Adorazione_eucaristica_Corpo_e_sangue_del_Signore_2013_C

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Ottava settimana del Tempo ordinario
Adorazione Eucaristica
Corpo e Sangue del Signore
G. Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare».
Ma essi risposero:
T. «Non abbiamo che cinque pani e due pesci».
In piedi
Canto
Dove la carità è vera.
Dove la carità è vera e sincera, là c’è Dio.
Dove la carità perdona e tutto sopporta.
Dove la carità benigna comprende e non si vanta,
tutto crede ed ama e tutto spera la vera carità.
Ci ha riuniti in uno l’amore di Cristo:
esultiamo e rallegriamoci in lui,
temiamo ed amiamo il Dio vivente
ed amiamoci tra noi con cuore sincero.
Preghiera salmodica
G. Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».
Dal Salmo 115 (116)
T. Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici!
A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato.
Il Signore ha giurato e non si pente:
G. «Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek».
Breve silenzio e seduti
In ascolto
G. Dal Vangelo di Luca
Lc 9, 11b-17
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire
quanti avevano bisogno di cure.
Breve silenzio
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo:
«Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni,
per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare».
Breve silenzio
Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno
che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente».
C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Breve silenzio
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa».
Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di
essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero
alla folla.
Breve silenzio
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati:
dodici ceste.
Breve silenzio
L. Quando ti accosti al pane, non stendere le palme delle mani con
le dita disgiunte; ma con la sinistra facendo un trono alla destra che deve
accogliere il Re, ricevi il corpo di Cristo sul cavo della destra, dicendo:
«Amen».
Quando la tua mano viene a contatto del corpo santo, santifica gli
occhi, attento a non lasciarne cadere qualche frammento, perché sarebbe
per te come perdere un membro del tuo corpo. Se le tue mani
ricevessero dell’oro, non lo custodiresti con la più grande attenzione per
non perderne nulla, per non esserne in alcun modo depauperato? Ancora
più attento devi essere per non lasciar cadere alcun frammento di quel
che è più prezioso dell’oro e delle pietre preziose!
Accostati al calice, e inchinandoti bevi il sangue di Cristo
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Dopo la comunione col corpo di Cristo, accostati al calice del suo
sangue senza stendere le mani, ma prendine inchinandoti con gesto della
massima adorazione, e dicendo: «Amen» santíficati tutto.
Finché hai il sangue di Cristo sulle labbra, toccalo con le mani e con
esso santifica gli occhi, la fronte e gli altri sensi. Poi, in attesa
dell’orazione, rendi grazie a Dio che ti ha degnato di sì sublimi misteri».
(Cirillo di Alessandria, Catechesi mistagogica, V, 21-22)
Breve silenzio
Preghiera d’intercessione
In piedi
G. Eleviamo al Signore Gesù
la nostra comune preghiera.
L. Invochiamo dicendo:
Tu sei la nostra speranza, Signore.
T. Tu sei la nostra speranza, Signore.
L. “Melchìsedek, re di Salem, offrì pane e vino:
era sacerdote del Dio altissimo e benedisse Abram” (Gn 14, 18-20)
Attraverso la fede di Abramo la tua benedizione raggiunge tutti i popoli.
La nostra fede, nutrita del pane e del vino, sia testimonianza visibile
dell’invisibile tua grazia. Ti preghiamo.
L. “Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e,
dopo aver reso grazie, lo spezzò” (1 Cor 11, 23).
Tu ci hai amati nella notte del tradimento e noi celebriamo il tuo amore,
giunto al limite estremo. La nostra Chiesa tiburtina sperimenti nella sua
povertà la ricchezza del tuo dono. Ti preghiamo.
L. “Ogni volta che mangiate questo pane e bevete al calice, voi
annunciate la morte del Signore, finché egli venga” (1 Cor 11, 26).
Il tuo gesto, Signore, non ci autorizza a sfuggire dalle nostre
responsabilità. Tu ci vuoi appassionati e partecipi nella comunione
ecclesiale, lontani da ogni indifferenza e da ogni chiusura in noi stessi, nei
nostri gruppi, nelle nostre appartenenze. Ti preghiamo.
3
L. “Voi stessi date loro da mangiare” (Lc 9, 13).
Ti sei consegnato in una Cena e ci inviti a fare comunione con te e con gli
altri. Pastori, consacrate e laici della nostra Comunità parrocchiale siano
in comunione per essere pane spezzato. Ti preghiamo.
G. Ci hai lasciato, Signore Gesù, il segno dei segni nella tua Cena,
Cena dell'alleanza, dell’amore che si consegna.
Donaci di essere sulla terra segno della tua ospitalità incondizionata
in attesa della Cena nel Regno
dove tu vivi per tutti i secoli dei secoli. T. Amen.
Canto
Pane di vita nuova
Pane di vita nuova,
Vero cibo dato agli uomini,
Nutrimento che sostiene il mondo
Dono splendido di grazia.
Tu sei sublime frutto
Di quell'albero di vita
Che Adamo non poté toccare:
Ora è in Cristo a noi donato.
Pane della vita,
Sangue di salvezza,
Vero corpo, vera bevanda,
Cibo di grazia per il mondo.
Sei l'Agnello immolato
Nel cui sangue è la salvezza,
Memoriale della vera Pasqua
Della nuova Alleanza.
Manna che nel deserto
Nutri il popolo in cammino,
Sei sostegno e forza nella prova
Per la Chiesa in mezzo al mondo.
Benedizione o reposizione.
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