiglia di Dio e sebbene non ne sia degno, so che Cristo mi ha fatto grazia. Gaetano Castro Novità editoriali Quattro efficaci libretti di evangelizzazione UNA FEDE CERTA 16 pagine che esaminano alcuni brani della Bibbia sull’amore di Dio, capace di accendere nel cuore dell’uomo la scintilla della fede. Corrispettivo (per 10 copie): 1,80 euro L’UNICO VERO RIMEDIO 16 pagine che presentano Cristiani Oggi - Quindicinale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Direttore Responsabile ai sensi di legge: Francesco Toppi Comitato di Redazione di Cristiani Oggi - Risveglio Pentecostale: Francesco Toppi, Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Vincenzo Martucci, Vincenzo Specchi Gesù, l’unico rimedio possibile per la salvezza dell’uomo. Corrispettivo (per 10 copie): 1,30 euro UNA VITA NUOVA 24 bellissime pagine che raccolgono una serie di versetti biblici, accompagnati da un breve commento, per aiutare il Direzione e Amministrazione: Via dei Bruzi, 11 00185 Roma - Tel. 06.491518/491165 e mail:[email protected] Redazione: Via Monti, 96 - 14100 Asti Amministrazione: Anna Maria Di Giuseppe lettore a comprendere il piano di Dio per la salvezza dell’uomo. Corrispettivo (per 10 copie): 1,80 euro 5 PASSI VERSO IL CIELO 16 pagine che espongono cinque verità bibliche per aiutare quanti desiderano conoscere Registrazione n.12/82 del 7/1/1982 Tribunale di Roma Versamenti sul c/c postale n.72198005 intestato a Cristiani Oggi, Via dei Bruzi 11 - 00185 Roma Stampa: Cooperativa Tipografica Operai srl - Vicenza Gesù e scoprire la potenza dell’Evangelo. Corrispettivo (per 10 copie): 1,30 euro La pubblicazione è distribuita a membri e simpatizzanti delle Chiese Cristiane Evangeliche A.D.I. ed è sostenuta da offerte volontarie. 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